Carenze vitaminiche nello svezzamento, come riconoscerle

Saper riconoscere in fretta le carenze di vitamine nei bambini significa è importante per far sì che l’organismo abbia tutti i nutrienti di cui ha bisogno per rimanere in salute e crescere in maniera equilibrata.

Spesso siamo troppo preoccupati da batteri, virus e inutili sterilizzazioni: dovremmo invece spostare la nostra attenzione alla costruzione di un buono stato di salute del bambino: ciò vuol dire in primis un’alimentazione ricca di frutta e verdura, cereali di qualità, proteine soprattutto vegetali e grassi buoni ricchi di omega 3. Questo significa fare il pieno di vitamine e minerali essenziali per la crescita. 

Un obiettivo fondamentale per noi genitori dovrebbe infatti essere quello di fornire ai nostri bambini una dieta variegata e ricca di tutti gli elementi che abbiamo indicato sopra. Ma vediamo nello specifico quando è meglio correre ai ripari.

Carenze vitaminiche, come riconoscerle: quali sono i sintomi che indicano che ai bambini mancano i giusti apporti di vitamine, e come fare per reintegrarle


Andiamo in ordine alfabetico (anche se nel mondo delle vitamine ognuna è importante, a prescindere dalla posizione nell’elenco!), e vediamo quindi la vitamina A. Essa è fondamentale quando si parla di crescita delle ossa (e quindi durante l’infanzia è assolutamente imprescindibile), ma aiuta anche la vista e la pelle, proteggendole. Non a caso, uno dei primi sintomi della sua mancanza è la pelle ruvida e verrucosa, detta anche “pelle di rospo” (in gergo medico si chiama però “ipercheratosi follicolare”). La pelle, insomma, si ispessisce, dato che la carenza di vitamina A non permette all’organismo di svolgere un corretto ricambio cellulare. Secondo sintomo riguarda la vista, e in questo caso la carenza si manifesta con la difficoltà di vedere in penombra (ma anche con una poca lacrimazione: gli occhi tendono a seccarsi più facilmente).

Per reintegrarla, consigliamo l’assunzione di frutta e verdura di colore arancio-giallo (come le carote, le zucche, le pesche, i peperoni, la papaia) e verdure a foglia verde e broccoli.

Possiamo quindi realizzare fin dallo svezzamento una pappa ricca di vitamina A: inseriamo all’interno del cuocipappa una carota e una fetta di zucca tagliate a pezzetti. Cuociamo a vapore per circa 15 minuti, poi frulliamo con 5 cucchiai di farina per bambini di grano saraceno, un cucchiaio d’olio evo, un cucchiaino di olio di semi di lino e un cucchiaio di pecorino grattugiato. 

Passiamo ora alle vitamine del gruppo B, che non venendo immagazzinate dall’organismo (poiché sono idrosolubili) rischiano spesso di mancare. Essere carenti di vitamina B1 comporta nevriti, debolezza muscolare, flaccidità e sensazioni di formicolio alle gambe. La vitamina B2, invece, quando manca porta a disturbi più visibili: screpolatura delle labbra e degli angoli della bocca (e del naso); occhi pieni di vene rosse; e lesioni anche degli organi genitali. Proseguendo, ecco la vitamina B3: in questo caso i sintomi di carenza sono di nuovo le lesioni cutanee (anche sulla lingua, dolorose), ma anche alcuni comportamenti, dato che la pellagra (e cioè la lesione molto forte dei tessuti) può portare anche alla schizofrenia. Infine, la vitamina B12: anch’essa porta glossite (l’infiammazione della lingua), ma il sintomo più grave (o meglio, la conseguenza) è una forte forma di anemia perniciosa, caratterizzata da pallore, poco appetito e debolezza.

Per far fronte alla carenza di vitamine B, oltre ad assumere integratori possiamo rivolgerci a frumento e riso integrali, fagioli e legumi, lievito di birra e sopratutto verdura a foglia verde (ad eccezione degli spinaci).

Nello svezzamento (ma anche successivamente) possiamo fare uno smoothie ricchissimo vi vitamine del gruppo B: inseriamo all’interno del cuocipappa un avocado, una foglia di bieta, 6 cucchiai di latte di mandorla, 1 banana. Frulliamo e il nostro smoothie è pronto. Possiamo sostuire la banana con i mela: il succo di mela è infatti ricchissimo di vitamine del gruppo B. 

La vitamina C, così famosa, protegge il nostro corpo dallo stress ossidativo, aiuta la formazione del collagene (per la funzione ossea, delle cartilagini, della pelle, dei denti e dei vasi sanguigni) e rinforza il sistema immunitario. Ecco perché i bambini che ne sono carenti si ammalano più spesso, e possono presentare lividi spontanei, sanguinolento delle gengive o emorragie capillari.

Per reperire, basta affidarsi agli agrumi e ai frutti che ne sono ricchi (l’acerola o il kiwi, ad esempio), ma anche alle verdure come i broccoli, i cavoli e i cavolfiori (di tutte le famiglie), i germogli di soia, i piselli e le patate.

Fin dallo svezzamento quindi via libera a spremute di agrumi, ma anche pappe contenenti broccoli e piselli. 

La vitamina D è un’altra delle più importanti quando si parla di bambini, poiché è grazie ad essa che le ossa e i denti si costituiscono correttamente. La conseguenza più diretta della sua mancanza, che la rende visibile, è il rachitismo dei bambini, che rimangono piccoli e con ossa deboli.

La vitamina D si trova solo nei raggi solari, e quindi raccomandiamo un’esposizione giornaliera di almeno 15 minuti con volto, mani e piedi scoperti. I nostri pediatri poi suggeriscono di integrarla quotidianamente da ottobre a maggio (personalmente ho trovato dei miglioramenti incredibili da quando sia io che i miei bimbi la integriamo.  

Un’altra vitamina responsabile del mantenimento della salute delle ossa (ma anche della corretta coagulazione del sangue) è la vitamina K: quando i bambini ne sono carenti lo manifestano con una maggiore tendenza alle emorragie, con la difficoltà di riemarginazione delle ferite e con la perdita frequente di sangue dal naso.

Per fortuna la vitamina K è presente negli spinaci, nei broccoli, nella lattuga, nel cavolo verde, nell’olio di oliva, nelle patate, nelle carote, nel mais e in quasi tutti i frutti

 

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Sara

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Cecilia

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