I compiti delle vacanze possono diventare una fonte di tensione per bambine, bambini, ragazze e ragazzi, ma anche per i genitori che li accompagnano. Non è raro che si trasformino in un motivo di discussione, specialmente nelle ultime settimane prima del rientro a scuola. Ma con alcune strategie semplici e organizzate, è possibile affrontarli senza stress, evitando accumuli e malumori.
Prima cosa da ricordare: la distribuzione dello studio nel tempo riduce l’ansia da prestazione e migliora la memorizzazione. L’obiettivo non deve essere finire tutto subito o rimandare fino all’ultimo, ma trovare un equilibrio.
Fare un piano realistico e flessibile
Organizzare il lavoro è il primo passo per evitare che i compiti delle vacanze diventino un peso. Creare un calendario settimanale aiuta a visualizzare quanto tempo è a disposizione e a distribuire le attività. È importante non essere troppo rigidi: la flessibilità permette di adattarsi a imprevisti, gite e giornate di riposo.
Un piano efficace prevede brevi sessioni (30-40 minuti) alternate a pause. Coinvolgere bambine e bambini nel disegno del piano rende tutto più partecipativo e meno imposto. Loro stesse e loro stessi imparano così a gestire il tempo in autonomia.
Trovare il momento giusto della giornata
Per affrontare i compiti con la giusta energia, è utile scegliere con attenzione quando studiare. Ogni bambina e ogni bambino ha i propri ritmi: alcune e alcuni sono più attivi al mattino, altre e altri preferiscono il pomeriggio. In generale, però, è meglio dedicarsi allo studio in una fascia oraria tranquilla, prima delle attività ricreative più impegnative o stancanti.
La performance cognitiva nei bambini tende a essere più alta nelle prime ore del giorno. Per questo, fare i compiti subito dopo colazione può essere una buona abitudine. Evitare le ore più calde (soprattutto in estate) e non rimandare allo stesso momento ogni giorno aiuta a creare una routine, rendendo il lavoro meno pesante.
Alternare compiti e attività piacevoli
Le vacanze devono restare un tempo di gioco, relax e scoperta. Per questo, alternare lo studio ad attività piacevoli è fondamentale. Una strategia utile è quella della ricompensa educativa: completato un compito o un esercizio, si può passare a qualcosa di divertente, come una passeggiata, un gelato, un gioco o un film.
Questa tecnica si basa su principi del condizionamento positivo. Premiare l’impegno (non solo il risultato) rinforza l’autostima e favorisce la costanza nello studio.
È utile anche variare i tipi di compiti: non solo pagine di matematica, ma anche letture, ricerche o esercizi creativi. Alternare linguaggi e strumenti riduce la noia e stimola aree diverse del cervello.
Condividere, chiedere aiuto e lavorare in compagnia
I compiti delle vacanze non devono essere affrontati in solitudine. Una buona strategia è condividerli con altre e altri, sia nei momenti di difficoltà, sia come occasione per imparare insieme. Creare piccoli gruppi di studio, anche solo una volta a settimana, può fare la differenza.
Studiare con un’amica o un amico rende il tempo più leggero. Quando serve, è giusto chiedere aiuto a una persona adulta: un genitore, una zia, un’educatrice o un educatore. Il supporto esterno può evitare frustrazione e blocchi. L’importante è che l’adulta o l’adulto non faccia il compito, ma guida e sostegno.
Ridurre la pressione e mantenere un atteggiamento sereno
Lo stress nasce spesso da aspettative troppo alte o da pressioni esterne. È importante ricordare che i compiti servono a consolidare l’apprendimento, non a rovinare l’estate. Evitare paragoni con altri, abbassare il tono di voce e non trasformare il momento dei compiti in un campo di battaglia aiuta a creare un clima più rilassato.
Le neuroscienze ci ricordano che l’apprendimento è favorito da un ambiente emotivamente sicuro: se bambine e bambini si sentono sotto esame, tendono a chiudersi. Invece, se percepiscono fiducia, sono più propensi ad affrontare le difficoltà.
Serve tempo per costruire questa serenità, ma ne vale la pena. L’obiettivo non è solo finire i compiti, ma imparare a organizzare il proprio lavoro, senza stress e con più autonomia. Una competenza che sarà utile anche nei mesi successivi.