Guardiamo i nostri bambini e ci sentiamo immensamente grate. Siamo fortunate ad averli nelle nostre vite, abbiamo un’immensa fortuna, che è quella di conoscere queste personcine favolose. Siamo fortunate anche quando le difficoltà della vita ci provano, e lo sappiamo sempre. Ma è anche normale dimenticarsene, a volte. Perché siamo esseri umani e persone, prima che genitori. La nostra fortuna esiste in ogni momento, è lì con le sue guance paffute ...

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Non parliamo di educazione o di approcci pedagogici particolari. Siamo dell’idea che ogni mamma e ogni papà sappiano cos’è più giusto per i propri bambini, e che l’unica cosa di cui abbiano veramente bisogno i nostri figli siano i loro genitori. Detto questo, siamo anche dell’idea che ci siano certi atteggiamenti, da parte nostra, che formano i nostri figli tanto quanto i precetti educativi che cerchiamo di trasmettergli. In altre parole: ...

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Fallire fa parte della vita. Cadere, sbagliare, avere torto. Eppure la nostra società ci porta a pensare allo sbaglio come a qualcosa di negativo. O meglio, di solo negativo. Certo che la negatività è insita nello sbaglio, ma c’è anche molta positività che purtroppo non contiamo.  Soprattutto, questa positività non la trasmettiamo ai figli. E il perché è presto detto: non gli permettiamo di sbagliare, e di conseguenza non gli lasciamo ...

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Non parliamo di essere un “buon” genitore. Quello sta alle scelte di ognuno, e ognuno sa qual è l’educazione migliore da dare ai propri figli. Stiamo parlando piuttosto dello stress, delle preoccupazioni e degli atteggiamenti che non ci permettono di goderci fino in fondo questo aspetto della nostra vita. Essere genitori è certamente una sfida. È difficile, a volte. È stressante e preoccupante, è vero. Ma è anche meraviglioso. E basta ...

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Forse dal titolo sembrerà scontato, ma proviamo ad entrare nel dettaglio: all’interno delle coppie con figli spesso gli attriti maggiori si verificano proprio quando si parla di educazione di questi ultimi. Non è vero? C’è chi vorrebbe l’altro genitore più coinvolto, chi sente di fare tutto da solo, chi si sente messo da parte, chi non condivide le scelte dell’altro genitore... E la lista potrebbe andare avanti infinitamente. Ma vogliamo ...

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Nei momenti di rabbia è difficile non lasciarsi sfuggire parole grosse o frasi che in un secondo momento vi rimangereste senza indugio. Capita, quando i bambini con i loro pianti o le loro giornate no (sommate magari alla nuvola di Fantozzi che, proprio quel giorno, vi trovate sulla testa). Meglio però prendere un attimo, fare un respiro profondo e calmarsi prima di sputargli in faccia rimproveri troppo pesanti rispetto alla situazione, ...

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Un tema sempre caro ai genitori è quello delle regole, spesso mi chiedono se darle, quando e soprattutto su cosa e come applicarle. Ma che cos’è una regola? Per rispondere almeno in parte a questa domanda dobbiamo fare una distinzione tra regole famigliari e regole sociali, le prime sono quelle regole che vengono create ed applicate in famiglia, le seconde invece sono quelle che ritroviamo nel tessuto sociale nel quale ...

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Secondo la pedagogia Waldorf la scuola elementare deve iniziare verso i 6 anni e mezzo o 7, in una particolare età in cui il bambino, conclusa la prima infanzia, inizia ad approcciarsi, piano piano, verso un periodo della sua vita più adulto. Alla scuola steineriana i bambini sono lasciati liberi di esprimere le proprie emozioni e vengono accompagnati in un percorso scolastico che coinvolge, oltre agli insegnanti, anche i genitori, ...

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Definire cos’è un capriccio è molto complicato infatti può assumere diverse forme ed avere infinite manifestazioni, dalla crisi ininterrotta di pianto a comportamenti aggressivi verso oggetti e persone, dall’immobilità al correre fino allo sfinimento, dal dire no ripetutamente a qualsiasi cosa al non parlare per ore e potremmo continuare ancora. Una cosa però accomuna tutti i capricci: mettono decisamente alla prova i genitori. Spesso è il motivo che spinge i ...

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La vergogna è stata ed è tuttora considerata da molti uno strumento educativo: la classica frase "ma non ti vergogni" oppure un semplice "vergognati" non si negano a nessumo. Ma la tecnica della vergogna include anche frasi come "ma sei scemo che non capisci?" oppure "sei un bambino cattivo" oppure un paragone come "ti comporti come uno scemo". Spesso mi imbatto in bambini fatti vergognare pubblicamente, quindi si raccontano le ...

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Sara

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Cecilia

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