Secondo la pedagogia Waldorf la scuola elementare deve iniziare verso i 6 anni e mezzo o 7, in una particolare età in cui il bambino, conclusa la prima infanzia, inizia ad approcciarsi, piano piano, verso un periodo della sua vita più adulto. Alla scuola steineriana i bambini sono lasciati liberi di esprimere le proprie emozioni e vengono accompagnati in un percorso scolastico che coinvolge, oltre agli insegnanti, anche i genitori, che nelle scuole Waldorf partecipano attivamente alle attività e alle iniziative che la scuola propone.

Nella scuola wladorf i genitori imparano qualcosa insieme ai propri figli: 7 cose che la scuola steineriana insegna a noi genitori

Bambini e adulti vivono seguendo un ritmo

Per tutte le cose c’è un ritmo; un ritmo per giocare, per riposare e il ritmo fisiologico e imparare a conoscerlo è fondamentale per dare la giusta attenzione al bambino, concedergli i suoi spazi e tutto quello di cui ha bisogno per crescere felice e sereno.

Ogni bambino ha il suo temperamento
Ogni bambino è un individuo a sé: non esistono bambini viziati, capricciosi o troppo attivi e il compito dell’educatore è quello di agire di conseguenza aiutato dai genitori che aiuteranno il bambino a far emergere tutte le sfumature del proprio carattere.

Al primo posto ci sono i bisogni primari
Sonno e cibo vengono sempre al primo posto e devono essere soddisfatti nel modo migliore, altrimenti chiunque ne risente in modo negativo. Il cibo deve essere sano, sempre fresco e inserito in una dieta variegata, mentre il sonno deve essere di circa 11-12 ore notte. Sono queste, infatti, le ore che un bambino dovrebbe dormire per essere in forze il giorno dopo, anche se i bambini vorrebbero sempre stare alzati fino a tardi.

Ogni momento è sacro
Alla scuola steineriana tutte le cose si aprono con un rito, un’abitudine ancestrale che invece da adulti si tende a perdere, indispensabile per aiutarci a riflettere e a non dare niente per scontato. Il momento del pranzo, per esempio, diventa quindi magico, all’insegna del ballo e del canto, per fare in modo che anche a casa le famiglie possano riproporre questa sacralità che i bambini vivono già a scuola.

Tutto ha un senso
Il colore delle pareti, la scelta dei materiali, gli insegnamenti giornalieri: tutto ha un senso alla scuola steneriana. È un po’ come ripercorrere le leggi della natura e riscoprire il senso delle cose che prima ci potevano apparire scontate.

La vita è un piacere, non un dovere
Questo è uno degli insegnamenti più importanti che vengono trasmessi ai bambini alla scuola steineriana. Tutto ciò che imparano, i piccoli lo apprendono con anima e passione, senza obblighi, doveri o imposizioni.

Tutto è bellezza e rispetto
I bambini sono considerati come individui in tutto e per tutto. Se qualcosa li fa soffrire, i piccoli vengono ascoltati, se litigano o si mostrano litigiosi l’insegnante, li si ascolta cercando di capire cosa provoca loro malessere in quel determinato momento. Questa è una bella lezione che anche i genitori possono imparare: i comportamenti non si reprimono, ma si affrontano le emozioni elaborandole sempre con un atteggiamento positivo.

Prima di diventare genitori si immagina come potrebbe essere diventarlo. Ci si immagina mamme, si fanno delle fantasie su come sarà il nostro bambino o bambina ( perché si decide già anche di che sesso sarà!), su come ci comporteremo noi da mamme nelle varie situazioni.

Prima di diventare genitori, quando si assiste alle dinamiche genitoriali altrui per la gestione del bambino, si commenta tra sé e sé, si giudica, si sa esattamente cosa gli altri genitori avrebbero dovuto fare o non fare in quella situazione e ci si ripromette di riuscire a fare diversamente un domani.

Prima di diventare genitori, si pensa che il proprio bimbo sarà bravissimo, dormirà tutta la notte, si sazierà senza problemi, sorriderà felice e non avrà problemi a stare con chiunque... eh sì perché di indole sia voi che il futuro papà siete tranquilli, sereni e positivi e poi sapete esattamente come comportarvi come future mamme : calme e tranquille quando tutto fila liscio, dure e intransigenti quando farà i capricci, semmai li farà! Pensate che i bambini che ogni tanto vedete per strada fare il diavolo a quattro, lo fanno solo perché hanno dei genitori troppo permissivi... se foste state voi al loro posto, avreste subito trovato il modo per calmarli!

Poi si diventa veramente genitori e dalla teoria si passa alla pratica. Ed ecco che sperimentate quanto eravate lontane dalla corretta visione dei fatti. Il bambino perfetto, quello che avete così tante volte immaginato, non esiste! Vostro figlio non è l’angioletto che avrebbe dovuto essere secondo i vostri piani, non mangia e dorme come avevate ipotizzato... fa anche altro!! Tipo piangere senza che voi ne capiate subito il motivo, svegliarsi di notte e non sempre per fame, esasperarvi in contesti pubblici senza che voi abbiate la possibilità di calmarlo.... Benvenute nel mondo reale! Quello fatto di mamme che si prodigano per cercare ogni giorno il modo migliore per crescere i propri figli, che tentano attraverso un percorso fatto di prove ed errori, che arrivano distrutte la sera e si chiedono continuamente se stanno facendo la “cosa giusta”, che vivono nell’insicurezza di essere delle buone mamme. Perché ricette magiche per crescere i figli non ce ne sono, perché non è facile fare i genitori e forse, il modo migliore per farlo è proprio mettersi continuamente in discussione, cercare nuove strade di comunicazione, accettare il proprio bambino così com’è e accettare anche noi stesse come mamme, coi nostri sbagli ed i nostri limiti.

Altro mito da sfatare è quello che prevede il bimbo come legante definitivo di una coppia, come coronamento ultimo di un amore. In realtà spesso la nascita di un figlio allontana i due partner, destabilizza gli equilibri di coppia, fa emergere caratteristiche personali sconosciute e, a volte, non gradite. Una coppia che decide di avere un bambino deve essere già molto salda di per sé, non può certo contare sul fatto che un nuovo esserino con mille esigenze possa ricucire un legame già precario. Un bambino ha bisogno di cure, attenzioni, energie, che inevitabilmente vengono tolte alla coppia. Solo con una buona intesa di base si può sopravvivere alla bufera nascita bambino. E, una volta sopravvissuti e recuperato un nuovo equilibrio familiare, allora sì che il legame tra tutti i componenti della famiglia può farsi ancora più intenso di prima.

Articolo tratto dal libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing

I bambini amano nascondersi in posti che ritengono sicuri e protetti: una tenda è il luogo ideale per loro per provare queste emozioni di benessere, ma anche per giocare e trasformare semplici teli di recupero in castelli incantati, nascondigli di maghi o tende degli indiani.

In commercio se ne trovano molti ma con un po' di fantasia e un tessuto grazioso possiamo costruirle anche noi a casa nostra.

Ecco allora qualche spunto per costruire tende per i nostri bimbi senza rovinare l'aspetto estetico di casa nostra: 10 idee per realizzare tende casalinghe per bambini

1. La tenda rosa: è la classica tenda delle principesse ma la cleta dei colori e dei cuscini le offre un tocco di decicatezza e di piacevolezza alla vista impareggiabile. Se le vostre bimbe chiedono una tenda delle pricipesse ecco come accontentarle senza scendere le kitsch

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2. Una tenda per leggere: l'amore per la lettura è un dono prezioso per i nostri bambini. E leggere un libro sotto una tenda rende il momento ancora più magico!

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3. Quando non serve la stoffa: idea davvero geniale per reciclare in maniera eccelsa uno spazio che non sapremmo come fruttare in altro modo. Bastano alcune lucine, dei cuscini, qualche adesivo e.... il gioco è fatto!

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4. La magia delle luci: perchè le lucine sono una delle cose più belle che ci siano e uno dei motivi per cui Natale dovrebbe durare tutto l'anno!

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5. Only for boys: idea di grande impatto visivo per la cameretta di un piccolo uomo

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6. Una casetta super chic: idea super di classe per una tenda-casetta 

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7. Super-mega tenda: E per gli appassionati di bricolage ecco come trasformare un letto a castello in una tenda a 5 stelle

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8. Il teepee degli indiani: anche qui la mano di espeto papà e di una mamma appassionata di cucito è fondamentale!

http://www.thehandmadehome.net/2013/02/a-no-sew-teepee/

 

 

9. Casetta-tavolo: ma per fare una tenda a volte basta un semplice tavolo!

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10. Tenda tra due pareti: una graziosissima ide per sfruttare gli spazi più piccoli

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La redazione di mammapretaporter.it

Secondo il metodo Montessori le attività dentro casa sono fondamentali per incrementare l’indipendenza del bambino e per renderlo partecipe delle piccole azioni quotidiane, come sistemare i vestiti, i piatti e i bicchieri. Vediamo allora come fare ad allestire una casa a misura di bambino in sei semplici passaggi.

All’interno della casa, tutti i bambini sperimentano l’ambiente che li circonda, si incuriosiscono e sono sempre attenti alle molteplici attività che i genitori svolgono tra le mura. Secondo il Metodo Montessori, anche la casa deve essere allestita in modo tale da creare per lui un ambiente confortevole, stimolante e creativo.

Bastano, infatti, semplici e piccoli accorgimenti ed ecco che la casa si trasformi nell’ambiente perfetto per aiutare l’indipendenza, lo sviluppo motorio e cognitivo del bambino proprio attraverso le attività quotidiane e familiari.

Ve ne proponiamo sei, sei consigli di ispirazione montessoriana da mettere in pratica tra le mura di casa e che rispondono all’esigenza del bambino di darsi a diverse attività pratica per sviluppare intelligenza, indipendenza e curiosità.

1. Creare all’interno della casa dei punti di riferimento

All’interno dell’ambiente domestico è importante la presenza di punti di riferimento per il bambino, per aiutarlo a essere autonomo e indipendente non appena entra in casa. Questo significa, per esempio, allestire un gancio ad altezza bambino per fare in modo che il piccolo possa togliersi da solo la sua giacca, oppure tenere a portata di bambino una sacchetta in cui potrà riporre in autonomia sciarpa e cappello.

2. Lo spazio per i vestiti

Secondo il metodo Montessori è importante accompagnare il bambino a vestirsi, senza mai sostituirsi alla sua autonomia. I bambini dovrebbero cominciare, il prima possibile, a infilarsi maglie e giacche, sotto l’occhio attento del genitore che interverrà solo se necessario e per aiutarlo. Per questo motivo i vestiti dovrebbero sempre essere riposti a portata di bambino, magari su ripiani e all’interno di un armadio basso in miniatura.

3. Scaffale per i piatti in cucina

La cucina è un ambiente perfetto per coinvolgere il bambino nelle attività domestiche di tutta la famiglia. Un piccolo trucco per aiutarlo meglio per renderlo partecipe in cucina, per esempio, è riporre parte delle stoviglie in un punto della cucina in cui il bambino possa, da solo, prendere un piatto e portarlo a tavola.

4. Panno per le pulizie di casa

E se, nel week end e durante la settimana, siete indaffarati nella pulizia di casa, cercate di coinvolgere in questa attività anche il vostro bambino. Basta mettere a disposizione del piccolo anche un piccolo panno e lasciare che vi aiuti, nel suo piccolo, nelle faccende domestiche.

5. Il lavello a portata di bambino

Un altro modo per coinvolgere il bambino nelle attività domestiche è renderlo partecipe anche del lavaggio di piatti, tazze e bicchieri. Basta posizionare un pedana a un’altezza tale che il piccolo possa accedere direttamente al lavandino e a una bacinella che sarete voi a mettere a sua disposizione. In questo utilissimi sono gli sgabelli montessoriani.

6. La cura delle piante di casa

Un buon modo per aiutare il piccolo a essere indipendente e autonomo è affidargli la cura di una piantina. Ne basta anche una di piccole dimensioni, che il bimbo possa accudire e annaffiare anche una volta alla settimana.

La redazione di mammapretaporter.it 

Che il sole, e il contatto con l’aria aperta in generale, faccia bene alla salute, alla pelle e all’umore non è una novità, ma adesso arriva anche un’altra conferma: il contatto con la luce solare fa bene anche alla vista e a dircelo è una nuova ricerca pubblicata sul Journal of American Medical Association.

Secondo la prestigiosa rivista americana, i bambini che giocano all’aria aperta traggono una serie di benefici importanti, non solo per quanto riguarda la forma fisica, ma anche per quel che riguarda la vista. In base alle ricerche effettuate, 40 minuti di sole all’aria aperta hanno evidenziato una riduzione del tasso di miopia nei bambini, un problema largamente sviluppato negli Stati Uniti, ma anche in Europa, con tassi di incidenza piuttosto alti soprattutto tra chi ha entrambi i genitori che soffrono di questo problema.

Lo studio è stato svolto su un campione di circa 1900 bambini di 12 scuole diverse ed è durato tre anni. I genitori sono stati invitati a partecipare attivamente al progetto e a coinvolgere i loro figli in attività che si sono tenute all’aria aperta in orario post-scolastico, soprattutto durante i fine settimana e i giorni festivi.

Le ricerche hanno mostrato come, adottando questo stile di vita all’aria aperta, l’incidenza della miopia tra bambini fosse del 30,4%, contro il 39,5 % per i bambini che invece non avevano praticato nessun’altra attività al contatto con il sole.

I risultati di questo studio sono importanti e, anche se apparentemente non ci dicono nulla di nuovo riguardo l’importanza di stare all’aria aperta e a contatto con il sole, offrono un ulteriore spunto di riflessione riguardo a quelle attività svolte durante l’orario delle lezioni che potrebbero svolgersi all’aria aperta, incoraggiando così i bambini a passare più tempo in giardino e sempre più a contatto con la natura.

Ecco quindi che è importante anche in inverno portare i bambini a giocare all'aperto: come abbiamo spiegato nell'articolo dedicato a questa tematica giocare all'aperto in inverno ha dei grandi benefici per salute psicologica e fisica del bambino. 

La redazione di Mammapretaporter.it 

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

L'olio essenziale di rosmarino è un olio preziosissimo per il nostro benessere: è un potente decontratturante muscolare, ottimo in abbinamento alla lavanda, ma è anche utile per il benessere dei capelli. L'utilizzo dell'olio essenziale di rosmarino ha un impatto positivo sul benessere del cuoio capelluto a 360°: regola per esempio le secrezioni del sebo, quindi è consigliabile per chi soffre di capelli grassi ma è un vero portento per stimolare la crescita dei capelli. 

Unica raccomandazione: non utilizzate mai l'olio essenziale di rosmarino direttamente sulla cute, ma diluitelo sempre in olio di argan o olio di jojoba (10 gocce per 100 ml di olio). Se la cute è grassa invece potete mettere 10 gocce in una bottiglietta d'acqua, poi scuotetela circa 20 volte a testa in giù e infine versate la miscela sulla nuca, massaggiando bene. 

Se volete invece creare una miscela nutriente per stimolare la crescita ecco la mia ricetta: la maschera all'olio essenziale di rosmarino per far crescere i capelli

 

Le sensory wall montessoriane, conosciute anche come pareti sensoriali, sono supporti sopra i quali sistemare diversi materiali, dai tessuti da tastare agli strumenti pendenti che fanno rumore, che servono per incuriosire il bambino e stimolare la sua percezione dei sensi. Avere una parete sensoriale a casa non è difficile e se siete abili con il fai da te non vi servirà nemmeno acquistarne una perché con pochi materiali a disposizione è possibile costruire una parete personalizzata in poche mosse.

Ecco allora 6 modi per creare una sensory wall montessori: un gioco alternativo e fai da te che aiuta il bambino a stimolare i sensi!

Secondo la pedagogia montessoriana, il bambino deve essere stimolato sin da piccolo e incuriosito attraverso oggetti materiali in grado di affinare la percezione dei suoi sensi, come la vista, il tatto e l’udito. La parete sensoriale, a tal proposito, è perfetta e rappresenta il gioco ideale da proporre ai bambini sin dalla tenera età.

La sensory wall altro non è che un supporto, in genere di legno, che contiene diversi materiali e strumenti, che vengono fissati alla parete in modo stabile e sicuro in modo che il bambino possa osservarli e scegliere autonomamente quale scoprire meglio, quale tastare e osservare con più attenzione.

In genere sulla parete sensoriale sono posti diversi tessuti, come la moquette, il cotone o la lana, ritagliati in quadrati o in altre forme geometriche e incollati sul supporto. Insieme ai tessuti colorati, si trovano anche altri tipi di oggetti, anche sonori, come ganci rotondi, lucchetti, bottoni incollati, piccole ruote, interruttori, lettere decorative e maniglie.

Tutti questi oggetti sono facilmente reperibili dentro casa e costruire una struttura del genere non è per nulla costoso, anzi, può essere l’occasione perfetta per operare un po’ di riciclo e per impiegare in modo alternativo oggetti che non si usano più.

Vi proponiamo 10 pareti sensoriali creative, personalizzate e rigorosamente fai da te, che potete facilmente realizzare a casa in poco tempo partendo semplicemente da un supporto d legno, che potete affiggere alla parete oppure no, e da oggetti di uso comune dentro casa.

 

1. Sensory wall creata con tessuti differenti

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2. Ottimo supporto la lavagna!

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3. Per gli appassionati dei travasi!

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4. Tutti i bambini amano l'acqua! Ecco una sensory wall per l'estate!

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5. w gli specchi! 

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6. I bambini adorano i lucchetti e le chiavi: questa sensory wall sfrutta proprio questo interesse. 

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La redazione di mammapretaporter.it

La calming box, letteralmente “scatola della calma” è un contenitore che raccoglie diversi oggetti che aiutano il bambino a rilassarsi, soprattutto dopo un momento difficile, come un pianto o un litigio. Potete facilmente costruirne una con gli oggetti che preferire e preparare una versione casalinga più grande e una delle dimensioni più contenute per quando vi trovate in viaggio o fuori di casa.

Ecco allora come costruire una calming box: un contenitore che raccoglie svariati oggetti per favorire la calma e la tranquillità del bambino dopo i momenti più burrascosi.

Capita spesso che il bambino, dopo un forte pianto, un litigio o un momento di tensione, si senta arrabbiato, frustrato e appaia quindi irrequieto e nervoso. La calming box serve proprio a questo: a rilassare il piccolo e a favorire il ripristino di uno stato mentale più tranquillo e sereno.

Si tratta di un contenitore che può racchiudere diversi oggetti, potete facilmente progettarla a casa in pochissimo tempo e realizzarne anche una in una versione un po’ più piccola da portare in giro quando vi trovate fuori casa. Per il contenitore potete utilizzare qualsiasi cosa, dalle scatole di metallo ai contenitori di plastica fino a un cesto in vimini.

Per quanto riguarda, invece, il contenuto vero e proprio della scatola, potete usare:

Una calming jar
Un barattolo trasparente, o una bottiglia di plastica, al cui interno si trovano brillantini colorati mischiati ad acqua e colla. Basta agitare la bottiglia per vedere scendere i glitter e i brillantini e il bambino ne trarrà beneficio in termini di calma. Trovi qui le indicazioni per creare una claming jar

Batuffoli di cotone
Al tatto sono soffici e morbidi e sul bambino, che tenderà a prenderli in mano, hanno un buon effetto rilassante e distensivo. Aggiungi qualche goccia di olio essenziale di lavanda: qui trovi tutte le indicazioni per l'uso degli oli essenziali per bambini. 

Maracas o oggetti sferici che contengono qualcosa che faccia rumore
Basta anche una pallina riempita con i semi: il bambino ne sarà immediatamente attirato e inizierà a scuoterla incuriosito distraendosi dai pensieri negativi.Scopri come realizzare delle bottiglie sensoriali per il tuo bambino in maniera veloce ed economica. 

Pasta modellabile
La pasta modellabile è un ottimo modo per distrarre il piccolo e permettergli di sfogarsi manualmente con un oggetto morbido e modellabile a piacimento: questo catturerà la sua attenzione e lo aiuterà a rilassarsi. Qui trovi le indicazioni per fare la pasta modellabile in casa.

Un oggetto morbido
Può essere un peluche o un cubo soffice, oppure qualsiasi altra cosa che il bambino possa maneggiare con facilità, gli sia familiare e gli infonda calma, tranquillità e sicurezza. 

Carte delle emozioni
Sono delle carte molto particolari, ognuna delle quali raffigura uno stato d’animo, come tristezza, rabbia, gioia e preoccupazione. Darle al bambino dopo un momento difficile gli sarà di grande aiuto, per riconoscere le sue emozioni e articolare i suoi pensieri a parole.Scopri qui come realizzare le carte delle emozioni per i bambini

La redazione di mammapretaporter.it

Durante i mesi di Expo sono stati firmati due importanti protocolli tra il Ministero della Salute e le associazioni del settore alimentare, con l’obiettivo di favorire e migliorare un’alimentazione corretta soprattutto per i bambini. Sono stati fissati 10 punti base che raccomandano, inoltre, quella che dovrebbe essere la giusta comunicazione commerciale, per evitare pubblicità fuorvianti che pubblicizzano come sani prodotti che in realtà contengono sostanze tutt’altro che sane.

Ecco allora quali sono i nuovi protocolli per la corretta alimentazione dei bambini: le nuove regole per comunicare in modo corretto ed evitare pubblicità ingannevoli!

Expo 2015 è ormai conclusa e tra le eredità positive che questa Esposizione Universale ci ha lasciato ci sono due importanti firme, poste a sigillo di due protocolli siglati tra il Ministero della Salute e le associazioni del settore alimentare. In questa occasione sono stati anche presi importanti impegni da parte del settore produttivo, soprattutto per quanto riguarda i prodotti ricchi di zuccheri, grassi saturi, contenuti per lo più in snack, bevande, biscotti e merendine.

Il primo obiettivo, che ci si propone di raggiungere entro il 2017, è quello di eliminare il 100% dei grassi "cattivi" dai prodotti che contengono cereali per la colazione, quindi biscotti e merendine, e di ridurre l’apporto degli zuccheri raffinati (-20%), aumentando invece quello delle fibre (+125% nei cereali, +60% nei crackers e +50% nei biscotti).

Oltre a questo, sono state stilate alcune raccomandazioni, raccolte in 10 punti, che vanno a precisare le norme già esistenti in materia e che si rivolgono in particolare al mondo della pubblicità, invitato a non mostrare immagini fuorvianti e messaggi che stridano con una corretta alimentazione:

- I claim pubblicitari dovranno sempre trovare riscontro in dati scientifici
- I claim dovranno rispettare le caratteristiche vantabili da un prodotto
- Non dovranno esserci richiami di tipo medico che attribuiscano caratteristiche salutistiche a un prodotto.
- Non dovranno essere mostrate immagini che inducono a un consumo smodato del cibo.
- No alle immagini di adulti che avvallano comportamenti alimentari scorretti.
- No a immagini che ridicolizzano comportamenti alimentari corretti.
- No a suggestioni che mostrano come il mancato consumo di un prodotto possa portare all’esclusione di una comunità di appartenenza.
- Segni, disegni e immagini legate a minori sono da ricondursi sempre a comunicazione commerciale e non editoriale.
- No a immagini che inducano a pensare che un consumo smodato di un prodotto porti al ricevimento di un premio.
- No a comunicazioni che inducano e incitino a seguire un regime alimentare scorretto.

Queste raccomandazioni sono contenute nelle Linee di Indirizzo per la Comunicazione Commerciale relativa ai prodotti alimentari e alle bevande, a tutela dei bambini e della loro corretta alimentazione. A monitorare la situazione ci sarà l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), che già opera con un proprio codice generale.

La redazione di mammapretaporter.it 

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Quando si pensa al gioco all’aria aperta la mente corre inevitabilmente alla stagione calda, all’estate e alla primavera, e invece niente di più sbagliato; non solo i bambini possono tranquillamente giocare all’aperto anche quando fa freddo, con tutte le precauzioni del caso, ovviamente, ma quest’attività è anche benefica, per il corpo e per la mente.

Ecco allora 5 motivi per giocare all’aperto anche in inverno: tutti i benefici che il contatto con la natura regala ai bambini anche quando fuori fa freddo!

“Giocare all’aperto quando fa freddo non va bene, i bambini si prendono l’influenza”. Quante volte avete sentito questa frase detta da chi, con molta convinzione, ha intenzione di rinchiudere i bambini in casa con la scusa del freddo, dell’inverno e delle basse temperature.

E allora sfatiamo subito questo mito: non è vero che giocare all’aperto quando fa freddo fa male, anche se, certo, bisogna coprirsi in modo adeguato, coprire bene gola, testa e avere sempre i piedi al caldo. Anzi, far giocare i bambini all’aperto anche in inverno ha notevoli benefici sul corpo e sulla mente: vediamo perché!

I bambini respirano aria fresca
Si tende sempre a pensare che sia l’aria fredda a provocare influenza, tosse e raffreddore, ma è in realtà l’aria chiusa e viziata che favorisce lo scambio di batteri e gemi. L’aria fresca, quindi, non può che fare bene al bambino.

All’aperto il sistema immunitario si rafforza
Di conseguenza, se stare all’aria aperta fa bene, i bambini che giocano all’aperto hanno più possibilità di rafforzare le proprie difese immunitarie e di difendersi da allergie e malanni di stagione.

Giocare all’aria aperta fa bene al corpo
Correre e giocare all’aria aperta, lontani dagli ambienti chiusi e dalla vita sedentaria, è un buon esercizio motorio per il bambino; fa bene ai muscoli e alla coordinazione del corpo, al contrario del tempo libero passato a casa davanti alla televisione.

Il contatto con la natura stimola l’immaginazione
Stare all’aria aperta, soprattutto se a contatto con la natura, fare una passeggiata nel bosco o dentro a un parco aiuta il bambino a stimolare la sua immaginazione. Approfittate delle stagioni per fare delle attività a tema, come la raccolta delle foglie in autunno o un bel pupazzo di neve in inverno.

All’aria aperta i bambini si divertono
Questo vale per qualsiasi stagione: stare all’aria aperta fa bene ed è anche un ottimo diversivo per aiutare i bambini a rilassarsi dalle fatiche scolastiche e dopo aver fatto i compiti. E non fatevi scoraggiare dalla stagione fredda: uscite, esplorate e portate sempre con voi la macchina fotografica per immortalare i vostri momenti più belli insieme ai bambini.

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Sara

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Cecilia

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