Inizia la bella stagione e la vita all'aria aperta che ristora il nostro corpo e la nostra mente di mamme, ma ancor più i nostri pupetti. Se ci liberiamo degli ingombranti indumenti invernali le nostre borse diventano delle maxi-bag volenti e nolenti per far spazio a salviette, antizanzare, e creme solari. Eh si, perchè prima di tutto dobbiamo pensare a come proteggerci dagli effetti nocivi di questo, senza "ma" e senza "se".

"L'incidenza del melanoma negli ultimi 30 anni è quintuplicata - ha osservato il prof. Leonardo Celleno, presidente AIDECO (Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia)in occasione del 2° convegno Sole Sicuro alla Casa del Cinema di Villa Borghese. "In Italia si contano circa 2 mila nuovi casi di melanoma ogni anno. Mentre sono 100 mila gli italiani che ogni anno sono colpiti dal tumore epiteliale in una regione foto-esposta, meno aggressivo del melanoma ma comunque da non sottovalutare. Proprio per questo motivo è fondamentale intervenire per tempo con azioni preventive: a parte i rischi connessi al calore, l'azione del sole rappresenta un pericolo per scottature ed eritemi, che possono danneggiare in modo permanente la pelle e causare alterazioni precancerose, insorgenza prematura di rughe e altri segni di invecchiamento cutaneo".

 

Alla luce delle nuove ricerche scientifiche i raggi solari non sono solo dannosi, anzi come preziosi alleati della nostra salute se gestiti in maniera consapevole. La vitamina D è da considerare non solo come vitamina, ma come un vero e proprio ormone che svolge funzioni fondamentali: una sua carenza può inluire negativamente sull'assorbimento del calcio, deficit del sistema immunitario, maggiore predisposizione ad alcuni tipi di tumori ma anche ad alterazioni dell'umore. 

 

E' importante quindi saper sfruttare i benefici del sole ma anche proteggersi dai possibili effetti negativi, ormai troppo sottovalutati:  "La campagna Sole Sicuro - spiega il Prof. Celleno - si rivolge ai giovani perché sono i più sensibili a questo tipo di tematiche e possono farsi promotori di un corretto stile di vita anche tra gli adulti".

L'iniziativa - lanciata ufficialmente nel 2014 e supportata da OMIA, specializzata nella produzione in prodotti naturali ed eco-biologici per la cura della persona - giunge quest'anno a un importante traguardo con l'apertura alle scuole, con lo scopo di informare i giovani e sensibilizzarli verso una corretta esposizione.

La campagna Sole Sicuro, patrocinata da Roma Capitale, sarà divulgata a partire da metà maggio nelle scuole medie inferiori del Lazio, grazie alla collaborazione del Comune e dell'USRL (Ufficio Scolastico Regionale del Lazio) del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: un filmato della durata di circa 50 minuti spiegherà rischi e benefici dei raggi solari, mostrando l'importanza di scegliere la giusta protezione per ciascun tipo di pelle. Se i giovani cresceranno consapevoli dei rischi che la foto-esposizione comporta - suggeriscono gli esperti dell'Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia - questo si tradurrà anche in una minore ripercussione nell'età adulta di danni e tumori per la pelle. Durante il convegno è stato presentato in anteprima il trailer del filmato che sarà divulgato nelle scuole medie inferiori italiane, a partire dal Lazio.

Di seguito il link per visualizzare il trailer http://bit.ly/trailer_SoleSicuro

Giulia Mandrino

 

 Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

 

Integratori per bambini Cristalfarma

Lunedì, 13 Aprile 2015 14:43

Quest'anno davvero ci siamo ammalati tantissimo: i miei piccoli, che normalmente sono due rocce, si sono presi diverse influenze ed entrambi la varicella. Nulla di grave che abbia richiesto l'utilizzo di farmaci, ma comunque io e il mio lavoro ne siamo rimasti provati (credo che mi capiate!).

Negli ultimi due mesi ho avuto il piacere di testare quattro prodotti Cristalfarma e devo dire che ci siamo trovati davvero bene con tutti. Ecco quindi la mia selezione per voi:

Imoviral Junior: ho utilizzato questo prodotto durante la varicella dei miei piccoli per stimolare le loro difeste immunitarie impegnate nel "combattere" il virus. Imoviral junior è un integratore naturale a base di estratti naturali di Echinacea, pianta benefica per stimolare le naturali difese immunitarie dell'organismo, Acerola, grande fonte di vitamina C, Arabinogalattano, e Beta-Glucano. Contiene inoltre una idonea quantità dell'oligoelemento Zinco e di vitamina C (di origine totalmente naturale) corrispondente alle dosi quotidiane raccomandate per i bambini, secondo le tabelle LARN. Io le ho utilizzate in associazione alla terapia consigliatami dal mio medico omeopata. 

Consigli d'uso: 
coadiuvante nella profilassi delle infezioni virali e batteriche
coadiuvante nella profilassi delle infezioni respiratorie ricorrenti
In associazione alla terapia antibiotica per migliorare la risposta immunitaria

Modalità d'uso:
CICLI PREVENTIVI: 1 bustina al giorno per 14 giorni (da ripetersi per 2-3 mesi)
COADIUVANTE IN TERAPIA: 1 bustina al giorno per 14 giorni

 

Vagostabil junior: A Natale abbiamo deciso di lasciare a Babbo Natale i ciucci che erano una manna dal cielo per l'addormentamento. E' stato quindi difficile trovare altre modalità per facilitare la nanna serale, sopratutto con il mio bimbo grande, un piccolo cinghialotto pieno di energia; ho deciso di utilizzare Vagostabil prima della nanna nei giorni in cui non riuscivo a farlo "sfogare" per bene ai giardinetti e quindi non crollava alle 9,00 sul divano stravolto. Vagostabil junior è un integratore naturale a base di estratti di piante officinali quali la Passiflora (Passiflora incarnata), Escolzia (Eschscholtzia californica). 

Modalità d'uso:
Per favorire il riposo si consiglia di assumere 0,5 ml per ogni Kg di peso corporeo preferibilmente mezz'ora prima di coricarsi o suddiviso in due somministrazioni (mattino e sera).

 

Relaxcol junior: durante la varicella entrambi i bimbi hanno rifiutato il cibo per alcuni giorni. Ovviamente la loro evacuazione ne ha risentito; ho deciso di non somministare loro il probiotico che utilizzo normalmente e ho optato questa volta per Relaxcol Junior: per tutti e due i bambini il beneficio è emerso già dopo le 24 ore. Relaxcol unisce le note proprietà antigonfiore e miorilassanti delle piante carminative (finocchio e melissa) a quelle assorbenti dell'argilla verde; inoltre fornisce anche un apporto integrativo di fruttoligosaccaridi che favoriscono la crescita della flora "saprofitica", partecipando alla normalizzazione della funzionalità intestinale. Grazie a questo "mix" di componenti riduce la produzione di bio-gas intestinale dando sollievo a quei disturbi legati a gonfiore e meteorismo intestinale nel bambino. Inoltre regolarizza peristalsi e frequenza evacuativa.

Consigli d'uso:
Gonfiore e tensione addominale
Coliche gassose
Meteorismo e flatulenza

Modalità d'uso:
Iniziare il trattamento somministrando 1 o 2 bustine di Relaxcol® junior al dì per 6 giorni, prima dei due principali pasti giornalieri, per poi passare ad una solo bustina al giorno prima del pasto serale. Se una sola bustina non fosse sufficiente è possibile continuare con le due bustine quotidiane fino alla scomparsa dei sintomi. La bustina deve essere sciolta in acqua o in bevanda gradita (anche latte vegetale o latte formulato) fino a completa dispersione.

 

Cutamir: sempre durante la varicella ho testato e apprezzato davvero la crema Cutamir, prodotto specifico per pelli irritate e sensibili. Il sollievo era immediato e perdurava per circa due ore. Credo quindi che la utilizzerò quest'anno nella mia borsa vacanze. Cutamir è utile quando compaiono problemi tipici delle pelli sensibili e irritabili: arrossamento, irritazione, prurito, e secchezza, anche a seguito di eritemi, dermatiti comuni o anche cause quali:
Sudorazione
Eccessiva esposizione ai raggi solari (UV)
Pannolino
Stress ambientali ed atmosferici
Reazioni allergiche da contatto

http://www.cristalfarma.it/

Giulia Mandrino

 

Post Sponsorizzato

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Mamma Antonella, mamma musulmana

Mercoledì, 08 Aprile 2015 15:09

In questo periodo sentiamo molto parlare di religione Islamica, spesso sovrapponendo atti violenti e gruppi armati a questa. La mia prima laurea è in comunicazione interculturale e il filone che ho seguito in quei tre anni e che mi ha appassionato è quello proprio del mondo arabo-islamico per la sua ricchezza di contenuti, la storia, la lingua, la letteratura e la stessa antropologia: mi preme sottolineare ciò perchè la religione islamica è praticata anche da popolazioni non arabe, come per esempio in gran parte del Pakistan; così come in stati arabi come l'Egitto sono presenti importanti minoranze Cattoliche. Quindi prima di tutto è importante chiarire che l'Islam è una religione. In secondo luogo come ogni religione l'Islam ha numerosissime ramificazioni, in primis religione Islamica Sunnita, e religione islamica Sciita, che a loro volta si dividono in correnti. Non solo, la religione Islamica, come per altro quella Cristiana, è un complesso sistema professato da persone, a loro volta influenzate dalla cultura locale, dalle tradizioni e da altri numerosi meccanismi: possiamo pensare di paragonare la religione Cristiana Cattolica professata da un avvocato penalista di New York con quella di una donna semi-analfabeta di 70 anni di un paesino del sud Italia? Sono importanti queste precisazioni perchè è fondamentale comprendere come l'universo umano sia variegato, complesso e quanto sia impossibile effettuare categorizzazioni. 

Nel mio piccolo vorrei quindi mostrare come l'universo musulmano sia caratterizzato da persone he credono nella pace, nella tolleranza e percepiscano la violenza solo come legittima difesa, mai come attacco. Ecco l'intervista ad Amal Antonella Amatullah, che ci racconta il suo vissuto di donna, mamma, italiana e credente musulmana. 

Raccontaci la tua storia, sei mamma, musulmana sunnita praticante, moglie. Italiana e credi nella pace. Ti andrebbe di raccontaci la tua storia di donna musulmana in italia?

"Assalamu 'aleykum (il nostro saluto, ossia "la pace sia con voi")... Mi presento brevemente: sono Amal AmatuLLah (nome islamico scelto da me, che significa "Speranza e serva di Dio"), il mio nome di battesimo è Antonella. Ho 23 anni, sono sposata da quasi 4 anni con un uomo nord-africano. Ho conosciuto l'Islam all'età di 17/ 18 anni, ma in maniera molto distaccata. Allora ero in una fase un po' complessa, mi definivo agnostica, ero ancora alla ricerca delle origini del mio cuore, la religione ereditata dai miei (la cristiana) non mi bastava più. Avevo ancora troppe domande senza risposte. Comunque, all'età di 17 anni ho conosciuto colui che sarebbe diventato mio marito, abbiamo discusso un po' di religione e varie tematiche abbastanza serie. Dopo un paio di anni di letture ed approfondimenti, e soprattutto di risposte, ho deciso di fare ritorno all'Islam, di definirmi Musulmana. A 20 anni mi sono sposata. Vivo felicemente ora con lui e il nostro piccolo che ha da poco 1 anno. Come hai detto, sono sunnita e praticante, seguo la Sunnah del nostro amato Profeta (pace e benedizioni su di lui) e quello che il Corano indica, inoltre credo in tutti i profeti monoteisti, presenti anche nella religione cristiana (come Abramo, Gesù, Isacco, Giacobbe, Giovanni etc, la benedizione di Allah sia su di loro).La vita da Musulmana in Italia non è semplice. Troppi pregiudizi, troppa ignoranza. La gente non sa cos'è l'Islam, non conosce i suoi precetti; sa solo giudicare secondo i parametri imposti dai mass-media. La tv e i giornali fanno grande pressione sulle menti di chi non approfondisce da solo ed ignora la realtà.Spesso ho ricevuto insulti, leggere forzature da sconosciuti a rimuovere il velo ed enormi da parte dei miei genitori, che ultimamente iniziano a comprendere che l'Islam non è quello che fanno vedere in tv.Grande sforzo è stato per me continuare a studiare nell'università, mi sentivo un pesce fuor d'acqua, soprattutto dopo aver indossato il velo. Credo che la maggior parte delle mie sorelle musulmane abbia provato questo disagio in diverse occasioni, impariamo con pazienza a far scivolar giù ogni tipo di insulto e a concentrarci sulla ricompensa che avremo nel non esserci afflitte davanti al giudizio umano, perché è quello divino che per noi conta."

Come coniughi la tua fede musulmana con l'essere mamma?

"Già prima del concepimento inizia la relazione tra la mia fede e il nascituro, infatti il marito prima di ogni relazione intima con la propria moglie dovrebbe pronunciare un'invocazione, una protezione per l'eventuale nascituro. (L'invocazione: Nel Nome di Allah. Oh Allah, allontana Satana da noi e allontanalo da ciò che Tu provvedi per noi)Inoltre durante tutta la gravidanza è consigliato alla donna fare invocazioni di protezione nei confronti del piccolo, leggere tanto il Corano per "abituare" il cuore del piccolo al ricordo di Allah e per evitare qualsiasi possibile avvicinamento di Satana al piccolo, ma anche alla donna.Vorrei anche aggiungere che nel momento del parto la donna è considerata una mujahida, cioè una persona che compie una jihad, visto il grandissimo sforzo che ella compie nel portare il piccolo alla luce. Se ella dovesse morire durante il parto o nei seguenti 40 giorni dopo il parto, verrebbe considerata martire. Da mamma, nella mia ancora piccola esperienza, e da papà spesso leggiamo il Corano al piccolo, dai primi mesi con dolcezza per farlo addormentare o per intrattenerlo con saggezza. Ora che comprende un po' di più (ha 12 mesi e 2 settimane) inizia anche a copiare i nostri movimenti durante la preghiera, una grande soddisfazione per noi, in quanto i figli devoti sono coloro che , se Dio vuole, faranno fruttare delle buone azioni sul nostro conto nel Giorno del Giudizio. Quindi per noi genitori musulmani è molto importante educarli alla religione e soprattutto un dovere far loro conoscere il Creatore.
Riguardo alla relazione dei figli con i genitori, tengo a sottolineare che fa a parte dei doveri piu' importanti il fatto di dimostrare della gratitudine nei confronti della madre, di essere buoni con lei e di mantenere con lei dei buoni rapporti. E su questo punto le viene riconosciuta priorita' rispetto al padre.
Allah l'Altissimo dice: Abbiamo imposto all'uomo di trattare bene i suoi genitori: lo porto' sua madre di travaglio in travaglio e lo svezzo' dopo due anni: "Sii riconoscente a Me e ai tuoi genitori. Il destino ultimo e' verso di Me..." (Corano XXXI. Luqman, 14). Abbiamo ordinato all'uomo la bonta' verso i genitori: sua madre lo ha portato con fatica e con fatica lo ha partorito. Gravidanza e allattamento durano trenta mesi...(Corano XLVI. Al-Ahqaf, 15)"

 

Cosa vorresti spiegare alle donne italiane che vedono nell'indossare il velo una prigione per la donna?

"Per me è una liberazione, nel senso che non sono più "vittima" degli occhi maliziosi degli uomini. Prima mi bastava mettere una maglietta un po' troppo aderente per essere sminuita, disturbata da commenti di ragazzi, molto fastidiosi. Mio marito ha accennato al velo rarissime volte, ma avevo già deciso da tempo di indossarlo. Purtroppo, devo anche ammettere che in alcuni paesi un po' arretrati le donne vengono forzate a vestirsi, quando in realtà nell'Islam, non ci dovrebbero essere costrizioni, sarà ad Allah il Giudizio. Le donne italiane, per il 99% credo e Dio ne sa di più, indossano il velo per libera scelta, è una liberazione dagli standard imposti dalla società che segue la moda ciecamente. Io mi vesto per compiacere Dio prima di tutto e poi me stessa, mostrando solo quel che voglio far apparire del mio corpo.Mi chiedo solo che pensano queste donne, che credono che il velo sia una prigione, del vestiario della Vergine Maria, o delle suore!?"

 

Cosa vorresti spiegare alle donne italiane che ritengono che essere donna musulmana sia sottomissione?

"Ebbene sì, essere donna Musulmana vuol dire sottomissione A DIO! Anche gli uomini Musulmani sono sottomessi a Dio. Nell'Islam l'uomo e la donna sono diversi, hanno doveri e diritti diversi, ma uguali, nel senso che sono giusti per il loro genere.Non è disparità tra i sessi, ma giustizia. Per il resto, credo sia molto esplicativo questo verso del Corano:Sura 33: Verso 35: In verità i musulmani e le musulmane, i credenti e le credenti, i devoti e le devote, i leali e le leali, i perseveranti e le perseveranti, i timorati e le timorate, quelli che fanno l'elemosina e quelle che fanno l'elemosina, i digiunatori e le digiunatrici, i casti e le caste, quelli che spesso ricordano Allah e quelle che spesso ricordano Allah, sono coloro per i quali Allah ha disposto perdono ed enorme ricompensa.Come si legge Allah fa riferimento ai credenti uomini e donne allo stesso modo, ciò non toglie che ognuno di loro ha diversi diritti e doveri, l'uno verso l'altro, ed entrambi verso la società."

 

Ti senti libera di fare le tue scelte di donna oppure senti delle limitazioni?

"Grazie a Dio sono molto libera, i limiti che mi sono imposti sono quelli provenienti da Allah, limiti che anche mio marito deve rispettare, ma da musulmani devoti e credenti lo facciamo senza peso... Per ogni limite che Allah l'Altissimo ha posto c'è un bene, a volte noi umani non riusciamo a comprenderlo, ma quello che Allah ha imposto per noi è solo per il nostro bene, per non farci andare in rovina.Alcuni dei limiti di cui parlo sono: il non bere, il non drogarsi, non avere relazioni extraconiugali, non parlare male degli altri, non mentire, non maltrattare i genitori, non rubare, non uccidere, non mangiare cibo proibito, etc... Cose che avrei evitato anche da non musulmana. Quindi, dopo tutto, non ci sono dei veri e propri limiti per me, sono regole che fanno parte della mia morale di vita."

 

Vorrei che ci spiegassi che Islam non significa violenza

"Se dobbiamo guardare alla parola "ISLAM" in sé, vuol dire "sottomissione", obbedienza all'unico Dio, uno dei grandi comandamenti anche dati a Mosè nell'antico Testamento della Bibbia. L'Islam è contrario alla violenza, si oppone alla violenza, al terrorismo.Le guerre giustificate dal Corano sono quelle fatte per difesa, o per contrattacco, mai per attaccare. Dice Allah l'Onnipotente nel Sacro Corano: "combatteteli dove vi hanno combattuti." o "Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah", quindi gli ordini di Allah vengono in questi versi relativamente alle vicende storiche avvenute ai primi gruppi di musulmani, e che ovviamente potrebbero essere ri-applicati in caso la storia si dovesse ripetere, e, purtroppo, si ripete. Basti vedere quello che accade oggi in molti dei paesi Islamici, ormai schiavizzati dall'occidente. Il Profeta Muhammed, pace e benedizioni su di lui, ha proibito in caso di queste guerre di far del male a donne, bambini, anziani, disabili, animali o piante. Quindi se un musulmano dovesse trovarsi in una guerra (parlo sempre di difesa o contrattacco) dovrebbe stare attento a non far del male agli innocenti, ma solo a uomini armati che potrebbero ucciderli (legittima difesa la chiamano). Se andiamo a vedere quello che accade oggi in Palestina, si può dire che è un conflitto anti-islamico al massimo. Vengono lanciati da Israele droni esattamente sulle moschee (luogo di culto, disarmati quindi) e sulle scuole (dove vi sono bambini, innocenti).Chiedo di non considerare l'ISIS uno stato islamico, perché di islamico hanno ben poco. Quello che fanno è terrore, e nell'Islam non è contemplato. Non sono questi i modi insegnati dal Profeta. La misericordia è inesistente nei cuori di questi impostori che cercano di infangare il nome dell'islam."

 

Quali sono i valori che cerchi di trasmettere a tuo figlio?

"Sono tanti i valori che vorrei trasmettergli, spero solo di esserne in grado. Vorrei prima di tutto insegnarli a non fare troppo affidamento sulle persone, perché le persone cambiano sempre, di confidarsi spesso con Dio, e di avere pazienza in momenti difficili, perché ogni avvenimento è destinato da Dio. Un buon musulmano deve aver pazienza e fede in quello con cui Allah ci mette alla prova. Vorrei insegnargli ad essere sempre gentile e sorridente, ad allontanarsi da ciò che potrebbe fargli male, come le cattive compagnie. Ad essere sempre sincero, con Allah, con se stesso e con noi, con le persone che lo circondano. Vorrei che le persone che lo conoscono si fidassero di lui, perché è un uomo onesto che voglio crescere. Vorrei che trattasse noi genitori sempre con rispetto, come insegna l'Islam, ad onorarci e comportarsi con rispetto verso i più anziani e più giovani di lui. Gli insegnerò ad amare la sua futura moglie (anche se credo che questo lo fa già papà ogni giorno, attraverso la nostra relazione), a non essere violento con nessuno. Ad abbandonare le discussioni quando iniziano a diventare inutili o troppo violente e corrotte. Vorrei solo che avesse pace e serenità nel cuore, ecco, solo questo... Spero che Dio mi aiuti, e aiuti ogni mamma a raggiungere questo. Loro sono il futuro della società."

 

Ti senti discriminata come mamma musulmana in Italia? hai timore che tuo figlio lo possa essere?

"Talvolta mi sento discriminata, ma ormai quasi non ci penso più... Finchè sono parole mi scivolano addosso. Temo solo che possa esserci violenza, soprattutto per i miei figli, non vorrei si dovessero mai sentire stretti su questo mondo, perché è un diritto di tutti avere la propria fede e il proprio culto. Potranno intrappolare i nostri corpi, ma i nostri cuori sono liberi."

 

Credo che noi mamme siamo davvero i possibili motori della società perchè siamo coloro che generano la vita e la nostra impronta nell'educazione del bambino è importante. Cosa pensi possiamo fare per promuovere la creazione di una società davvero interculturale basata sul rispetto?

"Uno dei nostri grandi sapienti, Ibn Qayyim, ha detto: Le donne sono metà della società e danno la vita all'altra metà, quindi è come se rappresentassero la società intera". Noi diamo loro la vita e l'educazione, sì è così.Credo che l'unico modo per far rispettare ai nostri figli l'altro è facendogli conoscere l'altro, non facendogli avere paura dell'altro. Quello che vedo oggi in Italia è questo, c'è troppa paura del diverso, bisogna aprire un po' la mente e conoscere. Conoscere non vuol dire condividere le stesse idee, ma vuol dire dare spazio a quelle altrui pur mantenendo le proprie."

 

Giulia Mandrino

Aromadiffusione per gli stati emotivi

Giovedì, 02 Aprile 2015 14:39

L'olfatto dell'uomo occidentale è assolutamente tra i 5 sensi quello meno sviluppato: siamo una società che utilizza prevalentemente la vista, "se non vediamo con i nostri occhi, non ci crediamo" giusto?. 

L'essere umano nasce con un olfatto molto sviluppato che lo guida alla ricerca del seno e in generale della sua mamma. Questo senso è primitivo e potente, infatti i sentimenti e le emozioni condividono con questo senso la stessa zona cerebrale, quella del sistema limbico: il profumo di una persona cara si imprime nella nostra mente e permane per tempi davvero lunghi, può stimolare attrazione o al contrario avversione e mantenere lo stesso effetto evocativo per decenni, ricordando un avvenmento, una sensazione, un sentimento, un luogo. Un odore può interferire in maniera preponderante sul nostro stato emotivo, può infatti avere effetti eccitanti o rilassanti, può facilitare l'abbandono oppure far scantare il campanello di allarme. 

L'olfatto è un senso da allenare fin da piccolissimi: già quando il bimbo tiene la testa dritta possiamo sottoporgli da annusare i profumi della cucina, dalle spezie, alle verdure crude, alle erbe aromatiche. Dai 3 anni in avanti è davvero delizioso il gioco di riuscire a indovinare gli alimenti che si hanno davanti solo in base al prufumo, quindi con gli occhi bendati. E' interessante stimolare l'utilizzo di termini inerenti all'olfatto più complessi rispetto al classico buono o cattivo: quindi per esempio dolce, pungente, agrumato, acido, fiorato... E' stato osservato che i bambini nei primi anni di vita sono naturalmente attratti dai gusti dolci, probabilmente perchè il senso dell'olfatto è strettamente connesso a quello del gusto. 

Utilizzare quindi l'aromadiffusione con un criterio "emozionale" è davvero utile, perchè lo stimolo prodotto arriva direttamente al sistema limbico. Il mio consiglio è di usare un diffusore di essenze ad ultrasuoni, assolutamente non il bruciaoli che emette fumi tossici. Ecco le miscele che potete diffondere 2 volte al giorno nell'ambiente a seconda dell'emozione preponderante presente in casa.

Ecco le principali miscele di oli essenziali per gli stati emotivi: come usare l'aromaterapia per lo stress, l'ansia, la solitudine e l'insicurezza

Stress: 2 gocce di olio essenziale di mandarino, 4 gocce di bergamotto, 2 gocce di lavanda. 

Ansia e attacchi di panico, tachicardia: 4 gocce di geranio d'egitto, 3 gocce di ylang ylang, 2 gocce di niaouli, 4 gocce di lavanda, 2 di lime.

Irritabilità e impazienza: 4 gocce di lavanda, 3 gocce di mandarino, 3 gocce di ylang ylang. Ottima anche da sola la camomilla blu, 8 gocce. 

Solitudine (ottimo per noi mamme e per adolescenti in crisi sentimentali): 4 gocce di mandarino, 3 gocce di lime, 3 gocce di arancio dolce, 1 goccia di cannella.

Insicurezza (adatto anche per insicurezze in ambito lavorativo e scolastico, prima di verifiche ed esami): 4 gocce di lime, 3 gocce di bergamotto, 1 goccia di sandalo. 

Equilibrio femminile, sindrome premestruale: 4 gocce di geranio d'Egitto, 2 di palmarosa, 2 di legno di rosa, 1 di lime. 

Rabbia: 4 gocce di bergamotto, 2 di ylang ylang, 1 di arancia dolce.

Paura: 4 gocce di salvia sclarea, 3 gocce di sandalo, 2 di lime. 

Tristezza: 4 gocce di lime, 2 di arancio dolce, 1 di sandalo. 

 

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

Mini week end a Londra

Giovedì, 02 Aprile 2015 14:37

Vorrei innanzitutto puntualizzare che io parlo della mia esperienza, di come Cucciola si rapporta alle cose e di come io interpreto i suoi stati d'animo: non tutti i conigli sono uguali, non tutti gli animali sono uguali, questa è la mia esperienza e non è detto che debba essere così anche per voi.
Dopo un annetto dal suo arrivo, intorno ai primi di dicembre, abbiamo deciso di partire per un week-end a Londra, una mini vacanzina tra noi due, mia sorella ed il suo moroso.
Più che organizzare il viaggio la cosa che mi premeva era che Cucciola sarebbe logicamente rimasta a casa e dovevo minimizzare lo stress per lei, per me, per lei e me. Sembravamo le uniche preoccupate. A dire il vero ero io quella più agitata ma devo confessare che anche Cucciola il giorno prima della nostra partenza sembrava si accorgesse che qualcosa non andava, era agitata, sembrava disorientata.
Decisi che la cosa meno traumatizzante per lei sarebbe stata restare nel suo ambiente piuttosto che spostarla a casa di mia mamma dove, non solo non ci sarei stata io ma sarebbe stata anche in un ambiente nuovo. La cosa mi sembrava che funzionasse, dopotutto Cucciola conosceva sia mia mamma che mia suocera...
Stabilii che la mattina mia suocera andasse a casa nostra, le aggiungesse il fieno, le cambiasse l'acqua e le desse la verdura fresca, restando da noi almeno un'ora per farle compagnia e lasciarla girare un po' per casa, nel tardo pomeriggio o verso sera sarebbe stato il turno di mia mamma che aveva i medesimi compiti (fieno, acqua, giretto) e si sarebbe dovuta occupare della pulizia della lettiera. Logicamente non potevo lasciarla da sola libera in casa, troppi rischi per lei e per la casa (!) ma la gabbietta sempre aperta nel bagno le dava la possibilità di poter muoversi un po' anche se in ambiente relativamente piccolo.
Fatta scorta di premietti, fieno e verdura, istruite le mamme adottive e spiegato a Cucciola che saremmo tornati presto tutto mi sembrava abbastanza al suo posto.
Partenza sabato nel primissimo pomeriggio, io avevo il cuore a pezzi lui con l'unica preoccupazione di salire in auto per arrivare all'aeroporto.
Io – Ciao amorino, torniamo presto
Lui – Dai facciamo tardi
Io – Hai presto tutto?
Lui – Ho soldi e documenti è più che sufficiente
Io – bene allora al posto delle mutande pulite domani mettiti una banconota...
Lui – Beh avrai preparato i bagagli no?
Io – Sì certo per me, per te e tutte le cose per Cucciola
Lui – Allora partiamo? Dai, starà bene, si tratta di tre giorni... mmm come la meni
Io – E' che mi pare non giusto, sono agitata, lei mi sembra agitata e se qualcosa va male e se è triste e se gli manchiamo e se le viene da piangere e se mia mamma e tua mamma le stanno sulle balle ... cosa non del tutto improbabile... e se
Lui – E se mio papà era un merlo volavo... dai quanti problemi, starà bene, è la tua fantasia che gira più veloce di una trottola...
Pronti, partenza e via, sabato pomeriggio volo Milano / Londra: arrivo, cena, giri vari, pranzi, altri giri, visita questo vedi quello, cammina tanto, freddo becco, visita quello, mangia dove capita e tanti tantissimi messaggini a mia mamma del tenore: noi bene, qui ok, Cucciola? Mangia? Dorme? Caga?...
Non è stata una grande vacanza né per me che avevo sempre il pensiero a casa con lei, né per chi mi stava vicino perchè non avevo l'entusiasmo del turista ma di chi sta quasi cercando di dimenticare un lutto, ma è quella cosa che senti dentro, i messaggi che ricevevo mi dicevano di stare tranquilla ma io in cuor mio avevo una sensazione non giusta...
Allora partenza sabato a pranzo, ritorno martedì sera ... alla fine poco più di tre giorni... entriamo in casa, io mi scapicollo, apro la porta e la chiamo, arrivo al bagno, spalanco la porta e la vedo in un angolino che trema un pò, lei mi vede e spalanca gli occhi, mi corre incontro e mi lecca le scarpe come fossero fatte di biscotto... Era visibilmente più magra ma così eccitata di vedermi che non riuscivo nemmeno ad accarezzarla, quando allungavo una mano metteva sotto il musino la appena ceravo di toccarla mi leccava alla più non posso e mi girava intorno come impazzita. Aveva lo sguardo illuminato e mi si è stretto il cuore.
Sentita mia mamma e mia suocera (che non hanno avuto il coraggio di dirmelo al telefono) mi hanno confessato che quando andavano a trovarla lei spaurita (cosa mai capitata con loro), trovavano intatto il fieno e la verdura, nemmeno i premietti avevano effetto, li annusava ma non li mangiava; questo da domenica mattina... ottimo direi!!!
E' stato lì che ho deciso che mai mi sarei allontanata da lei per una vacanza o un week-end e non le avrei mai più fatto provare l'ansia dell'abbandono: Cucciola 1 – Vacanza 0!
E' stato lì che mio marito ha capito che le mete esotiche da noi tanto sognate erano ben lontane dall'essere visitate: pazienza arriveranno anche le Maldive...
A volte mi immagino che portiamo Cucciola ai caraibi e rido pensandola con un bikini arancione (color carota), un mini asciugamanino in spalla, occhialini da sole che si sdrai sotto una palma, gusta un mojito e già che c'è scava una decina di tunnel nella sabbia e rosicchia le infradito del vicino di ombrellone...

 

Elena Vergani, autrice di Il mondo è bello perchè è variabile

Strambi e pelosi

Giovedì, 02 Aprile 2015 14:21

Tra cani, gatti, conigli ed animali della fattoria abbiamo tutti, chi più chi meno, la nostra conoscenza, anche sulle razze che ci circolano sotto gli occhi. Poi c'è una parte di animali esotici che non tutti abbiamo la fortuna di aver visto. Logicamente il modo migliore è vederli non certo al circo o negli zoo (!!!) ma nel loro ambiente naturale dove se si ha la fortuna di incontrarli sono veramente un regalo del cielo. Internet ci dà una mano e possiamo godere di immagini strepitose senza nemmeno fare i bagagli... a dirla tutta sarebbe meglio poter partire! Quando li trovo mi vedo i documentari ho trovato una serie di chicche
Sono gli animali strambi, come li definisco io, quelli che sono un incrocio tra uno scherzo della natura e la cosa più simpatica che si possa vedere. Sono dolcissimi, pelosissimi, non gli si dà mai la giusta importanza (come le ascelle della Dove) sono una scoperta e ce ne sono moltissimi... Alcuni li adoro tipo il Toporagno, una specie di criceto con la proboscidina, un amore! Il Garboa che definisco un topo-canguro. I Lemuri... li adoro scimmiette camminanti dalla coda rigata. I Bush Baby, ho avuto la fortuna di vederli in Africa, sono scimmiette notturne piccole che mandano dei gridi fortissimi dall'aspetto tenerissimo e dal caratterino mica da ridere. Altra scoperta è stato il Quokka, l'ho visto in un documentario, è strepitosamente teneroso, sembra un simil cangurello che sembra che sorrida. Ma quanto adorabile è il Capibara, mi assomiglia, io mi identifico un po', un mezzo maiale castoro tutto pelo e dentoni. Parliamone... il Vombato o vabbè io lo sbaciucchierei e lo coccolerei tutto... ma non so se apprezzerebbe. Ultimo, ma non ultimo il Echidna un mezzo riccio col muso lungo... patatoso.
E voi, siete cani, gatti o Capibara?

Elena Vergani, autrice di Il mondo è bello perchè è variabile

Crisi di pianto del neonato causate dal sonno

Mercoledì, 01 Aprile 2015 16:29

Che cosa fare se la crisi di pianto è iniziata e il bambino ha sonno? Ce lo spiega l'ostetrica Angela Dinoia nel suo libro Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing
"Se il neonato ha sonno e non riesce a riposare, non c'è altra soluzione: bisogna calmarlo e facilitare l'addormentamento. Può esse utile consultare il diario della giornata del bambino per riflettere su come sono andate le ultime ore: quando ha mangiato per l'ultima volta, quando e quanto tempo ha riposato, se si è scaricato bene, se è tranquillo o agitato e così via.
Di seguito vi propongo alcune attività che potrebbero facilitare il sonno:
1. Dondolate il lettino o la culla in cui si trova il bambino. Il movimento deve essere energico, ma non troppo!
2. Riducete al minimo tutti gli stimoli intorno a lui. Provate a coccolarlo e a capire che cosa lo può infastidire.
3. Provate a calmare il bambino lasciandolo nella sua culla. Proponetegli un succhiotto intanto che lo accarezzate, facendogli sentire che siete lì vicino a lui.
4. Se il pianto prosegue, prendetelo in braccio e cullatelo dolcemente.
5. Portatelo in giro tenendolo molto vicino a voi nella posizione dell'allattamento classica e quando è più tranquillo provate a rimetterlo in culla.
6. Utilizzate la fascia porta bebè. Potreste portarlo fuori casa con la fascia oppure muovervi semplicemente stando in casa. L'essere trasportati con la fascia ha un effetto tranquillizzante.
7. Provate a sussurrare il suono "Shhhhh". È un suono che il bambino riconosce e che lo calma.
8. Uscite e passeggiate con il neonato nella carrozzina. Può essere un'alternativa per chi non possiede la fascia porta bebè o la trova poco adatta a lui.
9. Se avete provato tutti gli espedienti suggeriti sopra e ancora il neonato urla, provate a portarlo in giro in auto finché non si addormenta. Non è un metodo molto ortodosso, ma spesso, comerimedio estremo, funziona.

Angela Dinoia, Il Neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

I bambini e la morte: come affrontarla

Martedì, 31 Marzo 2015 13:31

In questo articolo affrontiamo il difficile problema di come vivono i bambini il lutto di una persona a loro cara e come fare per poter essere loro d'aiuto. Innanzitutto è bene dire che non si è mai troppo piccoli per soffrire della perdita di una persona cara. La sofferenza che genera questa spiacevole esperienza della vita non ha età, ma solo forme diverse di manifestarsi. Spesso durante l'infanzia è difficile esprimere i propri vissuti attraverso la parola, molto più facilmente si parla attraverso il comportamento. E' quindi importante saper riconoscere i segnali di un bambino che sta provando dolore in conseguenza di un lutto.
I bambini possono provare: disperazione, senso di vuoto, senso di colpa, rabbia verso la persona scomparsa e verso gli adulti che rimangono a prendersi cura di lui, paura di subire altre perdite, solitudine, cambiamenti improvvisi dell'umore, blocco emotivo. Prima riusciamo a riconoscere la modalità con cui esprimono queste emozioni e meglio possiamo essere loro di valido supporto. Ogni individuo reagisce in modo proprio agli eventi, possiamo però cercare di categorizzare diverse possibili reazioni :
- i bambini che si isolano e si creano un mondo interno di sofferenza. Sono i bambini che non parlano, non giocano, non si relazionano con gli altri, si rinchiudono nel loro mondo di dolore senza manifestarlo palesemente. Sono i bambini che congelano le proprie emozioni, sia positive che negative, e rischiano di crearsi un blocco emotivo che comprometterà le loro relazioni anche future
- i bambini che apparentemente si comportano come sempre: giocano, ridono, sembra non abbiano ben capito cosa sia realmente successo, ma che poi somatizzano o mostrano improvvisi pianti o cambi d'umore più avanti nel tempo
- i bambini che non si esprimono con le parole, che non sanno verbalizzare il loro dolore ma lo mostrano con il comportamento. Sono i bambini che diventano irrequieti, difficili da capire e approcciare, provocatori e aggressivi.
- i bambini ostili e sospettosi. Alcuni bambini non si fidano più di niente e di nessuno. Hanno fatto esperienza che tutto può cambiare improvvisamente, che da un momento all'altro la persona che dice di amarli e che starà sempre al loro fianco, se ne vada per sempre. Mostrano quindi diffidenza, ostilità, chiusura emotiva, come per proteggersi da possibili nuovi traumi.
- i bambini ansiosi e maniaci del controllo. L'esperienza di perdere la persona cara senza poter far nulla per impedirlo, può portare alcuni bambini a voler controllare almeno il "controllabile". Diventano perciò maniaci di ogni forma di controllo, vanno in ansia se avvengono anche minimi cambiamenti rispetto alla loro routine, tutto deve rimanere al suo posto e tutto deve essere programmato. Non sono ammesse sorprese o cambiamenti di programma.

COSA FARE
Il processo di lutto segue tappe ben precise , ha bisogno di tempo per essere metabolizzato, ma sicuramente ci sono strategie comportamentali che facilitano questo processo. Vediamo quali.

- Parlare con loro e per loro della morte come processo naturale e ricordare insieme a loro la persona cara, le sue caratteristiche, arricchendo il loro bagaglio di ricordi positivi

- Trovare altre forme, oltre a quella verbale, per far loro esprimere il dolore ( disegno, musica, sport...). Individuare quale canale comunicativo sia più consono, offre la possibilità di far uscire la sofferenza che tengono dentro ... e poter esprimere il dolore è certamente un valido aiuto.

- Legittimare il loro dolore e il loro pianto. Non è solo una necessità quella di mostrare il proprio dolore attraverso il pianto, ma anche un diritto per un bambino. Permettiamo loro di piangere, di urlare, di sfogarsi, non ci sono bambini "già grandi" per non poterlo fare più ( non ci sono neanche adulti "troppo grandi" per non potersi permettere di farlo!).

- Essere loro vicino emotivamente, consolarli, accogliere il loro dolore. Le manifestazione affettive, le coccole, il permettere possibili regressioni di comportamento, sono assolutamente azioni positive e di sollievo emotivo.

- Farli partecipare al rito funebre per permettere loro di dare l'ultimo saluto alla persona cara e vivere l'esperienza del distacco. A volte si pensa sia troppo traumatizzante far partecipare il bambino al funerale e, per proteggerlo da un'ulteriore sofferenza, gli si impedisce di assistervi. In realtà quel momento può portare ad una reale consapevolezza dell'evento e dà la possibilità al bambino di salutare per l'ultima volta la persona cara, permettendole di andarsene.

- Accompagnarli emotivamente lungo tutto il processo di elaborazione del lutto, che richiede tempo

- Insegnare loro che il tesoro di ricordi della persona cara non si può perdere mai, sarà un bagaglio personale di esperienze fatte che lo accompagneranno per tutta la vita.

Dott.ssa Monica Contiero

Chi sono i bambini indaco

Sabato, 28 Marzo 2015 08:05

Mi sono avvicinata alla teoria dei bambini indaco grazie al mio primo figlio, come dire, molto intelligente ma sicuramente estremamente impegnativo, sia dal punto di vista fisico che mentale; la sua energia sembra infinita, così come la sua tenacia non può essere che definita come spiazzante. Inizialmente pensavo che fosse la mia modalità educativa a renderlo così impegnativo, ma con la nascita della mia seconda figlia, vivace ma completamente differente, ho compreso come si trattasse di caratteristiche sue personali, che prescindono dal tipo di educazione ricevuta.

Così ho iniziato a informarmi e a leggere libri in merito e dopo mesi di tentennamenti ho deciso di scrivere questo articolo, a voi la scelta se ritenerlo attendibile oppure no. 

Si definisce "bambino indaco" un bambino che manifesta alcune caratteristiche che spesso mettono in crisi i genitori che hanno l'arduo compito di seguire la loro educazione: è stato per me importante riconoscere mio figlio come un bambino indaco e comprendere che alcuni suoi atteggiamenti sono caratteristiche sue intrinseche che non devono essere ostacolate ma accettate e sapientemente veicolate. Ovviamente ogni bambino è unico ma sono stati evidenziati alcuni comportamenti comuni che li contraddistinguono:

- manifestano un senso di regalità fin dalla nascita con grande sopresa delle persone che sono loro attorno

- di conseguenza la loro autostima è generalmente solida, sopratutto nei primi anni di vita e se l'educazione dei genitori non è stata respessiva. Così pretendono attenzioni, moltissime attenzioni. 

- non accettano in nessun modo il "perchè no" senza spiegazioni e in generale tollerano poco le autorità assolute che loro non riescono a legittimare con una comprensione razionale

- così non sono a loro agio in realtà caratterizzate da azioni ritualistiche non non prevedono l'uso del pensioero creativo

- per cui tollerano pochissimo (anzi spesso si oppongono) ai sistemi precostituiti che tengono in conto di migliorarsi: i bambini indaco sono tendenzialmente molto propositivi (esatto propositivi non dittatoriali attenzione), per cui veder continuamente bocciate le loro idee è molto frustrante. In realtà questi bambini hanno una visione ad ampio spettro della situazionein cui si trovano, per cui razionalmente propongono dei miglioramenti ma vengono visti come i sindacalisti della situazione o demolitori del sistema. 

- tendono a circondarsi di loro simili e hanno fin dai primi anni le loro simpatie e antipatie. Trovano normalmente un paio di amici ai quali sono molto leali, il resto a loro poco importa.

- hanno la sensazione di "meritare di esssere qui" e la comunicano nelle loro azioni spiegando esattamente cosa vogliono

- non rispondono in alcun modo a metodi educativi che comunicano con il "senso di colpa", questo non attecchisce sulla loro persona

- hanno un'energia fisica molto forte, per cui stare fermi seduti non è per nulla semplice

- si rifutano categoricamente di fare alcune cose come per esempio fare la fila

La letteratura evidenzia diverse tipologie di bambini indaco, e nel prossimo articolo di lunedì parleremo proprio di questo! BUon week end!

Giulia Mandrino

Truvia, dolcificante naturale

Giovedì, 26 Marzo 2015 05:40

Da un mese ho iniziato a collaborare con Eridania, la celebre azienda italiana che produce zucchero e dolcificanti, per il marchio Truvía. Ma cos'è Truvia? Truvia è un dolcificante d'origine naturale ricavato da due prodotti, entrambi di origine naturale: la Stevia, pianta pianta originaria del Paraguay utilizzata già da centinaia di anni dalle popolazioni indigene per le eccellenti proprietà dolcificanti. Pensate infatti che la Stevia ha un potere dolcificate stimato circa 300 volte superiore allo zucchero tradizionale! Ma l'aspetto più insteressante di questa pianta è la totale assenza di potere calorico e la capacità di non impattare a livello glicemico, quindi è adatta anche per diabetici. 

Il secondo ingrediente è l'eritritolo, che nonostante il nome è un'altra sostanza totalmente naturale, un polialcol che si trova in natura in alcuni frutti come l'uva o il melone e in alimenti fermentati. Si tratta di un edulcorante ottenuto mediante fermentazione naturale, senza calorie e con indice glicemico pari a zero. In Truvia l'eritritolo viene utilizzato per dare corposità e per poter dosare facilmente il dolcificante.

Il suo prezzo è assolutamente abbordabile e si trova in tutti i supermercati in 4 formati:

Astuccio da 40 bustine (1,5 g cad.)
Vasetto da 270 g (180 dosi)
Doypack da 150 g (100 dosi)
Truvia 100 compresse (100 dosi)

Ho deciso quindi di creare 6 ricette per Truvia Eridania perchè la ritengo un'ottima alternativa allo zucchero bianco; trovare sul sito http://www.chiacchieredolci.it/ nelle prossime settimane

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg