Prendere l’abitudine di leggere un libro alla sera, prima facendoselo leggere ad alta voce da mamma, papà e fratellini e poi da soli, è una buonissima abitudine. Non solo perché molto probabilmente, grazie alla confidenza che si prende con la carta stampata, porterà i bambini ad essere adulti lettori, ma anche perché spesso le parole che si leggono sanno dare una nuova atmosfera alla nottata, facendoci chiudere gli occhi con un sorriso sul viso o un’emozione nel cuore.

Tra i libri della buonanotte ce n’è uno che ci piace tantissimo: è appena uscito, fresco di stampa, e sentiamo di potervelo consigliare ad occhi chiusi!

Ecco il libro per fare la nanna con il sorriso: “Buonanotte” è la lettura perfetta prima di chiudere gli occhi

S’intitola “Buonanotte” (http://www.castoro-on-line.it/libri/buonanotte/): un titolo semplice per un libro semplice, una storia semplice e un’illustrazione semplice, che tuttavia sanno essere davvero meravigliosi. Il libro, consigliato per bambini dai 4 ai 5 anni, racconta le vicende del protagonista Orso, e la storia è stata scritta d Jory Jones e illustrata da Benji Daves.

Orso è stanchissimo, esausto, gli si chiudono gli occhi dalla fatica. Sogna il suo letto, non sta più nella pelle e vuole andare a dormire. Ma la sua amica Anatra è sveglissima, attiva, irrefrenabile, e vorrebbe trascinarlo in mille attività! Così, ogni volta che sta per chiudere occhio dopo averla mandata via, Anatra torna con una nuova idea, e Orso deve ricominciare da capo nella sua opera di convincimento che è ora di andare a dormire.

La storia è davvero semplice e carina, ma nelle sue pieghe ci sono vari livelli di interpretazione. Potete leggervi infatti le differenze umane tra gli amici, che pur amando cose e attività diametralmente opposte stanno bene insieme, in fondo in fondo. Oppure potete prenderla come una metafora per quei bimbi che sembrano rendere l’ora della nanna un campo di battaglia: dovrebbero dormire, ma non vogliono, non ce la fanno, e via di pianti, capricci, giochi e sfinimento dei genitori!

“Buonanotte” è edito da una casa editrice davvero ottima: Il Castoro è nata nel 1993, e dopo un inizio focalizzato sulla letteratura cinematografica ha deciso di concentrarsi su quella dedicata all’infanzia, ai bambini e ai ragazzi. Le sue collane sono sempre pensate e ragionate per avvicinare i più piccoli alla lettura in maniera semplice e soprattutto piacevole.

I loro autori non sono solo italiani: Il Castoro spazia infatti nella letteratura di tutto il mondo, dal momento che ogni Paese ha storie da raccontare e autori da scoprire. Sicuramente, della casa editrice, conoscerete “Diario di una Schiappa”: sono stati loro a portare in Italia le avventure di Gregory Heffley

Dal 2012, inoltre, Il Castoro è proprietario della Libreria dei Ragazzi di Milano, la prima libreria per ragazzi in Italia, fondata nel 1972 dagli storici librai Gianna Vitali e Roberto Denti, e tra le librerie per ragazzi più grandi d’Europa. Nel marzo 2010 Il Castoro ha inaugurato una sede della Libreria dei Ragazzi anche a Brescia. Da visitare, se siete nei paraggi!

8 ricette con l’avena da non perdere

Venerdì, 04 Novembre 2016 09:05

 

L’avena è una pianta da cui si ricava un cereale davvero benefico, quello stretto, lungo e color grano che ha davvero un ottimo sapore e che si presta a moltissime preparazioni, soprattutto dolci. Rispetto ad altri cereali i suoi carboidrati sono a lenta digestione, e non causano così picchi glicemici. Tollerata talvolta da chi soffre di celiachia, l’avena è ricchissima di fibre, aiuta la digestione e l’intestino e riduce il colesterolo. Ma come prepararla?

Ecco 8 ricette con l’avena da non perdere: i piatti più buoni per mangiare questo cereale altamente benefico

  • Solitamente l’avena la si mangia a colazione. In effetti è gustosa, e permette di ottenere una consistenza amata da tutti. Avete mai provato il porridge d’avena con frutta fresca? Basta cuocere in un pentolino 50 grammi di fiocchi d’avena con 350 millilitri di latte di soia, lasciandolo addensare. Trasferite in una ciotola, condite con un cucchiaio di miele e servitelo con una manciata di mirtilli, banane e lamponi in superficie.

 

(foto 1 http://www.coffeeandcrayons.net/blog/2016/2/7/super-overnight-oat-breakfast-bowl)

  • Al posto del porridge cotto, tuttavia, è possibile preparare la colazione senza cottura, attraverso la preparazione detta “Overnight”. Gli “Overnight Oats” vanno molto di moda, poiché sono buonissimi, semplici da preparare, comodi (li si prepara la sera prima per la colazione) e molto più saporiti del semplice porridge. Basta mescolare la nostra avena con il latte vegetale che preferite e un po’ di yogurt greco e aggiungere gli ingredienti che più vi piacciono; lo step successivo è chiuderli in un barattolo e lasciarli riposare per una notte, in modo che l’avena acquisti la consistenza di “pappa”, garantendo anche un sapore più intenso grazie alla macerazione. Servite poi aggiungendo qualche topping carino, come una spolverata di cannella o qualche pezzettino di cioccolato fondente. Qualche esempio? Potete mescolare avena, latte, miele, cacao amaro, burro d’arachidi e semi di chia. Oppure, fiocchi d’avena, latte di mandorla, carote tritate, uvetta e semi di sesamo. Ma qui il segreto è la fantasia!

(foto 3 http://wholefully.com/2016/03/07/8-classic-overnight-oats-recipes-you-should-try/)

  • Frullate mezza tazza di fiocchi d’avena con mezza banana, un vasetto di yogurt (alla vaniglia o al mirtillo) e un uovo. Utilizzate quindi questa pastella per preparare deliziosi pancake per colazione, da cuocere a fuoco vivo e da guarnire con qualche mirtillo.

(foto 4 http://www.ambitiouskitchen.com/2014/12/oatmeal-blueberry-yogurt-pancakes-gluten-free-high-protein/)

  • Ma non solo dolce: l’avena in qualche caso può essere utilizzata in piatti salati. Se vi avanza della quinoa cotta, potrete preparare buonissime polpette. Mescolate la quinoa con la vostra avena, due uova, del formaggio cremoso e qualche spinacio tritato. Salate e pepate, fate delle belle polpette e cuocetele in padella con un filo d’olio.

(foto 5 http://www.greenkitchenstories.com/spinach-quinoa-patties-in-a-bowl/)

  • Al supermercato troverete anche l’avena normale, non solo quella in fiocchi. In questa forma l’avena è perfetta per le preparazioni solite con i cereali: insomma, al posto del riso o dell’orzo bollito utilizzate l’avena. Come ad esempio in questo piatto di avena, pesto e piselli, amatissimo dai bambini: http://www.mammapretaporter.it/food/primi-fo/avena-pesto-e-piselli

  • Ed infine i biscotti, da preparare super velocissimamente e da portare a scuola per merenda. Bastano due banane e 100 grammi di fiocchi d’avena (più eventuali aggiunte di ingredienti a vostro piacere, come gocce di cioccolato o semi). Schiacciate le banane e mescolatele con i fiocchi di avena, ottenendo un composto non eccessivamente umido. Su una teglia coperta da carta forno versate quindi l’impasto a cucchiaiate (formando, insomma, i vostri biscotti). Aggiungete quindi i vostri ingredienti speciali (le gocce, i semi, i mirtilli…) e mettete la teglia in freezer per cinque minuti. Preriscaldate il forno a 180° e fate cuocere i biscotti per 15 minuti. Sfornate, lasciateli raffreddare e mangiate!

(foto 7 http://www.labna.it/biscotti-con-due-ingredienti-banana-e-avena.html)

La principessa azzurra di CoccoleBooks

Venerdì, 04 Novembre 2016 07:04

Ciao a tutti! Eccoci di nuovo qui con la nostra recensione settimanale. Oggi vi parlerò del libro “La principessa Azzurra”, scritto da Irene Biemmi, illustrato da Lucia Scuderi e edito da Coccolebooks.  È la storia di Azzurra e Rosino, due bimbi molto particolari. Azzurra è una bambina serena e forte, che sin dalla nascita ha dimostrato una grande curiosità per il mondo che la circonda. Esplora e gironzola all’aria aperta tutto il giorno, cercando animali da salvare. E adora il suo cavallo a dondolo. Rosino è un bambino pacato e tranquillo. Ama leggere e con la sua immaginazione, senza uscire dalla sua cameretta, fa mille viaggi di fantasia sognando ad occhi aperti. Adora dormire, perché quando dorme può sognare…ma basta il profumo della cioccolata calda per svegliarlo e farlo correre in cucina.

Azzurra e Rosino sono in classe assieme. Alla fine dell’anno il maestro decide che metteranno in scena “La Bella addormentata nel bosco” : Azzurra sarà la bella addormentata e Rosino il principe Azzurro. Ma i due bimbi sono preoccupati e un po’ delusi…sentono di non avere nulla in comune con i personaggi a loro assegnati…ma il giorno della recita ci sarà un colpo di scena e i due piccoli protagonisti, facendo di testa loro, trasformeranno la recita e otterranno risate e applausi! La storia di due bimbi tanto diversi, ma tanto tanto amici! Che si vogliono bene, si aiutano e si supportano! Un libro illustrato allegramente, con tanti bei colori. Un libro che ancora una volta ricorda a noi adulti quanto i bimbi sappiano essere empatici e disponibili nei confronti della vita, in ogni situazione! Età di lettura consigliata dai 4 anni.

“…anche se si è diversi da come ci si aspetta, tutti noi andiamo bene lo stesso mamma! Perché noi possiamo essere ciò che vogliamo! Azzurra poi è fantastica…perché è femmina, e le femmine sono troppo forti!”  

La nuova normativa per i seggiolini in auto

Venerdì, 04 Novembre 2016 05:40

Lo scorso 15 ottobre a Milano s’è tenuto “Vai sul sicuro”, il primo convegno dedicato interamente ai bambini e alla sicurezza. Nell’occasione hanno parlato istituzioni, associazioni di categoria, esperti del settore e aziende di seggiolini per bambini. Le domande alle quali s’è risposto sono importanti, e su tutte spicca quella relativa al cosa si possa fare per migliorare la sicurezza in automobile dei più piccoli. 

Già, perché l’utilizzo del seggiolino non è ancora una pratica così seguita dai genitori, o almeno non lo è in senso sicuro. Se ci sono regole è per il bene dei bambini: ecco perché le normative sono importantissime!

Ecco la nuova normativa per i seggiolini in auto: mai più rialzini, solo seggiolini con schienali

Il convegno è partito parlando delle statistiche, che purtroppo aprono gli occhi su uno scenario non troppo simpatico. Pare infatti che il 60% dei genitori italiani non utilizzi il seggiolino per automobile. Sì, 60%. Sembra altissimo, ma è così. Il fatto è che a partire dai cinque anni si pensa che non vi sia più necessità di utilizzarlo, e così la fascia 5-12 anni si ritrova ad essere la più in pericolo.

Tuttavia gli incidenti stradali sono ancora troppi, e spesso non essere seduti su un seggiolino può essere causa addirittura di morte per un bambino. Se tutti i genitori fossero al corrente di questo dato, siamo certi che il seggiolino sarebbe molto più utilizzato! Ecco perché è necessaria una sensibilizzazione massiva sul tema, che deve riguardare tanto l’utilizzo costante del seggiolino quanto le eccezioni. Esatto, perché la sicurezza dei bimbi la si mette a repentaglio sia non utilizzandolo tutti i giorni, sia usandolo in maniera scorretta, sia decidendo di non utilizzarlo per i tratti più brevi.

Il seggiolino dovrebbe quindi essere considerato alla stregua di tutte quelle misure di sicurezza che riteniamo ormai normali e imprescindibili, come il casco in moto o in bicicletta, il piumino quando nevica o la cintura di sicurezza. E per pensarlo in questa maniera potrebbe essere efficace questa considerazione: genitori, non scherzate e non prendete alla leggera il seggiolino, poiché i bambini sono molto più in pericolo di noi in automobile!  

Se infatti un adulto è esposto ad un pericolo “nella norma”, il bambino è molto più fragile, ha ossa non ancora calcificate e, soprattutto, è soggetto al peso della propria testa, che se paragonato al peso di tutto il corpo è molto maggiore rispetto ad un adulto (nell’adulto la testa rappresenta 1/14 del peso, in un bambino 1/3!). Ciò significa che testa e collo sono sottoposti a sollecitazioni molto maggiori, e che l’automobile, disegnata per persone di almeno 1.50 metri di altezza, diventa un ambiente pericolosissimo.

Le norme in vigore finora in Italia sono la ECE R44/04 e la R129. Queste due regolazioni subiranno variazioni nel 2017, al fine di aumentare il livello di sicurezza e di diminuire le conseguenze fatali degli incidenti sui bambini.

Per quanto riguarda la R44, le modifiche che entreranno in vigore da gennaio 2017 saranno le seguenti. Innanzitutto, tutti i bambini di altezza inferiore al metro e 25 dovranno utilizzare un seggiolino con schienale. Ancora non è noto a quali gruppi di peso si estenderà, ma per ora il riferimento all’1.25 dice qualcosa.

La R129, invece, varierà la sua parte iniziale e determinerà regole più specifiche. Dall’estate del 2017, quindi, affiancherà le norme già vigenti, potenziando la sicurezza.

Se prima, quindi, l’obbligatorietà del sistema di aggancio isofix si applicava ai seggiolini per bimbi fino ai 105 centimetri di altezza, ora si parlerà anche dei seggiolini per bambini oltre il metro di altezza. 

Nello specifico, il sistema isofix non sarà obbligatorio, e i genitori potranno scegliere il sistema di aggancio che preferiscono; in secondo luogo, non sarà più permesso vendere i seggiolini auto senza schienale, e i seggiolini dovranno essere tutti omologati secondo la nuova R129-02. In terzo luogo ecco l’obbligatorietà del seggiolino in base all’età: varierà in base al paese (o 135 cm o 150 cm), ma in Italia saranno i bambini fino al metro e cinquanta a dover utilizzare obbligatoriamente il seggiolino (come già era obbligatorio).

AGGIORNAMENTO ALL'8 OTTOBRE 2019:

Da ieri sera è passato l'obbligo di installazione dei dispositivi antiabbandono sui seggiolini per i bambini di età inferiore ai 4 anni. A firmare il decreto attuativo dell'articolo 172 del Nuovo Codice della Strada per prevenire l'abbandono dei bambini nei veicoli è stata la ministra Paola De Micheli.

Questo obbligo prevede che sul seggiolino ci sia un sistema di allarme che, connesso allo smartphone, ricorderà al guidatore tramite un avviso sonoro della presenza del bambino ancora a bordo, ancor prima che il guidatore scenda dal veicolo.

Questo importantissimo decreto sarà operativo non appena legge sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni.

Sesso in gravidanza, le domande e le risposte

Giovedì, 03 Novembre 2016 12:57

Argomento delicatissimo, il sesso in gravidanza. Oppure no? Diaciamo che, anche se le mamme il più delle volte hanno timore ad affrontare il discorso perché hanno paura che si tratti di un comportamento che possa fare male al bambino, il nostro corpo è molto forte, così come quello del piccolo, e quindi non dovrebbe esserci alcuna paura (in caso di gravidanza fisiologica). Ma se avete ancora dei dubbi, siamo qui apposta per scioglierveli, analizzando le domande più comuni e spiegandovi per bene quali (non) sono i rischi del sesso durante i nove mesi di una normale gestazione.

Sesso in gravidanza, le domande e le risposte: tutto quello che c'è da sapere su un argomento che per fortuna non è più un tabù

La prima, semplicissima domanda? Naturalmente “posso avere rapporti sessuali mentre sono incinta?”. Bene, la risposta è molto semplice: tendenzialmente sì. In realtà è una domanda che non si pongono solo le future mamme, ma anche i futuri papà, che non vivendo in prima persona il corpo che cambia hanno un po' paura di questo sconosciuto. Tuttavia non c'è alcun bisogno di avere paura: il sesso in gravidanza è possibile praticamente per tutti i nove mesi, fino al momento della rottura delle acque, quando la gravidanza è fisiologica, e cioè senza problemi. 

Ciò che allarma i genitori solitamente è la “paura di fare male al bambino”. Ecco, smontiamo il mito: facendo l'amore non potete fare male al vostro bimbo, in nessuna posizione, poiché il tappo mucoso che chiude la cervice, insieme al sacco amniotico e ai muscoli uterini, serve proprio a proteggere il piccolo dalle infezioni e dagli attacchi esterni. E, no, nemmeno l'orgasmo lo ferisce. Anzi: potreste sentire il piccolo muoversi un po' di più, ma non sarà a causa del fatto che “ha sentito”; semplicemente, l'aumento dei battiti del vostro cuore lo renderà un po' più attivo.

Certo, ci sono alcune situazioni che suggeriscono che forse sarebbe meglio evitare i sesso, ma sono eccezionali e soprattutto vanno discusse con il ginecologo. Ad esempio, episodi di sanguinamento, ma anche dolori addominali e crampi, un'anamnesi storica delicata, un caso di placenta previa... Insomma, se il medico vi dirà di evitare il sesso lo farà per precauzione e voi lo dovrete seguire alla lettera.

Nel caso in cui, invece, una gravidanza è tranquilla il sesso non è solo possibile, ma anche consigliato, dal momento che psicologicamente è assolutamente un toccasana (per la donna ma soprattutto per il benessere della coppia), e fisicamente i rilascio di endorfine e serotonina non può che giovare. E poi, se ci pensate, sarà il sesso più bello della vostra vita: non avrete quelle preoccupazioni che solitamente avvolgono il sesso durante tutta l'età fertile, e cioè il timore di restare incinte o, al contrario, l'ansia di provare a cercare un bambino (che a volte fatica ad arrivare).

Potrebbe darsi, addirittura, che il sesso vi piaccia molto più di prima: un po' saranno gli ormoni ballerini, un po' il fatto che il sangue che affluisce maggiormente ai vostri genitali li renda più sensibili. Oppure vi farà più schifo del solito, sempre per lo stesso motivo: ogni futura mamma la vive alla sua maniera, ma non c'è bisogno di preoccuparsi delle proprie, differenti sensazioni.

E, per lo stesso motivo (ormonale e fisico), potreste sentirvi molto più in vena di fare l'amore, o al contrario (è molto usuale) proprio non ne avrete voglia: un po' le nausee, un po' la stanchezza, un po' il dolore al seno. Il calo della libido non è affatto qualcosa di cui preoccuparsi: tranquille, la voglia tornerà.

Allo stesso modo, potrebbe essere il vostro partner a fare esperienza di un calo del desiderio, soprattutto nel terzo trimestre: non per il vostro aspetto fisico (agli uomini spesso piacciono le donne incinte!), ma piuttosto per il timore di ferire te o il bambino (timore infondato, ora lo sappiamo, ma psicologicamente presente).

Bene. Se però, come potrebbe benissimo accadere, vi sentite forti, energiche e soprattutto vogliose, non tiratevi indietro. Anzi: provate nuove posizioni! Quelle vecchie e solite potrebbero non risultare più comode per voi. Quindi via al cucchiaio, allo stare voi sopra, ai mobili improbabili. Divertitevi, e anche il bambino ne gioirà!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Non bastasse il malessere che un’influenza intestinale porta inevitabilmente con sé. Purtroppo anche nei giorni successivi è normale sentirsi un attimo più debilitati rispetto al solito, dal momento che il nostro organismo si è concentrato sulla guarigione. Le forze devono ristabilirsi. Ma come? Prendendo nutrimento dal cibo. E, neanche a dirlo, questi nutrienti devono essere molto più mirati rispetto al solito.

Ecco dunque i nostri consigli per ristabilirsi al meglio, traendo dall’alimentazione i giusti nutrienti per ripartire al meglio.

Come ristabilirsi dopo un’influenza intestinale: i passi per tornare a stare meglio a partire dalla nutrizione

La prima regola fondamentale è la stessa da seguire già durante la malattia, e riguarda l’idratazione: essendo uno stato alterato dell’organismo, il nostro corpo ha bisogno di molta più acqua rispetto al solito, quindi è bene continuare a bere molta, moltissima acqua minerale naturale. Parliamo di circa 8-10 bicchieri al giorno. Solo in questo modo i nutrienti presi dal cibo potranno essere assorbiti al meglio, poiché la disidratazione non lo permette.

Sempre stando in tema di liquidi, attraverso essi è possibile reintegrare molte vitamine perse, o comunque molte di quelle necessarie per stare meglio. Su tutte, la vitamina C. Sì, le arance ne sono ricche, e quindi una bella spremuta sarà perfetta per assumere liquidi e vitamine. Ma anche il mirtillo e l’acerola ne sono ricchi, e quindi potete spaziare con estratti e centrifugati di frutta e verdura. No ai succhi comprati, però, e via a quelli homemade.

Allo stesso modo degli estratti e delle centrifughe, anche il consumo di frutta e verdura fresca è altamente raccomandato per reintegrare i nutrienti necessari alla ripresa post-gastrointerite. Di nuovo, sceglietene di ricchi in vitamina C, come le arance, i kiwi, i mirtilli o i ribes, ma anche in acido folico e vitamine del gruppo B. In questo senso potete affidarvi all’aglio, da aggiungere ai piatti per insaporirli.

Anche le zuppe e i minestroni (preparati con brodo vegetale o di pollo, ma rigorosamente fatto in casa) sono un ottimo ricostituente, essendo la loro composizione molto concentrata ed essendo più semplici da assorbire da parte del nostro organismo (senza pesare sul sistema digerente, già provato dalla gastrointerite). In più, il bello è che il fatto di essere calde le rende perfetto strumento per riaprire le vie respiratorie che si sono magari congestionate durante la malattia, e comunque tutti i condotti.

Per lo stesso motivo (la temperatura del liquido) anche le tisane sono consigliatissime. Bastano una tisana insaporita con dello zenzero fresco grattuggiato, oppure una tazza di acqua calda addolcita con un cucchiaio del miele che preferite.

Per quanto riguarda invece i cibi da portare in tavola, andate sul sicuro scegliendo alimenti ricchi in fibre e magri. Gli amminoacidi li potrete prendere da alimenti di origine animale quali il pollo, il pesce fresco o le uova, mentre i cibi vegetali come l’avocado aiuteranno la ricrescita cellulare. Via poi con i cereali integrali (ottima l’avena), le patate dolci e i toast con pane integrale: vi daranno la giusta energia, insieme alle vitamine e ai minerali persi, come il selenio e lo zinco.

Infine, cercate di consumare dello yogurt magro, anche vegetale se volete optare per una dieta vegan: i cibi fermentati aiutano l’intestino a digerire gli alimenti che assumiamo, ma soprattutto sono utili a ristabilire la flora batterica buona e regolare persa e scombussolata durante la malattia.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

La meditazione è fin da bambini una pratica da incoraggiare, non tanto a livello religioso, quanto mentale, dal momento che meditare significa conoscere meglio se stessi, il proprio corpo e il proprio respiro, esercitare la propria mente e calarsi in una dimensione di pace con il mondo. 

Per integrare la meditazione nella propria casa ci sono molti modi, e basta davvero poco per creare la giusta atmosfera. Ma quella che vi proponiamo oggi è una soluzione davvero unica, che permetterà di avere un angolo perpetuo dedicato alla meditazione nel punto che preferite, utilizzando semplicemente gli elementi che la natura ci offre.

Ecco il tavolo della natura per rilassarsi e meditare: un angolo in casa dove attraverso la natura possiamo ritrovare pace e serenità

Il tavolo della natura è un elemento semplicissimo, che sarà facilissimo da assemblare se come noi amate portare con voi, dalle gite in montagna, al mare e nel verde, dei ricordi naturali. Basterà avere un bel tavolino, meglio se basso (in questo modo ci si potrà inginocchiare di fronte) e riempirne il piano con pattern realizzati utilizzando i sassi, la sabbia, le foglie, i legni, le pigne, le ghiande, le conchiglie e tutto ciò che avete a disposizione.

(foto 1 http://tinkerlab.com/nature-table-where-art-stories-memories-and-peace-unfold/)

Se vorrete potrete inserire degli elementi presi dalla vostra religione, appoggiandoli sul tavolo; tuttavia un piccolo Buddha, indipendentemente dalle vostre credenze, non farà male: senza prenderne per forza i precetti come una religione, potrete recitare i mantra buddisti per ritrovare la pace fisica e mentale. Proprio perché il tavolo della natura non dovrà essere religioso, quanto piuttosto “portatore di pace”, interiore, esteriore, mentale e sociale. E le candeline appoggiate qua e là (insieme all’incenso che preferirete accendere) contribuiranno così al senso di quiete, calma, riflessione e silenzio.

Con i bimbi sarà divertente e costruttivo realizzare insieme il tavolo della natura. Ogni membro della famiglia porterà qualche elemento, e alla fine dalla collaborazione nascerà la composizione. Realizzare il tavolo insieme ha un senso profondo, ma soprattutto sarà utile per instillare nei bambini la sensazione che quell’angolo appartenga a tutti, che lo si è costruito attivamente, che bisogna sfruttarlo e che è profondamente integrato nella famiglia.

La composizione sul tavolo, tuttavia, non dovrà essere per forza stabile e granitica. Anzi: lo scopo della tavola della natura potrebbe anche diventare più creativo e istruttivo, se deciderete che le composizioni potranno variare e trasformarsi di volta in volta. Come?

Creativamente, il tavolo si trasformerà facilmente in una “tela” o in una “tavola da disegno” sulla quale gli elementi naturali diverranno gli strumenti di lavoro e i soggetti. I bambini giocheranno con le pigne, i sassi, le piume, il verde e le foglie, scombinandoli e ricombinandoli per formare nuovi pattern.

(foto 2 https://www.flickr.com/photos/ellaminnowpeas/galleries/72157622387433972#photo_2773675979)

A livello educativo potrete invece intendere la tavola della natura come quaderno reale sul quale studiare le stagioni (ogni stagione porta con sé elementi differenti, come i frutti, le verdure, le foglie…), gli habitat differenti presenti sulla terra (una settimana potrete dedicare la tavola al mare, quella dopo al deserto, quella successiva alla montagna, quella dopo ancora alla palude…), il passare del tempo e le trasformazioni della vita (con foglie o fiori appena colti che dopo una prima fase colorata appassiranno)…

(foto 3 https://wholefamilyrhythms.com/2014/05/autumn-crafting-2/)

Tutto questo senza stabilire un orario. Ognuno potrà approcciarsi alla tavola quando vuole, ma soprattutto quando ne sente il bisogno, quando la mente è troppo pesante o quando si necessita di un attimo di reale tranquillità. La tavola aiuterà, e riconnettendosi con la natura ci si riconnetterà con se stessi.

(foto 4 http://www.mommy-labs.com/creative-kids/art_craft_projects_kids/our-spiritual-garden-cum-nature-table-for-peace-meditation-and-creative-inspiration/)

Avete presente tutte quelle tutine, quelle scarpe, quei bellissimi vestitini che i vostri bimbi portano un paio di volte e poi finiscono nel mucchio degli indumenti non più utilizzabili perché, be’, i bambini crescono proprio in fretta? Sì, è un problema di tutti i genitori. O, anche se non è effettivamente un vero “problema”, siamo in molti a preoccuparci dello spreco, e i sensi di colpa per aver speso soldi poi “buttati” non è uno scherzo.

Con questa questione irrisolta in testa, un gruppo di genitori si è scervellato e alla fine è giunto ad una soluzione davvero innovativa, carinissima e soprattutto utile.

Ecco Baby Bop, la nuova piattaforma per lo scambio tra genitori: basta allo spreco grazie al sito e all’app che permettono di trovare a costo zero ciò di cui i nostri bimbi hanno bisogno

Baby Bop è essenzialmente la prima piattaforma di scambio vestiti e accessori per bambini a costo zero. Questa piattaforma è nata grazie ad un gruppo di genitori che hanno tratto un grosso insegnamento dalla loro esperienza: l’accumulo di vestiti li ha sempre lasciati perplessi, così come l’ammontarsi delle cose inutilizzate e i costi spesso alti di accessori e abiti utilizzabili per pochissimo tempo.

Esistono già piattaforme di scambio, certo, ma la particolarità di Baby Bop è la gratuità: lo scambio è esattamente un baratto a costo zero e sul sito (e l’app di prossima pubblicazione) è possibile regalare o scambiare, con il divieto assoluto di vendere.

Pensateci: si comprano cose che si utilizzano per pochissimo tempo, e alla fine o le si butta, o le si regala o le si vende, comprando poi ciò di cui si ha bisogno in quel successivo momento. E’ un continuo comprare, comprare e comprare accessori che sappiamo dovremo buttare dopo pochissimo tempo. E, anche vendendoli, i soldi si sprecheranno in altri accessori e vestiti e abiti e passeggini man mano che il numero di mesi dei bimbi aumenterà.

Fondare la piattaforma di scambio Baby Bop sulla gratuità è quindi un’innovazione davvero utile: potrete, praticamente, avere per tutta l’infanzia dei vostri bimbi oggetti, accessori, abiti e giocattoli usati a titolo gratuito, evitando stoccaggi inutili o acquisti costosi. E il fatto che gli accessori siano usati non dovrà preoccuparvi: se pensate a per quanto poco tempo i bimbi sfruttano una tutina vi renderete conto che basterà un lavaggio per essere sicuri della pulizia…

Gli oggetti che potrete trovare su baby-bop.com sono tantissimi: dai body 0 mesi alla fascia porta-bebè fino ai seggioloni, alle scarpe sportive, ai peluche, ai lettini…

Il tutto attraverso un semplicissimo iter. Basta registrarsi sul sito, inserire l’annuncio (con una bella foto e una descrizione precisa) e scegliere a chi regalare l’oggetto una volta che gli altri utenti avranno espresso la loro volontà di riceverlo (esprimendo addirittura il livello di interesse e la flessibilità per lo scambio). Lo scambio potrà avvenire nella tua zona, oppure, in ogni caso, sarà stabilito dalle due parti, che parleranno direttamente evitando equivoci e trovando la soluzione più comoda.

Anche cercare ciò di cui avete bisogno è molto semplice. Una volta registrati potrete sfogliare gli annunci presenti sul sito e sull’app, selezionare gli oggetti a cui siete interessati (esprimendo, come dicevamo, il livello di interesse e la flessibilità) e, se selezionati dal “regalatore”, accordarvi per lo scambio.

Baby-Bop è appena nata, ma sfogliando potrete vedere che già ci sono genitori pronti a regalare le tutine dei neonati, le scarpine, i giochi in legno dell’Ikea, i libriccini, le giostrine musicali, i biberon e i contenitori per la pappa, le fasce porta-bebè, la bilancia per i neonati… Tutti accessori, giochi e capi di vestiario che serviranno sicuramente ai vostri bimbi, e che a loro ora come ora riempiono inutilmente i cassetti. E, una volta che anche il vostro bimbo crescerà, potrete liberarvi così anche delle vostre “cose ormai inutili”, attraverso un metodo ecologico, economico, sostenibile, umano e davvero utile.

I migliori rimedi naturali contro la tosse

Mercoledì, 02 Novembre 2016 11:55

Con i primi freddi e l’inizio delle scuole è normale che i bimbi tornino a casa con tosse, raffreddori e malanni di stagione in genere. Non c’è da preoccuparsi, ogni bambino (e ogni adulto) è più o meno soggetto alle malattie. Dipende dal sistema immunitario e dalle condizioni in cui si vive. 

Tuttavia, se come noi pensate che sia sempre meglio affidarsi a rimedi più morbidi evitando di imbottirsi di farmaci, è possibile contrastare questi stati optando per soluzioni davvero naturali.

Ecco i migliori rimedi naturali contro la tosse: le 7 soluzioni benefiche per contrastare i malanni di stagione 

1. Ve ne abbiamo parlato non molto tempo fa: quella che riguarda il miele non è solo una credenza delle nostre nonne, ma una certezza. Un cucchiaino di miele aiuta moltissimo a contrastare la tosse: ne bastano uno alla sera e uno al bisogno durante il giorno per addolcire il tratto respiratorio interessato dalla tosse, per ammorbidirlo e per ottenere un’azione calmante immediata. Ed essendo un antibatterico naturale il miele combatterà al contempo la causa della tosse, non solo i sintomi.

2. Se volete però aumentare ancora di più il potere del miele potete preparare in casa, in maniera molto semplice, il nostro sciroppo per la tosse a base proprio del preparato delle api. Il nostro sciroppo per la tosse include, oltre al miele, la curcuma, lo zenzero e il pepe, ingredienti perfetti, superfood e rimedi casalinghi efficacissimi

3. Anche questo rimedio viene direttamente dalle credenze popolari, e come il miele è davvero efficace (lo si capisce dal fatto che le sensazioni cambiano subito, nel momento in cui lo si assume): parliamo dei gargarismi con acqua salata. Sciogliete in un bicchiere di acqua un cucchiaino di sale, quindi bevetene un sorso e fate dei gargarismi per 15 secondi. Sputate e ripetete con la restante acqua, risciacquandovi il cavo orale con acqua tiepida alla fine. Il sale aiuta a sgonfiare le mucose irritate e a ribilanciare tutto. E aiuta moltissimo in caso di catarro.

4. I suffumigi: rimedio davvero, davvero perfetto. Il vapore, infatti, ammorbidisce tutto, dalle mucose al catarro fino alle zone più irritate, donando sollievo e curando al contempo. Basterebbe il vapore, certo, ma aggiungendo alcuni oli essenziali potrete potenziarne l’efficacia. Preparate quindi una pentola di acqua bollente e versatela in una ciotola; aggiungete 3 gocce di oli essenziale di tea tree e 2 di eucalipto (espettorante ed antibatterico), avvicinate il viso, coprite la testa con un asciugamano e respiratene i vapori.

5. Un’altra combinazione di oli essenziali perfetta per i vostri suffumigi è quella di lavanda, mirto e sandalo, da provare in caso di tosse secca. Per quella grassa, invece, scegliete un mix di mirto, eucalipto e abete balsamico. Da diffondere anche tramite un diffusore ad ultrasuoni in tutta casa, per un’azione più uniforme.

6. Usato da secoli contro i malanni stagionali, il timo è una delle piante da tenere sempre in considerazione in caso di tosse. Grazie alle sue proprietà antibatteriche e alla sua capacità di rilassare i muscoli di trachea e bronchi, il timo aiuta a tossire meno e a beneficiare di un senso di benessere. Provate quindi a preparare un tè al timo, pestandone una manciata di foglioline (meglio fresche, ma andranno bene anche due cucchiai di quello secco). Mettete questo pesto in una tazza e versate acqua bollente. Lasciate insaporire per almeno dieci minuti (coprendo la tazza), quindi bevete, addolcendo a piacere con del miele. Due o tre tazze al giorno faranno il loro dovere. Lo stesso effetto lo avrà il tè alla liquirizia (espettorante ed emolliente): utilizzate 2 cucchiai di radice di liquirizia disidratata, da infondere in una tazza di acqua bollente.

7. Sempre con il timo ecco il nostro sciroppo, con timo, acqua e camomilla, da assumere per tre o quattro volte al giorno e da conservare in frigorifero per una settimana.

 

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Pennelli, nastri, glitter, mollette, acquerelli, fogli, forbici, colle… L’elenco potrebbe andare avanti all’infinito, perché quando si tratta di creatività e di studio tutto può trasformarsi in materiale per creare, no? Il problema arriva quando questo materiale inizia ad invadere la scrivania, poi la camera, poi la casa… 

Se anche voi con i vostri bambini vi divertite con l’arte e la creatività, con i giochi didattici e con le attività insieme, allora abbiamo la soluzione per voi: una work station organizzata, pratica e bella per avere a portata di mano tutto il necessario.

Ecco 9 idee per spazi compiti stilosi e organizzati: lo spazio in camera dedicato alla creatività e al lavoro didattico per avere tutto il materiale al suo posto in maniera carinissima

  • La prima soluzione è portabile: la si può muovere di qua e di là a seconda della necessità del momento. Basta un carrellino (come questo dell’Ikea) da riempire con i materiali che siete soliti usare, dividendo in scomparti e organizzando piano per piano.

 

(foto 1 https://it.pinterest.com/pin/181129216239656450/)

  • Anche la seconda soluzione, tuttavia, è portabile, ma ancora più compatta della prima: il necessario sono semplicemente un cestello per il trasporto delle bottiglie e sei barattoli di vetro. Riempite con i vostri materiali e trasportate dove ne avete bisogno!

(foto 2 http://www.cleanmama.net/2014/08/make-a-homework-caddy.html)

  • Sempre dell’Ikea sono questi mobiletti che in realtà nascono semplicemente come contenitori per i giocattoli. Se li sfruttate bene, tuttavia, diventeranno scrivanie e mensole all’interno delle quali riporre tutti i materiali organizzandoli per argomento!

(foto 3 http://nurtureandthriveblog.com/create-a-playroom/)

  • Anche una semplice credenza di piccole dimensioni è l’ambiente perfetto per realizzare la nostra work station, poiché i suoi ripiani la rendono ordinata già di natura.

(foto 4 http://askannamoseley.com/2013/04/kids-craft-organization/#_a5y_p=4022552)

  • Con i pannelli forati per appendere gli attrezzi (li si trova in ferramenta o nei negozi di bricolage!) potete realizzare nella cameretta dei bimbi dei bellissimi pannelli dotati di tutto il necessario per arte ed esperimenti. Appendete il vostro pannello sopra la scrivania e dotatelo di tutti gli accessori di cui avete bisogno per organizzare al meglio i materiali.

(foto 5 https://it.pinterest.com/pin/161496336616239238/)

  • Al posto dei pannelli forati, poi, potete scegliere le bacheche di sughero: anche queste sono versatili e permettono di appendere più accessori e di ordinare così elegantemente i materiali.

(foto 6 https://www.flickr.com/photos/erindando/6785448987/in/photostream/)

  • Altra alternativa, i vecchi cassetti da tipografo, da appendere di fronte alle scrivanie dei bambini. Hanno già tantissimi scomparti, piccoli e grandi, e se appesi diventano naturali scaffali da sfruttare in tutte le loro potenzialità.

(foto 7 https://it.pinterest.com/pin/224687468884201088/)

  • Se invece non vi va che i materiali siano sempre in vista, potete realizzare con un po’ di manualità questo scaffale a scomparsa, che quando abbassato diventa scrivania e quando alzato rivela una lavagna a muro (oppure una tinta unita). Al suo interno lasciate un po’ di profondità, in modo da riempirlo e organizzarlo come una vera work station.

(foto 8 http://www.scrapbookupdate.com/2013/08/09/cha-summer-2013-hot-pick-we-r-memory-keepers/#more-32945)

  • E infine la work station che si appende direttamente alla sedia: basta un po’ di stoffa e dei nastri per cucire queste bellissime tasche da appendere sullo schienale delle seggiole dei bambini, che avranno così a portata di mano i loro materiali preferiti per i compiti, gli esperimenti e i disegni artistici.

(foto 9 http://scissorsandspatulas.com/2012/01/seat-sacks-for-the-kids.html)

 

Sara

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Cecilia

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