Queste polpettine sono davvero velocissime e facili da fare: potete personalizzarle a seconda dei vostri gusti e ingredienti che avete a disposizione.

Ingredienti:

- 1 confezione di ceci in scatola bio

- 1 confezione di fagioli borlotti bio

- farina di ceci

- 1 cucchiaino raso di sale marino integrale

- 1/3 cipolla rossa

 

Scoliamo bene e sciacquiamo sotto acqua corrente i legumi poi frulliamoli insieme con il sale, poi quando abbiamo ottenuto una consistenza cremosa aggiungiamo le cipolle tritate finemente, ed eventuali erbe aromatiche o spezie. Poi inseriamo a mano la farina di ceci mescolando bene finchè non riusciamo a creare delle palline. a questo punto versiamo un filo d'olio in pentola e mettiamo le polpette a cuocere a fuoco medio facendole rosolare bene, poi a fiamma bassa per circa 10 minuti. Potete aggiungere del popodoro: in questo caso vi consiglio di preparare a parte un po' di roffrittino con carota e cipolla tritate e un paio di spicchio d'aglio che toglierete a fine cottura: poi aggiungerete le polpettine fatte rosolare e la passata di pomodoro.

Giulia Mandrino

 

Easy Lavoretti

Mercoledì, 19 Novembre 2014 17:10

Ecco alcune idee regalo per Natale da preparare con i vostri bimbi, facili, veloci ed economiche!

1. Decorazione a renna

Idea velocissima e deliziosa del portale Happy Hooligans.  

Occorrente:

- pezzi di puzzle vecchi

- filo di lana o altro cordoncino

- occhi di plastica

- pallina di lana rossa

- colla atossica

- tempere marroni 

Procedimento:

Coloriamo i pezzi di puzle e lasciamoli asciugare. Trascorse le ore necessarie, incolliamo tre pezzi di puzzle in modo da formare il viso di una renna, poi aggiungiamo gli occhi e il naso. Incolliamo infine il cordoncino. 

Ecco il risultato!

2. Decorazioni con la pasta

Scatenate la vostra fantasia e svuotate la vostra dispensa dei rimasugli di pasta! Dal sito DIY Enthusiasts un'idea davvero splendida!

Occorrente:

- pasta di vario tipo

- colla atossica

- colori oro-argento o bianco o rosso

- glitter o affini (facoltativo)

- cordino, spago o filo trasparente

Procedimento

Coloriamo la pasta con i colori oro o argento (o altro colore da noi scelto) e facciamola asciugare. Incolliamola poi insieme per formare delle splendide decorazioni.

 

 3. Palline natalizie

Sempre dal sito Happy Hooligans ecco una pallina da creare insieme. Questo progetto è interessante sotto diversi punti di vista:

- i bambini devono scegliere cosa inserire dentro e a chi regalare quell'oggetto, per cui possono spaziare tra diversi materiali messi a loro disposizione da voi che entrano nella pallina e oggettini a loro scelta da inserire nella pallina regalo per la nonna, piuttosto che per l'amichetto; sarà interessante osservare cosa scelgono per uno e cosa per l'altro.

- devono negoziare le loro idee con un buchino piccolo all'interno del quale fare entrare il materiale!

- devono farlo entrare! Provate con un imbuto.

Occorrente:

- Una pallina natalizia trasparente

- Colla 

- neve sintetica

- perline

- altro materiale a vostra scelta

Procedimento:

Apriamo le palline ed eventualmente con l'aiuto di un imbuto inseriamo il materiale da noi scelto all'interno.

 

4.  Candy house o Christmas tree?

Per creare un albero di natale decorativo possiamo optareper due semplici modalità: cecorare con striscioline di carta un alberello disegnato o incollato su un foglio di carta, come ha proposto Camp Sloop oppure disegnare un albero stilizzato e decorarlo con le impronte delle loro dita Mums Make Lists.

                                               

Oppure possiamo decorare un alberello di  cartone con materiale a scelta dei vostri bimbi come ho fatto io:

Occorrente:

- cartoncino colorato 

- cotone

- bottoni

- piccoli pezzi di lego sparsi per casa

- pezzetti di carta colorata

- altro materiale a disposizione per decorare

- gancetti o spago se vogliamo appendere il nostro alberello

- colla atossica

Ritagliamo due alberelli di Natale su un cartoncino colorato, poi selezioniamo del materiale da far loro scegliere per decorare l'albero. I miei pupetti adorano ritagliare quindi ho lasciato loto sminuzzare la carta e in alcuni casi li ho invitati a creare delle piccole palline.  

Le candy house o gingerbread house sono delle deliziose decorazioni di tradizione anglosassone che non possiamo raccontare ai nostri bimbi attraverso la storia di Hansel e Gretel, magari resa un po' più soft e adattata nei contenuti alla loro età e alla loro sensibilità. 

  immgine tratta da www.warwickcc.org

Per creare la nostra gingerbread o candy house disegnamo una semplice casetta e poi mettiamo a disposizione dei bimbi del materiale come quello elencato precedentemente per l'alberello da incollare sul cartoncino: noi abbiamo scelto il cotone per il tetto e tanti tanti bottoni!

Giulia Mandrino

 

Immagine tratta da www.firstfridaykokomo.com

 

 

Una candela speciale

Mercoledì, 19 Novembre 2014 10:36

La candela è un regalo perfetto per tutti, grandi e bambini: i miei piccoli si incantano davanti alla  luce prodotta e uno dei giochi più divertenti è quello di spegnere e riaccendere la candelina, semplice ma sorprendentemente impnotizzante. Spesso la sera dopo essere riuscita nella grande impresa che è l'addormentamento, non ho bisogno di relax, ma di una spa vera e propria. La mia tecnica preferita per riuscire a staccare e rigenerarmi è proprio quella di accendere una candela, magari accompagnata da una tisana calda. 

Quest'anno c'è una candela speciale da regalare a Natale, o perchè no, da regalare a voi stesse, ed è quella del progetto Chicco di felicità: è la Candela della Vicinanza, raffinata candela maxi-size color crema dalla delicata fragranza di vaniglia. Attraverso questa candela Chicco sostiene Ai.Bi. nel progetto "Chiccho di felicità per bimbi speciali", il cui obbiettivo è garantire sostegno psicologico, medico e legale a bambini con lievi handicap durante il percorso di adozione: sono proprio questi "bisogni speciali", spesso risolvibili nel tempo, che spesso riducono le loro possibilità di adozione di questi bimbi. Fornendo questo tipo di supporto prima, dopo e durante l'assegnazione della nuova famiglia," Chicco di felicità per bimbi speciali" è davvero un regalo che illumina il Natale di Amore. 

La vostra candela della vicinanza la trovate in tutti i negozi Chicco al prezzo di 15 euro. 

Grazie al progetto Chicco di felicità sono state sostenuti 745 bambini, di cui 590 con bisogni speciali!

Davvero carino anche il sito www.iltuochiccodifelicità.it che ti consente di caricare fotografie e frasi che appunto illustrino il tuo mondo di felicità: troverete così  una grande wall finalizzata a promuovere il progetto dove sono presenti tantissime immagini e frasi speciali, tra cui quelle di alcuni vip come Paola Marella e Camila Raznovich.

Giulia Mandrino

 

Come si diventa insegnanti di yoga?

Mercoledì, 19 Novembre 2014 05:51

Desideri approfondire la tua conoscenza delle potenzialità didattiche e terapeutiche dello yoga?
Per il tuo benessere personale, per il benessere della tua famiglia, ma anche per allargare la tua visione e diventare insegnante di yoga a tutto tondo? Allora questo articolo fa per te. Sappiamo che il mondo del naturale sta iniziando a offrire opportunità lavorative concrete: sempre più persone sono interessate a modificare il loro stile di vita per renderlo più sostenibile, cambiano la loro alimentazione limitando o eliminando le proteine animali, frequentano corsi e sport che mirano a unire benessere del corpo e della mente. La disciplina principe in questa tendenza è lo yoga. Ma come si diventa insegnanti di yoga? Lo abbiamo chiesto a Clemi Tedeschi, insegnante di yoga e responsabile didattica della scuola yoga Samatva dell'associazione Aipy.

Buongiorno Clemi, prima di tutto una curiosità. Cosa significa Samatva?

"Samatva significa equanimità. Nella visione yogica, in cui piano fisico, mentale e spirituale si compenetrano, corrisponde a uno stato psicofisico di stabilità, leggerezza ed equilibrio. Condizione che richiede sincerità, misura e produce allineamento.
L'incontro tra tecniche tradizionali di Hatha yoga e lo studio di discipline riabilitative è alla base del programma di asana e riequilibrio posturale-energetico Samatva Yoga L'Aura ® frutto di una ricerca-sperimentazione ventennale condotta con i miei allievi". 

Come è strutturato il percorso formativo?

"Dal 2013 intorno a questo percorso si è strutturato un percorso di formazione per insegnanti con la supervisione culturale del prof. Giuliano Boccali.

- primo biennio, livello base 200 ore
- livello intermedio 300 ore- (fruibile anche a moduli)
- livello avanzato 500 ore- (fruibile anche a moduli)

Ci sono due Sedi: Pontoglio (Brescia) e Milano. La scansione modulare offre la possibilità di partecipare a singoli stage di pratica (asana, pranayama e nada yoga) aperti anche ad allievi avanzati o a un modulo di post formazione di 50 ore (8 incontri di sei ore + 2 ore di prova finale) per insegnanti già diplomati. A ogni incontro viene rilasciato un attestato".

 

A chi si rivolge?

"Il corso è rivolto a tutti coloro che hanno già sperimentato alcuni anni di pratica dello yoga e desiderano approfondirne la conoscenza sia per una crescita personale, sia come preparazione all'insegnamento dello yoga."

In cosa si differenzia la vostra proposta?

"Lo yoga tramanda da secoli la "visione" di esseri umani completi: corpo, mente anima. Forse quello che manca oggi nella scuola è proprio questo: una visione della persona, tutta intera, che faccia da sfondo ai vari interventi educativi. Tutti viviamo nel mondo e il mondo vive in noi. Questo mondo si rispecchia in modo ancora più evidente nei nostri figli. L'incertezza, il consumismo, l'indifferenza, l'eccessiva competitività, i conflitti inter-etnici, il bombardamento di parole e di stimoli producono turbolenza. Desideravamo portare nella scuola e nelle famiglie quel patrimonio di conoscenza e di benessere psicofisico che si chiama Yoga, ma nei programmi scolastici tradizionali non c'era e non c'è neppure oggi uno spazio specifico. Perciò per anni nella scuola il gruppo fondatore dell'Associazione italiana pedagogia yoga ha sperimentato approcci parziali, all'interno di progetti "speciali". L'esperienza è stata condotta con bambini e ragazzi di tutte le età dai due ai diciotto anni. Da una decina d'anni si riscontra una maggiore sensibilità da parte di genitori, insegnanti e anche da parte del Ministero, perciò Aipy ha elaborato un progetto organico di corso per l'età evolutiva, con attenzione alle tematiche più sensibili, quali intercultura, sostenibilità e bisogni speciali. Tutti coloro che intendono favorire la crescita di persone più consapevoli di sé, delle relazioni e del mondo sono invitati a unirsi all'Associazione italiana pedagogia yoga e a frequentare il corso Yoga per Crescere."

Quindi oltre al percorso Samatva avete anche un corso specifico per l'età evolutiva?

"Si, Yoga per Crescere: è un corso annuale di specializzazione/post formazione per insegnanti di yoga per l'età evolutiva che si articola in otto week end di dodici ore ed è rivolto a insegnanti di yoga, educatori e docenti dei vari ordini di scuola.
Le attività sono proposte ai partecipanti come esperienza, gioco e riflessione didattica.
Docenti universitari, psicoterapeuti, esperti di pedagogia e didattica yoga, di pratiche meditative, di arte, musicoterapia e animazione teatrale collaborano a un progetto comune, articolato in modo coerente."

I vostri corsi sono riconosciuti?

"I programmi SAMATVA e Yoga per Crescere sono approvati da Csen- CONI che appone il suo riconoscimento agli attestati di fine percorso."

Giulia Mandrino

La vita sessuale dopo il parto

Martedì, 18 Novembre 2014 06:23

La ripresa della vita sessuale nel post parto inizia per alcune coppie in maniera molto naturale, mentre per altre necessita di un po' di rodaggio: come spiega l'ostetrica Angela Dinoia nel libro Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing: "Nelle prime settimane dopo il parto le donne sono così impegnate nella nuova vita con il bambino che frequentemente l'attività sessuale passa in secondo piano. Le madri hanno bisogno di un po' di tempo per trovare nuovi equilibri e "rimettersi in forma", fisicamente ed emotivamente. Solitamente si consiglia di attendere almeno 40 giorni prima della ripresa dei rapporti sessuali ma, non esistendo un momento ideale, ogni coppia decide quando iniziare nuovamente ad avere momenti di intimità. L'uomo, non avendo subito i cambiamenti fisici della donna, solitamente desidera ritornare alla "situazione normale" il prima possibile, ma non può trascurare i bisogni della sua compagna in questa fase delicata. Bisogna ricordare che, anche all'interno di una coppia serena, diverse situazioni possono ritardare la ripresa dell'attività sessuale. Una delle principali cause del ritardo della ripresa dei rapporti sessuali è legata al dolore avvertito dalla donna durante il rapporto. Circa il 49% delle donne dopo il parto prova, più o meno intensamente, dolore durante il rapporto sessuale. Tale condizione è dovuta all'episiotomia (il cosiddetto "taglietto", una incisione praticata nella zona tra la vagina e l'ano che serve per creare più spazio alla fuoriuscita della testa del bambino) o a piccole lacerazioni spontanee della vagina avvenute durante la nascita. Il dolore nel 11% delle donne persiste anche fino a dopo 6 mesi dal parto. Ma non è soltanto la presenza della cicatrice e dei punti sul perineo che influenza il rapporto. Si pensi per esempio che anche le madri che hanno avuto una nascita con taglio cesareo spesso lamentano dolore alla ripresa dei rapporti.
È tutto il vissuto della nascita del bambino che incide sulla sfera sessuale della donna e quindi della coppia. Per non considerare il fatto che occorre almeno un mese per far sì che si arrestino le perdite, prima di sangue, poi di materiale interno dell'utero. Oltre a queste cause più "fisiche", anche altri aspetti possono disincentivare la ripresa dei rapporti. Durante l'allattamento al seno, gli elevati livelli di prolattina (ormone che serve per la produzione del latte) riducono notevolmente nella donna il desiderio sessuale. Il tutto si innesta in un quadro, in particolare negli ultimi mesi di gravidanza, in genere di riduzione dell'attività sessuale. Dopo il parto, il momento della ripresa del rapporto completo con penetrazione viene spesso posticipato il più possibile. La donna teme di avvertire dolore, è molto presente il ricordo della nascita e non potrebbe essere altrimenti: nel corpo femminile gli "spazi" della nascita sono gli stessi della sessualità! Anche la componente psicologica incide sul desiderio delle donne: spesso al termine della gravidanza, ritrovandosi con qualche kilo di troppo, temono di essere meno attraenti agli occhi del loro compagno. Inoltre è innegabile che l'impegno richiesto da neonato durante le prime settimane dell'accudimento lasci minore spazio all'intimità della coppia. Giunta la sera, le donne sono stanche e spesso nella notte il neonato mangia e cerca conforto. Questi momenti non facilitano di sicuro l'intimità! Come se non bastasse, per alcune coppie i pasti notturni e/o la condivisione del letto con il bambino (vedi co-sleeping) costituiscono un ulteriore fattore inibente il desiderio sessuale, che pure rappresenta un aspetto importante della vita di coppia. Che cosa fare, dunque, per far sì che non si spenga la passione?"

Ecco i suggerimenti per favorire la ripresa della "vita intima" a prescindere dalla peculiarità di ogni coppia:

"– è importante che la coppia si parli e che decida di comune accordo quando riprendere i rapporti sessuali. Se è necessario un tempo maggiore di attesa, è fondamentale che se ne discuta in- sieme. Gli indugi possono essere della donna, ma anche dell'uo- mo: per questo comunicare è essenziale!

– Non si deve riprendere l'attività sessuale necessariamente con un rapporto sessuale completo: ci si può arrivare gradualmente, con coccole, carezze, baci, petting. Varianti e preliminari che sanno essere divertenti e piacevoli.

– Gli uomini devono rassicurare le rispettive compagne sottolineando che sono assolutamente affascinanti anche con qualche kilo in più. Il seno, aumentato un paio di taglie, può essere una piacevole fonte di eccitazione.

– Appena è possibile, prepararsi per una romantica cenetta a due: serve per l'affiatamento di coppia. Raccogliete il latte con il tiralatte e chiedete ai nonni di venirvi in aiuto con il bebé!

– Se dopo il parto sono stati apposti punti di sutura, la tua ostetrica ti aiuterà, con utili consigli, a favorire la corretta cicatrizzazione.

– L'allattamento al seno, soprattutto se non ci sono alcune condizioni specifiche, non sempre serve ad evitare gravidanze indesiderate. Se ti mette molta ansia l'idea di rimanere incinta consulta il ginecologo: puoi ricorrere all'uso di un metodo contraccettivo (mini-pillola, preservativo, IUD).

– La donna che allatta spesso non ha il ciclo mestruale anche per diversi mesi, perché i livelli elevati di prolattina sopprimono l'ovulazione. Solitamente la ripresa del ciclo mestruale comincia quando, per esempio con l'inizio dello svezzamento, il numero dei pasti al seno si riduce. Tuttavia, la mancanza della mestruazione non indica necessariamente l'assenza di ovulazione e quindi non è da considerarsi in assoluto come segnale di infertilità.

– Quando si riprende ad avere rapporti sessuali completi è consi- gliabile l'uso di una sostanza lubrificante (gel, olio o crema vaginale) in modo da causare meno fastidio possibile alla donna. Per ridurre il dolore durante il coito, può essere utile ricorrere ad alcune posizioni che, permettendo di controllare ed eventualmente rallentare la penetrazione, riducono il fastidio. "

Angela Dinoia, Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing

Dal 15 al 23 novembre arriva la seconda edizione della Settimana Nazionale Nati per Leggere, "Diritti alle storie!". Vi aspettano in tutta Italia nove giorni di parole, immagini ed emozioni, condivise #abassavoce, avvolti tra le pagine dei libri. Trovate Qui i programmi dei presidi Nati per leggere che hanno aderito alla Settimana e propongono tanti eventi e iniziative.  

Nati per leggere è un progetto nato al fine di diffondere la cultura del leggere ad alta voce ai bambini fin dalla primissima infanzia, dai 6 mesi ai 6anni: nato nel 1999 dall'unione di un comitato comporto da bibliotecari, educatrici e pediatri, Nati per leggere parte dal presupposto che "ogni bambino ha diritto ad essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo."

Infatti " recenti ricerche scientifiche dimostrano come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale (è una opportunità di relazione tra bambino e genitori), che cognitivo (si sviluppano meglio e più precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura). Inoltre si consolida nel bambino l'abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all'approccio precoce legato alla relazione."

Ad oggi Nati per leggere è attivo in tutta Italia in più di 1200 comuni italiani con circa 400 progetti promossi da bibliotecari, pediatri, educatori, enti pubblici e privati.

Giulia Mandrino

 

Le mamme dopo il parto sono stanche. Si, e anche tanto. Come spiaga la nostra ostetrica Angela Dinoia, autrice del libro "Il neonato e i suoi segreti", Mental Fitness Publishing le mamme attraversano un periodo molto delicato nei primi 40 giorni dalla nascita del bambino: "Sono due notti di fila che la bambina dorme dall'una alle sei. Non mi sembra vero. Non voglio nemmeno ripeterlo" (mamma con neonato di 6 settimane). I neonati hanno bisogno di mangiare anche di notte e le mamme, soprattutto all'inizio, dormono poco, perché il loro sonno è spesso interrotto dai pasti. Con il passare delle settimane, la stanchezza aumenta e si accumula: per "alleggerire" questa situazione vengono impropriamente suggeriti alla mamma i consigli più disparati: "Prova a dargli un bel biberon di latte artificiale prima della mezzanotte e vedrai che dorme"; "Fai dormire di meno il bambino durante il giorno e vedrai che di notte dormirà di più"; "Ti do il numero di una puericultrice esperta che insegna al bambino a dormire".
Potrei proseguire con un lungo elenco, ma è meglio interrompere questa lista di sproloqui. Mille e più consigli, uno opposto all'altro, che non facilitano la mamma e che insinuano in lei un tarlo pericoloso: l'idea che ciò che sta facendo non vada bene, che pseudo-esperti posseggano invece gli espedienti utili affinché il neonato riesca a dormire tutta la notte. Bisogna raccontare alle mamme che nei primi mesi è normale sentirsi stanche, che la spossatezza è legata sia alla privazione del sonno notturno continuo, sia al carico emotivo che stanno affrontando. Il bisogno del neonato di pasti notturni viene lentamente superato con il passare dei mesi, ma nelle prime settimane è naturale avvertire stanchezza ed è consigliabile per le mamme cercare di fare piccoli pisolini non appena possibile. Può accadere che, all'ennesimo pianto del neonato durante la stessa notte, la donna si senta davvero stremata: la figura del compagno può e deve essere coinvolta anche in queste circostanze. Con il passare delle settimane, consapevoli del fatto che l'esperienza delle prime settimane costituisce una fase di passaggio, la donna si adatta meglio ai nuovi ritmi e l'accudimento diventa meno faticoso. Al contrario, se una mamma sente di essere arrivata "al limite", di "non farcela più": può chiedere aiuto. Spesso le donne fanno fatica a riconoscere di aver bisogno di un sostegno e pensano che una "buona madre" deve farcela da sola. Nulla di più sbagliato: una "buona madre" capisce il momento di difficoltà e non ha paura di cercare assistenza, per il bene suo, del bambino e del partner."

Angela Dinoia, autrice del libro "Il neonato e i suoi segreti", Mental Fitness Publishing

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Finalmente sulle nostre tavole arriva Blu Risella, alternativa vegetale al formaggio blu. Ho avuto il piacere di assaggiarlo la prima volta in anteprima a Settembre e attendevo con ansia la sua uscita sul mercato, avvenuta nei primi di Novembre. E' un formaggio vegetale spalmabile che possiamo usare sia su pizza, torte salate, salatini, gnocchi alla bava, ma anche semplicemenete spalmato su semplici grissini o pane.

Non solo il suo gusto ricorda quello dei formaggi erborinati ma contiene al suo interno ingredienti preziosi ed estremamente benefici: a differenza di molti formaggi vegetali presenti sul mercato la Blu risella e gli altri formaggi Mozzarisella sono composti all'80% da Biosurice, riso integrale italiano, germogliato con acqua di sorgente, che crea una bevanda naturale fortemente ricca di nutrienti, a tal punto da assere tra le bevande vegetali quella più simile al latte materno poichè custodisce più di 20 aminoacidi essenziali. 

Il formaggio vegetale blurisella è arricchito con altri preziosi ingredienti come alga nori, alga ulva e  noci, olio di cocco, farina di carrube.

Oltre a essere naturalmente priva di lattosio, non essendo un latticino a base animale è privo di colesterolo e glutine.

Il formaggio veg Blurisella si aggiunge alla famiglia di formaggi Mozzarisella (www.mozzarisella.com), composta dalla mozzarella vegetale Mozzarisella e la crema spalmabile Creamyrisella e l'alternativa vegetale alla scamorza affumicala, la SmokeyRisella. Potete acquistarli nei negozi di alimentazione naturali e negli e-commerce veg, ma speriamo presto che anche arrivi anche nella grande distribuzione, così da sostituirsi ai formaggi vegetali a base di soia che contengono oli vegetali idrogenati, dannosi per il nostro organismo.

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

"Cane e bambino: due evoluzioni in parallelo" Questo il titolo del capitolo del libro "Un Mondo di Pet Therapy della dottoressa Spartia Piccinno. "Sono molteplici gli aspetti che accomunano lo sviluppo del cucciolo d'uomo al cucciolo di cane." spiega nel libro. "Entrambi hanno necessità della figura materna come elemento di protezione, accudimento e socializzazione con il mondo esterno. Nei primi tre mesi di vita il mondo del bambino ruota attorno alla mamma, poiché la sua scarsa autonomia di movimento e la sua incompleta acquisizione delle capacità sensoriali lo rendono del tutto dipendente da tale figura. La loro relazione si basa sull'adattamento reciproco di bisogni affettivi e nutritivi attraverso uno scambio continuo di elementi comunicativi, basati su messaggi corporei ricettivi, modalità gestuali, mimica del viso e vocalizzi. Tale situazione è ugualmente riscontrabile nei primi sessanta giorni di vita del cucciolo di cane: anch'esso vive del tutto immerso nel mondo della mamma, la quale si prende cura del piccolo offrendo il calore del suo corpo e le leccate come elemento affettivo e di protezione. Il nutrimento è garantito dalla capacità del cucciolo di percepire la mammella a stretto contatto con la bocca, che attiva immediatamente l'istinto di suzione. Anche la comunicazione è costituita prevalentemente da atteggiamenti corporei e da mugolii che vengono accolti e interpretati nel medesimo modo in entrambe le specie. La mamma cane si pone in ascolto dei suoi cuccioli e ne interpreta i bisogni: ciò accade ad esempio quando un piccolo resta attardato nella poppata ed emette un suono vocale tipico; allora la madre si attiva e con il muso crea lo spazio fra gli altri cuccioli in modo da permettergli di raggiungere la mammella a lui più vicina. Anche nel bambino i vocalizzi vengono espressi in modo sempre differente: la madre di volta in volta li accoglie e interpreta distinguendone a poco a poco i vari significati. I primi spostamenti nello spazio si attivano, sia nel cucciolo che nel bambino, attraverso lo strisciamento e il rotolamento. Possiamo facilmente osservare che il bimbo rotola spostandosi da una parte all'altra della culla e striscia flettendo ed estendendo in senso alternato i quattro arti per muoversi; la stessa cosa avviene per i primi spostamenti del cucciolo di cane, che si attiva nello strisciamento anche per superare e scavalcare i fratellini.

Anche gli aspetti della capacità visiva sono rallentati in entrambe le specie: i cuccioli nascono completamente ciechi e i bambini vedono solamente ombre dai contorni non definiti. Molto importanti risultano essere il tatto, l'udito e l'olfatto; l'unica differenza è che nel cane i sensi si sviluppano molto velocemente per la necessità di sopravvivenza, mentre nel bambino lo sviluppo è armonico e in proporzione più lento. In seguito, intorno ai sei mesi dalla nascita, quando il bambino acquisisce la posizione seduta, diviene curioso del mondo che lo circonda e ogni elemento intorno a lui rappresenta uno stimolo intellettivo: eccolo che osserva il comportamento della madre per cogliere e anticipare le attività che essa svolge verso di lui. Ad esempio è in grado di distinguere quando la madre si prepara per cambiarlo e portarlo fuori oppure quando sta per dargli da mangiare. I nostri comportamenti sono spesso determinati da inconsapevoli routine, che il bambino coglie come elementi significativi del suo mondo; la figura materna, mantenendo costanti tali abitudini, aiuta il bambino a leggere e interpretare il mondo che lo circonda. I comportamenti della madre definiscono lo spazio e il tempo intorno al piccolo e successivamente gli permetteranno di imitarla, acquisendo significative competenze nell'uso degli oggetti. Anche la mamma cane mantiene costantemente con i suoi cuccioli determinati comportamenti: in seguito alla consueta poppata, si alza per effettuare la pulizia della cuccia e leccare i suoi piccolini per favorire l'espellere delle deiezioni; successivamente esce dalla cuccia per andare a bere e sgranchirsi un po' mentre i cuccioli dormono beati. Anche il bambino, quando viene cambiato e lavato, spesso espleta le minzioni e questi rituali garantiscono un perfetto equilibrio della crescita, permettendo alle mamme di essere rassicurate sugli aspetti di salute e benessere dei "cuccioli", sia umani che animali. Potremmo dire che, in generale, questi comportamenti garantiscono ai piccoli una continua assistenza e scandiscono in modo preciso gli avvenimenti della loro giornata. In seguito, anche i cagnolini crescendo diventano sempre più curiosi e abili nel prevedere e interpretare le mosse delle figure che si occupano di loro. Come il bambino osserva la mamma, così i cani osservano i padroni e presto sapranno distinguere il momento della pappa da quello dell'uscita per fare un giro. Sia il bimbo che il cucciolo apprendono attraverso l'osservazione e l'imitazione dei nostri comportamenti: ad esempio sanno individuare e distinguere le parole che utilizziamo quando sono rivolte a loro e si predispongono, in modo attivo e partecipe, per farci capire che hanno intuito qualcosa che li riguarda. Quando diciamo qualcosa rivolgendoci al cane, siamo abituati a esprimerci con un tono di voce più dolce e affettuoso: il cane è molto abile nel distinguere i toni e le posture utilizzate dall'uomo, recependo con facilità quale parte del discorso è rivolto a lui. Tale abilità gli è molto utile poiché da adulto potrà avvantaggiarsi di questa esperienza per raggiungere altri suoi scopi."

Spartia Piccinno, Un Mondo di Pet Therapy, Mental Fitness Publishing

immagine tratta da www.albany.com

 

La felicità non corre

Mercoledì, 12 Novembre 2014 10:37

Corri corri corri. Prepara i bambini per portarli a scuola e nel mentre pensa alla cena. Vai a lavoro e nel mentre pensi cosa fare nel week end. Ti siedi a costruire un castello delle fate e pensi che vorresti tanto essere con la tua amica in una spa. Arriva il sabato e programmi una pizza con i tuoi amici il 24 del mese successivo. 

Una cosa che ho scoperto dopo molti anni di corse, un po' dettate dall'accudimento e un po' da paturnie mie e dalla voce che ho in testa di mia mamma che qualsiasi cosa faccio non è mai abbastanza perchè sono "atavicamente pigra dentro", è che non sapevo vedere la felicità davanti a me, e correvo e guardavo sempre al domani e a cosa volevo fare e progettare e avere, si avere: sicuramente ha inciso che la parte di accudimento e interazione con il bambino nei primi anni di vita (quindi cognitivamente non sviluppato com'è normale che sia) è stato per me davvero faticoso e pieno zeppo di solitudine. Ma anche quando effettivamente potevo rilassarmi mi aggrappavo a dei "devo" che riflettendoci ora non avevano proprio senso: dalla casa, allo shopping, al lavoro, a conoscenti. Cosa dovevo dimostrare? A chi dovevo?

Poi un giorno la mia bimba grande mi disse: "Mamma tu sei qui con me ma non sei qui con me". E aveva ragione. Io non ero assolutamente lì con lei, stavo pensando a cosa cucinare e ad altro. Ma era adavvero necessario? No, non lo era, solo che non ero capace a stare lì, nel qui e nell'ora, dove effettivamente risiede la felicità. Era così noioso giocare con loro? Perchè mi veniva quel senso di ansia? Perchè non sapevo godere dell'attimo.

Non ringrazierò mai abbastanza i miei figli per avermi insegnato questo, per avermi fatto capire il vero concetto buddista che la sofferenza nasce dal desiderio, mentre la gioia è nel presente. Ed è così, basta un attimo per rovinarla, è un fiore delicato che si nutre di sorrisi e di amore, del lasciar perdere le cose e le persone non importanti, negative o che non hanno nulla a che fare con il tuo mondo. Se pensi a queste cose sei condannato all'infelicità, mentre se sei capace di fermarti e non essere ingordo di vita ma amante della vita tutto è diverso. 

"La felicità è una scelta. Tu sei l'unica persona che può renderti felice. Tu sei felice esattamente quanto tu vuoi esserlo" - Rick Warren -

Papavero3

Sara

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Cecilia

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