Il gomasio NON è UNA PAROLACCIA, non una cosa strana, non è una strana pozione... il gomasio è un ottimo sostituto del sale che si può acquistare nei supermercati oppure fare super velocemente a casa. I benefici sono davvero tanti, quanto i semi di sesamo, essendo molto saporiti, riescono a ridurre la quantità necessaria per insaporire il cibo; i semi di sesamo contengono calcio, vitamine, sali minerali e proteine. E' utile per la prevenzione dell'osteoporosi e delle malattie cardio vascolari; può contrastare l'ipertensione, disfunzionalità ormonali ed epatiche e il colesterolo alto. E' inoltre molto utile in caso di stanchezza e spossatezza cronica, così come per difese immunitarie poco presenti.

Il temine gomasio deriva dal giapponese goma, semi di sesamo e shio, sale ed è composto da semi di sesamo e da sale marino integrale.
ecco la mia ricettina:

 

 

 

 

E' nato un papà

Venerdì, 04 Luglio 2014 14:37

Il ruolo del papà ha subìto un profondo cambiamento negli ultimi decenni. Si è modificato il concetto di famiglia e con esso i ruoli che i genitori assumono rispetto ai figli. Se qualche anno fa l'immaginario collettivo rappresentava il papà come capo famiglia autoritario, detentore del potere decisionale, poco presente nella gestione della prole, proiettato unicamente nel mondo del lavoro e la donna come Mamma, spesso casalinga, con il dovere principe di prendersi cura dei figli e del marito, ora il papà è decisamente più presente sia fisicamente che emotivamente nella gestione dei figli con un ruolo attivo. Ha smesso i panni del "duro" per indossare quelli del genitore competente e la mamma può essere anche altro oltre che mamma, può proiettarsi nel mondo del lavoro e delegare alcuni dei compiti genitoriali classicamente a lei affidati, può riscoprirsi come donna e dedicare parte del tempo al proprio benessere. Il papà, una volta figura da temere e apparentemente forte, oggi può permettersi di dimostrare affetto, cure, attenzioni sia nei confronti del figlio che della partner, può permettersi di mostrarsi spaventato, disarmato, in difficoltà a volte, senza per questo temere di perdere il suo ruolo maschile, che rimane sicuramente importante nella misura in cui serve a controbilanciare la modalità femminile della madre, spesso molto più orientata all'accudimento e alla protezione. Se dovessi immaginare una metafora, mi piace l'idea che la mamma possa rappresentare per il figlio le radici, mentre il papà le ali! La mamma è la sicurezza emotiva, è l'àncora, il papà apre le porte del mondo, propone nuove esperienze sociali, porta altrove...

Ma quali sono i nuovi compiti che si trova a svolgere un papà oggi?

- Sicuramente è importante che garantisca la sua presenza fin dalla gravidanza in modo da viverla attivamente, partecipando ai momenti salienti del percorso gestazionale e alle decisioni relative al futuro nascituro. Dopo la nascita il papà dovrebbe essere presente nell'accudimento del bambino fin da subito, creando dei rituali personali, come il bagnetto o l'accompagnamento al sonno. Non è sempre facile che ciò avvenga, un po' per la paura paterna nella gestione del piccolo, un po' per la difficoltà della mamma di non avere il completo controllo nella cura del suo bambino. Mi sembra comunque importante che si superino al più presto queste piccole difficoltà per evitare che si crei la coppia mamma-bimbo, con ritmi propri, così consolidata a chiusa da emarginare il papà, facendogli assumere un ruolo secondario, poco partecipato, poco incluso nel nuovo assetto familiare. Anche in periodi di tempi successivi, il papà dovrebbe garantire il proprio esserci, appena possibile, dedicando tempo ed energie al bambino e concedendo alla mamma di ritagliarsi i propri spazi personali.
- L'affetto da dimostrare al bambino non è mai troppo! Ritrovo a volte ancora stereotipi del passato in alcuni papà del giorno d'oggi, che li inducono a credere che dimostrare affetto e rinforzare positivamente il proprio figlio attraverso parole di apprezzamento ed esternazioni emotive sia come delegittimarsi dal ruolo maschile, come perdere un po' di autorevolezza agli occhi del bimbo. In realtà non è certo così che viene messo in discussione il loro "potere"! E' necessario trovare il giusto equilibrio comportamentale in modo da poter far sentire il bambino amato, apprezzato, rispettato ma nel contempo riuscire a mostrarsi autorevoli e fermi, quando necessario.
- Il papà spesso per il bambino crescendo, rappresenta il momento del gioco, della condivisione di esperienze divertenti; è ciò va benissimo! Non dimentichiamo però che oltre al piacere c'è il dovere; man mano che il bambino cresce, ci saranno sempre più impegni improrogabili a cui devono far fronte i genitori, come le visite pediatriche, i colloqui con gli insegnanti, il supporto all'esecuzione dei compiti, l'accompagnamento agli sport ... Non diamo per scontato che siano doveri femminili! E' auspicabile che il papà possa sostituire la mamma in queste attività, magari perché anche la mamma lavora ... o magari perché la mamma nel frattempo si prende una pausa dall'intensa attività di mamma!
- Altro requisito da sottolineare è il "fare squadra con la mamma" : no alle discussioni per princìpi educativi diversi in presenza dei bambini , lo scopo non è far prevalere la propria idea, non è dimostrare di aver capito tutto su come essere genitori perfetti ma, attraverso un confronto autentico e sereno, avere la finalità di raggiungere un equilibrio nella coppia genitoriale, mettendo in discussione sia le proprie che le altrui iniziative per trovare un punto d'accordo.

Dott.ssa Monica Contiero

Diversamente magra

Giovedì, 03 Luglio 2014 20:12

Non le sopporto quelle che dicono "io mangio tutto senza farmi problemi: dolci e carboidrati a volontà e non riesco a mettere su un chilo nemmeno se volessi" o quelle che "io ingrasso solo a guardare il cibo, non mangio niente e mi gonfio", nella maggior parte dei casi entrambe mentono, spudoratamente!
Non conosco una donna che, almeno una volta nella vita, non abbia tentato una dieta, magari per poco, a volte con scarsi risultati e spesso per poco, troppo poco tempo.
Anche io ho rideciso di rimettermi a ridieta.
Perché il mio vero problema è che mi piace mangiare, mi piace pasticciare, faccio poca attività fisica e più che nutrirmi io ingurgito, fagogito e divoro alla velocità del Diavolo della Tasmania.
Dopo due anni di palestra assidua e continuata, per la legge dei grandi numeri (e dato che è un modo di fare mio tipico!) ad un certo punto ho smesso del tutto e chilo dopo chilo sono lievitata. E mentre mio marito mangia come se non ci fosse un domani e mi dice "Ho perso un altro chilo" io non posso che rispondere "Non cercarlo... l'ho trovato io e me lo sono tenuto!".
Ma ora basta... arriva l'estate... la prova costume... appuntamento dalla dietologa / nutrizionista, un classico estivo!
Preso l'appuntamento mi sono recata alla visita. Premetto che già il fatto che la dottoressa fosse una stangona taglia quaranta mi aveva fatto preludere il peggio, per di più guardandole il cartellino appeso al camice scopro che è una mia omonima e lì mi sono girate!
D.ssa: Salve
Io: Salve
Domande di rito.
D.ssa: Malattie? In Famiglia? .... Allergie? Giornata tipo? Alimentazione tipo?
Io: Mangio... Faccio... Giornata tipo ... ah sono vegetariana... ah non mangio nemmeno le uova... ah sto cercando di eliminare anche i latticini, percorso lungo e difficile, si vedrà...
Lei alza lo sgurado, io mi giro verso la porta alle mie spalle, poi capisco che l'occhiata strabuzzante era rivolta a me ... "non è che le ho detto che sotto i pantaloni ho la coda e vengo da Marte..."
D.ssa: Allora salga sulla bilancia .... Peso... altezza...
Si siede alla scrivania tabella alla mano, calcolatrice, due digitate alla tastiera del computer...
D.ssa: Secondo i miei calcoli lei è gravemente obesa
"Secondo i miei sei gravemente stronza"
D.ssa: Dovrebbe pesare tot e perderne tot
Io: Guardi quel peso è quello che avevo in terza elementare... è che non sono mai stata longilinea, sempre un po' burrosa, direi
E abbozzo un quel sorriso tipo battitina che non viene colto.
D.ssa: Vedo che lei è già stata qui un bel tot di anni fa ed aveva perso tot... poi, come ha fatto a rimettere il peso?
Io: Mangiando
D.ssa: Il cibo deve essere solo carburante per il corpo
Io: Il mio problema è prenderlo come carburante per l'anima
Altro sorrisino... niente
D.ssa: Allora mi ha detto che è vegetariana con tendenze vegane
Io: Sì ma sui latticini non sono molto brava come vorrei, insomma è un po' difficile da spiegare, il cuore dice una cosa, la pancia un'altra e...
D.ssa: Quindi... tortellini al prosciutto?
Io: No
D.ssa: Affettati?
Io: No
D.ssa: Frittata o sode o in camicia? Crostacei? Molluschi?
Io: No, no e no
D.ssa Non capisco se non mangia tutta questa roba come fa ad ingrassare?
Io: Tipo due etti di pasta al pomodoro... patatine fritte... esistono i dolci vegani...
Stesa la dieta e si inizia ovviamente di lunedì ed altrettanto ovviamente ti viene voglia di tutta quella roba che non puoi mangiare e che magari solitamente non mangi.
Ovviamente il buono sta nel mezzo: nel non farsi venire crisi esistenziali per la mancanza di una caramella e nel sapere che se apri il pacchetto di gommose anche se non le finisci non ti scadono in dispensa nel giro di tre ore quindi non sei obbligata a finirle, sta nel capire che se anche mangi tre grammi di insalata in più non è una tragedia ma non è moralmente obbligatorio che la vaschetta del gelato aperta vada finita, sta nel capire che ci sono dosi e dosi, che l'occhio a volte è più grande della pancia, che i risultati si ottengono alla lunga e che deve diventare uno stile di vita e non un solo obiettivo da raggiungere.
E mentre faccio un po' più di attività fisica e mangio dosi di cibo che a volte mi bastano ed a volte no penso a due cose: la prima è che questa volta per ovviare alla fatidica prova costume, andrò in montagna; la seconda penso a quella grande donna che era mia nonna e che mi diceva "Non si ingrassa da Natale a S. Stefano ma da S. Stefano a Natale".

 

immagine tratta da www.familyrecipes.com 

"La confessione di Grazia"

Mercoledì, 02 Luglio 2014 21:18

Certe volte si ha come l'impressione di avere una specie di calamita addosso... Le persone la fiutano e ti si avvicinano per confidarsi. A me, quando capita, sembra che mi stessero aspettando da sempre per rivolgermi le confidenze più intime... Una domenica, per esempio, mi è successo con Grazia, una persona che conosco appena. Una conoscente con la quale non ho molta confidenza. Il fatto che fossi neo-mamma ha richiamato dentro di lei i ricordi di un periodo della vita che forse aveva volentieri lasciato sepolti sotto ad anni ed anni di duro lavoro, distrazioni ed apparente leggerezza.
Oggi, invece, come sollevando il tappeto di una soffitta mai pulita, i ricordi sono emersi portando con loro una realtà poco piacevole, anche se nel racconto tutto sembra tenue, finalmente accettabile.

Grazia, parlando dei figli, mi confessa "ho sempre avuto un'ansia divorante nei confronti dei figli. Pensa che con il mio primogenito non sapevo distinguere quando stava male lui e quando io... Quando aveva le coliche anche io avevo male alla pancia. Avevo instaurato un rapporto simbiotico che mi spaventava". Prosegue...
"Un giorno, lo ricordo come se fosse oggi, ho avuto, dopo tanta confusione che mi annebbiava, un momento di terribile lucidità; mi sono appoggiata allo stipite della porta... Mi sembrava che mi mancassero le forze. Io da sola non ce la faccio... mi sono detta, ed era quel "non ce la faccio" non come si dice ogni tanto per tirarsi un po' sù" sorride, "ma un vero e proprio scoramento. Come un macigno che ti piega e nn puoi farci i conti. Poi, un pensiero latente si è palesato, come a darmi la forza necessaria per andare avanti: "non sono sola, c'è mio marito. Allora forse ce la faccio" ho pensato." Sorrideva mentre mi raccontava uno dei momenti più duri della sua vita, come se solo ora, che i figli sono grandi, potesse permettersi di guardare il passato come un vecchio film a tratti grottesco. Grazia prosegue "Sette mesi dopo scoprii di essere incinta del mio secondo figlio... Provai un senso di sollievo... Finalmente non sarò più sola pensai... Ero davvero ossessionata dal mio primo figlio!
Sono stata una donna piena di ansie e paure e mio marito non ha saputo vederle... Per lui non esistevano neppure... Io le risposte le ho trovate da sola, sempre da sola... Ho fatto dei grossi errori come madre... Ma amavo la libertà e mi sono sentita come in gabbia".

Quella donna, che avevo sempre visto lavorare, che mi sembrava il ritratto della normalità, in quelle poche parole mi aveva rivelato le sue fragilità, come svelando un affresco nascosto. Quella sincerità mi fece pensare che ognuna di noi nasconde un piccolo grande segreto, qualche fragilità riguardo a questo ruolo tanto naturale, quanto complesso come il diventare, tutto d'un tratto, riferimento unico e vitale per un essere umano per il quale si provano i sentimenti più forti che si siano mai provati....

Sara Donati

illustrazione di Sara Donati

saradonatifilmaker.com

 

Giulia Mandrino, founder & editor

Mercoledì, 02 Luglio 2014 16:11

Sono giulia, classe 1983, scorpione, donna iper creativa e curiosa compulsiva, necessito di un quantitativo minimo di colore e variabilità nella mia giornata. Sono laureata in comunicazione interculturale e poi in sociologia con indirizzo marketing e comunicazione; al termine del percorso universitario ho iniziato la scuola di naturopatia e massaggio ayurvedico, specializzandomi in Ayurveda per la mamma e il bambino. Sono mamma di un elfo brontolone di 6 anni e una fatina dispettosa di 4 che rendono le mie giornate profumate di amore e di inquantificabile stanchezza fisica e mentale, toccando picchi (come tutte le mamme) di grande gioia, estasi ma anche rabbia e paura. Sono moglie di un razionale-logico-appassionato di meccanica che mi radica a terra e contiene i miei deliri creativi, facendomi gustare il sapore del semplice stare insieme davanti a un bicchiere di vino.

La mia passione più grande è la cucina naturale: non posso non avere le mani in pasta almeno una volta al giorno! Adoro sperimentare piatti e abbinamenti di spezie, cereali e vegetali, come dice la mia mamma bis "io le cose normali non riesco proprio a farle". Cerco quotidianamente insegnare ai miei figli l'importanza ma anche il piacere di mangiare cose vive e sane e educare la loro mente a nutrisi di cose benefiche per il corpo e la mente. 

Ho scritto 3 libri: Mamme pret a porter gravidanza, Mamme pret a porter il primo anno insieme, e The Family Food cucina naturale per famiglie incasinate di cui sono profondamente innamorata. Potete acquistarli in libreria o più facilmente sull'e-commerce della mia casa editrice con uno sconto del 15% automatico sull'acquisto. 

Questo portale nasce dall'esigenza, dalla voglia e dalla passione di fare informazione per donne e per mamme vicine al modo del naturale e del ben-essere, dell'interculturalità e di un approccio consapevole ed ecologico alla vita. Lottiamo per far sbocciare e fiorire la nostra mente e il nostro corpo, liberandoli dai pregiudizi e dagli stereotipi delle Zie Ignazie.

 

 

Lavoro da diversi anni nell'ambito della realizzazione video. A Roma ho lavorato come assistente alla regia per due anni, collaborando alla gestione di grosse produzioni; Carlo Vanzina, Emanuele Crialese. Con loro ho imparato molto sull'organizzazione. Tornata a Milano, ho lavorato come free-lance, collaborando alla realizzazione di riprese e montaggio per diverse aziende. Emmebi (http://www.emmebidesign.com/), Bestetti e Associati che collabora con numerose aziende di design (Paola Lenti, Poliform, Boffi cucine...). A livello documentario ho realizzato "Cacciagrossa" che ha vinto il primo premio "Italiani Brava Gente" (http://cinefestival.blogosfere.it/2010/04/i-premi-di-italiani-brava-gente-2010-vince-caccia-grossa-di-stefano-de-felici-e-sara-donati.html) finanziato da Cgil Lombardia ed Archivio del Movimento Operaio, della quale ho seguito per tre anni la start up della web tv, sia come consulente che come realizzazione di video istituzionali, spot e documentari. Ho collaborato per circa due anni con la rivista e webtv www.wisesociety.it, per la quale mi occupavo di video ed articoli correlati. Attualmente collaboro con l'Associazione culturale Teja che gestisce un importante archivio di immagini d'epoca e realizza mostre in spazi prestigiosi. Le ultime da noi realizzate sono state presso Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele a Milano ed all'Arengario di Monza. Per loro ed il Museo della Cartografia Lombarda, in collaborazione con Archivio di Stato e Civiche Raccolte Bertarelli, sto realizzando una serie di documentari su temi specifici riguardanti la cartografia. 
Quest'anno il mio cortometraggio "A day like the others" girato a Los Angeles
http://vimeo.com/53729826 ha ricevuto il terzo premio al Brianza Film Corto.
Sono cresciuta in Brianza dove attualmente vivo, ho studiato in larga parte all'estero; in Francia, Spagna e Stati Uniti. Oggi vorrei fare fruttare ciò che ho imparato qui, in Brianza, luogo che ho sempre ritenuto bisognoso e desideroso di valorizzazione.

Sono alla continua ricerca di idee e stimoli per realizzare progetti che soddisfino me ed i clienti e partner con i quali collaboro.

Sara Donati

t. 393 8781641
saradonatifilmaker.com

 

Mi chiamo Eleonora Bernardini, sono una donna, e anche un’ostetrica. Ho studiato presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca, frequentando il tirocinio formativo all’ospedale San Gerardo di Monza (MB) e laureandomi nel 2010 con il massimo dei voti. Non faccio nascere i bambini (all’università mi hanno raccontato che questo lo fanno le mamme!), e non mi troverete in sala parto (o almeno, non in divisa). Se vi state chiedendo “E che cosa fai, allora?”, siete proprio le persone che speravo di incontrare. Sono un’ostetrica libera professionista: lavoro con le donne di tutte le età, dall’adolescenza alla menopausa, passando per il momento speciale della maternità. Le donne possono scegliermi come figura professionale per ricevere un aiuto, un sostegno, un consiglio, una consulenza o una visita, in qualsiasi momento della vita. Organizzo anche corsi ed incontri su varie tematiche (preparto, allattamento, maternage naturale, puericultura, pavimento pelvico, ciclo femminile e mestruazioni, contraccezione…). Mi piace sedermi tra un gruppo di donne, stando comode per terra in mezzo a tanti cuscini, e parlare tutte insieme, unite in un cerchio, come se non ci fosse un domani. Mi piace continuare a studiare: non si smette mai di crescere come persone, e nemmeno come ostetriche. Adoro lavorare con il corpo e danzare: mi sono formata come operatrice F.I.D.-O.N.® (Formazione Italiana Danzaterapia Operatori Nascita – metodo Maria Fux) e dal gennaio 2014 collaboro come docente in questo percorso di formazione professionale. Nei miei corsi, ci si ritrova tra donne anche per danzare, liberare la mente dalle fatiche e dai pensieri, sciogliere il corpo e riscaldare il cuore. Collaboro con la clinica Mater Domini di Castellanza (VA), dove accolgo le donne negli ambulatori di ginecologia (per tamponi e Pap test), in sala operatoria per gli interventi ambulatoriali (per la colposcopia, l’isteroscopia diagnostica e l’isterosonografia), i corsi di accompagnamento alla nascita e i corsi post parto. Potrete trovarmi anche nel mio Studio di Arte Ostetrica “A casa con te” di Carate Brianza (MB) con attività dedicate alla salute della donna, della mamma, del bambino e della famiglia intera (sul sito www.acasaconte.com potrete scoprire qualcosa di più). Sono un’ostetrica giovane, e conosco bene le difficoltà della madri e delle donne di oggi. Il mio studio vuole essere un porto sicuro e calmo in cui potersi fermare per un po’, per dedicarsi del tempo, e imparare divertendosi. Questa rubrica, senza troppe pretese, vuole provare a raccontarvi qualcosa, con la sfida di riuscire a strapparvi un sorriso, di tanto in tanto! Benvenute! E ricordate: le ostetriche non fanno nascere i bambini, tanto meno i ginecologi (a questo ci pensano le mamme!)

Monica Contiero, psicologa clinica e counsellor sistemica.
Sono ormai 15 anni che bazzico nel mondo dell’infanzia! Inizialmente come insegnante di scuola dell’infanzia e scuola primaria, poi come psicologa tirocinante presso enti pubblici ( reparto di pediatria ospedaliero, U.O.N.P.I.A.,  comunità per bambini ed adolescenti) ed infine, una volta laureata diventata counsellor, ho approfondito gli studi sulla comunicazione non verbale e sulla gestione delle emozioni e ho lavorato per diversi anni presso due comuni del territorio a sostegno del ruolo genitoriale ed educativo, cercando di supportare genitori ed insegnanti nella relazione coi bambini, attraverso colloqui, osservazioni, corsi di formazione, incontri a tema. Ho spaziato dagli asili nidi alle scuole  secondarie di secondo grado. Questo mi ha portato ad entrare in contatto con moltissime realtà familiari e scolastiche e a confermare in me l’idea che ciò che veramente voglio fare nella vita è aiutare gli adulti a capire i bambini, a leggere il  loro linguaggio segreto, così affascinante ma non sempre a noi comprensibile.
Nel frattempo ho conosciuto Giulia Mandrino e ho collaborato al centro Mamma Pret a Porter attraverso colloqui  individuali, di coppia ed incontri tematici per genitori. Ho scritto con lei i due libri “Mamme pret a porter” e continuo privatamente ad occuparmi di famiglie, scuole e soprattutto bambini!
Nella vita privata sono mamma di due bambini, Riccardo di 9 anni ed Andrea di 6 anni e mezzo. Ogni giorno, grazie a loro, imparo qualcosa di me stessa, cresco e Vivo.

 

Sono Elena, sono nata a Seregno in una calda giornata nell’agosto del 1977, ora medese di adozione. Ho frequentato il liceo artistico, praticamente ai tempi dei dinosauri, ho imparato l’arte e purtroppo poi l’ho messa da parte, ma penso di aver mantenuto comunque la mia vena artistica. Sono la donna degli eccessi, per me non esiste che il bianco o il nero, o lungo o corto, o tanto o poco, non esistono le vie di mezzo e non sempre trovare il giusto equilibrio per me è così semplice, prima ci devo sbattere la testa e non è comunque detto che ci riesca ugualmente, sono scostante ed altalenante. Mi piace dipingere e cucinare a giorni alterni, amo leggere ma non sempre, adoro stare all’aria aperta ma anche oziare sul divano davanti alla tv (questo è un esempio di ciò che intendo per altalenante). Conosco mio marito praticamente da una vita, è il mio compagno di avventure e risate, il mio miglior amico che ancora, dopo più di vent’anni che stiamo insieme, mi fa battere il cuore. Con noi vive Cucciola, una coniglietta orami seienne, l’amore della mia vita, la cosa più grande che mi sia mai capitata, la vita insieme è una continua avventura e scoperta, sia per lei che per noi. In uno dei miei momenti di folgorante creatività ho scritto un libro, ironico e leggero “Il mondo è bello perché è variabile” edito la Il Filo - Albatros, ve lo consiglio se avete voglia di passare qualche ora spensierata. Vivo una vita normale, semplice e felice, mi piace vedere le cose in maniera ironica, un po’ cinica, sorridere sulle piccole difficoltà e avere sempre in testa quella nuvoletta tipo fumetto che, anche nelle giornate un po’ “fantozziane” ti aiuta a superare tutto con un sorriso.

 

 

Sam, rubrica Da Donna a Donna

Mercoledì, 02 Luglio 2014 15:02

Chiamatemi Sam. Sono una donna follemente innamorata dalla magia antica che ogni donna porta con sé. Ancora alla ricerca di “cosa voglio fare da grande”, anche se grande lo sono già da un po’; sono diplomata in ragioneria, appena laureata in ingegneria, da qualche anno appassionata di psicologia, sociologia e biologia, alle quali mi sono avvicinata da curiosa autodidatta. Così, leggendo e sperimentando, ho scoperto il meraviglioso universo che si nasconde dentro ognuna di noi, le infinite possibilità del nostro corpo, le straordinarie potenzialità del nostro cervello e la magia che si cela nel nostro animo e desidero rendere partecipi le donne che incontro delle mie scoperte e delle mie impressioni. Divisa tra nord e sud, tra la mia vita di donna adulta e la mia famiglia di origine, sono una persona curiosa che adora conoscere e sperimentare, mettendo il proprio cervello analitico al servizio della ricerca della propria felicità. Sono un’osservatrice e sono una riflessiva, amo pormi domande sempre nuove e indugiare nel trovare delle risposte perché, come sostiene Kavafis, proprio come verso Itaca é il lungo viaggio a donarci i più ricchi tesori. Sono un'inguaribile ottimista, sono una di quelle che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, sono una di quelle persone che fanno sempre progetti, a volte discutibili. Sono una a cui piace chiacchierare, a cui piace raccontare cosa ha visto o cosa ha letto. Credo che ognuna di noi debba intraprendere un percorso alla scoperta di se stessa, alla ricerca di una maggiore consapevolezza e cognizione del proprio corpo e del proprio animo di donne potenti e meravigliose ed é questo quello che spero di fare: incuriosire le donne, con le nozioni che ho appreso, con le teorie che ho sviluppato, con le domande che mi pongo, con le idee che lancio.

immagine tratta da www.nixsi.com

Sara

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Cecilia

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