Una deliziosa ricetta di muffin senza glutine alle mandorle e cioccolato: come realizzare dei dolcetti senza farina e senza latticini

Perchè i neonati amano le etichette

Sabato, 12 Marzo 2016 07:55

Ricordate quel peluches che vi hanno messo nella culla appena nati e che è diventato il vostro amico per la pelle durante tutta l'infanzia? Ce l'avevamo tutti, e i nostri bambini idem. L'amico di pezza dal quale non si separano mai ha una funzione affettiva importantissima, me se lo analizziamo bene possiamo scoprire un altra ossessione dei nostri bambini: quella per le etichette.

Se guardate bene questi pupazzetti di stoffa, quasi tutti hanno una piccola etichetta con la marca e con le istruzioni di lavaggio. E su quasi tutti questa etichetta risulta arrotolata, sbiadita, rovinata fino all'osso. Non è vero?

Esatto, i bambini amano di un amore folle le etichette. Le toccano, le arrotolano, le succhiano, le tirano. Un gioco a costo praticamente zero che permette loro di esplorare il mondo con quattro sensi: il gusto quando se la infilano in bocca, la vista quando la studiano, il tatto quando la arrotolano tra le dita, l'olfatto quando l'avvicinano al naso. Ok, l'udito forse è escluso, ma sicuramente i sonaglini spesso presenti nella pancia degli orsacchiotti fanno il loro dovere.

Perchè i neonati amano le etichette: qualche lavoretto DIY per stimolare questa loro passione

Ma perché solo i pupazzi e i giocattoli in stoffa che si comprano in negozio devono stimolare i bambini con le loro etichette? Perché non fare un giocattolo dedicato proprio a questa ossessione educativa con le nostre mani?
Bastano dei nastri in raso o cotone (in tessuto sempre naturalissimo: ricordate che in un nanosecondo finiranno tra le fauci dei vostri figli!), ago e filo e tanta fantasia.

Prendete ad esempio la copertina di etichette. Prendete un ritaglio di stoffa e dei nastri colorati, che piegherete a formare delle piccole etichette da cucire nell'orlo della coperta. Semplicissimo, d'effetto e consumabile all'infinito!

foto 1 http://so-sew-easy.com/crinkle-ribbon-toy-babies/#_a5y_p=2574458


Potete poi aggiungere, su questa coperta, anche dei sonagli, o degli anelli in legno, oppure delle palline, realizzando una coperta sensoriale che stimola la curiosità dei neonati in maniera davvero completa e divertente.

foto 2 https://www.etsy.com/it/listing/234041547/crinkle-suono-sensoriale-attivita?utm_source=Pinterest&utm_medium=PageTools&utm_campaign=Share


I nastri, insomma, piacciono in tutte le forme e colori ai bambini. Se non avete tempo e strumenti a disposizione, potete optare per dei semplici anelli in legno ai quali legare con semplici nodi nastri di colori, materiali, lunghezze e larghezze variabili.

foto 3 http://buggyandbuddy.com/make-dancing-ribbon-rings/


Un'altra soluzione è riciclare i barattoli che girano per casa, per creare piccole scatole magiche dalle quali spuntano etichette e nastri.

foto 4 http://theimaginationtree.com/2013/02/4-diy-baby-and-toddler-toys-for-motor.html


Ma se siete in vena di lavori complicati ma estremamente soddisfacenti, allora questi lavori fanno per voi: animali, personaggi, casette, nuvole da imbottire e riempire all'esterno di nastri, proprio come i tanto amati peluches ma ricchissimi di etichette. Il connubio perfetto!

foto 5 http://www.hello-refabulous.blogspot.it/2012/07/happy-cloud-baby-toy-tutorial.html


foto 6 https://www.e-patternscentral.com/detail.html?code=RES0248&source=pntrste

foto 7 http://fercmuvek.blogspot.it/search?updated-max=2012-01-26T09:54:00%2B01:00&max-results=20&start=57&by-date=false


E per i più grandicelli? Anche per loro i nastri possono essere magici. Create una bacchetta, per giochi di prestigio e ambientazioni fantastiche divertenti e affascinanti.

foto 8 http://becomingmartha.com/diy-ribbon-wands-5-minutes/#_a5y_p=1856107

Deriva dal glutine di grano, frumento o farro (e quindi non è proprio adatto ai celiaci), si presenta in panetti e il suo altissimo contenuto proteico lo rende perfetto come sostituto della carne nelle diete vegetariane e vegane: parliamo del seitan, con il suo sapore delicato e la sua versatile consistenza.

Il seitan, cos'è, quali sono le sue proprietà e il suo uso nelle diete dei bambini: un alimento sanissimo di origine asiatica che grazie alle sue caratteristiche sostituisce benissimo la carne

Il seitan deriva come dicevamo direttamente dal glutine, che viene estratto dalla farina di frumento, impastato in panetti e cotto in acqua, lessato e insaporito con della salsa di soia, dell'alga kombu e altri variabili aromi.

In poche parole, si tratta di glutine insaporito a fette. Fu inventato in Asia nell'ambito della disciplina zen, quando era conosciuto sotto al nome di Kofu, e cioè "glutine di grano"; successivamente però questo alimento fu adottato come preferenziale negli studi macrobiotici, e il suo nome divenne Seitan, letteralmente "è proteine".

Lo si trova in tutti i negozi biologici, ma ultimamente non è difficoltoso trovarlo anche nei supermercati più forniti. La sua consistenza ne permette la preparazione nei modi più disparati, e quindi lo si può cucinare lesso, grigliato, alla piastra, in padella con dell'olio... Insomma, proprio come la carne che tenta di sostituire, in base alla ricetta potete decidere di utilizzare la cottura che meglio si presta allo scopo. E, grazie alla sua consistenza modellabile, gli si può dare la forma preferita, ad imitare proprio i cibi che va a sostituire, come le salsicce, le polpette, i pezzetti di spezzatino, eccetera.

La sua caratteristica nutrizionale principale è appunto l'essere ricco di proteine. Proprio per questo le diete povere di derivati animali ne sono ricche. E il fatto di essere povero di grassi lo rende appetibile in molte diete dimagranti.

Tuttavia, accanto a questa sua funzione proteica, il seitan presenta alcune carenze che ad un'occhiata più profonda mostrano come non sia effettivamente un sostituto ottimale della carne, poiché, sì, le proteine sono davvero molte (circa il 18%), ma il glutine in realtà non contiene alcuni elementi essenziali per l'organismo, di quelli carenti nelle diete veg.

Il seitan, infatti, come d'altronde il glutine, non contiene l'importantissima vitamina B12 ed è privo dell'amminoacido essenziale lisina; e, non da sottovalutare, i suoi carboidrati sono ad altissimo indice glicemico, e tendono quindi a far alzare la glicemia nel sangue dopo la digestione (deleterio per i diabetici, certo, ma anche per chi non è affetto da questa patologia!).

Ultimamente, per queste implicazioni riguardanti le vitamine e la lisina, il seitan è additato come "non salutare", e sempre più esperti ne raccomandano la limitazione. Tuttavia non è da stigmatizzare.
E anche quando si tratta di alimentazione infantile basta adottare qualche accorgimento per far sì che il seitan diventi un alleato, e non un nemico (perché, ricordiamolo, le proteine vanno pur prese da qualche parte).

La dottoressa Michela De Petris, specialista in Scienze dell'Alimentazione, ha risposto ad una domanda riguardante l'alimentazione e lo svezzamento vegano sul sito web Scienza Vegetariana: alla domanda di una mamma sul corretto utilizzo e sulla giusta rotazione degli alimenti tipici delle diete veg (come la soia, i legumi e il tofu) nell'alimentazione dei suoi bambini, ha risposto in maniera esauriente attorno al tema "seitan".

Ecco la sua dichiarazione, utilissima alle mamme che si pongono i giusti dubbi sull'alimentazione veg (o comunque più salutare di quelle più "tradizionali") dei propri bambini:

"Il seitan può essere un'alternativa ai secondi di legumi o ai preparati di soia, ma non va consumato più di 1-2 volte alla settimana perché è un concentrato di glutine che, nei soggetti predisposti, può indurre allo sviluppo della malattia celiaca. Da poco sono presenti sul mercato nuovi prodotti a base di canapa (tofu, hamburger, sottilette...) che possono rappresentare una possibilità in più per variare le proprie scelte alimentari. Si ricordi però che la cosa migliore è consumare cereali integrali e legumi a fagiolo (interi, passati, sfarinati...); i cibi meno sono manipolati e più sono salutari. Affettati, salsicce, crocchette industriali di seitan possono essere pratici, ma in genere sono molto elaborati. Non demonizzi né soia, né seitan, ma li usi con moderazione all'interno di una dieta il più possibile varia e bilanciata, soprattutto per i suoi bimbi".

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Mamme con figli preadolescenti, pensiamo anche a voi! Se per voi è già arrivato il momento della tempesta ormonale che sembra trasformare fisicamente ed emotivamente i vostri figli, beh, forse è arrivato anche il tempo dei brufoletti. Vi hanno sempre detto che a causare l'acne sono semplicemente gli ormoni che vagano nell'organismo dei dodicenni e quindicenni, non è vero? In realtà, l'alimentazione svolge un ruolo chiave, e non è assolutamente da sottovalutare.

Non parliamo dei luoghi comuni "cioccolata uguale brufoli"; per quello ci sono già le credenze popolari. Piuttosto, è bene capire che una dieta squilibrata e alcuni alimenti sbagliati possono effettivamente peggiorare l'acne quando predisposti, e che quindi basta qualche accorgimento per evitare di disastrare ancor di più quei bei visini dei vostri ragazzi.

Acne negli adolescenti, limitare latte e glutine per una pelle perfetta: dal latte ai probiotici, gli alimenti da evitare e quelli da preferire per contrastare i problemi adolescenziali della pelle

L'acne, al contrario di quanto di pensi, è una patologia davvero molto diffusa. Si tratta semplicemente dell'infiammazione dei follicoli piliferi e della conseguente eccessiva produzione di sebo. Certo, l'assetto ormonale di una persona influisce moltissimo sulla comparsa dei brufoli; tuttavia anche l'alimentazione fa molto, così come l'ambiente e la predisposizione.

Alcuni studi  mostrano come il consumo di latticini e di zuccheri favorisca moltissimo la comparsa dell'acne, così come una dieta ricca di alimenti che aumentano il carico glicemico (cereali raffinati o dolci, ad esempio). E in effetti gli ormoni continuano a centrare, dal momento che proprio questi alimenti aumentano la produzione di ormoni sessuali e di insulina; ma in maniera molto più controllata: limitarne il consumo limita la comparsa dei brufoli, e quindi gli ormoni perdono la loro "inevitabilità".

In particolare il latte vaccino è un alimento da limitare, dal momento che la presenza di ormoni anabolizzanti e di elementi che inducono la crescita non è utile alla natura umana. E dato che il latte non è destinato a noi adulti (e dato che solitamente si consuma quello vaccino, prodotto dalle mucche per i loro vitelli che nei primi mesi di vita devono accrescere il loro corpo in maniera esponenziale), le sostanze contenuto in esso portano allo sviluppo di fenomeni pericolosi, come i tumori, o indesiderati, come, in questo caso, l'acne. Meglio quindi sempre evitare di berne quotidianamente, e preferire latti e formaggi di capra o di pecora.

Ma l'elemento più pericoloso del latte non è il latte in sé, quanto il lattosio in esso contenuto, cioè il suo zucchero; esso infatti può portare ad una eccessiva produzione insulinica, che a lungo andare può essere la concausa di resistenza insulinica (precursore del diabete). E, proprio come il lattosio, lo zucchero può portare agli stessi problemi.

Gli adolescenti che fronteggiano questo problema dovrebbero quindi fare attenzione alla loro dieta. Innanzitutto, è bene limitare il consumo di latticini (soprattutto del latte vaccino!) e di zuccheri, preferendo alimenti a basso contenuto glicemico; idem per i grassi saturi, da eliminare; e, di nuovo, lo stesso vale per i cibi spazzatura chiaramente!

Al contrario, tra i cibi da preferire ci sono quelli ipoglicemici, quelli ricchi di Omega3 (come il pesce azzurro o i semi di lino), quelli con molto selenio (come le mandorle e le noci), la frutta e la verdura fresche (antinfiammatorio naturalissimo! E in particolare le mele, con la loro pectina, sembrano dare benefici alla pelle) e gli alimenti probiotici (come la zuppa di miso o il tempeh, che disinfiammano l'intestino e che hanno come conseguenza effetti positivi sulla pelle). E, non dimentichiamolo, bere molta acqua, eliminando le tossine, è un compito da svolgere con dedizione ogni giorno!

Fonti:

http://www.alimentazioneinequilibrio.it/acne-un-problema-di-zuccheri-e-latte/

H.H.Kwon, J.Y.Yoon, J.S.Hong, J.Y.Jung, M.S.Park, D.H.Suh – Clinical and histological effect of a low glycaemic load diet in treatment of acne vulgaris in Korean patients: a randomized controlled Trial, Acta Derm Venereol 2012; 92: 241-246

B.C.Melnik – Dietary intervention in acne: attenuation of increased mTORC1 signaling promoted by Western diet, Dermato-Endocrinology 2012; 41:1, 20-32

N.H.Ismail, Z.A.Manaf, N.Z.Azizan – High glycemic load diet, milk and ice-cream consumption are related to acne vularis in Malaysian young adults: a case-control study, BCM Dermatol 2012; 12: 13

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

La Caccia al Mudec con papà

Venerdì, 11 Marzo 2016 07:25

Il Museo delle Culture di Milano, wunderkammer dei manufatti, degli oggetti umani, dei documenti, delle opere d'arte e dei memorabilia collezionati dall'uomo alla scoperta di orizzonti culturali sconosciuti, ha sempre in serbo per il suo pubblico sorprese e attività irresistibili.
Dalla collezione permanente, con oltre 200 opere, oggetti e documenti, fino alle mostre temporanee sempre affascinanti (l'ultima, "Barbie The Icon" è stata tra le più apprezzate d'Italia, così come l'esposizione dedicata a Gauguin e così come accadrà per Joan Mirò, che inaugurerà il prossimo 25 marzo - ne siamo certi): le visite al Mudec di via Tortona 56 non sono solo per i grandi, ma anche per i piccoli esploratori del mondo, che grazie alle iniziative del museo e alle visite guidate pensate apposta per loro trovano sempre percorsi e attività curiosi e interessanti.

Stavolta è il turno dei papà! Per la loro festa, infatti, il Mudec ha pensato proprio ai bimbi accompagnati dai loro padri, per passare una giornata educativa, divertente e davvero diversa dal solito, festeggiando la figura paterna.

Ecco la Caccia al Mudec con papà: sabato 19 marzo il Museo delle Culture ha pensato proprio ai bimbi e ai loro padri, proponendo una nuova attività didattica super divertente!

Nello spirito viaggiatore che contraddistingue questo bellissimo museo ispirato alle diverse culture di tutto il mondo, il Mudec ha quindi organizzato una super avvincente caccia al tesoro tra le sale della collezione permanente.
I bimbi dai 6 agli 11 anni, accompagnati dai loro papà, dalle ore 16 fino alle 17.30 (l'attività durerà all'incirca un'ora e mezza) si immergeranno negli ambienti museali alla scoperta di un tesoro finale conquistabile solo alla fine di una serie di prove di abilità e giochi di destrezza.

Una vera e propria caccia al tesoro nei corridoi "seriosi e adulti" del museo, che si riempiranno così per qualche ora di gioia e colore, di risate e domande: solo superando gli ostacoli i bimbi e i loro papà riceveranno la meritata ricompensa!

Attraversando le sale zeppe di naturalia e artificialia, di reperti paleontologici, di "trofei coloniali" e di oggetti d'arte orientale i bambini si divertiranno e impareranno, si incuriosiranno e troveranno risposta alle loro domande, in uno spirito giocoso che non annoia mai.
Ogni papà o accompagnatore può portare fino a tre bimbi (quindi i genitori impegnati non si preoccupino! Possono aggregare i bimbi ai loro amichetti), al costo di 10 euro a partecipante.

Le iscrizioni termineranno il 17 marzo alle ore 16; fino ad allora, è possibile prenotare sul sito oppure scrivere una mail per informazioni aggiuntive all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Affrettatevi quindi, papà! E pregustatevi già la giornata tutta per voi insieme ai vostri pargoli. Un'occasione per passare del tempo di qualità insieme ai vostri bambini siamo sicuri che non capita mai abbastanza spesso; perché sprecarla?

Sara Polotti

La Scuola Montessori è anche pubblica

Venerdì, 11 Marzo 2016 07:03

Il Metodo Montessori, pur nella sua "anzianità", resta uno degli approcci pedagogici più validi, ma soprattutto più seguiti in tutto il mondo. Per assurdo, però, esso trova maggiori consensi nei paesi di lingua e cultura anglosassone, restando relegato nell'angolino della sfera privata proprio nel suo paese d'origine, l'Italia. Cos'avrebbe detto Maria Montessori vedendo che il suo piano didattico, così all'avanguardia e attento ai bisogni del bambino e alla sua persona specifica, è diventato oggi un privilegio per quelle poche famiglie che possono permettersi costose scuole private?

Beh, negli ultimi tempi la rotta sta un po' cambiando, e non potremmo esserne più felici. La riscoperta in tutto il mondo dei precetti montessoriani sta infatti risvegliando anche nel paese natale della pedagogista l'interesse che merita, e questo, prima di tutto, sta portando alla nascita o all'adeguamento di vari complessi scolastici pubblici proprio verso questa pedagogia!

Se quindi prima la pedagogia montessoriana era in mano solo alle scuole private (alle quali, in ogni caso, va il merito di non aver snobbato il metodo come la pubblica scuola ha fatto fino ad ora), adesso pian piano potrebbe accadere che il sapere di Maria Montessori verrà messo a disposizione di tutti coloro che vorranno usufruire.

La Scuola Montessori è anche pubblica: la riscoperta del metodo porterà finalmente a sdoganare il metodo montessoriano evitando che venga relegato solo negli istituti privati

Alcune iniziative in giro per l'Italia stanno agendo proprio in questo senso. Innanzitutto, sono parecchi i complessi che stanno lentamente tentando di integrare il metodo Montessori nei loro programmi, e sono quindi molte le città e i paesi nei quali i genitori possono finalmente trovare programmi montessoriani a cifre non astronomiche.

Ma il processo più corposo lo sta compiendo MontessoriScuolaPubblica (montessoriscuolapubblica.com), un'associazione che si è proposta l'obiettivo di contribuire all'attuazione della convenzione tra il Ministero dell'Istruzione e l'Opera Nazionale Montessori.

Questa convenzione prevede l'istituzione di scuole dell'infanzia e primarie, statali!, che seguano la didattica Montessori, e di agevolare quelle scuole secondarie di primo e secondo grado che vogliano sperimentare laboratori o iniziative ispirati allo stesso.

In concreto, MontessoriScuolaPubblica (che aderisce alla Rete Montessori di Milano e che è costituita da genitori, insegnanti, educatori e dirigenti scolastici che vogliono promuovere le modalità formative montessoriane) organizza attività di ricerca, studio, corsi di aggiornamento e divulgazione per sensibilizzare genitori, insegnanti e istituti; diffonde la conoscenza sulla convenzione MIUR-ONM; aiuta nell'attuazione e nell'introduzione del metodo nelle scuole pubbliche o in certe sezioni delle stesse; e, infine, aiuta le scuole statali a raggiungere l'obiettivo dell'attivazione di sezioni e classi a metodo Montessori aiutando nella ricerca di finanziamenti e sponsor.

MontessoriScuolaPubblica lavora prevalentemente nel territorio milanese, ma dando un'occhiata al loro sito (ma anche navigando in rete - prendete questo articolo, ad esempio qui non si può non notare che i commenti e le richieste di informazioni giungono da tutta Italia. L'interesse è reale, concreto e sempre più ampio. Ecco perché siamo speranzosi che le associazioni come MontessoriScuolaPubblica e le iniziative dei singoli istituti statali possano continuare a crescere, creando una rete fittissima di scambio e di informazione che potrà far sì di avere scuole a metodo montessoriano in tutte le città, in tutti i piccoli paesini, in tutte le regioni.

Siamo sicuri che tra voi ci sono moltissimi interessati, e lo sanno anche i promotori di MontessoriScuolaPubblica; ecco perché oltre a rispondere alle domande, hanno stilato una pagina interamente dedicata alla loro storia, nella quale punto per punto sono spiegati i passaggi per poter diventare scuole montessoriane, con le criticità e le agevolazioni. Ma pur con le criticità, non si può fare a meno di notare l'entusiasmo e la gioia, che noi condividiamo in pieno quando si tratta di metodo Montessori. Soprattutto quando è pubblico!

La redazione di mammapretaporter.it

Si avvicina la festa del papà! Anche voi vi state scervellando per trovare il regalino giusto che i vostri figli doneranno ai loro papà il 19 marzo? Beh, a volte non serve spendere una fortuna. Anzi, non serve spendere proprio! Perché per i papà, come per le mamme, ricevere qualcosa fatto dalle manine dei loro bambini è molto più emozionante di un anonimo regalo confezionato, non vi pare? La festa del papà può trasformarsi quindi in un'occasione per fare qualcosa insieme ai bambini, regalando ai paponi qualcosa di veramente speciale!

Ecco 10 lavoretti da regalare a papà per la sua festa: creazioni da realizzare con le nostre mani per rendere la giornata ancora più speciale

1. Ve ne avevamo già parlato: a volte un biglietto d'auguri o una semplice cartolina fatta con le proprie mani è meglio di ogni altro regalo costoso, se fatto con il cuore. Se avete poco tempo, insieme ai vostri bambini potete realizzare un bellissimo biglietto dedicato solo al papà, sbizzarrendovi come meglio credete: non serve strafare, i padri apprezzeranno!

foto 1 http://www.modernparentsmessykids.com/happy-fathers-day-banner/


2. Si sa, i papà solitamente sono i tuttofare della famiglia. Una cassetta degli attrezzi non può mancare no? Perché allora non realizzarne una di cartone e carta stagnola, decorativa, da mettere magari in ufficio per ricordare a papà quanto è apprezzato il suo lavoro?

foto 2 https://craftulate.com/2015/06/fathers-day-tool-craft.html

 

3. Un regalino super utile, che papà potrà portare sempre con sé, è il portachiavi della gratitudine: con dei cartoncini che poi farete plastificare e bucare (da infilare poi in un anello per le chiavi), i bimbi possono scrivere tutti i pensieri belli che vogliono riguardanti il proprio papà. Il primo cartoncino reciterà "Voglio bene al mio papà perché...", e i successivi riporteranno le carinissime considerazioni dei bambini. Un regalo bello e utile nelle giornate storte: basterà un'occhiata al portachiavi e ai papà tornerà il sorriso.

foto 3 http://www.thetaylor-house.com/fathers-day-craft-keychain/


4. Altro regalo utile bellissimo e incredibilmente facile da realizzare: i sottobicchieri di Scarabeo! Con le tessere in legno e le lettere i bimbi possono comporre piccole frasi per il papà. Basterà poi incollarle bene con della colla a caldo formando un quadrato su della tela cerata della stessa misura (in modo da non farli muovere) et voilà!

foto 4 http://www.hgtv.ca/photos/photo/?gid=a6d6f758fcc3097edb33b06e7b493553&pid=6a2ba952c250173392feb508b22e7e46#/2


5. Che il vostro sia un papà cuoco, meccanico, falegname o semplicemente appassionato di bricolage, l'occasione di indossare un grembiule arriva sempre! Ma non quelli femminili per mamme casalinghe, sia chiaro. Crearne uno apposta per lui partendo da della stoffa è abbastanza semplice, se a casa si dispone di una macchina da cucire. E i bambini possono aiutare e imparare un'arte così preziosa ed educativa come il cucito, che stimola davvero moltissimo la loro manualità. Al link (http://onegoodthing.wpengine.com/2015/04/how-to-make-a-shop-apron-that-works-as-hard-as-you-do.html) trovate le istruzioni passo per passo: il risultato è magnifico.

foto 5 http://onegoodthing.wpengine.com/2015/04/how-to-make-a-shop-apron-that-works-as-hard-as-you-do.html


6. Restando in tema cucito, una bellissima idea sono le mascherine da letto da supereroe. Stoffa, elastici e voglia di fare sono gli unici ingredienti per un regalo che farà sorridere anche i papà più brontoloni.

foto 6 http://cutesycrafts.com/2014/05/superhero-sleep-masks-and-more-homemade.html


7. Anche per i papà lettori c'è un modo per far sì che si portino i bimbi sempre con sé: i segnalibri-ritratto, divertentissimi! Ricordate di mettere in posa i bimbi come se stessero per volare via, altrimenti non farà così ridere.

foto 7 http://nearlycrafty.com/photo-bookmarks/


8. E se sono davvero super appassionati di lettura, un altro lavoretto coniuga letteratura e cucito: il portafoglio fatto di libri riciclati. Prendete una vecchia edizione del suo romanzo preferito; la sovracopertina potrà essere ripiegata e ricucita insieme ai bambini in modo da formare un portafoglio o un portamonete (magari aggiungendoci anche un piccolo bottone a clip).

foto 8 http://hello-refabulous.blogspot.it/2009/01/make-your-own-paperback-wallet.html


9. E se sia i bimbi che i papà sono appassionati di Lego, quale regalo più azzeccato del portamatite fatto proprio con i mattoncini? Magari al centro potete aggiungere la fotografia dei piccoli, in modo da renderlo ancor più personale (chiudendola proprio come un vero portafoto con gli sportelli trasparenti delle finestre delle casette Lego).

foto 9 http://lalymom.com/lego-gifts-kid-made-lego-photo-pen-holder/


10. Sempre con le Lego, un regalo super utile per i papà tecnologici è il porta-tablet: semplicissimo da creare, con mille colori e mille forme, ma davvero apprezzato da tutti quei papà che amano la tecnologia quasi quanto adorano i loro bambini. (Mi raccomando, non dimenticate di incastrare sulla torre che sosterrà il tablet anche due rotelline di quelle per le macchine Lego: saranno perfette per attutire i colpi!).

foto 10 e 11 http://www.piikeastreet.com/2012/08/diy-ipad-stands/

Conciliare maternità e lavoro. Per qualcuna di noi è abbastanza semplice, per altre una vera missione impossibile. Ma è solo questione di orari? E’ solo un problema di mezzi?

In realtà ci sta tanto, tantissimo sotto. Prima di diventare mamme tutto era relativamente semplice, ogni cosa trovava più o meno la sua collocazione a livello temporale, talvolta si faceva fatica, ma bene o male riuscivamo sempre nel nostro intento. La maternità ci porta a fare un passo in più, ci porta a maturare non solo come mamme ma anche come donne e come lavoratrici: e questo succede perché attraversiamo grandi difficoltà fisiche e mentali, ma ancora più perché siamo poste davanti a bivi e dobbiamo scegliere. Talvolta questa scelta viene percepita da noi come una spada di Damocle ma in realtà non è così: e ce lo spiega una donna davvero speciale che ho avuto l’onore di conoscere oggi, Valérie Poinsot, Direttore Generale Delegato del Gruppo Boiron e mamma di tre ragazzi.

Valerie è autrice di un libro particolarmente interessante, “Wonder Women. Dite sì ai vostri poteri.” Tutto il suo lavoro ruota intorno al concetto di “wonder” inteso non come superdonna che fa 100 cose contemporaneamente, eternamente super stressata e spesso, diciamocelo, insoddisfatta perché di queste 100 cose se va bene una è per lei. Wonder è da Valerie inteso come potere, equilibrio, forza e sopratutto maggiore consapevolezza delle proprie capacità.

Eh si perché noi donne, tra le altre cose, siamo spesso allevate per diventare “ministre della salute” e del benessere della famiglia, per cui siamo noi a portare figli dai pediatri, a prenotare le visite e in generale se ci sono dei problemi siamo noi in prima fila. Abbiamo due strade: piangerci addosso oppure comprendere che queste doti, questa sensibilità parzialmente innata e parzialmente acquisita, possiamo sfruttarla anche sue due altri fronti, quello lavorativo e quello personale. Si perché possiamo diventare anche padrone del nostro benessere e cercare di effettuare scelte, quando possibile, che prevedano una divisione della nostra giornata tra tempo per il lavoro, tempo per noi e tempo per i figli (è lo stesso Mr. Boiron a sposare questa visione). I sensi di colpa non sono previsti, perché nella visione di Valerie genitori felici crescono figli felici, quindi il tempo che dedichiamo a noi stesse e alla nostra cura è in realtà tempo che ha effetti positivi sui nostri figli. Ma a livello aziendale queste doti di cura e attenzione come possono essere utili? Lo sono eccome, infatti in Boiron oltre il 70% dei dipendenti e del magament è femminile: “quando facciamo recruitment gli uomini spesso non soddisfano i nostri requisiti perché riscontriamo più nelle donne la passione per il mondo dell’omeopatia (generalmente perché l’hanno sperimentata con i propri figli), la capacità di trovare soluzioni rapide ma attente ed efficaci.” Ed è proprio questo uno dei super poteri che abbiamo noi donne e che ci rende delle wonder woman: la passione, attraverso la passione noi troviamo l’energia di fare, di fare tanto e bene sia per l’azienda sia per la famiglia.
Purtroppo ancora poche aziende hanno all’interno del loro management questa consapevolezza: allora cosa possiamo fare? Dobbiamo essere noi, per prime a sviluppare consapevolezza dei nostri poteri e a gestire al meglio il nostro tempo e seminando, pian piano, le cose cambieranno anche nelle aziende. Troppo spesso noi nonne ci facciamo calpestare in ambito lavorativo (come in quello famigliare) proprio perché la nostra autostima non è sufficiente.

I consigli di Valerie sono semplici ed estremamente logici:

Delegare: la mamma non è solo colei che da la pappa al suo bimbo, la mamma è anche colei che sceglie chi darà la pappa al suo bimbo, dove e da chi il suo piccolo sarà accudito. Come dobbiamo lasciare i nostri figli crescere e realizzarsi in libertà, quindi andare per esempio da adulti a vivere all’estero e accettare che vivranno lontano da noi, così i nostri figli devono accettare pian piano che mamma e papà lavorano, in parte per questioni economiche ma anche perché è giusto che loro si realizzino, non solo come genitori ma anche lavorativamente. Noi donne non sappiamo fare una cosa: chiedere aiuto. Spesso ci lamentiamo che non abbiamo nessuno che ci da una mano ma non lo chiediamo neanche: chiaramente è molto difficile ricevere aiuto se non lo si chiede!.

Consapevolezza e credere profondamente nelle nostre capacità femminili: lo abbiamo già detto, è fondamentale riuscire a vedere le grandi doti e le immense possibilità che abbiamo, perché molti limiti non sono imposti dall’esterno ma sono gabbie create da noi perché mettiamo prima tutto il resto del mondo e poi noi stesse. Se riusciamo a delegare e a legittimarci nell’avere tempo per noi stesse tutto, anche la relazione con i nostri figli andrà meglio.

Respirare, riflettere e reagire: ecco il magico trio proposto in questa esatta sequenza dal Ceo Boiron. Quando sorge un problema prima di tutto è necessario effettuare respiri profondi per ossigenare il nostro cervello così da lasciar spazio più alla zona intelligente rispetto a quello limbica, poi ragionare prendendosi il proprio tempo e infine reagire. Senza questi passaggi possiamo commettere grandi errori.
Volerci bene: dobbiamo essere per noi stesse delle buoni e leali amiche, un buon padre e una buona madre. Investiamo con tenacia in noi stesse, e tutto non potrà che andare meglio.

Giulia Mandrino

Come insegnare ai bambini la mindfullness

Giovedì, 10 Marzo 2016 06:04

In inglese c'è una parola che racchiude un senso infinito: "mindfulness". Traducendo, potremmo chiamarla "consapevolezza", ma letteralmente significa "avere una mente piena". Nel buddismo, essere mindfulness significa accorgersi di tutto che sta attorno a noi, ma soprattutto dentro di noi. Attraverso la meditazione, è possibile venire a contatto con il proprio io più profondo, con le proprie emozioni e con il proprio rapporto con il mondo esterno.

Essere consapevoli significa quindi ascoltare le nostre emozioni, farle nostre fino in fondo, elaborarle e vivere per quello che sono, accettandole e abbracciandole. E tutto questo passa soprattutto dalla meditazione, ma non solo!

Il concetto di mindfulness, se vissuto e allenato, può diventare uno strumento imprescindibile nella vita familiare, per portare in casa quiete, serenità e accoglienza.

Come insegnare ai bambini la mindfullness: come diventare adulti consapevoli attraverso la tecnica della meditazione 


Innanzitutto, insegnare la consapevolezza e la meditazione ai bambini non può prescindere dal lavorare su noi stessi: se prima i genitori non abbracciano le proprie emozioni, allora neanche i bambini saranno in grado di farlo. Questo perché come ogni insegnamento e precetto educativo deve passare dall'esperienza diretta, non solo dall'astratta chiacchierata! Soprattutto in questo caso, dal momento che l'argomento è proprio l'Io.

Ecco perché il primo passo per trasmettere ai bambini la consapevolezza di se stessi è dare l'esempio giusto: prendersi del tempo per se stessi, ritagliandosi un attimo per andare ad una lezione di yoga, meditare o semplicemente fare un bagno caldo senza intoppi, trasmette l'idea che ognuno deve prendersi cura si se, senza doversi scusare!

Per rendere il concetto meno astratto, è giusto anche usare stratagemmi più concreti. Insieme ai bambini, ad esempio, potete giocare al "cosa noti?". L'osservazione del mondo porta all'osservazione interna, che porta alla consapevolezza. Quindi, ogni tanto, provate a chiedere ai bambini (e magari anche a voi stessi!) "cosa noti nella persona accanto a te? Quali sono le sue qualità?", oppure "di cosa sei grato oggi?", o ancora "descriviamo insieme il gusto di questa fragola, il suo colore, la sua consistenza". Insomma, osservate il mondo il più possibile insieme ai bambini, facendo della descrizione uno strumento di consapevolezza. Lo si può fare tutti i giorni, durante la quotidianità, oppure in occasioni specifiche, soprattutto all'aperto, durante passeggiate nelle quali tutta la famiglia prenderà nota delle meraviglie dell'ambiente naturale.

Scegliere un angolo in casa dedicato esclusivamente alla meditazione è una soluzione bellissima per portare la quiete e la serenità in casa. I bambini sapranno che quello sarà il luogo in cui potersi rifugiare ogni volta che sentiranno il bisogno di meditare, di pensare, di ascoltare le proprie emozioni quando si sentiranno sopraffatti, e pian piano la consapevolezza di sé prenderà il suo posticino nella loro mente. Potete allestire questo angolino con un bel tappeto su cui sedersi, un diffusore per l'aromaterapia e un campanellino da suonare ogni volta che si inizia la meditazione, per distendere i nervi e immergersi al meglio in se stessi.

Anche avere un momento specifico, tutti i giorni, dedicato alla meditazione e alla riflessione può aiutare: ad esempio, ogni sera potreste dedicare cinque minuti parlando, confrontandovi, oppure semplicemente pensando più profondamente alla giornata. Insieme o da soli, diventerà un'abitudine alla quale sarà poi difficile rinunciare, e i benefici sulle singole persone e su tutta la famiglia saranno immensi.
Un esercizio che tutta la famiglia apprezzerà, anche per il fatto di essere così "tradizionale", è l'avere un diario. Potrebbe essere un diario nel quale raccontare le proprie giornate, o, ancora meglio, un taccuino dedicato alle emozioni, alle riflessioni, oppure un album d'arte sul quale scarabocchiare in maniera astratta ciò che sentiamo dentro. E, perché no, alla fine si possono condividere i risultati per conoscersi tutti un po' meglio.

E, ultimo ma non per importanza, un momento che la famiglia potrebbe prendersi per fare esperienza di calma, quiete, serenità, consapevolezza e intimità è la lettura. Mamma e papà possono prendersi ogni sera il tempo per leggere insieme ai bambini, nella loro cameretta. Rispetto al leggere singolarmente, mamma e figlio, papà e figlio, il farlo tutti insieme stimola molto di più il confronto, la creatività, le domande profonde che i libri possono suscitare, e può diventare il pretesto per conoscersi tutti un po' meglio parlando delle proprie emozioni.

 

Vengono dal Belgio, sono in tessuto morbidissimo e coniugano divertimento e apprendimento: parliamo dei giocattoli Lilliputiens, azienda nata nel 1995 dalla passione di due amici nordici che da allora creano bellissimi giochi affidandosi anche ad un espertissimo team di mamme designer, con risultati meravigliosi.

La loro filosofia ruota attorno alla meraviglia: ogni giocattolo è pensato per destare nel bambino stupore, curiosità e spirito di ricerca; ogni giocattolo ha la sua storia; ogni giocattolo, con i suoi tessuti, suoni e forme aiuta il bambino ad esplorare il mondo.

Oggi parliamo di Lilliputiens, i giochi made in Belgio che vogliono meravigliare: la nuova linea Genius con giochi di società, puzzle e costruzioni

Ed ora Lilliputiens ha pensato ad un'altra linea, che si inserisce nel mezzo di tutte le loro bellissime collezioni (date un'occhiata! http://www.lilliputiens.be/it/13-le-collezioni) identificandosi per l'obiettivo di aiutare i bimbi di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni a crescere e svilupparsi attraverso il gioco.

Oltre trenta nuovi giocattoli: esatto, trenta! E tutti sono stati pensati per sollecitare l'attenzione dei bambini, per aiutarli a sviluppare memoria e concentrazione e, soprattutto, per divertirsi, passando momenti di qualità insieme a tutta la famiglia.

I libri coloratissimi, da cui sbucano marionette e personaggi birichini, sono interattivi, per stimolare la curiosità dei piccoli senza chiuderli in percorsi mentali preconcetti.

Dal lemure Georges al circo fino ad Arnold, l'ippopotamo che fa il bagnetti, i personaggi conquistano il cuore di piccoli e grandi.

I giochi di società sono divertentissimi, e diversi dal solito al punto da diventare molto più stimolanti. Prendete i "memory": mica le solite tesserine monotone, ma vasche di boe dalle quali pescare le coppie di immagini uguali, oppure la scatola zeppa di piccoli esagoni raffiguranti il circo. E il gioco dell'oca ispirato a Cappuccetto Rosso è irresistibile!

(foto 2 http://www.lilliputiens.be/it/)


E le costruzioni? Torri magiche che si trasformano da piramide a torta a bruco arrotolato; un villaggio costruito solo con tessere di cartone incastrabili in mille combinazioni; e una camionetta di pompieri che scomposta rivela la storia del cane Jef.

(foto 3 http://www.lilliputiens.be/it/)


Anche i Puzzle sono bellissimi: perfetti per giocare tutti insieme in famiglia, da quelli magnetici a quelli per costruire mille paesaggi con i cubi, da quelli con diverse soluzioni di incastro alle scatole per infilare le forme, nessuno è "normale", tutti sono speciali!

(foto 4 http://www.lilliputiens.be/it/)


Insomma, Lilliputiens ha pensato bene di coniugare divertimento, apprendimento, stimoli e design. Già, perché oltre che divertenti ed educativi, i nuovi giocattoli della collezione Genius sono (come sempre, d'altronde, quando si tratta di Lilliputiens) bellissimi, colorati, moderni ed esteticamente accattivanti, vere e proprie opere d'arte.

Non c'è niente di meglio per stimolare creatività e immaginazione. I bambini sono attratti dai giocattoli, sviluppano la creatività grazie alle mille associazioni che le costruzioni o i libri incoraggiano, stimolano la memoria e la logica.

Non ci sono regole: il bambino diventa grande anche grazie a questo. Chissenefrega se stravolge le regole! Il bello è anche questo.

Sara Polotti

Sara

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Cecilia

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