Nel cuore della tradizione natalizia, la figura dei Re Magi occupa un posto speciale. Raccontare ai bambini la storia di questi saggi viaggiatori aggiunge un tocco magico e spirituale alla stagione delle festività. Attraverso il racconto di questo viaggio epico, i genitori possono trasmettere importanti valori e significati legati al Natale.
Ma la storia dei Re Magi è molto più di un racconto di viaggio e doni; è una lezione di saggezza, determinazione e significato. Spiegare questa storia ai bambini non solo aggiunge magia al periodo natalizio ma offre anche un'opportunità di trasmettere valori che trascendono il tempo e le tradizioni.
La storia dei Re Magi è intrisa di avventura e spiritualità. Secondo il Vangelo di Matteo, questi saggi uomini seguirono una stella cometa che li guidò fino a Betlemme, dove trovarono il bambino Gesù appena nato.
Ma andiamo con ordine.
La storia dei Re Magi è narrata nei Vangeli del Nuovo Testamento della Bibbia, principalmente nel Vangelo secondo Matteo. Questi saggi uomini, noti anche come i Magi o i Tre Re, sono considerati tradizionalmente come dei re provenienti dall'Oriente, che seguirono una stella cometa per trovare il neonato Gesù a Betlemme. La narrazione biblica offre un resoconto conciso ma significativo del loro viaggio e della loro visita al bambino.
Secondo il Vangelo di Matteo (Matteo 2:1-12), i Re Magi arrivarono a Gerusalemme chiedendo notizie sul "re dei Giudei" appena nato, poiché avevano visto la sua stella in Oriente e desideravano adorarlo. Questa richiesta suscitò preoccupazione tra il re Erode e gli abitanti di Gerusalemme. Erode, temendo che questo nuovo "re" potesse minacciare il suo potere, chiese ai capi sacerdoti e agli scribi di spiegargli dove sarebbe dovuto nascere il Messia.
Gli scribi risposero citando una profezia dell'Antico Testamento, in particolare il libro del profeta Michea, indicando che il Messia sarebbe nato a Betlemme (Michea 5:2). Erode informò i Magi di andare a Betlemme e, dopo aver adorato il bambino, di tornare da lui per informarlo in modo che anch'egli potesse adorarlo.
I Re Magi continuarono il loro viaggio e videro di nuovo la stella, che li guidò fino a Betlemme. Qui, trovarono il bambino Gesù e sua madre Maria. Inginocchiatosi di fronte a lui, offrirono doni simbolici: oro, incenso e mirra. Questi doni hanno una valenza simbolica profonda: l'oro rappresenta la regalità, l'incenso la devozione divina e la mirra la consapevolezza della sofferenza umana.
Dopo l'incontro con il bambino Gesù, i Re Magi furono avvertiti in sogno di non tornare da Erode, poiché il suo intento era malvagio. Pertanto, cambiarono il loro percorso di ritorno.
La storia dei Re Magi, sebbene breve nei Vangeli, è diventata un elemento centrale delle tradizioni natalizie, simboleggiando la ricerca spirituale, la devozione e il riconoscimento della divinità di Gesù fin dalla sua nascita.
Tradizionalmente, si ricorda l'arrivo dei tre Re Magi a Betlemme il giorno dell'Epifania, il 6 gennaio di ogni anno.
Ogni Re Mago ha un nome che porta con sé un significato simbolico.
I nomi stessi raccontano una storia, e spiegare ai bambini il significato di ognuno può rendere la storia ancora più coinvolgente.
I doni portati dai Re Magi a Gesù non sono solo gesti di generosità ma simboleggiano aspetti significativi della vita.
Raccontare ai bambini il significato di questi doni offre loro un'opportunità di riflettere su valori come la generosità, la spiritualità e la compassione.
Santa Lucia è una figura santa e venerata nella chiesa cattolica, particolarmente amata dai bambini in molte parti del mondo. Non solo in Italia: anche in Svezia il suo culto è diffuso e ci sono molte tradizioni legate alla sua figura.
La sua storia è un affascinante mix di devozione religiosa e tradizioni popolari che contribuiscono a rendere il periodo natalizio ancora più speciale per i più piccoli.
In questa narrazione pensata appositamente per i bambini, esploreremo la storia affascinante di Santa Lucia.
Santa Lucia, la "portatrice di luce," è una figura venerata soprattutto in Svezia e nei paesi scandinavi, oltre che a Brescia, Verona e Bergamo. Qui in particolare è amatissima dai bambini, perché porta i doni nella notte tra il 12 e il 13 dicembre.
La sua storia ha radici antiche che risalgono al cristianesimo primitivo. La leggenda narra di una giovane donna nata in Sicilia nel III secolo. Santa Lucia era conosciuta per la sua bellezza e la sua gentilezza, ma soprattutto per la sua devozione al cristianesimo.
La storia di Santa Lucia è spesso associata a un atto di grande generosità. Si narra che la giovane Lucia, appartenente a una famiglia nobile ma orfana di padre, avesse fatto voto di castità e consacrato la sua vita a Dio. Quando sua madre cadde malata, Lucia fece un pellegrinaggio al santuario di Santa Agata per pregare per la guarigione di sua madre. La leggenda vuole che Santa Agata le apparve in sogno, promettendo la guarigione di sua madre. Il miracolo avvenne, e la madre di Lucia guarì.
Un altro elemento distintivo della storia di Santa Lucia è la sua associazione con la luce. La leggenda narra che, per poter portare cibo ai cristiani perseguitati nelle catacombe, Santa Lucia utilizzasse una corona di candele per illuminare il suo cammino. Questo gesto di carità, coraggio e luce durante i tempi bui d'inverno ha contribuito a trasformare Santa Lucia in un simbolo di speranza e benevolenza. E proprio con delle corone di candele la si celebra in Svezia.
La figura di Santa Lucia è celebrata in modo speciale il 13 dicembre in molte comunità, con particolare enfasi nei paesi scandinavi. Durante questa festività, chiamata Luciadagen, una giovane ragazza viene scelta per impersonare Santa Lucia, indossando una lunga veste bianca, una corona di candele accese e portando dolci e prelibatezze per condividere con gli altri. La processione di Santa Lucia, accompagnata da canti natalizi, aggiunge un tocco di magia e gioia all'atmosfera natalizia.
Nel Nord Italia, invece, Santa Lucia porta i doni su un carretto, insieme al suo asinello. Si narra che Santa Lucia sia cieca e per questo porta un lungo velo davanti agli occhi. Si tratta di un dettaglio ricavato dalla tradizione cristiana: alcune leggende (che alcuni ritengono infondate) narrano che Santa Lucia subì la rimozione degli occhi durante le torture per il suo essere cristiana (che portarono al martirio).
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Si dice che a inventare il Natale fu Charles Dickens con "A Christmas Carol", con Scrooge e con i fantasmi dei Natali passato, presente e futuro.
Si dice che Babbo Natale, rosso e barbuto, sia frutto del marketing di una notissima bibita.
Ma il Natale così come lo conosciamo compie in realtà 100 anni proprio quest'anno.
Nel 1923 su un giornale newyorkese fu pubblicata la poesia di Natale più famosa al mondo, Twas the Night Before Christmas. In italiano si intitola La notte prima di Natale e racchiude tutta la gioia e l'atmosfera natalizia a cui siamo abituati.
La poesia, che contiene numerosi elementi delle tradizioni natalizie che ben conosciamo e che tanto fanno amare il Natale al di là del proprio credo religioso, apparve per la prima volta con il titolo A Visit from St. Nicholas sulle pagine del quotidiano Troy Sentinel di Troy, New York, martedì 23 dicembre 1823.
Il direttore del giornale, introducendo il pezzo con le parole "Non sappiamo a chi essere debitori per la seguente descrizione di questo... personaggio semplice e delizioso, dalla bontà paterna, ovvero Santa Claus", sottolineò che la poesia era stata pubblicata in forma anonima.
Una delle prime versioni illustrate risale al 1830. Ciò che rende speciale è un'illustrazione di Myron B. King: l'immagine ritrae Santa Claus in cima a un tetto, con slitta e renne. Ora è qualcosa di normale, visto e conosciuto, ma all'epoca era una novità assoluta.
Ma quindi, di che parla la poesia? 'Twas the Night before Christmas racconta la storia della vigilia di Natale, con un ritratto affascinante di Santa Claus che arriva a casa di una famiglia per portare doni ai bambini. La poesia dipinge un quadro vivido della notte magica, descrivendo la slitta trainata dalle renne, l'aspetto di Babbo Natale e l'entusiasmo dei bambini al suo arrivo. Scritta in modo giocoso e festoso, non è un mistero il perché questa poesia sia diventata un classico natalizio, contribuendo a plasmare l'immagine moderna di Santa Claus.
Eccola, in tutta la sua magia. Più sotto vi lasciamo anche la traduzione in italiano.
'Twas the night before Christmas, when all thro' the house
Not a creature was stirring, not even a mouse;
The stockings were hung by the chimney with care,
In hopes that St. Nicholas soon would be there;
The children were nestled all snug in their beds,
While visions of sugar plums danc'd in their heads,
And Mama in her ‘kerchief, and I in my cap,
Had just settled our brains for a long winter's nap —
When out on the lawn there arose such a clatter,
I sprang from the bed to see what was the matter.
Away to the window I flew like a flash,
Tore open the shutters, and threw up the sash.
The moon on the breast of the new fallen snow,
Gave the lustre of mid-day to objects below;
When, what to my wondering eyes should appear,
But a minature sleigh, and eight tiny rein-deer,
With a little old driver, so lively and quick,
I knew in a moment it must be St. Nick.
More rapid than eagles his coursers they came,
And he whistled, and shouted, and call'd them by name:
"Now! Dasher, now! Dancer, now! Prancer and Vixen,
On! Comet, on! Cupid, on! Dunder and Blitzen;
To the top of the porch! To the top of the wall!
Now dash away! Dash away! Dash away all!"
As dry leaves before the wild hurricane fly,
When they meet with an obstacle, mount to the sky;
So up to the house-top the coursers they flew,
With the sleigh full of toys — and St. Nicholas too:
And then in a twinkling, I heard on the roof
The prancing and pawing of each little hoof.
As I drew in my head, and was turning around,
Down the chimney St. Nicholas came with a bound:
He was dress'd all in fur, from his head to his foot,
And his clothes were all tarnish'd with ashes and soot;
A bundle of toys was flung on his back,
And he look'd like a peddler just opening his pack:
His eyes — how they twinkled! His dimples: how merry,
His cheeks were like roses, his nose like a cherry;
His droll little mouth was drawn up like a bow,
And the beard of his chin was as white as the snow;
The stump of a pipe he held tight in his teeth,
And the smoke it encircled his head like a wreath.
He had a broad face, and a little round belly
That shook when he laugh'd, like a bowl full of jelly:
He was chubby and plump, a right jolly old elf, And I laugh'd when I saw him in spite of myself;
A wink of his eye and a twist of his head
Soon gave me to know I had nothing to dread.
He spoke not a word, but went straight to his work,
And fill'd all the stockings; then turn'd with a jerk,
And laying his finger aside of his nose
And giving a nod, up the chimney he rose.
He sprung to his sleigh, to his team gave a whistle,
And away they all flew, like the down of a thistle:
But I heard him exclaim, ere he drove out of sight —
"Happy Christmas to all, and to all a good night".
Era la notte prima di Natale,
quando per tutta la casa
Non c'era un'anima che si movesse, neanche un topo;
Le calze erano appese al camino con cura,
Nella speranza che San Nicola sarebbe arrivato presto;
I bambini erano accoccolati tutti stretti nei loro letti,
Mentre visioni di zuccherini danzavano nei loro pensieri,
E la mamma con il fazzoletto, ed io con il berretto,
Avevamo appena sistemato le idee per un lungo sonnellino invernale —
Quando fuori sul prato si levò un tale fracasso,
Saltai dal letto per vedere cosa stesse succedendo.
Corro alla finestra come un lampo,
Apro le persiane e spalanco la finestra.
La luna sul seno della neve appena caduta,
Dava il lustro del mezzogiorno agli oggetti sotto;
Quando, cosa dovrebbero mostrare i miei occhi meravigliati,
Se non una slitta in miniatura e otto minuscole renne,
Con un vecchietto, così vivace e svelto,
Capì subito che doveva essere Babbo Natale.
Più veloci delle aquile i suoi corsieri vennero,
E fischiò, e gridò, e li chiamò per nome: "Adesso! Dasher, ora! Dancer, ora! Prancer e ora! Vixen, Via! Comet, via! Cupid, via! Dunder e Blitzen;
In cima al portico! In cima al muro! Ora scattate via! Scattate via! Scattate via tutte!"
Come le foglie secche davanti all'uragano selvaggio volano,
Quando incontrano un ostacolo, si sollevano verso il cielo;
Così fino al tetto della casa volarono,
Con la slitta piena di giocattoli — e anche San Nicola:
E poi in un batter d'occhio, udii sul tetto
Il rincorrersi e il raspare dei loro piccoli zoccoli.
Mentre ritiravo la testa, girandomi,
Giù per il camino San Nicola arrivò con un balzo:
Era vestito tutto di pelliccia, dalla testa ai piedi,
E i suoi vestiti erano tutti macchiati di cenere e fuliggine;
Un fagotto di giocattoli aveva sulle spalle,
E sembrava un venditore ambulante che ha appena aperto il suo sacco:
I suoi occhi — come scintillavano!
Le sue fossette: che allegre,
Le sue guance erano come rose, il suo naso come una ciliegia;
La sua bocca piccola e divertente era tirata su in un arco,
E la barba del suo mento era bianca come la neve;
Il mozzicone di una pipa lo stringeva tra i denti,
E il fumo gli circondava la testa come una ghirlanda.
Aveva un viso largo e un piccolo ventre tondo
Che tremolava quando rideva, come una ciotola piena di gelatina:
Era paffuto e paffuto, un vecchietto davvero allegro,
E risi quando lo vidi, malgrado me stesso;
Un occhiolino e una torsione della sua testa
Mi fecero capire che non avevo nulla da temere.
Non disse una parola, ma andò dritto al suo lavoro,
E riempì tutte le calze; poi si voltò con uno scatto,
E mettendosi un dito accanto al naso
E facendo un cenno, su per il camino salì.
Saltò sulla sua slitta, diede un fischio alla sua squadra,
E via volarono tutti, come la lanugine di un cardo:
Ma lo sentii esclamare, prima che svanisse dalla vista —
"Buon Natale a tutti, e a tutti una buona notte".
Le coliche nei neonati rappresentano una sfida non indifferente per molti genitori: dalle prime settimane di vita e fino al terzo, quarto mese dei neonati, il pianto inconsolabile è spesso fatto ricondurre al gas nella pancia.
Questa condizione si manifesta con sintomi quali eso-faringite, spasmi e disturbi del sonno, creando preoccupazioni legate al benessere del bambino. In realtà, non è sempre detto che si tratti di coliche vere e proprie. Piuttosto, il pianto associato alle coliche riassume diversi malesseri del neonato - anche dei bebè in buona salute - che sono naturali e legati alla crescita. Naturalmente è sempre opportuno consultare il medico o la medica, ma in generale ci sono alcune strategie che permettono di alleviare le coliche e il malessere che provoca il pianto.
Su queste strategie, che ora elencheremo, si basa un nuovo strumento che ha attirato l'attenzione del mondo medico inglese: si chiama BabyUp ed è perfetto per quei genitori, magari soli, che non possono permettersi di tenere sempre in braccio il bebè.
La ricerca scientifica suggerisce che alcune posizioni possono aiutare a ridurre il disagio causato dalle coliche neonatali.
La sistemazione del neonato in posizione eretta sul braccio del genitore, con il busto leggermente inclinato in avanti, può per esempio favorire la digestione e ridurre il rischio di reflusso. Questa posizione agevola il passaggio del cibo attraverso l'esofago, riducendo la pressione sullo stomaco e alleviando il malessere.
Un altro approccio consiste nell'usare leggere oscillazioni, come dolci movimenti di dondolio, che possono calmare il neonato e contribuire al rilassamento dell'apparato digerente. L'utilizzo di suoni rassicuranti, come il battito cardiaco o una ninnananna, possono aumentare l'effetto calmante, aiutando il bambino a superare le coliche.
In questo contesto, la Dr. Albani Ltd ha recentemente presentato BabyUp, un prodotto che va oltre l'approccio tradizionale. Certificato come Dispositivo Medico di Classe 1 nel Regno Unito, è stato progettato da un pediatra italiano per offrire ai neonati un comfort avvolgente, il giusto supporto digestivo e un design adattabile.
La struttura avvolge infatti il neonato in una posizione verticale che però ricorda l'abbraccio di un genitore, offrendo un ambiente rassicurante. Il meccanismo di dolce dondolio e i suoni tranquillizzanti contribuiscono a calmare il bambino, mentre il design versatile permette di trasformarlo anche in un seggiolone, crescendo con il bambino fino al secondo compleanno circa.
Le vendite partiranno da gennaio 2024, ma tutte le informazioni sono già disponibili sul sito di Dr. Albani.
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Il nome pepparkakor potrebbe sembrare buffo, ma è qualcosa di davvero delizioso e confortevole: si tratta dei classici biscotti speziati tradizionali svedesi, spesso preparati durante le festività natalizie anche per il profumo che sprigionano in casa.
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Durante il periodo natalizio, oltre allo Schiaccianoci c'è un altro balletto classico che è tradizionalmente amatissimo: si tratta del "Lago dei Cigni", anch'esso musicato da Pëtr Il'ič Čajkovskij, un famoso compositore russo. La storia, che ha un nonsoché di invernale e algido, ruota attorno a una principessa trasformata in cigno da un malvagio incantesimo. La principessa, di nome Odette, è costretta a trascorrere le sue giornate in forma di cigno e torna alla forma umana solo di notte.
Ecco dunque come spiegare a bimbi e bimbe la trama del "Lago dei Cigni" prima di portarli a teatro a trascorrere un pomeriggio o una serata davvero magici.
La storia, come accennato, parla della principessa Odette, trasformata in cigno da un incantesimo del cattivissimo Rothbart, che la costringe a trascorrere le giornate in forma di cigno per tornare umana solo di notte.
Il balletto inizia con il giovane principe Siegfried che celebra il suo ventunesimo compleanno. Sua madre gli annuncia che presto dovrà scegliere una sposa durante un grande ballo di corte. Siegfried, tuttavia, è triste perché desidera un amore sincero e non vuole essere legato da un matrimonio di convenienza. Durante il ballo di corte, la madre di Siegfried presenta a lui diverse principesse come potenziali spose, ma il cuore del principe è ancora insoddisfatto. Deluso, Siegfried si allontana dal castello e raggiunge un lago in mezzo a una foresta.
Al lago, Siegfried si imbatte in Odette, la giovane principessa trasformata in cigno. L'incantesimo può essere spezzato solo da un voto d'amore eterno. Odette racconta a Siegfried la sua triste storia e lui si innamora perdutamente di lei.
La trama si complica con l'arrivo di Rothbart, il malvagio stregone che ha maledetto Odette. Rothbart intrappola Odette nel suo incantesimo e cerca di confondere Siegfried durante il grande ballo, facendogli credere che sua figlia Odile - sua figlia, sorprendentemente somigliante a Odette - sia effettivamente Odette. Ingannato, Siegfried dichiara il suo amore per Odile.
Odette, sentendosi tradita, fugge. Siegfried, rendendosi conto dell'inganno, la segue e cerca di riscattare il suo errore. Nel corso del balletto, c'è una lotta tra il bene e il male, con il principe che cerca di liberare Odette dall'incantesimo di Rothbart.
Forse non tutti sanno che il Lago dei Cigni ha due finali.
Lo Schiaccianoci è un balletto classico intramontabile, particolarmente associato al periodo natalizio. Creato da Pëtr Il'ič Čajkovskij nel 1892, questo capolavoro continua ad affascinare il pubblico di tutte le età. Scopriamo insieme di cosa si tratta e perché è la scelta perfetta per immergersi nell'atmosfera del Natale.
Lo Schiaccianoci è tratto da un racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann molto cupo, "Lo schiaccianoci e il re dei topi", e la coreografia originale fu creata da Marius Petipa e Lev Ivanov. La trama racconta la storia di Clara, una giovane ragazza a cui viene regalato per Natale uno schiaccianoci a forma di soldatino. Durante la notte di Natale, il giocattolo prende vita e trasporta Clara in un mondo incantato popolato da dolci e giocattoli animati.
La colonna sonora, composta da Čajkovskij, è una delle più celebri e riconoscibili del repertorio musicale classico. Brani come la "Danza della Fata Confetto" e la "Marcia dei Topi" sono diventati emblematici. La musica incantevole contribuisce a creare l'atmosfera magica e fiabesca che caratterizza lo spettacolo.
Quando si portano i bambini a teatro a vedere lo Schiaccianoci è utile informarli sulla trama, raccontandola in anticipo in modo che possano interpretare più facilmente la storia danzata.
La storia inizia durante la festa di Natale presso la casa degli Stahlbaum. La giovane Clara riceve uno schiaccianoci come regalo dallo zio Drosselmeyer, un burattinaio e inventore di giocattoli. Durante la festa, lo zio Drosselmeyer sorprende i presenti con le sue magie, inclusa la trasformazione dello schiaccianoci in un principe. Clara si affeziona subito al suo regalo speciale.
Durante la notte, Clara si sveglia e si ritrova in mezzo a una battaglia tra i topi guidati dal Re dei Topi e gli schiaccianoci guidati dallo zio Drosselmeyer, ora trasformato. Grazie al suo coraggio, Clara aiuta gli Schiaccianoci a vincere la battaglia.
Dopo la vittoria, lo Schiaccianoci si trasforma in un principe e conduce Clara in un viaggio attraverso un magico regno invernale. Lungo il cammino, incontrano una serie di personaggi fantastici, inclusi i personaggi delle varie terre del regno dei dolci.
Clara e lo Schiaccianoci arrivano nel Regno dei Dolci, dove vengono accolti dalla Fata Confetto. Qui, Clara assiste a una serie di esibizioni di danza, tra cui la celebre Danza Cinese e la Danza dei Fiori.
Il balletto culmina con il Gran Pas de Deux, una graziosa danza tra Clara e lo Schiaccianoci, simbolo della loro vittoria e dell'amore che si è sviluppato tra di loro durante il viaggio.
Clara si sveglia di nuovo a casa, con lo zio Drosselmeyer accanto a lei. La giovane si rende conto che il suo viaggio magico potrebbe essere stato solo un sogno, ma il ricordo della notte rimane vivo nel suo cuore.
Lo Schiaccianoci è diventato una tradizione natalizia in molte parti del mondo. La sua ambientazione invernale e la trama che ruota attorno alla generosità e alla magia del Natale lo rendono un perfetto spettacolo per la stagione festiva. Molte famiglie fanno della visione dello Schiaccianoci un appuntamento annuale, trasmettendo la tradizione di generazione in generazione.
È un'opera adatta a tutte le età, ma è particolarmente apprezzata dai bambini. La storia fantastica e i personaggi incantevoli catturano l'immaginazione dei più piccoli, mentre la musica coinvolgente li introduce al mondo della danza classica. È dunque un'opportunità per avvicinare i bambini alle arti performative in modo divertente e accessibile: a Natale, tutti a teatro.