Principali cause di infertilità femminile

Giovedì, 15 Gennaio 2015 09:04

I dati raccolti dal Registro Nazionale di Procreazione Medicalmente Assistista indicano che la percentuale di infertilità maschile corrisponde a 35,4%, quella femminile a 35,5% e quella idiopatica, ovvero non derivante da cause note, a 13,2%.
Se è vero che per alcune di queste cause basta l'informazione e la prevenzione di cui abbiamo già parlato, per altre la diagnosi e la cura tempestiva sono fondamentali.

Quali possono essere le cause femminili?

Cause ormonali
Lo squilibrio ormonale causato da problemi di tiroide, iperprolattinemia, sindrome dell'ovaio policistico, insufficienza corpo luteo, obesità e anoressia, altera la produzione di FSH e LH, ormoni fondamentali per la stimolazione della crescita follicolare e per l'ovulazione.

Cause cervico-vaginali
Il muco cervico-vaginale può contenere anticorpi antisperma ed avere un Ph alterato e, quindi, ostacolare il passaggio di spermatozoi.
Le infezioni a trasmissione sessuale, come la chlamydia, il gonococco, il micoplasma etc, e le infezioni causate da spirale possono determinare la formazione di aderenze che ostacolano il processo di fecondazione, così come la presenza di sinichie, di stenosi e l'alterazione della funzione della cervice.

Cause uterine e tubariche
Le malformazioni uterine, i polipi, i fibromi, le sinechie, i processi infiammatori, l'atrofia endometriale, salpingiti, obliterazione totale o parziale del lume tubarico sono le principali cause meccaniche.

Cause genetiche
Sindrome di Turner e disgenesia gonadica.

Endometriosi
È una patologia subdola che colpisce 176milioni di donne in tutto il mondo in età fertile e 1/3 di queste donne è soggetta ad infertilità.
L' endometrio corrisponde alla mucosa all'interno dell'utero e nel periodo dell'ovulazione raggiunge il suo massimo spessore per accogliere l'ipotetico embrione; se il concepimento non avviene, si sfalda e dà origine alle mestruazioni. Per cause non ancora conosciute, questo materiale di sfaldamento compie un percorso inverso e risale verso le tube, le ovaie, il peritoneo, l'intestino, la vescica, il retto, la vagina ed i legamenti e dà così origine all'endometriosi. In alcune donne è asintomatica e in altre il dolore è il sintomo principale: il dolore può essere avvertito durante l'ovulazione e durante le mestruazioni o essere così frequente da incidere negativamente sulla vita di tutti i giorni.

Ps. Rimanete connesse...to be continued!

Ostetrica Daniela Pergola

http://ostetricadanielapergola.blogspot.it/

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Perchè la cicogna non arriva?

Giovedì, 15 Gennaio 2015 08:54

La società di oggi ci impone regole ben definite e rigorose: successo, controllo, puntualità, benessere, velocità, perfezione, dinamicità, essere multitasking e chi più ne ha più ne metta, quasi fossimo apparecchiature tecnologiche perfette.

Ci viene imposto un ritmo di vita esasperato, stressante ed il più delle volte ci identifichiamo con il lavoro e con quello che la società ci impone come "il meglio"; basta pensare, per esempio, a quante volte ci capita di rimandare una visita medica, una weekend fuori porta di puro piacere, rinunciare ad una festa o ad una riunione di famiglia perché l'agenda di quel giorno è troppo piena o semplicemente perché siamo troppo stanchi dalla settimana lavorativa.

Facciamo davvero fatica ad accettare le difficoltà, gli impedimenti, le sconfitte, le critiche perché la vita di oggi ce li fa vivere come dei veri fallimenti.

Dobbiamo fermarci un attimo, qualche minuto, respirare e riflettere...riflettere su ciò che siamo, su ciò che vogliamo, su ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Questo significa AMARSI!

Nel campo della salute, la nostra generazione, altamente medicalizzata, è in continua ricerca di risposte, di diagnosi, di cure e la cosa peggiore è che il più delle volte internet diventa il nostro medico curante.

Parlando con le donne e con le coppie emerge in molti la paura, a priori, di avere problemi di sterilità o di infertilità perché mi dicono che "oggi sembra che tutti abbiano problemi ad avere figli" e grazie ad internet ed alla eccessiva medicalizzazione, appunto, molte coppie intraprendono un percorso di PMA al primo tentativo fallito. Ma serve davvero?

Questo atteggiamento mi ha fatto riflettere: se è vero che come ostetrica intraprendo contatti con diverse coppie in attesa di un bebè...è anche vero che accompagno molte coppie in un percorso di PMA. Ma quante coppie effettivamente hanno bisogno di questo percorso? Cosa si può fare prima di intraprenderlo? Come si comporta la natura?

Sono risposte semplici ma che pochi sanno, o per lo meno, molti ignorano. Prima di tutto bisogna distinguere il concetto di sterilità e di infertilità; l'OMS definisce la sterilità la situazione di una coppia in cui uno od entrambe i membri sono affetti da una condizione fisica permanente, ossia irreversibile, che non rende possibile il concepimento.

L' Istituto Superiore della Sanità definisce l'infertilità come l'assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti costanti, mirati e non protetti e riguarda circa il 15% delle coppie.

In soldoni, la probabilità di successo di gravidanza in una coppia fertile con età media di 25 anni con rapporti regolari non protetti corrisponde al 25% circa per ogni ciclo mestruale; l'80-85% di queste coppie avrà successo in un anno di rapporti liberi anche non mirati.

Cosa vuol dire tutto ciò? Perché non è cosi semplice procreare anche quando si hanno tutte le carte in regola? Sicuramente di base la natura prevede una selezione all'origine, ma anche il nostro stile di vita non aiuta affatto.

Tutti sappiamo che l'età, lo stress, le droghe, l'alcol, l'inquinamento, l'obesità remano contro la procreazione, ma sappiamo il perché? La scolarità, l'entrata nel mondo del lavoro della donna e la contraccezione hanno posticipato la ricerca di un figlio. L'età della donna incide significativamente sulla sua fertilità, perché con il passare del tempo si riduce il numero di ovociti: il numero maggiore di ovociti (6/7 milioni) si ha a ben 20 settimane di gestazione, ossia quando la donna è ancora feto! Già alla nascita questo numero di ovociti diminuisce nettamente! La produzione degli ormoni sessuali di uomo e donna è regolato da l'asse ipofisi-ipotalamo-gonadi. L'ipotalamo e l'ipofisi sono strutture del nostro sistema nervoso centrale (SNC) che lo connettono al sistema endocrino, tra cui le ovaie; regolano quindi l'attività endocrina e metabolica di tutto il nostro organismo.

Lo stress, l'ansia, le droghe, l'alcol, il fumo e l'inquinamento – il nostro stile di vita- agiscono interferendo sull'attività di queste strutture. Lo stress aumenta la produzione di alcuni ormoni, come cortisolo, adrenalina, noradrenalina, che consentono al corpo di reagire ad una situazione stressante per la nostra salvaguardia. Quando lo stress diventa cronico, si aggiunge l'ormone prolattina ed insieme influenzano l'ipotalamo facendo bloccare l'ovulazione, creando polimenorrea (mestruazioni anticipate), amenorrea (assenza di mestruazioni), oligomenorrea (mestruazioni in ritardo) o spotting (perdite tra un ciclo e l'altro).

L'inquinamento, inteso come smog e sostanze dannose, che giunge a noi umani attraverso contatto diretto tramite polveri, vernici, materiali antiaderenti, plastica, alimenti, cosmetici, detergenti, pesticidi (etc) soprattutto nelle grandi città, è un interferente endocrino sull'attività dell'asse ipofisi-ipotalamo-gonadi di uomo e donna appena descritta. L'alcol, le droghe ed il fumo agiscono anche sulla produzione del testosterone, l'ormone maschile per eccellenza, diminuendo così la produzione e la motilità degli spermatozoi, aumentando i problemi genetici degli spermatozoi e, nella donna, oltre ad interferire nel ciclo ovarico, rovinano le tube di Fallopio, favorendo quindi gravidanze extrauterine ed aborti.

Il peso rappresenta il 6% di cause dell'infertilità primaria: l'adipe incide sulla produzione ormonale steroidea, quindi, l'eccesso di peso o l'eccessiva magrezza interferisce sull'attività dell'asse ipofisi- ipotalamo-gonadi.

Tutto questo fa davvero riflettere!

Nel momento in cui decidiamo che il nostro amore vuole generare una vita nuova diamoci del tempo, cambiamo abitudini, ritroviamo prima equilibrio e pace con noi stessi, cambiamo alimentazione, depuriamo la nostra vita ed il nostro organismo, acquisiamo uno stile di vita sano, dormiamo le giuste ore, ovvero, rispettiamo i nostri bisogni fisiologici, consapevoli che questo potrebbe già bastare...e, se non bastasse, ci aiuterebbe comunque in un eventuale percorso di PMA!

Ps. Rimanete connesse...to be continued!

 

Ostetrica Daniela Pergola

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Eccito-tossine: il veleno dei bambini di oggi

Martedì, 13 Gennaio 2015 11:25

Mi rendo conto che se per 40 anni si è mangiata pasta bianca e carne rossa e latte la mattina e formaggio grana per le ossa sia difficile modificare o anche solo comprendere che questi alimenti non solo non sono necessari al nostro corpo ma sono anche dannosi e indigesti. Sulla questione zucchero bianco mi si rivoltano abbastanza le budella al pensiero che nel 2015 venga ancora considerato un alimento sano, fonte di energia da noi mamme, per cui diamo ai nostri figli le fragole con lo zucchero bianco sopra. Ma da una parte forse posso ancora comprendere.

Ma sul gran calderone conservanti e merendine mi sembra di essere rimasti al paleolitico. Basta porsi una semplice domanda: come fa una merendina a essere fatta solo con latte fresco e soffice pan di spagna (quindi uova) e conservata a temperatura abiente? Come fa una caramella a essere azzurra? Come è possibile che uno yogurt sia sano se profuma di caramella gommosa? E tutto ciò ovviamente passando da una catena distributiva. Ecco, senza mettersi a leggere ingredienti credo che queste domande siano proprio facili facili e forse lecite dato che siamo noi mamme a scegliere cosa mettere all'interno del corpo dei nostri bimbi che a sua volta li farà crescere. 

Ma lasciamo i sentimenti a parte e cerchiamo di spiegare bene le conseguenze: nessuno vuole fare allarmismo, una caramella una volta ogni due settimane o una volta a settimana non cambia la vita a nessuno ma la costante assunzione non solo di cibo completamente errato appunto come pasta bianca e latticini, ma anche merendine and co ricche di eccito-tossine mattina e pomeriggio non può che danneggiare i nostri piccoli ed è giusto che le mamme ne prendano coscienza a mio parere.

Le eccito-tossine sono additivi come l'aspartame e il glutammato monosodico che si trovano in moltissimi alimenti conservati. Il glutammato monosodico è l'ingrediente principale dei dadi presenti in commercio ed è riconoscibile dalla sigla E621; può non essere inserito tra gli ingredienti ma può essere contenuto nei prodotti a base di proteine vegetali idrogenate di cui è ricchissima l'industria dolciaria. Queste sostanze posso alterare, come spiega il dott. Sears, la chimica del cervello: studi sperimentali infatti (purtroppo effettuati su animali) sembrano confermare che alcuni degli ingredienti aggiunti all'interno di merendine, caramelle e prodotti dolciari possono non solo alterare ma anche danneggiare parti delle cellule cerebrali chiamte mitocondri, ossia i centri energetici delle cellule, che a loro volta  impediranno il corretto funzionamento del sistema neurovegetativo. I passaggi specifici che creano questa concatenazione non sono ancora ben chiari ma alcuni ricercatori ritengono che le eccito-tossine giochino un ruolo attivo nello sviluppo di alcune patologie come ad esempio il Morbo di Parkinson e l'Alzheimer. Sappiamo però per certo che questi additivi non svolgono alcuna funzione dal punto di vista nutrizionale.

Guardate poi il video che trovate in basso e comprenderete i reali effetti su un bambino che assume alimenti ricchi di queste sostanze: la rapidità degli effetti delle eccito-tossine sono molto più accentuati nei bambini rispetto che negli adulti. Secondo il neurochirurgo Russell Blaylock, autore di "Excitotoxins: The Taste That Kills", il cervello di un bambino è 4 volte più sensibile a queste tossine rispetto a quelle degli adulti. 

Quindi per il bene della tua famiglia è utile evitare questi alimenti

Aspartame

Glutammato Monosodico

Oli vegetali idrogenati

Oli vegetali non idrogenati

Olio di palma

BHT e altri conservanti

Rosso #40

Blu #1

Giallo #6

e tutti gli altri coloranti 

Farine raffinate e cereali raffinati

Zucchero raffinato

 

Invece questa è la lista di cibi più utili per il cervello

Mirtilli

Noci

Spinaci

Cavolfiori

 

Giulia Mandrino

Fonte: https://www.drsearswellnessinstitute.org/blog/2014/12/excitotoxins/

 

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In epoche passate ed in alcune tribù a contatto con Madre Natura la maternità aveva tutt'altro senso rispetto ad oggi. Ricordate le "statuette panciute" risalenti già al paleolitico? Quelle erano Dee, ispirate alle donne in attesa. Ciò ci fa capire com'era celebrato, rispettato ed intriso di magia, questo momento!

Dal dopoguerra in poi, la gravidanza ha subito un'eccessiva medicalizzazione che, nella maggior parte dei casi, fa si che si perda "la magia" nascosta in questo processo, in questo momento di passaggio, che rende possibile che una donna, una figlia, un amante passi ad un altro archetipo di crescita: diviene "MADRE".

Fra noi donne vi sono diverse possibilità, competenze e saperi che ci permettono di occuparci delle nostre "sorelle in attesa" ed accompagnarle nel diventare mamma; uno stare accanto non soltanto a livello pratico (che comunque serve sempre) ma un restituire alle mamme in attesa il loro ruolo di Dea! Di persona speciale che porta in sé un altro essere.

Un mezzo per esaltare la spiritualità e le emozioni che avvolgono la donna in gravidanza è rappresentato dal blessingway.
Il blessingway è una tradizionale cerimonia della tribu' Navajo dei Nativi Americani. Si tratta di un rituale di buon augurio, che può essere organizzato nei "momenti di passaggio", proprio come quello della donna in gravidanza!

In varie parti del mondo si sta riportando alla luce quest'usanza: le amiche della futura mamma, spesso insieme ad una doula, organizzano un momento ad hoc (poche ore o un'intera giornata) ove si possano celebrare le emozioni e le energie che ruotano attorno alla nascita ed alla madre in attesa: si riscopre un sapere ancestrale che come donne ci appartiene e si evocano nella mamma, sentimenti di sorellanza, di empatia, di presenza e di competenza verso se stessa, verso le altre donne ed il nascituro o nascitura!

Quindi, durante il blessingway, le amiche della mamma le si stringono intorno in un cerchio speciale: la futura madre viene coccolata, rassicurata e celebrata.
Si trascorre insieme un pomeriggio che crei una rete di supporto alla mamma, sia coccolandola con omaggi culinari, tisane rilassanti, piccoli regali simbolici o utili, con frasi di conforto e racconti di esperienze positive di parto e puerperio.
Grazie ad una doula, si possono creare dei piccoli rituali per alleviare l'ansia del parto o del puerperio e rendere la mamma conscia delle proprie capacità, oppure si può regalare alla mamma un bel ricordo realizzando il calco del pancione o infilando, tutte insieme la ben augurale "collana del parto".
Il blessingway è inoltre d'importanza fondamentale per far si che le amiche assumano un impegno, una promessa davanti alla futura madre: se ogni donna, dedica alla nuova mamma un piccolo momento durante il puerperio è di aiuto fondamentale e aiuta a prevenire sentimenti di solitudine ed abbandono spesso presenti nel puerperio.

L'unica "regola" è che ci si dedichi interamente alla mamma e che la si celebri con emozioni e racconti positivi!

Con il blessingway le energie delle donne si sintonizzano e lo resteranno fino al momento del parto per "donare" un buon travaglio e la nascita desiderata o per accogliere anche qualche intoppo!

Il blessingway può essere organizzato per ogni mamma in attesa più o meno uno o due mesi prima del parto!

Se vuoi ulteriori info, contattami!!

Doula Cora
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3922932963

Immagine tratta da http://malakianashara.blogspot.it/

 

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La mamma giusta per quel bambino

Martedì, 13 Gennaio 2015 09:21

Sono una strenua sostenitrice del fatto che i bimbi scelgano la famiglia in cui nascere..

Lo ripeto in continuazione alle mamme che incontro sulla mia strada di doula.

Li vedo quei bimbi e le loro anime, su quella nuvoletta di panna bianca, che guardano divertiti, con interesse e acutezza nel mondo, e che, ad un certo punto dicono: "Ecco, voglio andare da quella mamma e da quel papà!!"

Più di una volta ho cercato di immaginare i miei figli: il mio maschietto che ha scelto una mamma ed un babbo spensierati all'epoca, e la mia femminuccia che ha voluto nascere come seconda e godere già di un fratellone!

Insomma, siamo proprio i genitori che i nostri cuccioli hanno scelto!

Che grande importanza e che grande ruolo ci hanno donato! Che grande apertura nel "volere proprio noi!".. Chissà cosa hanno visto i nostri bimbi da lassù!

In questi giorni mi son goduta le vacanze con i miei bimbi..

Ho giocato a lego, con le paste modellabili, con la cucina, abbiamo passeggiato con il nostro cagnone, abbiamo corso sotto il cielo gelato e tanto altro.. Son riuscita a godermi i miei bambini con "calma", senza telefonate, senza lavoro che chiama, senza pulizie e gestione della casa "obbligata" (in cui spesso, sono anche coinvolti)! E tutto appare moooolto diverso, se ci si riesce a dedicare solo a loro!

Quando il mio "grande" ha ricominciato l'asilo, il commento di molte fra le mamme è stato: "menomale che è ricominciato l'asilo!!!!!". Attenzione, non era un: "ora riesco a fare le due cosine che mi mancano e serenamente riconquisto un piccolo spazio mio", era un: "mi hanno proprio rotto le palle questi bambini!".

Ultimamente la mia parte ridanciana e di luce, ha fatto pace con la sua sorella oscura e.. Tutto quello che mi viene esce.. Da una parte piccoli guai, dall'altra estrema chiarezza e leggerezza da parte mia.

In questi giorni ho parlato un po' con alcune care amiche e si rifletteva sulle svariate dottrine pedagogiche e psicologiche fruibili oramai dai più.. Dottrine che non vengono prese integralmente ma, attenzione, vengono fatte a baluardo di un metodo, non sempre obiettivo e che non rispecchia l'originale..

Se guardiamo la storia della pedagogia e della psicologia poi, notiamo che esimi pensatori non sono stati poi altrettanto presenti genitori nella storia di vita dei propri figli...

Quindi, tornando a noi.. Oggi, nel nostro mondo, che a me piace definire "complesso", ci sono un sacco di spunti di riflessione! Alle spalle la mia laurea in pedagogia ma non sono mai riuscita ad abbracciare totalmente una corrente di pensiero o un metodo.. Anzi una delle mie tesine era stata destinata all'anarchismo pedagogico..

Oggi, come genitori, la metodologia vincente è quella del "mettersi in discussione", "crescere con i nostri bimbi" e trovare la via migliore per ogni occasione, trovare le parole ed i gesti migliori per ogni bimbo.. Certamente non si sbaglia se alla base ci siamo noi con le nostre potenzialità ed i nostri limiti (sempre superabili), con la nostra dose d'amore, che sempre va alimentata..

I bimbi ci scelgono per averci accanto e per fare con noi un pezzo di percorso, noi possiamo sorreggerli e stare loro accanto, non ha importanza, secondo me, il vero modo ma la qualità del modo.. La qualità la fanno l'amore ed il rispetto.

Purtroppo vedo madri che scaricano il "decalogo montessoriano" e così si deve fare. Non importa la risposta del bambino e Maria Montessori diviene una stronza colossale ed un metodo con un sacco di spunti diviene una semplificazione in poche righe...

Facebook, per esempio, è un serbatoio di conoscenze, attendibili o meno... Purtroppo accade, che se il metodo proposto è classificato come "green", ed io mi ritengo una mamma "green" lo applico senza troppo riflettere, senza mettermi in discussione e senza osservare le risposte del mio bimbo... Una pedagogia basata sull'estrema semplificazione e sul copia ed incolla.

Così nasce il co slepping a tutti i costi anche con un bimbo sereno a dormire nel suo letto e due genitori non soddisfatti delle loro notti a stretto contatto col bebè.

Ma.. Dove siamo? Ci stiamo davvero mettendo in discussione??? Stiamo crescendo con i nostri bimbi?

Il fatto che i bimbi ci "scelgano" non ci legittima a rimanere nel nostro guscio e non cercare di migliorarci.

E' difficile crescere dei cuccioli, difficilissimo. Continue sfide.. E' il lavoro aggiuntivo di un genitore.. Non nego la stanchezza, il dirsi, a volte, che si è sbagliato tutto.. Io pure me lo ripeto, a volte..

Ma i bimbi vanno osservati con attenzione ed accolti, nutriti di quell'amore che conosciamo a livello ancestrale..

Non è vero che le mamme fanno sempre il giusto e che quello che fanno è l'ideale perchè quel bimbo le ha scelte...

Le mamme possono essere nervose, cattive e possono sbagliare. Possono ammetterlo e cercare di essere mamme migliori.

Le mamme possono ammettere d'aver sbagliato e imparare a chiedere scusa anche e soprattutto ad un essere alto 100 cm!!!

E se, dopo giornate di festa stressanti, senza respiro e tregua, dove non siete riuscite a godere dei vostri bimbi ma vi siete solo sentite palline impazzite in un ping pong... vi venisse in mente di dire, un'altra volta: "per fortuna che ricomincia l'asilo, non ce la facevo più.." ditelo alla vostra amica davanti ad un rigenerante caffè, non mentre vostro figlio vi ascolta e riceve una stilettata nel cuore.

Cora Erba

Pedagogista e Doula
3391206776

Il medico tedesco Schuessler William Heinrich, inizò intorno al 1872 a introdurre l'utilizzo terapeutico degli elementi minerali presenti nel sangue e nei tessuti del nostro corpo partendo dalla convinzione che molti degli squilibri che colpiscono l'uomo partano proprio da una carenza di minerali. 

I minerali sono degli elementi inorganici fondamentali per il nostro corpo che, insieme con la materia organica, permettono la formazione e il corretto funzionamento delle cellule. Affinchè non si manifestino alterazioni del benessere devono essere presenti quantità fisse all'interno delle cellule dei tessuti perciò secondo il dott. Schuessler in caso di malattia è necessario ripristinare l'equilibrio di questi elementi inorganici per ritornare in salute: secondo la biochimica, ossia la metodica terapeutica del dott. Schussler, i tessuti si ammalano quando le cellule che li compongono modificano le percentuali di minerali presenti al loro interno in determinate e precise percentuali. Quando infatti la cellula è carente di un determinato minerale si crea un eccesso di elementi organici, con conseguente manifestazione di disturbi intracellulari e ulteriori carenze minerali, processi questi che causano la formazione di prodotti tossici e un eccesso di scarti organici che impediscono il corretto funzionamento della cellula. Con l'apporto quindi di piccole dosi di queste sostanze minerali (in dose infinitesimali per cui assolutamente innoque anche per neonati) le cellule potranno riprendere la loro struttura e quindi sarà ripristinato il benessere prima del tessuto coinvolto e poi dell'intero organismo. 

Nella biochimica del dott. Schussler sono presenti solo 12 rimedi, ossia i principali elementi inorganici indispensabili al nostro corpo: cloruro di sodio, cloruro di potassio, fluoruro di calcio, ferro, calcio, magnesio, sodio e potassio e vengono usati in combinazione con acido fosforico, acido carbonico e acido sulfurico. I sali inorganici vengono diluiti in lattosio e caricati elettrostaticamente per "aggregarli" producendo un granulo soffice e di immediata solubilità. 

Nei prossimi giorni scopriremo tutti i preziosi rimedi adatti ad adulti e bambini.

Giulia Mandrino

 

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Cos'è il rispecchiamento del neonato?

Lunedì, 12 Gennaio 2015 14:28

Il viso della sua mamma è per il neonato un universo da scoprire: la nostra voce, i nostri movimenti, le nostre espressioni ma anche la vera e propria fisionomia del viso sono per lui una mamma da osservare minuto per minuto. Il bambino infatti nel primo mese ha una vista ancora molto limitata, riesce a percepire gli oggetti a una distanza di circa 20-30 gm, esattamente la distanza che lo separa dal nostro viso mentre è allattato. Come spieghiamo nel nostro libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing,  "ll primo oggetto fonte di apprendimento per il bambino è il volto della mamma. Osservandone i cambiamenti espressivi il bambino impara ad abbinarne il rapporto di causaeffetto, a leggere l'espressione dei sentimenti, a interpretare il mondo intorno a sé. Più riusciamo ad essere espressivi nel modo di parlare con lui, più facile sarà per lui collegare le emozioni mostrate con l'esperienza vissuta. È importante anche ricordare di parlare ai neonati a una distanza di 20–30 cm (messa a fuoco) e con un tono di voce piuttosto alto. Fondamentale è altresì "rispecchiare" il bambino nelle sue vocalizzazioni o suoni. Questo gli permetterà di percepire che ciò che lui ha prodotto è interessante, crea relazione, è un modo che gli può servire per entrare in contatto e comunicare con noi. Il fatto di provocare una reazione positiva, mostrata con emozioni positive, conferma al bambino le proprie nuove abilità e le rinforza, favorendo l'apprendimento e lo sviluppo di ulteriori competenze."

Giulia Mandrino

Il fosfato acido di magnesio regola il sistema nervoso e neurovegetativo in tutti i suoi aspetti: ne modera l'eccitabilità in caso di esigenza e riduce la trasmissione degli impulsi nervosi della muscolatura liscia e striata. 

La sua carenza si manifesta normalmente sul tratto gastroenterico, dove compaiono problematiche quali stipsi, reflusso, coliche. E' molto utile quindi l'assunzione di questo sale di Schussler in caso di coliche del lattante (ma anche per adulti) poichè questo minerale ha la funzione di legare i gas di ammoniaca e di renderne possibile l'eliminazione tramite le feci e le urine. La magnesia fosforica facilita inoltre la regolazione del sistema neurovegetativo, aiutando la regolazione dei ritmi sonno-veglia, l'addormentamento serale e migliorando la qualità del risveglio mattutino. Negli adulti può essere utilizzata nei casi di eccessiva irritabilità e connessi stati di tensione mentale e nervosa: nei bambini invece è indicata in periodi di transizione come l'inizio della scuola o l'arrivo del fratellino. 

Il fosfato acido di magnesio è assolutamente utile prima del parto (lo si assume fin dai prodromi di travaglio) in quanto sembra velocizzare i tempi di travaglio e di espulsione e limitarne il dolore: questo minerale agisce infatti sulla muscolatura uterina ottimizzandone la contrazione e riducendone la componente spastica. Per questo è indicata anche in caso di mestruazioni dolorose. 

Posologia del sale di Schussler Magnesia Fosforica n 8:

lattanti: 1 granulo prima di ogni poppata in caso di reflusso importante; 1 granulo 3 volte al giorno prima della poppata in caso di coliche o reflusso medio, da sciogliere direttamente sulla lingua o in un cucchiaino d'acqua

bambini: 2 granuli 3 volte al giorno  da sciogliere direttamente sulla lingua

adulti: 4 granuli orosolubili 3 volte al giorno direttamente sulla lingua

durante il travaglio e il parto:  4 granuli ogni 30 minuti da sciogliere direttamente sulla lingua

Giulia Mandrino

 

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La scorsa settimana ho voluto provare un frutto che non avevo mai assaggiato, il cedro, ma che sapevo avere numerosissime proprietà: il cedro infatti è un ottimo regolatore della pressione artesiosa, nonchè alimento benefico nel contenimento della fermentazione intestinale. 

Ho deciso quindi di creare delle barrette a base di mandorle e cedro. Ecco la ricetta:

Per la base:

- 80 g di olio di oliva

- 3 cucchiai di sciroppo d'acero

- un cucchiaio di malto di mais

- 250 g di farina di mandorle

- 50 g di farina di cocco

- 2 bianchi d'uovo o 3 cucchiai di egg replaicer

- mezzo cucchiaino di sale

 

Per il ripieno:

- 2 rossi d'uovo o due cucchiai di egg replaicer

- 4 cucchiai di farina di ceci

- 5 cucchiai di sciroppo d'acero

- 2 cucchiai di malto di mais

- scorza grattuggiata finemente di 1 cedro bio (o di 2 limoni o di 1 arancia e mezza)

- succo di 1 cedro (io ho usato l'estrattore) o altro agrume (succo di 1 cedro = succo di 1 limone circa)

- succo di 2 mandarini o altro agrume

- 40 g di farina di mandorle


Iniziamo riscaldando il forno a 170°, poi uniamo gli ingredienti solidi della base, poi a parte quelli liquidi e poi uniamoli insieme. Prendiamo una teglia di circa 20x30 cm e stendiamo della carta da forno: versiamo quindi il composto appiattendolo bene e cuociamolo in forno per circa 15 minuti. Nel mentre seguiamo lo stesso procedimento per il ripieno e versiamolo sulla base sfornata dopo aver atteso circa 3 minuti fuori dal forno così che si raffreddi. Inforniamo per 15-18 minuti circa e attendiamo almeno 4 ore prima di tagliare le barrette. Spolverizziamo le nostre "bars" con farina di cocco o zucchero a velo.

barrette cedro mandorle e cocco

Giulia Mandrino

Allattamento. Un sapere in via di estinzione?

Lunedì, 12 Gennaio 2015 09:03

Diciamocelo: allattare al seno è naturale (la natura ci ha dotate di una ghiandola mammaria in grado di produrre latte!), il che non è sinonimo di "allattare è facile". O almeno, non per tutte. Generalmente, ad oggi in Italia la maggior parte degli allattamenti inizia con difficoltà più o meno ardue, talvolta così grandi e difficili da gestire che possono portare alla fine dell'allattamento al seno.
Ci siamo mai chiesti come mai la nostra società così avanzata ed evoluta, incline al progresso, si sia ad un certo punto ritrovata ad aver perso un sapere antico quanto il mondo, ovvero"io donna so allattare al seno"? La quasi totalità delle donne occidentali, oggi, si approccia al ruolo di madre in divenire con paure, dubbi e dilemmi circa la possibile riuscita dell'allattamento. "Allatterò...se avrò latte...", "Chissà se il mio latte è abbastanza nutriente...", "Chissà se ha mangiato abbastanza...", "Mi sa che è diventato acqua, chiede di attaccarsi ogni ora!"...e via dicendo.
In pochi anni (meno di un secolo!) il progresso economico e scientifico, la medicalizzazione della gravidanza e del parto,ed il boom del formulato artificiale hanno gettato ombra sulle potenzialità e sulle capacità delle donne di diventare ed essere madri, spazzando via millenni di un sapere tutto al femminile. Su qualsiasi argomento, lo specialista di turno la sa più lunga di te: del resto, il professionista ha studiato anni per dire quel che dice, tu magari sei anche al tuo primo figlio, che diavolo vorrai mai saperne a riguardo? Il formulato artificiale, proprio perché artificiale, è stato per anni ritenuto qualitativamente migliore del latte materno: composto con una formula allora ritenuta perfetta, fatta in laboratorio, perfettamente controllabile in ogni dose somministrata al bambino...tutto matematicamente e scientificamente calcolato e calcolabile! Ad un certo punto, dall'alto del proprio camice bianco, qualcuno ha persino deciso di chiedere alle madri di effettuare un'analisi qualitativa in laboratorio sul proprio latte per validarne il presunto potere nutrizionale.
Nel contempo, l'assetto della società si trasformava: la comunità viveva sempre più in case ospitanti lo stretto nucleo familiare (mamma, papà e figli), le donne non si riunivano più attorno al focolare o condividendo le faccende domestiche e partecipando all'accudimento dei bambini come potremmo immaginare avveniva in una cascina, ma anzi la donna finalmente si faceva sempre più largo tra diritti e parità di genere investendo tempo e possibilità sulla propria carriera professionale. Si aveva sempre meno occasione di entrare in contatto con neonati e puerpere, e dunque non si vedevano più frequentemente bambini allattati al seno.

Per riassumere il tutto in un solo concetto, forse esagerato e forse forte, ma nella mia mente molto limpido, ci hanno divise, allontanate. Ci hanno scisse da noi stesse, dalla nostra capacità di guardarci, ascoltarci e fidarci del nostro corpo. Ed insieme ci hanno separate le une dalle altre: se perdo me stessa, perdo la mia relazione con l'altro, con i miei simili, con la comunità. Siamo diventate madri sole, con tante, tantissime attenzioni nei mesi dell'attesa grazie al nostro pancione, attenzioni dai toni troppo spesso paternalistici, terroristici e proibitivi ("Stai attenta, non fare questo, non mangiare quell'altro, guarda che a me è successo questo, e alla vicina il parto è stato di un tremendo che non puoi immaginare...ma auguri eh, congratulazioni!"). Siamo diventate madri sole che tremano all'idea di dover riferire al datore di lavoro l'esito del test di gravidanza. Siamo diventate madri sole che piangono anche davanti allo specchio non sapendo più cosa indossare per uscire la sera con gli amici, immaginando "...i soliti commenti di quella lì, che io proprio non la sopporto, e se dirà una delle sue solite cattiverie sul fatto che sembro una mongolfiera io giuro che......". Siamo diventate madri sole, perché fumiamo sigarette e questo non sta bene per gli altri, a vedersi. Siamo diventate madri sole, da sole, in sala parto, attaccate al cardiotocografo anche se godiamo di ottima salute, senza il nostro compagno che è stato fatto uscire, né un'ostetrica che possa starci accanto perché sono sotto con il numero del personale e oggi c'è il pienone. Siamo diventate madri sole quando nasce nostro figlio, e dopo averlo atteso e sognato per mesi, a volte per una vita intera, lo vediamo passare di sfuggita, uno sguardo e via, a fare bagnetto, lavaggio, vestizione, profumazione... Siamo diventate madri sole che hanno il Mondo e la Vita dapprima nel ventre e poi tra le braccia passando sempre per il cuore, e non sanno più quale santo invocare in quelle lunghe notti insonni. E piangiamo, noi insieme ai nostri cuccioli. Siamo diventate madri sole che passano più tempo sui gruppi di facebook per mamme, piuttosto che uscire di casa ed incontrare mamme vere (che se questi gruppi sono così folti, ci saranno donne in carne ed ossa da incontrare realmente nell'arco di 10km, no?). Siamo diventate madri sole che non sanno come dire al pediatra che la sua tabella per lo svezzamento non ce la fanno proprio a seguirla, ma se poi si arrabbia? Siamo diventate madri sole che ricevono mille regali e regalini, ma mai nessuno che si proponga di cucinare qualcosa o fare al posto tuo le faccende domestiche, sistemandoti casa. Siamo diventate madri sole, con accanto un compagno che ce la mette davvero tutta per aiutarci, ma è solo anche lui, impaurito e spiazzato più di noi, a volte.

Chi ci aiuta a preparare il terreno per l'arrivo di chi ci stravolgerà la vita? Chi ce la ridà la fiducia in noi stesse? Come faccio a fidarmi di mio figlio e capirlo, se a malapena mi riconosco dopo il parto? Dov'è lo spazio, il clima, il nido buono per potersi dedicare 24 ore su 24 interamente al nostro bambino, per poter allattare senza intoppi? Sì signori, di questo ha bisogno l'allattamento almeno nel primo mese, per potersi avviare bene: una mamma a completa disposizione del proprio bambino. Sostegno. Fiducia. Serenità. Confort. Benessere. Anche con tutti gli alti e i bassi, gli sbalzi d'umore, i dubbi e la voglia di piangere... Per allattare occorre stare bene. Ma come posso stare bene, se mi sento sola? Se il mondo stesso che mi chiede di sorridere ed essere felice guardando solo alla fortuna di avere un figlio sano, è lo stesso mondo che appena mostro un minimo di cedimento mi volta le spalle e sguscia fuori dalla porta, facendo finta di non vedere? Come possono, per metterla su un piano meramente inerente la fisiologia umana, prolattina ed ossitocina lavorare bene insieme per produrre e far uscire il latte, in tutto questo caos?

Le madri di oggi scontano gli errori della società del passato, che ha prodotto effetti devastanti e si propagano a onda sulle generazioni successive. Ma oggi sappiamo (o forse lo abbiamo sempre saputo, e abbiamo solo fatto allucinanti voli pindarici per capitare infine a riscoprirlo?) che la mamma e il bambino devono stare insieme per far partire le cose, sappiamo che il latte della mamma è perfetto così com'è, sappiamo che c'è bisogno di sostegno per allattare. E non mi riferisco tanto al sostegno degli operatori del "percorso nascita" (i quali, purtroppo le madri lo sanno, non sono sempre realmente adeguatamente preparati in tema di allattamento!), ma soprattutto al sostegno della società, del nucleo familiare stretto e della famiglia in senso allargato. Le madri di oggi vivono la frustrazione delle madri di ieri che non hanno allattato, e ne subiscono le angherie. Guai a parlare dell'importanza dell'allattamento al seno, chi non ha allattato potrebbe offendersi. E quelle che hanno allattato sono solo fortunate. Certo, un bambino che nasce prematuro è difficilissimo da allattare, un bambino che chiede il seno ogni 3 ore è più vicino alle nostre idee di ritmo della giornata rispetto al neonato che lo chiede ogni ora. Ma...ma, ma, ma. Proviamo a pensare come donne. Come comunità. Proviamo a vedere dapprima dentro noi stesse, facciamo pace con tutto quello che abbiamo vissuto e subito. Non è stata colpa nostra, era la nostra storia.
Le madri di oggi pagano tante cose, anche la difficoltà ed insieme la bellezza di poter invertire la rotta. Io credo fermamente che siamo in un momento storico di possibile cambiamento. Diventiamo madri e diventiamo sole, da subito. O forse lo siamo sempre state, come donne.
Allora usciamo di casa, parliamo di allattamento, informiamoci ed informiamo, anche se non ci siamo riuscite in prima persona. E scopriremo che non siamo sole! Allattare è un bene comune, e se non è successo a noi, potremo essere d'aiuto per un'amica...o per nostra figlia o nuora un domani. Che cosa grande, aiutare davvero invece di criticare o giudicare! Non commettiamo su altre donne gli stessi errori che abbiamo subito. E se ne abbiamo subiti, sappiamo cosa fa male. Se non abbiamo allattato, sappiamo ancora di più cosa è mancato. Aiutiamo chi possiamo. Non abbiamo paura di essere importanti anche se non abbiamo allattato, perché lo siamo! Non serve necessariamente allattare per fare cultura. L'allattamento è a rischio estinzione? Nell'Africa sub sahariana, ed in generale nei Paesi in via di sviluppo, sta accadendo tutto quello che il progresso ha causato da noi dopo la ripresa economica del secondo dopoguerra. Non possiamo permettere che continui. Siamo chiamate a fare di più. "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo", disse Gandhi. Siamo donne, e come tali possiamo essere il cambiamento di cui la società ha violentemente bisogno.

Ostetrica Eleonora Bernardini

http://www.acasaconte.com

Immagine tratta da www.thefussybabysite.com/

Sara

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Cecilia

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