5 additivi alimentari da evitare

 

Al supermercato c’è una sola regola: leggere le etichette. Sempre! Perché non dobbiamo lasciarci ingannare dal packaging. E non solo da quello che attira i bambini facendogli buttare tutto nel carrello (li studiano apposta!) ma anche da quello dei prodotti che ci fanno dire: “Wow, questo è sano!”.

Bastano poche parole per ingannarci: bio, integrale, senza zuccheri aggiunti, povero in sale… E sono tutte caratteristiche ammirevoli. Ma non le uniche alle quali dobbiamo stare attente! I cibi confezionati sono infatti pieni di additivi alimentari potenzialmente pericolosi, che possiamo scovare solo leggendo le etichette.

A cosa servono gli additivi alimentari? A conservare gli alimenti e a renderli più “belli”, saporiti e invitanti. Ma non preoccupatevi, basta conoscerli, e dopo un po’ ci farete l’occhio, evitando tutti quei cibi che li contengono e trovando alternative ancora più buone e sane!

5 additivi alimentari da evitare: quali sono gli additivi a cui dobbiamo stare attenti quando compriamo cibi confezionati

I coloranti alimentari

Sulle etichette dobbiamo stare attente a tutte le sigle che vanno da E100 a E199: indicano i coloranti alimentari, e ogni decina rappresenta un colore (ad esempio, dall’E110 all’E119 si tratta del giallo). I coloranti alimentari vengono utilizzati per rendere più appetitosi i cibi ai nostri occhi, aumentando l’intensità e la lucentezza. Attualmente i coloranti alimentari ammessi dall’UE sono 45, ma l’EFSA sta riesaminando tutta la gamma in base agli ultimi studi pubblicati riguardanti i coloranti alimentari, come quelli che mettono in relazione l’assunzione di certi coloranti con l’insorgere dell’iperattività nei bambini. Dobbiamo stare molto attenti, perché si trovano in moltissimi alimenti che mai ci aspetteremmo.

Il glutammato monosodico

Si chiama anche E620 (e così lo troverete su molte etichette) ed è utilizzato per insaporire i cibi, soprattutto i dadi da brodo e gli snack salati. Il glutammato è presente naturalmente anche in moltissimi alimenti vegetali e animali, come i pomodori, i funghi, i legumi e il formaggio, ma il problema è quando si assume quello sintetizzato chimicamente presente proprio negli alimenti confezionati, che non viene metabolizzato allo stesso modo dal nostro organismo e può provocare problemi come emicrania, squilibri ormonali, aumento di peso e danni cerebrali.

Gli ftalati

Gli ftalati sono un ormone sintetico che possiamo trovare in molti alimenti conservati in lattina come i legumi o il tonno sott’olio, nella carne e nel latte (a causa dell’inquinamento del suolo che intacca gli animali), ma soprattutto nei prodotti cosmetici. Sono pericolosi perché sembrerebbero causare disturbi neurodegenerativi, oltre che il diabete. Evitiamo di comprare cibi conservati in lattina o nella pellicola, preferendo quelli sfusi.

I grassi idrogenati

I grassi idrogenati sono contenuti nella maggior parte dei prodotti da forno, nelle merendine, nei cibi precotti e surgelati e negli snack e sono responsabili, oltre che del rischio di obesità, dell’aumento del colesterolo cattivo nel sangue, l’LDL, a scapito di quello buono HDL, che diminuisce. Sono quindi pericolosi per il sistema cardiocircolatorio, dal momento che restringono e rendono meno flessibili i vasi sanguigni e sballano la pressione sanguigna.

Il piombo

Il piombo è presente nell’acqua e in molti cibi che assumiamo, ma non volontariamente: non lo troveremo mai scritto sulle confezioni, perché il piombo in realtà finisce sulle nostre tavole a causa dell’inquinamento, delle tubature utilizzate nell’industria alimentare e per gli sversamenti di batterie e vernici nel terreno, che contaminano tutto. È pericoloso poiché, essendo un metallo pesante, può provocare intossicazioni nell’organismo minacciando la nostra salute, e i bambini sono naturalmente i soggetti più a rischio, a causa dell’assorbimento più veloce ed elevato rispetto ad un soggetto adulto.

Giulia Mandrino

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