Design olandese per giochi ecologici

Martedì, 15 Aprile 2014 05:37

Kidsonroof è nata nel 2005 dall’idea di due genitori ispirati dai propri tre bambini e dai loro piccoli amici ed ha come obiettivo quello di riconnettere la vita moderna con la natura. Offre un approccio ecologico al gioco stesso, stimolando quanto più possibile la creatività e l’immaginazione dei bambini. I due genitori/designers credono infatti che i bambini debbano avere il completo controllo del loro mondo fantasioso e cercano di lasciare quanto più spazio possibile ai piccoli perché possano esprimere il proprio potenziale creativo.

Non solo, Kidsonroof pensa anche all’ambiente in cui questi bambini vivono. Infatti, tutti i giocattoli sono prodotti con materiale riciclato e biodegradabile. Per questi buoni motivi e per un design semplice e lineare, questi prodotti sono stati inseriti su Somummy.com e non è stato un errore, genitori e bambini li amano! Ho avuto la possibilità di vedere tanti bimbi alle prese con queste casette.

                 

 

Cosa si può immaginare di più semplice? Sono tutte bianche, sembra proprio che non aspettino altro che la fantasia di un bambino che le colori, personalizzandole e rendendole uniche .

 

Durante diversi workshop ho visto i bimbi non riuscire a trattenersi. Vedevano le casette e subito correvano a nascondercisi dentro. Dai piccolini ai più grandicelli, una casetta viene sempre vista come un rifugio e loro ci si precipitavano! Le faccine poi quando venivano messi a disposizione i colori, non si possono spiegare. Prima timidi, magari un po’ timorosi..insomma, noi mamme diciamo sempre loro che i pennarelli si usano solo sulla carta e questa mamma matta diceva loro che potevano disegnare su quelle casette immacolate??? I primi intrepidi dovevano essere sempre un po’ accompagnati, ma una volta fatto il primo tratto, chi li fermava più? Sopra, sotto, sulle finestre, DENTRO la casetta per disegnarne il mobilio, diventavano matti e si divertivano un mondo!Ed alla fine le casette erano piene di colori, vive, felici come i bambini che le avevano personalizzate, una gioia a vedersi!

 Mamme, non voglio dimenticare un plus che renderà contente anche voi. Queste casette si possono chiudere, come dei cartoni. Una volta finito di giocare, si smontano velocemente e si infilano sotto al letto o di fianco ad un armadio. Diventano molto sottili ed ingombrano poco. Sono sufficientemente robuste per resistere agli strapazzi ma, ovviamente, temono l’acqua, quindi non sono adatte ad essere utilizzate in giardino, ad esempio.

 Oltre a Casa Cabana, Kidsonroof ha ideato moltissimi altri giochi, come ad esempio Bo Buro, una scrivania in cartone completa di due sedute. Il principio è lo stesso, cartone riciclato e biodegradabile e libero spazio alla fantasia di bambini ed animali. Ci sono dei pertugi che piaceranno moltissimo ai mici di casa, in casa SoMummyviene usata da più di un anno con grande soddisfazione della piccola di casa! Essendo articoli leggeri, sono anche comodi da spostare per noi genitori, sia per fare le pulizie che per far traslocare temporaneamente i nostri piccoli artisti da una stanza all’altra, a seconda di dove li porta il loro estro.

            

 

Che dire quindi, come sempre si tratta di prodotti che hanno subito il doppio test mamma/bimbo, ed anche questa volta non posso che dire da parte di entrambe: approvato!

SoMummy

 

           

         

         

Essendo in procinto di diventare mamma bis, ho ricominciato a pensare alla perfetta organizzazione della postazione per il cambio del bebè, visto che la mia duenne e qualcosa ha sì ancora il pannolino, ma non necessità più di un fasciatoio dedicato, come invece succede quando si ha in casa un neonato. Ora che sempre più persone utilizzano pannolini lavabili abbiamo pensato a una changing station adatta alle esigenze di ecomamme, quindi sufficientemente spaziosa e con differenti spazi per inserire i vari supporti, dalle salviette salva pannolino agli inserti ai pannolini veri e propri a pannolini biodgradabili o tradizionali per chi usa sia lavabili sia usa e getta. 

Come sempre ho trovato qualche soluzione carina che vorrei condividere con voi.

Partiamo da questo organizer per fasciatoio. Trovato anche su amazon, quindi questa volta non è necessario districarsi con le lingue straniere. E’ molto spazioso, vi trovano posto una sessantina di pannolini taglia 3 e rimane un sacco di spazio per creme, cremine, detergenti, salviette, ecc, ecc. Il costo è decisamente abbordabile, si parla  di circa 24,50 euro, spedizione compresa. L’accortezza da utilizzare è probabilmente quella di assicurarlo bene al fasciatoio perché una volta pieno acquista un certo peso.

                                                                            

Qualcosa di simile, ma che richiede una base di appoggio viene proposto dal brand Prince Lionheart. La capienza e l’ingombro sono minori ed il costo si aggira intorno ai 26 euro, su ebay.co.uk

                                                                                 

Il brand americano JJCole invece propone un coordinato cestino e materassino. Il cestino ha il vantaggio di poter essere spostato agilmente da una stanza all’altra e trovo che sia utile quando non si ha uno spazio prettamente dedicato al cambio come, ad esempio, a casa dei nonni. Lo trovate su ebay.co.uk ad un costo di circa 38 euro.

                                                                                 

Se vogliamo restare sul classico parlando quindi di portapannolini da appendere, che si trovano senza problemi nel nostro Paese, come questi

                                                                                     

ma avendo la capacità e la voglia di cimentarsi con ago e filo, a questo indirizzo di Etsy.com è possibile acquistare il cartamodello da scaricare immediatamente a 2,78 euro. Ecco il link ed un paio di esempi, che trovo davvero carini.

 

http://www.etsy.com/it/listing/117781037/make-a-nappy-stacker-diaper-hanger?ref=sr_gallery_1&ga_search_query=nappy+hanger&ga_order=most_relevant&ga_ship_to=IT&ga_search_type=all&ga_view_type=gallery

                                                          

Vorrei segnalarvi anche una ragazza italiana che fa dei lavori secondo me bellissimi, con grande abilità e stoffe super. Lei si chiama Carla e si possono trovare le sue creazioni su facebook.com/ragazzasputnik. Fa di tutto, dai bavaglini alle borse ai portaciucci, correte a dare un’occhiata, sono certa che non ve ne pentirete!

                                                 

                                                                                      

SoMummy

Violeta, ostetrica artigiana

Martedì, 15 Aprile 2014 04:26

Ho conosciuto Violeta a Milano circa due anni fa a Ecofamiglia, un evento che avevo organizzato con Mhug, brand milanese di babywearing: l'ho invitata come special guest per parlare di ecobenessere della donna dato che avevo sentito parlare di lei come esperta di coppette mestruali e assorbenti lavabili. Giá la sua voce al telefono esprimeva gioia e la visione di un mondo non in bianco e nero. Ed infatti é arrivata lei, colorata, gioiosa e una espressione sul volto di grande felice consapevolezza di essere donna. In lei il femminile in particolare la creatività e intelligenza femminile risplende.

In questa intervista voglio raccontarvi il suo mondo, unione di conoscenza scientifica, consapevolezza dei poteri nella natura, creativitá ma anche tanta voglia di essere briosi e sorridenti, gioendo della bellezza della vita.

Ciao violeta, nella tua identità poliedrica é necessario partire da un punto preciso. Tu sei ostetrica. Quando hai deciso di intraprendere questa cariera e come si sta evolvendo la tua professione?

"Ho deciso di diventare ostetrica un pomeriggio in cui mi son resa conto che la facoltà di Biologia Molecolare non faceva per me. Ero là al pc e mi è apparsa la parola ostetrica e ho iniziato a fare ricerche. Alla fine, facendo un salto nel buio perchè non avevo capito una mazza di cosa facesse effettivamente una ostetrica, mi sono iscritta lasciando tutto alle spalle. Già da prima di iscrivermi, anche se non sapevo cosa facesse l'ostetrica, volevo la libera professione, mi immaginavo uno studio con poltrone comode e futon, tisane e biscottini. Ne ho poi avuto la conferma al secondo anno di studi quando il tirocinio in ospedale è diventato molto presente mostrandomi la vita dell'ostetrica ospedaliera. E io volevo altro, il te coi biscotti, più tempo con le donne e poter vedere i bambini che crescono negli anni. E così è stato. Ho aperto la partita iva da un anno e mezzo, giusto dopo 2 anni di ripensamenti pensando che non potessi farcela. Ora cerco di andare avanti, organizzare incontri e corsi che non siano presenti nel territorio e con il mio pandino giro un po', sia nel trentino che oltre provincia portando le mie coppette, le fasce o quello che mi richiedono."

Una delle tue passioni é l'autoproduzione. Ci racconti cosa produci?

"Più che passione direi che è parte della mia professione, mi piace definirmi "ostetrica artigiana". Ho avviato il mio piccolo negozio durante gli studi di ostetricia, nel tempo le cose che producevo si sono evolute e modificate. Ora si stanno unendo di più al mio essere ostetrica. Per la maggiore vanno i modellini anatomici di placente, vagine e mammelle, come anche immagini di poster utili per le ostetriche. Mi son lanciata anche nella creazione dei calchi dei pancioni e laboratori per i genitori come quello dei calchi dei piedini."

Vogliamo una ricettina... ce la regali? Dai, una, solo una...

"Dopo alcuni corsi di formazione sui rimedi naturali e i cosmetici, e soprattutto da quando la mia pelle è diventata sensibile alle schifezze presenti nella maggior parte dei saponi, ho deciso di fare i miei saponi e le creme che uso. Vi posso dire un olio per profumarsi e che tira su il morale. In 100 ml di olio vegetale, meglio se inodore come mais o riso, aggiungere un po' di oli essenziali per raggiungere una quantità di gocce in totale di almeno 20-40. Uno primaverile è con melissa, arancio dolce, lavanda, mandarino, un pochino di rosmarino per tirar su il morale. La quantità di ogni olio la potete scegliere in base ai vostri gusti personali."

La tua creatività la esprimi in molte attivitá. In particolare unisci la creatività di una attività come il cucito all'ecologia e al benessere della donna con i pannolini lavabili. Ci illustri i tuoi deliziosi prodotti?

"Ho sempre avuto molta facilità nel creare oggetti, sarà che son figlia di mio padre che è un tuttofare o che fin da bambina avevo la mia morsa e il mio tavolino e potevo accedere a tutti gli attrezzi. Nel tempo ho affinato le mie tecniche, provato un po' di tutto, soprattutto quello che offriva l'officina e gli attrezzi di mio padre. Da lampade strane son passata alle collane e poi ho ampliato la mia collezione personale di attrezzi e materiali. Nel tempo mi son data al riciclo perchè dare vita nuova alle cose mi è sempre piaciuto, una vita nuova che però fosse anche bella. Studiando ostetricia e incontrando Piera Maghella, la guru della metodologia attivante nel campo materno infantile italiano, e unendo le mie esperienze scout, è nato il bisogno di dover dare forma alle parti del corpo della donna per poter spiegarle meglio, per mostrare come un bambino si gira o come nasce. La prima creazione è stata la placenta con il sacco amniotico unito (per licenza creativa) alla cervice che mostra come si dilata. Poi è arrivata la Peppa, modellino di vagina realizzato a maglia, uncinetto e pvc. E' nata soprattutto per mostrare i rapporti tra vagina, cervice e coppetta mestruale, ma poi mi sono resa conto che mi serve per tutto. Poi come se fosse scontato è arrivato Martìn L'utèro e le ovaia. Ora oltre a queste mi dedico molto alla parte artistica dell'area materno infantile. Adoro fare i calchi dei pancioni, una fotografia in 3D di quella che è la gravidanza, come i calchi dei piedini dei neonati o i ciondoli che realizzo che mostrano una gravida o una mamma assieme al suo bambino. Non son la prima che ha inventato i modellini ma ho trovato il modo di farli a modo mio, usando i materiali che mi permettono di riprodurli il più vicino al vero ma anche fumettati perchè un po' di gioco nella vita ci vuole. Per il resto mi diletto a creare borse cucite a mano, collane usando soprattutto materiali naturali come pietre e semi, oppure riciclando la carta e la plastica. Sono però a una svolta delle mie produzioni e non so ancora quale sentiero prenderanno. Influenzata dal mio essere ostetrica che propone corsi e incontri, voglio buttarmi a organizzare corsi anche sulle manualità, qualcuno l'ho già organizzato e mi son trovata bene, quindi perchè non continuare?"

All'evento di Milano hai portato una bellissima collezzione di coppette mestruali. Ci racconti qualcosa in più?

"Coppette mestruali? ehm, si. Confesso, sono una maniaca della coppetta. Credo che al momento ne ho 65 e me ne mancano ancora un bel po' per poter dire di averle tutte! Pensa che la prima mia coppetta l'ho rubata alla mia più cara amica che stava allattando, dopo gliene ho regalata una che fosse più adatta al suo nuovo pavimento pelvico. Non pensavo che sarei diventata "quella delle coppette" ma chiedendo chiedendo arrivavano sempre più coppette da me e questo mi ha permesso di comprenderle, di capire meglio quali vanno bene per le donne e come risolvere i vari problemi che ne vengono fuori. La cosa più interessante è che durante un mio incontro le donne riescono a trovare la loro coppetta e di solito poi non sbagliano mai, è un po' come il colpo di fulmine. La coppetta è uno di quei "mai più senza", cambia la vita, il modo di vivere le mestruazioni e quindi anche la nostra femminilità. Ci permette di essere libere e perchè no di usare una coppetta colorata o glitterata che ci da quel brio che magari solo noi sappiamo che ce l'abbiamo glitterata ma ci migliora la giornata."

Tu sei una donna colorata con oggetti colorati. Che cosa é per te il colore?

"Mi piace "colorata"! amo i colori, non so perchè effettivamente ma insieme stanno bene, oppure il tono su tono. Ultimamente mi sono accorta che io ho bisogno del sole, e forse questo bisogno cerco di colmarlo o amplificare la luce coi colori. O semplicemente mi piacciono e basta, chissà!"

Per concludere. Si dice che il terapeuta cura con se stesso non con la sua medicina. cosa da quindi Violeta alle mamme? cosa ti contraddistingue o meglio come ti piace vivere il tuo lavoro di ostetrica e il tuo lavoro di relazione con le donne e sopratutto mamme?

"Con le donne mi piace condividere quello che so, e prendere da loro quello che sanno e quelle che sono le loro esperienze cercando di farle mie. Il mio lavoro da ostetrica mi piace viverlo lentamente, senza fretta. Arrivare in una casa, prendere un caffè, chiacchierare e cercare di non lasciare nessuna domanda senza risposta e nessun dubbio volante, perchè ogni dubbio è importante se si ha preso forma. Mi piace poi vedere i bambini che crescono, seguire le storie della donna, della coppia e poi della famiglia. Mi piace quando la consulenza si dilunga e si fa ora di pranzo e come niente viene aggiunto un piatto in tavola naturalmente, mi piace come poi questo espediente è usato per invitarmi successivamente a pranzo, giusto per rivedersi. Sabato e domenica ero a una fiera dedicata ai bambini e c'erano un sacco di persone. Ho rivisto tante mamme e tanti bambini che avevo conosciuto in pancia o appena nati e ora tipo camminavano o avevano un nuovo fratellino. Non si crea solo una relazione di lavoro, non sono clienti o pazienti, sono donne o mamme o compagne che si mettono a nudo e si fidano, e questa poi è la base della legame che si crea."

Ecco il siti di Violeta:

http://www.violetab.com/
http://cantucciodiyersinia.blogspot.it/

Giulia Mandrino

La fattoria delle coccole

Martedì, 15 Aprile 2014 04:05
Un nuovo modello di fattoria dove gli animali sono allevati come animali domestici e senza alcuna forma di sfruttamento. Un nuovo modello di fattoria dove gli animali sono allevati come animali domestici e senza alcuna forma di sfruttamento, per permettere alle persone di conoscerli da vicino nelle loro caratteristiche speciali. Un luogo di pace e serenità dove coccolare in libertà asinelli, mucche, maiali e tanti altri animali tutti da scoprire.

Raggiungici presso Fenegrò (CO)
Via Berina 2, angolo via Trento

I mei figli non amano le carote cotte. Così cerco di propinargliele oltre che nel classico passato (e vellutate varie) in polpettine, sughi per la pasta e risotti, ragú (io lo faccio con il granulare di soia o con il seitan) e nella torta! 

Ci sono due macrocategorie di torte di carote: quelle alte, farinose e soffici stile torta margherita e quelle più basse e compatte. Questa ricetta appartiene alla seconda categoria.

 

Arriva fortunatamente l'estate, bimbi liberi, noi mamme dimezziamo i tempi di uscita da casa la mattina togliendo cappotti e piumoni. Il caldo però porta con sè l'esigenza di idratazione, per cui è necessario aumentare la quantità di liquidi introdotti nel nostro corpo. Spesso far bere i bambini non è cosa molto semplice e la stragrande maggioranza di succhi di frutta in commercio contengono zucchero; purtroppo lo zucchero è molto dannoso per i bimbi sotto molti punti di vista, dall'apparato digestivo ai denti. Inoltre la correlazione tra ipereccitabilità e disturbi dell'attenzione del bambino e presenza di zucchero raffinato nella dieta è ormai stata provata da numerosi studi: per i bambini, ancor più che per noi, lo zucchero bianco da dipendenza! Ovviamente rendendo molto gradevoli gli alimenti in cui è presente o aumenta le vendite (inoltre costa poco) per cui viene inserito ovunque. Ultimo ma non ultimo sapete con cosa è sbiancato lo zucchero che al suo stato naturale è marrone? Prima con la calce, poi con l’anidride carbonica e infine con l’acido solforoso. Non credo siano necessari commenti. Ormai però sempre più persone sono interessate a introdurre dentro di sè alimenti idonei per cui è facile trovare anche nei supermercati succhi di frutta che non contengano zuccheri. Attenzione: quando c’è scritto dolcificato anche con fruttosio vuol dire che lo zucchero è sempre presente, in aggiunta c’è il fruttosio, derivato si dalla frutta ma trattato sempre come lo zucchero bianco. Ok invece quando troviamo come dolcificanti succo di mela, succo d’agave, sciroppo d’acero o malto.

Noi vi proponiamo una ricettina golosa che contiene all'interno acqua di cocco (reperibile nei negozi bio nella sezione dei latti vegetali normalmente): i miei figli odiano l'acqua di cocco per cui ho inventato questa ricetta per far si che la bevessero. Quest'acqua infatti è molto salutare, ha le stesse calorie o poco meno di un succo di frutta ma contiene molto più sodio e potassio, magnesio e calcio. L’acqua di cocco non è da confondere con il latte di cocco: mentre quest’ultimo è composto dall’acqua di cocco e da scaglie di cocco grattugiate, l’acqua di cocco è solamente il liquido presente all’interno della noce di cocco.

 

Non so voi ma io da piccola adoravo la panna montata, erano davvero pomeriggi speciali quando la mia zia preferita mi invitava a casa sua e mi preparava fragole e panna montata! Alla fine mangiavo fragole e panna e poi come si dice in piemontese, "rabassavo" dalla bull in cui era stata fatta la panna, che in italiano ovviamente significa pulire bene con il cucchiaio le rimamenze. 

Ora che sono mamma vorrei far provare questa esperienza ai miei bimbi utilizzando però qualcosa a base vegetale che non faccia loro male e che possano mangiare in quantità discretamente abbondanti. 

Ecco allora la ricetta della panna montata di cocco! 

 

Ecotoys, un'oasi di giochi e di progetti

Lunedì, 07 Aprile 2014 20:29

Il mercato dei giochi è un business molto vasto, che quando diventiamo genitori ci invade travolgendoci. Non so voi ma io tutta quella plastica con colori violenti non l'ho mai tollerata più di tanto. Ma non tutti i giochi sono uguali, alcuni hanno una storia, una poesia e sopratutto un progetto alle spalle. Questa è la storia di Ecotoys, di un papà che aveva il sogno di costruire giochi per il suo bimbo che raccontassero qualcosa di vero e di bello, che trasmettessero a lui la passione del papà per la Madre Terra che ci ospita, di un rispetto per gli animali, le piante, le persone e le culture. 

Abbiamo allora intervistato Guido Gerletti, ideatore e titolare di Ecotoys, azienda brianzola che può essere definita un'oasi rara in un mercato sempre più agguerrito, in quanto poggia le sue solide basi di modello di business sull'etica e su profitti etici. Ecco come.  

Come e quando é nata ecotoys? Perché hai pensato di crearla? 

"La Ecotoys è nata nel mese di ottobre 2004, quando mio figlio aveva 6 anni. Da papà e ambientalista mi trovavo spesso a cercare giocattoli ecologici allora quasi inesistenti sul mercato e, grazie ad un caso fortuito, mi sono trovato a creare la prima azienda italiana che si occupa solo di giocattoli ecologici. E’ fondamentale diffondere sempre più i giocattoli ecologici per due motivi: il primo è quello di diminuire l’impatto ecologico di questi prodotti, il secondo è quello di educare i bambini e i loro genitori ad uno stile di vita più sostenibile. Io mi sono sempre occupato di conservazione della Natura. Dapprima facendo educazione ambientale ai bambini, poi come biologo esperto di censimenti di animali africani, poi come conservazionista impegnato in progetti sempre in Africa e ora come imprenditore green."

Credo che il prodotto che riassuma maggiormente la tua visione e il mappamondo morbido da abbracciare. Chi lo ha inventato? Come consigli di proporlo ai bambini?

"Il mappamondo “Hugg a Planet” o abbracciamondo è nato oltre 30 anni fa dal genio Robert Forenza ,  un famoso pacifista americano. Lo scopo principale di questo prodotto è quello di insegnare l’empatia, l’amore per il mondo e l’olismo ai bambini a partire da circa un anno di età. Ci sono diversi modi per usarlo ma quello che preferisco è spiegare ai bambini che è un mondo magico e che, quando lo abbracci con amore, questo amore arriva fino al cuore di un altro bambino che in quel momento è in difficoltà. La magia però funziona solo appena svegli al mattino. In questo modo si stimolano i bambini a svegliarsi con un pensiero altruistico e si coltiva la loro solidarietà. Questo mondo un po’ speciale dovrebbe poi essere tenuto sul divano in modo da poterlo utilizzare per cercare i paesi e le città che vengono citati in televisione o durante la lettura di un libro". 

La prima volta che sono venuta da voi sono rimasta un po' spiazzata alla vista di asini e numerosi animali. Come mi avete spiegato fa parte di un progetto più ampio. Ci puoi raccontare qualcosa in più?

Il nostro modello di impresa è un po’ speciale e prevede che una parte importante del nostro tempo e delle nostre risorse economiche sia dedicata ad un progetto sociale. Per ora questo progetto si chiama “La Fattoria delle Coccole” e prevede la creazione di tanti microrifugi che ospitino animali da reddito allevati come animali da compagnia. Lo scopo è far capire alle persone che non ci sono grandi differenze tra animali da compagnia come il cane ed il gatto o animali da reddito come l’asino e il maiale. Sono tutte creature meravigliose, capaci e bisognose di affetto e molto intelligenti e sensibili. Molte persone che ci vengono a trovare sono sorprese dall’incontrare i nostri 6 cani, 3 maiali, 2 gatti, 2 asini e una capra e vedere quanto siano docili e in armonia tra loro. Molte di queste persone iniziano poi a cambiare la loro alimentazione verso una scelta vegana e vegetariana. 
Questo progetto si sta evolvendo e a breve ci trasferiremo in una nuova e bellissima sede e apriremo una vera e propria fondazione. 
Stiamo per creare qualcosa di semplice e unico, un progetto che è la somma di tutto quanto abbiamo imparato, esplorato, studiato negli ultimi anni, qualcosa che non riguarderà soltanto noi, ma la Terra e le generazioni future. Un Progetto che diventerà il centro del nostro cuore e della nostra vita

Il progetto si chiama INGAIA.

INGAIA è una Fondazione che ha lo scopo di ricreare un rapporto sano tra l’uomo, gli animali e la terra, recuperando il valore fondamentale del rispetto di ogni ambiente, e forma di vita. Essendo Fondazione INGAIA è un progetto estremamente concreto, e necessita di un luogo dove creare il suo Centro Operativo. Per questo, abbiamo individuato una struttura immersa nel Parco della Pineta di Appiano Gentile, che vorremmo valorizzare attraverso una rinascita paesaggistica e strutturale (con progetti di biodiversità e bioarchitettura), rendendola un punto di riferimento sia italiano che internazionale.

INGAIA è 

  • Ritorno alla Terra, per insegnare alle famiglie ad avere stili di vita più sostenibili e naturali
  • Progetto Fattoria delle Coccole, oasi di pace e serenità per mucche, cavalli, maiali e tante altre specie
  • Progetto INLIFE, attività di Land trust, per acquisire terreni da rinaturare e proteggere per sempre
  • Progetto WILD, attività di educazione ambientale per ritrovare il contatto profondo con la Natura

 

Per sognare ad occhi aperti angoli di Gaia protetti per sempre in ogni angolo del nostro Pianeta e diventare realmente i giardinieri del nostro Pianeta. Per proteggere grandi prati nel paese dove viviamo e piantarci cerchi di querce, proteggere pezzi delle ultime foreste atlantiche in Brasile o nel Borneo, terreni in America con giovani sequoie, paludi e savane africane, isole coralline e via via tanti altri luoghi da liberare e venerare. Questo sì potrebbe dare senso alla vita di intere generazioni di umani e di altre specie, animali e vegetali!

Vuoi sognare insieme a noi e aiutare Gaia a sognare una nuova umanità? Rendiamo la terra sacra di nuovo: un luogo da venerare e non da sfruttare. Ogni pezzo di terra del mondo che libereremo insieme sarà reso sacro e intoccabile per le future generazioni e potremo andarlo a vedere nel tempo, nella sua crescita, come un bambino che cresce e porta la sua abbondanza nel pianeta semplicemente essendo sè stesso.

Se uno sogna da solo è solo un sogno. Ma se molti sognano insieme, si tratta dell'inizio di una nuova realtà. J. Lennon

 

Vuoi fare parte di questo sogno?

Partecipa alla raccolta fondi per creare la Fondazione Ingaia e creare il primo Centro Ingaia del Mondo.

 

Contattaci:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

tel 349-5753606

 

Giulia Mandrino

 

Il nostro corpo è allineato con le stagioni, ossia ha la necessità di nutrirsi con prodotti forniti dalla natura in un periodo preciso di tempo. Classico è l'esempio dei pomodori che noi consumiamo spesso tutto l'anno oppure le fragole: i pomodori infatti crescono in natura solo d'estate perchè il nostro corpo in quel periodo dell'anno così caldo necessita particolarmente dei suoi nutrienti e dell'alta quantità di acqua presente al suo interno. In inverno avremo invece particolarmente bisogno di vitamina C presente negli agrumi.

Ma scegliere verdura e frutta di stagione è importante anche sotto altri aspetti:

- il portafoglio, costano infatti meno.

- per l'ambiente, poichè per trasportare del zucchine da paesi tropicali consumiamo molta benzina e inquiniamo.

- per il palato, in quanto sono molto più gustose. 

- più sano, perchè i vegetali cresciuti in stagione non necessitano di fertilizzanti chimici per "pompare" la loro crescita.

 

Ecco qui il nostro calendario online di frutta e verdura di stagione da scaricare e appiccicare al vostro frigorifero!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Pasta di sale per mamme incasinate

Venerdì, 04 Aprile 2014 23:21

Di ricette per questa pasta modellabile ce ne sono tantissime. Noi ve ne propoiniamo 2. Infatti un problema che spesso riscontriamo noi mamme  è quello di cercare una ricetta sul web o qualche spunto di gioco e immancabilmente manca un ingrediente... e allora si lascia perdere, affrante: “domani mi devo ricordare di comprare quell’ingrediente che si chiama sbadadapumpete, si me lo ricorderò”. E poi, essendo noi mamme multitasking, multilivello, multicasino o ci dimentichiamo quell’ingrediente al supermercato, o ci dimentichiamo di andare in quel negozio speciale dove lo vendono, o ci dimentichiamo direttamente di voler fare quel gioco, se non poi ricordarcene 6 mesi dopo, in una giornata piovosa mentre cerchiamo disperate nel web qualcosa da fare. Essendo io, prima che blogger, mamma e assidua fruitrice di blog che propongono attività per bambini, vi propongo la ricetta base che faccio con i miei figli da quando hanno un anno e mezzo.

Ingredienti

-          4 tazze di farina

-          2 tazze di acqua

-          2 tazze di sale fino meglio se polverizzato (basta metterlo in un robot da cucina e frullarlo a massima velocità per 15 secondi)

-          eventuale colorante alimentare

Mescolare insieme tutti i componenti (se usiamo coloranti alimentari mettere prima questi nell’acqua e poi successivamente versare il composto negli altri ingredienti). Finito. Teniamo a portata di mano della farina nel caso la pasta si incolli qua e là. Possiamo dare al nostro bimbo mattarelli, formine e oggetti che possano creare dei pattern rotolandoli. Una variante di procedimento che io amo molto perchè mi consente di occuparli per più tempo e fargli sperimentare più cose è quella di dar loro un contenitore con la farina, travasarla in un secondo contenitore (il primo contenitore lo pulite anche solo con un panno di stoffa) e poi far versare loro i bicchieri d’acqua e il sale: noto che la soddisfazione che provano nel creare loro stessi la pasta di sale è tanta.

Per quanto concerne il colore potete colorarla prima aggiungendo coloranti come il succo di barbabietola per il rosa, il succo di spinacino per il verde oppure coloranti alimentari o tempere. Altrimenti è possibili decorare gli oggetti dopo la cottura (per bimbi dai 2 anni in poi).

Una modalità di decorazione molto interessante è quella di inserire all’inerno della pasta semi di zucca, semi di papavero, semi di lino, bottoni, perle e altri materiali di ricilclo.

Volendo è possibile cuocere i loro lavoretti in forno a circa 100° all’incirca per 2 ore oppure metterli sopra i termosifoni ad asciugare. Nel caso in cui optiate per il forno attenzione a non inserire nella pasta di sale oggetti non adatti alla cottura in forno!

 

Giulia Mandrino

immagine tratta da quibrianza.it

Sara

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Cecilia

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