Come creare un cestino dei tesori

Lunedì, 09 Novembre 2015 10:49

“Con tutti i giochi che ha, va a prendere le mollette!”. Quante volte abbiamo sentito dire o detto frasi di questo genere? I bambini si dimostrano molto più attratti dalle “cose di casa” che dai giochi che , in teoria, sono stati appositamente studiati per essere attraenti e adeguatamente stimolanti. Niente da fare. Molto meglio giocare con portachiavi, utensili di cucina, gomitoli di lana, carta da regalo....

Ecco allora il cestino dei tesori: un gioco semplice ed economico da proporre ai nostri bambini per stimolare la loro crescita sensoriale e cognitiva

"Il gioco consiste nel preparare oggetti presenti in casa al bambino all'interno di un cestino:  ci sono oggetti da guardare , da toccare, da udire, da assaggiare, da annusare. Ci si può sbizzarrire nell’offerta dei materiali, ce ne sono moltissimi: più esperienze sensoriali si mettono a disposizione del bambino, meglio è. Periodicamente è utile sostituire gli oggetti contenuti nel cestino per riattivare l’interesse e offrire la possibilità di fare nuove scoperte. Soprattutto per i bimbi piccoli, questa è un ottimo strumento che consente di stimolare i canali sensoriali, percepire l’ambiente circostante, facilitare l’acquisizione di competenze come la concentrazione e la capacità di prendere decisioni. Infatti l’adulto fa solo da spettatore , non propone direttamente al bambino di osservare un oggetto anziché un altro, lascia che il bambino selezioni secondo le proprie inclinazioni" ci spiega la dott.ssa Monica Contiero nel libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing.

Questo gioco è normalmente utile per bambini a partire dai sei mesi di età: basta selezionare i materiali da offrire al bambino che possono essere divisi a seconda del tipo di materiale, del senso che si vuole stimolare (olfatto, vista, tatto, gusto), della forma (sferico, concavo...).

Ecco alcune idee per creare cestini dei tesori di diverso tipo.

Possiamo altresì proporre un cestino dei tesori eterogeneo, quindi contenenti all'interno materiali e oggetti non classificati per tipologia. A seconda dell'età del piccolo si consiglia di sottoporre alla sua attenzione un materiale piuttosto che un altro: a un piccolo nel pieno della fase orale, quindi del mettere tutto in bocca, non sarà utile proporre un cestino dei tesori contenente materiale come pigne o stecche di cannella che non devono essere ingerite. Meglio puntare su oggetti di plastica o di legno non ingeribili.

Giulia Mandrino

Cosa fare per far giocare il bambino e farlo in un modo sempre più stimolante e creativo? Questa è un po’ l’impresa di tutti i genitori alle prese con i propri bambini e con la volontà di proporre attività ricreative sempre interessanti e utili.

Ecco allora 9 giochi da fare con i bambini tra i 6 e i 24 mesi: spunti per giocare con il proprio bimbo e superare indenni una giornata in casa

Si tratta di giochi semplici, che potete fare a casa senza dover costruire nulla, che presuppongono talvolta l’ausilio di oggetti, come lo specchio o la carta colorata, altre volte l’attività corporea, che in questo caso si trasforma in giochi divertenti da fare sul tappeto di casa.

Giocare con lo specchio
Una volta che il bambino avrà scoperto il suo volto nello specchio, avrete a portata di mano un gioco molto divertente: i bambini amano vedere la propria immagine riflessa e questa è un’attività che si può svolgere saltuariamente per circa 10 minuti ogni giorno.

Giocare con l’acqua
Un altro modo divertente per giocare con il bambino è quello di fargli scoprire l’acqua, lasciare che la tocchi mentre scorre dal rubinetto o che la versi direttamente su un vassoio e dentro i giocattoli.

Giocare con la carta colorata
La carta colorata si può stropicciare e accartocciare in diversi modi: i bambini si divertiranno a sentire i suoni che la carta produce e ne rimarranno affascinati.

Giocare a ‘vola vola’
È il gioco più antico del mondo e consiste nel prendere il bambino in braccio, o sistemarlo sulle gambe, per mimare il movimento dell’areo, accompagnato a canzoni o a filastrocche. Il divertimento è assicurato!

Giochi sensoriali
Le attività sensoriali di ispirazione montessoriana sono perfette per aiutare il bambino a sviluppare i suoi sensi e possono essere svolte a partire anche da semplici bottiglie, riempite con qualcosa che provoca rumore, che i bambini possono divertirsi ad ascoltare.

Bolle di sapone
Le bolle di sapone sono un gioco senza tempo, sono divertenti, si possono anche realizzare a casa con del sapone e i bambini si divertiranno moltissimo.

Giochi da fare durante il bagnetto
Il bagnetto è un ottimo momento per giocare insieme al piccolo immerso nell’acqua con giochi come le paperelle e piccoli oggetti galleggianti.

Cestino dei tesori
Anche il cestino dei tesori è un’attività ludica di ispirazione montessoriana e consiste in una sacca, che può anche essere realizzata a casa con vari materiali, all’interno della quale inserire diversi oggetti; lo scopo del gioco è indovinare il contenuto della sacca aiutando il bambino a sviluppare il tatto.

Leggere libri
Leggere una fiaba al proprio bambino è un bellissimo modo per incuriosirlo verso il mondo della fantasia e verso la scoperta di qualcosa sempre di nuovo attraverso l’universo della lettura.

La redazione di mammapretaporter.it

Un forte contatto con la natura, con un panorama mozzafiato e con un’opera d’arte è in grado di garantire un maggiore benessere psico-fisico. È quello che dice una nuova ricerca americana messa a punto dall’Università di Berkeley, in California.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Emotion e contengono dati molto interessanti per quanto riguarda la correlazione tra il sentimento di stupore, derivato dalla contemplazione della natura, di un paesaggio mozzafiato o di un’opera d’arte, e il benessere psico-fisico della persona.

Secondo i dati raccolti, insomma, il contatto con l’arte e con la natura potrebbero aiutare il corpo a difendersi da infiammazioni e a proteggersi da malattie croniche. Secondo i ricercatori esiste una comprovata correlazione tra i sentimenti di timore, che l’arte e la natura affievolirebbero, e i marcatori del corpo che si attivano in difesa dell’organismo a seguito di un’infiammazione.

Stupore, meraviglia e sensazioni positive aiuterebbero invece non solo il nostro umore, ma anche il nostro corpo, mantenendolo più sano e forte. Sì, quindi, a più passeggiate in mezzo alla natura, al contatto con l’arte, con la musica e a tutto ciò che ha a che fare con il piacere inteso come esperienza di vita e di apprendimento.

Per spiegare i risultati a cui sono giunti, i ricercatori hanno deciso di pubblicare uno dei loro metodi di studio. Hanno suddiviso alcuni giovani adulti in gruppi e hanno chiesto loro di ricordare quando, e in quali circostanze, avessero vissuto sentimenti positivi come stupore, meraviglia e gioia.

Il risultato è stato a dir poco sorprendente; a tutti gli individui che hanno raccontato le esperienze vissute è stato poi prelevato un campione cellulare per analizzare i livelli di citochina presenti all’interno dell’organismo. Ne è emerso che nel corpo di chi ha raccontato esperienze gioiose e felici erano presenti bassi livelli di citochina, che aumenta, invece, in relazione agli stati infiammatori e patologici.

Cosa ne deduciamo da questa ricerca?
La risposta è più semplice di quello che si potrebbe pensare. Una vita sana, felice e a contatto con le cose belle, come la natura, i viaggi, i paesaggi e l’arte, aiuta il nostro corpo a vivere meglio e favorisce la nostra mente verso uno stato mentale sereno e più felice.

La redazione di mammapretaporter.it

Ciao ragazze, è da un po' che non vi scrivo ma forse il Signore ha guardato un attimo giù e ha detto "facciamo lavorare un po' questa ragazza" altrimenti fa una strage. Così ho ri-iniziato a lavorare con un part time a sei ore e ne sono davvero felice. Mio marito pernsa sempre che io sia a casa sdraiata sul divano a fare nulla perchè lui lavora ben due ore in più al giorno di me ma questa è un'altra faccenda. 

Dunque domenica era una giornata meravigliosa, qui a Milano il mese di Novembre ci sta regalando grandi soddisfazioni, sembra quasi primavera. Quindi, come credo e spero tutti voi, avete optato per trascorrere la giornata all'aperto, una gita fuori porta o semplicemente qualche ora ai giardinetti. Così la mattina abbiamo fatto un giro in bici e il pomeriggio dopo due ore ai giardinetti urgeva recuperare qualcosa da mangiare in quanto il frigo gridava pietà. Dopo una merenda all'aperto con pane e marmellata ci siamo recati al centro commerciale vicino a casa per fare una veloce spesa, convinti che non ci fosse nessuno. Normalmente i centri commerciali si riempiono quando piove, giusto?

Errore, errore, errore. Parcheggio strapieno, anche quello sotterraneo e solo dopo 15 minuti di coda siamo riusciti a parcheggiare, neanche avessero dato l'annuncio di una imminente guerra per cui sarebbe stato necessario fare scorta di cibo e oggetti di prima necessità.

Ma la cosa più sconvolgente è questa. Secondo voi, la gente dov'era? Al supermercato  a fare la spesa o seduta al bar del centro commerciale a proprinare omogeneizzati ai bambini e a fare la promenade nei mercatini di Natale all'interno di questo? Esatto, tutti seduti a chiacchierare, a prendersi un caffè, a far giocare i bambini sulle macchinette. 

Allora, partiamo dal presupposto che almeno due tre volte l'anno anche noi, sopratutto quando i bimbi erano più piccoli nei week end di pioggia ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: "O andiamo da qualche parte o succede una strage" quindi tutti e quattro ci siamo fatti una bella promenade al centro commerciale di turno. 

Ma con 20 gradi, un sole splendido e a novembre, ma come ti viene in mente di piazzarti al bar del carrefour di pincopallo? Non sono una di quelle complottiste, una di quelle che il cellulare ci rovina la vita, che la tv ci ipnotizza e che siamo tutti schiavi delle lobby farmaceutiche. Ma mi rendo conto che una fetta di popolazione lo è, che davvero lo spirito critico inteso come modalità di osservazione e comprensione dell'essere intelligente chiamato "uomo sapiens sapiens" sta svanendo. E cio' mi preoccupa. Allo stesso tempo presa dallo sconforto ho iniziato a riflettere cercando appunto di non cadere nel solito catastrofismo facilone. 

Alla fine la risposta è semplice: l'istinto di aggregazione nell'uomo è un bisogno primario che ha dato la possibilità l'essere umano di evolversi, creare paesi, città, scuole e in generale l'intera società. Se in passato questa necessità veniva appagata dalla vita di paese o di quartiere dove le persone si incontravano per parlare seduti con le classiche sedie pieghevoli, ora le stesse dinamiche si svolgono nel centro commerciale. Trovo questo rito sicuramente più triste, perchè implica lo stare chiusi in un luogo creato appositamente per invogliarci ad acquistare. Questo implica però perdersi tanto del mondo, della vita. Per me questo significa tirare sera, di sucro non vivere

Ed è questo concetto che spero di offrire ai miei figli: non mi interessa prendano dieci a scuola, mi interessa che loro diano il massimo. Non mi interessa che abbiano una laurea con 110 e lode in ingegneria aerospaziale o che diventino top manager con macchine di lusso. Spero che diano il massimo, nella scuola come nel lavoro, spero che trovino il loro equilibrio tra il correre e il fermarsi, spero che si domandino il perchè delle cose e non le prendano come dati di fatto, spero che per stare insieme agli amici non debbano chiudersi in un centro commerciale ma possano avere la forza intellettiva di organizzare un pane e marmellata su una coperta al parco in una soleggiata giornata di novembre.

Papavero3

Sto cercando di eliminare il glutine in quanto ogni volta che lo mangio la mia pancia lievita come se fossi al sesto mese di gestazione, nonostante i test di gluten sensitivity siano negativi. Sono quindi alle prese con sperimentazioni di cucina gluten free che devo dire, per quanto concerne i dolci mi sta dando grandi soddisfazioni. 

Questi biscottini sono chiamati biscottini dell'amore perchè li abbiamo fatti per il papà di ritorno da uno dei suoi viaggi: sono fatti con farina di riso, olio, tantissima scorzetta di limone e un sacco di amore!

Ecco come creare i nostri biscottini gluten free dell'amore: una ricetta semplice e veloce per cucinare dei perfetti biscotti per la mattina. 

Secondo la pedagogia Waldorf la scuola elementare deve iniziare verso i 6 anni e mezzo o 7, in una particolare età in cui il bambino, conclusa la prima infanzia, inizia ad approcciarsi, piano piano, verso un periodo della sua vita più adulto. Alla scuola steineriana i bambini sono lasciati liberi di esprimere le proprie emozioni e vengono accompagnati in un percorso scolastico che coinvolge, oltre agli insegnanti, anche i genitori, che nelle scuole Waldorf partecipano attivamente alle attività e alle iniziative che la scuola propone.

Nella scuola wladorf i genitori imparano qualcosa insieme ai propri figli: 7 cose che la scuola steineriana insegna a noi genitori

Bambini e adulti vivono seguendo un ritmo

Per tutte le cose c’è un ritmo; un ritmo per giocare, per riposare e il ritmo fisiologico e imparare a conoscerlo è fondamentale per dare la giusta attenzione al bambino, concedergli i suoi spazi e tutto quello di cui ha bisogno per crescere felice e sereno.

Ogni bambino ha il suo temperamento
Ogni bambino è un individuo a sé: non esistono bambini viziati, capricciosi o troppo attivi e il compito dell’educatore è quello di agire di conseguenza aiutato dai genitori che aiuteranno il bambino a far emergere tutte le sfumature del proprio carattere.

Al primo posto ci sono i bisogni primari
Sonno e cibo vengono sempre al primo posto e devono essere soddisfatti nel modo migliore, altrimenti chiunque ne risente in modo negativo. Il cibo deve essere sano, sempre fresco e inserito in una dieta variegata, mentre il sonno deve essere di circa 11-12 ore notte. Sono queste, infatti, le ore che un bambino dovrebbe dormire per essere in forze il giorno dopo, anche se i bambini vorrebbero sempre stare alzati fino a tardi.

Ogni momento è sacro
Alla scuola steineriana tutte le cose si aprono con un rito, un’abitudine ancestrale che invece da adulti si tende a perdere, indispensabile per aiutarci a riflettere e a non dare niente per scontato. Il momento del pranzo, per esempio, diventa quindi magico, all’insegna del ballo e del canto, per fare in modo che anche a casa le famiglie possano riproporre questa sacralità che i bambini vivono già a scuola.

Tutto ha un senso
Il colore delle pareti, la scelta dei materiali, gli insegnamenti giornalieri: tutto ha un senso alla scuola steneriana. È un po’ come ripercorrere le leggi della natura e riscoprire il senso delle cose che prima ci potevano apparire scontate.

La vita è un piacere, non un dovere
Questo è uno degli insegnamenti più importanti che vengono trasmessi ai bambini alla scuola steineriana. Tutto ciò che imparano, i piccoli lo apprendono con anima e passione, senza obblighi, doveri o imposizioni.

Tutto è bellezza e rispetto
I bambini sono considerati come individui in tutto e per tutto. Se qualcosa li fa soffrire, i piccoli vengono ascoltati, se litigano o si mostrano litigiosi l’insegnante, li si ascolta cercando di capire cosa provoca loro malessere in quel determinato momento. Questa è una bella lezione che anche i genitori possono imparare: i comportamenti non si reprimono, ma si affrontano le emozioni elaborandole sempre con un atteggiamento positivo.

Prima di diventare genitori si immagina come potrebbe essere diventarlo. Ci si immagina mamme, si fanno delle fantasie su come sarà il nostro bambino o bambina ( perché si decide già anche di che sesso sarà!), su come ci comporteremo noi da mamme nelle varie situazioni.

Prima di diventare genitori, quando si assiste alle dinamiche genitoriali altrui per la gestione del bambino, si commenta tra sé e sé, si giudica, si sa esattamente cosa gli altri genitori avrebbero dovuto fare o non fare in quella situazione e ci si ripromette di riuscire a fare diversamente un domani.

Prima di diventare genitori, si pensa che il proprio bimbo sarà bravissimo, dormirà tutta la notte, si sazierà senza problemi, sorriderà felice e non avrà problemi a stare con chiunque... eh sì perché di indole sia voi che il futuro papà siete tranquilli, sereni e positivi e poi sapete esattamente come comportarvi come future mamme : calme e tranquille quando tutto fila liscio, dure e intransigenti quando farà i capricci, semmai li farà! Pensate che i bambini che ogni tanto vedete per strada fare il diavolo a quattro, lo fanno solo perché hanno dei genitori troppo permissivi... se foste state voi al loro posto, avreste subito trovato il modo per calmarli!

Poi si diventa veramente genitori e dalla teoria si passa alla pratica. Ed ecco che sperimentate quanto eravate lontane dalla corretta visione dei fatti. Il bambino perfetto, quello che avete così tante volte immaginato, non esiste! Vostro figlio non è l’angioletto che avrebbe dovuto essere secondo i vostri piani, non mangia e dorme come avevate ipotizzato... fa anche altro!! Tipo piangere senza che voi ne capiate subito il motivo, svegliarsi di notte e non sempre per fame, esasperarvi in contesti pubblici senza che voi abbiate la possibilità di calmarlo.... Benvenute nel mondo reale! Quello fatto di mamme che si prodigano per cercare ogni giorno il modo migliore per crescere i propri figli, che tentano attraverso un percorso fatto di prove ed errori, che arrivano distrutte la sera e si chiedono continuamente se stanno facendo la “cosa giusta”, che vivono nell’insicurezza di essere delle buone mamme. Perché ricette magiche per crescere i figli non ce ne sono, perché non è facile fare i genitori e forse, il modo migliore per farlo è proprio mettersi continuamente in discussione, cercare nuove strade di comunicazione, accettare il proprio bambino così com’è e accettare anche noi stesse come mamme, coi nostri sbagli ed i nostri limiti.

Altro mito da sfatare è quello che prevede il bimbo come legante definitivo di una coppia, come coronamento ultimo di un amore. In realtà spesso la nascita di un figlio allontana i due partner, destabilizza gli equilibri di coppia, fa emergere caratteristiche personali sconosciute e, a volte, non gradite. Una coppia che decide di avere un bambino deve essere già molto salda di per sé, non può certo contare sul fatto che un nuovo esserino con mille esigenze possa ricucire un legame già precario. Un bambino ha bisogno di cure, attenzioni, energie, che inevitabilmente vengono tolte alla coppia. Solo con una buona intesa di base si può sopravvivere alla bufera nascita bambino. E, una volta sopravvissuti e recuperato un nuovo equilibrio familiare, allora sì che il legame tra tutti i componenti della famiglia può farsi ancora più intenso di prima.

Articolo tratto dal libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing

I bambini amano nascondersi in posti che ritengono sicuri e protetti: una tenda è il luogo ideale per loro per provare queste emozioni di benessere, ma anche per giocare e trasformare semplici teli di recupero in castelli incantati, nascondigli di maghi o tende degli indiani.

In commercio se ne trovano molti ma con un po' di fantasia e un tessuto grazioso possiamo costruirle anche noi a casa nostra.

Ecco allora qualche spunto per costruire tende per i nostri bimbi senza rovinare l'aspetto estetico di casa nostra: 10 idee per realizzare tende casalinghe per bambini

1. La tenda rosa: è la classica tenda delle principesse ma la cleta dei colori e dei cuscini le offre un tocco di decicatezza e di piacevolezza alla vista impareggiabile. Se le vostre bimbe chiedono una tenda delle pricipesse ecco come accontentarle senza scendere le kitsch

https://it.pinterest.com/pin/516436282248312305/

 

2. Una tenda per leggere: l'amore per la lettura è un dono prezioso per i nostri bambini. E leggere un libro sotto una tenda rende il momento ancora più magico!

https://it.pinterest.com/pin/237494580325226708/

3. Quando non serve la stoffa: idea davvero geniale per reciclare in maniera eccelsa uno spazio che non sapremmo come fruttare in altro modo. Bastano alcune lucine, dei cuscini, qualche adesivo e.... il gioco è fatto!

https://it.pinterest.com/pin/453315518717737529/

 

4. La magia delle luci: perchè le lucine sono una delle cose più belle che ci siano e uno dei motivi per cui Natale dovrebbe durare tutto l'anno!

https://it.pinterest.com/pin/184929128423899503/

5. Only for boys: idea di grande impatto visivo per la cameretta di un piccolo uomo

https://it.pinterest.com/pin/359162139010821083/

6. Una casetta super chic: idea super di classe per una tenda-casetta 

https://it.pinterest.com/pin/127648970664935925/

 

7. Super-mega tenda: E per gli appassionati di bricolage ecco come trasformare un letto a castello in una tenda a 5 stelle

https://it.pinterest.com/pin/340444053057405854/

 

8. Il teepee degli indiani: anche qui la mano di espeto papà e di una mamma appassionata di cucito è fondamentale!

http://www.thehandmadehome.net/2013/02/a-no-sew-teepee/

 

 

9. Casetta-tavolo: ma per fare una tenda a volte basta un semplice tavolo!

https://it.pinterest.com/pin/359584351475916343/

10. Tenda tra due pareti: una graziosissima ide per sfruttare gli spazi più piccoli

https://it.pinterest.com/pin/416653402999591929/

La redazione di mammapretaporter.it

Secondo il metodo Montessori le attività dentro casa sono fondamentali per incrementare l’indipendenza del bambino e per renderlo partecipe delle piccole azioni quotidiane, come sistemare i vestiti, i piatti e i bicchieri. Vediamo allora come fare ad allestire una casa a misura di bambino in sei semplici passaggi.

All’interno della casa, tutti i bambini sperimentano l’ambiente che li circonda, si incuriosiscono e sono sempre attenti alle molteplici attività che i genitori svolgono tra le mura. Secondo il Metodo Montessori, anche la casa deve essere allestita in modo tale da creare per lui un ambiente confortevole, stimolante e creativo.

Bastano, infatti, semplici e piccoli accorgimenti ed ecco che la casa si trasformi nell’ambiente perfetto per aiutare l’indipendenza, lo sviluppo motorio e cognitivo del bambino proprio attraverso le attività quotidiane e familiari.

Ve ne proponiamo sei, sei consigli di ispirazione montessoriana da mettere in pratica tra le mura di casa e che rispondono all’esigenza del bambino di darsi a diverse attività pratica per sviluppare intelligenza, indipendenza e curiosità.

1. Creare all’interno della casa dei punti di riferimento

All’interno dell’ambiente domestico è importante la presenza di punti di riferimento per il bambino, per aiutarlo a essere autonomo e indipendente non appena entra in casa. Questo significa, per esempio, allestire un gancio ad altezza bambino per fare in modo che il piccolo possa togliersi da solo la sua giacca, oppure tenere a portata di bambino una sacchetta in cui potrà riporre in autonomia sciarpa e cappello.

2. Lo spazio per i vestiti

Secondo il metodo Montessori è importante accompagnare il bambino a vestirsi, senza mai sostituirsi alla sua autonomia. I bambini dovrebbero cominciare, il prima possibile, a infilarsi maglie e giacche, sotto l’occhio attento del genitore che interverrà solo se necessario e per aiutarlo. Per questo motivo i vestiti dovrebbero sempre essere riposti a portata di bambino, magari su ripiani e all’interno di un armadio basso in miniatura.

3. Scaffale per i piatti in cucina

La cucina è un ambiente perfetto per coinvolgere il bambino nelle attività domestiche di tutta la famiglia. Un piccolo trucco per aiutarlo meglio per renderlo partecipe in cucina, per esempio, è riporre parte delle stoviglie in un punto della cucina in cui il bambino possa, da solo, prendere un piatto e portarlo a tavola.

4. Panno per le pulizie di casa

E se, nel week end e durante la settimana, siete indaffarati nella pulizia di casa, cercate di coinvolgere in questa attività anche il vostro bambino. Basta mettere a disposizione del piccolo anche un piccolo panno e lasciare che vi aiuti, nel suo piccolo, nelle faccende domestiche.

5. Il lavello a portata di bambino

Un altro modo per coinvolgere il bambino nelle attività domestiche è renderlo partecipe anche del lavaggio di piatti, tazze e bicchieri. Basta posizionare un pedana a un’altezza tale che il piccolo possa accedere direttamente al lavandino e a una bacinella che sarete voi a mettere a sua disposizione. In questo utilissimi sono gli sgabelli montessoriani.

6. La cura delle piante di casa

Un buon modo per aiutare il piccolo a essere indipendente e autonomo è affidargli la cura di una piantina. Ne basta anche una di piccole dimensioni, che il bimbo possa accudire e annaffiare anche una volta alla settimana.

La redazione di mammapretaporter.it 

Che il sole, e il contatto con l’aria aperta in generale, faccia bene alla salute, alla pelle e all’umore non è una novità, ma adesso arriva anche un’altra conferma: il contatto con la luce solare fa bene anche alla vista e a dircelo è una nuova ricerca pubblicata sul Journal of American Medical Association.

Secondo la prestigiosa rivista americana, i bambini che giocano all’aria aperta traggono una serie di benefici importanti, non solo per quanto riguarda la forma fisica, ma anche per quel che riguarda la vista. In base alle ricerche effettuate, 40 minuti di sole all’aria aperta hanno evidenziato una riduzione del tasso di miopia nei bambini, un problema largamente sviluppato negli Stati Uniti, ma anche in Europa, con tassi di incidenza piuttosto alti soprattutto tra chi ha entrambi i genitori che soffrono di questo problema.

Lo studio è stato svolto su un campione di circa 1900 bambini di 12 scuole diverse ed è durato tre anni. I genitori sono stati invitati a partecipare attivamente al progetto e a coinvolgere i loro figli in attività che si sono tenute all’aria aperta in orario post-scolastico, soprattutto durante i fine settimana e i giorni festivi.

Le ricerche hanno mostrato come, adottando questo stile di vita all’aria aperta, l’incidenza della miopia tra bambini fosse del 30,4%, contro il 39,5 % per i bambini che invece non avevano praticato nessun’altra attività al contatto con il sole.

I risultati di questo studio sono importanti e, anche se apparentemente non ci dicono nulla di nuovo riguardo l’importanza di stare all’aria aperta e a contatto con il sole, offrono un ulteriore spunto di riflessione riguardo a quelle attività svolte durante l’orario delle lezioni che potrebbero svolgersi all’aria aperta, incoraggiando così i bambini a passare più tempo in giardino e sempre più a contatto con la natura.

Ecco quindi che è importante anche in inverno portare i bambini a giocare all'aperto: come abbiamo spiegato nell'articolo dedicato a questa tematica giocare all'aperto in inverno ha dei grandi benefici per salute psicologica e fisica del bambino. 

La redazione di Mammapretaporter.it 

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg