Come funzionano gli asili in Finlandia

Lunedì, 02 Novembre 2015 07:19

Una nuova legge varata in Finlandia prevede che i bambini fino a 7 anni d’età debbano giocare indisturbati e divertirsi senza dover imparare a leggere e scrivere, almeno fino a quella età. La nuova legge si incentra completamente sul gioco e su un apprendimento prettamente ludico.

Nell scuole finlandesi ai piccoli non viene insegnato a leggere e a scrivere almeno sino ai 7 anni; poco tempo passato sui banchi, quindi, e tante ore all’aria aperta e a contatto con la natura. E così, mentre in Italia i bambini a sei anni cominciano la loro avventura nell’apprendimento di lettura e scrittura, in Finlandia i piccoli rimangono illetterati fino al settimo anno d’età.

Il primo step della scuola dell’obbligo in Finlandia è solo pubblico e i piccoli iniziano ad andare a scuola a 5/6 anni. Il metodo di studio è molto semplice: i bimbi devono giocare e, attraverso le attività di gioco, imparano ogni giorno cose nuove.

Secondo gli insegnanti finlandesi questo aiuta il bambino a sviluppare le relazioni interpersonali e le capacità di linguaggio. Sui banchi i bambini passano solo un giorno a settimana, senza che si sentano obbligati a stare fermi e seduti e a ripetere esercizi meccanici e ripetitivi.

Il concetto che è alla base di questo metodo di apprendimento è che le cose imparate con passione, mentre ci si diverte e si è felici, sono quelle che si ricorderanno per il resto della vita, mentre quelle imparate sotto pressione e obbligo saranno quelle che si tenderanno a dimenticare con più facilità perché apprese in modo meccanico.

La giornata tipo in una scuola finlandese non segue programmi precisi; ci sono i giochi all’aria aperta, l’attività fisica e il tempo dedicato alla musica. E non si impara a leggere o a scrivere fino ai 7 anni: questo è il vero unico imperativo.

Le prime nozioni di alfabeto vengono però trasmesse ai bambini attraverso il gioco delle sillabe e il canto e anche i libri non si leggono, ma si sfogliano, concentrandosi sulle figure e i disegni. Chi si mostra interessato all’apprendimento non viene ostacolato, anzi, è incoraggiato dalla maestra a imparare.

Insomma, per imparare a leggere e a scrivere c’è sempre tempo e in Finlandia il gioco, che è alla base dell’apprendimento, viene prima di tutto!

La redazione di Mammapretaporter.it

Le fonti di omega 3 vegetali

Lunedì, 02 Novembre 2015 06:06

Gli Omega 3 sono componenti molto importanti per la nostra alimentazione e per il benessere del corpo e, insieme agli Omega 6, rappresentano naturali acidi grassi essenziali che il nostro organismo ha bisogno di sintetizzare mentre sono introdotti nel corpo insieme al cibo.

Ecco allora quali sono le peculiarità di queste sostanze: vi presentiamo le principali fonti vegetali di Omega 3

Gli Omega 3 sono sostanze indispensabili per l’organismo, in particolare per il sistema circolatorio e per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Per questo motivo è consigliato un apporto quotidiano di questi acidi grassi, presenti nel pesce azzurro (da inserire nella dieta del bambino già durante lo svezzamento, dai sette mesi), nei semi di lino, nei mirtilli e nell’olio di noci, da bilanciare agli omega 6, presenti invece nel mais, nei semi di girasole, nel sesamo, nelle noci e nella soia.

Il nostro fabbisogno quotidiano di Omega 3 è di circa 3 grammi. Gli omega 3 si trovano in alcuni tipi di pesce, come lo sgombro, il pesce spada, l’acciuga e il salmone.

Ma questi preziosi alleati della nostra salute non si trovano solo nei pesci, ma anche in numerosi vegetali: questo consente l'introduzione di omega 3 totalmente privi di effetti collaterali, come possono essere i metalli pesanti contenuti nei pesci di grandi dimensioni che vivono nei fondali. 

Semi e olio di lino

L’olio di lino è la fonte vegetale più ricca di Omega 3; un solo cucchiaio di olio di lino, da versare a crudo sul cibo, fornisce circa 6,6 grammi di Omega 3, mentre 30 grammi di semi lino corrispondono a circa 3,2 grammi di Omega 3.

Scopri i 10 modi per inserire i semi nella nostra tavola!

Semi di Chia

100 grammi di semi di Chia contengono 30 g di omega 3, davvero potentosi questi piccoli semini neri. Sono inoltre fortemente proteici. Possiamo aggiungerli allo yogurt la mattina oppure creare facilmente una bevanda ai semi di chia, una smoothie bowl proteica ai semi di chia o ancora un delizioso Chia Pudding.

Canapa

La canapa è un alimento eccezionale per la nostra salute, in quanto contiene innumerevoli e preziosi nutrienti: in particolare troviamo al suo interno una catena di aminoacidi completa, quindi gli otto aminoacidi essenziali per la sintesi proteica. E' molto utile inserirli nello svezzamento dei nostri bambini e nella nostra cucina anche perchè contengono un rapporto perfetto di omega 6-omega 3. Io li utilizzo nelle torte, nei creackers e nei pancake sottoforma di farina. Mentre come semi non possono mancare nei miei estratti: li metto in ammollo per circa un'ora poi inserisco all'interno del mio estrattore con acqua (potete anche frullarli negli smoothies)

Noci

30 grammi di noci corrispondono a 2 grammi di acido alfa-linolenico, uno dei grassi principali del gruppo Omega 3. Piccole quantità di omega 3 si trovano anche nelle nocciole e nelle mandorle.

Broccoli, spinaci e lattuga

Queste verdure verdi a foglia larga, oltre a fornire al corpo vitamine e minerali, contengono anche piccole percentuali di Omega 3. 200 gr di verdura cruda danno un apporto di Omega 3 di circa 0,1 gr, quantità che, anche se non sufficiente per il nostro fabbisogno giornaliero, è fondamentale per la nostra alimentazione.

Legumi

Fagioli, lenticchie, piselli e ceci, oltre che alla soia, contengono piccole quantità di Omega 3, e sono facilmente inseribili nell’alimentazione giornaliera. Scopri la nostra sezione dedicata ai legumi!

Alghe

Di alghe ne esistono di diverse tipologie, di acqua dolce e di acqua salata e, anche se non appartengono alla nostra tradizione culinaria, sono una fonte di Omega 3 importante per il nostro corpo, oltre a essere ottime sostitute della carne. Scopri la nostra sezione dedicata alle alghe!

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

E' la mia pozione magica che rende tutto appetitoso per grandi e bambini: è il mio sale alle erbe aromatiche che ho iniziato a fare da circa un anno dopo aver scoperto la passione dei miei figli per il misto per arrosti Ariosto. Dove lo mettevi iniziavano a mangiare. Così da quel giorno non manca mai nella mia cucina: dal risotto, alle polpette di verdure, alle insalate di legumi, insomma è la mia polvere magica. 

Ecco allora la ricetta del sale alle erbe per bambini: il sale con il sapore di arrosto per insaporire tutti i piatti

La donna in gravidanza mette in opera una serie di adattamenti atti ad accogliere il feto che si evolverà a livello addominale.

Scopriamo insieme i cambiamenti strutturali della donna in gravidanza e le terapie manuali per alleviare i disturbi: dalla linea nigrea, al metabolismo, al mal di schiena le terapie naturali che puoi utilizzare in gravidanza

Un fattore evidente in questo periodo è la diastasi dei retti superiori dell'addome, cioè, il cedimento dei muscoli retti addominali. Meno evidente invece, è l'anteriorizzazione dell'utero, che consente il normale sviluppo del feto con conseguente cedimento della linea alba.

Il cambiamento posturale dell'utero, incide sul riposizionamento posturale del tratto D12-L1 del rachide (colonna),dettato da i muscoli omoioidei, diaframma toracico e psoas iliaco. Tutto questo implica uno spostamento del centro dell'equilibrio della donna in gravidanza, con aumento della lordosi lombare e conseguente dolore anesso. Col protrarsi della gravidanza l'utero cresce fino a portarsi in alto allo xifoide aumentando di volume , in relazione allo sviluppo dela massa fetale.

Oltre al cambiamento strutturale che la donna sta vivendo in questo periodo, subisce anche un cambiamento metabolico. Infatti i muscoli che sono coinvolti nella fase del riposizionamento e guida delle masse scheletriche, ad opera degli ormoni, possono rallentare il loro lavoro metabolico favorendo, l'accumolo di sostanza adiposa localizzata. Per la donna rappresenta un inestetismo fastidioso che può influire dal punto di vista psicologico, invece per lo specialista, l'accumolo,indica una possibile patologia a carattere muscoloscheletrica.

L'organismo cerca adattamenti e condizioni ottimali, tali da tamponare l'effetto del cambiamento strutturale, a prezzo di una perdita di elasticità fra sacro e utero.
Durante il parto, il feto, per fuoriuscire, attraversa un percorso ,costituito sia da parte ossea che da parte muscolo connettivali elastiche. Il parto è un avvenimento fisiologico che, nel giro di poche ore modifica ulteriormente forme ed equilibri della mamma, che aveva trovato con fatica durante la gestazione dei nove mesi, al punto da portarla ad a blocchi e traumi dolorosi.
In tutto questo l'intervento di un terapista manuale esperto, può aiutare a ridurre e migliorare il quadro posturale della paziente, al punto di ristabilire i giusti rapporti muscoloscheletrici e il lavoro fisiologico del muscolo.Gli approcci terapeutici in questi casi possono essere diversi .

Per migliorare il quadro posturale possiamo agire con trattamenti sia miofasciali che con trattamenti vacuum terapici. Il primo tende a migliorare l'elasticità muscolare, favorendo il naturale riposizionamento delle parti scheletriche, mentre, il secondo aiuta a decontratturare e ad abbassare lo stato doloroso. In aggiunta prendiamo in considerazione anche trattamenti emolinfatici, sia manuali che strumentali (linfodrenanti come LPG), favoriranno la circolazione del sangue e quella linfatica, eliminando così le sostanze tossiche accumulate, con esiti positivi sul quadro estetico del tessuto .
In poche parole questo si traduce, non solo nel risolvere il quadro algico,cioè del dolore, ma anche ridurre le adiposità accumulate , grazie alla normalizzazione del lavoro fisico del muscolo. La paziente si troverà difronte ad un stato doloroso ridotto e ad un aspetto estetico migliorato.

Dr Vito Traversa

www.imbio.it 

 

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Quale occasione migliore di Halloween per invogliare i bambini alla lettura e fargli scoprire storie a tema per aiutarli a vincere la paura del buio e dei fantasmi? Ve ne proponiamo 7, storie di piccoli mostri e fantasmi in chiave divertente, per nulla paurosi e perfetti per far divertire i bambini.

"Il castello stregato parlante", di Taplin Sam e Wildish Lee, edito da Usborne Publishing. È la storia di un gruppo di mostriciattoli, fantasmi e streghe che si riuniscono insieme per una festa al castello stregato. Età di lettura: dai 2 anni

"Chi ha paura del buio?" di Dario Cestaro, pubblicato da Gribaudo. È la storia di Giacomino, un bambino che ha paura del buio e che ogni volta che spegne la luce vede apparire dei grandi occhi fosforescenti. Il libro è molto speciale, giri la pagina e click... spegni la luce!

 

 

"Al buio vedi?" Pubblicato da Panini, è un libro magico che rivela quante cose si possono vedere al buio, con una bellissimo grafica e un originale contrasto tra le pagine nere e la stampa luminescente.

 

 

"Il mostro peloso", di Henriette Bichonnier, pubblicato da Edizioni EL, è la storia di un simpatico mostriciattolo che vive in una caverna nel bel mezzo della foresta.

"I mostri hanno paura della luna", di M. Satrapi, pubblicato da Rizzoli, è la storia di Maria, una bambina che tutte le notti è alle prese con i mostri nella sua cameretta. Come scacciarli? Con la luna, ovviamente!

 

"No, niente nanna", di S. Blacke, edito da Babalibri, è la storia di Simone e del suo fratellino Gaspare. Insieme, sono alla ricerca di una copertina perduta.

La redazione di mammapretaporter.it

 

Quando si parla di salute emotiva è facile rimanere spiazzati, all’inizio. È un concetto astratto, difficile da spiegare e anche da comprendere, ma ora persino gli economisti ne parlano e ci spiegano come questa componente sia importante non tanto in termini di presente, ma con un sguardo lungimirante rivolto al futuro.

Ancora una volta a venirci incontro per spiegare gli effetti di uno studio sugli esseri umani è una ricerca effettuata da esperti ricercatori del Regno Unito coordinati dal Professor Richard Layard. La ricerca è stata svolta all’interno di un programma che ha coinvolto la London School of Economics e i risultati sono molto interessanti sul piano sociologico e antropologico.

Ne emerso come la salute emotiva di un bambino è di estrema importanza per la sua soddisfazione futura. I ricercatori spiegano come sia più difficile per un bambino che durante l’infanzia ha incontrato problemi quali disturbi alimentari, paura e stanchezza, affermarsi in un’ottica futura.

Gli studiosi sono arrivati quindi a dire che, per avere un adulto felice, sicuro e soddisfatto, si deve far in modo che il bambino cresca felice, protetto e al sicuro. La ricerca ha coinvolto 9000 persone, nate nel 1970, che sono state monitorate di continuo, e ancora continuano a esserlo ogni cinque anni circa.

Tra i fattori che i ricercatori hanno preso in esame per analizzare la vita di queste persone ci sono reddito, tipologia di istruzione, eventuali problemi con la legge, e salute fisica emotiva, l’aspetto che ha giocato un ruolo fondamentale in questa ricerca.

La salute emotiva deriva, ovviamente, anche dall’infanzia vissuta, dalle relazioni con la famiglia, con il mondo esterno e dalla serenità che il bambino ha acquisito da piccolo in famiglia. Insomma, se molti pensano ancora che i soldi fanno la felicità, questo studio smentisce categoricamente questa convinzione. La serenità emotiva è tutto, ed è la vera chiave di successo insieme alla felicità, intesa in termini di serenità e di benessere emotivo e familiare.

La redazione di mammapretaporter.it 

Gli odori nel metodo montessori

Venerdì, 30 Ottobre 2015 20:22

Annusare per riconoscere gli odori. Si tratta di un piccolo gioco che, seguendo i dettami del Metodo Montessori, ha l’obiettivo di aiutare i bambini a familiarizzare con gli odori e gli aromi più comuni. Farlo è molto semplice e tutto quello che vi occorre, quasi sicuramente, si trova già a casa vostra.

Il modo migliore per allenare l’olfatto è annusare cercando di riconoscere un odore e un aroma e questo può facilmente diventare un gioco semplice e divertente che potete fare a casa con i vostri bambini.

Le radici del gioco attingono dal Metodo Montessori e dall’idea di aiutare lo sviluppo sensoriale del bambino attraverso gli stimoli e la curiosità. E cosa c’è di meglio che farlo mediante la sperimentazione degli odori più comuni?

Per realizzare questo gioco basta veramente poco e tutto quello che è necessario è procurarsi dei contenitori, come le bottigliette con tappo forato, e degli aromi, come spezie e foglie profumate. Cercate sempre di evitare odori troppo forti e scegliete quelli più delicati, dal rosmarino al basilico, ma anche le foglie di limone e di menta vanno benissimo per questo scopo.

Racchiudete ciascun odore all’interno della bottiglietta e sottoponetela, sotto forma di gioco, al vostro bambino. L’obiettivo: indovinare, senza mai sbirciare, di quale aroma e odore si tratta.

Scopri anche il mondo delle erbe aromatiche per il gioco degli odori!

La redazione di mammapretaporter.it

Procreazione medicalmente assistita: figli preziosi?

Venerdì, 30 Ottobre 2015 09:07

Oggigiorno, complici uno stile di vita stressante, un certo tipo di abitudini alimentari e la ricerca di un figlio in età sempre più prossima ai 40 anni, il numero di coppie che ricorre alla PMA (procreazione medicalmente assistita) è in continua crescita. Una scelta di questo tipo, purtroppo obbligata, non è affatto una passeggiata per chi la intraprende: si tratta spesso di un percorso denso di indagini, controlli e monitoraggi, esami a volte dolorosi, conteggi e calcoli, farmaci da assumere, ormoni, date e orari, appuntamenti, ecografie, visite e prelievi del sangue, costi, pianti e disfatte, insuccessi, delusioni. Per provarci e riprovarci, a volte passando anche attraverso storie di perdite. Dolore e rassegnazione. E poi via, punto e a capo, con nuovi tour di visite, esami, controlli... Finché, un bel giorno, sembra tutto procedere per il meglio. L’impianto è avvenuto, poi si presenta il battito, e nelle settimane successive tutto prosegue per il verso giusto. La gravidanza prosegue, ecco che arrivano le nausee (“Le ho tanto desiderate, e ora che ci sono non lo vorrei proprio...le maledico ed insieme le benedico, bimbo mio!”), cresce la pancia. Emozioni contrastanti, così come accade per tante, tantissime mamme. “Finalmente! Che gioia! Ma ho anche paura...”. E’ proprio così: una delle molte cose che i bambini arrivano per insegnarci è la coesistenza degli opposti, e che nell’armonia e nell’equilibrio tra questi è possibile trovare il benessere.
A tal proposito, mi capita spesso di chiedermi cosa spinge molti medici ginecologi a scegliere di programmare un taglio cesareo per accogliere la nascita di questi bambini. “Gravidanza preziosa” o “bimbo prezioso” sono le risposte che ricevo, a volte unitamente all’età materna. E i bambini concepiti per le vie naturali sono allora forse meno preziosi, se li si lascia nascere con un parto vaginale e non si prospetta per loro un taglio cesareo elettivo? Cosa significa “prezioso”? Chi lo stabilisce? Più prezioso di chi, più prezioso di che cosa?

L’ho scritto sopra: il percorso da attraversare per avere un bambino grazie alla PMA non è facile. Ma è davvero possibile quantificare la preziosità di un essere umano in base alle energie spese per far sì che potesse essere finalmente qui tra noi? E siamo sicuri che optare per un taglio cesareo sia il modo migliore per garantire sicurezza a questa nascita? Perché le modalità del concepimento, in assenza di altri rischi o condizioni che rendono davvero necessario un parto cesareo, dovrebbero rispondere diversamente alla legge per cui un parto vaginale, preferibilmente indisturbato, è la via più sicura e che la natura ha previsto per mamma e bebè? Perché, facendo leva sulla paura delle coppie (sbilanciando dunque quel necessario equilibrio tra gli opposti), si toglie a queste madri la possibilità di scoprire che il loro corpo è in grado di partorire, dopo che le condizioni cliniche hanno già negato loro la possibilità di concepire? A chi giova? Non certo al neonato.

Se il parto cesareo è la modalità che per diversi e magari insondabili motivi una mamma sceglie per sé e per il proprio bambino, o se questo tipo di nascita dovesse rendersi indispensabile in corso d’opera, è un altro paio di maniche. Ma in assenza di condizioni cliniche reali (e la PMA non è una di queste), guardiamoci da chi stabilisce che non saremo in grado di partorire, o che lo faremmo mettendo a repentaglio la vita del nostro “bambino prezioso”. Circondiamoci di persone che credono in noi e che ripongono fiducia nei nostri corpi e nei nostri bambini. E se queste l’hanno fatto fino al momento di parlare delle modalità del parto, è sempre possibile cambiare ginecologo e ostetrica lungo il percorso. Cerchiamo luce, cerchiamo sostegno, cerchiamo comprensione. Tutte noi siamo preziose, tutte noi lo meritiamo.

Ostetrica Eleonora Bernardini

www.acasaconte.com

Lo svezzamento nel mondo

Giovedì, 29 Ottobre 2015 14:20

Paese che vai, usanza che trovi! È proprio il caso di dirlo anche per quanto riguarda lo svezzamento. Come funziona negli altri paesi del mondo? E cosa fanno gli altri genitori di diverso da noi per introdurre i loro piccoli nel mondo del cibo solido? Scopriamolo insieme.

Brodo, verdure e pappe, sono gli alimenti principali che si cercano di introdurre nella dieta del bambino dai sei mesi di vita. Ma se proviamo a dare uno sguardo al resto del mondo, vedremo che non da tutte le parti funziona così e che lo svezzamento è percepito in modo diverso, di paese in paese, con un’attitudine al mangiare con un più piacere e senza regole troppo rigide come, forse, le intendiamo noi oggi.

La regola dell’introduzione graduale del cibo vale un po’ per tutti, ma quello che cambia sono il tipo di alimenti e le modalità di preparazione del cibo, percepite da noi in maniera troppo ferrea, anche dagli stessi pediatri che consigliano le mamme. Vediamo come!

L’OMS, se l’allattamento è al seno, ci fa sapere che il latte può essere l’alimento esclusivo anche fine al sesto mese di vita, mentre in caso contrario già dal quinto mese si può iniziare a proporre al bambino diverse cose.

Come primi alimenti si possono introdurre i vegetali cotti, come le patate o le carote, e la banana e la mela grattugiata. Solo successivamente si potranno introdurre riso, pasta e le proteine del pesce (a partire dai sette mesi) e della carne. Sempre valida è, invece, la raccomandazione di non esagerare con cibi salati, carne e formaggi, alimenti che appesantiscono il metabolismo, e di evitare per quanto possibile lo zucchero.

Bene, questo è quello che tendono a fare le mamme italiane: ma come funziona lo svezzamento nel mondo? Le cose, in effetti, cambiano e, spesso, non di poco. Vediamo come e quali sono le abitudini di svezzamento in Europa e nel resto del mondo.

in Francia
In terra francese non si seguono particolari regole o restrizioni. Durante lo svezzamento si mangiano pappe, prevalentemente di pollo e di verdure e anche l’uso delle spezie è consigliato per insaporire il cibo.

in Inghilterra
Da loro si fa più ricorso al cibo pre- confezionato, ma con una buona attenzione ai prodotti biologici di alta qualità. L’auto svezzamento è sostenuto con fermezza anche dai pediatri che lo giudicano molto adatto per il bambino. Fino al sesto mese i bambini si nutrono di solo latte e dopo questo periodo iniziano a mangiare di tutto, tranne il sale, lo zucchero, le nocciole e le noci.

in Olanda
Farine, omogeneizzati e liofilizzati sono poco utilizzati, lo svezzamento avviene intorno a sei mesi e predilige frutta e verdura, come mele, pere, banane, broccoli, carote, zucchine e fagiolini. A partire dai sette mesi i bambini iniziano poi a mangiare le pappe con uova, pesce e carne e dopo l’ottavo mese si introducono nella dieta il formaggio spalmabile e il latte. Dall’anno di vita i bambini iniziano, invece, a mangiare di tutto, tranne il sale e i cibi speziati.

in Giappone
Da loro si comincia a cinque mesi prima con il pesce, e con le alghe, come da tradizione nipponica. Anche il tè di luppolo viene proposto ai piccoli durante lo svezzamento e nessuna sembra lamentarsene troppo. Tra il quinto e il sesto mese i bambini iniziano a mangiare zuppa di miso (derivato della soia), brodo d’alga e crema di riso. Intorno al settimo mese si aggiungono il tofu, il pesce, la verdura e lo yogurt bianco, all’ottavo si comincia a mangiare la carne, il formaggio e l’alga wakame, e dal primo anno di vita i bambini cominciano a bere il latte vaccino.

in Africa
In alcune zone d’Africa, come a Capo Verde, le mamme sono molto indipendenti per quanto riguarda lo svezzamento. I bambini iniziano a mangiare la frutta a partire dai 3 o 4 mesi e solo successivamente aggiungono alla dieta dei propri bambini zuppe di riso e di pesce, zuppe di verdura, pappe con farina di riso, manioca e latte. Questo perché le donne africane preferiscono abituare il piccolo all’alimentazione locale, usanza che sembra essere inoltre una buona scelta per aiutare a prevenire malattie come diabete e colesterolo.

La redazione di mammapretaporter.it 

 

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5 motivi per avvicinare tuo figlio all'arte

Giovedì, 29 Ottobre 2015 04:55

Una delle gioie più grandi dell’essere bambino è dedicarsi al gioco, coltivare interessi e curiosità ed essere liberi di esplorare il mondo, anche attraverso l’arte. Qualsiasi manifestazione artistica, che sia un disegno o la pittura, è considerata, infatti, un’ottima alleata per un buon sviluppo motorio e psicofisico. Di cosa stiamo parlando? di arte e gioco: il connubio perfetto per lo sviluppo del bambino.

Colori, mani sporche di pittura, disegni, pasta modellabile e chi più ne ha più ne metta; non solo è positivo che i bambini siano liberi di esplorare e ricercare ispirazioni di creatività, ma è anche benefico per il loro sviluppo cognitivo che si dedichino a questo genere di attività.

Il processo creativo, quindi, è di vitale importanza e le competenze e le capacità artistiche non c’entrano; si può essere più o meno bravi, questo non importa, perché quello che conta è liberare la mente, la propria creatività e trasferire le proprie emozioni in un disegno, un dipinto o in una creazione artigianale.

In questo modo non solo si stimolano i sensi del bambino, ma si instillano in lui le fondamenta per una maggiore autostima e sicurezza in se stesso, oltre ad aiutarlo ad affrontare per il meglio le sua abilità sociali e la risoluzione dei problemi quotidiani.

Esplorare le arti visive, quindi, deve essere parte integrante della formazione dei bambini piccoli ed è un’attività essenziale per nutrire il loro spirito. Questo importante aspetto rimanda inevitabilmente all’apprendimento e al mondo della scuola, in particolare a quelle di ispirazione steineriana e montessoriana, che offrono ai bambini la possibilità di raffinare i propri sensi e le proprie competenze artistiche come metodo di apprendimento scolastico.

In questo modo, i bambini sono più felici, sono liberi di esplorare e di imparare divertendosi, oltre ad apprendere molteplici approcci e modi di esprimersi. Attraverso le piccole cose, un bambino incoraggiato a essere autonomo fin da piccolo ha più chance di diventare un adulto responsabile, libero e indipendente.

Ma veniamo al lato pratico della faccenda: quali sono le abilità che il bambino sviluppa meglio attraverso l’arte?

Interazioni sociali
Attraverso la condivisione di materiali e la collaborazione con altri bambini a diversi progetti creativi, i piccoli imparano il lavoro di squadra e a lavorare insieme per raggiungere obiettivi e risultati.

Sviluppo cognitivo
Grazie alle esplorazioni sensoriali, come il tatto e l’olfatto, se si lavora con pastelli colorati o vernici per realizzare disegni e creazioni, i bambini sviluppano meglio i processi decisionali, la capacità di pensare e di trovare soluzioni.

Capacità di espressione
L’arte è una forma molto importante di linguaggio, insieme alle capacità scritte e verbali, che aiuta i bambini a esprimere i loro sentimenti, i lori pensieri e a raccontare storie attraverso forme e colori.

Sviluppo motorio
Quando si disegna, o si dipinge, i movimenti delle dita, delle mani e dei polsi favoriscono lo sviluppo delle capacità motorie del bambino, aiutando anche la coordinazione dei grandi gruppi muscolari.

Creatività
Cosa meglio del disegno, della pittura e dell’arte in generale, può aiutare il bambino a esprimere il suo lato più inventivo e creativo? L’arte, insomma, può fare la differenza, oltre a rappresentare un momento di libertà e di spensieratezza.

La redazione di mammapretaporter.it 

Sara

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Cecilia

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