La Giornata dei Bambini Scomparsi

Una delle paure più grandi di noi mamme: un buco nero. Qualcosa a cui personalmente non penso mai, perché anche il solo pensiero mi tramortisce. Parlo dei bambini scomparsi. Un tema vero, reale, purtroppo più che attuale. E in effetti, a ben vedere, se ne parla molto poco, rispetto a quello che di dovrebbe. Perché solo in Italia ogni anno scompaiono più di 100 bambini. In Europa 270 mila. E nel mondo 8 milioni.

La Giornata dei Bambini Scomparsi: una giornata per parlare e sensibilizzare su un tema delicato, doloroso e purtroppo attuale

 

Dal 1983 ogni 25 maggio (data che ricorda la scomparsa del piccolo Ethan Patz, rapito a New York nel 1979) si celebra la Giornata mondiale dei Bambini Scomparsi. Un modo efficace, se trattato con le giuste misure, per tornare ad informare su un tema di cui purtroppo non si sente molto parlare, se non nei momenti in cui un caso più mediatico degli altri desta le attenzioni della gente.

In realtà non sono solo i casi famosi ad esistere. I numeri parlano chiaro: sono più di cento i bambini che scompaiono ogni anno, e parliamo solo dell’Italia.

A rivelare le statistiche e i numeri del nostro paese è il Telefono Azzurro, che coordina la linea telefonica europea dedicata ai bambini scomparsi (l’116-000 : è questo il numero da chiamare in caso di emergenza - la linea è internazionale, europea, per favorire la cooperazione tra i paesi): tra il 2009 e il 2015 ha preso in carico 695 casi di scomparsa di minori. Altro dato: tra il 1974 e il 2014, quindi in quarant’anni, in Italia ci sono stati circa 15000 bambini scomparsi, di cui 13.000 sono rappresentati da bambini stranieri.

I dati sono allarmanti e fanno davvero spaventare. E a questo problema si aggiunge quello più recente delle migrazioni: sono moltissimi infatti i minori che arrivano non accompagnati in Italia e di cui si perdono le tracce poco dopo. Seguono la via che credono li porti verso la libertà e la vita, ma spesso si ritrovano soli e sfruttati da criminali, in giri di delinquenza e prostituzione.

L’Europol in questo senso ha dichiarato che in Europa almeno diecimila bambini emigrati da soli sono scomparsi nel nulla. Questi bambini hanno addirittura fatto raddoppiare la media nel 2016: dal solito centinaio di minori scomparsi, infatti, l’anno scorso in Italia siamo arrivati a 256 (numero che comprende solo quelli presi in carico dall’116-000, quindi non veritiero ma considerabile come una punta di iceberg).

Altro motivo di scomparsa è quello della sottrazione del minore da parte di uno dei due genitori, spesso in situazioni di separazione conflittuale. In questi casi, purtroppo, i minori spesso vengono allontanati dal Paese ed è difficilissimo che vengano poi ritrovati o che tornino volontariamente in Italia dall’altro genitore.

La Polizia di Stato, in ogni caso, è impegnata a dare la massima importanza ai casi di scomparsa di minori. Ecco perché il primo passo è rivolgersi a loro (tramite il 112 o l’116-000), e avere fiducia nelle loro ricerche. Spesso i casi si risolvono felicemente, con il ritrovamento del bambino o con il suo ritorno a casa entro poche ore dalla denuncia.

I loro consigli sono comunque molto preziosi: ve li riportiamo qui.

Per gli adulti:
- ­Assicurati che i tuoi figli conoscano il proprio nome e cognome, l’indirizzo di casa e il numero di telefono di una persona di fiducia.
-Incoraggia i tuoi figli a stabilire una rete di persone di fiducia a cui possono rivolgersi per chiedere aiuto.
-Insegna ai tuoi figli che, quando si sentono in pericolo, possono fermare e chiedere aiuto ai rappresentanti delle Istituzioni che incontrano per strada, Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, sanitari delle ambulanze.
-Imparate voi stessi quali rischi si possono trovare su Internet e gli accorgimenti per rendere sicura la navigazione sia per voi che per i vostri figli.
-Fate in modo che ci sia sempre un dialogo aperto con i vostri figli affinché si sentano liberi di confidarsi se hanno avuto esperienze che li hanno fatti sentire a disagio.
-Dite ai vostri figli di non camminare mai da soli, ma sempre in compagnia di un amico o di un adulto di fiducia.
-Insegnate ai vostri figli come e dove chiedere aiuto se necessario.
-Chiedete ai vostri figli di informarvi se cambiano i programmi già stabiliti.
-Incoraggiate i vostri figli a fare attenzione a ciò che li circonda e a memorizzare i dettagli di persone sospette in cui potrebbero imbattersi (ad esempio l’aspetto o abbigliamento).

Per i bambini:
- ­Ricorda che non sei mai solo: c’è sempre qualcuno disposto ad ascoltarti e ad aiutarti.
-Se cambi i tuoi programmi comunicalo a qualcuno.
- ­Puoi dire sempre “NO” a qualsiasi cosa ti faccia sentire a disagio o ti spaventi.
- Se sei in pericolo o ti senti insicuro, mettiti subito in contatto con la Polizia o con una persona di cui ti fidi.
-Fatti insegnare come e quando chiamare un numero di emergenza.
- Se vai abitualmente a fare sport o al centro estivo a piedi, fallo in sicurezza: individua i luoghi dove puoi trovare aiuto se necessario (ad esempio un ufficio di Polizia).
- Cammina sempre in gruppo con gli amici.
- Se qualcuno in auto si avvicina o si ferma a chiederti informazioni, tu non avvicinarti e non entrare mai nell’auto.
- Se sei solo in casa, non aprire la porta e non dire a nessuno che sei da solo in casa.
- Impara ad usare Internet in maniera sicura.

E se volete stare sicuri al 100%, i braccialetti Infoband o quelli GPS possono essere un valido aiuto, per sentirci più protetti anche nei momenti più caotici.

 

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