Ciao Cucciola

Martedì, 01 Marzo 2016 14:08

Un urlo, come un fischio mi sveglia nella notte, poi ancora, un salto giù dal letto con il cuore impazzito ed un nodo alla gola, non lo avevo mai sentito ma ho subito capito cos’era e sveglio lui o ci svegliamo insieme è tutto rocambolesco a tratti ancora non capisco, ma di una cosa sono stata subito certa: è l’urlo della morte.

Cucciola ci ha lasciati dopo una malattia che silente l’aveva colpita e che appena lo abbiamo scoperto non ci ha dato il tempo di capacitarci di quanto fosse grave. O forse semplicemente non lo volevamo capire.

A distanza di giorni che da una parte sembrano stati un’eternità e dall’altra ci pare passato così poco, chiudo gli occhi e sento le mie mani che sfiorano la sua testina, che si perdono nel folto e morbido pelo caldo e che vengono travolte dai bacini più delicati e pieni d’amore che io abbia mai provato.

Ascolto “A te” e “Per dirti ciao” e guardo le sue foto mentre le lacrime mi velano lo sguardo ed il cuore mi si frantuma letteralmente nel petto in un dolore così vivido da essere fisico e palpabile.

La aspetto, aspetto ancora il suo musino che mi tocca le caviglie, le frasi che ci sussurravamo quando io interpretavo i suoi bisogni come a darle una voce e poi le rispondevo assecondando ogni sua richiesta.
Ho paura di poter dimenticare quella sensazione a livello fisico, di svegliarmi un giorno e non ricordare più la sofficità di quel pelo e il calore del suo fiato sulle mie mani.

Aspetto che il tempo plachi delle ferite che pare al momento non vogliano sapere di rimarginarsi, vivo nella speranza un giorno di riuscire a cancellare qualunque senso di colpa provo in questo momento e che tutte le mie paure, angosce e soprattutto i rimorsi possano cedere il posto al solo rimpianto di non averla più e poi alla gioia di aver goduto per più di otto anni di questa meravigliosa esperienza.
Perché non tutti ti possono capire e forse nemmeno tutti quelli che hanno avuto animali ti possono comprendere.

Con i conigli è così: ti entrano nel cuore silenziosamente, come silenziosamente vivono ma se sai dare loro quello di cui veramente hanno bisogno ad un certo punto ti renderai conto che ti sono entrati così tanto dentro che ormai il tuo cuore è loro, che ormai vivi e pensi lapino, che sei in sintonia e non potrai mai più darli per scontati, né dimenticarli.

Ci ha stravolto la vita come solo lei poteva fare, ci ha dato un amore che non credevamo possibile, ha reso le giornate quello che erano con la consapevolezza che solo gli animali hanno: vivere è il dono più grande ed il più semplice.
Ci ha amati sempre, in qualunque stato fisico o emotivo ci trovassimo, senza chiederci nulla se non la nostra presenza ed il nostro amore, e più le davi e più lei ti dava in misura esponenzialmente maggiore lei di noi.

Ho il cuore a pezzi e non trovo un modo per dare un senso a quello che è successo, semplicemente ancora non mi sembra reale, non lo riesco a razionalizzare.
Compiamo da giorni ancora tutti quei movimenti che facevamo quando era con noi: la verdura per lei nella lista della spesa, la tavoletta del wc sempre abbassata, non appoggiare nulla di rosicchiabile a terra, camminare stando attenti a dove metti i piedi, alzarci la mattina alla stessa ora anche la domenica, non stare troppo lontani di casa e cercare di darci i turni per farle più compagnia possibile...
Entro in casa e non la trovo, non posso salutarla e lei non ci verrà più incontro con i suoi baffetti in movimento.

Sento ancora il suo profumo caldo, di fieno e fiori ed è lì, nel mio naso, a tendermi un doloroso tranello.

Mi manca come non mi era mai capitato, così indifesa e piccola ha vissuto una malattia che sapeva di avere, perché ora ogni suo modo di fare ha un significato, perché quel suo atteggiamento e quel suo sguardo... lei sapeva che questo momento sarebbe presto arrivato ed ha vissuto per noi per darci gioia fino all’ultimo secondo.
Aspetto che le immagini dolorose dell’ultimo suo giorno si affievoliscano e lascino il posto ai bei ricordi, all’amore che ci siamo scambiati, alla gioia ed ai disastri...

Cerco di ascoltare le persone che mi stanno vicino e di farmi forza nel non scoppiare a piangere o nel non scattare in uno stato di ira, perché quando mi chiedono come stai vedo già la differenza sulla faccia delle persone e nella loro voce, quelli che te lo chiedono perché sanno cosa è successo e sperano che tu finalmente dica bene, perché un tuo tentennamento non è previsto, per loro è una domanda retorica ed aspettano una risposta tale e non arrivano a comprendere il perché tu ora non possa stare meglio; e quelli che te lo chiedono in punta di piedi e ti guardano negli occhi, ti tendono una mano e qualora tu vacillassi sarebbero pronti a prenderti, perché invece loro sanno e capiscono e tu non vorresti dire bene perché per te è presto e ti sembra una mancanza di rispetto verso Cucciola, ma puoi continuare a dire “male”... per quanto?
Perché io sto male, davvero, tanto.

Cerco di riordinare i pensieri e capire se devo scrivere altro, se ho dimenticato qualcosa ma ancora non ho ordine nella mente, nel cuore e nell’anima. E’ difficile, tanto perché il mio petto è carico di dolore che non riesco ad esprimere e di aneddoti che sono troppo gelosa, ora, per poterli condividere con gli altri.

Se avessi solo un altro minuto, se potessi toccarla anche solo per un secondo, se potessi parlarle per l’ultima volta le dire:

“Cucciola ti amo, come si amano le cose speciali, ci hai reso delle persone migliori, ci hai insegnato a fare scelte etiche sia nel cibo che in mille altre cose della vita quotidiana, mi hai sorpresa in un modo che non riesco a spiegare e ci hai fatti sentire amati in un modo così spontaneo ed incondizionato da essere disarmante. Quel pomeriggio lungo e doloroso, mentre eravamo sole e tu ad ogni mia lacrima alzavi lo sguardo verso di me ti ho mentito, ti ho detto che se volevi potevi andare, perché avevo l’impressione che ti aggrappassi con tutte le tue ultime forze ad un momento in più di vita pur di non vedermi piangere, ti ho mentito e lo sapevo già mentre lo dicevo ma ho finto per te, ma poche ore dopo ho gridato con la voce rotta dal pianto nel cuore della notte, con gli spasmi di dolore che mi laceravano il petto, perche non ero pronta a perderti e ancora non lo sono. Hai dato un senso alla mia vita e non potevo pretendere di più. Ora sei in un posto dove non puoi avere paura di nulla, né dei gatti (il tuo tormento) né dei rumori forti, sei tranquilla anche se noi non siamo lì e non ti senti sola, perché superato il ponte dell’arcobaleno c’è pace e l’erba è bella verde come piace a te, si può correre senza temere nulla. Sei il mio primo pensiero del mattino e l’ultimo prima di cercare invano di dormire. Mi hai regalato dei momenti preziosi che solo io, Daniele e te possiamo sapere e capire. Grazie Cucciola sei nella mia anima in un modo così profondo che ti sento e questo non me lo porterà via mai nessuno. Ciao amore stai tranquilla la mamma ti sente e ti è vicina. Ciao Cucciola.”

Devo assolutamente ringraziare delle persone:

la mia famiglia che sapeva l’amore che provavo per lei e mi sta vicina, tanto

il mio veterinario di fiducia che ha sempre compreso i miei stati da mamma ansiosa e mi ha consigliato sempre per il meglio

l’associazione Collina dei Conigli di Monza, i loro volontari svolgono un lavoro impeccabile ed amorevole con animali poco conosciuti, hanno una sensibilità speciale e parole di conforto consapevole visto quello che vedono ogni giorno, sono certa che le cose ed il cibo di Cucciola non poteva avere migliore destinazione, andateli a trovare e sosteneteli, scoprirete un mondo fantastico

Giulia (la nostra super blogger) sa cosa sto passando ed è riuscita a ricavare del tempo per me anche quando doveva destreggiarsi tra mille cose

Rossella che mi ha rassicurata con parole dolci, di comprensione ed affetto e con la certezza che la sua Birba starà già accudendo Cucciola per spiegarle lì le cose come funzionano

Corinne che si è rivelata quello che sospettavo, una ragazza con una dolcezza ed una profondità rare, che ha avuto le parole giuste al momento giusto, ha saputo toccare le corde più profonde del mio dolore e dirmi quello che avevo bisogno di sentire anche se ancora non lo sapevo nemmeno io, una ragazza dall’animo buono che con il suo cagnolino Kibo affronta quotidianamente la malattia di quest’ultimo con coraggio, amore, dedizione ed una profondità che noi tutti dovremmo avere

Ringrazio tutti quelli che, pur sapendo cosa ci è successo non hanno speso per noi un minuto, non si sono fatti vedere né sentire, grazie perché in questi momenti si ha l’opportunità di fare delle “scremature” e di tagliare i cosiddetti rami secchi, i nostri ricordi di Cucciola sono troppo preziosi per essere condivisi e sprecati con voi, peccato non sapete cosa vi siete persi

Ultimo solo in ordine di lista mio marito, è l’amore della mia vita ed ha assecondato tutto quello che in questi anni ho voluto fare e non fare per amore della mia coniglietta, mi capisce e mi supporta, mi consola e mi sostiene, mi da la forza, pur avendo anche lui nel cuore un dolore profondo che manifesta solo in modo differente dal mio. Grazie.

Adesso cerchiamo di vivere così, dando tempo al tempo, al momento siamo come su una linea che separa i ricordi dalla realtà e ancora non riusciamo a superarla né da una parte né dall’altra; ora voglio vivere questo dolore pienamente, tuffandomici a capofitto, fino in fondo, perdendomici dentro e fino all’ultima lacrima perché credo che sia di questo che ho bisogno, capire, ragionare, rimuginare fino a trovare un equilibrio che solo il tempo ci farà capire dov’è, ora dobbiamo spostare il baricentro della nostra vita e non è facile perché mentalmente siamo ancora legati ad avere lei come priorità, mettendo al secondo (se non al terzo) posto i nostri bisogni per dare spazio ai suoi, come è giusto che sia, fino a che non troverò la forza nel mio cuore di risollevarmi e sarò pronta a dire, senza più lacrime: ciao Cucciola.

www.confidonelcuore.com/ponte-dellarcobaleno

Elena Vergani, autrice di Il mondo è bello perchè è variabile

Gli spazi di co-working per mamme e bambini

Martedì, 01 Marzo 2016 11:07

Chi l'ha detto che maternità e carriera stanno agli antipodi? Ormai sono sempre più le mamme che riescono a non sacrificare la carriera per stare con i pargoli tutto il giorno (e lo fanno anche bene, guadagnandoci in serenità per tutta la famiglia). Ora, per di più, stanno nascendo un sacco di spazi di coworking proprio per le madri lavoratrici in proprio, sulla scia dell'ondata degli spazi con postazioni libere di lavoro (come il Talent Garden diffuso in tutto il mondo). L'ultimo a Roma, nell'affascinante quartiere di Trastevere!

Ecco gli spazi di coworking per mamme e bambini in Italia: dall'ultimo a Trastevere fino ai locali a Milano, i luoghi ideali per il connubio lavoro-bebè

Quello di Trastevere si chiama "I love mum", ha inaugurato proprio due giorni fa, 28 febbraio, e si trova all'interno della Casa Internazionale delle donne. Proprio come uno spazio di coworking di tutto rispetto ispirato agli ambienti nordici si presenta come un loft dotato di dieci postazioni per il lavoro (con, ovviamente la connessione internet), e s'affaccia su un cortile alberato che dà la giusta serenità durante le pause.

L'idea del coworking è semplice: affittare un piccolo spazio a costi molto ridotti rispetto ad un normale ufficio per condividere la zona lavoro con altri lavoratori in proprio, con tutti i confort di un ufficio e il piacere della compagnia.

Rispetto ai tradizionali spazi di coworking, "I love mum" è pensato nello specifico nelle mamme lavoratrici che non vogliono rinunciare alla carriera, ed oltre a riservare loro le postazioni dà la possibilità di portare i bimbi al seguito, senza però doverli seguire ogni secondo: il servizio di baby sitting da zero a tre anni si propone esattamente questo! Quindi: scrivania, connessione, spazio giochi e asilo per il bimbo: cosa serve di più?

(foto 1 http://www.greenbiz.it/green-management/economia-a-finanza/occupazione/14649-i-love-mum-roma-coworking-smart-working)


Sempre a Roma, un altro spazio offre le stesse opportunità: si tratta dell'Alveare, che offre scrivanie (a mamme e papà!), uno spazio di babysitting e attività extralavoro durante il weekend.


(foto 2 http://www.vocidiroma.it/articolo/lstp/43139/)

Per fortuna non è solo la capitale ad essersi dotata di spazi coworking dedicati alle donne che vogliono conciliare carriera e maternità.
A Milano i due principali sono Piano C e Qf.

Piano C (il primo spazio di coworking e cobaby in Italia) si trova via Simone d'Orsenigo 18. Oltre al coworking con ben diciannove postazioni personali (dotate di connessioni, stampanti e segreteria) offre sale riunioni per incontri e workshop, una cucina, un'area relax, una zona pensata appositamente per le telefonate di lavoro e lo spazio cobaby per bimbi di tutte le età.

(foto 3 http://www.repubblica.it/ambiente/2015/07/25/news/fenomeno_cobaby_io_gioco_dove_lavorano_mamma_e_papa_-119527350/#gallery-slider=119533809)

Qf sta invece per "quoziente famiglia": sta sempre a Milano, in via Procaccini 11, e offre uno spazio per incastrare lavoro e famiglia senza rinunciare al benessere. Ci sono 10 postazioni di lavoro, un micronido, corsi e laboratori per bimbi fino ai 6 anni, 2 uffici privati, una sala riunioni e una zona relax e food. Tutto dal design meraviglioso.

(foto 4 http://www.qf11.it/gallery/)

Gli altri spazi sparsi in tutta Italia sono Kilowatt a Bologna (all'interno delle Serre di Giardini, con uno spazio dedicato ai bambini), Casa Netural a Matera (una casa a quattro piani nel centro storico, super confortevole e dotata di tutto ciò di cui i lavoratori hanno bisogno oltre che dello spazio dedicato ai più piccoli) e Lab Altobello a Mestre per i genitori freelance che non vogliono staccarsi troppo dai bimbi di casa.

(foto 5 http://www.benetural.com/co-working/)

L'acerola, il frutto della vitamina C

Martedì, 01 Marzo 2016 07:45

Inverno. Mandarini e arance invadono le nostre case e le nostre fruttiere, alleati da sempre nella caccia alla vitamina C e alle sue proprietà contro i malanni stagionali.

Già, gli agrumi ne contengono molta, ma dall'America centrale e meridionale e dai tropici arriva una pianta i cui frutti sono i secondi più ricchi di vitamina C al mondo (dopo quelli della Terminalia Ferdinandiana): l'acerola!

L'acerola, il frutto della vitamina C: le proprietà e i benefici del frutto utile per grandi e bambini 

Esatto: lo guardate e pensate che ricorda una ciliegia o un'amarena, o addirittura una minuscola mela. Ma non appena lo sbucciate vi accorgete che il suo interno, di un rosso vivissimo, è diviso in spicchi e che il gusto aspro lo avvicina più alla categoria degli agrumi.
E come gli agrumi, in effetti, l'acerola fornisce un sacco di vitamina C (o acido ascorbico), importantissima perché non sintetizzabile dall'organismo, che è costretto ad assicurarsene le giuste quantità solo attraverso l'alimentazione (consumando molta frutta e verdura fresca).

Rispetto ad un'arancia l'acerola contiene dalle 30 alle 50 volte in più questa vitamina, e quindi, beh, è una bomba di vitalità!

Il suo consumo è ottimo per rinforzare le difese immunitarie, è antiossidante e quindi contrasta i radicali liberi e ostacola lo stato ossidativo anche in casi più bisognosi (come nei fumatori). Favorisce l'assorbimento del ferro contenuto nei vegetali (e quindi è consigliata ai vegetariani). Previene e combatte i malanni di stagione e gli stati influenzali, ed è un valido aiuto contro il sanguinamento gengivale. Contrasta gli ematomi, è antinfiammatoria e può avere anche una azione antistaminica, utile in primavera quando compaiono i primi fastidiosi sintomi delle allergie.

E' il rimedio perfetto per i bimbi (ma anche per gli adulti) che soffrono di epistassi, quindi quando sanguina il naso: un cucchiaino di acerola in polvere (ottima quella dei Prodigi della Terra) in un biberon di latte vegetale la mattina è assolutamente consigliata. 

Negli ultimi anni gli studi hanno mostrato come questa vitamina sia anche in grado di diminuire la formazione degli N-nitrosocomposti, contrastando e prevenendo quindi la possibilità di sviluppare tumori del tratto gastrointestinale.
Sostanzialmente, quindi, l'acerola è consigliata sempre, quotidianamente ma soprattutto durante la convalescenza e gli stati di astenia, in gravidanza, durante i mesi dell'allattamento (quando il fabbisogno raggiunge il picco di 120mg al giorno), in età avanzata e nel decorso delle malattie infettive.

Anche perché non contiene solo vitamina C: anche quelle del gruppo B (B1, B2, B3, B5 e B6) sono presenti in forte quantità nell'acerola, così come la vitamina A, il ferro, il fosforo, il calcio, il magnesio e il potassio.

Nei paesi in cui lo si coglie, questo frutto viene consumato fresco oppure sottoforma di marmellata o immerse nello sciroppo zuccherato.
Da noi, tuttavia, non è facile trovarlo, ma è possibile consumarlo sottoforma di polvere, capsule gelatinose, integratori o succo concentrato (anche se ovviamente la vitamina C fornita dal frutto fresco non è paragonabile).

L'unica controindicazione è per quei soggetti che soffrono di acidità gastrica e calcolosi renale: la vitamina C, infatti, favorisce la formazione dei calcoli!

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Quando si ha bimbi in casa gli avanzi sono all'ordine del giorno: dalle verdure al riso è essenziale riuscire a reciclarli. Ecco allora la ricetta di polpette di riso alla curcuma e piselli: come reciclare un risotto in pochi semplici step 

Foto Credits: https://commons.wikimedia.org/wiki/File%3ABasmati_Rice.jpg

La semplicità: un ingrediente che ormai sembra a poco a poco sparire dalla ricetta delle nostre vite. La tecnologia è sempre più invasiva, il lavoro ci sommerge, gli impegni sono infiniti, si sovrappongono, non ci lasciano più spazio libero.

Lo stesso vale per i nostri figli: la nostra tendenza a fare, fare, fare si riflette su di loro, indotta anche dalle agende fittissime, dai mille sport, dalle innumerevoli attività post-scuola, dalla miriade di giocattoli che scorrazzano per casa.

Siamo sicuri che assicurare delle giornate piene ai nostri pargoli sia effettivamente positivo e salutare come crediamo? Certo, diversificare gli interessi, assicurare loro giornate piene e costruttive e fornirgli gli stimoli di cui hanno bisogno non è un male. Ma quando è troppo è troppo, e rischia di diventare controproducente.

Ecco perché semplificare è la chiave per crescere bambini felici: premere il bottone "pausa" è il segreto per calmare, educare al meglio e assicurare una vita serena ai nostri figli.

Già, perché in fin dei conti ai bambini è giusto lasciare i loro spazi e i loro tempi, senza che vengano sotterrati dal "troppo". Se liberi, possono esplorare il mondo con i loro mezzi e le loro tempistiche, stressandosi meno e, rilassati, gustarsi la loro serenità.
La vita quotidiana è ormai diventata un flusso inarrestabile, e i tempi morti oltre che ad essere ritenuti perdita di tempo prezioso sono praticamente un miraggio. Fare tutto, avere tutto, sapere tutto: sembra che tutto sia necessario ed irrinunciabile, e i genitori tendono a trasmettere questo senso del tempo ai bambini.

Scuola, pranzo, compiti, lezione di flauto traverso, allenamento di basket, laboratorio di cucina, scuola, compiti, recuperare il solfeggio, nuotare un po' che non fa mai male: siamo sicuri che i bambini abbiano davvero bisogno di tutto questo?
In questo modo ogni momento di calma in famiglia viene vissuto inevitabilmente con ansia, con uno stress latente, con la sensazione scalpitante di dover fare altro. Non ci si gode più un momento di relax.

Semplificare la routine dei nostri figli, quindi, significa dargli la possibilità di crescere più rilassati, tranquilli e produttivi. Lasciargli del tempo libero è ottimo per stimolare la creatività che possiedono naturalmente (spesso lasciata addormentata perché i troppi stimoli non permettono che la fantasia faccia il suo corso), ed è lo strumento ideale per far sì che non ricevano troppe informazioni: se troppo stimolati i nostri piccoli rischiano di esplodere!

Le troppe informazioni derivano tanto dalle innumerevoli attività alle quali troppo spesso sono costretti a partecipare quanto dai giocattoli senza fine, dagli strumenti tecnologici che ormai si trovano in tutte le case, dalla troppa tivù. Insomma, da una vita troppo piena.
Ma la mente dei bambini ha bisogno del suo tempo e delle sue quantità di input. Fornire troppi giocattoli è il primo passo per far sì che il bambino disimpari a giocare profondamente nel modo che gli è più utile e quindi ad esplorare il mondo: salterà di giocattolo in giocattolo senza soffermarsi il giusto tempo su ognuno. E trasmettergli la frenesia adulta è deleterio: lo sviluppo non ha fretta! Anzi.

Perché quindi non prendere l'occasione e iniziare a pulire la routine?

- Possiamo partire dagli oggetti, eliminando i più superflui (quelli con cui giocano meno e che non attirano la loro attenzione) e tenendo quelli con i quali passano più tempo. Vi stupirete, ma vi accorgerete che quelli più utilizzati sono anche i più semplici.

- Idem con i libri: non tenete una biblioteca intera in cameretta, ma assicurate al bambino l giusta quantità di libri, tenendo a portata di mano quelli che più gli interessano e ruotandoli di tanto in tanto.

- Soprattutto, però, è bene dare una ripulita alla routine settimanale. Non accatastate attività su attività senza respiro tra una e l'altra, ma fate sì che le giornate somiglino di più ad un flusso piacevole di tempo. Le pause sono benaccette, i momenti di relax in cui il bambino deciderà da solo cosa fare idem.

- Ma ricordate di non farlo solo con l'agenda del vostro bimbo: fatelo anche con la vostra! Farà bene a voi, e di riflesso a lui, avendo tutti più tempo a disposizione per rilassarsi in famiglia.

La redazione di mammapretaporter.it

L'estate s'avvicina, il pollice si fa un pochino più verde e la voglia di sistemare il giardino impazza? Non limitatevi alle solite routine di giardinaggio. Quest'anno potete decidere di intraprendere insieme ai bambini una nuova attività, bellissima, divertente e che renderà il prato fuori casa davvero incantato.

Avete mai visto un giardino delle fate? Sono piccoli angoli ricreati nel prato allestiti come fossero habitat artificiali in miniatura per i teneri esserini magici. Non c'è una regola: basta che siano favolosi! Realizzarli insieme a tutta la famiglia può diventare un progetto divertentissimo e super creativo per passare insieme un po' di tempo facendo qualcosa di davvero unico.

I Giardinetti delle fate da creare insieme ai bambini: un po' di ispirazione per realizzarli in famiglia.

- Prendete un vaso bello capiente, magari dai colori pastello, e invece di piantare nella terra quella pianta di limoni che avevate in testa ricreate un piccolo angolo dove le fate possano bere il tè in compagnia e rilassarsi all'ombra delle vostre piante!

foto 1 http://www.thegardenglove.com/unique-and-creative-fairy-gardens/

- Anche un tavolino può fare al caso nostro: basta aggiungere un paio di sponde e allestirlo all'interno con piccole casette (magari quelle per gli uccellini), sedie, tavolini, recinzioni, fiorellini e tutto ciò che i bimbi ritengono possa servire alle loro piccole amiche.

foto 2 http://innerchildfun.com/2013/06/lets-build-a-fairy-garden-table.html


- Chi l'ha detto che le fatine non mangiano? Anche loro hanno bisogno di rifocillarsi, meglio ancora se in un'atmosfera un po' bohemien chic. Non trovate?

foto 3 http://melissamercier.com/Blog/?p=8220


- Anche una di quelle aiuole che corrono lungo il muro può diventare un giardino in miniatura. La casetta per gli uccellini può essere ricoperta di muschio e legnetti, i rametti tagliati diventano alberi a dimensione di fata, le sezioni di piccoli tronchi sono un vialetto perfetto per i piedini delle fatine.

foto 4 http://craftsbyamanda.com/how-to-start-a-fairy-garden/


- Anche un semplice vialetto in miniatura ha il suo perché. Dipingete con dei gessi da lavagna color pastello i tronchi tagliati: diventano perfette sedute per le fate che a fine giornata vogliono rilassarsi!

foto 5 https://www.etsy.com/listing/231916556/acorn-lantern-fairy-light-fairy-garden utm_source=Pinterest&utm_medium=PageTools&utm_campaign=Share 


- Il massimo della romanticheria: creare il piccolo giardino incantato in una tazzina dal sapore un po' retrò. Vedete? Anche solo una seggiolina basta per dare l'idea che quel luogo sia super fatato!

 

foto 6 http://www.lifeisaparty.ca/2015/teacup-fairy-garden/

- Un piccolo arco di rami intrecciati: già è bello di per sé. Se poi ci aggiungete delle lucine che si arrampicano sulle sue sponde e che di notte ricreano un'atmosfera da favola la composizione è semplicemente perfetta.

foto 7 http://lisasteatime.blogspot.it/2012/05/fairies-in-garden.html


- Non solo in giardino: i terrari possono diventare uno strumento perfetto per realizzare un giardinetto che accolga tutte le fatine che si aggirano nei dintorni! Uscite di casa con i bimbi, raccogliete sassi, muschio e legnetti e in una boccia ricreate il perfetto habitat: sarà divertentissimo e appoggiato al davanzale starà benissimo.

foto 8 http://mrs-ferguson.blogspot.it/2012/02/magical-forest-in-jar.html

- Un cestino di vimini starà benissimo in giardino se sistemato in modo da diventare Giardino delle Fate. E al manico si può appendere una piccola altalena, deliziosa!

foto 9 http://www.elowezil.blogspot.it/2013/07/more-fairy-gardens.html

- E se le fate volessero fare giardinaggio a loro volta? Beh, lasciate loro tutto il necessario, ricreando un tavolo con delle pietre e i vasi con i ditali (riempiti con le piccole foglioline che si staccano dalle succulente). La tenerezza è infinita.

foto 10 http://thinkcrafts.com/blog/2012/12/08/tiny-fairy-garden/

Non tutti ne sono a conoscenza, ma il magnesio è un elemento importantissimo per il nostro organismo. Esso è responsabile di numerosi processi metabolici (circa trecento), dalla crescita al mantenimento delle ossa e del benessere del sistema nervoso.

I segnali di una carenza di magnesio del nostro corpo: una piccola attenzione per assicurarci una buona salute

Oltre ad essere responsabile del metabolismo e del buon funzionamento di ossa e sistema nervoso, il magnesio è importantissimo quando si parla di pressione arteriosa, sistema immunitario e muscolatura.

Una dieta sana solitamente apporta al nostro organismo il giusto quantitativo di magnesio necessario per una buona salute, vale a dire tra i 300 e i 500 mg quotidiani. Mangiando frutta e verdura, quindi, l'intestino assorbe il magnesio di cui ha bisogno.
Non tutti però seguono una dieta corretta, e il rischio di carenza è dietro l'angolo. Ma sopratutto i ternneni su cui attualmente si coltiva sono assoltutamente poveri di questo minerale a causa dello sfruttamento intensivo e dell'uso di pesticidi: per questo si stima che circa il 90% delle persone soffrano della carenza di questo minerale. Non solo, il consumo di caffeina e alcool (così come lo stress) può abbassare ancor di più i livelli di magnesio del corpo.

Altre di carenza di magnesio sono l'alcolismo, le diete troppo ferree o i digiuni prolungati, il morbo di Chron (che impedisce all'intestino il giusto assorbimento degli elementi), sport troppo intensi e mal organizzati, diarrea e vomito prolungati e terapie con lassativi.

Quando questa carenza di magnesio diventa deficit importante, il corpo ci invia alcuni segnali, spesso non riconoscibili o lievi, ma riconducibili a questa insufficienza.

Confusione mentale, spasmi, crampi muscolari e scoordinazione, tremori, umore scostante (e in effetti la carenza di magnesio è spesso confrontata con la sindrome premestruale), iperflessione delle ossa e dei tendini, formicolio agli arti e stanchezza.

Ma, quando grave, l'insufficienza di magnesio diventa ancor più pericolosa: la sua azione infatti aiuta il cuore e il sistema cardiocircolatorio, ma quando manca il rischio di pressione alta, aritmie e calcificazione delle arterie è altissimo.Questa calcificazione è pericolosissima: può portare ad attacchi di cuore e problemi cardiaci.

Anche ansia e depressione possono essere riconducibili ad una carenza di questo minerale. Esso ha infatti un impatto notevole sulla salute mentale. Non a caso la carenza può portare anche ad avere problemi del sonno.

I livelli ormonali, poi, influiscono moltissimo su questa insufficienza: più alto è il livello di estrogeni e progesterone (come in gravidanza e dopo l'ovulazione), più s'abbassa quello del magnesio. La voglia di cioccolato, alimento che ne contiene in buona quantità, non è solo un capriccio, quindi! E' il nostro corpo che ci comunica che ha bisogno di qualcosa di cui sente la carenza.

Una volta capito che i problemi sono dovuti a questa carenza, fortunatamente la soluzione è semplice, e consiste cioè nel ristabilire i giusti livelli di magnesio nell'organismo, sia attraverso una dieta più completa e possibilmente con vegetali bio, sia attraverso integratori specifici, che possono essere presi sottoforma di pillole o spray cutanei.

Optando per la dieta più completa, bisognerà fare attenzione ai cibi più ricchi di magnesio (assicurandosi di comprarne di biologici, in modo da essere un po' più sicuri sulla ricchezza del terreno): cioccolata, avocado, cipolle, banane, spinaci, semi di zucca, mandorle, fagioli neri e fichi faranno al caso nostro!

Basta inserire nella nostra alimentazione quotidianamente 8 mandorle, 10 semi di zucca 1 banana, 4 fichi secchi per aumentare in maniera importante l'apporto di questo minerale.

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

I rimedi naturali energizzanti per bambini

Sabato, 27 Febbraio 2016 08:31

Anche i bambini hanno i loro periodi di stress. E quelli di stanchezza. Non sempre sprizzano energia da tutti i pori e, anzi, possono apparire spossati quanto un adulto, anche se è difficile da credere. Quando capitano questi periodi, è bene non prendere sottogamba il problema. Già, perché di problema si tratta: la stanchezza e l'irritabilità (che ne consegue) spesso sono sintomo di carenze, diete ipercaloriche o di stati fisici alterati. 

Ecco i rimedi naturali energizzanti per bambini: dalla pappa reale al lievito in scaglie, tutto ciò che può aiutare i nostri figli a riscoprire la loro energia.

La pappa reale può essere un rimedio semplice e veloce. Questa secrezione delle api (che viene prodotta per nutrire le larve che diventeranno api regine, ed è proprio da questo che prende la sua "nobiltà") è particolarmente nutriente e sana.
Contiene lipidi, glucidi e protidi, vitamine ed oligoelementi che donano all'organismo energia, migliorano lo stato generale di salute e nutrono il sistema nervoso. Energizzante e tonica, può essere somministrata al bambino (un flaconcino al giorno) ogni mattina a colazione a partire dal terzo anno di vita.

Il lievito alimentare, utilizzato come sostituto del formaggio grattugiato, può diventare un prezioso alleato della salute del bambino: si presenta in scaglie ed è ricco di vitamine del gruppo B, ferro e amminoacidi essenziali.
Una volta al giorno lo si può aggiungere ai piatti in tavola (mescolandolo nella pasta, nel minestrone o nell'insalata - e in alternativa, se non si trova quello in scaglie, si può utilizzare il più comune lievito di birra): il bambino ne gioverà in quanto è un ottimo energizzante che favorisce anche la concentrazione e aiuta la crescita.

Ricchissime di vitamina E e di vitamine del gruppo B, oltre che di sali minerali e grassi buoni, sono invece le germe di grano, derivanti dal frutto del frumento. Stimolano l'energia vitale, favoriscono come il lievito la concentrazione, hanno un ruolo attivissimo nella crescita e aiutano in generale l'organismo a ritrovare uno stato ottimale.
Esistono le germe di grano in polvere, e sono proprio queste che potete utilizzare per aiutare il bambino a combattere la spossatezza: aggiungetene dai 2 ai 4 cucchiaini nel latte alla mattina per una carica d'energia che lo accompagnerà lungo tutta la giornata!

Meno conosciuta per questo suo utilizzo ma assolutamente efficace è la rosa canina, una variante delle rose selvatiche nota per moltissimi utilizzi fin dai tempi antichi. La vitamina C contenuta in grande quantità in questo fiore (molto più che negli agrumi!) la rende infatti ottima per l'organismo in generale, che ne riceve subito beneficio. La vitamina C aiuta in particolare contro stanchezza e stress, e aiuta a depurare l'organismo invaso dalle tossine grazie alla sua azione diuretica.

La vitamina C non la si trova solo negli agrumi e nella rosa canina, ma anche in una pianta meno conosciuta che tuttavia ha effetti davvero benefici: si tratta dell'acerola, il cui frutto è il più ricco di vitamina C di tutto il mondo, dopo quello della Terminalia Ferdinandiana, e oltre a dare il giusto apporto di vitamina ha un effetto stimolante.
Somiglia moltissimo ad una ciliegia, ma all'interno si presenta a spicchi, come un mandarino. In commercio si trovano polveri o integratori alimentari in capsule, o ancor meglio succhi concentrati da assumere un paio di volte al giorno: ottima l'acerola dei Prodigi della terra

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

10 attività in stile Montessori per Pasqua

Venerdì, 26 Febbraio 2016 15:53

Pasqua pian piano si avvicina, la primavera sembra risvegliarsi e la voglia di giocare scalpita come non mai. Perché non approfittarne per creare delle attività in perfetto stile montessoriano per divertirsi con i bambini imparando e esercitando le manine?

Basta realizzare attività incentrate sugli elementi tipici della Pasqua: i coniglietti e gli ovetti! E dato che il giorno pasquale è per antonomasia un giorno di gioia, non lesiniamo sui colori, per rallegrarci e, perché no, aiutare i bambini a prendere sempre più confidenza con tonalità e distinzioni.

Ecco 10 attività in stile Montessori per Pasqua: dagli ovetti sensoriali fino al color matching, giochi didattici per divertirsi e imparare senza rinunciare ai principi montessoriani

1. Gli ovetti sensoriali

Le attività sensoriali sono sempre al centro dell'attenzione nell'approccio montessoriano: sono pensate per lasciare che i bambini scoprano con le loro manine le consistenze, i suoni, gli odori, i gusti e i colori. Pasqua offre in questo senso una bellissima occasione: i tipici ovetti pasquali possono infatti diventare una bellissima attività sensoriale, divertente e colorata.
Bastano alcuni ovetti di plastica da colorare, ricoprire e riempire (con riso o sabbia, per rumori super interessanti!) con altri materiali a vostra scelta, scegliendo una gamma di consistenze totalmente diverse tra loro (carta, plastica, piume, pelo, palline, bottoni, gemme, spago, lana: tutto ciò che trovate!).
Nascondete gli ovetti per casa nei giorni che precedono Pasqua, in modo che i bimbi li trovino sorpresi di giorno in giorno, e raccoglieteli in un bel cestino di vimini. Quando li avrete raccolti tutti, potete inventare mille attività sensoriali per i bimbi!
Innanzitutto, anche solo toccare tutti gli ovetti, constatando le diverse sensazioni che suscitano e i diversi rumori che provocano, è per i piccoli un primo passo per fare un'esperienza magica e arricchente (e provare a descrivere tutto ciò che provano con loro parole è un ottimo esercizio di parola e vocabolario).
Dopodiché sbizzarritevi: potete usare gli ovetti per imparare direzioni e comandi (dite ai bimbi dove nasconderli, accanto a cosa appoggiarli, metterli l'uno alla destra o alla sinistra dell'altro, eccetera), oppure inventate storie sugli animali fantastici che potrebbero averli deposti, oppure ancora studiate insieme la composizione delle uova.

foto 1 http://www.two-daloo.com/texture-eggs-sensory-play-language-activity/


2. Il color-matching

Utilizzando di nuovo gli ovetti di plastica colorata, insieme a dei batuffoli pelosi colorati e a delle bacchette orientali per bimbi, potete creare un giochino per allenare la coordinazione occhio mano (infilare i batuffoli negli ovetti sembra semplice, ma per un bambino non lo è!) e per imparare sempre meglio i colori (le palline dovranno essere infilate negli ovetti dello stesso colore).

foto 2 http://littlebinsforlittlehands.com/easter-fine-motor-activities-fine-motor-fridays/


3. I coniglietti delle dimensioni

Stampate dei coniglietti su un foglio di carta, tutti uguali ma replicati in tre diverse dimensioni, piccolo, medio e grande. Ritagliateli e mescolateli: il bambino dovrà quindi dividerli nelle tre diverse categorie, imparando la differenza tra dimensioni.

foto 3 http://www.giftofcuriosity.com/easter-montessori-activities/


4. La caccia agli ovetti

Non la solita caccia al tesoro, ma una ordinata e colorata su un foglio di carta: disegnate su un foglio degli ovetti utilizzando un pastello bianco (premendo bene in modo da farli abbastanza spessi); il bambino con un pennello e degli acquerelli dovrà cercarli! Colorando con gli acquerelli, infatti, gli ovetti bianchi che avete disegnato si riveleranno!

foto 4 http://mominspiredlife.com/watercolor-crayon-resist-easter-egg-hunt/


5. Colorare con i pompon

Un piattino di carta, un uovo disegnato su un foglio, tempere, batuffoli di cotone e mollette per stendere: non serve nient'altro per questa attività coloratissima!

foto 5 http://www.craftymorning.com/pom-pom-easter-egg-painting-craft-kids/


6. Le uova nel cartone

Un altro esercizio per la motilità e la coordinazione occhio mano: piccoli ovetti da infilare con delle pinze nel cartone portauova!

foto 6 http://www.giftofcuriosity.com/easter-montessori-activities/

 

7. Le allacciature

E per esercitarsi con fili da infilare e allacciature, perché non utilizzare un uovo pasquale colorato e bucato?

foto 7 http://www.giftofcuriosity.com/easter-montessori-activities/


8. Pulcini per contare

Cosa fa più Pasqua dei piccoli pulcini? Nulla! Usiamoli per contare: basta creare una tabella con i numeri e appoggiare i pulcini sui numeri contando.

foto 8 http://livingmontessorinow.com/2013/03/15/free-spring-printables-and-montessori-inspired-spring-math-activities/


9. Pestare!

Di nuovo le uova, di nuovo la manualità. Stavolta possiamo imparare a pestare! Tenete da parte i gusci delle uova puliti, infilateli in un barattolo e utilizzateli per l'attività. Sul vassoio ci saranno tre contenitori: uno per le uova, uno per pestarle con un piccolo pestello e uno per raccogliere la polvere ottenuta, spostandola col cucchiaino.

foto 9 http://livingmontessorinow.com/2016/01/22/eggshell-crushing-montessori-practical-life-fun-for-toddlers-and-preschoolers/


10. Le uova numerate

Per esercitarsi con i numeri basta scrivere sugli ovetti di plastica i numeri in lettere e il loro corrispondente in quantità: aprite gli ovetti e mescolateli, in modo che i bimbi possano riunirli associando numeri scritti e quantità!

foto 10 http://room-mom101.blogspot.it/2010/03/easter-egg-matching-activity.html

Sara Polotti

Il suo color ocra la rende una spezia super attraente. Ma sono le sue proprietà ciò che la rendono speciale! Viene dall'Oriente ed è utilizzatissima come colorante naturale (dal momento che esso rimane invariato ed è molto persistente), ma anche come ingrediente per insaporire e arricchire i piatti.

La sua composizione di acqua, grassi, proteine, fibre e zuccheri la rende davvero completa a livello nutrizionale, ed è ricchissima di minerali (dal ferro al fosforo, dal calcio al magnesio, fino a sodio, potassio, selenio, manganese, rame e zinco) e di vitamine (K, J, C, E e del gruppo B, fondamentali per ogni dieta sana).

Vediamo nello specifico 10 buoni motivi per usare quotidianamente la curcuma: la spezia gialla antiossidante e depurativa che deve diventare un ingrediente imprescindibile

- Fin dai tempi antichi, in particolare nella medicina tradizionale cinese e in quella ayurvedica, la curcuma è utilizzata come potente antinfiammatorio e analgesico: essa infatti rafforza i vasi sanguigni e i loro rivestimenti ed è perfetta in caso di emicranie o infiammazioni (anche alle articolazioni, come in presenza di artrite!).

- Proprio per la sua azione diretta sui vasi sanguigni, come lo zenzero l'utilizzo della curcuma ha benefici su tutto l'apparato cardiocircolatorio. Protegge vene e arterie, fluidifica il sangue ed è un ottimo alimento anticolesterolo, dal momento che contrasta l'ossidazione e riduce i livelli del colesterolo cattivo (LDL) aumentando invece quelli dell'HDL, il cosiddetto colesterolo buono.

- Essendo (appunto) antiossidante, la curcuma contrasta lo sviluppo dei radicali liberi ed è quindi utilizzata per combattere l'invecchiamento e i danni alle cellule e alle loro membrane causati proprio da questi.

- Uno dei suoi maggiori utilizzi è legato alla depurazione naturale dell'organismo: questa pianta è infatti conosciuta da sempre per le sue proprietà depurative (non a caso le tisane per depurare l'organismo contengono spessissimo la curcuma), coleretiche e colagoghe (e cioè stimolanti la bile e il suo passaggio verso il duodeno). Ed è un naturale protettore del fegato.

- Nella lotta contro il cancro, la curcuma è in prima fila. La curcuma è in grado di contrastare la leucemia e otto diversi tipi di tumore (prostata, colon, seno, bocca, polmoni, pelle, fegato e reni), grazie alla curcumina, il principio attivo capace di bloccare l'azione degli enzimi responsabili del cancro. In Asia lo sanno da secoli, mentre qui sono solo gli studi più recenti a confermarlo. 

- Se soffrite di disfunzioni di stomaco e intestino, la curcuma può essere un grande aiuto. Essa infatti ripristina la regolare funzionalità e aiuta lo smaltimento dei grassi in eccesso. Di conseguenza, oltre ad essere un ottimo digestivo, è un valido rimedio anche contro meteorismo o disordini intestinali (e nelle diete è un ingrediente chiave: il metabolismo ne guadagna!).

- In caso di diabete la curcuma è un ingrediente raccomandatissimo: anche in caso di pasti grassi, la curcuma abbatte i livelli di trigliceridi e insulina nel sangue. Quindi l'assunzione di questa radice è consigliatissima per le persone affette da diabete, ma anche per quelle a rischio (per fattori genetici o particolari predisposizioni): degli studi hanno dimostrato infatti che i pazienti che l'assumono hanno rischi assolutamente minori di diventare diabetici rispetto a quelli che non ne fanno uso quotidiano.

- Utilizzandola a livello topico, la curcuma si rivela un prezioso cicatrizzante: cura ferite, piccole escoriazioni, ustioni e punture di insetto, e in India questo suo utilizzo è conosciuto da sempre. Anche per le malattie della pelle come l'acne!

- La sua azione cicatrizzante è davvero utile, soprattutto se contiamo che la curcuma è anche un antibatterico naturale. Contrasta infatti i batteri esterni che attaccano l'organismo, grazie alla curcumina contenuta, e si rivela anche un ottimo antivirale.

- Sempre la curcumina ha un'efficacia riscontrata nell'ambito di un argomento molto delicato: l'Alzheimer. Essa infatti ha un potere neuroprotettore: le sue azioni antiossidanti e antinfiammatorie hanno infatti benefici sul sistema neurologico, proprio quello colpito dal processo di degenerazione delle cellule che porta al morbo di Alzheimer. Il suo coinvolgimento è da poco noto: diversi studi hanno infatti iniziato a considerare questo ingrediente dopo che si è notato il ridotto numero di casi di Alzheimer in India rispetto al resto del mondo. Non male, no?

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg