10 mosse per far vivere serenamente l'arrivo del fratellino

Se ci mettessimo per un attimo dal punto di vista di un bambino che è appena diventato fratello maggiore, probabilmente penseremmo questo : “E’ entrato nella mia vita un cosino che cattura molte attenzioni della mamma, del papà, dei nonni, degli zii … probabilmente ha dei poteri magici perché, pur non sapendo fare niente se non piangere, incanta tutti! La mia mamma improvvisamente non è solo mia, deve dedicarsi anche a lui, spesso sono appiccicati perché lei lo allatta o lo coccola per farlo addormentare. Tutti gli fanno un sacco di complimenti, lo vogliono tenere in braccio e  mi dicono quanto sia bello. A volte mi sveglia di notte perché piange e di giorno la mamma ha meno tempo di giocare con me. Quindi mi chiedo : ma chi sei tu? Cosa vuoi da noi? Perché dovrei pensare che è bellissimo avere un fratellino?”

Di seguito trovate un piccolo vademecum orientativo su come gestire la comunicazione dell’evento “ arriva un fratellino” col primogenito, come comportarsi e quali possibili reazioni aspettarsi da lui.

1. Fate in modo che il bambino vi venga a trovare all’ospedale in modo che si crei un’immagine più chiara di dove vi trovate, che lo accogliate con affetto ed attenzioni esclusive per lui … avrà tutto il tempo per conoscere il fratellino!

2. Potrebbe essere carino fargli trovare una sorpresa, un regalo per il fatto di essere diventato fratello.. lo gratificherà e farà assumere un connotato positivo a tutta la faccenda!

3. ..anche perché il neonato sarà invaso da regali di ogni genere. Cercate di non farlo assistere ad ogni scarto regalo con tanto di estasi generale. Anzi, chiedete ai parenti o amici, quando verranno a trovare il neonato a casa, di avere la sensibilità di rivolgere le proprie attenzioni principalmente a lui. Il neonato, vi assicuro, non se ne accorgerà … lui sì!

4. Evitate la classica frase : “ tu adesso sei diventato grande”.. che vuol dire : non hai più bisogno di tutte queste attenzioni, ho delle aspettative su di te di un certo tipo, non ti puoi più permettere di fare “cose” da bambino, come piangere per niente, pretendere attenzioni. No, no.. qui non c’è nessuno che è diventato grande, sono due bambini, uno è neonato, l’altro nato da qualche mese in più!

5. Coinvolgete il bambino nella cura del fratellino. Fatevi aiutare nel cambio pannolino o nel fargli il bagnetto. Fatelo sentire utile ed importante e gratificatelo elogiando le sue competenze di fratello.

6. Non fate vivere il neonato come fosse di cristallo, fuori dalla portata del fratello perché potrebbe fargli male. In presenza di un adulto che supervisioni, è possibile, anzi auspicabile, che il bambino possa prendere in braccio il fratellino, possa avere la possibilità di toccarlo. E’ gratificante per lui e crea legame tra loro.

7. Cercate di continuare a fare le stesse cose che facevate con lui prima dell’arrivo del secondo bambino. Quando non vi è possibile, non portate come giustificazione il fatto che “ora c’è anche tuo fratello da guardare” perché questo potrebbe portare il bambino a provare risentimento e rabbia.

8. E del papà, che ce ne facciamo? Può avere un ruolo fondamentale in questa fase. Può dedicare le sue attenzioni al primogenito facendo con lui cose “che solo tu sei capace di fare, il tuo fratellino non riesce”, consolidando così la complicità tra padre e figlio e facendolo sentire importante. E’ importante però che il papà si mostri disponibile anche a volte a prendersi cura del secondogenito permettendo a mamma e bambino di ritagliarsi i loro spazi e ritrovare momenti d’intesa a due.

9. Non rimproveratelo e mortificatelo se comincia ad avere alcuni comportamenti tipici di quando era più piccolo, come ricominciare a succhiarsi il pollice, volere il biberon, parlare come un bimbo più piccolo o volersi mettere il pannolino. Tutto questo è, infatti, normale, è il suo modo per richiedere attenzioni.

10. Parlate con lui delle sue emozioni, cercando di capire sia le sue emozioni positive, sia quelle negative. Quando mostra di provare un’emozione negativa come rabbia o tristezza, ditegli frasi del tipo: “Sì, capisco che è noioso dover aspettare”, o “Immagino che tu sia arrabbiato perché la mamma dedica molto tempo al tuo fratellino”, si sentirà compreso, le sue emozioni saranno legittimizzate e lui si sentirà “normale” a provarle.

Tenete duro, i primi tempi vi servirà tanta pazienza e predisposizione alla comprensione e all’ascolto dei bisogni del vostro primo bimbo, ma poi, una volta cresciuto anche il secondogenito, avrete facilitato lo sviluppo di una relazione serena ad armonica tra loro, proveranno piacere a giocare insieme, si cercheranno e faranno compagnia, per poi essere da adulti complici per la vita.

 dott. Monica Contiero

Sara

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Cecilia

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