Il setter, il perfetto cane di famiglia

Venerdì, 12 Settembre 2014 12:27

Ho cani da quando sono nella pancia di mia mamma. L'ultima cagnolina è venuta a mancare quando ero al terzo mese di gravidanza di mio figlio, ed essendo già la nostra situazione famigliare alquanto complicata avendo i parenti più vicini a due ore di macchina da casa nostra, ho deciso di aspettare ad adottare un altro cagnolino; sono passati 5 anni, anche la mia piccola ha iniziato l'asilo e ho sentito che non potevo più aspettare, era il momento di regalare a me e alla mia famiglia l'amore totalizzante di un cane.

Sui benefici di avere un cane in casa, per l'adulto e per il bambino, non mi soffermeò in questo articolo. Oggi voglio raccontarvi il dilemma del come, dove e quando adottare un cane che sia:

1. adatto ai bambini, quindi non solo che non li sbrani, ma che ti consenta di lasciarli tranquillamente in stanza con loro (ovviamente insegnando ai piccoli il giusto e dovuto rispetto per lui).

2. che non ti mangi e devasti completamente la casa

3. che vada daccordo con altri cani perchè non puoi pensare di andare in giro con due figli e un cane che si attacci a tutti gli altri animali che incontri per strada.

Ho quindi navigato un po' su Facebook e tutti parlavano del Setter come cane particolarmente adatto alla famiglia e ai bambini, in quando di indole molto molto dolce e coccolona, ma allo stesso tempo socievole e giocherellona. Ho trovato quindi un'associazione che si occupa di salvare setter in stato di difficoltà, metterli in posto sicuro, fargli tutti gli esami per capire se sono sani e poi trovare un'adottante, consigliando il futuro padrone sul cane migliore da adottare. Così ho trovato la mia Camilla, dolcissima, anzi zuccherosa setterina inglese di 2 anni che ruba i giochini dei miei bimbi e poi si fa aprire la bocca da loro per farseli riprendere; l'unico essere vivente che riesce a far stare il mio maschietto iperattivo di 5 anni seduto fermo per più di due binuti mentre è intento a coccolarla. 

Abbiamo allora intervistato Flavia Guagnelli, fondatrice di Italian Setter Rescue. 

Italian Setter Rescue. Come nasce la vostra iniziativa?

"L'ISR – Italian Setter Rescue è nato nel Gennaio del 2012 dall'unione di circa 10 persone che hanno deciso di versare una piccola quota mensile per salvare, di volta in volta, un Setter Inglese in Difficoltà. Inizialmente veniva scelto un singolo cane, mandato in un rifugio al Nord e ci si occupava della sua adozione. Dopo 2 anni e mezzo, il gruppo conta 65 membri su tutto il territorio Nazionale. In 2 anni e mezzo sono stati salvati più di 400 cani. Attualmente il gruppo gode del sostegno, virtuale e reale, sia in Italia che all'Estero."

Perché proprio i setter?

"Il grande amore per questa razza ci ha fatto incontrare e unire. Il Setter Inglese è una delle razze maggiormente abbandonate e maltrattate nel nostro paese. L'Italia è il paese nel mondo che vanta il primato per nascite, siamo i primi produttori a livello internazionale. Questo perché il Setter Inglese, nel nostro paese, è visto quasi esclusivamente come cane da caccia e quindi da lavoro. Troppo spesso si pensa che non vada bene per un contesto familiare perché è un cane che vuole vivere libero e all'aperto. Fortunatamente un numero sempre più alto di persone si sta rendendo conto che il Setter ama condividere la vita quotidiana con i suoi amici umani... adora il divano, le comodità e le coccole. Adora correre libero negli spazi aperti, ma adora altrettanto tornare alle coccole del suo padrone. Ottimo con i bambini, pur essendo un predatore, adora il gioco."

Com'é organizzata la vostra associazione?

"Al momento contiamo circa 65 membri operativi su tutto il territorio nazionale. L'ISR – Italian Setter Rescue si sta anche presentando come Associazione di Volontariato regolarmente riconosciuta. Operiamo sia a livello nazionale che internazionale, questo grazie al buon lavoro fatto che ci ha reso credibili e affidabili e agli innumerevoli rapporti che abbiamo costruito e cementato un po' in tutta l'Europa.

Sono molti i setter abbandonati? 
"Si, il Setter Inglese viene spesso abbandonato se non idoneo all'arte venatoria o molto più semplicemente si perde durante le battute. Questo, unito alla cattiva – e illegale - usanza di non microchippare i cani, fa si che non si riesca a risalire ai legittimi proprietari."

I setter sono adatti per essere adottati dalle mamme con bimbi anche piccoli? Quali sono le loro esigenze?

"Si, il Setter Inglese non è una razza che presenta problematiche in presenza di bambini anche piccoli. Il Setter ama giocare e non è assolutamente aggressivo in presenza di bimbi. Può essere particolarmente irruento, ma sta anche agli adulti fargli capire fin dove può arrivare la sua vivacità. Altro aspetto fondamentale è non dimenticare mai che il Setter Inglese necessita di movimento per poter sfogare la propria vivacità. E' fondamentale portarlo fuori più volte al giorno e consentirgli di correre e socializzare con i suoi simili."

Se una mamma volesse adottare un setterino con voi quali consigli le daresti? Maschio o femmina? Cucciolo o adulto?

"Le spiegheremmo subito che prendere un cane è una grande responsabilità... avere un cane è come avere un figlio... l'animale dipende in tutto e per tutto da noi. Un cucciolo richiede ancora più cura poiché va seguito ed educato per molto tempo. A una mamma stanca, non consiglieremmo mai il cucciolo, ma un esemplare adulto, tranquillo, non traumatizzato da una vita precedente. Il maschio è sicuramente più impegnativo rispetto alle femmine più tranquille e materne. Ma molto dipende dal carattere del cane." 

Qual é l'iter per adottare un setter tramite italian setter rescue?
Chiunque fosse interessato all'adozione di un Setter Inglese può contattarci scrivendo un'email a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Giulia Mandrino

 

Proposte per le supposte

Mercoledì, 10 Settembre 2014 08:49

Prepari la cena e poi ti metti a tavola, magari con la tv accesa in sottofondo.
Da ascoltare c’è poco, da vedere ancor meno, a quell’ora, giustamente, spopola il TG, non è che vuoi restare ignorante, è che dopo una giornata di merda certe notizienon vorresti sentirle, non le puoi sopportare, non hai la forza di metabolizzarle, hai bisogno di frivolezza, tanto per non sperare (sarebbe troppo!) in una buona notizia.
Ma la cosa che ultimamente mi salta più all’occhio è la strana e consueta abitudine di parlar di culo.
A quell’ora è tutto un sentir di pannolini, pupù liquida, assorbenti che ci sono e non senti, bruciori di “patata”, diarrea, supposte e compagnia cantante.
Magari uno ci butta l’occhio o spesso non le senti per niente certe pubblicità ma proporrei una fascia protetta anche per certe pubblicità: tipo dalle 19.00 alle 21.00 niente frasi tipo “quando la diarrea ti sorprende” oppure “sono Eva la supposta effervescente” o “quando arriva la pupù liquida” o ancora “per le piccole perdite di urina”.
Già sono argomenti un po’ spinosi anche quando ne parli con il medico, magari a quell’ora mentre stai mangiando… anche no grazie.
Vorrei anche spezzare una lancia a favore di quei coraggiosi che prestano il proprio volto per certi spot, Si potrebbero fare con dei pupazzi o una ricostruzione a computer (cavoli ci hanno girato Avatar che dura ore!). Perché sapete, il bambino della pupù liquida ora non si lamenta, ma non so come la prenderà quando, a diciassette anni, la madre gli farà vedere la sua unica volta in cui è comparso in tv!
Vorrei stringere calorosamente la mano al signore che, anni fa, faceva lo spot delle pastiglie per la diarrea dove, in fila alla biglietteria del cinema, ad un certo punto scappava a gambe strette perché la squarella lo aveva sorpreso.
Un saluto a chi, mentre fa le foto con la moglie, nella savana, si apparta tra i leoni perché tradito dal funzionamento della flora intestinale.
Un plauso alla signorina che presta il volto alla supposta effervescente e vorrei anche chiederle se l’ha mai provata e se, quando la usi, ti fa lo stesso effetto di un lungo sorso di cola … no dai effervescente e supposta insieme non li avrei mai immaginati!!
Abbandonate, per ora, le ragazze che “in quei giorni” facevano la ruota, alpinismo, bunginjumping, paracadutismo … non erano veritiere, la maggior parte di noi non le fa neanche quando è senza assorbente!
Un caloroso ciao a quella che ritiene sarebbe bello far sparire certe cose fastidiose: un consiglio per far sparire il fastidio dei tacchi alti sarebbe usare qualcosa di più basso dei 17 centimetri e per l’assorbente non usare proprio quel giorno un mini abito in lurex argentato attillato come una muta da sub aiuterebbe.
Come dimenticare la molecola cattura odore, così da poter entrare in ascensore in serenità evitando l’effetto “gas nervino”?!
Un sincero “non vi capisco” alle donne che, tempo fa, hanno fatto causa alla società perché avevano scambiato il prodotto per lavaggi intimi con un colluttorio. Avete presente la famiglia Boccasana? Il prodotto in rosa? Ora qualcuna si è fatta ingannare dal fatto che la marca del prodotto era uguale a quella del prodotto per gargarismi, avvelenatesi hanno fatto causa perché nella pubblicità (ora è ben scritto) non si leggeva “uso esterno”. Analizzando il prodotto mi viene spontaneo dire che io un colluttorio rosa, che fa schiuma, in un contenitore del genere mi avrebbe destato qualche sospetto…
Ed infine un pensiero per quelle che mentre sono a cena ci tengono ad informarmi che non si vergognano di avere un fastidioso prurito intimo perché hanno una soluzione … sì, ce l’ho anche io, … grattatela in silenzio!

Elena Vergani

Un coniglio esotico

Mercoledì, 10 Settembre 2014 08:42

Non vorrei fare il pippone animalista, ma è super vero quando si dice che un animale è un impegno, sappiate che un coniglio è uno straimpegno!
Come prima cosa va detto che il coniglio non è un animale da gabbia, nessun animale è da gabbia!!!!!
La seconda cosa è che gli animali non si comprano: adottate i trovatelli, ci sono mille animali in cerca di casa e di affetto e non avete la minima idea di cosa scoprirete nei loro occhi e nei loro cuori, io ho fatto l'errore di ignorare completamente che ci fossero rifugi anche per i conigli, chiunque sia interessato ad adottare un coniglio, una cavia, un porcellino d'india o un topolino può rivolgersi, ad esempio, alla "Collina dei Conigli" di Monza.
Un animale è un impegno, un coniglio forse lo è di più: non potete portarlo a spasso come il cane e non è autonomo e girovago come il gatto. Tutti quelli che sanno di Cucciola mi chiedono: "Un coniglio? Perché?"
Inizialmente ho curato per un paio di estati il coniglio di mia nipote, il solito animaletto preso perché il bimbo lo vuole tanto, il tanto è durato circa una settimana; essendo che la casa di prima era piccola mi sembrava più adatta ad un animale piccolo e così ho scelto un coniglio.
I conigli amano il proprio patrone, soffrono la solitudine e sono molto legati alla loro casa che li rende sicuri e tranquilli, spostarli per una breve vacanza non è semplice, sia per le accortezze da adottare in viaggio sia per la casa dove andremo, non tutti i posti che accettano animali vogliono i conigli, perché? Rosicchiano!
Ci sono una serie di informazione che nessuno ti spiega e che scopri con il tempo, avere un animale è una scoperta, avere Cucciola è una sorpresa.
Non era importante per me il sesso ma la Cucciola mi era stata data come maschio, da lì il nome Ringhio, poi (ve lo giuro mi prenderete per pazza) tra le ciglia degli occhi, l'atteggiamento e un non so che, quando ho chiamato il veterinario e gli ho detto che avevo un coniglietto da fargli vedere che secondo me aveva due cose: la prima è che era una femmina e non un maschio (ma poco importava), la seconda è che era in calore (faceva i bisogni ovunque, cosa che non aveva mai fatto e che, successivamente, non ha più fatto); entrambe confermate e da Ringhio è diventata Cucciola.
Quando Cucciola è arrivata da noi abbiamo subito evitato di chiuderla nella gabbia, era solo il luogo dove andare a mangiare e fare i bisognini; le prime notti, ingenuamente, la chiudevo in gabbia (che comunque è spaziosa e le consente di camminare dentro), pensando che dovendo dormire non avrebbe fatto differenza, errore, lei fa tanti pisolini ma mangia, si muove e passeggia anche di notte, poco, ma anche di notte.
Il coniglio sta meglio in compagnia e sarebbe l'ideale fossero in coppia o in gruppo, anche qui non è sempre semplice pensare di avere più di un animale e ormai lei è abituata alla nostra famiglia a tre e sappiate che l'inserimento di un altro coniglio nella famiglia è possibile, ma non semplice.
L'alimentazione è facilmente consultabile su un sito che si occupa di conigli, evitate i mangimi preconfezionati non sono adatti ed il rischio è che li facciano ingrassare e, gonfiandoli troppo, gli tolgano la fame di fieno, alimento di cui hanno costantemente bisogno.
Ogni animale poi ha i suoi gusti, come noi, Cucciola non mangia il sedano, adora le carote e l'insalata, non mangia i ravanelli, ma i gusti li scoprirete passo passo ed è una cosa divertente e curiosa imparare insieme, crescendo giorno per giorno.
Logicamente acqua sempre fresca in un beverino.
Fieno sempre presente, di ottima qualità, non risparmiate! Il fieno è la base della loro alimentazione e gli serve anche per "consumare" i denti masticando che, essendo a crescita continua (come le unghie) hanno bisogno di rimanere della giusta misura, un coniglio con i denti eccessivamente lunghi ha conseguenze inimmaginabili, anche fatali; quindi più ne mangiano e meglio è, per il loro intestino (delicatissimo), per i denti, non li fa ingrassare ed è tutta salute.
Il veterinario poi è stata una scoperta, non tutti i medici si occupano anche di conigli, dovrete trovare un veterinario specializzato in animali esotici: ve lo giuro, il coniglio è considerato un animale esotico: pazzesco!
E infine la casa, metterla totalmente a prova di coniglio è penso impossibile, Cucciola ora si è un po' calmata (ma non troppo) ma quando era piccola tutto era buono per essere masticato: scarpe, ciabatte, abbiamo eliminato i tappeti (perché ci è capitato che le venisse un blocco intestinale dopo aver bucato tipo groviera una passatoia di due metri), rosicchia gli angoli dei muri, dei mobili, del divano, i fili del computer, il silicone nel box doccia, le doghe del letto, dite una cosa e lei sicuramente l'ha masticata o almeno ci ha provato.
Ora viviamo in una casa più grande e con giardino, un cambio fatto apposta per lei, in appartamento ormai stavamo troppo "stretti" e uno spazio aperto era necessario, logicamente anche lì i danni sono all'ordine del giorno!
Ci sono tutta una serie di atteggiamenti tipici del coniglio, la posizione "ad omino" per quando sono curiosi o vogliono vedere cose più lontane o più alte, lo sbattere delle zampe posteriori in segno di pericolo, gli occhi che con il tempo saprete leggere come se vi parlassero una lingua chiara e comprensibile, le orecchie che sono espressive quanto le nostre parole.
E' una seienne navigata, ad ottobre saranno sette anni, la vedo che non ha più l'argento vivo del cucciolo, ma ancora è una peste e mi sorprende, tanto e mi fa compagnia, tanta e mi sta attaccata come una cozza, mi segua dove vado per casa e si addormenta vicino ai miei piedi e russa e mi riempie il cuore.

Elena Vergani

L'estate dei tanti consigli

Mercoledì, 10 Settembre 2014 08:24

Chi come me approfitta delle vacanze estive per incontrare i parenti che punteggiano in lungo ed in largo il bel paese, riconoscerà in questa descrizione qualcosa di familiare.

D'estate, infatti, i parenti sovraffollano il mio, solitamente solitario, pianeta di neo-mamma. Non ho mai ambito a fughe ferragostane, con code per accaparrarsi francobolli di spiaggia, soprattutto ora che a complicare gli spostamenti ci sono ammennicoli vari; seggiolino, passeggino, kit da spiaggia con innumerevoli utensili da sabbia, kit per mangiare, kit per fare nanna etc etc etc...
Sto esagerando per rendere vagamente l'idea :-)
Insomma, ora, più che mai, le mete preferite sono quelle delle case di famiglia, magari abitate da parenti che ogni tanto hanno a cuore che la mamma in questione possa fare una doccia lasciando il suo cucciolo in mani fidate. Ecco che, l'idea di stare in famiglia, una famiglia informe e frastagliata, che arriva ad includere parenti di parenti ed amici di amici, diventa ambita. E tutto fila liscio finché non bussa alla porta dell'ambita vacanza qualche piccolo disturbo tipico della prima infanzia... Proprio per la diffusione di questi piccoli disturbi, tutti o quasi, coloro che abbiano avuto a che fare con un infante, ne hanno qualche esperienza; fin qui tutto bene, anzi, l'enciclopedia dei consigli diventa inesauribile, fino a diventare sconfinata e precipitare in un marasma caotico di "sentito dire" e di "al limite prova anche..."

Ecco che qui, non c'è limite al peggio e se vagamente mostri la tua (sacrosanta) perplessità, dai adito al sorgere di una vastità di dotti in ogni campo e materia, capaci di confondere le idee del più puntiglioso puericultore. Ed eccomi qui, finalmente sola, a ritrovare la sintonia dopo un periodo in cui ho fatto di mia figlia un campo di prova su rimedi contro la stitichezza. Ed ora che ho rodato un "sistema", mi tornano all'orecchio i "potresti provare anche..." ed i "ma perché non le dai..." di chi ha ormai figli maturi (anche se definitivamente stitici) a testimonianza dell'aver svolto un eccellente lavoro genitoriale.
Ma in questo momento lieto, in cui dietro alle spalle guardo con tenerezza ai momenti passati in casa nell'attesa che facesse effetto il clistere, posso ripercorrere i più bizzarri suggerimenti, decantati da chi (evidentemente) non ha mai avuto a che fare con lo stesso fastidioso problema, ma egualmente vuole vantarsi della sua posizione di genitore ormai baciato dal tempo trascorso. Ne sono immancabili segnalatori quei principi di frase che nascondono l'insidia della svalutazione: "sicuramente ne sai più di me, ma, perché non le metti il succo di pera nel latte?" Con quel "sicuramente ne sai più di me" che vuole giustificare l'arroganza di voler dispensare consigli ad una povera, inesperta, neo-mamma. "Excusatio non petita, accusatio manifesta" direbbero i latini, che ne sapevano di latenti sentimenti umani.
Ad onor del vero debbo dire che tra tanti consigli, alcuni, quelli più sobri, supportati da vago fondamento scientifico, hanno avuto la meglio, trascinandomi fuori, almeno per ora, da un problema che alimentava un formicaio parentale che ancora sento brulicare dietro alle mie esili spalle di neo, ormai forse non più neo, mamma!

Sara Donati

Illustrazione di Sara Donati

saradonatifilmaker.com

 

Mi sono recata a Sana per cercare prodotti e aziende di cui parlare, scovare appunto alimenti e servizi in linea con lo stile di vita "natural" per mamme di oggi.
In effetti ne ho trovate molte e nei prossimi mesi ampio sarà lo spazio dedicato a prodotti testati da noi e consigliati: da biberon di vetro con una custodia che li rende infrangibili, scaglie di cocco ricoperte di cioccolato che danno seriamente dipendenza, un nuovo formaggio veg,, estrattori/centrifughe per fare un passato di verdura che conserva tutte le proprietà, trucchi 100% natural a prezzi bassissimi... tutto davvero fantastico.
Ma la cosa che più mi ha colpito, coinvolto, emozionato, sono state le persone, i volti, le luci che hanno nei loro occhi alcuni uomini e donne quando ti parlano dei loro prodotti. Tutto ciò l'ho trovato sopratutto nello stand Ecor-Naturasì, che aveva molti dei suoi agricoltori lì presenti con il loro piccolo spazio; non erano lì per vendere, nè per convincerti a comprare nulla: erano lì per raccontarti il loro mondo. Così non solo ho scoperto prodotti di cui non avevo mai sentito parlare, dalla BATATA (si batata con la b, che a differenza della patata si mangia anche cruda), e varietà di crucifere davvero mai viste, ho incontrato anche Daniele, che coltiva un castagneto di piante plurisecolari: oggi mi faceva vedere fotografie di un castagno che ha 600 anni a cui si arriva solo a piedi perchè a 8 km dalla prima strada; lui semina consapevolmente piante che daranno i loro primi frutti tra 5 anni, ma che tra 100 anni avranno il loro pieno splendore. Ho conosciuto Daniele, dell'azienda Filogea, che ha deciso di lasciare l'azienda agricola del padre perchè non in linea con la sua filosofia di vita; lui mi parlava in modo allegro e divertente di come noi mamme ci informiamo tanto su vaccini, parto, accudimento naturale ma poi diamo schifezze immonde da mangiare ai nostri figli: per Daniele la natura ha in sè una sapienza intrinseca e come dicono molti ginecologi illuminati in merito al parto "bisogna mettere le mani dietro la schiena e osservare, perchè a metterci le mani si combinano solo casini uno dietro l'altro"; l'unico lavoro è quello di rendere la natura libera di fare il suo corso, perchè i nodi vengono sempre al pettine: se nutri la terra questa ti darà un frutto che nutre il tuo corpo. Al contrario se semini schifezze e le nutri con schifezze su una terra priva di nutrienti non potrai che raccogliere un alimento privo di nutrienti e ricco di schifezze.
Ed è stato bello, non solo interessante ma anche semplicemente, valorosamente bello fermarmi a parlare di un castagno, perchè quei marroni che ho mangaito non erano solo marroni, erano ricchi, erano pieni di passione e appunto di un terreno vero, pieno, sazio, rispettato.
Partendo dal fatto inscutibile che dietro a ogni azienda c'è comunque e giustamente un obiettivo di profitto, si comprende che forse, pian piano, stanno nascendo nuove forme per fare impresa: pian piano, grazie alla crescita del mercato del biologico e di aziende che hanno alla base determinati obiettivi, si stanno innescando dei meccanismi che porteranno grandi benefici a tutti noi che vanno oltre al sempre biologico. E credo che il mondo del Bio di Ecor Naturasì sia questo, un mondo di agricoltori che grazie proprio alla preziosa "rete" hanno la possibilità di essere sicuri di vedere il proprio raccolto, di programmare appunto in rete con altre aziende le coltivazioni dell'anno (un anno il finocchio si l'altro anno magari no), di partecipare alla formazione e accedere a tutte le forme di innovazione ma anche di confronto, di condividere politiche del lavoro etiche e in generale di lavorare con l'obiettivo di nutrire la terra e la Terra, perchè solo se questa è sana e ricca potremmo nutrire, dare lui la giusta benzina, non solo sfamare il nostro corpo e appagare il nostro palato. Speriamo che nei prossimi anni ci sia da parte nostra una riallocazione del budget famigliare verso prodotti agricoli bio, ossia semplicemente veri e autentici. Ricordiamoci che il biologico è semplicemente l'agricoltura di 50 anni fa, con consapevolezze e competenze maggiori, ma la base è quella. Tutto, splendidamente qui. Less is more come diceva qualcuno.


Giulia Mandrino

La storia di Carolina

Mercoledì, 03 Settembre 2014 09:12

Mi chiamo Carolina, sono Brasiliana, ho 34 anni, sono sposata e vivo a Saragozza, in Spagna. Sono venuta a vivere qui perché mio marito è spagnolo. E dopo cinque anni di matrimonio mio marito ed io ci siamo trovati da soli in ospedale, piangendo perché pensavamo che il nostro cucciolo non sarebbe sopravvissuto, ma il 28 gennaio del 2014 alle 20.55, il nostro bambino è nato piangendo e pronto ad affrontare la vita! Theo è nato con 29 settimane e 550 grammi, da un cesareo d'urgenza, mamma e bimbo in pericolo a causa di una pre-eclampsia. Lui è andato subito alla Unità di Terapie Intensive e li è rimasto per 80 giorni, ha avuto molte complicazioni per essere un bambino estremamente prematuro, è stato tra la vita e la morte per due volte, ed io trascorrevo 12 ore al giorno in ospedale facendo il "canguro" con lui, dandogli forza ed energia positiva. Non avevo mai vissuto un momento così difficile nella mia vita. La mia famiglia era tutta a San Paolo, ma io non li volevo qui, perché nessuno avrebbe potuto fare niente, sentivo che questa era la mia missione, di mio marito e del piccolo Theo.

100 giorni dopo, abbiamo lasciato l'ospedale con il nostro bambino. Ed oggi siamo tutti a casa, per combattere insieme e costruire la nostra piccola famiglia. Non so dire qual'è stata la parte più difficile, sono state tante: Partorire e non essere in grado di vedere mio figlio. Vedere il mio bambino come un feto che non era ancora pienamente "pronto". Vederlo subire molti interventi, intubato e sul suo volto la sofferenza. Lasciare l'ospedale senza il mio bambino in braccio. ..... Potrei avere mille ragioni per piangere, ma la verità è che quello che non uccide rafforza! Ho dovuto essere forte ed essere presente, perché era il minimo che una madre doveva fare mentre il suo bambino stava facendo l'impossibile per sopravvivere. Oggi cerchiamo di essere dei genitori normale per il nostro figlio, trattandolo con la massima normalità possibile e coccolandolo molto! Sì, un sacco di baci, tanta musica e tanta pace. Perchè lui se lo merita. E 'stato l'incubo più lungo della mia vita, ma un incubo pieno di momenti di tenerezza. Oggi, lui ha quasi sei mesi, pesa 3400 e misura 48 centimetri. Riuscite ad immaginarlo?

Come è stato vivere tutto questo lontano dalla mia terra? Rispondo scomponendo gli argomenti in due parti: da una parte sono molto felice di avere partorito Theo qui. Il sistema sanitario è molto buono, e lui è stato trattato come un re. Dovrà essere seguito fino ai quattro anni intensamente e fare un po 'di riabilitazione. E tutto questo gratuitamente.

Non so come sarebbe andata se mio figlio fosse nato in Brasile. Poi qui abbiamo maggiori opportunità, non devo lavorare tutto il giorno per vivere bene e posso godere di più il nostro cucciolo. Da l'altro lato mi manca la gioia dei miei genitori, fratelli e nipoti, dei cuginetti Brasiliani che Theo vedrà poco, ma la mia famiglia viene spesso a trovarmi, la mia mamma è qui ora e resterà per tre mesi. Non è la stessa cosa di vivere vicino, ma sono venuta qui per mia scelta. Nella vita la felicità non è mai completa né eterna, ma sono felice. Non so se sarò felice domani. Cerco di godere di ogni momento quando mi trovo in Brasile e godere al massimo quando la mia famiglia viene a trovarci. Quindi tutto dipende dal punto di vista. Ci sono delle persone che vivono nella stessa città e si vedono poco, ma ogni volta che noi andiamo in Brasile è una festa e cerchiamo di vedere tutto ciò che si può!. E alla fine, tutto è relativo. Non possiamo drammatizzare, se c'è "saudade" è perché c'è amore, e per questo non c'è distanza, troviamo sempre un modo!

Vuoi raccontarci la tua esperienza di mamme nel mondo? Scrivici attraverso la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Il tè va bene proprio per tutti?
In realtà i bambini sotto i due anni non devono bere Tè nero, verde e bianco. Le sostanze contenute al loro interno infatti interferiscono con lo sviluppo del sistema nervoso. Inoltre è possibile che interferisca nel processo di assorbimento del ferro.

Per lo stesso motivo anche in gravidanza non bisogna eccedere con i tè sopra citati; durante la gestazione infatti le catechine del tè posso interferire con l'assorbimento dell'acido folico, indispensabile per la crescita del bambino e la prevenzione di malattie.

In allattamento sono sempre da evitare i suddetti tè in grandi quantità, una tazza la giorno è consentita. Evitiamo accuratamente drenanti e prodotti a base di tè verde, in quanto tutti i drenanti mandano in circolo tossine che vengono poi immesse nel latte. 

In gravidanza, allattamento e nei primi due anni di vita del bimbo potremmo bere:
- Rooibos è un tè naturalmente dolce,ricco di vitamine, calcio, ferro e antiossidanti naturali, naturalmente privo di caffeina.
- Kuchica: come abbiamo scritto nel nostro manuale Mamme pret a porter, Mental Fitness Publishing, questo tè è privo di teina e contiene numerose sostanze minerali tra cui fluoro e calcio. Ottima per i bambini dagli 8 mesi di vita circa da somministrare la mattina, in alternativa a centrifugati di frutta e verdura.
- Infusi alla frutta anch’essi senza caffeina.

Dai due anni in poi possiamo dare una tazza di tè verde (solo tè verde) ai bambini sopra i due anni in quanto i suoi antiossidanti rafforzano il suo sistema immunitario e sembrano favorire il contenimento delle carie.

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Ecco una ricetta semplice di un secondo altamente proteico, facile da fare e ottimo.

E' la farifrittata! A differenza della farinata la si cuoce in padella e non è al 100% indispensabile il riposo prolungato del composto prima della cottura.

Ecco la mia ricetta di un ottimo parmigiano vegetale, da usare come condimento sulla pasta e sul riso, ma anche per creare ottime gratinature. Possiamo usarlo fin dagli otto mesi di vita del bambino escludendo magari il sesamo se i bimbi sono soggetti allergici. 

 

 

 

La zia Ignazia dice: "ma neanche un po' di formaggino sulla pasta? cosa gli metti sennò povera anima?"

E le risposte che trovate sul nostro libro Mamme pret a porter, Mental Fitness Publishing: "'Il latte di mucca è il nutrimento naturale del vitello e il suo contenuto proteico è il triplo rispetto al latte della donna; infatti il vitello ha una crescita molto più rapida del bambino, a poche ore dalla nascita si regge già in piedi e ha l'aspetto di un animale adulto. In altre parole per crescere un vitello occorre una maggiore quantità di proteine per far crescere un bambino.'*

In ogni caso l'assunzione di formaggi è sconsigliata: il parmigiano è invecchiato con l'ausilio di additivi e i formaggi fusi e formaggini contengono conservanti e coloranti e sono di scarso valore dal punto di vista nutrizionale. Possiamo trovare gli stessi nutrienti in cibi vegetali che non provochino acidosi e consentano quindi di assorbire meglio i cibi senza compromettere il nostro equilibrio di ph. Paradossalmente il parmigiano e i formaggini , che se analizzati singolarmente contengono moltissimo calcio, possono essere le concause di un malassorbimento di calcio: "l'acidità urinaria favorisce la calciuria, cioè l'eliminazione di calcio nelle urine , impedendone il riassorbimento e il deposito nelle ossa*".

Il parmigiano e il latte al mattino, assunti quotidianamente, sono una QUESTIONE CULTURALE, di abitudine, si sentito dire, NON NUTRIZIONALE.

Con cosa possiamo sostituirlo?

Prima di tutto utilizzando alimenti di buona qualità e bio (quindi che contengono buone quantità di nutrienti all'interno); inserendo le proteine animali dopo l'anno; utilizzando latte materno o latte vegetale formulato e non inserendo cereali integrali: il nostro bimbo di sicuro non avrà carenze nutrizionali e si ammalerà meno.

Se abbiamo piacere ad inserire un po' di formaggio possiamo farlo in maniera naturale: dagli otto mesi fino all'anno possiamo utilizzare un mix di pangrattato senza glutine (si trova in tutti i supermercati nella sezione dei celiaci) e mandorle tritate.

Per i bimbi più grandi e per noi ecco la nostra ricetta:

- 5 cucchiai di lievito alimentare in scaglie (si trova nei negozi bio). É un alimento molto ricco di vitamine!
- 3 cucchiai di mandorle pelate
- un pizzico di sale
- un pizzico di aglio in polvere
- un cucchiaio di semi di sesamo.

Frullare bene e il gioco é fatto!

Giulia Mandrino

*L.Proietti, Figli vegetariani, Sonda Edizioni

Immagine tratta da http://organicpassioncatering.blogspot.it/2012/06/vegan-parmesan-cheeze.html 

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg