Se state pensando di organizzare la cameretta del vostro bambino in stile montessoriano (e vi abbiamo già dato moltissime idee), potete iniziare a farlo davvero presto. Non nei primi mesi, quello non è necessario. Ma quando il vostro bimbo inizia a gattonare e a muoversi relativamente da solo nei suoi spazi è ottimale pensare subito a dargli gli strumenti necessari per farlo in sicurezza e libertà.

I fondamenti della pedagogia montessoriana prevedono infatti che la cameretta del bambino sia a sua misura, e cioè tutto per lui dovrebbe essere facilmente raggiungibile e afferrabile.

In questo senso la prima cosa da fare, dopo aver scelto un lettino basso e sicuro che gli permetta di salire e scendere a piacimento, è organizzare i suoi primi giocattoli in modo che possa utilizzarli ogni volta che ne sente lo stimolo.

Ecco quindi le mensole montessoriane per i più piccoli: come organizzare i giocattoli nei primi anni di vita secondo Montessori.

Innanzitutto, le mensole devono essere, appunto, basse. L'ideale è quindi optare per dei cubotti piantati a terra in maniera stabile, posti in maniera che ci siano almeno due piani.

(foto 1 https://www.flickr.com/photos/andparsecstogo/8091154371/)

(foto 2 http://mariamontessori.com/mm/?p=1217)


Assicuratevi quindi che siano ben solide e ben piantate a terra: evitate che siano troppo sottili, in modo da essere sicuri che anche arrampicandosi il bambino non le ribalterà.
Il secondo dettame di Maria Montessori riguarda la quantità e la tipologia di giocattoli. Non troppi, quindi: meglio ruotare i giocattoli nella cameretta, anche in base all'interesse del momento. Il bambino per sua natura si interessa per compartimenti stagni, e capiterà il periodo in cui sarà interessato alle palline e quello in cui avrà occhi solo per i peluches. Questo perché sta studiando il mondo, e si prende giustamente tutto il tempo necessario per ogni "materia".


Secondo la pedagogista, poi, i giocattoli è meglio siano fatti in materiali naturali (sonaglini morbidi, palline in fibre biologiche, giochi in legno colorato - che sono anche i più belli, no?). E, soprattutto, è bene che siano sistemati ordinatamente, in maniera organizzata e quindi appetibile.


Nei fatti, sulle mensole dovete sistemare alcune ceste (meglio delle scatole chiuse che non permettono di vedere il contenuto), in vimini, legno, bambù o altri materiali naturali; all'interno di queste ceste i giocattoli andranno divisi in base alla categoria, senza confusione. E, importante, le ceste andranno ben distanziate l'una dall'altra, per non creare confusione visiva.


Anche i vassoi, fondamentali per le attività montessoriane, andranno benissimo per appoggiare alcuni giocattoli sulle mensole.
Dopo aver impostato la mensola, è ora quindi di scegliere quali giocattoli sistemare, secondo queste regole. I giocattoli devono stimolare e assecondare gli interessi di un dato momento, quindi se ora il vostro bimbo è tutto preso dalle scatole di cartone, fate una cesta dedicata; idem per le palline, per i libri, per i sonaglini o gli strumenti musicali di legno. Non serve un'eccessiva stimolazione del cervello: potrebbe essere controproducente. Meglio concentrarsi ogni volta su uno stimolo differente!


Senza spendere capitali in mobili montessoriani (quelli in commercio effettivamente sono spesso cari), potete affidarvi all'Ikea (che in catalogo ha moltissime tipologie di mensole, larghe e solide come piacciono a noi), oppure provare con il DIY, il Do It Yourself: qui (http://boxycolonial.com/montessori-inspired-diy-toy-shelf-abe/) trovate un tutorial per costruire una bellissima mensola in tutto e per tutto montessoriana.

Guardate il risultato:

(foto 3 http://boxycolonial.com/montessori-inspired-diy-toy-shelf-abe/)

Idee di lavoretti per studiare la Luna

Giovedì, 28 Gennaio 2016 09:18

Bella, eterea, solitaria, magica: la Luna piace moltissimo ai bambini, e li affascina, sin dal momento in cui la notano lassù nel cielo buio, quando li segue dovunque vadano spostandosi con loro, a piedi o in automobile. Una magia, vero?

L'occasione per studiarla meglio, snocciolando qualche nozione per i bambini, sono i lavoretti dedicati proprio a lei, la Luna.

Ecco alcune idee di lavoretti per studiare la Luna: creare con le proprie mani oggetti legati al satellite terrestre per stare in famiglia e imparare divertendosi

- La cosa più importante da sapere sulla luna sono le sue fasi, no? Dalla luna piena a quella crescente fino a quella calante. L'occasione per studiarle si può rivelare un ottimo pretesto per creare un bellissimo elemento decorativo ispirato proprio alle fasi lunari!

Bastano dell'argilla o della pasta di sale, una formina tonda per biscotti, un ago e della corda. Poi, per colorare, della tempera andrà benissimo.
Con l'argilla create le varie forme della luna nelle sue fasi, da crescente (uno spicchio sottilissimo, da tagliare con la stessa formina tonda) a calante. Quando le forme sono ancora bagnate, fate dei buchini nel centro, dove passerà lo spago, con un ago bello spesso. Una volta asciutte, coloratele come più vi piacciono, infilate lo spago e appendete. Bellissimo!

(foto 1 http://heymorningstar.com/free-people-inspired-moon-phases-mobile/)


- Per i più piccoli, bastano un piattino di carta, della tempera e dei cartoncini.
Dipingete metà piattino di giallo, a simboleggiare il sole, e l'altra metà in grigio, come la luna. Ritagliate poi delle stelline di cartone un po' più spesso e stavolta dipingetele di bianco. Incollatele poi sulla riga che separa sole e luna.
Con un buchino e del filo sottile il lavoretto sarà bellissimo e pronto per essere appeso!

(foto 2 http://ithappensinablink.com/creation-day-4/#_a5y_p=3980436)


- Per un effetto ancora più magico, andate dalla nonna e tirate fuori dall'armadio quella scatola di bottoni che sta sicuramente nascosta tra le lenzuola e i gomitoli di lana!
Ritagliate un cartoncino nero, abbastanza spesso, con la forma della luna, e incollatelo su un altro cartoncino, stavolta bianco (così sarà più visibile la forma lunare). Riempite poi la silhouette della luna con mille bottoni di tutte le forme e colori (e più ne userete di scintillanti, più l'effetto sarà da fiaba). Basta incollarli con della colla a caldo.
Incorniciate per ottenere una vera opera d'arte da appendere in cameretta!

(foto 3 https://www.etsy.com/it/listing/116438256/button-art-crescent-moon-and-stars-home)


- E perché non mettersi in cucina? I biscotti a forma di luna saranno buonissimi! Ecco la ricetta della nostra frolla leggera e sana, senza burro nè uova. 

(foto 4 http://www.pillsbury.com/recipes/moon-cookies/302dae35-0461-47f1-9c4c-fda90b26728b)

 

Oggi vi faccio conoscere una mamma e un’artista davvero eccezionale, che con i suoi dipinti sta conquistando tantissime famiglie: lei è Alena Kalchanka, mamma di origini biellorusse che crea dipinti coloratissimi e meravigliosi, generalmente realizzati per celebrare l’amore della famiglia.

Quando l'amore materno incontra l'arte: Alena Kalchanka e la sua meravigliosa arte per rappresentare l'amore della mamma per i suoi bimbi e la famiglia

Ciao Alena, hai voglia di raccontarci la tua storia e come hai inizato a dipingere mamme con i loro bambini?

“Da piccola ero una bambina con una fantasia molto sviluppata: già alla scuola materna amavo lavorare con la pasta sintetica e i colori ed ero sempre l'ultima ad alzarmi quando ci coinvolgevano in queste attività. A scuola i miei disegni attiravano non solo i bambini ma anche le maestre, che erano colpite dal mio modo di rappresentare la realtà. Così un giorno l’insegnante ha chiamato mia mamma per confrontarsi con lei su questa mia grande passione e inclinazione naturale e le ha consigliato di farmi fare dei corsi specifici per migliorare e apprendere diverse tecniche.

Abbiamo trovato una struttura molto distante da casa mia e non era per nulla semplice da raggiungere ma volevo assolutamente frequentare quel corso: la prima sera di lezione ho presentato i miei lavori e dal giorno successivo mi hanno spostato di classe. Non ero più con i miei coetanei ma con adulti: così mi sono trovata con persone grandi e nessun amico. Da una parte ne ero felice, dall’altra molto intimorita. La lezione cominciava alle 21.00 di sera e finiva alle 23.00, appena in tempo per prendere l’ultimo autobus: avevo 11 anni e tornare così tardi a casa, prendere i mezzi pubblici in una città molto grande, spaventava terribilmente la mia famiglia, e anche me; per questo motivo dopo 3 settimane, a malincuore, ho abbandonato la scuola d’arte.

Ho attraversato un periodo difficile e fino a 18 anni non ho dipinto: arrivata in Italia ho conosciuto un artista molto noto di nome Minolfi che dopo aver visto alcuni miei scarabocchi sui tovagliolo mi ha domandato perché non dipingessi, spronandomi a ricominciare con la mia arte.
Mi ha prestato i colori a olio per dipingere e ho fatto il mio primo vero quadro che, lo ricordo ancora, era un paesaggio marino. Minolfi ha apprezzato molto la mia opera e mi ha davvero invitata a continuare, dandomi fiducia e autostima. Dopo un anno di tentennamenti a 20 anni ho iniziato a lavorare la con la pietra, realizzavo capitelli sotto i balconi , decoravo le facciate dei camini e realizzavo delle sculture: ho avuto molto successo in termini lavorativi, ma a forza di lavorare con il flessibile, martello pneumatico e scalpello avevo forti dolori e le mani davvero distrutte così ho deciso di abbandonare. Mi sono poi sposata e sono diventata la mamma di Sasha e Bianca due meravigliose gemelline: subito dopo la loro nascita mi sono riavvicinata alla fede Cristiana e ho sentito un forte bisogno di dipingere. Inizialmente creavo donne, donne molto belle ma non ero contenta al 100%, non mi sentivo completamente soddisfatta perché mi sembrava che non fossero in grado di trasmettere emozioni vere e autentiche.

Poi un giorno è arrivata la svolta: ho deciso di creare un quadro dedicato alle mie bimbe. Non sapevo bene però come farlo, anche perché la voglia ci realizzare qualcosa di stupendo era tanta; ho iniziato a vagare sul web per cercare ispirazioni e ho scoperto Katie Berggren http://www.kmberggren.com/: fu lei la spinta che mi serviva! La sensibilità che trasmetteva nei suoi quadri era ciò che volevo creare anche io. Così finalmente, anche le mie donne non erano più povere di sentimento, ma erano un tripudio di amore. Perché quando un quadro è bello non riesci a staccargli gli occhi di dosso.

Ho trovato il mio stile e il genere che amo e mi rappresenta molto: attraverso i miei disegni emerge l’amore e la fede che provo verso la Vita e la maternità. Spesso mi chiedono che tecnica uso... Davvero non ne ho idea! Come vi ho raccontato non ho studiato disegno e pittura!

Ora ho una pagina Facebook che cresce velocemente e mi sento apprezzata e realizzata come artista. Sono grata a tutte le mamme che mi danno fiducia e mi chiedono di realizzare per loro e per la propria famiglia dei quadri, ne sono davvero onorata!”

Per scoprire i lavori di Alina e contattarla potete visitare la sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/AlenaKalchankaArt/

Giulia Mandrino

10 idee per aiutare i bambini a bere più acqua

Mercoledì, 27 Gennaio 2016 14:57

Bere è importante. MOLTO importante. E non le bibite gassate, chiaro. L'acqua è un elemento fondamentale per la nostra salute, per la digestione, per l'eliminazione delle tossine, per il nostro organismo tout court.
Certo, i bambini e i ragazzi spesso non bevono. Se non stanno morendo di sete con la lingua asciutta la maggior parte di loro dimentica di bere, quasi prendesse tempo ad azioni più importanti (tipo: giocare, sporcarsi, fare a palle di neve). E' normale, ma non salutare.

10 idee per aiutare i bambini più acqua: cosa fare quando il proprio bimbo non vuole bere

1: Fin dallo svezzamento a bere acqua, non le bevande gassate: sembra banale, ma è importante, soprattutto in una società come la nostra. Abituarli ad avere a disposizione in casa solo acqua minerale è anche pretesto per far capire loro l'importanza di essa. E abituarli a una casa bibite-free è il modo migliore per evitare fin da subito i capricci da mancanza di zucchero, abitudine che con coca e aranciata in casa prendono inevitabilmente.

2. Perché non rendere divertente il controllo di quanto bevono? Parlate loro di quanto è importante bere magari misurando e segnando con con dei ballini colorati la quantità di pipì che fanno. Oppure si possono associare degli animali: 30 ml la pipì della formica, 50 ml del riccio, 130 ml la super pipì del dinosauro!

3. E di quanto sia indicativo il colore della loro pipì. Scura? Bisogna bere molto di più! Chiara? Ottimo, siamo sulla strada giusta! Sembra una stupidaggine, ma ai bambini fa ridere, e non guasta.

4. Magica cannuccia: per i più piccoli, un altro trucco divertente è la cannuccia. Sì, li invoglia di più. Ma evitiamo come sempre lo spreco e i materiali non ecosostenibili! In commercio ne esistono di biodegradabili, di commestibili o di riutilizzabili. Queste ultime hanno il vantaggio di fare "affezionare" i bambini allo strumento che usano per bere, rendendoli anche più responsabili: ogni volta che la si usa, è bene lavarla e riporla!

5: Ma man mano che crescono è importante passare al bicchiere, e averne uno tutto loro, magari grande, colorato, che si sono scelti personalmente è un metodo per spronarli a bere. Fate in modo che sia raggiungibile sempre, anche quando non ci sono adulti che possono raggiungere la mensola delle stoviglie. Mettetelo alla sua altezza, così ogni volta che avrà sete berrà, senza trattenere fino a disidratarsi!

7. Fortunate sono le mamme che hanno il dispenser di acqua e ghiaccio sul frigorifero modello americano: piace davvero moltissimo ai bambini. Ma anche con le bottigliette va sempre bene, oppure direttamente dal rubinetto: non appena possibile, insegnategli l'uso, rendendoli autonomi e indipendenti a compiere un gesto salutare e basilare. Se continuano a non bere abbastanza acqua, aumentate le dimensioni! Se il loro bicchiere è bello grande, riempiendolo fino all'orlo berranno molta più acqua rispetto ad un bicchiere di dimensione "normale" o medio-piccola.

8: Acque aromatizzate: e se ancora fanno i capricci perché l'acqua è noiosa rispetto alle bibite che si trovano ormai ovunque, provate a rendere l'acqua più gustosa, creando insieme a loro (se si cimenteranno loro con la ricetta gli verrà più voglia di assaggiare!) l'acqua aromatizzata. Menta (estratto o foglie) e the sono i gusti più tradizionali, ma provate a immergere della frutta (fette di limone, di arancia, fragole e more pressate e ogni frutto che più vi aggrada) e lasciarla macerare per qualche ora. Il risultato sarà un magico e delizioso liquido che sicuramente faranno fatica a non apprezzare! 

9. Acque colorate: e potete creare anche deliziose acque colorate unendo qualche cucchiaino di estratto di barbabietola per ottenere il rosa, mora per il viola, carota per l'arancio, verde con gli spinacini. Nei prossimi giorni troverete su mammapretaporter.it un articolo interamente dedicato alle acque colorate per bambini!

10. Ultimo ma non ultimo per importanza giocare con l'acqua: eh si, ormai sappiamo che "non giocare con l'acqua" è un tabù da superare assolutamente. Così, ovviamente non mentre mangiamo a tavola ma in momenti ben prestabiliti della giornata e differenti dal pasto possiamo sputare (eh si!!!), fare i gargarismi, fare le bolle con la cannuccia! 

Giulia Mandrino

Strumenti e idee per decorare la cameretta

Mercoledì, 27 Gennaio 2016 14:15

A volte basta una tinteggiata di un bel giallo senape, o verde salvia, o blu notte, e la cameretta dei bimbi cambia volto, diventando super originale e creativa. Ma monocolore o multicolor basta aggiungere i dettagli che più ci piacciono per renderla in ogni caso davvero accogliente e stimolante!

Ecco allora strumenti e idee per decorare la cameretta: una gallery da cui prendere spunto per una stanzetta davvero creativa, artistica, accogliente e stimolante!

1. Volete rimanere in un'atmosfera delicata? Accostate un colore pastello come questo celeste ad un grigio chiaro: l'effetto è davvero rilassante, eppure coloratissimo!

(foto 1 http://projectnursery.com/projects/aqua-and-gray-chevron-nursery/)

 

2. Anche dipingendo le pareti di un semplice bianco è possibile ottenere l'effetto "trionfo del colore" puntando su oggetti di colori diversi, sparsi dappertutto, dal tappeto al lettino. Il bianco delle pareti permette di non focalizzarsi su un colore, ma di sbizzarrirsi senza ottenere un effetto kitch o pesante.

(foto 2 http://frame.bloglovin.com/?post=4365998158&blog=1635223)

 

3. Per la vostra bambina state pensando al classico rosa? Il nostro consiglio è di optare per una tonalità chiara, pastello, antica. Il rosa acceso stufa, e l'effetto può risultare pesante! Ma puntando sul chiaro il risultato è davvero zuccheroso eppure non eccessivamente smielato.

(foto 3 http://laybabylay.com/pink-shared-girls-room)


4. E guardate il salvia: non è bellissimo?

(foto 4 http://frame.bloglovin.com/?post=4723809820&blog=1635223)

 

5. Ma anche il senape non scherza. Ed è un'ottima alternativa al giallo, evergreen della stanza neutra!

(foto 5 http://www.ensuus.nl/2015/11/okergoud-in-de-kinderkamer-diy-hangkast.html)


6. Sapete, anche il nero non è male. Basta scegliere una parete sola da dipingere di nero (altrimenti l'effetto sarà lugubre) e magari aggiungerci qualche elemento, come i piccoli triangolini verdi o un effetto lavagna da scarabocchiare, per rendere tutto più divertente ma elegante.

(foto 6 http://frame.bloglovin.com/?post=4365998158&blog=1635223)


7. Le mappe si rivelano un ottimo strumento di decoro, oltre che di apprendimento! Ce ne sono di diverse tipologie, ma nessuno dice che non possiate addirittura dipingerla voi!

(foto 7 http://www.muralswallpaper.co.uk/explorer-kids-world-map-mural#.VqdAsDbSnIU)

 

8. E sapete qual è un altro strumento ideale per creare bellissime opere d'arte sulle pareti? Il nastro adesivo. Guardate qua. Insieme ai giocattoli il risultato è coloratissimo.

(foto 8 http://www.apartmenttherapy.com/10-of-the-most-whimsical-wonderful-kids-rooms-weve-ever-seen-223830?crlt.pid=camp.R4z1SgGRCyQ3)


9. Per i bambini amanti dei Lego, poi, perché non optare per i blocchi di colore dei tipici mattoncini? Colori primari, dunque, e linee ben definite.

(foto 9 http://www.apartmenttherapy.com/10-of-the-most-whimsical-wonderful-kids-rooms-weve-ever-seen-223830?crlt.pid=camp.R4z1SgGRCyQ3)


10. E se invece amano la montagna, con pennello e tinta è semplicissimo e bellissimo ricreare le cime, con colori come il verde e il grigio che trasportano subito nel mood alpino!

(foto 10 http://www.brit.co/kid-room-diys/)

Non solo in autunno e inverno, quando le difese calano: cercare di rafforzare il sistema immunitario dei nostri bambini è sempre consigliabile, ed è possibile farlo attraverso il cibo, perchè davvero siamo cosa mangiamo. 

Inserendo alcuni cibi nella dieta dei nostri figli, con ricette deliziose e golose (mica i soliti minestroni o cibi da adulti che suscitano la noia delle papille gustative più piccole!) potremo migliorare il loro stato di benessere rafforzando il loro sistema immunitario. 

Ecco i cibi che rafforzano il sistema immunitario dei bambini: quali alimenti inserire nella dieta dei nostri bimbi per aiutarli a combattere le malattie di stagione e alcune ricette per renderli golosi


- La frutta secca è ottima per rafforzare le difese dei bambini. In particolare, le mandorle, con il loro contenuto di vitamina E e di manganese, aiutano le cellule ad eliminare ciò che è dannoso per l'organismo. Il latte di mandorla (come il nostro fatto in casa - http://www.mammapretaporter.it/food/bevande-e-centrifugati/come-fare-in-casa-il-latte-di-mandorla) è versatile, dolce e piace i bambini: inseritelo sempre più spesso nella dieta!

- Semi e oli: anche i semi di girasole o di zucca, con vitamina E, zinco e grassi acidi Omega 3, sono gustosissimi e ottimi! Qui trovate tutte le informazioni di cui avete bisogno in merito all'utilizzo di semi e oli. In questo articolo invece parliamo dell'olio di semi di canapa e delle sue preziosissime proprietà

- Le verdure arancioni o rosse, come le carote, la zucca o le barbabietole, sono ricche di betacarotene: tenetelo in considerazione, perché questo elemento (oltre ad essere l'alleato dell'abbronzatura estiva) aiuta a combattere i radicali liberi, ma soprattutto aumenta il numero di cellule che combattono le infezioni nell'organismo. Perché non utilizzare questi alimenti in buonissime vellutate (come quella arancione allo zenzero) o in tortine gustose da mangiare per merenda - è buonissima ed è possibile farla anche in forma di muffin, sostituendo i pirottini alla tortiera)?

- I probiotici sono la prima cosa che viene in mente quando si parla di sistema immunitario. Lo yogurt in questo senso è ottimo: mangiando o usando nelle nostre ricette lo yogurt a ridotto contenuto di zucchero (che altrimenti annullerebbe l'effetto!) si fa sì che i probiotici contenuti naturalmente agiscano sul sistema, rafforzandolo. Ottimo quello di capra e di soya!

Utilizzatelo come condimento nelle insalate o sulle vellutate (insieme a qualche seme - di zucca, di girasole - al posto dei crostini): buonissimo!

 

- Sostituite poi lo zucchero nel latte vegetale e nel tè della mattina con il miele: è un antibiotico naturale, con il suo alto potere battericida! Non solo: è ottimo come disinfettante per le vie respiratorie (non solo quando mal di gola e piccole bronchiti sono in corso, ma anche preventivamente!).

- Gli antiossidanti sono importantissimi: aiutano il corpo a combattere lo stress causato dai radicali liberi e in questo modo mantengono attivo il sistema immunitario. Ne sono ricchi i frutti di bosco, ed è una notizia bellissima, se pensiamo che solitamente i bambini ne vanno ghiotti!
Le puree di frutta in sostituzione ai fruttini in commercio per la merenda piaceranno tantissimo ai bimbi. Con un estrattore o un frullatore, mixate una banana, 1/2 vaschetta di mirtilli, 10 fragole e 1/2 vaschetta di lamponi: una delizia!

- Anche gli spinaci sono perfetti per l'obiettivo rinforza-sistema immunitario. Contengono vitamine A, E, C, K. manganese, selenio e (sì, aveva ragione Popeye) ferro. Anche in questo caso si può provare con il frullatore, ma stavolta per creare uno smoothie: nel frullatore inserisci un quarto di bicchiere di latte di mandorla, poi aggiungi 1 tazza di spinaci, 1 tazza di uva senza semi e 1/2 tazza di ghiaccio, e trita fino ad ottenere una consistenza morbida. Poi dì al tuo bambino che è frullato di dinosauro!

- Infine, anche se hanno un sapore pungente che spesso ai bimbi non piace del tutto, aglio e cipolla sono fondamentali per combattere i raffreddori e le influenze: lo zolfo contenuto nell'aglio è antibatterico e pulisce l'intestino, l'allicina invece è antibiotica e stimola la crescita delle cellule che combattono le infezioni.

Ricordatevi di non iserire proteine animali in più di un pasto al giorno e di eliminarle quando il bimbo è ammalato: e sopratutto togliete latte e derivati in presenza di muco!

Trovate tantissime ricette sane e gustose nel nostro libro The Family Food, ricette naturali per famiglie incasinate, edito da Mental Fitness Publishing

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Il pericolo di vivere lo svezzamento con ansia

Martedì, 26 Gennaio 2016 08:06

Durante la prima infanzia una delle fasi che preoccupa maggiormente i genitori è quella dello svezzamento, le teorie su quando e come introdurlo sono moltissime e spesso in contrapposizione tra loro, da una parte troviamo il retaggio della teoria pediatrica degli anni ’70 dove vengono proposti regole e tempi rigidi per l’inserimento degli alimenti e dall’altro la teoria dell’autosvezzamento dove vengono seguiti i ritmi del bambino e le regole di inserimento dei cibi non sono rigide. L’esistenza di un’enorme letteratura sul tema dell’alimentazione e di varie teorie evidenzia una centratura genitoriale (e non solo) sul tema della nutrizione.

Siccome il tema dell’alimentazione si lega in primo luogo alla sopravvivenza ed alla salute, il rapporto dei bambini con il cibo diviene il centro di un’attenzione enorme da parte dei genitori, se da un lato questo è comprensibile dall’altro spesso porta a pensare che la base dell’essere un buon genitore sia quella di saper nutrire correttamente, da un punto di vista fisico e materiale, il proprio figlio dimenticandosi che l’alimentazione è uno dei differenti modi per scambiarsi messaggi affettivi e comunicare all’interno di una relazione di accadimento ed è anche uno strumento per darsi delle informazioni importanti riguardo alla relazione stessa. La nutrizione è infatti luogo principe di scambi emotivi, teatro di bisogni, possibilità di espressione di sensazioni e disagi.

Il lattante inizia a relazionarsi con il mondo proprio attraverso il cibo, infatti nutrizione ed accudimento durante i primi mesi di vita sono imprescindibili. La sintonizzazione che si crea tra mamma e bambino è relazione, la mamma riesce a capire le richieste ed i bisogni del bambino, nutrendolo ed allo stesso tempo tranquillizzandolo e contenendolo non lasciandolo solo in stati sconosciuti che generano in lui frustrazione, il piccolo, d’altra parte, è dotato fin dalla nascita di capacità comunicative, come il pianto, la capacità di sorridere ed anche di una possibilità di regolazione autonoma: è il lattante che piange quando ha fame e smette di succhiare quando è sazio, non è il genitore a deciderlo per lui. Quindi la mamma ed il bimbo nei primi mesi di vita comune imparano a sintonizzarsi a vicenda, dato che la mamma imparerà a capire e seguire ogni segnale del bambino, e il bambino imparerà molto dalle risposte che riceverà.

La nutrizione, proprio in quanto bisogno primario, si collega a meccanismi molto arcaici della psiche, poco pensati, privi di riflessione, dove lo schema di base è quello del mettere dentro versus buttare fuori, espellere, vomitare e questi meccanismi vengono messi in atto nella creazione della relazione e nella modulazione di essa. Il lattante infatti sa comunicare a chiare lettere se il rapporto tra lui e la mamma funziona bene e questo lo può esprimere in vari modi ad esempio l’accettare il latte materno è l’equivalente di accettare le cure e il calore che la mamma gli offre, in un processo di “introiezione”, ovvero prendere dentro di sé ciò che di buono gli dà la mamma. Se la mamma gli offre qualcosa di cattivo, come un rifiuto, o un’eccessiva invadenza e controllo, o ansia e depressione, il bimbo spesso lo rifiuta, in un processo di “espulsione” fisico e simbolico, attraverso il vomito o il rifiuto del cibo. Questo non vuole dire che ogni volta che un lattante vomita sta rifiutando la mamma ma che, in assenza di disturbi di ordine medico, e in presenza di un costante rifiuto o rigetto del latte materno, qualcosa nel processo di sintonizzazione, a carico, lo ricordiamo, di mamma e bambino e coadiuvato dall’aiuto esterno del padre, non funziona in modo ottimale ed il bambino esprime attraverso questo meccanismo primordiale la sua frustrazione.

Il meccanismo di espulsione, se non è continuo e duraturo, è naturale e necessario nella crescita, è il primo modo di dire di no, ed il bambino deve essere legittimato a farlo
. Se fin dai primi giorni di vita, il cibo assume uno status psicologico, in cui l’appetito non è una mera funzione fisica di sopravvivenza dell’organismo, ma coinvolge aspetti affettivi, comunicativi e relazionali perché questo non dovrebbe valere anche nello svezzamento? Spesso i genitori e i pediatri se lo dimenticano, il periodo dello svezzamento che va tendenzialmente dai sei mesi all’anno del bambino (senza rigidità) è un momento nel quale inizia a nascere nell’infante il bisogno di separazione dalla mamma o dalla figura di riferimento, è il primo momento dove il bambino esprime la sua autonomia e questo è un processo che richiede (come nell’allattamento) una sintonizzazione tra i membri della relazione.

A prescindere da come “si svezza”praticamente il proprio figlio è importante non dimenticarsi della relazione che attraverso il cibo viene veicolata. Nel bambino intorno ai sei-nove mesi fino all’anno nasce l’esigenza di essere riconosciuto come individuo separato, nasce in lui la percezione di sé. La sperimentazione non solo gustativa e sensoriale ma anche di grande autonomia che il bambino fa attraverso il mangiare le pappe alimenta la percezione di sé come qualcosa di separato dall’altro e sempre più competente. Proprio in quest’ottica di crescita il genitore potrebbe osservare i disgusti o le preferenze del proprio figlio ricordando che la sperimentazione è importante e il rifiutare la pappa o il vomito fa parte di questo meccanismo esplorativo.

La relazione cambia e si apre al mondo ed è proprio in questa fase che nascono anche i primi conflitti tra mamma e bambino che sono parte integrante del processo di separazione. E’ importante che i genitori e soprattutto la mamma sappia come reagisce e che sia consapevole di cosa significa per lei questa separazione, se è disposta ad allontanare un pochino il bambino o se vuole tenerlo ancora al seno; se viceversa non vede l’ora che il bimbo diventi più autonomo e renda lo svezzamento qualcosa di molto netto. In entrambi questi casi, o nelle oscillazioni tra questi due punti, il bimbo sarà in difficoltà, perché dovrà affrontare un cambiamento che è supportato da due bisogni spesso in contrasto da una parte l’essere contenuto ed al sicuro e dall’altra la sempre più presente spinta ad essere autonomo, le oscillazioni tra questi due stati saranno spesso evidenti, anche in questo caso bisognerebbe assecondare il suo ritmo, in parte assecondando le sue esigenze ed allo stesso tempo esortandolo dolcemente e sempre contenendolo e coccolandolo, a sperimentare qualcosa di nuovo, come ad esempio i primi cibi.

Spesso basta solo che la madre segua il proprio istinto, senza lasciarsi deviare eccessivamente dalle pressioni medico-sociali o dalle insicurezze personali e famigliari vivendo questa fase della crescita come una co-costruzione di uno spazio comune tra il bambino, lei ed il mondo esterno. Il cibo diventa in questa fase un importante un oggetto transizionale, ovvero un qualcosa di concreto, materiale ed esterno sia alla madre che al bambino, che pure incarna simbolicamente il loro gioco relazionale, cioè per il bambino rappresenta ancora una volta la mamma e le sue cure.

Credo sia quindi importante riflettere ed investire sulla relazione più che sulla materiale nutrizione ed è quindi a mio avviso impossibile trovare un modo di svezzare che vada bene per tutti, essendo esattamente come l’allattamento un fattore relazionale le modalità pratiche con cui lo si affronta sono quelle che una persona sceglie perché affondano nei valori profondi di riferimento sui quali anche nel caso del cibo è necessario interrogarsi, poichè sono quelli che si trasmettono ai figli ed attraverso i quali viene creata la propria cultura dell’alimentazione famigliare.

Associazione Eupsichia
Centro psicologico
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Leggi queste frasi quando ti senti a terra

Martedì, 26 Gennaio 2016 07:33

Anche le mamme più felici e più organizzate hanno giorni no. Durante alcuni sembra proprio che niente possa svoltare la giornata, e che le richieste del bambino, la biancheria diventata tutta rosa, quella ricetta che è uscita uno schifo, il lavoro che toglie troppo tempo, siano tutti problemi insormontabili, così le forze fisiche e mentali vengono meno.

Fai un respiro, mamma, e leggi queste frasi quando ti senti a terra: ogni volta che ne hai bisogno, nei giorni un po' più bui, un po' di tifo per te è quello che ci vuole!

Potresti stamparle e tenerle sul frigorifero, o nella tua agendina (quella che nessuno guarda, che è solo per te); a portata di mano sarà più facile sfoderare questi pensieri e metterli in pratica per tentare di svoltare le giornate!

1. Fai bei pensieri e un piccolo sorriso, perché come dice Roald Dahl se una persona ha pensieri brutti dopo un po' glieli leggi in faccia, ma "se ha pensieri gentili, questi le illumineranno il viso come raggi del sole e apparirà sempre bella".


(foto 1 http://quoteswords.com/top-30-quotes-to-live-by/)


2. Colpisci questa giornata con un pugno , forte, senza pensieri, e non lasciare che ti batta lei!

(foto 2 https://society6.com/product/punch-today-in-the-face_print#1=45)


3. Bellezza, sei in grado di fare tutto, anche le "hard things", le cose più difficili. E lo sai.

(foto 3 http://www.goliveoriginal.com/beautiful-girl-you-can-do-hard-things)

 

4. "fai un respiro profondo, ricomponiti, togliti di dosso la polvere e ricomincia da capo". Con calma riuscirai a fare tutto.

(foto 4 http://quoteswords.com/top-30-quotes-to-live-by/)


5. Citazione illustre, ma sempre valida nella sua semplicità. Come disse Theodore Roosevelt, "Se credi di poterlo fare, sei già a metà strada".

(foto 5 http://www.onsuttonplace.com/inspirational-printables/)

 

6. Sembra sempre impossibile, finché non è fatto. Proprio vero.

(foto 6 http://stylecaster.com/inspirational-quotes-pinterest/)


7. Dalla penna della blogger Emily Ley, "mi terrò ad un livello di grazia, non perfezione". Meno stress, più comfort, ma sempre con eleganza ed educazione.

(foto 7 http://emilyley.com/blog/2011/06/grace-not-perfection/)


8. Ad un certo punto bisogna prenderla con leggerezza. Quindi, alla Walt Disney: "è quasi divertente, fare l'impossibile"!

(foto 8 http://www.inspirewetrust.com/2014/07/24/typographic-quotes-49/)


9. Alla fine però hai solo bisogno di sentirti dire una cosa. Una cosa verissima. Una cosa che ti meriti:

(foto 9 http://www.meetthebestyou.com/20-great-positive-quotes-and-pictures/)

La frutta secca è un alimento eccellente non solo per gli adulti ma anche per i più piccini: pratica e super energetica è un'idea eccellente da mettere in cartella come merenda di metà mattina e come spuntino pre sport per la grande quantità di minerali ed energia che essa apporta. Noberasco, azienda leader in Italia nel settore della frutta secca e disidratata grazie all'expertise maturata in oltre un secolo di attività, è la nostra scelta quotidiana. 

Grazie ai datteri, mandorle e noci Noberasco ho creato dei deliziosi biscotti ideali come snack per i miei bambini: sono davvero eccezionali come merenda perchè non contengono farine raffinate, proteine animali, glutine e zuccheri raffinati, per cui non appesentiranno l'organismo dei piccoli in alcun modo. Come sappiamo è importante non esagerare con merende ricche di zuccheri e farine di raffinate per evitare picchi insulinici e conseguenti cali glicemici nel bambino, causa di spossatezza e difficoltà di concentrazione. Sono ideali anche durante lo svezzamento, essendo privi di proteine animali. 

Ecco allora la ricetta dei biscotti con la frutta secca per super merende: deliziosi e morbidi non potrete farne più a meno

 

Come sapete amo alla follia i burri corpo e sono sempre alla ricerca di nuovi modi per utilizzarli. Ieri con la mia bimba ho creato dei "burrini" alla lavanda davvero strepitosi. 

Ecco la ricetta del burro corpo compatto alla lavanda: come realizzare un olio corpo solido da massaggio

 

Sara

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Cecilia

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