Parla come mangi

Mercoledì, 14 Ottobre 2015 11:00

Non potete perdere un week end presso l’hotel più fashion della zona a prezzi davvero low cost. Nella splendida location predisposta saranno a disposizione tutti i comfort necessari per il relax, i partecipanti dovranno inizialmente recarsi alla reception dove troveranno delle brochures informative. Verrà fornito un badge che darà numerosi benefit, potrete usufruire, ad esempio, del servizio bar dove troveranno drink, soft drink e smoothies anche sugar free, le consumazioni non influiranno sul budget, basterà infatti presentare la card dell’hotel per poter usufruire anche del servizio happy hour, il buffet è gestito da una famosa società di catering (molto valido anche il loro servizio export) che produce tutto home made, il buffet anche qui spazierà dalle crepes agli scones, finger food e street food, sandwich e ice cream molto light e l’immancabile coffee break, il tutto senza ticket o cash in tasca, sarà una vera e propria escalation del gusto per tutti i fan dei party. Avrete la possibilità di lasciare il vostro address qualora vogliate essere ricontattati via e-mail o sui social (se siete on line) con tutte le nostre merchandising. Sul nostro sito, ormai nella versione default, potrete lasciare il vostro feedback: ricordatevi ogni input è gradito! Troverete anche un poster con le news della zona, gli eventi fissati ed i meeting, le band che si esibiscono con i loro pezzi evergreen ed i remake, in un background unico, non poterete non instaurare un feeling con questo posto. Vi sentirete dei veri vip nella nostre spa, sarete pronti per calcare il red carpet dopo i nostri trattamenti di bellezza: terme, idromassaggio e scrub, un personal trainer e il servizio make up fatto da veri professionisti che vi darà consigli anche sul look per rendervi sexy. Le attività sono rivolte a tutti: dal mini club con i clown, boutique per lo shopping dalle migliori marche: dalle t-shirt ai prodotti anti age, ed ancora tv on demand con tutte le serial migliori e programmi pieni di scoop, gossip e news. Questa avventura non sarà certo un flop, potrete rilassarvi e mettere finalmente il cervello in modalità stand by, il vero shock sarà andare via: prenotate subito!
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E si potrebbe continuare...
La morale è che tanti non sanno nemmeno coniugare un verbo in italiano e poi si riempiono la bocca di ste’ stronzate? Ma parla come mangi!

Elena Vergani, autrice di Il mondo è bello perchè è variabile

I legumi sono alimenti molto importanti, da includere nella dieta sin dalla tenera età. A volte, però, bambini e legumi potrebbero non andare d’accordo. Se questo succede, non disperate. Esistono diversi modi per incentivare i bambini a mangiarli, senza sforzarli troppo ma semplicemente cercando di introdurre i legumi, a poco a poco, nella loro alimentazione.

Non tutti i bambini amano i legumi. Se alcuni, infatti, li mangiano senza problemi trovandoli anche buoni e gustosi, altri proprio non ne vogliono sapere di mangiarli. Non sempre il sapore viene apprezzato, mentre a volte quello che non va giù al bambino è la consistenza di questi alimenti, come i ceci, le lenticchie e i piselli.

Come fare allora? Innanzitutto si procede sempre per tentativi, poco alla volta e senza mai sforzare troppo il piccolo.

Per il resto, ci sono ecco 5 modi per far mangiare legumi ai bambini: i consigli di mammapretaporter.it per aiutare i bambini  ad assaggiare i legumi

Cambia l’aspetto ma non la sostanza

Prendiamo ad esempio i ceci. Vostro figlio non li mangia perché è restio alla vista e al gusto dei singoli chicchi? Eccovi la soluzione: proponetegli i ceci in versione passata, ricetta molto gustosa per l’inverno, o preparate l’hummus, una crema buonissima e saporita dall’aspetto certamente più invitante. Io cucino tantissimo per i miei figli polpette e hamburger di legumi, oppure gustose farinate, farifrittate e faripizze (trovate le ricette sul mio libro The Family Food).

Sperimentate con le ricette del mondo

Se la nostra tradizione culinaria tende ad associare i legumi a zuppe e minestre, nel resto del mondo non è così e i legumi sono visti come accompagnamento a piatti sfiziosi e saporiti, come i burritos con i fagioli o le fajitas messicane.

Provate a proporre i legumi come contorno

Cucinare i legumi come contorno è un’ottima alternativa alla zuppa o alla minestra. I fagioli o i piselli possono essere cucinati con il pomodoro, o in salsa, ed essere proposti così per accompagnare il secondo.

Date sempre il buon esempio

È fondamentale per incentivare i bambini a mangiare i legumi. Se voi lo fate con regolarità, avrete più speranza di successo.

Coinvolgete i bambini in cucina

Fatevi aiutare dai vostri bambini in cucina e guidateli nel familiarizzare con i legumi che state preparando. Impareranno così a conoscerli, a toccarli e scoprire alimenti sempre nuovi.

La redazione di mammapretaporter.it

Foto Credits: https://en.wikipedia.org/wiki/Bean_salad

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Arriva dall’India, ha un bellissimo colore dorato ed è una spezia ancora poco conosciuta, anche se chi la adora la considera un ingrediente basilare nella propria cucina. Per chi invece non la conoscesse, ecco quali sono le proprietà della curcuma e come utilizzarla in cucina con 5 ricette gustose e facili da preparare.

Ve l’abbiamo già proposta nella ricetta del Latte d’Oro, ma per chi non la conoscesse ancora, ecco le proprietà della curcuma e 5 ricette facili per usarla: come aggiungere nella nostra cucina forse il più poente alimento anticancro e antinfiammatorio.

La curcuma è una pianta erbacea, arriva dall’India ed era usata sin dall’antichità come colorante naturale e potente anti-infiammatorio. Ha ottime proprietà anti-ossidanti ed è considerata una delle spezie anti-tumorali.

La prima cosa che è bene sapere della curcuma è che è meglio utilizzarla a crudo, mettendola quindi all’interno del piatto solo a fine cottura con la grattugia, per salvaguardare al meglio le sue proprietà nutritive. 

Per assimilarla meglio è consigliabile associare alla curcuma un pizzico di pepe o dell’olio d’oliva a crudo ed è sempre bene non assumerne in dosi eccessive, soprattutto per chi soffre di calcoli biliari.

Se vi state chiedendo come utilizzarla al meglio in cucina, eccovi pronte 5 ricette        facile e veloci. Il piatto avrà un bellissimo colore dorato e vivace e anche il palato ne sarà piacevolmente stupito.

Risotto alla curcuma

Questo risotto ha un sapore delicatissimo ed è un piatto perfetto per le serate d’autunno. La preparazione è semplice, come se steste cucinando un normalissimo risotto: la curcuma va aggiunta alla fine, circa due cucchiaini, insieme a un pizzico di pepe. Per un gusto perfetto aggiungete del rosmarino fresco durante la cottura del riso. 

Patate con curcuma

Potete preparare delle patate al forno, oppure in padella. Se invece volete stare più leggere andranno benissimo anche le patate lessate o al vapore. Quello che conta è il tocco finale: un pizzico di curcuma e del pepe prima di servire in tavola.

Condimento di curcuma

Questo condimento è perfetto per una pasta dell’ultimo momento o anche per condire delle verdure bollite. Basta miscelare dell’olio extravergine di oliva con 3 cucchiai di curcuma e lasciare macerare per una settimana circa. 

Pasta al profumo di curcuma

La ricetta è semplicissima. Cucinate una pasta, con delle verdure e qualche porro, creando un buon condimento (ottime le zucchine tagliate a cubetti). Scolate la pasta, ripassatela in padella con le verdure e solo alla fine aggiungete una spolverata di curcuma.

Snack di curcuma

Con la curcuma potete preparare anche dei deliziosi snack per la merenda o da mangiare a metà mattina. Mescolate in una ciotola: farina, acqua, olio, sesamo, curcuma, pepe e un pizzico si sale. Impastate per bene, lasciate riposare la pasta per 15 minuti in un luogo asciutto e infornate a 180 gradi per circa 20 minuti.

La redazione di mammapretaporter.it

Foto Credits: https://en.wikipedia.org/wiki/File:Curcuma_longa_roots.jpg

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Quando la casa è a prova di bambino tutto è molto più divertente, pratico e a prova di gioco. Bastano, infatti, pochi accorgimenti e anche l’ambiente domestico può trasformarsi in uno spazio sicuro dove i bambini possono giocare e divertirsi nel loro tempo libero. Ecco allora qualche spunto divertente e facile da realizzare.

Dentro casa i bambini devono divertirsi, o comunque, non annoiarsi mai. L’impresa è certamente ardua, ma con un po’ di fantasia e di manualità, anche la casa può trasformarsi in un luogo di gioco, divertente e creativo. Una soluzione di questo tipo può essere realizzata in qualsiasi angolo della casa, basta solo trovare lo spazio.

Una capanna improvvisata o un complemento d’arredo a prova di bambino possono diventare degli spunti di gioco creativi e divertenti, così come l’aggiunta di una nota di colore può stravolgere completamente l’ambiente e rendere lo spazio più dinamico. Realizzare questo genere di soluzione dentro casa non è per nulla difficile e il vostro bambino apprezzerà di certo.

Se il progetto vi piace e siete a caccia di idee, eccone alcune con cui potete iniziare a cimentarvi. Sono tutte molto semplici da realizzare, in parte si costruiscono facilmente anche con materiali di recupero e l’effetto finale è garantito.

Ecco allora 6 modi per allestire la casa a prova di bambino felice: i consigli di mammapretaporter.it per arredare una casa rispettando le esigenze di crescita del bambino

Un nascondiglio in un angolo

Per realizzare un nascondiglio dentro casa basta veramente poco; una tenda, un drappeggio colorato oppure un lenzuolo. Il vostro bambino l’apprezzerà sicuramente durante le sessioni di gioco e l’effetto sorpresa è garantito.

Complementi d’arredo integrati e a prova di bambino

Se lo spazio ve lo consente, perché non provare a sistemare all’interno della casa, magari in cameretta, un arredo interamente dedicato al bambino? Un’altalena, per esempio, o una spalliera da palestra potrebbero essere una buona soluzione.

Un tocco di colore

I bambini hanno bisogno di crescere in un ambiente colorato e vivace. Puntate quindi su colori sgargianti e creativi per la cameretta, come l’arancio o il giallo, cromie che secondo i dettami della cromoterapia favoriscono l’interazione e le idee.

Un pizzico di stravaganza

Anche un po’ di estro, però, non guasta mai. E allora perché non aggiungere a una parete della cameretta un motivo diverso? Come una parete sensoriale, una lavagna con i gessetti o un disegno tridimensionale.

Portare la natura dentro casa

Il contatto con la natura è fondamentale e niente può sostituirlo, certo, ma portare dentro casa il richiamo degli alberi, del sole o del cielo è sempre una buona idea, soprattutto in cameretta. Via libera agli arredi a tema, quindi, che richiamano il bosco, i prati e anche il mare.

Spazio per la creatività

E qualsiasi soluzione abbiate in mente, ricordate che lasciare ai bambini il loro spazio vitale è fondamentale. Che sia la cesta dei giochi di un certo colore, il loro tappeto preferito o la casa delle bambole, concedete loro di disporre del loro spazio come meglio credono.

La redazione di mammapretaporter.it 

Montessori e Steiner due metodi a confronto

Venerdì, 09 Ottobre 2015 14:46

Che differenza c’è tra la pedagogia del metodo steineriano, conosciuto anche come metodo Waldorf, e l’approccio educativo stilato da Maria Montessori?

Proviamo a rispondere a questa domanda complessa con una serie di altre domande che mettono a confronto questi due metodi, i loro approcci e le differenze tra i due: Montessori e Steiner, due metodi a confronto

Cos’è il Metodo Waldorf?
È un approccio educativo sviluppato da Rudolf Steiner nel 1919. Si basa sullo sviluppo del bambino in relazione alla sua crescita e alla sua maturazione. Secondo questo metodo, l’educazione è arte e passa attraverso tutte le abilità, da quelle manuali a quelle più strettamente intellettuali.

Cos’è il Metodo Montessori?
È l’approccio educativo sviluppato da Maria Montessori. Si basa sulla ferma convinzione che il bambino debba essere libero di esplorare, e scoprire il mondo circostante con un approccio sensoriale, e indipendente.

Il Metodo Waldorf è simile al Metodo Montessori?
L’obiettivo dei due metodi, il naturale sviluppo del bambino, è molto simile, mentre le filosofie su cui si basano entrambi sono molto diverse.

Cosa hanno in comune il metodo steneriano e il metodo Montessori?
Entrambi riconoscono nella pedagogia il mezzo migliore per migliorare la società e credono che la libertà del bambino sia il primo passo verso la formazione individuale. Secondo i due approcci, inoltre, l’ambiente deve essere a misura di bambino e la scuola d’infanzia deve riprodurre la vita casalinga.

L’approccio di entrambi è religioso?
No, in tutti e due i casi l’obiettivo è educare il bambino indipendentemente dal contesto culturale e religioso.

Quali sono i punti cardine del metodo Montessori?

Importanza ai materiali pratici sottoposti dall’educatore, strumenti con cui il bambino impara e vive le esperienze del mondo circostante.
L’attività sensoriale, volta a sviluppare tutti i sensi del bambino, è fondamentale. È un’abilità che sviluppa attraverso giochi, anche artigianali, che incuriosiscono il bambino e mirano a renderlo attivo e partecipe.
L’autodisciplina è fondamentale per il piccolo e per la sua crescita.
Il bambino deve imparare a essere indipendente nelle piccole attività quotidiane, come vestirsi da solo o lavarsi i denti.

Quali sono i punti cardine del metodo steineriano, o scuola Waldorf?

Il bambino è libero nel gioco e l’educatore non interviene mai, favorendo così la libera azione della fantasia.
L’insegnante ha un ruolo centrale, di educatore e modello di comportamento.
Le attività di tipo creativo sono importanti, come la fabbricazione della carta, l’apprendimento di uno strumento musicale o la recitazione.
I bambini seguono un ritmo preciso, giornaliero, settimanale e mensile per ricercare la sicurezza all’interno delle proprie abitudini.
Ai genitori è richiesta una partecipazione attiva all’interno dell’ambiente scolastico; partecipano alle iniziative e contribuiscono al buon andamento della comunità.

La redazione di mammapretaporter.it

L'euritmia nel metodo steineriano

Venerdì, 09 Ottobre 2015 14:17

L’euritmia è un’arte di movimento creata da Rudolf Steiner nell’ambito del suo metodo educativo. L’obiettivo è quello di manifestare in modo visibile, mediante il suono, il linguaggio parlato e quello musicale, tutto ciò che vive nella parola e nella musica intese come arti.

L’euritmia del metodo steineriano è praticata da gruppi, oppure da solisti: e trova applicazione anche in ambito pedagogico come supporto al metodo educativo steineriano, con grande risalto alla musica, al suono e al linguaggio.

Il linguaggio della musica, e quello parlato, nell’euritmica si rende visibile attraverso il movimento del corpo. Per fare un esempio, quello che normalmente viene sperimentato solo dalla laringe, con la voce e dall’orecchio, diventa nell’euritmica un’esperienza che risuona in tutto il corpo.

L’obiettivo è quello di affinare e sviluppare, la capacità di ascolto, intesa come impulso sociale, e interiorizzarla come coscienza sotto forma di impulso vitale. Ogni suono viene inoltre sperimentato a livello intrinseco e identico in tutte le lingue. 

L’euritmia si basa quindi sul sentire, sull’impulso sano che scaturisce da note musicali e suoni e sulla capacità di plasmare che deriva da ritmo e intervallo. Secondo il pensiero di Rudolf Steiner, non è necessario conoscere le leggi dell’euritmia per trarne godimento artistico, esattamente come non è necessario conoscere la teoria musicale per poter ascoltare della musica in modo autonomo.

Lo spettatore possiede a priori determinate capacità artistiche ed è in grado di accogliere l’arte che agisce di per sé proprio in virtù del fatto di essere una forza artistica.

Per spiegare meglio in cosa consista l'euritmia nella pedagogia Waldorf vi consiglio di guardare il video qui in basso con l'intervista a un docente della scuola Steineriana di Bolzano.

La redazione di mammapretaporter.it

 

Le basi della pedagogia steineriana

Venerdì, 09 Ottobre 2015 13:51

La pedagogia steineriana, che prende il suo nome dal pedagogista e filosofo Rudolf Steiner, ha l’obiettivo di sviluppare l’individualità libera attraverso le potenzialità di ciascun bambino. Il piccolo è quindi considerato come essere in divenire, con tutte le sue trasformazioni connesse alle diverse fasi di sviluppo della sua vita.

Iniziamo allora il nostro viaggio alla scoperta del mondo Waldordf: le basi della pedagogia steineriana per mamme curiose

Queste fasi, secondo la pedagogia steineriana, sono legati ritmicamente a periodi, chiamati settenni, fasi di tempo nelle quali il ruolo dell’educatore ha un’importanza fondamentale e prevede di comportarsi secondo interventi pedagogici mirati.

Grande importanza viene attribuita all’evolversi naturale dei mutamenti fisici del corpo, delle facoltà intellettive e della conoscenza dei processi di sviluppo, che l’educatore deve sapere riconoscere, e accompagnare, con interventi mirati.

Sentire, pensare e volere sono i verbi su cui soffermarsi. Per favorire uno sviluppo sano del bambino è necessario andare alla ricerca di un equilibrio mediante l’approfondimento di due aspetti in particolare:

La capacità di comprendere, da parte del bambino, il mondo circostante attraverso l’esercizio dei sensi e lo sviluppo del pensiero riflessivo.

Cura e attenzione dell’attività motoria, della creatività e della fantasia del bambino.

In questo modo, il bambino viene accompagnato nello sviluppo naturale di tutte le attività, fisiche e mentali, ed è proprio su questo naturale fluire dei suoi comportamenti che il metodo steineriano mira a contribuire alla formazione di un essere umano libero, fiducioso in se stesso e capace di dare un apporto attivo alla società degli uomini.

Per mettere in pratica questi dettami teorici, è necessario concentrarsi su attività pratiche in grado di stimolare l’esperienza del bambino. In campo scolastico, le materie artistiche, intellettuali e manuali hanno tutte la medesima importanza e sono considerate sullo stesso piano perché in grado di contribuire, se pur in maniera diversa, allo sviluppo delle abilità e delle facoltà intellettive.

All’interno del metodo steineriano grande importanza è riservata anche alla mobilità e all’agilità. I bambini vengono invitati dagli educatori a eseguire giochi ritmici, anche con l’uso delle dita, e questo vale per la ripetizione delle tabelline, per l’apprendimento delle nozioni di pittura, delle note musicali e per lo studio di uno strumento.

In questo modo il bambino da una parte impara nozioni fondamentali, dall’altra trae dall’apprendimento una certa soddisfazione personale, si interessa alle esperienze dei compagni e partecipa a un’esperienza di gruppo stimolante e dinamica.

La redazione di Mammapretaporter.it

I settenni nella pedagogia steineriana

Venerdì, 09 Ottobre 2015 13:39

La pedagogia steineriana si basa sulla psicologia evolutiva, secondo la quale tutto lo sviluppo umano è percepito come interazione tra organismo e spirito. Per questo motivo, il compito della pedagogia di stampo steineriano è quello di rafforzare l’Io favorendo lo sviluppo dell’organismo fisico, nei suoi ritmi biologici e in tutti i suoi processi quotidiani.

Il lavoro dell’educatore, a tal proposito, si rivela essere di fondamentale importanza e si muove lungo due direttive; sostiene l’inserimento dell’Io e stimola le sue competenze lungo un determinato percorso.

La pedagogia steineriano riconosce tre specifiche fasi di sviluppo, chiamate settenni, nelle quali l’educatore ricopre un ruolo ben preciso; dalla nascita fino ai 7 anni, dai 7 ai 14 anni e dai 14 ai 21 anni.

Ogni fase corrisponde a caratteristiche diverse dell’individuo, dal punto di vista fisico e psicologico. Al momento della nascita, per esempio, l’Io si concentra soprattutto sullo sviluppo fisico del corpo, mentre a sette anni si pone maggiormente l’accento sulla vita interiore del bambino e comincia un lungo processo di formazione, della memoria e della fantasia, per esempio.

Ma vediamo più da vicino quali sono le caratteristiche delle tappe di screscita del bambino secondo Steiner: i settenni nella pedagogia steineriana

Primo settennio
In questo periodo, dalla nascita ai 7 anni, il bambino apprende principalmente attraverso il gioco. Le esperienze che vive sono inconsce e tutte le cose che vive, a partire dall’educazione, lascerà una profonda traccia nella sua persona, nel suo modo di pensare e di agire in futuro.

Per questo motivo è necessario garantirgli un ambiente sicuro, amorevole e protetto e organizzare le attività in modo tale da stabilire per lui quali sono le buone regole di comportamento.

Il gioco in questa età è fondamentale ed è il mezzo con il quale il bambino coltiverà fantasia, creatività e immaginazione. Per quanto riguarda la scuola, invece, l’insegnante rivestirà un ruolo fondamentale e di sostegno all’interno di un ambiente accogliente.

Secondo settennio
Nel secondo settennio, dai 7 ai 14 anni, i bambini necessitano di individuare un’autorità conosciuta, che diventerà il punto di riferimento per tutta l’età scolare. L’educatore aiuterà il bambino a esplorare, scoprire e sperimentare.

Tutto questo, nell’ottica di spalancare al bambino le porte del mondo, creando un percorso che lo renda curioso, attivo e parte di un processo creativo tutto da scoprire e animato da consapevolezza.

L’attività più importante dell’insegnante è quella di stabilire un collegamento con le materie insegnate. Non basta insegnare, ma serve anche trasmettere qualcosa al bambino in modo da creare in lui un interesse tale da renderlo curioso e improntato al collegamento personale.

Terzo settennio
Durante il terzo settennio, dai 14 ai 21 anni, si affrontano importanti cambiamenti, che andranno a definire piano piano il proprio ragionamento, logica e giudizi personali.

In questo periodo è necessario sviluppare fantasia e intelletto, e offrire ai ragazzi gli strumenti necessari perché possano cominciare a interrogarsi sull’ambiente che li circonda e sul proprio futuro nel mondo.

È anche importante offrire loro gli strumenti per interrogarsi anche sugli aspetti più pratici, e concreti, della vita e per questo il rapporto che deve instaurarsi tra l’alunno e l’educatore deve essere un rapporto naturalmente autorevole.

La redazione di mammapretaporter.it

I telai per le allacciature Montessoriani

Venerdì, 09 Ottobre 2015 12:22

Secondo i principi del Metodo Montessori, l’indipendenza è fondamentale per il bambino e, per aiutarlo a muoversi con spirito di adattamento e libertà, è necessario aiutarlo con alcuni strumenti, primo fra tutti il telaio per le allacciature. Vediamo allora di cosa si tratta e quali sono le sue principali peculiarità.

Uno dei punti cardine del metodo educativo elaborato da Maria Montessori è che i bambini, sin da piccoli, devono imparare a essere indipendenti anche per quanto riguarda la cura di se stessi e del proprio abbigliamento. Questo significa, quindi, che ogni bambino dovrebbe imparare sin da subito a vestirsi da solo, allacciare le stringhe delle scarpe o i bottoni di giacche e cappotti.

Per insegnare ai bambini queste piccole pratiche quotidiane, ecco che vengono in nostro soccorso i materiali che il metodo Montessori presuppone. In questo caso, stiamo parlando di telai per le allacciature, piccoli strumenti che aiutano il bambino a imparare cosa significa allacciare un bottone da solo, o a provvedere in maniera autonoma quando è il momento di vestirsi.

Ecco come costruire un telaio per le allacciature Montessori: i consigli di mammapretaporter.it per creare a basso costo il gioco Montessoriano.

Il telaio di cui stiamo parlando è in legno, ha una forma quadrata e richiama, attraverso il suo rivestimento in tessuto, la superficie di una camicia munita di bottoni, o di una scarpa con i lacci che pendono. Sottoponete all’attenzione del vostro bambino uno strumento di questo tipo e aiutatelo a iniziare il proprio apprendimento.

Se avete abbastanza dimestichezza con l’arte del fai da te, potete costruire il vostro telaio da soli. Basta procurarsi: aste di legno o, in alternativa, cornici sprovviste di vetro, porzioni di tessuto e bottoni, lacci e cerniere.

Potete scegliere di costruire un telaio a tema, solo con i lacci, ad esempio, o solo con i bottoni o le cerniere. Costruirne uno a tema multiplo è certamente più complesso, ma potete comunque provarci distinguendo la parte dedicata ai bottoni da quella per i lacci e per la cerniera.

Concentriamoci ora sulla costruzione del telaio. Quando avrete assemblato le aste di legno, prendete il tessuto e applicate sulla sua superficie la cerniera o i bottoni e poi fissate la struttura ottenuta al supporto.

In questo modo, avrete simulato una camicia da allacciare, i lacci delle scarpe da legare o la cerniera della giacca da tirare su. Ed ecco che il telaio è pronto, proponetelo quindi ai vostri bambini e introduceteli, a poco a poco, all’apprendimento dei singoli gesti che li aiuteranno a diventare indipendenti e a vestirsi da soli.

Qui sotto una proposta accessibile e giocosa.

La redazione di mammapretaporter.it

Foto credits: Aliexpress.com

 

 

Prendersi cura della propria persona, secondo il Metodo Montessori, è un’attività che i bambini dovrebbero imparare a fare sin dalla tenera età. L’indipendenza è uno degli obiettivi primari secondo questo approccio educativo e per raggiungerla è necessario cominciare dalle piccole cose. Ecco dunque come fare.

I bambini, sin da piccoli, dovrebbero cominciare a prendersi cura di sé attraverso piccoli ma fondamentali gesti quotidiani. È quello che enuncia il Metodo Montessori, un approccio educativo molto apprezzato in molte scuole e in varie parti del mondo.

Ma come rendere un bambino indipendente e in grado di occuparsi di sé da solo? La risposta è molto semplice: si inizia dalle piccole cose, mostrandogli come, con un po’ di buona volontà, sia possibile farlo in modo facile e naturale.

Partiamo quindi da tre gesti, semplici e naturali, che il bambino compie quotidianamente e vediamo in che modo si può aiutare il piccolo a essere indipendente proprio in questo contesto: i consigli per insegnare l'autonomia al bambino secondo il metodo Montessori

Soffiarsi il naso

Può sembrare banale ma soprattutto in caso di raffreddore sarà necessario che il bambino si soffi il naso più volte in una giornata e per evitare di dovergli porgere il fazzoletto di volta in volta, possiamo iniziare a renderlo indipendente mostrandogli dove trovare i suoi fazzoletti, come soffiarsi il naso e dove gettare quelli sporchi una volta espletata l’operazione.

Lavarsi i denti

Lavarsi i denti è un’operazione che i bambini imparano a fare relativamente in fretta, ma per aiutarli meglio nella gestione di questa routine, potete realizzare per loro uno spazio/kit per il lavaggio dei denti. Su una mensola o all’interno di una bustina il bambino troverà spazzolino, dentifricio e asciugamano e potrà iniziare a gestire l’operazione di pulizia in completa anatomia.

Ordinare l’armadio

L’armadio è un complemento d’arredo molto importante secondo il Metodo Montessori. Imparare a tenerlo in ordine e scegliere al suo interno i vestiti da indossare sono attività che stimolano i bambini ad essere indipendenti. L’armadio deve essere ad altezza bambino ed essere fornito di ripiani e cassetti in modo tale che il piccolo, insieme al genitore, possa accedere lui stesso agli indumenti e sceglierli giorno per giorno.

La redazione di mammapretaporter.it

Sara

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Cecilia

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