Come iniziare a usare 10 spezie in cucina

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 19:50

Le spezie sono piccoli dettagli davvero indispensabili in cucina, non solo per dare sapore ai piatti, ma anche perché hanno molteplici proprietà benefiche e sono ricche di sostanze capaci di rafforzare il sistema immunitario e regolare il colesterolo zuccheri del sangue. Ma sopra ogni altra cosa, sono ticche di ferro e facilitano i processi digestivi. Quindi, perchè non le usiamo? La scisa è: "ma non so proprio come usarle, non so da dove partire". Ecco allora, partiamo da questo articolo spiegandovi le dieci spezie da tenere sempre in casa: proviamo a testarle una per volta in un semplice riso bianco, oppure osando di più su una torta. 

Curcuma

Arriva dall’India ed è nota come la spezie dalle ottime proprietà anti-infiammatorie e anti-ossidanti. È considerata una delle spezie anti-tumorali e recenti studi ne hanno evidenziato l’utilità per la prevenzione delle malattie degenerative, in particolare il cancro. Per attivare maggiormente le sue proprietà e il suo assorbimento è consigliabile aggiungere del pepe nero al piatto a fine cottura. Non è piccante quindi è adatta anche ai bambini. 

Come iniziare a usarla: riso basmati (o thai) saltato in padella con zenzero fresco grattuggiato, piselli e curcuma.

Peperoncino

Il peperoncino stimola il metabolismo, la digestione e aiuta a tenere sotto controllo la corretta circolazione sanguigna. È anche considerato un ottimo brucia grassi naturale.

Come iniziare a usarlo: preparate degli ottima spaghetti aglio, olio e peperoncino!

Zenzero

Lo zenzero è considerato un alleato prezioso per chi vuole depurarsi ed è fonte assoluta di vitamina C. È molto utile anche in casi di mal di gola e influenza e anche questa spezia ha una potente azione brucia grassi.

Come iniziare a usarlo: si può sostituire al soffritto, per cui si grattugia finemente lo zenzero fresco, e poi si aggiungono salmone/seitan/tofu e un cucchiaio di salsa di soya. Oppure possiamo preparare il riso basmati all'indiana: facciamo rosolare in una pentola capiente lo zenzero sempre fresco e grattuggiato con dell'olio d'oliva, poi aggiungiamo il riso, facciamo saltare insieme alcuni minuti e poi aggiungiamo acqua calda, chiodi di garofano e sale. Scoliamo normalmente il riso. 

Noce moscata

Poco conosciuta rispetto alle altre spezie, la noce moscata è molto utile in caso di pressione bassa e reumatismi. Contiene molti olii essenziali e in omeopatia è molto utilizzata per diverse preparazioni, per curare le malattie dei bronchi e i problemi di digestione.

Come iniziare a usarla: superando la classica besciamella, la noce moscata da grandi soddisfazioni nelle vellutate invernali. Ottimo l'abbinamento con la zucca, considerate la punta di un cucchiaino per ogni piatto. 

Cumino

Molto utilizzato nella medicina tradizionale indiana, il cumino è ricco di ferro ed è molto efficace nella riduzione del colesterolo. Si utilizza anche per migliorare le risposte immunitarie dell’organismo e per aiutare a contrastare l’osteoporosi.

Come iniziare a usarlo:  provalo nella nostra bevanda dissetante cumino cardomomo e menta oppure per cucinare del tacchino o del seitan alla messicana accompagnato da una guacamole. In questo caso il mix di spezie da creare è: 1 cucchiaino di cumino, 3 di paprika dolce, 1 di origano, 1 di cannella. 

Chiodi di garofano

Sono considerati un anti batterico naturale e un rimedio efficace per contrastare i disturbi infiammatori. I chiodi di garofano sono anche ottimi da bere come infuso, filtrato e lasciato raffreddare prima di essere consumato.

Come iniziare a usarli: per innamorarsene basta la semplice ricetta indicata sopra per lo zenzero. Provali però anche nei dolci con il nostro budino: aggiungi durante la cottura 2 chiodi di garofano e un cucchiaino di cannella.

Cannella

La cannella regola gli zuccheri nel sangue, riduce i dolori causati dall’artrite ed è un prezioso alleato contro gli stati influenzali. Ha inoltre un ottimo sapore ed è ideale per la preparazione di dolci e torte. E' la spezia che in assoluto preferisco: adoro il suo sapore nei dolci ma anche in piatti salati per dare un contrasto particolare.

Come iniziare a usarla: nelle torte, nei budini, nel crumble, nei biscotti, nel riso e latte

Curry

All’interno del curry si trova la curcuma, accompagnata da zenzero e pepe nero. È un mix indiano utilizzato per insaporire verdure, cereali, carne e pesce. E' un must have della mia cucina! Scegliete il curry di madras, quello più dolce e generalmente non piccante, così anche i vostri bimbi potranno mangiarlo. 

Come iniziare a usarlo: in un semplice riso basmati saltato in padella con piselli e un filo d'olio, per fare del tacchino, del tofu o seitan in padella. Ottime anche delle semplici mazancolle fatte saltare in padella con curry e olio d'oliva.

Cardamomo

È considerato la terza spezia più rara al mondo, dopo lo zafferano e la vaniglia. Si può utilizzare per aromatizzare il caffè, è molto utile in caso di tosse e raffreddore e stimola naturalmente il metabolismo.

Come iniziare a usarla: se riuscite acquistatelo in polvere per i vostri primi esperimenti culinari con le spezie è meglio (normalmente si trova in commercio sottoforma di bacche che però necessitano di essere aperte e pestate con un piccolo mortaio per spezie). Lo step uno dell'udo del cardamomo è principalmente nei dolci: provate ad aggiungerne una spolverata nei budini, nel lassi di mango, negli estratti, nei biscotti, ma anche nella torta di carota e mandorle.

Anice stellato

Considerato un vero e proprio antibiotico naturale, si usa per estrarre un olio essenziale largamente impiegato in erboristeria. Ha un potere antiossidante e antimicotico e contrasta virus e batteri. Si può usare per preparare liquori e dolci ma anche plendide tisane.

Come iniziare a usarlo: un primo uso è nella tisana digestiva. Poi potete aggiungerlo polverizzato a creme dolci, cipolle caramellate, e biscotti al pan di zenzero. 

La redazione di mammapretaporter.it

 

6 consigli per mangiare legumi senza gonfiare

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 18:44

Come fare a mangiare i legumi senza gonfiarsi? A volte, infatti, può succedere che l’assunzione di questi alimenti possa provocare dolori e gas intestinale. Ma la soluzione c’è, e di certo non è quella di smettere di mangiarli, dato che tutti i legumi fanno molto bene all’organismo.

Molte persone dichiarano di soffrire di fastidiosi gonfiori addominali mangiando i legumi. Ma a cosa è dovuto tutto questo? Ognuno di noi tollera in modo diverso i legumi; ad alcuni basta consumarli in ammollo, e in cottura, e il problema è risolto. Per altri, invece, questo non è sufficiente e l’assunzione dei legumi si associa a disturbi intestinali.

I fastidi, per la maggior parte dei casi, sono dovuti alla fermentazione di alcuni zuccheri dei legumi, gli oligosaccaridi. Se queste sostanze non vengono digerite correttamente, ci pensa la flora batterica intestinale a farlo, con risultati non proprio piacevoli, come fastidio e indisposizione. Come fare allora? Ecco 4 modi per cucinare e mangiare i legumi senza gonfiarsi.

Ecco allora sei consigli per cucinare i legumi: i trucchi degli esperti per consumare ceci, fagioli, lenticchie senza disturbi. 

Consumare i legumi con regolarità

La prima buona pratica da seguire è consumare i legumi con regolarità. In questo modo la flora batterica intestinale potrà abituarsi, piano piano, agli zuccheri che i legumi contengono. Se non mangiate legumi da diverso tempo è normalissimo che avvertiate una sensazione di gonfiore, che tenderà a sparire con il tempo.

Sostituire l’acqua di ammollo

Prima di essere cucinati, i legumi secchi vanno fatti ammollare in acqua. Quando poi siete in procinto di cucinarli, sostituite l’acqua e non usate mai quella di ammollo, che è carica di sostanze poco nutrienti. Per essere ancora più sicuri, dopo dieci minuti di bollore sostituite nuovamente l’acqua.

Cucinare i legumi con spezie e verdure

A metà cottura dei legumi è bene aggiungere alcune verdure, come la carota o la cipolla, e alcuni erbe aromatiche come l’alloro e il rosmarino, solo per citarne alcuni. In questo modo ostacolerete la fermentazione che provoca i fastidi intestinali e renderete i legumi più digeribili.

Cuocere i legumi per il tempo necessario

La cottura dei legumi deve terminare quando questi sono morbidi: più i legumi sono duri e più tempo ci impiegherà l’organismo a digerirli. E dopo il pasto, concedetevi una tisana, magari allo zenzero, per aiutarvi nella digestione.

Usare l'alga Kombu

Quest'alga aiuta novoolemente i processi digestivi dei legumi: è importante aggiungere circa 1 cm di alga ogni 100 g di legumi nell'acqua dell'ammolo e poi durante la cottura. 

Prediligete legumi decorticati

I legumi più semplici da digerire sono quelli decorticati, come per esempio le lenticchie decorticate. Tra gli altri legumi i ceci sembrano in generale essere quelli che creano maggiori disagi.

 

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

Le 7 tecniche detox delle star

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 18:08

Già dallo scorso anno hanno fatto molto discutere le diete messe in atto dalle celebrities per depurarsi, disintossicarsi, pulire la pelle e, insomma, rimettersi un po’ in forma magari dopo le feste e per smaltire qualche chilo di troppo. Ne abbiamo sentite davvero di tutti i tipi e, se ve ne siete perse alcune, ve le riassumiamo noi!

Ecco le 7 tecniche detox delle star: tra la semplice moda e la scienza i metodi più usati dallo star-system per essere al top

Dieta per la purificazione dell’intestino

Acqua e fibre per depurare l’intestino e pulirlo dalle impurità. Sembra un’ovvietà ma è così che si fa se davvero si vuole mettere l’organismo un po’ in stand by per poi ricominciare da capo. 

Pulizia del fegato

Di prodotti per disintossicare il fegato,  ce ne sono molti, ma gli esperti avvertono: evitate strane sostanze che promettono miracoli e che invece non fanno altro che compromettere gli equilibri naturali del corpo. Ci sono molti altri modi per prendersi cura del fegato; limitare l’alcool, i cibi grassi, i farmaci e se non si soffre di eruzioni cutanee piante amare come il tarassaco, la bardana e il cardo mariano. Attenzione sempre al fai da te!

La dieta dei frullati

L’hanno pubblicizzata in lungo e in largo. 10 giorni di frullati di sola polpa di frutta e verdura ed ecco che l’organismo rinasce come nuovo. Anche in questo caso, purificarsi sì, ma con intelligenza. Dieci giorni senza proteine e altri importanti nutrienti, forse, sono decisamente troppi.

Dieta Master Cleans

Un intruglio composto da acqua, limone, sciroppo d’acero, pepe ed erbe, da assumere per almeno dieci giorni. Promette una disintossicazione perfetta e persino Beyonce ha dichiarato di farne uso per perdere qualche chilo.

Vitamine e minerali

Anche questa è una moda che in America ha spopolato molto; vitamine e sali minerali in capsula per purificare il corpo e nutrirlo. Da non sostituire ai pasti, però, mai!

Tisane detox

Tra le star queste vanno fortissimo: tisane disintossicanti che eliminano le scorie in eccesso nel corpo. Il programma è stato ponderato e realizzato per il weekend, per depurarsi dalle sostanze accumulate durante la settimana di lavoro.

Integratori a base di frutta tropicale

Ricchi di fibre alimentari, questi integratori aiutano, pare, a sentirsi meglio e a migliorare le funzioni del metabolismo. Svolgono anche un’azione diuretica.

La redazione di mammapretaporter.it

 

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Quattro tipi di riso buoni e sani

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 16:58

Quanti tipi di riso esistono? E quali sono le loro proprietà? Di varietà di riso ne esistono molte e ognuna ha delle caratteristiche ben precise dalle quali derivano diversi benefici. Almeno quattro sono le varietà di riso dalle proprietà benefiche e molto sane; il riso nero, il riso rosso, il riso thai integrale e il parboiled.

Ecco allora quattro tipi di riso sani e buoni: le proprietà del riso venere, riso rosso, riso thai integrale e riso paraboiled. 

Il riso nero

Conosciuto anche come riso venere, il riso nero è ricco di calcio e vitamine, svolge un’importante azione antiossidante e protegge le cellule dai radicali liberi. Il riso venere è inoltre ricco di ferro, crusca ed è associato alla protezione delle malattie cardiache, grazie alla sua capacità di tenere a bada il colesterolo, e al mantenimento della pressione cardiaca.

Il riso nero può essere utilizzato in cucina in modo semplice e all’interno di ricette sane e gustose, come un risotto alle verdure, con i funghi, oppure per preparare delle insalate con zucca e limone o con avocado e mango .

Il riso rosso

È un riso integrale che nasce da un incrocio naturale. I suoi chicchi sono ricchi di fibre e si contraddistinguono da un bel colore rosso rubino. Il riso rosso è molto digeribile e ha un alto contenuto di sostanze antiossidanti.

Questa varietà di riso ha una cottura molto lunga, rimane sempre croccante e può essere anche mangiato da solo, senza condimento. Si consuma prevalentemente bollito, al vapore e condito solamente con un cucchiaio d’olio d’oliva o con la salsa di pomodoro.

Il riso thai integrale

Questa varierà di riso, coltivata in Thailandia, è molto profumata, assomiglia al riso basmati e ha un colore bianco avorio. È ideale per la preparazione di insalate, grazie al fatto che i suoi chicchi rimangono ben separati durante la cottura.

Nella cucina orientale questo tipo di riso, ricco di vitamine e ferro, viene aromatizzato con le spezie, come la cannella o il coriandolo, e viene consumato in sostituzione del pane abbinato ai piatti tradizionali, come il pollo o le verdure grigliate.

Il riso parboiled

Il termine parboiled, che dall’inglese significa “parzialmente bollito”, si riferisce al fatto che i chicchi di riso sono stati trattati in modo tale da salvaguardarne il contenuto dei micronutrienti, come le vitamine e i sali minerali.

Con questa varietà di riso si possono preparare insalate e piatti freddi con il medesimo risultato: i chicchi risulteranno sempre ben separati e, per questo motivo, in genere si sconsiglia l’uso di riso parboiled per preparare un risotto.

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I preziosi nutrienti del sorgo

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 14:45

Il sorgo è un cereale, quinto per importanza nel contesto dell’economia agricola. Privo di glutine e ricco di fibre è perfetto anche per il regime alimentare dei celiaci.

Ecco allora tutti i preziosi nutrienti del sorgo: le caratterische di questo cereale gluten free. 

Il Sorghum Vulgare, o sorgo, è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Graminacee. Dopo il grano, il riso, il mais e l’orzo è considerato il quinto cereale per importanza nell’economia agricola.
La pianta del sorgo è una delle prime piante a essere stata coltivata, perché semplice da accudire e da coltivare, grazie alla sua naturale capacità di resistere alla siccità. Oggi il sorgo è coltivato nel mondo nelle aree tropicali dell’Asia, nel Centro-Sud America, mentre in Europa è coltivato soprattutto in Francia e nelle regioni centrali dell’Italia, come la Toscana, le Marche e l’Umbria.
Il sorgo contiene molte fibre, circa l’80%, ed è privo di glutine, motivo per cui questo alimento può essere facilmente integrato nell’alimentazione dei celiaci. La composizione conta anche una certa percentuale di amminoacidi essenziali, da associare ai legumi per ottenere tutta la gamma che l’organismo necessita.

Il gorgo è molto digeribile, facilmente assimilabile e contiene una varietà di importanti sali minerali, come il ferro, il calcio, il potassio e le vitamine, oltre a una buona dose di antiossidanti e fitocomposti.
Fa parte della famiglia dei cereali e rappresenta un’ottima fonte di energia, oltre ad essere stato individuato come alimento dalle grandi proprietà benefiche, prima fra tutti per la sua azione antinfiammatoria e antiossidante.
Al suo interno sono presenti i tannini, sostanze chimiche della famiglia dei polifenoli che, se presenti in quantità rilevanti, agiscono contro la corretta nutrizione, ostacolando la digeribilità e l’assimilazione delle proteine. Per questo motivo, il mercato preferisce puntare sul sorgo privo di tannini.

Sul mercato esistono numerosi impieghi del gorgo; farina di sorgo, pasta di sorgo, pane di sorgo e sorgo fermentato, con cui si può produrre la birra. I fusti e le foglie sono utilizzati come foraggio, mentre alcune varietà di questa specie sono utilizzate per la fabbricazione di spazzole e scope. Per questo motivo il gorgo è chiamato anche “saggina”.

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Come invogliare i bambini a mangiare la verdura

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 10:55

Far mangiare la verdura ai bambini può essere un’impresa ardua e, anche se qualche piccoletto mostra sin dalla tenera età di essere una buona forchetta anche per quanto riguarda i vegetali, sappiamo che purtroppo non tutti i bambini sono così. Come fare allora per aiutare i bambini a essere più invogliati a mangiare la verdura? Vi proponiamo 10 trucchi, semplici ma molto efficaci.

Ad alcuni bambini la verdura piace, per la gioia delle mamme che, così, non si pongono troppo il problema. Altri, invece, fanno più fatica. Qualche capriccio o la solita frase “non mi piace” e la faccenda diventa un piccolo guaio.

Ecco allora come invogliare i bambini a mangiare la verdura: 10 suggerimenti di mammapretaporter.it per far mangiare vegetali ai bambini

Dare il buon esempio

Da questo non si scampa. Se vostro figlio vi vede propense a mangiare e ad apprezzare la verdura, sarà molto più incentivato a farlo anche lui. Uno studio recentemente ha dimostrato che bambini con genitori che mangiano molta frutta e verdura sono nettamente più facilitati a mangiarla anche loro. 

Comporre il piatto in modo creativo

Un piatto di broccoli lessati, o al vapore, potrebbe risultare non troppo invitante, ma se tutto viene percepito come un gioco, forse, qualche speranza c’è. Se nel piatto il bimbo troverà dei broccoli che assomigliano a degli alberelli, certamente si divertirà di più, e chissà che quel piatto di broccoli lo mangi anche.

Coinvolgere i bambini in cucina

I bambini sono più invogliati a mangiare se, nella fase di preparazione, sono stati coinvolti. “Proviamo a vedere se è buono quello che abbiamo cucinato”, è questa la tattica, quasi sempre, vincente!

'Almeno assaggiane un po’

Una buona pratica è quella di abituare il bambino ad assaggiare un po’ di tutto. Può darsi che, alla fine, alcune verdure proprio non gli piaceranno, ma almeno le avranno assaggiate e ne conosceranno il sapore.

Non obbligare i bambini a finire il cibo nel piatto

Costringere il bambino a finire obbligatoriamente tutto quello che han nel piatto non va bene. Collegherà quel cibo a un’esperienza negativa ed è facile così sortire l’effetto contrario con il rischio che, nemmeno da grande, mangi quella verdura.

Iniziare a dare verdura intera fin dai 6 mesi

A prescinfere dal tipo di svezzamento scelto è importante abituare fin da subito i bambini a mangiare verdura. La prenderanno loro con le mani da vostro o dal loro piatto. Guarda la sezione dedicata all'autosvezzamento!

Far capire loro l’importanza di mangiare le verdure

I bambini non possono capire l’importanza di assumere verdura durante i pasti: parlategliene in momenti differenti dal pranzo e spiegateglielo in modo semplice ma esaustivo, con frasi come “ti aiuta a crescere”, o “ti rende più forte”.

Giocare con i colori

Un piatto colorato, composto da più verdure di colori diversi tra loro, è sicuramente più invitante per il piccolo che, forse, sarà più invogliato a mangiare la verdura.

Aggiungere sapore al piatto

Se proprio vedete che il bambino non ha nessuna intenzione di mangiare la verdura, provate a condirla con qualche altro alimento, magari il preferito del bambino, per renderla più appetibile.

Avere pazienza

Alcuni bambini sono più testardi in fatto di cibo e l’inserimento della verdura nella dieta potrebbe risultare un’operazione che richiede molto impegno e pazienza. Ma non demordete, per il bene del piccolo e per la sua salute. Continuate a dare il buon esempio e provate a proporgli la verdura sempre in modi diversi: le abitudini che un bambino sviluppa in giovane età saranno le stesse che gli rimarranno da grande!

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12 benefici provati del melograno

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 10:12

Il melograno è considerato uno dei frutti più sani che esistano in assoluto e molti studi hanno dimostrato diversi benefici che questo frutto apporterebbe all’organismo. Ce ne sono almeno 12, 12 buoni motivi per gustare a pieno questo buonissimo frutto autunnale.

Si presenta di colore rosso e al suo interno si compone di tanti chicchi mangiare direttamente, o che possono essere usati per realizzare un estratto o un ottimo infuso da bere come una tisana.

Il suo vero nome è Punica Granata, è originario dell’Asia ma in tutto l’Occidente è conosciuto come un frutto bello da vedere e buono da mangiare. Ma il melograno fa così bene come dicono?

Da numerosi studi scientifici sono emersi almeno 12benefici provati del melograno: ecco i buoni motivi per consumare questo frutto regolarmente:

Il melograno è ricco di sostanze nutritive
Fibre, proteine, vitamina C, vitamina K, acido folico, potassio sono le principali sostanze nutritive e benefiche che il melograno contiene. I semi del melograno sono poi importantissimi e contengono fibre, vitamine e minerali.

Contiene anti ossidanti
Il melograno è ricco di anti ossidanti naturali, flavonoidi per la precisione, che aiutano a combattere le infiammazioni e proteggono cuore e arterie.

Azione diuretica a drenante
Il melograno è il perfetto alleato per chi vuole mettersi in forma e vuole perdere qualche chilo. Drenante e dall’azione diuretica è perfetto per eliminare le scorie.

Protegge la prostata
Alcuni studi hanno dimostrato come il melograno aiuti a proteggere la prostata e l’apparato maschile dall’insorgenza di malattie.

Protegge il seno
Alcune ricerche, ancora in approfondimento, indicano questo frutto come un prezioso alleato per la salute della mammella.

Abbassa la pressione sanguigna
Il melograno è indicato anche come alimento amico di cuore e pressione sanguigna, che aiuta a tenere sotto controllo grazie alle sue proprietà.

Combatte i dolori articolari
Grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie il melograno è indicato come un prezioso alleato che aiuta a combattere i dolori articolari e a curare l’artrite.

Riduce il rischio di malattie cardiache
Il melograno aiuta a controllare i livelli di colesterolo nel sangue, soprattutto quelli del colesterolo LDL, chiamato anche “cattivo”, che si deposita nelle arterie.

Aiuta a combattere la disfunzione erettile
Il succo di melograno può aiutare anche la disfunzione erettile e aiuta a ripristinare il flusso di sangue limitando i danni all’apparato maschile.

Aiuta a combattere le infezioni batteriche
Il melograno contrasta i microrganismi infettivi ed è molto utile anche contro la candida e le infiammazioni alla bocca, come le gengiviti.

Aiuta a preservare la memoria
Secondo alcuni studi il melograno agisce positivamente sulla memoria, soprattutto negli anziani, verbale e visiva.

Migliora le prestazioni fisiche
Essendo ricco di proprietà nutritive, il melograno aiuta le prestazioni atletiche degli sportivi, con una conseguente diminuzione della fatica e un aumento dell’efficienza.

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Sara

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Cecilia

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