Fa bene contare con le dita?

Martedì, 19 Aprile 2016 10:14

Quando impariamo a contare, durante gli anni dell'asilo o nei primi a scuola, la cosa più naturale è provare a farlo con le dita. Sembrano lì apposta, piccoli bastoncini per contare che arrivano tondi tondi al dieci!
Li usano in Europa (partendo da pugno chiuso e iniziando ad alzare i pollici), in Medio Oriente (sempre chiudendo i pugni ma iniziando dal mignolo destro), in America (partendo con gli indici); in tutto il mondo, insomma.

Ma non pensate che questo sia un esercizio puerile e da abbandonare non appena si apprendono nuovi metodi per le operazioni: è sbagliatissimo ritenere che sia qualcosa di inutile, o che se il bambino continua a farlo è perché non è capace a farlo in altro modo, è stupido o indietro con il programma!

La risposta alla domanda "fa bene contare con le dita?" è solo una: sì, perché non è solo un esercizio facilitatore, ma un'attività costruttrice di percorsi neurali

Proprio così: contare con le dita è necessario per far sì che si sviluppino moltissime funzioni neurologiche: il legame tra l'uso delle dita e lo sviluppo del senso del numero ha la sua culla proprio nel cervello.

Immaginatele come qualcosa di astratto e concreto allo stesso tempo: per il bambino (ma anche per l'adulto!) le dita sono sempre lì, a portata di mano e di sguardo; e a livello visivo rappresentano benissimo le quantità e le operazioni. Disegnare mentalmente queste attività deve quindi passare necessariamente prima dal disegno concreto sotto al naso.

Un professore di Stanford, Jo Boaler, ha recentemente messo nero su bianco questo suo pensiero (pubblicato sul sito The Atlantic): 

"Lasciare che il bambino abbandoni le dita per contare potrebbe stoppare il suo sviluppo matematico. Le dita sono uno degli strumenti visivi più utili che abbiamo, e l'area dedicata ad esse nel nostro cervello è usata moltissimo anche in età adulta. Il bisogno e l'importanza delle dita potrebbero anche essere la ragione per la quale i pianisti e altri musicisti spesso mostrano di avere una comprensione della matematica maggiore rispetto a tutte le persone che non suonano alcuno strumento musicale". (da http://www.theatlantic.com/education/archive/2016/04/why-kids-should-use-their-fingers-in-math-class/478053/)

Gli stessi studi hanno rivelato che anche crescendo quando si conta mentalmente spesso l'area del cervello dedicata al movimento delle dita si attiva, pur non utilizzandole concretamente. Questo perché sono davvero strettamente collegate al senso matematico, e l'impronta rimarrà per tutta la vita. Un po' come una base per tutto il resto.

Per i bambini la matematica spesso è troppo astratta, fatta di segni e operazioni che non rappresentano abbastanza bene la quantità; e quando un problema non riesce, spesso inizia a salire l'ansia, che a sua volta fa sembrare tutto più difficile. In questo modo la matematica non viene fatta propria, non la si capisce fino in fondo, e questo problema lo si porterà fino all'età adulta.

Ricorrere alle dita (come agli esempi più pratici) rende quindi tutto più accessibile, comprensibile e, non ultimo, durevole. Abbandonare le dita non dovrebbe dunque essere contemplato nei programmi: se i bambini sentono di dover passare attraverso esse per avere più solidità di pensiero, lasciateglielo fare!

Sia a casa sia a scuola, chiaramente: più le si usa, più il risultato sarà solido e duraturo.

La redazione di mammapretaporter.it

Nel Reggio Approach (il pensiero didattico delle scuole di Reggio Emilia, studiato nel dopoguerra da Loris Malaguzzi e ancora oggi considerato uno dei migliori approcci pedagogici) la luce ha un ruolo fondamentale.

Negli Atelier, i "laboratori d'arte", questo elemento è davvero importante, e lo studio attraverso esso è considerato basilare per stimolare la creatività, la curiosità, provocare meraviglia e stimolare gli approfondimenti.

Ma udite udite: con lo strumento bellissimo che vi stiamo per proporre questi percorsi proposti dagli Atelier sulla luce si possono ricreare a casa, per offrire ai bimbi momenti di gioco che si trasformano con naturalezza in occasioni educative!

Ecco il light panel, lo strumento perfetto per imparare: ispirandosi al Reggio Approach, i giochi luminosi che aiutano ad esplorare il mondo

Il light panel altro non è che un tavolo luminoso: si presenta come una lavagna bianca retro-illuminata, opaca, sulla quale si possono svolgere moltissime attività.

Li si può trovare online, di diversi prezzi (a partire da circa 50 euro): si presentano come lavagnette di varia dimensione, da poter appoggiare su di un tavolo per creare, appunto, il tavolo luminoso. Ma nessuno vieta di costruirne uno apposta per i bimbi, fisso, con un po' di inventiva: guardate ad esempio questo, costruito a partire da un tavolino per bambini dell'Ikea!

foto 1 http://www.hobbymommycreations.ca/2014/03/diy-light-table-ikea-hack.html?spref=pi&m=1

Ma come sfruttare questo strumento così interessante? Beh, ci sono infiniti modi, tutti divertenti, educativi e stimolanti. Sì, perché la luce incoraggia moltissimo la curiosità dei bambini e rende ogni attività ancora più affascinante. Un consiglio? Spegnete le luci attorno per un'atmosfera perfetta: la concentrazione dei bimbi sarà aiutata e il gioco risulterà ancora più bello.
Il primo esercizio che viene in mente è naturalmente il ricalco: grazie alla luce in contrasto, i bimbi possono studiare le forme della natura, le venature delle foglie, i contorni dei fiori, i colori degli elementi, le sezioni dei frutti... E appoggiando un foglio sopra le materie scelte possono poi impegnarsi nel disegno, seguendo i contorni, le grinze, i petali.

foto 2 https://it.pinterest.com/pin/556687203919060991/

La trasparenza permette poi un utilizzo perfetto di sabbia, sale, farine e sassolini colorati. Non solo per giochi artistici: anche la matematica o lo studio delle lettere possono trovare sul tavolo luminoso la loro perfetta dimensione. Ad esempio, per ripassare i numeri e la loro scrittura i bimbi possono esercitarsi tracciandoli con le dita su del sale sparso sulla lavagna e sagomandoli con delle pietruzze. Idem per le lettere!

foto 3 http://www.aneverydaystory.com/2016/01/24/shelves-snapshot-working-numbers-light-panel/

E per imparare i numeri pari e dispari è possibile stampare una griglia con i primi 100 numeri: quelli pari o quelli dispari possono essere coperti con sassi o dischetti colorati trasparenti, in modo da non limitare la lettura!

foto 4 http://www.stillplayingschool.com/2015/03/hundred-chart-patterns-on-light-table.html

La creatività, poi, sui pannelli luminosi ha ancora più possibilità di sbocciare: i colori rivelano nuove sfumature, la consistenza si svela in tutta la sua gloria, le linee sono ancora più visibili e gli esperimenti con gli acquerelli o le tempere sono potenzialmente infiniti. Perché mischiare i vari colori in una vaschetta trasparente sul tavolo è già divertentissimo (si vedranno chiaramente i flussi che derivano dal mescolare), ma questo divertimento raddoppia se quei colori li utilizziamo poi su un foglio per disegnare.

foto 5 https://www.facebook.com/76986782662/photos/pb.76986782662.-2207520000.1382780413./10151416926527663/?type=3&theater

La regola è quindi sfruttare al meglio le trasparenze e la luminosità, senza limiti precisi: sul tavolo luminoso ci stanno benissimo i sassolini trasparenti, i bicchieri, i fogli da disegno da riempire di colori, la sabbia, la farina, il sale, le radiografie (perché no? Può essere una bellissima lezione di anatomia), i fiori e le foglie, i percorsi da tracciare con la biro e i pennarelli (per aiutare la manualità dei più piccoli)...
Non limitate la fantasia e cercate di ottenere il massimo rendimento da uno strumento davvero unico, così semplice eppure dall'effetto sorprendente!

foto 6 http://www.teachpreschool.org/2013/02/l-is-for-lines/

Ecco un tutorial per realizzare la lavagna luminosa in maniera semplice e veloce ed estremamente economica!

Sara Polotti

10 idee di water station per bambini

Domenica, 17 Aprile 2016 09:20

"Non giocare con l'acqua, lavati le mani" dicono le nostre nonne: ma i bambini sono naturalmente portati alla scoperta del mondo e quindi anche a giocare con l'acqua, elemento fondamentale. 

Invece di ostacolare questa naturale propensione è importante permettere al bimbo di giocare con l'acqua sia nel classico bagnetto sia in estate all'aperto, magari con qualche water station come quelle che vi stiamo per proporre.

Ecco 10 idee di water station per bimbi: supporti homemade ed economici per far giocare i bimbi con l'acqua in estate

1. Da due gomme, due bacinelle e qualche attrezzo da cucina ecco la nostra prima water station

 

https://it.pinterest.com/pin/353532639477601539/

 

2. Tanti tubi, imbuti, qualche filo di plastica ed ecco una divertentissima postazione per giocare con l'acqua

 

http://learningandteachingwithpreschoolers.blogspot.it/2012/04/water-wall.html

 

3. La nostra terza proposta si sviluppa sempre in verticale ma prevede un pannello che supporta gli utensili

 

http://learningandteachingwithpreschoolers.blogspot.it/2012/04/water-wall.html

 

4. Bellissimo poi unire elementi naturali raccolti durante una passeggiata e una baccinella d'acqua! 

 

http://b-inspiredmama.com/autumn-sensory-bin/

 

http://www.mericherry.com/2014/05/04/making-nature-soup-nature-water-play-toddlers/

 

5. E sempre con una bacinella possiamo realizzare un laghetto per le barche

http://frogsandsnailsandpuppydogtail.com/pool-noodle-boats-water-sensory-bin/

 

6. Bastano pochi tubicini trasparenti attaccati alla parete per realizzare questa water station

http://mserinsroom.blogspot.it/2010/10/tubes-and-funnel-peg-board.html

 

7. E che dire di queste bottiglie reciclate per realizzare delle divertentissime cascate?

https://www.facebook.com/karanaearlyeducationcentre/photos/a.246720558679436.66541.179270178757808/629922857025869/?type=1&theater

 

8. Con tubo di plastica attaccato a un muro esterno possiamo realizzare un torrente bellissimo! 

https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/ff/a6/98/ffa698e197e2aca14ce1972f04179f37.jpg

 

9. Bellissima idea quella di usare come tubi del nuoto (si trovano da Decathlon per esempio)

 

http://casualclaire.com/2016/04/07/diy-toddler-pool-noodle-water-wall/

 

10. Per chi di voi ha un po' di spazio giocare con una working station che sfrutta la pendenza è davvero perfetta!

http://childhoodlist.blogspot.it/2012/08/60-gutter-and-water-play.html

 

Giulia Mandrino

Se pensate sia complesso creare questo ghiacciolo vi sbagliate di grosso! E' una delle ricette più semplici che possiate immaginare!

Ecco come realizzare uno yogurt pop: la ricetta dei ghiaccioli di yogurt alla frutta

Ecco la ricetta delle gelee di frutta: come realizzare delle caramelle alla frutta sane e veloci

I burri di frutta secca sno uno strumento eccezionale non solo per fare torte ma anche come merenda: dal conosciutissimo burro di arachidi a quello di mandorle, il burro di frutta secca ha un gusto generalmente amato dai bambini e può essere sfruttato in molti modi. 

Ecco come fare il burro di mandorle in casa: la ricetta per realizzare burro di arachidi e di frutta secca in pochi minuti

La materia prima è importantissima, per questo scelgo per fare il mio burro di mandorle le mandorle Noberasco Bio (le trovate nei supermercati o nell'e-commerce Noberasco); se invece optate per il burro di arachidi vi consiglio le arachidi Noberasco a tostatura leggera, perfette per il nostro scopo. 

Fare i burri di frutta secca in casa è un grande risparmio e sopratutto la qualità è davvero notevole: basta solo un frullatore e 10-15 minuti di tempo. 

Tu nel dubbio inkazzati

Sabato, 16 Aprile 2016 13:55

Non seguo molto Facebook negli ultimi mesi, anzi credo proprio che mi cancellerò. Quando mi capita di buttare l'occhio in vivaci discussioni, in particolare sulla maternità, escono fuori delle frasi assurde: "ma stai scherzando?", "poverino tuo figlio" in seguito alla scelta di una mamma, veri propri attacchi alle idee, spesso anche alla persona che le porta avanti, ma anche frasi come "scommettiamo che non sai rispondere a questo", "hai visto che ho vinto io?". Che sgomento ragazzi, ma cosa ci è successo? Un po' come in macchina insomma, quando nel dubbio mandi a stendere quello che hai davanti, solo che in questo caso lui non ti sente... Insomma l'aggressività dilaga, almeno da quel che noto io ed è difficile anche destreggiarsi in queste situazioni davanti ai propri figli.

Questa mattina ero da Decathlon e nel delirio di due bambini, cassa automatica e biciclettina nuova ho dimenticato di prendere lo scontrino. Così dopo circa due minuti mi sono avvicinata al ragazzo che si occupa della supervisione delle casse, che era vicino a una di queste per domandargli se aveva visto il mio scontrino: appena ho iniziato a parlare sono stata aggredita da un individuo sui 40, carino, distinto, ma che mi ha fatto il cazziatone dicendomi "scusi ma qui c'è la coda e lei chi è per permettersi di passare davanti a tutti?". Chiaramente alla mia risposta "ho dimenticato lo scontrino" ha risposto con un "a", non con uno scusi che almeno avrebbe mitigato un po' la rabbia e l'acidità scagliata su di me. 

Ecco, questa è la situazione emblematica: quello che rilevo è che in qualsiasi situazione relazione ci si trovi, sempre più persone pensano di essere fregate, deluse, attaccate, insomma spesso si risorve un conflitto (o semplicemente una situazione ambigua) con la rabbia. Forse sono ancora all'antica, ma preferisco uscire delusa ed eventualmente decidere di chiudere un rapporto solo dopo aver discusso, affrontato, perdonato nel caso e sopratutto sviscerato pro e contro ma prima di farlo voglio vivere credendo sempre nella buona fede.

Così in una situazione come quella di sta mattina da Decathlon non avrei mai pensato che il ragazzo mi stesse passando davanti ma che avesse qualcosa da chiedere e comunque avrei aspettato. Forse sono sciocca ma credo nelle persone, credo che a volte inavvertitamente ti senti ferita, credo che ci siano persone più egoiste di altre, credo che ci siano persone più intraprendenti e altre meno, credo nella distrazione nei troppi impegni che ti fanno dimenticare impegni e la chiamata all'amica. Credo che tutti, quotidianamente ma inavvertitamente, diamo più o meno fastidio ad altre persone, è inevitabile. Credo che noi esseri umani di oggi siamo insicuri, fragili e a volte abbiamo talmente timore di essere rifiutati o colpiti perchè pensiamo di non avere le forze per rialzarci. Quindi nel dubbio meglio attaccare? Per me è come chiudersi in casa per paura che ci succeda qualcosa fuori nel mondo.

Credo che esista la gelosia che a volte annebbia la vista, credo che gli esseri umani di oggi abbiamo seri problemi di stress e infelicità perchè il nostro corpo non è programmato per fare 100 cose al giorno, spesso poi sedentarie, perchè la nostra mente è predisposta alla condivisione, alla socialità e al mutuo aiuto ma spesso le logiche del puro profitto annebbiano questo e si è talmente abituati a queste dinamiche che non si riesce a vedere poltre al bene, semplice, puro, un po' arrugginito e con qualche pacca qua e là ma autentico. 

Ma sopratutto credo che nessuno possa giudicare le scelte delle mamme in merito all'educazione del suo bambino, ma solo scrivere opinioni, anche forti e nette. Tantomeno in un forum o nei commenti di una pagina Facebbok.

Quindi no, nel dubbio non mi inkazzo, ma do fiducia, credo nella buona fede, e questo insegno ai miei figli orgogliosamente. 

Papavero3

A volte far mangiare verdura ai propri figli è un'impresa titanica! Questa ricetta di polpette di zucchine ci viene in soccorso: possiamo sostituire le zucchine con carote, zucca e patate. 

Ecco la ricetta delle polpette di zucchine al pomodoro: come realizzare polpette vegetali buonissime e semplici

Disegnare, dipingere, colorare, ritagliare: l'arte è fondamentale per i bambini, così come è importantissimo che esplorino il mondo con tutti i sensi.

Come combinare queste due cose, allora? C'è un metodo bellissimo, divertente e stravagante per unire la creatività e la vista coinvolgendo anche l'olfatto: la pittura che sfrutta i colori delle spezie! Sì, proprio quelle che utilizziamo in cucina: sono di mille colori e profumi, quindi impiegarle nel settore artistico può diventare per i bambini un'esperienza davvero unica.

Come dipingere con le spezie per un'arte sensoriale: vista, olfatto e tatto si combinano per dare una spinta alla creatività!

Ci sono molti modi per coinvolgere le spezie alimentari nell'arte (il più semplice è mischiare le spezie con i colori già pronti come le tempere, associando lo stesso colore: giallo/curcuma, arancione/curry, marrone/zucchero di canna, rosso/paprika).

foto 1 https://nurturestore.co.uk/homemade-paint-recipe-messy-play


Ma c'è un modo ancora più coinvolgente e artigianale per farlo: basta creare i colori con ciò che abbiamo in casa, rendendo le spezie le vere protagoniste. Sono infatti loro a dare il colore principale, senza andare in aiuto alle tempere già pronte.
I colori "a spezie" che da creare a casa hanno colori molto più naturali di quelli industriali,e una consistenza unica, molto densa e materica, da spennellare in mille modi.
Per realizzarli bastano delle ciotole e dei cucchiai per mescolare, della farina, dell'acqua fredda, un cucchiaio di olio d'oliva e le spezie. Il tutto mixato fino ad ottenere una consistenza super fluida. Ogni spezia darà un diverso colore, ma nessuno vieta di mischiarle!

foto 2 http://www.thejennyevolution.com/sensory-painting-diy-spice-paint-recipe/

Con la cannella otterrete il marrone, con la curcuma l'ocra, con il timo pestato (o con la menta e il basilico) il verde, con la paprika il rosso, e chi più ne ha più ne metta.
Ora mancano solo i pennelli e la tela (assicuratevi che i fogli di carta siano abbastanza spessi da non rompersi: i colori sono abbastanza fluidi, come le tempere), e molta fantasia: diverse consistenze, diversi pennelli o strumenti di lavoro (perché non provare con le spugne o con dei bastoncini di cotone?), soggetti astratti o ritratti. Nessun freno!

foto 3 http://www.thejennyevolution.com/sensory-painting-diy-spice-paint-recipe/

Come con ogni altro strumento da disegno ci si può sbizzarrire, con il vantaggio che questi colori sono davvero molto buoni da annusare! La consistenza è più spessa, quindi l'effetto è davvero corposo e materico. L'unico inconveniente è che, essendo così fluida e materica, quest'arte fatica ad asciugare, e arriccia facilmente il foglio di lavoro. Quindi, consideratela più un'esperienza che un disegno da esporre! (Eventualmente, se proprio non volete rinunciare all'esposizione, provate a lasciare asciugare il foglio appoggiando sugli angoli dei pesi, come dei sassi, in modo che questi non si alzino).
E anche se i bimbi dovessero accidentalmente mangiarla, beh, sono tutti ingredienti naturali, e dopo il primo pizzicore della paprika probabilmente passerà loro la voglia di leccarsi le dita!

Sara Polotti

Soffiarsi il naso è una conquista. E anche quando ci riescono, i bambini spesso non ne vogliono sapere: sembra una pratica piuttosto fastidiosa. Ma restare con il naso che cola è peggio: il raffreddore fatica a passare e il malessere continua ad aumentare.

Con Narhinel un aiuto contro il muco dei più piccoli: la soluzione fisiologica e l'aspiratore che corrono in aiuto dei genitori.

Il nasino chiuso è uno dei problemi più comuni nei bambini durante i loro primi anni di vita. Le difese immunitarie si stanno lentamente rafforzando, ma nel frattempo i malanni si presentano senza sosta, soprattutto nei mesi più freddi.
Non è un fastidio semplice e ignorabile: avere il nasino intasato dal muco che si accumula è spiacevole per i bambini, che quando mangiano e dormono ne soffrono i disturbi. E se non curato questa stasi può trasformarsi facilmente in rinosinusite, più difficile da debellare.

Con Narhinel tuttavia i problemi possono migliorare, grazie alla soluzione fisiologica e all'aspiratore nasale soft! Questi due prodotti, se combinati, vengono in aiuto dei bimbi fino a quando non sono ancora in grado di soffiare nel fazzoletto.
Il primo passo è rendere più morbido il muco per far sì che possa essere espulso più facilmente: basta inumidire il nasino con la soluzione fisiologica (http://www.narhinel.it/prodotti/soluzione-fisiologica.html), che irrora le vie respiratorie e ammorbidisce i residui, reidratando le mucose in modo da alleviare le stasi.

Si passa quindi all'aspiratore, che contiene al suo interno un ricambio morbido da cambiare ad ogni uso. Basta poi appoggiare il beccuccio morbido nelle narici dei piccoli (una alla volta) e iniziare ad aspirare attraverso la cannuccia: il processo è davvero soft! Si parte lentamente per poi, via via, aumentare d'intensità l'aspirazione. Questo meccanismo permette al muco di accumularsi nel serbatoio dell'aspiratore, ripulibile poi con un soffio su di un fazzoletto.
Il momento migliore per l'operazione? Appena prima della nanna, oppure precedentemente alla poppata, in modo che il bambino non abbia inutili fastidi nei momenti più delicati.

Narhinel aiuta anche i bambini un po' più grandicelli, dai due anni in su, che pur capaci di soffiarsi il nasino da soli fanno fatica a causa della secchezza e delle crosticine.
Dai due anni i genitori possono utilizzare sui bambini lo Spray Nasale Delicato o quello con Aloe Vera, che grazie all'aiuto dell'acqua di mare isotonica con lo 0,9% di sali aiutano il naso chiuso a liberarsi, ammorbidendo il muco (grazie anche alle proprietà emollienti dell'aloe vera).

Dai tre anni, invece, è possibile ricorrere allo Spray Nasale Ipertonico: con una maggiore concentrazione di sali marini (stavolta 2,2%) decongestiona immediatamente le mucose irritate e gonfie. Questo spray agisce proprio attraverso i sali marini che, creando una differenza di pressione tra la mucosa e la soluzione, aiutano ad espellere l'eccesso di muco, sia in caso di raffreddore sia in caso di allergia.

Così per i bimbi sarà molto più facile e veloce soffiarsi il naso, e le giornate dei genitori saranno un pochino più semplici!

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Sara

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Cecilia

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