Le Baby Box finlandesi arrivano anche in Italia

Mercoledì, 12 Aprile 2017 10:10

Quando nasce un bambino, in Finlandia ogni mamma riceve una baby box. Cos’è? Una scatola con dentro tutto l’occorrente per accudire il bambino nei primi mesi: bavaglie, biberon, ciuccio, copertina, pannollini, body, tute da neve, giocattoli per la dentizione, forbicine per le unghie, un libro illustrato, una spazzola per capelli, un asciugamano, calze, federe, lenzuola... Un “maternity pack”, insomma, per dare il benvenuto alla famiglia.

La particolarità sta però nel fatto che il regalo non è solo il contenuto della scatola, ma anche la scatola stessa: grazie ad un materasso leggero e naturale, infatti, la scatola si trasforma subito nel lettino nel quale i bimbi dormiranno nei primi mesi.

Le Baby Box finlandesi arrivano anche in Italia: su babyboxitalia.com le scatole finlandesi per fare dormire i nostri bambini in un ambiente confortevole e per prevenire al meglio la SIDS

La Baby Box, in Finlandia, non è un regalo fine a se stesso: la tradizione risale infatti al 1937, quando il governo finlandese decise di istituire questo “maternity pack” e quando si scoprì che dormire nella scatola significa per i bambini avere più possibilità di non incorrere nella SIDS, la temuta morte in culla. Da quando i bambini finlandesi hanno cominciato, tutti, a dormire nelle loro scatole, i numeri sono drasticamente (e quindi positivamente) calati: da 65 decessi ogni 1000 nascite nel 1938 a 3 ogni 1000 nel 2013.

(foto credit: http://www.bbc.com/news/magazine-22751415)

E in Italia? In Italia non vi è questo regalo di benvenuto al mondo. Ma chi lo dice che non possiamo affidarci anche noi alla scatola?

Come accennato, le Baby Box (che le mamme finlandesi possono decidere se ricevere o se convertire in un bonus di 140 euro - cosa che avviene solitamente solo con i secondo e terzogeniti) sono semplicemente delle tradizionali scatole in cartone della dimensione perfetta per un neonato, che grazie ad un semplice materassino diventano la culla ideale per i primi mesi di vita.

Su Baby Box Italia troviamo quindi queste bellissime scatole, già complete di materasso, che lo Stato ancora non ci passa. Sono sicure (essendo un piccolo nido confortevole per il bambino, che si sente protetto), sono sostenibili (soprattutto rispetto alle culle: oltre ad essere in cartone, sono poi riutilizzabili come scatole per i giochi o per gli abiti), sono comodissime (e spostabili in un gesto da una stanza all’altra, per fare dormire il nostro bimbo insieme a noi, oppure a casa dei nonni quando si è via, o addirittura in vacanza) e sono solide e certificate, poiché realizzate dall’azienda The Baby Box Co., riconosciuta a livello internazionale e nota per i suoi standard di sicurezza.

I bimbi, quindi, potranno dormire nella loro scatola almeno fino ai 6/8 mesi, o comunque fino a che saranno in grado di tirarsi su da soli (e quello sarà il momento ideale per passare ad un lettino montessori, a quel punto). Non c’è da preoccuparsi, anche se i bambini si muovono molto: se appoggiata su una superficie piana, la scatola è pensata apposta per non ribaltarsi!

C’è chi la posiziona in camera da letto, chi accanto al letto, chi addirittura in mezzo ai genitori: non ci sono regole, mamma e papà sapranno decidere il luogo migliore dove piazzarla (tenendo conto che le norme internazionali di prevenzione della morte in culla dicono che per evitarla sia ideale fare dormire il bimbo nella propria stanza fino almeno ai 6 mesi), consapevoli del fatto che la “scatola-culla” è già di per sé un ambiente confortevole e sicuro per il bambino, che tra le sue pareti si sente davvero protetto.

No, sfatiamo il mito secolare: bere latte vaccino non è la migliore soluzione per ottenere il calcio. Soprattutto durante lo svezzamento!

Il latte vaccino è il latte prodotto dalle mucche per i loro vitellini, per la loro crescita. Che non è uguale a quella di un bambino. Un vitello ha infatti bisogno del triplo dei nutrienti rispetto ad un neonato, soprattutto di proteine. I vitelli crescono molto in fretta. A poche ore dalla nascita già si reggono in piedi.

Ma entriamo bene nel dettaglio e capiamo bene come recuperare meglio tutto il calcio di cui i bimbi hanno bisogno.

Il calcio nello svezzamento: perché è bene eliminare il latte vaccino e optare per pappe vegetali più ricche di questo nutriente

Purtroppo è un fatto culturale: le proteine che assumiamo con la nostra dieta sono davvero eccessive rispetto a ciò che il corpo richiede, e anche in età pediatrica si tende a mantenere questa linea. Un po’ con la carne, un po’ con il latte e i suoi derivati. Soprattutto, si è portati a pensare che il latte vaccino sia l’unico alimento che può fornire ai nostri bambini il calcio di cui hanno bisogno per la crescita delle loro ossa. Ma non è così, e, anzi, assumerne troppo (e troppa carne) può avere un effetto contrario.

Non dobbiamo assolutamente pensare che assumere più proteine rispetto a quanto il corpo richiede sia positivo o innocuo. Il pensiero non può essere “va be’, ne mangio di più tanto poi il mio corpo le elimina”, poiché in realtà questo eccesso può portare ad uno squilibrio che mette l’organismo in condizione di non sapere più assimilare i nutrienti. Non solo: l’eccesso provoca uno squilibrio che porta ad una condizione importante chiamata acidosi metabolica.

L’acidosi metabolica è uno stato di alterazione dovuto all’acidificazione del pH del sangue e delle urine, causato esattamente da un’alimentazione troppo ricca di proteine animali (carne, uova e latticini) e di carboidrati raffinati (riso, pasta, pane e zucchero bianchi).

Questi cibi sono acidificanti e spesso li si assume a scapito di altri alimenti alcalinizzanti (e cioè la frutta e la verdura). Quando quindi assumiamo più cibi acidificanti rispetto a quelli alcalinizzanti gil acidi grassi liberi, a causa dell’affaticamento di fegato e reni (che non riescono a smaltire tutte le scorie), si trasformano in chetoacidi. E tutto questo debilita il corpo.

Non solo. Quando l’organismo va in acidosi è proprio il calcio a subirne le conseguenze, in quanto in grado di regolare il pH. In poche parole: se assumiamo troppo latte vaccino e derivati perché pensiamo di assicurarci questo elemento, sbagliamo, poiché consumandone quantità elevate il corpo va in acidosi, e quando questo accade il calcio viene continuamente richiamato dalle ossa nel sangue per la sua funzione di regolatore di acidità. Insomma, è un controsenso.

Non stiamo quindi dicendo di eliminare tutte le proteine o i carboidrati. Anche quello sarebbe un male per l’organismo. Ma meglio non eccedere, soprattutto con quelle animali, e soprattutto meglio limitare l'assunzione di latte vaccino. Come dicevamo, il latte non è l’unica fonte di calcio, anzi. Meglio sempre reperire questo calcio da cibi vegetali che ne sono ricchi, come ad esempio i semi di sesamo, gli spinaci, i legumi, le mandorle e i broccoli.

Detto questo, il consumo molto limitato di latte vaccino e prodotti caseari avrebbe anche effetti positivi sull'organismo (come dimostrano studi recenti). Ecco perché il consiglio è quello di non eliminarli del tutto ma di consumarli con molta, molta moderazione, evitando quelli troppo grassi come i formaggi stagionati e il burro.

Soprattutto nello svezzamento il discorso è importantissimo. E sarebbe meglio optare per formaggi di pecora e di capra non stagionati. 

Per questi motivi noi sosteniamo senza dubbio uno svezzamento con pappe preparate in casa. 

Ecco 3 esempi di pappe ricche di calcio:

1) Pappa verde alle biete e formaggio di mandorle: cuocete a vapore del cuocipappa due carote e due coste di biete tagliate a pezzi, per circa 30 minuti. Omogeneizzate quindi tutto, unendo un po’ di acqua di cottura. Prendete poi un piattino e preparate la pappa direttamente lì, prima di servirla al vostro bimbo: prendete il frullato di verdure e completatelo con 3 cucchiai di crema di riso, un cucchiaio di formaggio di mandorle grattugiato e un cucchiaino di olio evo.

2) Semolino con latte di mandorle: scaldate bene nel boccale 200 millilitri di latte di mandorle, quindi versatelo in una ciotola e unite 5 cucchiai di semolino di grano, mescolando molto bene per ottenere una crema omogenea.

3) Vellutata di erbette, fagioli bianchi e semi di sesamo: cuocete a vapore nel vostro cuocipappa 100 grammi di fagioli bianchi e 200 grammi di erbette, e una volta ammorbidito tutto omogeneizzate insieme ad una abbondante manciata di semi di sesamo. Servite condendo con un filo d’olio evo.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

7 idee per la caccia agli ovetti pasquali

Martedì, 11 Aprile 2017 13:35

Manca pochissimo a Pasqua, e se come noi non avete ancora pensato a come organizzare la caccia agli ovetti pasquali, eccoci a darvi qualche consiglio per rendere il weekend davvero divertente e colorato!

La caccia agli ovetti di Pasqua nel giardino di casa (o direttamente dentro casa, o nella casa in campagna, o in qualche prato o parco cittadino: a voi la scelta!) è davvero carina ed è un’occasione per passare del tempo con i bambini, gli amici e la famiglia!

7 idee per la caccia agli ovetti pasquali: ecco 7 modi per rendere il weekend di Pasqua ancora più divertente e famigliare

Se avete i bimbi ancora piccoli piccoli, potete rendere la caccia un pochino meno ardua: ad ogni ovetto colorato attaccate una cordicella e un palloncino gonfiato con l’elio: li vedranno subito e potranno passeggiare nell’erba passando di uovo in uovo, con la manina nella vostra!

(foto: http://mylistoflists.com/10-tips-easter-egg-hunt-toddlers/3/)

Se piove o se semplicemente non disponete di un giardino, la caccia può essere organizzata anche in casa: nascondete gli ovetti nei posti più strani e nascondete in ognuno un biglietto con l’indizio su dove trovare il successivo: “dove ti lavi i denti”, “dove riponi le scarpe quando entri a casa”, “dove dormi”, e così via.

(foto http://www.kcedventures.com/blog/easter-egg-hunt-with-free-printable-clues)

Se invece in ognuno nascondete un pezzetto di un puzzle più grande, potrete organizzare sì una caccia, ma che poi, la sera, si trasformerà in serata in famiglia: sarà infatti quella l’ora per realizzare tutti insieme il puzzle che avete nascosto nelle uova!

(foto http://makethebestofeverything.com/2013/02/puzzle-easter-egg-hunt.html)

“Fai una ruota”, “Balla il ballo del qua-qua”, “fai una capriola”, “salta su un piede 10 volte”, “salta come un coniglietto fino alla fontana”, “toccati il naso con la lingua”, e chi più ne ha più ne metta: gli ovetti, stavolta, conterranno dei bigliettini con istruzioni “fisiche” divertenti, per rendere la caccia movimentata ed energica, oltre che super spiritosa!

(foto https://www.eatsamazing.co.uk/inedible-fun/fun-energy-burning-easter-egg-hunt)

Per far sì che la caccia diventi anche istruttiva, possiamo approfittarne e renderla educativa (soprattutto per i più piccoli: è perfetta per i tre-enni): nascondete nelle uova delle formine in carta o in feltro, colorate, e una volta che i bimbi le avranno trovate dovranno incolonnarle dividendole e classificandole con i loro simili.

(foto http://www.littlefamilyfun.com/2014/04/easter-egg-shape-hunt.html)

Se invece i bimbi stanno imparando a contare, si divertiranno con la sfida dei numeri: disegnate su ogni metà delle uova dei numeri e i corrispondenti pallini, poi mescolatele. Lasciate che le trovino tutte dopodiché chiedete ai bimbi di ricollocarle con le loro giuste metà corrispondenti!

(foto http://room-mom101.blogspot.it/2010/03/easter-egg-matching-activity.html)

Infine, la caccia notturna! Perché la giornata di Pasqua non termina con il calare del sole, ma può essere sfruttata fino a fare le ore piccole (con uno strappo alla regola: siamo in ferie, no?). Prendete degli ovetti trasparenti o comunque leggeri e infilateci dentro degli stick fluorescenti. Disseminateli poi in giardino e partite con la caccia a suon di torce e uova colorate!

(foto https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/30/52/91/3052913a79b0d43f7fac8d8eec854963.jpg)

Aprile, dolce dormire: i proverbi, si sa, hanno sempre un fondo di verità. E anche questo è assolutamente sincero, perché è verissimo che la primavera porta con sé un’inspiegabile voglia di dormire. Ma non solo: stanchezza, dolori articolari, stomaco in subbuglio... Ma vediamo insieme quali sono questi disturbi e come fare per arginarli in maniera sana e naturale attraverso un po’ di detox, rimedi della nonna e qualche rimedio omeopatico!

Cambio di stagione: dolori, fastidi, detox e soluzioni per aiutare il corpo a sopravvivere serenamente alla primavera!

Dormire, appunto, è una delle voglie che vengono in primavera. La stanchezza, infatti, è uno dei sintomi del cambio si stagione. Spossatezza e debolezza sono normalissime quando arriva la primavera, poiché oltre al cambio di stagione in primavera c’è anche il cambio dell’ora, che non è cosa da poco. Tutto dipende dal nostro orologio biologico interno che regola il sistema immuno-neuro-endocrino. Questo orologio biologico in primavera si sballa un po’, perché era abituato agli orari invernali (e anche al clima, e alle ore di luce: l’innalzamento delle temperature può portare un calo di pressione) e il cambio lo destabilizza. Ci vuole del tempo per tornare alla normalità! Possiamo quindi provare qualche frullato detox energizzante, che oltre a depurare l’organismo ci rimette un po’ in forze. Ancora meglio assumere un cucchiaino di miele con della pappa reale (o del polline) tutte le mattine: questo è perfetto anche per i bambini a partire dai 3 anni. 

Durante la primavera però spesso si manifesta una carenza di minerali che acuisce il nostro stato di stanchezza e quello dei nostri bambini: estratti con verdura a foglia verde per fare il pieno di vitamine del gruppo B, frutta secca  per assumere magnesio, potassio, fosforo e zinco, e semi, ricchissimi di vitamine. Un aiuto naturale possono essere due integratori naturali: Saludinam della Salus, e Olivello spinoso e Prugnolo Weleda

Collegato a questo fastidio sta sicuramente la sensazione di non dormire bene. O meglio: la primavera può portare con sé notti agitate e risvegli a rilento. Sentiamo di non essere in forze già dal mattino, ed è assolutamente normale, poiché quando si sballa l’orologio biologico inevitabilmente si sballa anche il ciclo del sonno. Solo che dormire male significa vivere male la giornata, con difficoltà di concentrazione, irritabilità e sensazione perenne di stanchezza. Ma perché dormiamo male? Soprattutto, per l’aumento della luce durate il giorno, che contribuisce al calo della secrezione di melatonina, responsabile del riposo. Per far fronte a questo fastidio la prima regola è mantenere, nonostante le difficoltà, degli orari fissi (e cioè andare a dormire e svegliarsi alla stessa ora) per abituare nuovamente il corpo al nuovo ritmo. L’omeopatia e la fitoterapia, poi, possono aiutare, proprio ristabilendo in maniera dolce i livelli di melatonina necessari per il buon riposo: chiediamo al nostro pediatra l'assunzione di asperula e biancospino la cui sinergia è davvero efficace e adatta anche per i bambini (o almeno ritenuta tale da molti pediatri). 

Infine, praticare sport aiuta moltissimo, poiché il nostro corpo sarà spronato a rilasciare endorfine, gli ormoni del benessere con importanti effetti benefici su tutto l'organismo: se abbiamo però difficoltà ad addormentarci meglio evitare sport la sera dopo le 18. 

Anche il sistema digerente può risentire della primavera: acidità, reflusso, difficoltà di digestione sono solo alcuni fra i molti festivi digestivi a cui possiamo andare incontro. Il cambio di stagione porta infatti con sé una maggiore produzione di succhi gastrici e di conseguenza bisognerebbe fare più attenzione alla nostra alimentazione, limitando i cibi fritti, gli agrumi e i pomodori, così come l’alcool e la carne. I bambini in particolare possono soffrire un po' di arietta nel pancino: in questo caso possiamo preparare un decotto di semi di finocchio bio, una tazza al giorno. 

Un’ottima idea è sempre quella di cercare di depurarsi del tutto, attraverso cibi detox. Il nostro estratto detox di primavera, ad esempio, è perfetto per stimolare l’eliminazione delle tossine, un’azione che sarà benefica per tutto il corpo, dallo stomaco (come nel caso dei disturbi gastrici della primavera) fino al nostro apparato genitale, che soprattutto nel caso delle donne è soggetto al cambio di stagione: se il ciclo salta, ritarda o si sballa, quindi, non preoccupatevi; potrebbe essere (di nuovo) colpa della primavera. Soprattutto, non preoccupatevi se vi sembra che la sindrome premestruale si acutizzi, poiché è assolutamente normale. La stanchezza si aggiunge a quella primaverile, così come l’irritabilità e l’ansia, il gonfiore alle gambe e al ventre o il mal di testa. Proprio per questo un estratto detox è davvero benefico, soprattutto se associato ad una buona alimentazione ricca di cereali integrali, legumi, verdure a foglia verde e pesce azzurro: non possono mancare in questo caso crucifere, mandorle, noci e un decotto serale di salvia. 

Infine, un disturbo che colpisce davvero moltissima gente, e cioè il dolore cervicale. La primavera è fatta di cambi di temperatura anche repentini (dal giorno alla notte, ma anche da attimi di sole caldissimo a nuvoloni che portano freddo e vento). Ed ecco che la nostra cervicale ne risente, facendosi sentire. In questo caso, l’omeopatia ha dei rimedi che si concentrano proprio sulla causa climatica della cervicale: chiedete al vostro farmacista se Dulcamara o Rhus Toxicodendron possono fare al caso vostro. A livello invece di fitoterapia valutiamo erbe con proprietà rilassanti, come la già citata associazione di asperula e biancospino. 

Questi sono semplici spunti di riflessione, chiedete sempre al vostro medico esperto di medicina naturale il parere prima di assumere un integratore. 

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

“Besame, besame mucho”... Ma cosa c’entra una canzone con l’educazione dei bambini? C’entra, se ad utilizzarla come titolo per un suo libro è un pediatra dalle idee fantastiche, che sta dalla parte dei bambini e ci indirizza verso un modo di crescerli naturale e bambino-centrico!

Il libro più venduto di Carlos Gonzales si intitola proprio “Besame mucho”, e per le mamme che tendono a preferire approcci più naturali nella crescita dei propri figli è ormai una Bibbia. Ma cosa dice, questo dottor Gonzales? Ve lo spieghiamo subito.

Carlos Gonzales, il pediatra che ci dice davvero cosa serve ai bambini: un approccio educativo che ci piace molto, quello del dottor Gonzales, pediatra catalano che mette al centro le esigenze naturali dei piccoli

Carlos Gonzales è nato a Zaragoza nel 1960. Laureato in medicina a Barcellona, è stato pediatra in un ospedale della stessa città, dopodiché ha fondato l’Associazione Catalana per l’Allattamento Materno. Da sempre, quindi, si interessa, dal punto di vista medico e umano, alle questioni più delicate legate alla maternità e alla crescita dei figli, ed è divenuto una voce autorevole in questo ambiente.

Allattamento, svezzamento ed educazione stanno al centro dei suoi studi: E la filosofia che sta al centro di tutto è molto semplice: per Carlos Gonzales i preconcetti suoi bambini vanno spazzati via per tornare a metterlo al centro del discorso come figura sociale. Non un adulto in piccolo da manipolare secondo le nostre conoscenze, è chiaro, ma un essere umano fatto e finito con i suoi ritmi, le sue esigenze e i suoi bisogno naturali, che sono in relazione con la sua specifica età e che non devono per forza essere visti in prospettiva del futuro, velocizzando le cose o impostando in vista di qualcosa di più.

Soprattutto, Gonzales mette alla berlina i “capricci”. O meglio, quelli che gli adulti considerano tali ma che in realtà sono i bisogni primari e naturali del bambino. Perché i bambini hanno bisogno di sicurezza, di abbracci, di rassicurazione, di amore, di conferme, No, non sono capricci!

Il bestseller di cui parlavamo, Besame Mucho, che si pone accanto ad altri validissimi suoi titoli come “Un dono per tutta la vita - Guida all’allattamento materno”, “Il mio bambino non mi mangia - Consigli per prevenire e risolvere il problema” e “Genitori e figli insieme - Dall’infanzia all’adolescenza con amore e rispetto”, dice sostanzialmente questo: i bambini, di natura, sono essenzialmente buoni. Hanno le loro esigenze, fondamentali, e noi genitori dobbiamo rispettarle. Questo rispetto passa praticamente dall’amore che gli diamo, dal rispetto e dall’attenzione, e in questo senso tutta la pedagogia che conosciamo, quella rigida che vuole una educazione ferrea fatta di disciplina forte e di rispetto delle convenzioni “adulte” deve essere messa da parte, per focalizzarci proprio su questo amore e conforto.

La pedagogia tradizionale è fatta di supponenza e rigidità, soprattutto per il fatto che ha sempre presupposto il bambino come adulto in miniatura, da plasmare velocemente. Bisogna quindi cambiare il punto di vista e considerare i bambini per quello che sono: bambini.

Ecco perché pretendere che i figli dormano sin da subito tante ore di seguito è assurdo: per natura gli esseri umani appena nati piangono per cercare la mamma, perché dormire per molte ore, nella preistoria, significava correre il pericolo di fare una brutta fine; ora, anche senza predatori, i bambini hanno l’innato bisogno di sentirsi comunque al sicuro, e svegliarsi per cercare la mamma, sentendola accanto, è un normalissimo comportamento!

Ecco perché pretendere che dormano da soli è assurdo. Ecco perché cercare di “non coccolarli, perché altrimenti prendono il vizio” è quantomeno strano. Ecco perché la gelosia tra fratelli è una cosa verissima, da non condannare ma da vedere come un bisogno naturale di coccole esclusive. Ecco perché piangono. Ripetiamo: non sono capricci. Sono necessità.

No, non dovremmo quindi “addomesticare” i bambini. Dovremmo piuttosto addomesticare noi stessi per far sì di sintonizzarci meglio su di loro, sulle loro esigenze, sulla loro natura, senza forzare nulla ma semplicemente rispettandoli e assecondandoli in modo che la crescita sia davvero naturale, dettata dai loro ritmi e guidata dal loro essere.

Questo concetto affrontato benissimo in “Besame Mucho” sta poi alla base dei suoi altri lavori. Come in “Genitori e figli insieme”, nel quale Gonzales ci suggerisce come svestire i panni pedagogici a cui siamo abituati, quelli rigidi di cui parlavamo, per crescere davvero come famiglia, insieme, divertendoci e coccolandoci e accudendoci a vicenda, alla faccia di chi ce lo impedisce nascondendosi dietro alla parola “vizio”). E come in “Il mio bambino non mi mangia”. Fateci caso, al titolo: “Non MI mangia”. Perché il concetto è semplice: spesso ci lamentiamo che il bambino non mangia. Ma semplicemente, non mangia ciò che i genitori si aspettino che mangi.

In conclusione: torniamo sempre a lui, quando abbiamo dubbi. Mettiamo al centro la sua persona, e non la nostra, che è ormai adulta e completa, al contrario della sua. Che ha sempre bisogno di conferme, di affetto, di sicurezza e di abbracci rassicuranti, che lo guidino con naturalezza verso chi è destinato ad essere.

Argomento scottante sul quale avevamo già detto la nostra: i compiti a casa. Non lo abbiamo mai negato: secondo noi, anche se non del tutto inutili, i compiti non sono davvero uno strumento efficace. O, almeno, non lo sono nel modo nel quale sono concepiti oggigiorno. Sono troppi, almeno alle elementari, e non ci stancheremo di dirlo.

Se già le statistiche ci dicevano qualcosa in questo senso (e cioè che il rendimento non è assolutamente connesso o proporzionale alla mole dei compiti a casa), ora a ribadirlo ci pensa anche Harris Cooper, psicologo della Duke University, secondo il cui studio i compiti fanno sì bene, ma solo se non sono troppi.

Harris Cooper e il suo studio sul lavoro a casa dei bambini: perché i troppi compiti a casa non fanno bene, ma, anzi, sono controproducenti

Lo studio, condotto qualche anno fa, ha messo in luce la relazione tra compiti a casa e rendimento scolastico, ponendo il focus sulle elementari, le medie e le superiori.

Secondo l’autore dello studio, Harris Cooper, esiste sì questa relazione, positiva e significante, ma solo se i compiti non sono troppi. Se infatti, a tutti i livelli scolastici, superano un dato lasso di tempo, questi diventano controproducenti. Soprattutto durante gli anni della scuola primaria. Ma vediamo nel dettaglio cosa intende.
Cooper spiega che i compiti alle elementari in realtà, anche se possono essere uno stimolo positivo, non saranno mai importanti quanto le ore passate a scuola. Insomma: l’apprendimento, per i bambini delle elementari, passa soprattutto dalle ore passate in classe, e i compiti servono solo per mantenere questi insegnamenti. Se il tempo di studio passato a casa aumenta troppo, allora i risultati saranno contrari, e cioè negativi.

Lo stesso accade alle medie, ma soprattutto alle superiori, periodo nel quale se i ragazzi studiano a casa per più di due ore al giorno si ritrovano con un fardello in più che non significa necessariamente buoni risultati. “Quando i ragazzi delle scuole superiori vengono coperti di compiti, ciò non porta a voti più alti”, dice Cooper, anche se ammette, naturalmente, che è normale che i ragazzi più grandi beneficino di più ore di studio a casa (rispetto ai bambini più piccoli): se i bambini delle elementari hanno ancora difficoltà a concentrarsi (com’è anche giusto che sia, essendo appunto bambini), e se non hanno ancora una loro routine di studio, con il passare degli anni i ragazzi imparano a porre il loro focus sullo studio e a trovare abitudini efficaci.

Ecco perché lui stesso ha suggerito la regola dei 10 minuti, per aiutare gli insegnanti a capire quanti compiti dovrebbero dare ai ragazzi. Si parte dai 10 minuti al giorno della scuola elementare, per aggiungere di volta in volta 10 al raggiungimento dell’obiettivo, e cioè al passaggio della classe successiva. Si passerà così a qualche minuto in più in seconda elementare, e così via, fino ad arrivare alle 2 ore durante gli anni della scuola superiore.

Ma qui ci si ferma. Perché è vero che alle superiori si deve studiare effettivamente molto, ma se sommiamo le ore in classe con quelle a casa, superare le due ore per sera diventa davvero controproducente e studiare di più non significa raggiungere necessariamente votazioni più alte.

E, tornando alla scuola elementare, per Cooper è importantissimo che gli insegnanti tengano sempre conto sia dei raggiungimenti scolastici dei bambini, sia della loro età sia delle circostanze familiari. E in sostanza suggerisce come dovrebbero essere i compiti: brevi, non troppo difficili, con un aiuto, talvolta, da parte dei genitori (ma solo sporadicamente, senza che diventi una regola); e che gli insegnanti dovrebbero spingere ad attività extra-scolastiche sia produttive sia divertenti, puntando anche molto sulla lettura per piacere.

Addio Nutella e creme pesantissime; benvenute creme sane, fatte in casa, nutrienti e naturali! La mattina spalmare una bella fetta di pane integrale tostata con della crema golosa è certamente una goduria. Ma non sempre la naturalezza è contemplata, e soprattutto spesso si rischia di appesantirsi già di prima mattina.

Noi però non rinunciamo a questa golosa colazione, e optiamo sempre per creme più leggere fatte con le nostre mani. Sempre in semplicità e con tanto gusto!

9 creme da spalmare sul pane per una colazione più sana: 9 ricette per creme spalmabili perfette per farcire il pane alla mattina

Partiamo con la classica crema di cacao e nocciole, quella che non ci fa rimpiangere le creme industriali cioccolatose pesantissime e per nulla sane. Basta scegliere nocciole bio, il cioccolato amato, lo zucchero di canna integrale e un latte vegetale: et voilà!

Continuiamo con un sapore simile, ma con una consistenza diversa che sorprenderà i palati: la crema di ricotta al cacao, buonissima e delicata. In una ciotola unite 200 grammi di ricotta con un cucchiaio di sciroppo d’agave, lavorandoli bene con una forchetta. Unite 2 cucchiai di cacao amaro in polvere, un cucchiaio di semi di girasole e 2 cucchiai di nocciole tritate, mescolando molto bene.

Sempre con la ricotta potete preparare la crema di ricotta, cocco e miele. Alla ricotta unite al posto dello sciroppo d’agave un cucchiaio di miele, e al posto del cacao due cucchiai di farina di cocco.

Altra alternativa alla Nutella è il burro di nocciole e miele: tostate in forno 200 grammi di nocciole sgusciate, quindi frullatele. Continuate a frullarle fino a che rilasceranno il loro olio, quindi aggiungete un paio di cucchiaini di miele. Non dovrebbe servire né olio né acqua, se il vostro mixer è potente, ma potete aggiungerli per regolare la consistenza. Lo stesso procedimento potete utilizzarlo con la frutta secca a vostra scelta.

Puntare sui burri di frutta secca è ottimo, poiché sono ricchi di vitamine, acido oleico, proteine e amminoacidi essenziali, sali minerali come magnesio e potassio, e hanno pochissimo sodio. Oltre al classico di arachidi, a noi piace spalmare quello di mandorle, semplicissimo da preparare: mandorle bio e olio di semi di arachide sono gli unici ingredienti. E il sapore è strepitoso.

Avete mai assaggiato la cremolatte? Ecco la nostra versione vegan: in un pentolino con acqua fredda (circa 200 ml) fate sciogliere a fiamma bassa 20 grammi di latte di soia in polvere, 1 cucchiaio di amido di mais, 3 cucchiai di latte di mandorla in polvere e uno di zucchero di canna grezzo. Mescolate e quando si rapprendono unite 15 grammi di burro di cacao (per uso alimentare). Una volta che anche questo si sarà rappreso, unite un barattolo di yogurt di soia e mescolate molto bene.

Se amate i datteri buonissima è la crema di datteri giganti. Ne bastano 5: metteteli in ammollo per circa 8 ore, dopodiché fateli bollire per un quarto d’ora in acqua. Scolateli e schiacciateli filtrandoli in un colino. Prendete la cremina ottenuta e frullatela con 150 grammi di fagioli rossi cotti, 2 cucchiai di cacao amaro e due cucchiai di latte di mandorla.

Di nuovo frutta secca, ma stavolta pistacchi: frullatene 100 grammi (non salati e sgusciati) con 80 grammi di zucchero di canna integrale e 50 grammi di latte di soia. In un pentolino sciogliete poi altri 50 grammi di latte di soia con 150 grammi di cioccolato bianco a pezzi. Aggiungete i pistacchi e mescolate bene.

Infine, sfiziosissima è la stracciatella: basta mescolare 200 grammi di ricotta di pecora con un cucchiaino di zucchero di canna integrale e una manciata di gocce di cioccolato!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Il lettino Montessori è uno degli strumenti più importanti quando si parla di crescita indipendente del bambino. Maria Montessori l’ha teorizzato durante tutta la sua vita spesa come pedagogista e le caratteristiche sono semplici e brevi: deve essere basso, innanzitutto, per permettere al bambino di alzarsi e scendere quando vuole; e poi deve essere in materiale naturale, proprio come tutti gli strumenti e i giocattoli montessoriani, che se in plastica e colorati disturbano troppo l’attenzione del bambino.

La caratteristica della naturalezza è quindi imprescindibile. Per questo abbiamo stilato una lista delle migliori aziende che producono lettini montessoriani seguendo le regole della sostenibilità e della naturalità.

7 aziende di lettini montessoriani assolutamente ecologici: dove comprare lettini Montessori per bambini ecologici, sostenibili e belli

Partiamo con ArgDesign, di cui vi abbiamo parlato poco fa: i loro lettini montessori sono biologici, ecologici e fatti interamente in Italia, e ci piacciono molto anche per la loro caratteristica più funzionale; e cioè il fatto di trasformarsi con i cambiamenti del bambino, che quando cresce potrà utilizzare il letto come bellissima libreria in legno chiaro (dal disegno molto scandi, e quindi super sul pezzo).

Anche Woodly è un’azienda attentissima alla salute dei nostri bimbi. I loro lettini montessoriani sono gli unici costruiti con legno certificato FSC (Forest Stewardship Council) e rifiniti con gommalacca e cera d’api, oltre che con una lacca naturale, e il risultato sono strutture belle, robuste e setose al tatto. Il piano superiore del materasso è esattamente a 19 centimetri da terra, l’ideale per le salite e le discese dei bambini.

Oko è un’altra azienda che ha una falegnameria interna e che produce i suoi lettini montessori. Il loro lettino Linde sta a 20 centimetri da terra, e la struttura è completamente priva di giunture metalliche. Le doghe sono in legno massiccio, di loro produzione, e l’essenza è legno di tiglio, bellissimo e naturale.

Il lettino montessoriano di Desk, Design for Kids è super carino: dal design rigoroso e nordico, è realizzato attraverso un processo produttivo completamente responsabile, socialmente ed ecologicamente, ed è davvero massiccio e sicuro. In legno d’acero, le vernici utilizzate sono atossiche a base d’acqua ed è possibile regolarlo a tre differenti altezze per facilitare il sollevamento dei bambini più piccoli (mantenendo comunque la caratteristica dell’altezza bassa per la salita e la discesa autonome).

Flowerssori: già il nome ci piace, ma ancora più ci piacciono i loro prodotti e la loro filosofia. Flowerssori fa del naturale e del Made in Italy i suoi pilastri fondamentali, coniugandoli con il know-how di maestranze esperte e disegni bellissimi. Niente ferro e plastica, solo legno per i loro lettini, che oltre ad essere montessorianamente bassi hanno la caratteristica di avere fori laterali perfetti per la traspirazione del materasso. Non solo: il lettino cresce insieme al bambino e può durare per tutta la vita, trasformandosi poi addirittura in letto matrimoniale!

GAM (Gonzagarredi Montessori) produce per scuole e asili, ma in realtà i suoi lettini montessori sono bellissimi anche per la cameretta di casa. I lettini sono senza sponde e molto bassi, dal design essenziale, semplice e funzionale, in legno. E sono impilabili.

Fatti a mano in legno naturale sono anche i bellissimi lettini Anacleto, che potete trovare in vari disegni ed essenze. Sono ecologici, ma anche un pochino più economici degli altri (si parte dai 180 euro e si arriva ai 400).

Uno scaldabiberon intelligente? Sì, esiste

Mercoledì, 05 Aprile 2017 07:00

Lo scaldabiberon è uno di quegli strumenti che non possono mancare nelle case in cui sono presenti bambini piccoli. Perché se state pensando che scaldare il latte (soprattutto quello materno e quello in polvere) nel microonde o nel pentolino sia un’azione giusta, vi sbagliate. Le alte temperature, infatti, sono responsabili dell’alterazione della composizione del latte, e per questo lo scaldabiberon è davvero imprescindibile: basta infatti premere un tasto ed ecco che il macchinario riesce a riscaldare, in maniera delicata e sicura, il latte alla giusta temperatura, senza rischiare di perdere nutrienti e senza il pericolo di scottature per il bambino.

Noi non vogliamo nemmeno rischiare, per questo lo scaldabiberon è stato uno dei primi acquisti che sono arrivati nelle nostre case quando i nostri figli erano piccoli.

Soprattutto, sapete che amiamo la sicurezza e l’affidabilità. Per questo abbiamo scelto Warmy Advanced, nella nostra esperienza lo scaldabiberon migliore sul mercato.

Uno scaldabiberon intelligente? Sì, esiste: da Miniland Baby lo strumento per riscaldare il biberon più sicuro e affidabile

Come saprete, Miniland Baby è un’azienda leader per quanto riguarda gli strumenti per l’accudimento dei nostri pargoli. Affidarsi a loro significa quindi stare certi che la ricerca sia stata accurata e minuziosa: i loro prodotti sono quanto di meglio il mercato proponga, e anche nel caso degli scaldabiberon siamo andati sul sicuro.

Warmy Advanced, infatti, è uno scaldabiberon che in realtà è anche sterilizzatore (sterilizza infatti il biberon e altri accessori nello stesso dispositivo che poi riscalda, facendoci anche risparmiare spazio...). Digitale fino al midollo, questo scalda bottigliette è comodissimo e noi non potremmo più farne a meno: realizzato senza BPA (pericolosi durante la cottura), Warmy riscalda rapidamente ma in maniera uniforme, e lo si può utilizzare sia con il classico biberon sia con i vasetti. Per noi che amiamo preparare le nostre pappe e i nostri omogeneizzati in casa questa non è una funzione da sottovalutare: possiamo infatti cucinare quantità maggiori di pappa e tenerla in frigo per qualche giorno, con la serenità di poterle poi riscaldare in maniera davvero super comoda.

Il fatto di essere digitale rende Warmy Advanced sicuro e intuitivo, oltre che comodissimo: il macchinario calcola infatti da solo, automaticamente, quanto riscaldare, partendo dal tipo di pasto, dalla quantità e dalla temperatura iniziale. Tutto è poi controllabile attraverso il display retroilluminato: non mancano mai le informazioni alle quali potete accedere!

Il bello è che questo scaldabiberon è utilizzabile sia in cucina sia in automobile: quante volte durante i lunghi viaggi in macchina abbiamo dovuto sostare cercando qualcuno che ci scaldasse la bottiglietta... Con Warmy Advanced tutto questo non accade, perché basta collegarlo alla presa dell’automobile attraverso l’adattatore e il gioco è fatto.

E per le notti dei primi mesi, quelle in cui le mamme che non allattano perdono tutto quel tempo a scaldare la bottiglia mentre il pupo piange per la fame? No problem. Con Warmy Advanced basta programmare. Risparmiando un sacco di tempo.

A noi le biete piacciono moltissimo: saporite le foglie, saporite le coste... E quando vogliamo provare qualche ricetta sfiziosa non ci limitiamo a piazzarle nella solita (e comunque buonissima!) minestra di riso e biete: le biete infatti si prestano a numerose preparazioni, proprio come questa ricetta che andiamo a proporvi.

Sfogliette veg di biete, pinoli e uvetta: un modo sfizioso per proporre in tavola le biete con questa ricetta davvero deliziosa

 

Sara

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Cecilia

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