9 idee di lunch box veg per la scuola dei bambini

Giovedì, 15 Settembre 2016 08:18

Noi ormai siamo innamorate di Petit Fernand: lo conoscete? E’ un marchio francese che produce lunch box per i nostri bambini. 

Comodissimi, sicuri e soprattutto personalizzabili, i contenitori per il pranzo di Petit Fernand (utilizzabili anche semplicemente per la merenda dell’intervallo) rendono il momento della pausa dei nostri bimbi accattivante e stimolante. E’ bene sfruttare queste caratteristiche per proporre loro pranzi sani e gustosi!

Ecco 9 idee di lunch box veg per la scuola dei bambini: dai tradizionali spaghetti alle verdure fino ai risotti più sfiziosi, il pranzo a scuola diventa divertente e gustoso, oltre che sano

La semplicità ripaga sempre: ecco perché proporre ai bambini una pastasciutta facile e veloce, con ingredienti selezionati, è sempre un’ottima idea. Preparate degli spaghettini con un sugo di pomodoro fresco, come portata principale, e negli altri scomparti proponete una porzione di pisolini primavera (che ai bambini piacciono sempre!) e due pere.

La curcuma, lo sappiamo, ha tanti di quei benefici che ormai elencarli tutti è impossibile. Perché non aggiungerla ai piatti per i nostri figli? Cucinate per loro un risotto con i fagiolini, aggiungendo quindi la curcuma. Mettetelo nella lunch box e accanto ad esso mettete delle carote grattugiate e condite a piacimento e qualche grappolo d’uva

Un altro risotto, con un ingrediente che grazie alla sua dolcezza fa impazzire i palati più piccoli: la zucca. Accompagnate quindi questo risotto di zucca con un’insalata di fagioli borlotti condita con olio e sale aromatizzato alle erbe (avete già provato la nostra semplicissima ricetta?) - Basta frullare il sale con le erbe essiccate che più vi aggradano) e una mela per completare il pranzo.

Se ai vostri figli piace il ragù di carne, provate a proporre loro la versione totalmente veg, condendo dei fusilli con del ragù di seitan. Il seitan ha moltissime proprietà ed è assolutamente adatto, nelle giuste quantità, per le diete alimentari dei bambini! Aggiungete quindi un’insalata di finocchi tagliati finissimi (magari conditi di nuovo con olio e sale alle erbe) e un paio di prugne fresche.

Come i piselli, anche i ceci sono un ottimo legume dal sapore amato dai bambini. E come la curcuma il curry è un mix di spezie dalle molteplici proprietà. Condite allora della pasta con ceci e curry (qui trovate la nostra ricetta per la salsa, comodissima da versare sugli spaghetti) e quale contorno presentate dei broccoli saltati in padella, seguiti da una manciata di lamponi.

I pesti sono salse che spesso risolvono la vita: velocissimi da preparare, sono sani, gustosi e variegati. Quello di zucchine è tra i nostri preferiti: la ricetta è tratta dal nuovo “The Family Food”, e prevede 40 grammi di mandorle, 40 di pinoli, 2 zucchine cotte al vapore, 2 cucchiai di parmigiano vegetale, un mazzetto di basilico, 100 grammi di olio evo e un pizzico di sale, da frullare tutti insieme. Condite quindi una porzione di pasta con il pesto di zucchine homemade, accompagnandola con due polpette di fagioli e qualche mirtillo.

Un po’ di colore non guasta mai: provate a bollire insieme alla pasta qualche cima di cavolo viola, condendo quindi con olio e sale aromatizzato. La pasta al cavolo viola potrà essere seguita quindi da un’insalata di zucchine e ceci e da una manciata di more.

Pomodoro, melanzane, ricotta e basilico: gli ingredienti della pasta alla norma, tradizionalissima, la rendono un piatto completo e saporito. Negli altri scomparti preparate poi un paio di polpette di ceci e zucchine e date ai bimbi una mela per un pranzo perfetto.

I broccoli saltati in padella non sono solo un contorno: basta condirci delle orecchiette o degli strozzapreti per una pasta che anche da fredda è uno dei piatti più buoni del mondo. Nella lunch box andrà quindi la nostra pasta con i broccoli, seguita da del seitan alla pizzaiola (preparatelo mettendo delle fettine a cuocere in soffritto e salsa di pomodoro!) e qualche bocconcino di anguria.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Non è una novità: la vitamina D è tra le più importanti per il nostro organismo. Ma soprattutto lo è per il corpo dei bambini e degli adolescenti, che hanno bisogno di riceverne la giusta quantità per crescere sani: a ricevere il beneficio della vitamina D sono infatti le ossa, il sistema immunitario e quello cardiocircolatorio.

Ma sapete tutto su questa vitamina? E’ importante conoscere la sua funzione, la sua reperibilità e le quantità ottimali per l’organismo. Ecco allora una guida dalla A alla Z per sapere tutto (ma proprio tutto) sulla “vitamina del sole”.

Tutto quello che c’è da sapere sulla vitamina D per adulti e bambini: la guida completa per conoscere tutte le proprietà e l’importanza della vitamina del sole

Innanzitutto, è bene sapere che parlando di vitamina D si fa sempre riferimento non ad un solo elemento, ma ad un gruppo di vitamine (dalla D1 alla D5) al cui interno emergono come principali la D2 (detta anche Ergocalciferolo, di origine vegetale) e la D3 (Colecalciferolo, di origine animale). Queste vitamine sono importantissime per l’organismo: è grazie a loro che le ossa si fortificano, che il sistema immunitario si rinforza, che il diabete viene mantenuto sotto controllo e che il sistema cardiocircolatorio riceve la giusta regolazione.

Tutto questo perché la vitamina D regola i livelli di calcio e fosforo nel sangue, aiuta nella costruzione delle ossa favorendo l’assorbimento del calcio (pensate solo al passato, quando l’olio di fegato di merluzzo, ricchissimo di questo elemento, era utilizzato con efficacia per prevenire il rachitismo), regola il sistema immunitario, la pressione sanguigna, attenua le allergie respiratorie e della pelle, aiuta i diabetici e, addirittura, diminuisce la depressione. 

Ma andiamo nello specifico. L’importanza della vitamina D per lo sviluppo osseo è la più conosciuta e documentata. Un giusto apporto facilita infatti l’assorbimento del calcio a livello intestinale, stimola le cellule che costituiscono le ossa e aiuta l’organismo a produrre una proteina che lega il calcio alle stesse ossa. Esserne carenti significa quindi provocare una mancanza di calcio nel sangue (che non viene assorbito), indebolendo così le ossa e causando fratture, anche spontanee. Se pensiamo poi che lo sviluppo osseo di una persona avviene entro i venti/trenta anni di vita, capiamo allora che assumerne durante l’infanzia è fondamentale: a venti/trenta anni si ha infatti il “picco di massa ossea”, e cioè la massima riserva ossea a cui il corpo dovrà attingere in caso di necessità negli anni successivi. Certo, integrare la vitamina D è benefico a tutte le età, ma farlo preventivamente è di certo la scelta migliore.

Il sistema immunitario, poi, con un giusto apporto di vitamina D ne esce davvero rafforzato. Si possono prevenire così le malattie respiratorie, ma anche le infezioni virali (tracheiti, faringiti e raffreddori) e batteriche (come la tonsillite da streptococco). La vitamina D è quindi immunostimolante e immunomodulante: i bambini che ne assumono abbastanza tendono dunque a non cadere in recidive, soprattutto negli anni della scuola materna.

Per quanto riguarda invece le allergie, la vitamina D ha un ruolo importantissimo: recenti studi hanno dimostrato che molte disfunzioni del tratto respiratorio, tra le quali l’asma, sono strettamente correlate ad una carenza di vitamina D. Esserne carenti determina infatti una iper-responsività bronchiale, rendendo i bronchi più vulnerabili. Non solo: un giusto apporto contribuisce ad un corretto sviluppo del volume polmonare, che altrimenti ne risulterebbe diminuito, intaccando l’efficacia respiratoria. E, non ultimo, senza vitamina D le terapie antiasmatiche non sembrano avere efficacia.

Tra le allergie possiamo poi contemplare anche quelle della pelle, meglio conosciute come dermatiti atopiche o orticarie croniche. L’azione immunomodulante della vitamina D aiuta non solo nella prevenzione delle malattie alle vie respiratorie, ma anche nel contrastare le patologie della pelle. In età pediatrica e non solo, il giusto apporto di vitamina D ha un ruolo davvero terapeutico: i bambini che la integrano (anche calendarizzandone l’assunzione) beneficiano fin da subito di sollievo e non rischiano le recidive (che sono soprattutto stagionali), ed evitano finalmente la terapia antibiotica che spesso viene prescritta in caso di escoriazioni pesanti.

Da qualche tempo, inoltre, l’assunzione di vitamina D è raccomandata anche in gravidanza: oltre a proteggere dalle infezioni intime grazie all’azione antibatterica, il suo utilizzo sembra correlato alla diminuzione di parti prematuri e cesarei, probabilmente grazie al fatto che la sua protezione si estende anche alla placenta (stimolando la produzione di catelicidina, antibatterico naturale) e grazie alla sua azione regolatrice sulla pressione arteriosa e sulla forza muscolare. Insomma, la vitamina D protegge tanto all’inizio quanto alla fine della gestazione.

E, non ultimo, i benefici di questa vitamina si estendono anche alla mente: la memoria, quando i livelli sono corretti, ne risulta rafforzata, sia nel caso di persone anziane con problemi mnemonici sia negli studenti, la cui mente è sempre alle prese con le nozioni da imparare. Non ci sono studi approfonditi, tuttavia alcune statistiche mostrano che gli studenti con alti livelli di vitamina D possono contare su risultati migliori, funzioni cognitive rafforzate e regolarità di concentrazione. Pensate solo a quanto cala l’attenzione nei mesi freddi e bui, quando i raggi solari faticano a raggiungerci!

Non stupisce quindi se sempre più specialisti e pediatri raccomandano l’integrazione della vitamina D fin da subito: la sua efficacia terapeutica è sempre più rivalutata. Soprattutto, oggi non si sottovaluta più la sua carenza: lo stile di vita dei nostri giorni ci porta ad assumerne troppo poca, ed è giusto quindi tentare di assumerne le giuste quantità ogni giorno. Recenti studi condotti in alcune città italiane, fanno emergere che la carenza di Vitamina D riguarderebbe la grande maggioranza dei bambini e degli adolescenti, le fasce d’età che più necessitano di vitamina D per crescere in modo ottimale e sano. La causa di questa carenza è la poca esposizione al sole; ma lo è anche una dieta sbagliata che porta a disfunzioni intestinali che causano l’abbassamento dei suoi livelli nel sangue.

Ovviamente la carenza può essere lieve o più grave. Quando è lieve viene definita subclinica, e non ha particolari sintomi o effetti. Tuttavia, per quanto lieve, una carenza costante di vitamina D può portare a problemi metabolici e cardiocircolatori, soprattutto nelle persone sovrappeso. E’ proprio come un circolo vizioso: il grasso si comporta come una spugna che sequestra la vitamina D presente nel sangue; il colesterolo si alza e il sistema cardiocircolatorio viene compromesso.

Quando invece la carenza è grave, i problemi sono importanti. Scientificamente, si parla di carenza grave quando si ha un livello sierico minore di 20 nanogrammi per millilitro di sangue. Nei bambini questo comporta problemi scheletrici di rachitismo, mentre negli adulti si arriva alla osteomalacia. Fortunatamente il rachitismo infantile (a carico soprattutto dello sterno, del torace, delle gambe e del viso) è ormai scongiurato: le integrazioni prescritte in età postnatale risolvono il problema. Tuttavia l’osteomalacia in età adulta, e cioè l’indebolimento osseo dovuto a mancanza di calcio, è piuttosto frequente. La causa è l’iperparatiroidismo: la vitamina D regola infatti le ghiandole paratiroidee, e in caso di mancanza queste aumentano la secrezione dell’ormone PHT, responsabile dell’alterazione dei livelli di calcio e fosforo nel sangue. Ed ecco spiegata la fragilità delle ossa, che tendono a fratturarsi anche a riposo.

Ma come accorgersi che siamo un po’ carenti di vitamina D? I sintomi possono essere dolori ossei, articolari e muscolari, ma anche una tendenza ad ammalarsi spesso può indicare un apporto non corretto. L’integrazione a questo punto seguirà le dosi giornaliere raccomandate in base alle esigenze personali, qualcosina in più in età adulta, a seconda del bisogno specifico.

Dove trovare la vitamina D, quindi? La chiamiamo “vitamina del sole”, e c’è un perché: la si può infatti trovare in molti alimenti (il 20% del fabbisogno), ma soprattutto il nostro organismo la può ottenere attraverso l’esposizione ai raggi solari (l’80%). Non serve molto: quindici minuti per quattro o cinque volte alla settimana soddisfano la richiesta del nostro corpo. La difficoltà sta nel fatto che oggigiorno si passa la maggior parte del tempo seduti e al chiuso, e che per la maggior parte dell’anno siamo vestiti fino al collo. Non è sufficiente esporre solo viso e mani alla luce! E, l’estate, le creme solari filtrano proprio dai raggi ultravioletti, i responsabili dell’apporto della vitamina D. Non solo: anche il grasso contribuisce allo scorretto assorbimento, dal momento che la assorbe senza lasciarne all’organismo.

Per quanto riguarda invece gli alimenti, la vitamina D può essere ottenuta sia attraverso alimenti animali che vegetali. Le verdure a foglia verde, in particolare, sono ricche di D2, anche per il loro bisogno di essere esposte molto ai raggi ultravioletti. Via libera alle biete, dunque, alla lattuga, alle coste, agli spinaci, al radicchio verde, al cavolo. La vitamina D3, invece, è di origine animale. In questo caso ad essere pieni di vitamina D sono i pesci più grassi come i salmoni, le alici, il merluzzo (il cui olio di fegato è nuovamente riconosciuto come importantissimo per lo sviluppo osseo, a tutte le età e non solo per gli infanti), le sardine e le aringhe. Lo stesso discorso vale per il latte, il burro, i formaggi e il tuorlo d’uovo.

Quando l’alimentazione e il sole non bastano, è possibile anche affidarsi agli integratori alimentari per completare l’apporto di questa preziosa vitamina, disponibili in varie forme.

Io ho scelto per me e per i miei bambini la gamma Haliborange Dpiù, dell’azienda Eurospital, che da oltre cinquant’anni diffonde prodotti e cultura sulla vitamina D. Da settembre a maggio utilizziamo quotidiamente ingratori di vitamina D e devo ammettere che i risultati sono stati strepitosi: moccio perenne al naso un ricordo, ci ammaliamo molto meno, e il mio umore e la mia energia sono nettamente migliorati.

Il primo e il più amato tra suoi prodotti Haliborange è Haliborange Emulsione Orale, un integratore a base di olio di fegato di merluzzo, fonte naturale di Omega 3, Vitamine A e D e di succo d’arancia, il frutto della Vitamina C per eccellenza. In linea con le scoperte scientifiche più attuali, l’azienda ha poi esteso la gamma utilizzando il proprio sapere sulla vitamina D come punto di forza, offrendo ai pazienti, dall’infanzia alla terza età, prodotti specifici e sempre più efficaci.

La gamma è composta daHaliborange Emulsione Orale, un tonico ricostituente per bambini e adulti pensato per regolarizzare l’assorbimento di calcio e fosforo, per aiutare il benessere delle ossa e per rafforzare il sistema immunitario, utile anche in caso di inappetenza; Haliborange Compresse Masticabili per i bambini dai tre anni in su, per apportare il giusto fabbisogno durante la crescita, soprattutto in caso di carenza; Haliborange Gocce, composto da vitamina D3 pura disciolta in olio di mais, specifico per integrare la vitamina D3 al bisogno e particolarmente utile nei primi tre anni di vita; Haliborange Immunostimolante, pensato per aiutare nei cambi di stagione e durante i malanni invernali attraverso le vitamine D e B6, gli estratti titolati di echinacea e astragalo, i fermenti lattici tindalizzati e lo zinco; e infine Haliborange Fosfoenergy, integratore di vitamine D3, A, C, B1, B2, B3, B5, B6, B9, B12, Carnitina, Glutammina e Fosfoserina particolarmente utile nel periodo scolare quando serve molta concentrazione o energia

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Di origini Torinesi, ma anche Irlandesi. Ma anche di Milano. Insomma, una donna del mondo dalla mente molto aperta. Parla 3 lingue ed è il nuovo fenomeno del web. E’ Julia Elle, cantante, mamma e super vblogger. Da Aprile ha iniziato i suoi video di Disperatamente mamma e alcuni di questi hanno raggiunto quattro milioni di visualizzazioni e 50.000 condivisioni. 

Le sue creazioni sono divertenti, simpatici ma sopratutto reali: e noi mamme li adoriamo perché sono reali, perché ci fanno sentire meno sole. Perché le pubblicità ci veicolano una vita da mamma semplice, facile, fatta solo di gioie e quasi nessuna difficoltà: poi ti scontri con la vita reale dove non solo non è tutto rosa e fiori, ma incominci a vedere i lati oscuri, la fatica, la goffaggine, le difficoltà pratiche, le incomprensioni… E in tutto questo ti senti sola, perché sei convinta che sei solo tu ad aver difficoltà a cucinare, a far addormentare tuo figlio e ricordare il feeling con tuo marito. Julia ci fa vedere invece la reale vita da mamma, le difficoltà, le gioie, le stranezze: dai vari tipi di mamma (quella fashion e quella natura passando per quella ossessionata dall’igiene), all’uscire con i bambini quando piove, dalla dieta quando sei mamma allla relazione con le neononne che consentono tutto ai nipoti. La risata è assicurata, ma anche un senso di grande benessere e accettazione. 

Ma chi è Julia? Julia nasce a Torino nel 1988, e dopo un anno si trasferisce con la sua famiglia in Irlanda dove rimane fino a 7 anni, quando ritorna in Italia. Fin da piccola ha un sogno: vuole fare la cantante, e niente e nessuno potrà fermarla. La sua famiglia cerca di trattenerla e non sembra sostenere molto la sua scelta che già a 14 anni la fa girare l’Italia. Ma la sua bravura e la sua tenacia l’hanno portata a trasformare questa passione in lavoro e Julia diventa cantante professionista, con tour nazionali e internazionali.

Il più grande cambiamento però che come un tornado ha stravolto la sua vita è la sua piccola Chloe: come ogni mamma ha iniziato a vivere grandi momenti di gioia, ma anche forti dubbi, fatiche e dilemmi. Come tutte noi si è sentita la sola a pensare che non ne poteva più, che non era umanamente possibile impiegare 5 ore per addormentare la sua piccola, che lo spannolinamento fosse una montagna insormontabile. 

Così durante le riprese di un video con la sua band dove era presente anche la piccola Chloe che adorava girare, le è balenata un’idea vincente:  ha pensato che sarebbe stato fantastico realizzare delle clip che raccontassero la vera vita delle mamme, non quelle della pubblicità, non quella delle mamme sempre con il sorriso che hanno il bambino che mangia da solo a un anno, si addormenta da solo, non fa mai danni in casa; non quelle con la piega perfetta alle 7 del mattino, che non perdono mai la pazienza. Quelle vere, come me, come te. 

Così ha iniziato a scrivere e realizzare i video di Disperatamente mamma che stanno letteralmente conquistando il web: milioni di visualizzazioni e centinaia di mamme letteralmente impazzite per le sue clip. Perché?

Perché raccontano finalmente di noi, della vera vita di noi mamme e lo fanno con ironia, leggerezza ma anche tanta delicatezza: quante volte pensiamo di essere le sole ad avere una vita sessuale pari a zero? Quante volte abbiamo pensato di essere le uniche a non saper togliere il pannolino a nostro figlio, “porello sarà l’unico all’asilo a portare ancora il patello e rifiutare il water. Pensa se arriva a 10 anni ancora con il pannolone, pensa che trauma…tutte ci riescono tranne me” La soluzione? Sapere che questi dubbi ce li abbiamo tutte, che le piccole disavventure quotidiane in cui ci imbattiamo capitano a tutte noi mamme e che il modo migliore per superarle è riderci su. 

Si perché in questi video io vedo un messaggio che va oltre la semplice risata della classica web serie: questi video ci piacciono perché ci fanno sentire meno sole, meno sbagliate. Ci fanno capire che siamo mamme, disperatamente, meravigliosamente, incasinatamente, disperatamente, felicemente mamme. 

Trovate qui tutti i suoi video: https://www.facebook.com/juliaellesinger/

Giulia Mandrino

Oggi vi presentiamo un progetto che incarna tantissimi punti a cui noi di mammapretaporter teniamo: lo stare all’aria aperta, la naturalezza dei materiali e la creatività alternativa! Sono tutti aspetti fondamentali della vita del bambino, che per crescere sano, aperto, intelligente e indipendente ha bisogno di spendere quanto più tempo possibile nella natura, di esercitare a ruota libera la sua fantasia e di acquisire tutte le competenze per essere indipendente nella vita.

Ecco come realizzare i pennelli più naturali del mondo: con rametti, foglie, fiori e colori potrete creare degli strumenti da disegno alternativi e meravigliosi

Come? Innanzitutto andate a fare una passeggiata con i bambini, uscendo un attimo dal grigiore della città: camminate, giocate, cantate e divertitevi, e mentre approfittate del benessere infuso da Madre Natura fate un gioco con i bimbi. Gioco semplicissimo: raccogliete tutto ciò che potrebbe trasformarsi in pennelli e strumenti da disegno.

La base naturalmente saranno dei rametti, più o meno spessi e più o meno lunghi, ma di base possiamo affermare che trenta centimetri sarà la misura ideale.

Dopodiché passate a raccogliere il materiale per creare le setole: già qui la fantasia potrà navigare libera, e i bambini potranno divertirsi a individuare tutto ciò che potrà trasformarsi in pennello, cercando di variegare il più possibile in modo da avere poi il maggior numero di texture.

La texture infatti sarà data dalla trama delle “setole”: i fiori daranno un risultato a piccole macchie, i rametti di pino “a onde”, l’erba “a righe”, le foglie a campiture più piene.

Una volta a casa (ma anche direttamente nel bosco: chi ce lo vieta?) armatevi di elastici e insieme ai bimbi legate i mazzetti di fiori, foglie, rami, piume ed erette sulle estremità dei rametti. Anche questa con gli elastici è un’attività molto utile e interessante: maneggiarli aiuta i bambini ad esercitare la manualità più fine, e vi assicuriamo che è un gioco che a loro piace moltissimo, concentrandoli e impegnandoli a lungo.

Ed ecco pronti i pennelli!

(foto 1 http://www.applegreencottage.com/2016/03/DIY-nature-paint-brushes-kids.html)

Ora è tempo di sfoderare i colori: utilizzatene di naturali, magari fatti in casa (http://www.mammapretaporter.it/educazione/gioco-stimoli-mb/come-creare-colori-fatti-in-casa?highlight=WyJjb2xvcmkiXQ==). Meglio ancora: realizzate quelli con le spezie per assicurare ai piccoli un’arte sensoriale e davvero, davvero completa (http://www.mammapretaporter.it/educazione/gioco-stimoli-mb/come-dipingere-con-le-spezie-per-un-arte-sensoriale?highlight=WyJjb2xvcmkiXQ==).

Lasciate quindi galoppare la fantasia e la creatività dei bimbi: un colore alla volta oppure mischiati, un pennello solo oppure più texture mescolate a formare opere davvero astratte, disegni realistici o macchie di colore…

(foto 2 https://www.instagram.com/p/3IZb-DmFm6/)

E la sciate che insieme ai pennelli e ai fogli si sporchino anche loro: l’esperienza si farà totale, estatica e creativa al massimo!

(foto 3 http://www.messylittlemonster.com/2015/07/stick-craft-nature-paintbrushes.html)

Mai dire “di quest’acqua non bevo”

Martedì, 13 Settembre 2016 13:12

Lo diceva sempre mio nonno buonanima…e il succo è molto semplice: mai dire non farò mai questa cosa, non dirò mai così, non farò mai colà, non mi accadrà mai…perché il destino è beffardo e soprattutto perché noi esseri umani manchiamo talmente tanto di empatia, che davvero non possiamo prevedere le nostra reazioni a ipotetiche situazioni semplicemente osservando i comportamenti altrui. Devo dire che questa frase, che era il leit motiv di mio nonno, non l’ho mai capita appieno sino quando non ho avuto i miei bambini. Mi spiego.

Quando io e mio marito uscivamo fuori a cena, sempre perché il karma è in agguato dietro l’angolo h24, capitavamo sempre nel tavolo accanto alla “famigliola felice”. Mediamente 3 figli, a volte pure di più, urlanti come macachi. E noi, coppia rilassata senza pensieri, ci divertivamo a osservare quei meravigliosi ménage e Dio solo sa quanto fiato davamo alle nostre bocche. “Oddio ma li vedi, lo stanno imboccando…quanto avrà tre anni? No ma forse pure 4?....see vabbè mio figlio se vuol mangiare mangia da solo, sennò sta bene così…”. “no vabbè guaaaaarda! Gli hanno dato il telefono per giocare, così almeno sta buono! Ma che genitori! Basta perderci un po’ di tempo coi figli, i nostri staranno sicuramente buoni seduti al tavolo a chiacchierare con noi!”. Ditemi che non avete mai fatto questi pensieri quando non avevate figli! Poi io ho avuto Eleonora, e in parte so andata calla come se dice a Roma…ma dopo qualche anno, è arrivato Samuele. Ecco lui, appena è venuto al mondo, ha scardinato il mio meraviglioso castello pedagogico, messo su con tanta fatica! La sorella aveva buttato giù qualche torre qua e la…ma tutto sommato si reggeva ancora in piedi, seppur a fatica.

Lui invece ha colpito proprio alla base, le fondamenta ‘tacci sua! E sbadabam! Anni di libri letti, schemi, tabelle e puntate di sos tata buttati a calci fuori dalla finestra! Perché Samu la notte non dormiva, e quindi pur di riposare ci sono state notti nel lettone, sul divano, coi cartoni dello zecchino accesi, braccia che dondolavano, passeggini che percorrevano chilometri dalla cucina alla camera all the night! Perché Samu non mangiava! E allora via che il momento della pappa diventava un teatrino degno dei migliori attori. Con pupazzi che facevano voci, campanelli per distrarlo, cucchiaini volanti diretti a garage immaginari e la tv accesa per distrarlo e fargli ingoiare qualche boccone. Perché Samu, se usciamo a cena, non sta seduto al tavolo e bastano pochi secondi di distrazione che te lo sei perso.

Quindi gli dai pennarelli, libri da colorare, giocattoli, tablet, telefonino, tutto! Perché diciamolo, io se esco a mangiare una pizza, me piacerebbe appunto mangiarla, seduta tranquilla. Non dico tanto, ma mezz’ora è chiedere troppo? E quindi adesso dall’altra parte della barricata ci siamo noi. Adesso siamo noi ad avere addosso gli occhi delle coppie single, e se quando ti osservano mentre allatti uno scricciolo paffutello i loro occhi sono adoranti e mielosi…quando ti vedono in pizzeria a rincorrere i nani e a tenerli buoni con qualunque stratagemma possibile e immaginabile, il loro sguardo è di disprezzo, arrogante, di disappunto…com’era il mio tanti anni fa. E so che nella loro testa penseranno “ecco, escono con la famiglia, e poi li mettono a vedere un cartone”…e non sanno che a casa sei stata tutto il pomeriggio a giocare con loro seduta per terra, con piedi e gambe addormentati, a vestire bambole e costruire casette di lego. Non sanno che invece di riposare durante il pomeriggio, hai preparato un ciambellone affinchè avessero una buona merenda al loro risveglio. Non sanno che la sera leggi loro storie e storie e stai nella loro stanzetta fino che non prendono sonno, perché hanno paura dei mostri e del buio. Tutte queste cose non le sanno, e non le sapevo nemmeno io…ecco perché vi dico, imparate a non giudicare dalle apparenze. Perché la ruota gira, e gira molto in fretta, e quelli che scendono lasciano spazio a quelli che salgono. E una volta che il giro è iniziato, non si scende e non ci si ferma.

Si va fino in fondo. Arrancando e sbagliando e provando. Perché genitori non si nasce, ma si diventa. Piano piano…senza smettere mai di imparare.

Cinzia Derosas

www.pazzamentemamma.com

https://www.facebook.com/PazzamenteMamma-625010254346819/ 

E' soffice, si scioglie quasi in bocca: l'unione delle gocce di cioccolato e della banana poi gli da un gusto strepitoso. 

Ecco la ricetta del banana bread: merenda perfetta a base di banana e dell'energia del cioccolato

No cibo no party

Domenica, 11 Settembre 2016 08:05

Si sa…organizzare una festa di compleanno con tutti i Crismi e tutti i Sacramenti, è diventato un impegno davvero notevole. Quando ero piccola non esistevano (o almeno non da me nel piccolo paesino) gonfiabili, animazione, piattini delle principesse con festone e palloncini abbinati, catering e chi più più ne metta. Il compleanno si festeggiava in casa, nel giorno in cui effettivamente compivi gli anni. Se capitava nel week end tanto meglio, ma se capitava durante la settimana e non tutti potevano partecipare, pazienza. Un po di musica, il gioco delle sedie, nascondino e acchiapparella se lo spazio era sufficiente. E sennò un bel gioco da tavolo, o un film, e tutti erano felici e soddisfatti, il festeggiato in primis.

Adesso, per organizzare una festa di compleanno, ti devi organizzare almeno un mese prima. Cercare la location, comprare gli addobbi, ordinare torta e rinfresco e dare gli inviti (cartacei a scuola e via whatsapp per tutti gli altri). Nemmeno un matrimonio richiede un dispendio di energie e soldi simile! Quando su whatsapp mi appare la scritta “clorinda ti ha aggiunto al gruppo: festeggiamo i 3 anni di Teodoro”, il cuore perde un colpo. Perché quasi sicuramente col culo che ho, la festa sarà di domenica mattina alle 10 (unico giorno della settimana che uno potrebbe restare a letto a poltrire), e al 99% sarà in Fanculonia, in culo alle stelle e in braccio alla luna, che tu dici: “Cazzo! Vivi ad Acilia, perché devi festeggiare dall’altra parte del mondo, l’animaccia tua!”. Ma tant’è, alla festa ci devi andare, anche perché pure la scorsa volta hai messo su la scusa del “sai ho il piccolo che sta poco bene…devo tenerlo riguardato”, quindi inventare altri malanni è poco opportuno e soprattutto poco credibile…

Di solito poi, se la festa è di uno degli amici della mia grande (quasi 7), non andarci equivarrebbe a scatenare le ire funeste de ‘na ragazzina che pare costantemente in premestruo. I pianti e le urla si sentirebbero fino a Reggio Calabria, con quella voce martellante e lagnosa “tutti ci vanno tranne iooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”, che tu dici ok ora mi butto di sotto, almeno smetto di soffrire. Quindi la sera prima prepari i vestiti buoni, perché al compleanno, fosse pure al parco, non è che ci vai in tuta, prepari la borsa coi cambi che potrebbero servirti, appendi il regalo alla maniglia della porta per non scordarlo a casa, e metti la sveglia. Minchia, mettere la sveglia il sabato sera è ‘na cosa de ‘na cattiveria unica.

Poi quella sveglia suona, tiri giù tutti dal letto, li nutri li lavi li prepari, ti prepari pure tu e sul più bello il marito ti dice “uh caz…..avevo scordato una cosa!”…il tuo sguardo gelido lo trafigge “cosa avevi scordato, dimmi! Cosa?”….. “ho scordato che devo vedere un cliente a studio per il ritiro di un bundle…ma faccio presto…tu avviati e io ti raggiungo…”. E io già so che non verrà , o verrà quando la festa sarà sul finire. Quindi ingoio le bestemmie, carico i bambini in macchina, accendo il navigatore, e mi avvio.

Di solito l’opera viene completata da una bella scarica di pioggia a cielo terso, giusto per allietare la giornata, o dal piccolo che trenta secondi prima di uscire deve fare cacca (o peggio se la fa addosso). Dopo aver sbagliato strada una decina di volte (si lo ammetto, so ‘na pippa in macchina), riesco ad arrivare al luogo della festa. E 9 volte su 10, credetemi, è un posto dove uno non porterebbe mai un bambino di due anni a giocare, soprattutto un bambino come il mio. Gonfiabili con giochi immensi inondati da fiumi de ragazzini che corrono, urlano, se lanciano addosso agli altri. E tu già immagini la scena non appena il tuo piccolo metterà piede là dentro. Ovviamente provi a dire alla sorella “Ele per favore, gioca pure con Samu…” ma lei, arrogante e impunita sapete che risponde? “mamma te lo sei portato, te lo tieni!” 

Eccccerto! Me lo sono portato! Non è che niente niente semo venuti qua per accontentare te…noooo! Era il mio primario desiderio concludere una settimana da delirio con una bella festa alle 10 de domenica…ma ormai sto là, che faccio…spero solo che il pronto soccorso non sia troppo pieno e mi metto l’animo in pace. “Samu vai a giocare su…mamma va a spizzicare qualcosa”. 

Si perché nella corsa, io la colazione l’ho saltata. E perciò, il tavolo del buffet è la mia unica consolazione….quando becchi quelle feste dove se magna…ma ahimè, non sempre succede. E capita pure la festa quella “braccino corto”…quella che arrivi al tavolo e ce stanno 8 pizzette, 3 tramezzini, mezza bottiglia de coca cola e na manciata de pop corn..e tu pensi “è uno scherzo, mo tireranno fuori qualcos’altro, forse questo è l’antipasto!”…e invece passano i minuti, le mezz’ore…e nulla, grilli e cicale, ma di cibo nemmeno l’ombra.

E di solito, chi ha organizzato la festa, si avvicina e ti fa “allora, non mangi nulla? Da prendi qualcosa!”. Ma me stai a pijà per culo? Manco da bere ce sta, ho bevuto al bagno. Ecco. Dato che nessun medico prescrive che per la salute mentale di vostro figlio dovete fare la festa di compleanno con 800 persone, la prossima volta fateme na cortesia, nun me invitate. Perché se me devo alzà all’alba e devo fa tremila chilometri, almeno esigo de magnà! Ma no semi e lupini! Cibo vero! No cibo, no party! Grazie!

Cinzia Derosas

www.pazzamentemamma.com

10 idee per usare i pallet con i bambini

Domenica, 11 Settembre 2016 06:23

Il riciclo è ormai un must. E i pallet lo sono altrettanto! Il loro materiale e la loro forma scomponibile li rende versatili, solidi e utili. Ecco perché nelle nostre case ne spuntano sempre di più, declinati nelle più svariate forme e soluzioni.

Anche per i bambini, però, è possibile sfruttarli. A casa, all’asilo o a scuola queste strutture di legno possono trasformarsi in tantissimi mobili da sfruttare in mille modi!

Ecco 10 idee per usare i pallet con i bambini: le soluzioni per trasformare i bancali in legno in utili e bellissimi mobili per la casa o per la scuola

  • Semplicemente dipingendoli con i colori che più vi piacciono, otterrete dei bellissimi, ordinatissimi e originalissimi scaffali orizzontali per i libri. L’unica accortezza, come sempre con i pallet, è fare attenzione a grattarli ben bene per togliere tutte le schegge, pitturandoli poi con della vernice apposta.

(foto 1 http://www.1001pallets.com/2013/02/books-racks/)

  • Se invece vi piacciono i tradizionali scaffali a parete, provate a scomporre i vostri bancali, rimontandoli in modo da ottenere mensole da appendere sul muro della cameretta. I libri ci staranno benissimo, anche perché è adatto a tutti i formati!

(foto 2 http://www.woohome.com/diy-2/26-fabulous-diy-pallet-projects-for-your-kids)

  • Per il giardino di casa o di scuola, cosa c’è di più divertente della sand box? Una piscinetta riempita di sabbia per avere una sensazione di mare anche in città! Naturalmente costruendola con i nostri amati pallet.

(foto 3 http://www.prakticideas.com/diy-sand-box-using-wooden-pallet/)

  • Seggioline piccole, colorate e fatte con un materiale naturale: usando le assi dei pallet otterrete delle sedute per bambini in stile assolutamente montessoriano!

(foto 4 http://www.recycled-things.com/furniture/pallet-made-furniture-for-kids/)

  • Lo stesso discorso vale per la cucina giocattolo: mica in plastica! Meglio in legno, costruendola da zero riciclando i bancali. Il materiale naturale, la dimensione a misura di bambino e la funzionalità (il gioco di imitazione del mondo adulto) fanno della cucina uno strumento perfetto per raggiungere l’indipendenza insegnata da Maria Montessori.

(foto 5 http://www.palletfurnitureprojects.com/kids-furniture/pallet-mud-kitchen-for-kids/)

  • I pallet sono un’ottima base anche per delle piccole tende, nascondigli o angoli lettura: guardate questa che meraviglia, con dei tessuti colorati e delle piccole luci a creare l’atmosfera giusta!

(foto 6 http://twobirdsboutique.blogspot.it/2012/09/penny-finching-weekend-projects.html?showComment=1346789027711)

(foto 7 http://ourtaylorlife.blogspot.it/2014/05/i-built-bike-rack.html)

  • Anche le altalene diventano ancora più carine e divertenti quando si utilizzano i pallet: le potete creare classiche e tradizionali…

(foto 8 http://www.upcycleart.info/woodworks/pallets/awesome-pallet-recycling-ideas/)

  • … Oppure in stile “amaca”, e cioè rendendole super comode per pisolini-bambini insuperabili!

(foto 9 http://www.apartmenttherapy.com/5-outdoor-diy-kids-projects-for-summer-fun-205206)

  • E, infine, ecco il lettino realizzato con i bancali: come sempre basta levigare benissimo le assi e appoggiarle a terra. Dopodiché procuratevi un bel materasso, e otterrete un lettino montessoriano perfetto, basso, comodo, semplice e anche efficiente (pensate agli scomparti tra le assi: sono un ottimo scomparto per tenere libri o giocattoli!).

(foto 10 http://www.recycled-things.com/furniture/pallet-toddler-bed-plans/)

La merenda a scuola durante la ricreazione è uno dei momenti preferiti dei bambini, ed è anche uno dei più importanti: i nostri figli sono in età scolare, hanno bisogno di calorie per compensare le energie perse tanto giocando e muovendosi quanto concentrandosi sulle materie studiate; hanno bisogno di crescere!

Tuttavia sembra sempre difficile raggiungere l’equilibrio perfetto tra la salubrità degli alimenti, la comodità e la nutrizione. Si pensa sempre che la comodità degli snack già pronti non possa essere superabile, che l’energia necessaria per affrontare la giornata sia possibile sono con moltissime calorie o che una merenda sana sia sinonimo solo di scomodità o insipidità. Niente di più falso!

Ecco 9 idee di snack box per la scuola con Petit Fernand: le merende comode, sane ed energetiche per bambini in età scolare

Innanzitutto procuratevi una bella scatolina, una lunch-box o una schiscetta (come preferite chiamarla?). Il bello è che hanno più scomparti e che riescono così a mantenere intatti gli alimenti, senza rischiare di mischiarli o ammaccarli. Noi abbiamo scelto Petit Fernand per la qualità dei materiali, praticità, bellezza indiscutibile delle linee e possibilità di personalizzazione (che ai pupetti piace tanto).

Bene, ora scegliete cosa dare al vostro bambino: assecondate i suoi gusti e cercate di variare di giorno in giorno, in modo da non annoiare le sue papille e da suscitare di volta in volta la sorpresa. E' sempre utile che all'interno della snack box siano presente proteine (come yogurt, mandorle o noci, scaglie di pecorino, tufu) al fine di evitare picchi insulinici.

Noi intanto vi diamo le nostre 8 idee:

- Nei vari scomparti sistemate alcuni cracker integrali, 2 prugne e 3 scaglie di pecorino: in questo modo il vostro bimbo potrà contare sui carboidrati complessi dei cracker non raffinati, sugli zuccheri della frutta e sulle proteine del formaggio di pecora, con le sue proteine.

- Una verdura che piace moltissimo ai bambini sono le dolci carote: tagliatene una cruda a listarelle, e completate la lunch box con 5 acini d’uva (la frutta è sempre benaccetta!) e una fettina di torta con gocce di cioccolato, meglio se fatta in casa (fatela a inizio settimana per colazione e sfruttatela anche a merenda!).

- Lo yogurt è un alimento completo, nutriente e gustoso: preparate la schiscetta con un vasetto di yogurt di soia, alcuni mirtilli e un panino piccolo alle olive. Ci saranno il dolce e il salato, e ai bimbi piacerà passare dall’uno all’altro.

- Di nuovo lo yogurt, ma stavolta quello greco: la sua corposità dà senso di pienezza, oltre che piacere molto al palato. Completate con alcune fette di ananas (o di un altro frutto tropicale - i bambini decideranno se mangiarli mischiandoli oppure uno alla volta) e una fetta di pane integrale per avere la giusta energia.

- Il pane-burro-e-marmellata è una delle merende preferite di tutti i tempi. Per una versione più sana sfruttate il ghee (burro chiarificato) al posto del burro normale, realizzando così un pane-ghee-e-marmellata con la confettura 100% frutta che più piace ai bimbi. Accanto al panino date loro dell’estratto di mela, carota e sedano.

- Avete mai provato le chips di verdura? Sono come le patatine, ma non sono fritte e soprattutto sono molto più sane. Si tratta di scaglie delle vostre verdure preferite tagliate molto sottili, condite e cotte al forno. Proponetele nella snack box per la scuola, in questo modo: le patatine di verdure (di quelle preferite dai bambini, come le carote o la zucca), 2 fette di formaggio di capra e un estratto di pesca, carota e ananas.

- Se i vostri bambini sono fan dei sandwich, lasciategli portare a scuola un panino con crema di tofu, zucchine grigliate e sale alle erbe; accanto ad esso proponete quindi un estratto di ananas, zucchina e spinacini.
Un legume al quale nessuno, e diciamo nessuno, può resistere?

- Gli edamame! Sono buonissimi anche freddi, quindi non gettate quelli che avete cucinato per cena, ma metteteli nella snack box insieme ad alcuni lamponi e ad un muffin al cioccolato.

- Chi ci segue sa che nelle nostre tavole e in particolare nelle merende non manca mai la frutta secca: ecco allora un buonissimo panino con burro di mandorle, uvetta da sgranocchiare e per finire un succo di frutta 100% frutta come ultima idea di snack box per la scuola.

Se non sei mamma resti sempre figlia

Mercoledì, 07 Settembre 2016 13:41

Ho 39 anni appena compiuti e sono ancora figlia, già perché se tua mamma non passa alla fase successiva di nonna tu sarai e resterai sempre e solo figlia, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che comporta. 

Riceverai ancora un sacco di regali a natale, la calza piena di dolcetti all’epifania, l’ovetto con sorpresa a Pasqua, mamma sarà l’unica al mondo che si ricorderà del tuo onomastico e lo riterrà degno di festeggiamenti, e qui i pro.

Mamma ti controllerà se ti ricordi di prendere l’antibiotico quando hai l’influenza, verrà a trovarti per un caffè ma avrai la sensazione di avere l’ispettore sanitario in casa, giudicherà le tue scelte (per lei mai opportune) dandoti consigli alla qualunque su come lo farebbe o agirebbe lei, da qui il fatto che come lo farebbe lei è cosa buona e giusta.

Mamma ti ricorderà che oggi è il compleanno della cognata della prozia e si scandalizzerà se non le hai telefonato per farle gli auguri, non pretenderà di passare con te tutte le festività “rosse” da calendario ma allo steso tempo ti farà sentire come se l’avessi abbandonata a sé stessa in un momento in cui, secondo lei, la famiglia dovrebbe riunirsi, e per lei riunirsi è buona ogni occasione.

In quanto figlia ti guarderà come ti vesti e storcendo un po’ il naso, chiederà genericamente “non ti avevo mai visto sta’ maglia è nuova”… “sì ti piace?” … “non sei andata così in ufficio vero?” tanto per farti capire che per lei è una schifezza… “perché non ti piace?” … “io non ho detto che non mi piace, ti ho solo chiesto se ci sei andata in ufficio”…

Lei sarà quella che fa vacillare ogni tua certezza accumulata negli anni di vita vissuta, ma sarà anche quella che, alla fine della fiera, sai che c’è sempre e pur con le sue critiche sa quando è il momento di ascoltare, quantomeno ascoltare e basta perché non hai bisogno di un consiglio, solo di parlare a qualcuno che ti ascolta.

Mamma è quella che se vai al pranzo della domenica cucina come non ci fosse un domani, come se invece di essere a tavola in quattro, si aspetti un’invasione di unni, lo fa per darti come dice lei “qualcosa che è avanzato”, in realtà ha cucinato per te per garantirti pranzi e cene da ristorante per almeno quindici giorni.

La mamma è sempre la mamma, ed è vero, specie se, appunto, non l’hai resa nonna e lei ci spera, sempre e comunque, anche quando avrai raggiunto i sessanta, lei non demorde, e va a trovare la sue amiche che hanno i nipotini e li adora, a prescindere, anche se sono brutti antipatici e maleducati, perché come dice lei “ma dai sono bambini”; bambini? Proprio tu che quando ero piccola mi hai fatto dei pipponi che nemmeno Kate Middleton al principino George?!

La mamma che si è fatta mille problemi sul fatto che io sia stata nei pomeriggi dalla nonna e che, dopo la nascita di mia sorella, ci sia stata la tata perché lei lavorava tutto il giorno. Ma io me la ricordo con estremo amore, tutta indaffarata quando tornava dal lavoro, ci portava con lei a fare la spesa e poi giocavamo, mentre lei stirava, noi sul tavolo della cucina a disegnare o fare gli ultimi compiti, a chiaccherare e fingere di essere al super o in un negozio con tutti i vestiti delle bambole come una boutique.

Lei che non mancava mai un pranzo o una cenetta prelibata, era super organizzata e sempre presa ma amorevole e partecipe. Pur lavorando a tempo pieno si divideva tra scuola, compiti, attività varie, cucinava, lavava, stirava, faceva la spesa, da sola senza aiuti domestici e non si lamentava mai. Donne di altri tempi.

Anche papà, che se ci penso ora mi stringe il cuore, tornava dopo una giornata di lavoro, quello vero, fisicamente pesante, e noi volevamo giocare sul tappeto con lui alla lotta e farci portare come a cavallo, costruire con il lego o cucinare con i nostri pentolini e mai, mai ci ha detto di no.

Ma avevamo anche tante regole: si giocava solo in cameretta o in cucina, il salotto era off-limits, non si saltava sul divano né sul letto, si mangiava quello che c’era nel piatto e non esistevano alternative, dopo che lei aveva sparecchiato se avevi fatto i capricci e non avevi cenato dovevi aspettare la colazione per mangiare, si doveva essere sempre educati fuori casa altrimenti quando si tornava erano davvero cazzi da cagare, non esistevano giochi spersi sul pavimento una volta finito di giocare si rimetteva in ordine, ci si vestiva con quello che diceva lei anche se non ti piaceva, la maestra aveva ragione e se in classe venivi ripreso poi a casa vedevi la peggio … E noi, noi semplicemente lo facevamo perché lo dicevano mamma e papà. Punto. 

Non erano i tempi delle scelte, i piccoli facevano i bambini, gli adulti i genitori, forse non tutto era giusto, lo ammetto, ma non c’erano tutte ste psicocazzate che rendono i bambini di oggi spesso orgogliosamente consapevoli di quello che desiderano, dei loro tempi e spazi, delle loro esigenze, molte volte dei sotuttoio rompipalle petulanti e saccenti che se ti dico lo devi fare lo fai punto.

Quindi mamme vi do una dritta, quello che dite e che fate per i vostri figli sarà la base sulla quale loro costruiranno le persone che saranno domani, quindi occhio.

Sulla scorta delle belle e delle cattive abitudini passatemi mi permetto di buttarvi lì delle dritte, viste sia dal mio lato ancora di figlia, sia dal mio lato di ormai adulta:

  • I bambini crescono bene con i nonni e con la tata, non si sentono soli, abbandonati, rifiutati, crescono e stanno bene, senza traumi alcuni, ve lo garantisco, spesso basta tempo di qualità, se non avete a disposizione la quantità
  • La tata perfetta non esiste 1, non lasciate che plasmi il carattere dei vostri figli a suo piacimento ma che segua le vostre direttive, sempre
  • La tata perfetta non esiste 2: la Montessori e Mary Poppins non avevano figli
  • È giusto che i bambini mangino le cose che gli fanno bene, ma come prima cosa imparate a camuffarle un po’, gli spinaci lessi nel piatto non fanno saltare nessuno di gioia; ma non obbligateli tipo “ti tappo il naso e devi ingoiare il boccone” è traumatizzante, credetemi, io da piccola odiavo le verdure, tutte, ora sono vegana, tempo al tempo
  • Stare all’aria aperta e fare attività e sport è importante, ma pure un paio di ore al cazzeggio sul divano davanti alla tv non uccidono nessuno e non castrano la creatività dei vostri pupi
  • Fare sport è sano per la mente e per il corpo però se vostro a vostro figlio fa cagare il calcio e adora la danza non obbligatelo vedendolo come “sta’ roba da femmine”… tanto per dire Roberto Bolle… idem per le femmine, magari non sono portate per la danza classica, hip hop, ballo da sala, merenghe o polca, pazienza se le piace suonare il clavicembalo ben venga, lo devono fare loro, mica voi, che poi sei negli spogliatoi e vedi scene strazianti di bambini che pur di non andare al corso di piscina si impiccherebbero con l’elastico degli occhialini nelle docce
  • Se vostro figlio scrive sui mobili, sui muri, sulle piastrelle, se è piccolo piccolo forse ancora non ha capito, se è grandicello non è un’espressione artistica, è un vandalo
  • Non obbligate i vostri figli a baciare la gente, non si può sentire, io da piccola lo odiavo… “dai un bacio alla zia, alla vicina, alla nonna, al fruttivendolo…” un conto è il saluto, ma i baci teniamoceli per noi, sono speciali
  • Insegnate ai vostri figli a condividere i giocattoli con gli altri? Bene, però abbiate pazienza se alcune cose proprio non le molla, magari ha scritto una letterina a Babbo Natale per ricevere quel gioco che proprio adora, voi gli raccomandate tanto di tenerlo bene perché è un super giocattolo da grandi e costa molto, poi arriva il cuginetto Attila Re degli Unni Spacco Tutto Senza Sforzo e voi pretendete che condivida? Se aveste tra le mani una borsa di Hermes la prestereste a vostra figlia di quattro anni per farci un giro?
  • Non minacciate con frasi tipo “se non fai il bravo stanotte l’Uomo Nero ti porta via”… perché davvero l’ho sentito dire, cazzo voi poi dormireste tranquille la notte sole al buio nel vostro lettino? Penso sia un pensiero tremendo per un bambino credere che qualcuno nella notte lo possa portare via da mamma e papà solo perché non ha finito la minestra…
  • Se qualcuna si è inventata cinquanta sfumature di grigio, il buon Dio ci ha dato milioni di colore, tante bimbe hanno il culto del rosa in ogni sua sfumatura, a metà tra una principessa e un marshmallow, va bene, pazienza, passerà; al contrario se amano l’azzurro che male c’è a cambiare e desiderare altro? Noi donne forse non usiamo i jeans, i pantaloni taglio maschile, le camicie e le scarpe francesine?
  • Il vostro secondogenito non è sempre piccolo e non ha automaticamente sempre ragione… “dai daglielo lui è piccolo”… “ma devi avere ragione tu? Lui è piccolo”… “fai il bravo e cedi, lui è piccolo?” poi scopri che a quarant’anni lui è sempre il più piccolo
  • Se i vostri figli appena aprite bocca con un’amica vi chiamano cento volte in un nano secondo, corrono al ristorante come fossero Usain Bolt, gridano e si buttano a terra tipo convulsioni al super per avere un giocattolo o la vostra attenzione credetemi non c’è un cazzo da ridere, nessuna persona di quelle che vi circonda pensa che sia una situazione simpatica
  • Perché quando li portate a danza o in piscina li dovete svestire e vestire (perché secondo voi non sono capaci) come se fossero inerme bambole di pezza e poi al supermercato li rendete autonomi e gli insegnati i numeri facendogli pesare la frutta e la verdura? Forza, c’è gente che ha fretta!
  • I bimbi devono far parte della vita famigliare ed esserne partecipi, ma quando chiedi ad un bambino “sei stato al mare?” e ti senti rispondere “no perché mio papà lavora in banca e guadagna tot ma la mamma dice che se guadagnasse come lo zio Nino potremmo comperare il suv e fare le ferie più lunghe, perché lui fa un doppio lavoro e la nonna pensa che se la zia Nina non spendesse i soldi dello Zio come una mantenuta potrebbero pure venire da noi in campagna con i nonni”… non si può sentire

Infine ricordatevi che siete anche donne e che quando uscite con le vostre amiche, specie se non hanno figli, dopo aver sviscerato il discorso cacca pappa nanna in un monologo di un’ora e aver fatto vedere tutte le foto che avete nel vostro iphone, anche le altre avranno qualcosa da raccontare e da chiedervi ed è giusto che riguardi voi stesse.

Sara

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Cecilia

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