Stiamo attentissimi alla nostra salute, cerchiamo di evitare alcool e fumo, ci teniamo all'alimentazione, preferendo alimenti di origine vegetale ed evitando i grassi saturi. Ma nelle nostre diete quotidiane c'è un alimento all'apparenza innocuo che tuttavia, quando ne abusiamo, può diventare deleterio per il nostro organismo. Anzi, non solo quando ne abusiamo.

Stiamo parlando dello zucchero, il principale fautore del gusto dolce delle pietanze. Non solo quello raffinato (da evitare come la peste!) o i dolcificanti (artificiali o naturali, che vengono in aiuto in presenza di malattie come il diabete). Tutto lo zucchero, anche quello integrale, il fruttosio e quello di canna, può diventare pericoloso per il nostro organismo.

“Per capire perché dovremmo evitare lo zucchero bianco basta chiedersi ‘come mai lo zucchero è così candidamente bianco?’ Perché viene sbiancato e lavorato con calce, acido solforoso e carbone, infine viene colorato con coloranti spesso cancerogeni tra cui catrame. Questo dolcificante provoca iperfermentazione intestinale, carenze di vitamine del groppo B e agisce direttamente su alcuni ormoni del nostro corpo tra cui l’adrenalina”. Quindi dimentichiamoci “con un poco di zucchero e la pillola va giù”, o almeno utilizziamo un dolcificante naturale. (tratto dal libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing)

Ecco perché evitare lo zucchero è meglio per tutti: 15 ragioni per eliminare dalle nostre case lo zucchero bianco

Il problema principale è che, pur stando molto attenti alle quantità di dolcificante che mettiamo nelle nostre ricette, lo zucchero è presente in quantità esorbitanti nella maggior parte degli alimenti confezionati, dalle merendine alle bibite, dai biscotti alle marmellate fino ai succhi di frutta. Ma qualcosa sta cambiando e sempre più genitori eliminano o comunque limitano tantissimo lo zucchero bianco. 

Lo zucchero è un carboidrato (formato da carbone, idrogeno e ossigeno), e l'uomo, per sua natura, non è stato programmato per assumerne le quantità a cui siamo abituati. Nella preistoria l'unico dolcificante che assumeva era dato dalla frutta, che era a sua disposizione solo per un paio di stagioni. Oggi lo zucchero rappresenta quasi il 20% delle calorie che assumiamo: non vi pare preoccupante?

Il prof. Franco Berrino, epidemiologo:  quando mangiamo zucchero bianco questo entra rapidamente nel nostro sangue perchè non ci sono altri nutrienti e fibre presenti in esso. Questo fa si che i livelli di glucosio nel sangue crescano: coì il nostro corpo deve intervenire perchè riconosce la pericolosità di avere molto zucchero nel sangue, per questo il pancreas rilascia un ormone chiamato insulina: l'insulina permette al glucosio di essere eliminato dal sangue e di nutrire le cellule, dando loro energia. Ma le nostre cellule assorbono il glucosio velocemente e quindi i nostri livelli nel sangue crollano: così abbiamo di nuovo bisogno di zucchero essendo in ipoglicemia: dalla grande energia provata subito dopo l'assunzione, dopo circa 30 minuti ci sentiremo un po' stanchi. Immaginate questo processo su un bambino a scuola dopo che a metà mattina mangia la merendina iper-zuccherata e succo di frutta o peggio ancora bibita con il 22% di zucchero: la difficoltà di conmcentrazione sarà davvero alta. Per questo è fondamentale preferire per la scuola snack con farine intergrali (quindi a lento rilascio di energia) e zuccherate con dolcificanti naturali come quelli indicati nel nostro articolo

Ci sono tuttavia altre ragioni, più pratiche e concrete. Eccole:

1. Il diabete, l'ipertensione, le malattie cardiovascolari e sindrome metabolica sono malattie legate da un filo strettissimo a questo elemento: ridurne l'assunzione significa prevenirle.

2. Favorisce l'invecchiamento della pelle e la comparsa di rughe (e non è un problema solo cosmetico: insieme al viso invecchia tutto il corpo, ricordatelo. Per questo il consumo di zucchero bianco in alcuni studi è associato all'insorgere della demenza).

3. Favorisce l'osteoporosi, pericolosissima soprattutto per le donne.

4. Alimenta la candida e le cistiti, che faticano ad essere debellate (si tratta di disturbi già di per sé parecchio fastidiosi; perché contribuire?).

5. Come ogni altra droga, induce dipendenze, similarmente all'alcool e al fumo: http://www.ars.usda.gov/News/docs.htm?docid=22791. In particolare in bambini vivaci e attivi (chiaramente non stiamo parlando di adhd) lo zucchero bianco sembra agire in maniera più radicata, così saremo sommersi di richieste, anche aggressive, per avere caramelle.

6. Facendo scattare l'azione di ormoni che riducono il senso di sazietà, lo zucchero è pericolosissimo perché può portare a problemi di obesità e insulino-dipendenza.

7. Non aiuta l'organismo ad assimilare i suoi minerali e riduce l'energia. Anzi, non solo la riduce, ma causa sonnolenza e stanchezza, per colpa della sua azione bloccante sull'orexina (l'ormone che controlla i sentimenti, la veglia e la capacità di bruciare calorie).

8. Riduce le capacità visive, portando ad un progressivo abbassamento della vista. Mica simpatico, no?

9. Ha molte, molte, moltissime calorie.

10. Aumenta la pressione arteriosa e il colesterolo.

11. Fa venire mal di testa.

12. Fa male al fegato: dal momento che non aiuta con la bruciatura delle calorie, l'organismo si ritrova un surplus di grasso che ha conseguenze negative sul fegato allo stesso modo dell'alcool.

13. Aumenta quindi il rischio di tumore al fegato, ma anche al pancreas e all'intestino.

14. E' spesso causa di ulcere.

15. Indebolisce il nostro sistema immunitario: "Excess sugar depresses immunity. Studies have shown that downing 75 to 100 grams of a sugar solution (about 20 teaspoons of sugar, or the amount that is contained in two average 12-ounce sodas) can suppress the body’s immune responses. Simple sugars, including glucose, table sugar, fructose, and honey caused a fifty- percent drop in the ability of white blood cells to engulf bacteria. In contrast, ingesting a complex carbohydrate solution (starch) did not lower the ability of these white blood cells to engulf bacteria. The immune suppression was most noticeable two hours post-ingestion, but the effect was still evident five hours after ingestion. This research has practical implications, especially for teens and college students who tend to overdose on sodas containing caffeine and sugar while studying for exams or during periods of stress. Stress also suppresses immunity, so these sugar-users are setting themselves up to get sick at a time when they need to be well."  Fonte:http://www.askdrsears.com/topics/feeding-eating/family-nutrition/sugar/harmful-effects-excess-sugar

16. I bambini sono più "capricciosi", meno collaborativi e sopratutto più disattenti a scuola dopo l'assunzione di zucchero bianco: "Sugar sours behavior, attention, and learning. Sugar promotes sugar highs. Some persons are more sugar sensitive than others, and children may be more sensitive than adults. A study comparing the sugar response in children and adults showed that the adrenaline levels in children remained ten times higher than normal for up to five hours after a test dose of sugar." Fonte: ibidem. 

altre ragioni per farci capire che lo zucchero, in tutte le sue forme, andrebbe eliminato per sempre dalle nostre tavole?

Così scrive l'illuminato medico Eugenio Serravalle: "Si fa bollire l’acqua, e quando avrà raggiunto la giusta temperatura si versa in una teiera preriscaldata. Il thè si lascia in infusione da 3 a 5 minuti. Qualcuno lo beve così, altri aggiungendo latte o limone. Molti aggiungono lo zucchero, ma non ho mai visto nessuno versarne 4 cucchiaini e mezzo in una tazza. E’ questa la quantità di zucchero contenuta nell’Estathè. Nei 20 cl dell’infuso sono presenti acido ascorbico, 0,2% di succo di limone, aromi non specificati, e ben 22,6 grammi di carboidrati, per la maggior parte rappresentati da zucchero. Con ogni “bicchierino “ di Estathè si assumono 90 calorie. Un bambino che beva 2 Estathè in una giornata assume quindi 9 cucchiaini di zucchero, che c’è, ma non si vede. Mettete 9 cucchiaini di zucchero in una bustina trasparente: avrete meglio idea della quantità. Quasi 8 cucchiaini, 38 grammi, di zucchero si trovano in una lattina da 33 cl di Coca-cola che apportano 122 calorie. Più o meno le stesse quantità si trovano in una lattina di Aranciata Fanta, e in una di Sprite. Obesità, ipertensione, diabete, carie, ma anche iperattività e disturbi del comportamento sociale nei bambini sono riconducibili ad un eccessivo consumo di zucchero. Ma la potenza della pubblicità è immensa, ed allora: Sete d’estate, sete di estathé." Fonte: www.eugenioserravalle.it/una-montagna-di-zucchero/

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

I ghiaccioli sono generalmente apprezzati dai bambini ma, come credo sappiate, contengono coloranti e zucchero bianco. Da alimento "nocivo" però, possiamo farlo diventare un veicolo perfetto per il nostro piccolo: e vi stupirete di quanto sia semplice! Basta acquistare gli stampi per i ghiaccioli al supermercato! In alternativa possiamo utilizzare dei bicchieri di plastica e degli stecchini. 

Abbiamo diverse opzioni per realizzarli: 

1. utilizzare un estrattore come il nostro Estraggo Pro. Il ghiacciolo è uno strumento perfetto per nascondere frutta e verdura che il nostro piccolo non mangia: per esempio possiamo creare un ghiacciolo all'arancia e mascherare una carota, alla mela con all'interno anche una zucchina, alla fragola con la barbabietola, insomma basta abbinare una verdura dello stesso colore in una percentuale 1 a 1/3, quindi per 200 grammi di fragole al massimo 65 g di barbabietola per far si chè il gusto del frutto nasconda bene quello della verdura. 

2. usare come base al posto dell'estratto un frullato

3. yogurt alla frutta (ottimo quello di soya)

4. succo di frutta 100% frutta 

5. infusi di erbe o tè

6. acqua con frutta all'interno

Ecco la ricetta per creare i ghiaccioli alla frutta: come realizzare ghiaccioli sani di frutta e verdura per bambini

E' iniziata la Milano Design Week, e al Salone e al Fuorisalone non pensate di trovare solo soluzioni per la casa! Il design è pensato per la funzionalità della vita che incontra l'estetica, e perché non dedicare uno spazio anche al design per bambini?

Al SuperstudioPiù di via Tortona potrete così trovare nei prossimi giorni (dal 12 al 16 aprile dalle 10 alle 21, domenica 17 dalle 10 alle 18) presso il Basement 2/3 (con registrazione gratuita su www.superstudiogroup.it) la mostra dedicata interamente all'oggetto icona dell'infanzia: il passeggino!

Con Let's Go Kids i passeggini più belli in mostra alla Milano Design Week: dagli ecologici Greentom alle classiche marche, il mezzo di trasporto più comodo si mette in mostra

La mostra, curata da Luca Fois, Bernardo Corbellini e Bice Dantona, è organizzata da Assogiocattoli. Assogiocattoli è un'associazione che raggruppa le principali aziende italiane di giocattoli e prodotti per la prima infanzia, e in quest'occasione vuole portare al pubblico in un unico, comodo spazio tutte le ultime proposte in fatto di passeggini.

La funzione pratica e basic dei passeggini incontra quindi a Let's Go Kids l'estetica e le funzionalità più sociologiche: le ultime novità permettono fruizioni molto più ampie, con un design assolutamente innovativo.

Le sette aziende associate (Peg Perego, Chicco Artsana, I.Go Distribution con Greentom, Brevi, DOrel/Quinny, Inglesina e Italtrike) presentano così i loro sette passeggini più all'avanguardia, per mostrare alle famiglie e agli appassionati di design le nuove tendenze di un campo sempre in prima fila per le esigenze dei genitori.

Le aziende produttrici mostreranno ai visitatori i passi da gigante che quest'industria ha compiuto, puntando sempre più sulla praticità e sulla comodità, tanto dei genitori quanto dei bambini.

E il design in tutto questo non sta in disparte: è proprio grazie ad uno studio innovativo che si è riusciti sempre più a coniugare le nuove tendenze estetiche con la praticità, creando passeggini compatti, leggeri, versatili e flessibili.

Il design permette di poter scegliere il passeggino adatto alla propria famiglia: per genitori attenti all'ecologia non mancano le soluzioni interamente riciclate oppure i mezzi alimentati a energia solare; per gli sportivi esistono ormai passeggini adatti alle attività all'aperto, per non rinunciare al tempo passato con i bimbi; per le mamme e i papà appassionati di moda le soluzioni super fashion sono molteplici; per chi pensa alla praticità, le aziende hanno pensato a passeggini a misura di ascensore e passeggini ultraleggeri dal telaio in alluminio. Insomma, ce n'è per tutti.

Ma non solo i passeggini in tutto il loro splendore: Assogiocattoli all'interno di Let's Go Kids propone ai visitatori un'esperienza di realtà virtuale super interessante. Attraverso un video che fa rivivere le sensazioni dei bimbi a spasso sul passeggino, i genitori potranno per la prima volta vedere il mondo e le situazioni urbane più disparate attraverso gli occhi dei propri figli, con il loro punto di vista rasoterra. L'occasione perfetta per riflettere su situazioni a cui non si pensa mai, ma molto, molto importanti!

Perché il punto di vista dei bambini non è da trascurare, e gli organizzatori di Let's Go Kids lo sanno benissimo.

Sara Polotti

Pancioni, piccoli visini appena nati, servizi di coppia e scatti ai fratellini nei momenti più teneri: le nuove tendenze della fotografia per l'infanzia sono davvero affascinanti, molto più accattivanti dei soliti ritratti impostati in studio che fanno molto anni Novanta!

Afineb da qualche anno promuove questo nuovo tipo di immagini, con un'associazione di fotografi che propone alle famiglie scatti esteticamente impeccabili e informazioni a trecentosessanta gradi su questo nuovo tipo di intendere l'immagine fotografica.

Tra i fotografi fondatori c'è Isabella Allamandri, pisana doc che ha deciso di specializzarsi in questo settore unico ed emozionante.

Vi presentiamo Isabella Allamandri e le sue fotografie dell'infanzia: gli scatti di una dei soci di Afineb dedicati alla famiglia in tutte le sue sfaccettature.

Archeologa per studio e fotografa per passione (amore alimentato dai momenti passati nella camera oscura dello zio Carlo), Isabella è anche mamma, e da queste sue inclinazioni nasce proprio la sua professione. Fin dal 2011 ha deciso di specializzarsi in fotografie a famiglie e bambini, lavorando dal suo studio di Pisa, vincendo nel 2013 il concorso "Emozioni in movimento" con una fotografia del genere "Newborn".

Le fotografie di Isabella compaiono sempre sulla rivista per l'infanzia "Bambino sarai tu!", e non a caso è direttrice dell'eponimo format televisivo di Sky andato in onda nel 2013.

Il suo approccio è semplice: cerca di immortalare le famiglie e i loro attimi in maniera intima e accogliente, fermando con un clic gli attimi che fuggono. Non scatta senza entrare nella situazione: Isabella ama conoscere i suoi soggetti, osservandoli nella vita quotidiana e vivendo con loro gli attimi che si presentano.

Le sessioni fotografiche, in studio, a casa o (meglio ancora!) all'aperto, non sono perciò alla vecchia maniera (sfondo, seggioline e sguardi fissi): il tutto è divertente, spontaneo, in movimento, e tutti si trovano a proprio agio.

La categoria più amata da Isabella? Quella dei "Newborn", gli appena nati. Accoccolati tra le mani o le braccia di mamma e papà, appoggiati mentre dormono, in studio con luce naturale, a colori o in bianco e nero, nel calduccio della culla o nudi come mamma li ha fatti, gli scatti di Isabella catturano la bellezza unica e irripetibile dei primi giorni di vita dei vostri figli.

Ma non sono solo i piccolissimi ad essere immortalati da Isabella: i primi anni di vita dei bambini sono altrettanto unici, e i suoi scatti vogliono immortalare l'emozione e la sorpresa nei loro occhi, le guance paffute, le manine alla scoperta del mondo.

E mano a mano che i piccoli crescono diventano bimbi e bimbe bellissimi, che meritano altrettanta attenzione fotografica: saranno loro magari a dire a mamma e papà come gli piacerebbe venire fotografati, magari in un prato fiorito o a cavallo di una moto, e Isabella Allamandri è pronta a scattare anche i loro visini.

Se i bambini sono il suo soggetto preferito, le famiglie non sono escluse: i ritratti tutti insieme si trasformano nelle sue mani in immagini affascinanti e dalle atmosfere uniche, lontane dai vecchi servizi in studio su sfondo spennellato. L'obiettivo coglie non tanto i soggetti, quanto le relazioni, che possono essere tra mamma, papà e figli come tra fratelli e sorelle, legati da un rapporto così intimo da risultare su fotografia incredibilmente emozionante.

www.allamandri.it

Sara Polotti

I pannolini lavabili Agunga

Martedì, 12 Aprile 2016 08:40

Se avete scelto per i vostri bimbi la sicurezza, la delicatezza e l'ecologia dei pannolini lavabili (oppure se state pensando di limitare l'uso degliusa e getta), lo shop online tatanatura.com ha per voi un nuovo prodotto innovativo, bello e sicuro.

Ecco i pannolini lavabili Agunga per i vostri bimbi: dite addio ai disturbi dermatologici e alla spesa folle!

Agunga ha pensato per le mamme un nuovo tipo di pannolino lavabile, realizzato in Italia artigianalmente (sono cuciti a mano!), regolabile in base all'età dei bimbi e assolutamente sicuro sulla pelle grazie ai materiali naturali nei quali è realizzato: gli strati a contatto con la cute dei piccoli permettono una traspirazione ottimale e temperatura e umidità del corpo possono così autoregolarsi in maniera più che sicura.

A differenza dei normali pannolini usa e getta, pieni di plastica, gli Agunga sono realizzati con tessuti naturali ed ecologici e non si buttano dopo l'uso, evitando così di produrre inutili rifiuti solidi. Già, perché la pipì viene lavata via insieme al pannolino (diventando acque nere), mentre la pupù viene gettata nel wc come quella degli adulti (con l'aiuto di un velo biodegradabile che può essere gettato insieme!), e le vostre pattumiere saranno libere dagli ingombranti pannolini (difficilissimi oltretutto da smaltire).

I pannolini Agunga sono formati da due elementi semplicissimi da combinare: la mutandina esterna impermeabile (riutilizzabile e chiudibile con dei velcri, composta da uno strato interno in poliestere ed uno esterno in cotone biologico) e il tampone assorbente in tessuto, che si appoggia nella mutandina fissandolo nelle tasche interne. Il lato a contatto con la mutandina è una doppia spugna, mentre quello vicino alla pelle è in fibra di amido vegetale.

La fibra di amido del tampone è fresca; i filati naturali mantengono la temperatura, lasciano traspirare ed evitano i cattivi odori; e, da non dimenticare, l'assorbimento più naturale permette al bambino di sentire più chiaramente il liquido a contatto con la pelle, lo rende più consapevole delle sue funzioni fisiologiche e in questo modo lo aiuta a conquistare prima il vasino!

I tamponi assorbenti sono modulabili in base alle esigenze, e le anche dei bimbi non soffrono grazie anche all'apertura più ampia della mutandina sulle loro gambe.

Ma come si lavano questi pannolini e tamponi? Sembra questa la domanda principale delle mamme, il cui dubbio è la scomodità. In realtà non è per niente scomodo, in quanto il lavaggio può avvenire in lavatrice, facendo semplicemente attenzione che i residui di pipì e pupù non si asciughino sui tessuti (nel caso succeda basta mettere in ammollo o prelavare).

L'assorbenza non varia di lavaggio in lavaggio, quindi sia i tamponi che le mutandine possono durare anni! Le temperature di lavaggio non devono superare i 40 gradi, e per igienizzare più in profondità basta aggiungere del percarbonato di sodio al detersivo (un cucchiaio), in modo da rendere i tessuti più morbidi e smacchiarli naturalmente.

Unico accorgimento: per ammorbidire è meglio non utilizzare l'ammorbidente; al suo posto è indicato l'acido citrico, che Agunga offre insieme all'acquisto dei pannolini.

E l'asciugatura? Il sole è sempre il migliore alleato, con il suo potere smacchiante e disinfettante. In alternativa si possono avvicinare i pannolini ad un termosifone (mai a contatto!) oppure utilizzare l'asciugatrice a temperature non troppo alte.

I vantaggi sono quindi moltissimi, mentre la scomodità è praticamente annullata, no? E pensate all'ecologia e all'economia: con i lavabili arriverete al massimo a 800 euro per tutti e tre gli anni.

Agunga offre pacchetti già pronti con tutto l'occorrente, divisi in linee (basic, organic e coccole). A differenza dei pannolini usa e getta, la cui spesa si spalma nel corso degli anni, con Agunga dopo il costo iniziale non dovrete più pensare a nulla!

Andate su Tatanatura e sbizzarritevi, approfittandone degli sconti pensati apposta per le lettrici di Mamma pret a porter. Digitate il codice 2215 al momento dell'acquisto per uno sconto del 10% su tutto ciò che deciderete di acquistare.

Sara Polotti

Si trova in moltissimi prodotti confezionati e in parecchi articoli cosmetici (anche se le aziende pian piano si stanno adeguando sostituendolo con altri grassi vegetali), e ormai sono milioni le persone che sanno che è meglio evitarlo: sì, parliamo dell'olio di palma e dei rischi ad esso correlati, di natura salutare, etica e ambientale.

Se prima del 2014 le aziende (consapevoli del pericolo) mascheravano la presenza dell'olio di palma sulle etichette attraverso la generica dicitura "olio/grasso vegetale", ora sono obbligate a specificare meglio, quindi noi consumatori possiamo scegliere in consapevolezza.

Ecco i motivi per non dare a tuo figlio olio di palma: perché evitare le merendine, gli snack e i prodotti da formo che contengono oli vegetali

1. E' dannoso per l'organismo: ha un elevatissimo contenuto di grassi saturi (quelli pericolosi). Essi arrivano al 50% nell'olio di palma "normale" (quello ottenuto dai frutti), e raggiungono addirittura l'80% in quello di palmisto, cioè derivato dai semi. I grassi saturi sono per gran parte responsabili del colesterolo del sangue, e se non controbilanciati con la giusta quantità di grassi "buoni" come i famosi omega 3 contenuti  (che lo tengono invece sottocontrollo) è decisamente deleterio per il corpo di grandi e piccini. Sempre meglio preferire olio d'oliva e di cocco.

2. Se l'olio di palma grezzo (che si presenta rosso) ha un'alta concentrazione di grassi saturi, tuttavia il suo non essere raffinato gli permette di conservare il suo potere antiossidante, risultando meno dannoso per l'uomo. Tuttavia, i processi di sbiancamento eliminano questa sua componente benefica, e quindi l'olio che si trova in commercio e che le aziende utilizzano ha un eccesso di grassi nocivi assolutamente pericoloso. Come tutti gli alimenti, meglio non scegliere mai prodotti raffinati (e qui, parlando dell'olio di palma, il consumatore non ha proprio scelta... Scelgono per lui le aziende che optano per l'economico olio raffinato).

3. La presenza eccessiva dei grassi saturi non contribuisce solo al colesterolo, ma anche ad altre malattie cardiovascolari e, soprattutto, al pericoloso diabete.

4. Eticamente, l'utilizzo dell'olio di palma è da condannare. E' sua la responsabilità di buona parte della deforestazione e della distruzione degli habitat naturali per fare posto alle coltivazioni massive di queste piante nelle zone in cui viene prodotto questo olio (eliminando la sovranità alimentare e alimentando la riduzione delle biodiversità), anche in foreste pluviali di inestimabile valore che stanno così pian piano scomparendo. Per fare posto alle piante, i terreni devono prima essere bruciati, ed è proprio così che migliaia e migliaia di specie animali e vegetali vengono ammazzate...

5. E' la prima (prima!) causa di emissioni di anidride carbonica nel Sud Est Asiatico.

6. Milioni di famiglie asiatiche e africane indigene (in Indonesia, Malesia e Costa d'Avorio su tutte) vengono depredate delle loro terre e deportate. Si tratta del Land Grabbing, che viola moltissimi diritti umani.

7. Il basso costo porta le aziende a preferire questo grasso vegetale: per loro è più comodo ed economico. Ma continuare a preferirlo significa continuare a deforestare, privando il pianeta dei suoi polmoni verdi. Provare a boicottarlo preferendo altri oli e altri grassi porterà le aziende a cercare un'alternativa, evitando le deforestazioni, il land grabbing e lasciando che i consumatori ci guadagnino in salute.

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Non si tratta di centrifugati o di normali succhi di frutta! Nel mondo dei succhi c'è un altro ramo, molto più salutare e nutriente: parliamo di quelli a freddo, estratti a velocità molto più basse in modo da non alterare le proprietà della frutta.

Perchè bere estratti al posto dei succhi di frutta: le proprietà dei succhi vivi o estratti 

Ai bambini piacciono per il loro sapore dolce e fruttato, gli adulti li amano per le loro proprietà benefiche: agli estratti non bisognerebbe mai rinunciare! Sono l'alternativa giusta al consumo di frutta e verdura fresche. Ma se ottenuti con i procedimenti sbagliati i succhi non hanno le stesse potenzialità della frutta e della verdura, quindi è sempre meglio optare per l'estrazione a freddo.

Per non parlare dei succhi di frutta confezionati: chiaramente non essendo estratti al momento i nutrienti contenuti sono davvero minimi e non paragonabili al consumo di vegetali freschi. Non solo lo zucchero bianco contenuto in essi:“Per capire perché dovremmo evitare lo zucchero bianco basta chiedersi ‘come mai lo zucchero è così candidamente bianco?’ Perché viene sbiancato e lavorato con calce, acido solforoso e carbone, infine viene colorato con coloranti spesso cancerogeni tra cui catrame. Questo dolcificante provoca iperfermentazione intestinale, carenze di vitamine del groppo B e agisce direttamente su alcuni ormoni del nostro corpo tra cui l’adrenalina”. Quindi dimentichiamoci “con un poco di zucchero e la pillola va giù”, o almeno utilizziamo un dolcificante naturale. (tratto dal libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing). Spesso poi i succhi di frutta contengono conservanti, chiaramente dannosi per la salute nostra e quella dei bambini: per riassumere, non solo un succo di frutta confezionato può essere considerato come una porzione di vegetali tra le 5 giornaliere raccomandate, ma gli ingredienti spesso presenti sono altamente dannosi, come lo zucchero bianco e i conservanti. 

Ora in commercio, al posto dei soliti mixer per frullare la frutta e in alternativa alle centrifughe, ci sono i modernissimi e utilissimi estrattori (come ad esempio Estraggo Pro). Essi rivoluzionano il consumo di frutta e verdura in succo, poiché grazie alle basse velocità di estrazione (prevedono meno di cento giri di cestello al minuto, a volte quaranta!) non surriscaldano le materie prime che in questo modo mantengono le loro proprietà nutritive.

Già, le alte temperature che si generano dall'alta velocità delle lame di mixer, frullatori e centrifughe uccidono gli enzimi e i nutrienti della frutta e della verdura, e quindi bere succhi "normali" non è la stessa cosa del mangiare quotidianamente mele, banane, cetrioli o verdure fresche!

L'assunzione di frutta e verdura fresca è fondamentale per la salute dell'organismo, lo sappiamo bene. Tiene pulito il corpo, previene stati infiammatori e malattie più importanti, e dà la giusta energia per affrontare la vita. Quindi i succhi a vivo sono davvero la soluzione migliore! Non è però sempre facile farla mangiare ai bambini, in particolare la verdura: è quindi assolutamente utile preparare succhi di frutta con l'aggiunta di verdura. Quindi per esempio per bambini che non manhiano carote possiamo preparare un estratto di mela, arancia e carota, in questo modo difficilmente si accorgeranno "dell'intruso"

E oltre ad essere perfetto sostitutivo del mangiare materie prime vegetali fresche, i succhi a freddo hanno benefici ancora maggiori: ad esempio, l'assimilazione dei nutrienti avviene molto più velocemente. Se infatti con i cibi solidi l'organismo ha bisogno di qualche ora per digerire e distribuire vitamine, minerali e sostanze nutritive a cellule e organi, bevendo un succo vivo esso necessita solo di una decina di minuti per la distribuzione nel corpo. L'importante è preparare il succo, attraverso (appunto) l'estrattore, e consumarlo nel giro di poco tempo (anche a causa del fatto che non vi è alcuna pastorizzazione): in questo modo le vitamine, i minerali, gli enzimi, i sali e gli amminoacidi non si disperdono, e donano al corpo l'energia e la materia viva per fortificarsi. E grazie al fatto di venir assimilati molto più velocemente rispetto a quanto avviene con la frutta e la verdura solide, rimangono inalterati; l'organismo beneficia di ancor più qualità, dunque!

Anche la scelta delle materie prime, però, deve essere accurata: la preferenza deve ricadere sempre su frutta e verdura biologiche, trattate senza pesticidi e senza conservanti. Se già normalmente, infatti, fare attenzione alla provenienze delle materie è importante, quando si tratta di succhi a freddo, così naturali e inalterati, è ancor più vitale.

Inizialmente i succhi a freddo venivano preparati attraverso trituratori associati a presse idrauliche, ma oggi che gli estrattori sono sempre più diffusi (e grazie alle tecnologie sempre più precise) i macchinari disponibili in commercio sono pensati appositamente per la funzione, guadagnando ancor più in qualità.

Gli estrattori tirano fuori da frutta e verdura il succo nutriente agendo gentilmente e a basse temperature. Non ossidando il prodotto a causa di velocità e temperatura, le materie mantengono le loro qualità e il prodotto rimane vivo, e i valori nutrizionali risultano quasi in quantità doppia rispetto ai succhi ottenuti attraverso le centrifughe.

E anche la quantità di succo vivo ottenuto è notevolmente maggiore: con l'estrattore, si arriva di solito intorno al 70% di liquido rispetto al prodotto solido! 

Non tutti gli estrattori sono uguali: noi abbiamo scelto Estraggo Pro non solo per la qualità dei materiali utilizzati ma anche per i 3 cestelli con i quali savvero possiamo fare tantissime ricette, dal passato di verdura al gelato, ai ghiaccioli, al passato di verdura alle caramelle. Scopri nel nostro articolo il mondo di Estraggo Pro

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Benvenuti nel progetto merende

Lunedì, 11 Aprile 2016 04:09

Le merendine confezionate sono comode: non richiedono tempo, non si sporca e i bambini ne vanno matti. 

E' però necessario fare una distinzione tra merendine confezionate sane e scusate il termine, immondizia: si, perchè purtroppo, complice le campagne pubblicitarie e la mancata abitudine a leggere gli ingredienti, riteniamo che sia normale somministrare indiscriminatamente merendine ai supermercati.

Alcuni ingredienti non dovrebbero essere assolutamente presenti, oppure a cui bisogna fare attenzione ecco quali:

- Zucchero bianco: si pensa che lo zucchero bianco sia utile per i bimbi per dare loro energia. Nulla di più sbagliato! Lo zucchero bianco ha un forte impatto sulla produzione insulinica facendole effettuare un picco per poi diminuire bruscamente e potrà finire spesso in ipoglicemia, quindi il piccolo si sentirà stanco e sopratutto bisognoso di ulteriori zuccheri, quindi caramelle e altre merendine. E' da considerare il fatto che alcuni bambini sono più semsibili alla dinamica insulinica causata dallo zucchero, altri meno. Non solo, nel "Journal of Alternative Medicine Review" del 2000, il Dott. Parris Kidd ha riportato che dalla sua ricerca sia emerso chiaramente che un consumo quotidiano di zucchero bianco nel bambino aggrava in maniera importante i sintomi di ipertattività, aggressività e comportamenti distruttivi. Siamo chiaramente tutte consapevoli che lo zucchero bianco rovini in maniera importante i denti. Le merendine più sane sono zuccherate con zucchero di canna o meglio ancora con malto, scriroppo d'acro, d'agave o succo di mela. Qui trovi ulteriori informazioni sullo zucchero bianco e qui l'elenco di dolcificanti sani e naturali

- Uova: la dicitura presente deve essere uova di categoria A (uova fresche), in caso contrario le uova utilizzate saranno derivati in polvere. Essendo i bambini sottoposti a una alimentazione iper-proteica nelle mense scolastiche e spesso anche a casa, sarebbe meglio evitare ulteriori proteine animali nelle merendine. 

- Latte e derivati: per maggiori informazioni puoi leggere il nostro articolo dedicato ai alla questione latte. 

- Addittivi, quindi aromi, conservanti e coloranti: chiaramente meglio le merendine senza questi.!

- Marmellata: la marmellata deve essere 100% frutta. 

- Bevande: lo stesso chiaramente vale per le bevande, così i succhi devono essere 100% frutta. 

 

Molti di voi saranno spaventati sia dalla dinamica tempo, sia dalla reazione dei vostri bambini nel caso in cui non vengano somministrate loro le merendine industriali a cui sono abituati. 

Ecco allora i nostri consigli per aiutare il vostro bambino e vosi stesse nella transizione: 

Quindi quali merende utilizzare? Parliamo proprio di questo! Scopri il nostro articolo introduttivo dedicato alle merende sane e veloci! E poi vai in homepage dove trovi a destra il menu con tutte le nostre ricette di snack semplici e deliziosi adatti a tutta la famiglia. 

 

Per questo progetto merende della durata di tre mesi, quindi da aprile 2016 a giugno 2016, abbiamo deciso di collabore con 4 aziende partner che possono offrire un grande contributo concreto a questo cambiamento:

- Noberasco: azienda leader nel settore di frutta secca e di merende sane. Troviamo i prodotti Noberasco in numerosi supermercati d'Italia e nello shop online che semplifica assolutamente la vita a noi mamme: su quest'ultimo settimanalmente ci sono tantissimi sconti dei quali usufruire. Tutti i prodotti sono sani, di grande qualità, perfetti per i nostri bimbi e sopratutto non dobbiamo cucinare, basta aprire il pacchetto. Da fruttime che sostituisce perfettamente le caramelle o una merendina, a crokkamela, all'immancabile uvetta

- Estraggo Pro: fare succhi di frutta e verdura in casa è non solo estremamente salutare ma anche comodo e pratico, perchè consente di fare il pieno di frutta e verdura (nascosta) senza dover spadellare vegetali e sbucciare frutta per ore. Ma abbiamo scelto Estraggo pro non solo per la qualità dei materiali, ma anche per i 3 cestelli che consentono di fare tantissime ricettine facili e buonissime! www.estraggo.it 

- Korto: tutti vorremmo il nostro orto, ma chi di noi ha tempo e spazio per farlo? Korto pensa proprio a questo. Tanta verdura e frutta fresca dal nostro orto personale che possiamo visitare tutti i sabati oppure da contadini locali. www.korto.it 

- Mental Fitness: la casa editrice che pubblica i nostri libri. Sostiene la nostra attività di merende con il nostro The Famili Food, ricette naturali per famiglie incasinate e un nuovo, preziosissimo libro di ricette di estratti e frullati che presto vi sveleremo e che sarà in libreria a Maggio. 

 Grazie a tutti voi per seguirci!

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

I risvegli notturni dei bambini

Domenica, 10 Aprile 2016 05:33

“Questo libro vuole aiutarvi a scegliere dove e come dormire serenamente con i vostri figli” scrive Alessandra Bortolotti, autrice del libro “i cuccioli non dormono da soli” edito da Mondadori. Wow, sarebbe fantastico, quante di noi sono devastate dal mancato sonno dei propri bambini?

I risvegli notturni dei bambini: tutto quello i genitori devono sapere sul sonno dei loro figli nei primi anni di vita

 

Ma perché diamine questi non possono dormire nel loro letto pacifici e sereni come DOVREBBE essere? Noi adulti siamo fatti per dormire tutta la notte, non possiamo perdere il sonno, anche perché prendersi cura poi di loro il giorno dopo richiede energia fisica e mentale e senza il sonno è davvero dura, anzi impossibile. E lo è ancor di più quando il giorno dopo bisogna andare a lavoro. Partendo da questo presupposto troviamo sul mercato una quantità di libri incredibile, abbiamo l’imbarazzo della scelta: per alcuni il bambino si deve addormentare in braccio e poi lo si mette nel lettino, per altri sono necessari i metodi forti con l’abbandono del piccolo nel lettino e la certezza che prima o poi si rassegnerà abituandosi a dormire nella sua stanza.

Ma se fosse sbagliato il presupposto? Se non fosse vero il concetto che “un bambino normalmente dorme tutta la notte nella sua stanza nel suo letto?”. Ed è proprio questo il lavoro strepitoso che ci propone la dott.ssa Alessandra Bortolotti, psicologa e autrice di bestseller come “E se poi prende il vizio?” pubblicato dal Leone Verde nella collana Bambino Naturale nel suo nuovo libro, I cuccioli non dormono da soli, edito da Mondadori.

Il bambino “normale” non esiste, il comportamento “normale” non esiste: questa la prima verità da accettare, per cui ogni bambino è fatto a modo suo, ha specifici bisogni tanto quanto noi adulti: eliminare questo concetto del bambino-bambolotto è già un grande passo avanti. “Nella nostra cultura, i bisogni universali dei bambini vengono comunemente visti in quanto abitudini da etichettare come giuste o sbagliate e dunque da reprimere, non come espressioni della natura stessa del bambino.” troviamo spiegato a pag 17 del libro I cuccioli non dormono da soli.

Il secondo punto da scardinare è il concetto che il bambino “debba dormire nel suo letto, nella sua stanza, perché è giusto così”. I bambini non sono adulti in miniatura, sono bambini: hanno quindi delle esigenze e delle caratteristiche fisiologiche specifiche, chiaramente differenti uno dall’altro ma comunque altre rispetto a quelle degli adulti. I cuccioli infatti non sono “neurologicamente” programmati per dormire da soli: nessun mammifero, tranne l’uomo, allontana il proprio cucciolo per dormire. Per millenni anche l’uomo ha sempre dormito con i propri i piccoli, e così lo è ancora nella maggior parte delle culture locali: nei primi anni di vita i piccoli dormono con le loro mamme, sempre e comunque. Se quindi esistono diverse norme culturali che prevedono dove e come il bambino debba dormire, esiste una norma biologica unica per tutti, provata scientificamente, per cui il sonno del bambino fino almeno ai tre anni, prevede generalmente risvegli notturni. Quindi è ormai accettato dalla comunità scientifica internazionale che il sonno del bambino sia caratterizzato da risvegli: e pensate che sono proprio questi risvegli che sembrano essere fondamentali nella prevenzione della Sids (ne parla diffusamente la dott.ssa Bortolotti nel suo libro I cuccioli non dormono da soli).

I risvegli notturni sono da analizzare non solo in termini di fisiologia, quindi a livello neurologico, endocrino e molto altro, ma anche sotto l’aspetto emotivo: “la notte può essere un momento di incertezza, non di tranquillità e di riposo come per gli adulti. Per questo, molti di loro possono avere bisogno delle rassicurazioni e dell’accudimento affettuoso di un adulto: proprio per acquisire fiducia nella notte e imparare gradualmente a riaddormentarsi da soli, senza paura, senza la sensazione di non essere ascoltati o di essere stati abbandonati” ci spiega la dott.ssa Bortolotti nel suo libro. “La nostra cultura - spiega sempre in I cuccioli non dormono da soli- ha sviluppato pregiudizi e aspettative che contrastano profondamente con la realtà. (...) Pretendere che dormano come gli adulti, quando adulti non sono. E a farne maggiormente le spese sono proprio loro,i più piccoli.” Ma i vari metodi, tra cui il famoso metodo Estivill di “fate la nanna” ritengono che siano solo capricci e che sia giusto che il bambino dorma da solo: così la frustrazione provata in quel periodo di addestramento lo farà crescere più indipendente e sicuro di sé. La risposta della dott.ssa Bortolotti è forte: “se proponiamo la frustrazione come metodo educativo, ciò che otterremo probabilmente sarà la rabbia. Capita la stessa cosa con noi: un adulto frustrato dai casi della vita non si sentirà certo più autonomo”.

Quindi, in pratica, dopo aver appurato il fatto che i nostri cuccioli non sono programmati per dormire da soli, noi mamme cosa possiamo fare?

Il primo punto sui vorrei che ci soffermassimo è che, come dice il detto ripreso dal libro I cuccioli non dormono da soli, per crescere un bambino ci vuole un villaggio “Un adulto da solo, invece, può essere messo a dura prova” ammette la dott.ssa Bortolotti. In numerose culture tradizionali la mamma è sostenuta da una rete di donne che si occupano di lei e del piccolo, per cui chiaramente la donna deve sostenere molte meno incombenze e può concedersi del tempo per riposare con il suo bambino anche di giorno oppure da sola, perché è la stessa rete di donne che si occupa anche del bambino, dando momenti di “tregua” alla mamma. Ecco, noi siamo programmati per questo, la natura ci ha creato prevedendo questo modello. Per le fortunate che ne hanno la possibilità, è giusto chiedere l’aiuto e la collaborazione dei famigliari e degli amici per il benessere del proprio bambino e dell’intero nucleo famigliare.

Sappiamo che le cose purtroppo, sopratutto ai tempi nostri vanno diversamente, per cui spesso noi mamme siamo prive sopratutto di una rete di donne che ci supporta, magari il papà non è particolarmente coinvolto nell’accudimento o lavora molto, o ancora, sopratutto in questo periodo di crisi economica, dobbiamo tornare subito a lavoro dopo il parto. Dobbiamo quindi prendere atto del fatto che non possiamo concederci il lusso di essere stravolte il giorno dopo.
Cosa fare allora? Le soluzioni come spiega l’autrice sono davvero tante, ogni famiglia trova la sua soluzione-compromesso che chiaramente può cambiare nel tempo. Ve ne elenco alcune, sempre tratte dal libro “I cuccioli non dormono da soli”

1. Quella più semplice è la condivisione del letto materno, chiaramente con le dovute precauzioni in termini di sicurezza per il bambino. In alcuni casi il papà riuscirà a dormire bene con il piccolo, in altri casi no, quindi si potrà pensare che il papà possa dormire in una stanza diversa, o che talvolta la mamma dorma in una stanza diversa (lo so, qui le resistenze culturali sono forti ma faremo un articolo con la dott.ssa Bortolotti proprio su questo nelle prossime settimane). Io per esempio quando mia figlia (seconda figlia) ha compiuto 8 mesi ho deciso di acquistare un secondo letto matrimoniale che ho messo in camera dei miei bimbi, così dormivo in parte con loro e in parte con il papà che, per esigenze lavorative quindi il fatto di essere sempre in macchina, aveva la necessità di riposare meglio. Nel week end ci davamo il cambio, così io dormivo interamente (o quasi) la notte. Ora che hanno rispettivamente 4 e 6 anni riposano nel loro lettino in camera loro e verso le 6 del mattino vengono generalmente a trovarci e riposano con noi l’ultima ora.

2. Altre volte si acquistano veri e propri lettoni famigliari, quindi da 3 o 4 piazze che consentono di dormire tutti nello stesso letto ma con più spazio. Per alcuni di voi questa affermazione può risultare assurda perché tocca “norme” culturali acquisite fin da piccoli, e scardinarle non è semplice: la cultura è una corazza che ci sostiene e ci contiene, abbatterla è fonte di ansia e di paura perché quando si esce da un confine tracciato e “sicuro” la paura dell’ignoto e delle conseguenze di tale atto invade l’uomo. Bisogna però tener presente che “per i nostri figli la notte è simbolo di assenza, buio, silenzio e mancanza di sicurezza, anche se non viviamo più nelle caverne come i nostri antenati. Per loro non è normale dormire da soli. Il più delle volte non è vero che i bambini non vogliono dormire: piuttosto, non vogliono dormire da soli perché hanno paura”: non è meglio quindi venire incontro, accogliere questo bisogno e dormire tutti insieme invece che alzarsi mille volte a notte mi chiedo?

3. Una soluzione possibile può essere quella di utilizzare un lettino attaccato al letto, anche qui applicando i suggerimenti che trovate nel libro I cuccioli non dormono da soli.

4. Se non possiamo fare a meno che nostro figlio dorma in un’altra stanza differente dalla nostra, poso il fatto che siamo consapevoli di andare contro la fisiologia, dobbiamo accettare il fatto di alzarci più volte durante la notte per andare a rassicurarlo e farlo riaddormentare., consapevoli che per alcuni bambini più “sensibili” di altri questo processo sarà più impegnativo.

5. Utilizzare il metodo Estivill e metodi affini che prevedono di far piangere il bambino finché non si abitui a dormire tutta la notte da sole è sempre e assolutamente sconsigliabile: “nei primi anni di vita i bambini costruiscono la loro memoria affettiva attraverso gli scambi relazionali ed emotivi a cui vanno incontro, e che questi faranno da modello a tutte le loro relazioni future. Trascurare questa dimensione significa rischiare di creare vuoti affettivi con cui fare i conti nel corso dell’intera vita: ne vale davvero la pena?”

Giulia Mandrino, Alessandra Bortolotti

Articolo tratto dal libro I cuccioli non dormono da soli, Mondadori

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

L’abbiamo già vista in palestra e nei supermercati dello sport: ma davvero questo strumento è solo utile fuori casa? Perché mai dovremmo tenere nella nostra abitazione uno strumento così ingombrante?

Ecco i motivi per avere in casa una fitness ball: 10 usi della palla da ginnastica per i bambini

1. A scuola: lo abbiamo già spiegato, a scuola la palla può essere uno strumento eccezionale per venire incontro al naturale bisogno di movimento dei bambini, con grandi benefici in termini di concentrazione. 

2. Così i compiti a casa saranno effettuati con più facilità generalmente utilizzando la palla. 

3. A tavola: stare seduti a tavola per mangiare non è semplice perché loro sono naturalmente portati al movimento. L’utilizzo della palla invece facilita questo processo: è importante solo verificare che i piedi tocchino terra e quindi scegliamo una fitness ball della dimensione giusta se vogliamo sfruttarla a tal fine. 

4. Per guardare la tv e giocare con tablet e videogiochi: meglio utilizzare la fitness ball piuttosto che farli stare coricati sul divano, in particolare per guardare li cartoni dove il bambino subisce passivamente la visione di immagini e stimoli. In questo processo passivo, essendo il corpo non coinvolto, il piccolo accumula adrenalina senza aver modo di scaricarla fisicamente, con le conseguenze che ben conosciamo quindi necessità di correre in casa, rabbia, conflitti e incapacità di stare seduti quando necessario. Chiaramente questi strumenti devono essere da voi gestiti, quindi consigliamo non più di 1 ora di tv al giorno non consecutiva e non oltre i 30 minuti di giochi (videogiochi e tablet)

5. Giochiamo insieme a fare esperienza dei limiti: i bambini adorano giocare a palla in casa, sembrano non stufarsi mai di passare il pallone a mamma e papà. Sfruttiamo questo strumento per insegnare loro che la palla in casa non si lancia ma si fa rotolare a terra: è sempre utile non reprimere gli stimoli e le richieste dei bambini ma convogliarle e contenerle come nell’esempio riportato. Chiaramente devono esserci momenti, e in questo la vita all’aperto ci favorisce, in cui i piccoli possano giocare liberi al 100%, senza contenimenti ma solo con regole di civile convivenza e rispetto. 

6. Destra e sinistra: giochiamo anche con papà e magari il fratellino mettendoci tutti in cerchio per passarci la palla prima a destra, poi quando diciamo cambio a sinistra. Sarà divertente non solo per imparare la destra e la sinistra ma per gli errori inevitabilmente connessi quando si cambia molto velocemente (e noi adulti non ne siamo immuni!).

7. Giocare a stare in piedi sulla palla: con l’aiuto di mamma e papà i piccoli possono cercare di stare in piedi sulla palla, con grande beneficio dello sviluppo dell’equilibrio.

8. Cerchi: il piccolo può sedersi sulla palla e immaginare di disegnare cerchi, allenando la coordinazione e stimolando la mobilità delle anche. I bimbi più piccini possono essere guidati o sostenuti da noi fin dagli 8-9 mesi.

9. Pancia in giù: giocare con la palla mettendosi a pancia in giù può essere un grande strumento di relax per il bambino, sia a livello emotivo ma anche  come rilassamento fisico attraverso l'allungamento della muscolatura. Ma il piccolo potrà anche allenarsi ad attivare gambe e braccia per creare una linea retta: in questo modo sarà stimolata tutta la muscolatura, in particolare quella della schiena messa spesso a dura prova dallo stare troppo seduti. Ma è anche utile giocare a fare le “flessioni”, quindi i piedi saranno appoggiati sulla palla, le mani a terra e con la bocca dovranno provare a raccogliere oggetti posti a circa un metro dalla loro posizione iniziale. 

10. Pancia in su: così anche stare a pancia in su sulla palla è un modo ottimale di rilassare la colonna e scaricare tutte le tensioni! Credo che insegnare ai nostri bambini fin da piccoli a prendersi cura del proprio corpo, ascoltare le sue esigenze e far fronte a esse, sia di fondamentale importanza. 

Giulia Mandrino

Image Source: http://www.sheknows.com/parenting/articles/5338/keeping-kids-active-in-winter

Sara

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Cecilia

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