Gli standard di bellezza nel mondo

Martedì, 03 Febbraio 2015 08:53

Bionda o mora? Magra o grassa? Capelli ricci o lisci? Cosa sono gli standard di bellezza e cos'è "giusto" o "sbagliato"?

Chi lo sa? E soprattutto, chi lo dice?

"Dipende" sarebbe la risposta! Dipende in quale parte del mondo ti trovi e questi modelli di bellezza cambieranno. Secondo l'antropologa Brasiliana Mirela Berger, "I riferimenti di bellezza sono legati alla visione del mondo di ogni cultura. Dato che le società sono diverse l'una dall'altra, anche i riferimenti lo sono. "La donna bionda e magra non è l'unico concetto di bellezza che esiste. Può anche essere il modello occidentale, ma nel resto del mondo, ogni popolo vede la bellezza in modo diverso. Paesi e culture diverse hanno i propri ideali per ciò che è bello e attraente, tra cui il peso corporeo, il tipo e il colore della pelle, lo stile dei capelli e il trucco. Alcuni paesi preferiscono un look più naturale, mentre altri incoraggiano l'applicazione del trucco e l'esecuzione di interventi di chirurgia plastica. Per noi di Mamma Pret-à-Porter, tutto ciò sono delle curiosità, per noi, l'importante è che ogniuna si senta bene e felice col suo corpo, i suoi capelli e le sue proprie caratteristiche individuali ... E quindi oggi vi racconteremo alcune curiosità a riguardo.

Nella nostra società, per esempio, avere dei chili in più è quasi sempre motivo di disperazione. Quante volte ci hanno chiesto quanti chili abbiamo preso in gravidanza e quanti siamo riusciti a perderne o quando torneremo al "nostro peso" ?! Ma, in Mauritania, nell'Africa Occidentale, i chili di troppo sono segnale di status! Per queste donne i chili in più indicano che non devono lavorare perché i loro mariti sono ricchi. Addirittura, per "adattarsi", alcune bambine vengono "allevate" e devono consumare 16.000 calorie al giorno! Il menu comprende due bicchieri di burro e 20 litri di latte di cammello! E poi, c'è anche una spiegazione "sentimentale" per tutto ciò: maggiore è la donna più spazio occuperebbe nel cuore del suo amore.

La città di Teheran, in Iran, è la numero uno in chirurgia plastica al naso del mondo. Le donne iraniane devono indossare il velo a causa dell'interpretazione della religione musulmana del governo attualmente al potere: in questo modo il naso è una delle pochissime parti del corpo  visibile agli altri, quindi molte donne ricorrono alla chirurgia ricercando il naso perfetto. Ovviamente la possibilità di fare questo tipo di chirurgia significa avere una buona posizione sociale, a causa degli elevati costi associati alla procedura.

In molte parti del mondo, l'abbronzatura ha un enorme successo, soprattutto tra le donne. Tuttavia, nei paesi come Pakistan, Thailandia e India, la tendenza è esattamente contraria: le persone cercano una pelle più bianca e finiscono per utilizzare dei cosmetici candeggianti per ottenere questo look. La pratica è abbastanza rischiosa, poiché l'uso dei prodotti non idonei può causare seri danni alla pelle. Anche in Giappone, lo standard ideale di bellezza è avere la pelle morbida e chiara e i capelli lisci. Le donne in Giappone spesso si iniettano collagene per ottenere un aspetto più giovane, e molti ristoranti servono piatti preparati con questa sostanza. Alle donne che hanno i capelli mossi o ricci viene spesso chiesto di fare il trattamento necessario per averli lisci, pagando per un "liscio chimico" (pratica che si è diffusa anche in America come "lisciatura giapponese")

In relazione a tutto questo e per scoprire cosa significa essere bella in ogni angolo del pianeta, la giornalista e fotografa Americana Esther Honig ha deciso di trasformarsi. Nel progetto "Before and After", lei ha inviato una sua foto a diversi artisti del web, chiedendo loro di utilizzare gli strumenti di Photoshop per renderla più bella secondo le linee locali di bellezza. Tra i professionisti e dilettanti, 40 persone provenienti da oltre 25 paesi che hanno avuto la possibilità di trasformala in "bella".
Il risultato potete vedere nel seguente link: http://www.estherhonig.com/#!before--after-/cvkn

E per voi: cosa vuol dire essere bella?

Tathi Saraiva

Lifefactory: biberon in vetro

Martedì, 03 Febbraio 2015 08:19

Per moltissime mamme il biberon rappresenta un accessorio irrinunciabile. Vuoi perché non si può/vuole/riesce ad allattare il proprio bambino, vuoi che venga utilizzato per somministrare acqua, tisana o camomilla, il biberon non manca mai nel kit di base del bebè.
Ma quale scegliere? Ci sono bambini che fanno penare mamma e papà fin quando non trovano quello con la tettarella che più si accorda con il loro palato o semplicemente al loro gusto, così come ci sono altri (come i miei), che "l'importante è mangiare" e quindi si adattano a qualsiasi forma senza fare un plissè.
Qui non ho grandi suggerimenti, nel primo caso l'unica è provare finche non si trova quello giusto e nel secondo, fortunati voi! 
Quello che vorrei fare oggi è parlare dei biberon speciali, che hanno funzionalità diverse dai soliti e di quelli trasformabili, che hanno molteplici vite.

I prodotti di Lifefactory rientrano in pieno in entrambe categorie. Si tratta di un'azienda americana che ha reinventato, tra le altre cose,il biberon in vetro, attualizzandolo e rendendolo adatto alle turbolente attività dei bimbi di oggi.

Come potete vedere, il biberon è protetto da un guscio in materiale antiurto che funge da protezione in caso di cadute od urti accidentali. E sappiamo bene che la probabilità che questo accada sono molto alte!
Mi piacciono molto i colori brillanti che hanno scelto per rivestire le bottiglie, sono vivaci e catturano l'attenzione.
Sostanzialmente abbiamo una bottiglia in vetro alla cui ghiera si possono avvitare di volta in volta e secondo le necessità, la tettarella, un tappo pop up, oppure una semplice chiusura piatta, che trasforma il biberon in una borraccia, adatta ai bimbi più grandicelli, così come ad adolescenti ed adulti.
Ricapitolando: una bottiglia, tre usi. Si inizia ad usarla dalla nascita fino a ..sempre! 


Mi piacciono queste idee perché sono ecologiche ed economiche. Ovviamente il kit di partenza non costa quanto uno dei milioni biberon di plastica in commercio, all'inizio si deve investire un po' di più, ma una volta fattolo, avremo un accessorio pronto ad accompagnare noi edi nostri piccoli virtualmente per sempre.

 


Confermerete anche voi che i biberon di plastica, se lavati in lavastoviglie e/o sterilizzati diventano opachi e bruttini col passare del tempo. Io ne ho addirittura un paio presi per il mio bimbo, che ora ha nove mesi, e presentano delle crepe sul fondo! Beh, col vetro non succede. Rimangono limpidi e si possono usare un'infinità di volte. Senza contare che se proprio ad un certo punto li vorremo buttare, si potranno facilmente riciclare per dare vita a milioni di altre cose.
Lifefactory non produce unicamente questo articolo ed i suoi accessori, se andate a dare un'occhiata sul loro sito, dal quale è anche possibile acquistare, troverete anche contenitori vari per la conservazione del cibo, dentaruoli, bicchieri per il vino e molto altro, tutto molto colorato, vivace e bello da vedere.
A presto!
Annalisa
SoMummy.com

Oggi ho preparato un estratto che aiuta il processo di purificazione del nostro sangue. Ci vengono così in aiuto la rapa rossa (detta anche barbabietola) con le sue proprietà non solo antiossidanti ma anche depurative del sangue: in particolare le saponine in essa contenute facilitano l'eliminazione dei grassi, mentre le betaine rinforzano i vasi capillari. La grande quantità di minerali di cui è ricca la rendono un perfetto rimineralizzante per bambini debilitati dai malanni di stagione. 

E poi il litchee, che oltre ad addolcire il gusto così di "terra" della barbabietola contiene acido nicotinico, sostanza in grado di dilatare i vasi sanguigni e facilitare la purificazione del sangue; è inoltre ricco di potassio e magnesio, minerali fondamentali per il benessere dell'apparato cardio-circolatorio. E' inoltre un ottimo antiossidante e regolatore di zuccheri, utile in caso di diabete o predisposizione ad esso. 

 

Buon succo vivo by Estraggo Pro

 

Sei stato bravo a scuola?

Lunedì, 02 Febbraio 2015 11:28

La mattina accompagno a scuola i miei figli e la frase di saluto quando vengono lasciati a scuola i piccoli è: "fai il bravo e..". fai. il. bravo. e. Ma in che senso fai il bravo? Presuppongo che mio figlio non pesti l'insegnante e non prenda a calci i suoi amici, comportamenti questi etichettabili come negativi e forse proprio "cattivi". Ma per il resto? Ma poi, secondo voi, il bambino davvero grazie a quella frase sarà più motivato a seguire le indicazioni della maestra e applicarsi nelle attività proposte?
Come quella ampiamente effettuata di colorare dentro i bordi e punteggiare, credo per noi pareggiabili a inserire dati in un foglio excel?
Allora, fortunatamente la chirurgia va avanti, sfortunatamente la scuola molto meno, ma almeno noi mamme veniamo fuori da questo buco nero del bambino bravo!!!!
Mi sa tanto di scaricabarile "fai il bravo", una bella frase per mostrare alla maestra che noi lo educhiamo bene e che addirittura glie lo ricordiamo appena prima di andare via. Peccato che non funziona proprio così, che educazione significa "tirarsi su le maniche tutti i giorni", sforzarsi di cambiare ogni giorno per crescere come uomini e donne e dare il buon esempio, fermarsi a spiegargli i perchè della vita invece che dire "perchè si", mettersi in discussione cercando il confronto, sbagliare e mettere da parte l'orgoglio chiedendo scusa a dei cosini alti 1 metro, vedersi tirare fuori tutte le pentole dal cassetto e da un topino di un anno e mezzo, respirare e dire che è giusto così, che passerà e rimettere in ordine; riuscire a coricarsi con lui su un tappetone e concentrarsi mentre la lista di cose da fare è immensa, alzarsi di buon ora la domenica mattina per portarli a vedere un prato in fiore e cercare di rispondere ai loro 1000 perchè. Uscire a cena fuori e invece di piazzarli davanti a un tablet cercare di spiegargli i gusti e i sapori del piatto, oppure inventarsi dei giochi con carta e colori. Mettersi a cucinare la sera alle 7 stravolte e far tagliare le zucchine a loro con un coltellino e con taglia mettendoci 3 ore. Cadere e rialzarsi, scoprire i propri limiti e chiedere aiuto per superarli. Leggere un libro di pedagogia e capire che tutte quelle indicazioni sono utili ma che non basta seguire alla lettera i dettami per educare tuo figlio, perchè ogni bambino ha bisogno di cose diverse, esattamente come noi adulti: per cui solo noi mamme e papà, possiamo dare loro l'educazione tirando fuori da noi, da dentro di noi quello di cui hanno bisogno. Essere genitori significa dare, dare in maniera incondizionata rimanendo se stessi, in equilibrio e possibilmente realizzati.

Giulia Mandrino

Immagine tratta da franpitre.com

Certo che noi donne quando diventiamo mamme diamo il meglio di noi, tirando fuori delle risorse davvero incredibili. In questi anni da mamma-imprenditrice ho avuto il grande piacere di conoscere davvero tante mamme lavoratrici incredibili, che portano avanti con creatività, competenza (ma anche grande tenacia) dei progetti meravigliosi. Facile dai banchi dell'università o a casa di mamma e papà mettersi in gioco e portare avanti progetti, ma con le responsabilità pratiche ed emotive di una mamma riuscire a creare progetti lavorativi di questo tipo è davvero cosa sorprendente, sopratutto di questi tempi.

NetworkMamas è uno di questi progetti che sta affrontando una sfida molto eccitante: sta creando un punto di riferimento per tutte le mamme italiane che lavorano o che vogliono trovare un migliore equilibrio fra famiglia e lavoro fornendo la possibilità di vendere tramite questa piattaforma corsi online oppure servizi o cunsulenze in base alle proprie competenze e/o acquistarne comodamente da casa propria. Quindi se io fossi una fotografa-grafica potrei vendere la creazione di album fotografici personalizzati, oppure vendere una micro-consulenza per la creazione di un logo per una mamma che vuole  un e-commerce. Insomma, le mamme imprenditrici di uniscono per spaccare davvero il mondo! In Italia infatti le mumpreneur e le micro-imprese al femminile sono circa un milione ed altrettante donne stanno cercando un modo semplice per aprirne una online: per le fondatrici di Network Mamas il passaggio delle esperienze fra mamme è la chiave del successo e della serenità. Alla velocità supersonica con la quale si muove il mondo, le consulenze ed i corsi online, e più in generale il telelavoro, sono il futuro certo, non più soltanto una ipotesi.

Ma il servizio non è rivolto solo a mamme imprenditrici: se sei una mamma alla ricerca di una consulenza pedagogica per esempio sul tema dell'orientamento troverai una psico-pedagogista che ti offre una videochiamata a prezzi davvero competitivi.

Ecco il sito di Network Mamas: www.networkmamas.it

Giulia Mandrino

Il lettino montessori

Mercoledì, 28 Gennaio 2015 11:25

La nanna è forse il tema più caldo quando si parla di genitorialità: se nella maggiorparte delle culture tradizionali, così come nella nostra società rurale fino a 70 anni fa, tutti i membri della famiglia condividevano la stessa camera da letto e spesso lo stesso letto in quanto venivano semplicemente uniti dei materassi a terra, al giorno d'oggi per noi la "normalità" è dormire ognuno nella propria stanza, quindi genitori separati dai figli e talvolta una stanza per ogni figlio. Ad esso si aggiunge una vasta letteratura che talvolta spiega in maniera scientifica come funziona il sonno del bambino e come possiamo mediare le nostre esigenze di adulti con le sue, altre invece, sull'onda della faciloneria e dell'esigenza di vendere, propongono metodi a dir poco imbarazzanti. La loro potenza sui media, in particolare programmi tv, li rende paradossalmente fonti attendibili, non importa se non ci sono basi scientifiche o meglio ancora se la scienza comunità scientifica smentisca e sconsigli questi approcci.

Come ho scritto nel mio libro "Mamme pret a porter edito da Mental Fitness Publishing", il bambino, le sue esigenze psico-motorie e quindi anche il sonno, sono le stesse da sempre, mentre sono mutate le esigenze di noi genitori. Possiamo quindi trovare delle modalità di mediazione, partendo però dalla consapevolezza che il nostro bimbo non è sbagliato, viziato, tiranno, maleducato e capriccioso ma che ha delle naturali esigenze fisiologiche. 

Uno strumento utile a tal fine è la scelta del lettino: il classico lettino con le sbarre alte è percepito da molti bambini come prigione, e come biasimarli d'altronde. A noi piacerebbe essere messi in gabbia?

Maria Montessori diceva che il compito principale di noi genitori fosse quello di educare i bambini alla libertà: se purtroppo molti intendono questo concetto come anarchia ossia il bambino deve fare quello che vuole sempre e comunque, in realtà la pedagogista intendeva fornire ai bambini gli strumenti per vivere in libertà, consapevolezza e automia, favorendo un apprendimento della vita armonico e per altro estremamente efficace anche se obiettivamente più faticoso e "demanding" per noi genitori. Lo spazio di vita è per la Montessori il luogo principale per l'apprendimento del bambino: così noi genitori dovremmo costruire intorno a lui uno spazio a sua misura così chè possa essere esplorato e "imparato" in autonomia. Il lettino-prigione sicuramente non è annoverato tra questi. 

Un lettino molto interessante a tal fine è quello che viene chiamato lettino Montessori, la cui principale caratteristica è quella di distare da terra al massimo 20-25 cm in modo che il bambino possa salire e scendere in totale autonomia senza l'aiuto di noi adulti: in quel modo il lettino non sarà una prigione, non sarà un luogo accessibile solo con l'aiuto di un adulto ma sarà suo perchè lo potrà vivere da solo in svariati modi, non solo per la nanna e sopratutto potrà sempre scendere senza aver bisogno di un adulto.

Due domande vengono immediatamente poste dai genitori: ma se va sul pavimento? ma se non ha le sbarre poi torna nel lettone, tanto vale! Sulla seconda domanda non mi spreco, se vogliamo educare i nostri figli in maniera consapevole dobbiamo tirarci su le maniche, e lentamente insegnare al nostro bambino a dormire nel suo lettino. La fretta è nemica della buona educazione. Sulla prima domanda invece dobbamo dire che alcuni bambini vengono trovati la mattina a terra ma non succede assolutamente nulla. Possiamo usare un sappeto con plastica isoltante e comprendere che pian piano impareranno. 

Ecco alcuni modelli: 

                 

 

Il lettino Madori è progettato per resistere al tempo e alle nuove generazioni: una volta che il bambino è cresciuto, infatti, il futon può essere smontato e riposto in attesa di un nuovo arrivo, oppure può essere trasformato in un comodo tavolino.
La struttura del letto è realizzata con legno di abete non trattato, proveniente da foreste sostenibili.

Il lettino Nume ha inoltre le rotelle per cui può essere comodamente spostato (anche per giocare!)

 

                        

Ecco i lettini Woodly con i modelli "Classico" e "Impilabile" che hanno sponde laterali per impedire possibili cadute notturne, a differenza del modello Montessori "Puro" che non ha sponde seguendo il concetto montessoriano originale. Interamente realizzati a mano, la struttura è in massello di abete e faggio certificati FSC (Forest Stewardship Council), mentre il piano che sopporta il materasso è in multistrato di pioppo classe E0, sempre certificato FSC, a emissione zero di formaldeide. Rifiniti con Gommalacca, cera e tinte a base d'acqua. La gommalacca è una antica finitura per mobili che abbiamo recuperato per i nostri lettini, è talmente inoffensiva ed ecologica, che viene usata anche come colorante alimentare.

                               

E che dire del bellisimo e super pratco lettino Fubu Design?

E di quelli coloratissimi e impilabili disegnati da Rolf Heide per Müller Möbelwerkstätten?

 

Infine quello versatile ed essenziale, dal design pulito, rigoroso e poetico al tempo stesso di Echo Toddler Kids.
Costituito da una base con scocca in legno d'acero e da un kit di sponde basse, dagli spigoli arrotondati e dal disegno sinuoso, studiate per permettere al bambino di sentirsi coccolato e cullato, ma libero di salire e scendere dal letto in totale autonomia. Il letto junior è ottenibile anche sostituendo e del lettino Echo Crib con le sponde basse (Echo Conversion Kit), ed è utilizzabile fino ai 6/7 anni.

Ma possiamo anche consrtuircelo noi! Basta acquistare un tappeto con una base isolante di plastica a terra (li trovate a i Ikea a 30 euro) e un materasso (anche questo da Ikea lo trovate a prezzi interessantissimi). Tutto qui? Si, tutto qui!

Giulia Mandrino

Quando diventiamo mamme l'energia richiesta al nosto corpo e alla nostra mente è davvero tanta: accudire una o più piccole vite, la gravidanza, il parto e l'allattamento ci mettono a dura prova.

Dal canto nostro è molto importante ad ottimizzare la nostra energia vitale affinchè possiamo sostenere questi ritmi frenetici. Gli errori che normalmente facciamo sono:

- Mangiamo male: in questo modo il nostro corpo è estremamente impegnato a digerire e poi ad eliminare le tossine. Seguendo alcuni consigli beneficieremo facilmente dei nutrienti, riposeremo meglio e ci sentiremo più in forze. Trovate qui i miei consigli per un'alimentazione sana e naturale.  

- Andiamo a dormire tardi: lo so che la sera è l'unico momento in cui possiamo fare le nostre cose da sole ma meglio rinunciare a qualche momento tutti e 4 insieme nel week end ritagliandoci degli spazi e lasciando il o i piccoli col papà, piuttosto che andare a dormire tardi la sera. Questo suggerimento è fondamentale sopratutto per coloro (lo so, siamo la stragrande maggioranza) che hanno il sonno interrotto dai bambini: alle 10,30 tutte a nanna!

- Nei primi mesi non dormiamo quando il bimbo dorme: in maternità dobbiamo assolutamente dormire mentre il nostro piccolo dorme. Quando sarà sveglio possiamo metterlo in fascia e fare le nostre attività in casa e fuori casa. 

- Non utilizziamo integratori: nel post parto è davvero utile utilizzare degli integratori che possano aiutarci e sostenerci. Ecco la mia selezione

- Non riusciamo a rilassarci: alcune di noi infatti, sopratutto chi è abituato a lavorare full time ed è una super-attiva, ha difficoltà a fermarsi sul divano o a riposarsi in genere: si prova una sorta di inquietudine, talvolta ansia, altre volte ancora senso di colpa. In questo caso io ho trovato un grande aiuto dal libro Risolvere le cinque ferite di Maria Rosa Fimmanò. Ecco i suoi consigli:

"Il gusto di fare le cose di ogni giorno spesso viene disturbato dalla tensione che accompagna lo svolgimento delle attività a cui ci dedichiamo. Rischiamo di rendere le cose ancora più impegnative e di andare incontro a delusioni, oppure ci ritroviamo a fine giornata stanchissimi senza apparente motivo. A sera non abbiamo più le forze per dedicarci ad altre attività. Le persone con la Ferita da Ingiustizia accumulano tensione nella fretta di fare tutto presto e nel modo più perfetto possibile. Così facendo perdono gusto per il percorso, concentrati come sono sulla meta; sono convinti di fare il meglio possibile. Se la Ferita è Abbandono, le persone sono tese per il timore di perdere l'attenzione dei propri cari, o la compagnia degli amici. La tensione che accumulano li porta a essere insistenti, con il risultato che attirano ciò che volevano evitare e cioè l'allontanamento degli altri. Chi ha la Ferita da Rifiuto è spesso teso verso qualcos'altro, di solito non verso ciò che sta facendo. In questo modo non si entusiasma nelle attività quotidiane e vorrebbe essere da un'altra parte. Ciò potrebbe essere evitato se provasse più divertimento in ciò che fa. Quando la Ferita è Tradimento, la persona è tesa nel timore di non avere riconoscimenti e apprezzamenti, ciò la porta alla ricerca di tutte le strade possibili per raggiungere i suoi obiettivi. Nel farlo a volte perde di vista le necessità del percorso dando priorità alla meta, e come effetto rischia di sentirsi privato del sostegno delle altre persone coinvolte. Nel caso di Ferita da Umiliazione, la persona è tesa a soddisfare i bisogni di chi le sta accanto, che siano persone care o colleghi. Così facendo crea un clima in cui tutti fanno affidamento su di lei, caricandola di più impegni di quanti ne possa portare a termine.

Ripetere ogni affermazione un minuto a occhi chiusi mentalmente mentre si tiene una mano obliqua al centro del petto e una mano sulla fronte:

 

Ingiustizia: "Quando mi rilasso attiro prosperità".

Abbandono: "Quando mi rilasso attiro interesse".

Rifiuto: "Quando mi rilasso attiro divertimento".

Tradimento: "Quando mi rilasso attiro sostegno".

Umiliazione: "Quando mi rilasso attiro rispetto".



Riequilibrando le Ferite possiamo essere più rilassati in ogni momento della giornata e goderci non solo le attività giornaliere trovando nuove motivazioni, ma possiamo anche dedicare più tempo a cose che spesso lasciamo per ultime pur amandole molto."

Giulia Mandrino

 

La pappa dolce della sera

Mercoledì, 28 Gennaio 2015 09:23

Questa pappa è sempre la preferita delle mamme durante i corsi di svezzamento, forse perché ci fa piacere poter dare qualcosa di dolce ai nostri bimbi e viziarli un po'!


Ingredienti:
- latte di riso o avena
- farina di riso o altra farina senza glutine
- mandorle tritate o farina di mandorle
- uvetta (dai nove mesi in poi).


Far intiepidire il latte e poi inserire la farina (facciamo attenzione perché la farina nel latte rapprende dopo una ventina di secondi, per cui meglio non abbondare per non rischiare che diventi una palla solida); inserire poi le mandorle tritate (praticamente polverizzate) o in assenza un cucchiaino di latte di mandorla. Dai nove mesi in poi possiamo tritare insieme dell'uvetta. Per alcuni bambini sarà un ottimo strumento per favorire il sonno, per altri invece sarà meglio evitare la pappa dolce la sera (fate qualche prova per capire).
Senza alcuna fretta, quando il nostro bimbo (e anche noi) saremo ben rodate con la pappa a pranzo e la merenda di frutta, potremo inserire la pappa serale, composta nello stesso identico modo di quella che abbiamo visto per il pranzo, oppure una pappa dolce. Non c'è, come per le altre tappe dello svezzamento, alcuna fretta: il bambino ha come base alimentare il latte di mamma dal quale assimila ciò di cui ha bisogno, per cui evitiamo di affrettare i tempi per paura che non cresca.

Ricetta tratta dal libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Vellutata dolce di avena e cannella

Mercoledì, 28 Gennaio 2015 07:03

L'avena è un alimento ancora poco usato nelle nostre tavole ma assolutamente interessante: è infatti un lenitivo della mucosa intestinale, ricco di fibre, vitamine e minerali. Non contiene glutine ma avenina, sostanza parzialmente simile ad esso ma molto meno infiammatoria. E' quindi introducibile prima del 9 mese nel nostro svezzamento naturale

Ecco come preparare una deliziosa pappa all'avena: la ricetta della vellutata dolce di avena e cannella

Ingredienti:

- due cucchiai di avena (o 4 cucchiai di farina di avena precotta)

- 2 spicchi di mela

- 2 cucchiai di purea di zucca

- un pizzico di cannella

decidiamo di usare l'avena in chiacchi facciamola cuocere 15 minuti inpiù del tempo di cottura consigliato, poi scoliamola e omogeneizziamola. Facciamo cuocere la zucca e la mela in forno poi frulliamole con l'avena. Aggiungiamo infine un pizzico di cannella. Nel caso il nostro bambino abbia difficoltà digestive, sonno disturbato, colichette o stipsi, meglio evitare la mela per non incrementare la fermentazione. 

 Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Gli spaghetti di verdure sono un toccasana per la nostra tavola perchè danno la sensazione di mangiare un piatto di pasta facendo il pieno di vegetali crudi. Per creare le spirali io ho utilizzato uno spiralizer Lurch (si trova su Amazon a 34 euro) ma potete anche usare dei taglia verdure.

Ingredienti:

- 3 zucchine

- una manciata di pomodorini

- 5 foglie grandi di basilico

- un cucchiaio di olive taggiasche

- 1/4 di cipolla rossa (facoltativo)

- aglio (facoltativo)

 

Tagliamo i pomodorini a cubetti piccolissimi e mettiamoli in una ciotola; tagliamo 1/4 di cipolla rossa e schiacciamola con 1/3 di spicchio d'aglio nello schiaccia aglio, poi versiamo il poco succo nella ciotola dei pomodori. Tritiamo il basilico e inseriamolo con le olive taggiasche sempre nella ciotola. Aggiungiamo abbondante olio extra vergine di oliva e sale e lasciamo marinare per circa mezz'ora. Tagliamo le zucchine poi serviamole in un piatto versando sopra il nostro condimento di pomodoro fresco ed eventalmente altro sale integrale e olio. Per chi ama il peperoncino potete aggiungerlo assolutamente!

Giulia Mandrino

 

Sara

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Cecilia

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