Il Kanga africano

Venerdì, 29 Aprile 2016 07:41

"No, non parleremo di quel Kanga, il canguro tanto amico di Winnie the Pooh!" ci spiega Licia Negri nel suo libro Lasciati Abbracciare edito da mental Fitness Publishing (acquistabile qui). 

Che cos'è il Kanga africano: il magico e colorato telo con cui le donne africane portano in fascia i loro piccoli


"Il Kanga è un telo di dimensioni simili a quelle di un foulard, che in Africa viene utilizzato come indumento (gonna, top, copricapo), lenzuolo o porta-bebè. Non è raro vedere donne che al lavoro nei campi o al mercato portano le loro creature sulla schiena. La tradizione dei Kanga è affascinante: questi teli sono utilizzati anche per veicolare dei messaggi; i colori e le loro fantasie molto belle ed eleganti hanno un significato e, per renderlo ancora più esplicito, sulla stoffa vengono stampate delle frasi in lingua locale. Non vorrei ora spingermi più in là del dovuto e andare, come dicono le mamme 2.0, OT (off topic, “fuori tema”), ma la cosa è così originale da meritare ancora qualche riga.

“Il kanga è molto più di un semplice pezzo di vestito, scandisce il passaggio della vita nella vita Swahili. I neonati sono avvolti nei kanga alla nascita quando ancora stanno piangendo, pochi istanti dopo essere venuti al mondo. Alle ragazze viene regalato un nuovo kanga per segnare il loro passaggio alla vita adulta. Durante la prima notte di nozze, marito e moglie per tradizione indossano ognuno una metà di kanga, profumata con incenso e spezie. Le donne indossano i kanga ai funerali, e i morti sono avvolti e sepolti in un kanga, lasciando la vita come vi sono entrati [...] I kanga sono usati per fare delle affermazioni, per essere visti e letti. Proprio come in Occidente le persone indossano magliette con slogan sul petto, gli africani indossano i kanga. Le parole significano quello che sei e possono esprimere speranza, fede, preoccupazione, amicizia, avvertimenti contro pettegolezzi” Nadil Hadi, Associazione Ruvuma Onlus, attiva in Tanzania nei settori della formazione professionale e della sanità."

"Se avrete occasione di andare in quel meraviglioso e magico continente che è l’Africa, potrete non solo rientrare in patria con dei Kanga-souvenir, ma anche trasformarvi in Mercurio rendendovi portatori dei loro messaggi. Fate molta attenzione a ciò che ricevete e donate, senza saperlo potreste infatti comunicare frasi tipo:

∞ Mimi Na Wangu Wewe Na Wako Chuki Ya Nini, “Io ho il mio e tu hai il tuo, perché litigare?”;
∞ Sisi Sote Abiria Dereva Ni Mungu, “In questo mondo tutti sono passeggeri, Dio è il guidatore”;
∞ Mama mkwe ni jipu la utosi, “Una suocera è un ascesso nel centro della testa” (questa potrebbe crearvi non pochi problemi...);
∞ Naogopa Simba Na Meno Yake, Siogopi Mtu Kwa Maneno Yake, “Temo il leone e le sue zanne, non temo l’uomo per le sue parole”;
∞ Wema hauozi, “La gentilezza non è mai sprecata”;
∞ Kawia ufike, “Meglio tardi che mai”;
∞ Riziki Ya Mtu Hupangwa Na Mungu, “La fortuna di un uomo è decisa da Dio”.

Concludo la digressione con uno scambio a suon di Kanga, raccontato sempre da Nadil Hadi: due donne stavano litigando per un uomo. La prima venne vista camminare lungo la strada con un Kanga che recitava: “non lo avrai mai, anche se vai da tutti gli stregoni”. Il giorno successivo la seconda donna venne vista camminare con un nuovo Kanga sul quale imperava la scritta: “non è per magia, ma per fortuna che mi ama”. Quando si dice che in amore e in guerra è concesso tutto... Torniamo ai portabebè... I Kanga nascono per portare prevalentemente sulla schiena. La mamma, con una mossa sicura, posiziona il suo bambino (che è fatto aderire bene con la pancia) sulla schiena, gli adagia sopra la stoffa che viene ben stretta e fatta passare sotto le sue ascelle per poi essere legata davanti sul torso, lasciando le spalle libere (vedi illustrazione a inizio paragrafo).
Portare all’africana può essere un sollievo per chi soffre di patologie cervicali, in quanto il carico non cade nella zona del trapezio, accanto al collo, e nemmeno sulle spalle; ma la tecnica può essere non sicura per il neonato se non viene eseguita a regola d’arte. Consiglio, quindi, di non cimentarsi troppo presto con questo supporto; affidatevi a chi conosce bene la tecnica e può assistervi mentre imparate, anche se avete bambini grandi già in grado di sostenere la testa autonomamente. Apparentemente semplice, il Kanga può, infatti, esporre i bambini a potenziali cadute. Se avete problemi di mastite o ostruzione dei dotti galattofori, consiglio di non utilizzare questo supporto, potrebbe infatti sollecitare con troppa pressione il vostro petto.

Nella mia piccola esperienza di vita in Africa amavo molto vedere le donne portare ovunque e con tanta naturalezza i loro bambini nei Kanga, ma quando ho provato personalmente non è stato un gran successo: questa posizione mi dava fastidio, il peso premeva troppo vicino al seno procurandomi una spiacevole sensazione. Ciò non toglie che altre mamme lo trovino molto confortevole."

Licia Negri, Lasciati Abbracciare, Mental Fitness Publishing

Bere acqua aromatizzata è una di quelle abitudini che, una volta iniziate, ti chiedi come tu abbia fatto a farne a meno fino a quel momento. L'idea, semplicissima, è dare un sapore più deciso e gradevole all'insapore acqua, per far sì che diventi più dissetante, depurativa oppure appetitosa (nel caso in cui bere la semplice acqua risulti difficile: moltissime persone, e moltissimi bambini, non bevono abbastanza, e questo è uno stratagemma per rendere l'assunzione di liquidi molto più gradevole!).

La "ricetta" è semplicissima: scegliete i frutti che più vi piacciono, tagliateli a fettine (o, nel caso di frutti piccoli, lasciateli così come sono) e infilateli in un barattolo o in una brocca. Chiudete il recipiente e mettete in frigorifero a macerare per qualche ora. Il risultato è magnifico: dell'acqua buona, saporita, divertente e salutare, che aiuta a depurarsi e a dare una spinta al nostro organismo!

Ecco 10 ricette per deliziose acque aromatiche: scegliete la frutta che più vi piace per una bevanda dissetante, depurativa e divertente

- Scegliete limone (4 fette), cetriolo (3 fette) e menta in foglie (in abbondanza!) per aiutare il metabolismo e sciogliere i grassi! Il sapore delicato del cetriolo spegne l'acidità intensa del limone, che insieme alla menta crea una bomba di sapore!

(foto 1 http://www.dietoflife.com/best-10-liver-flushing-water-recipes/)

- Il cetriolo è sostituibile con un frutto saporito, dolce e divertente: il lampone. La sua dolcezza contrasterà l'aspro limone e la menta avvolgerà tutto. E non sottovalutiamo le proprietà di questo frutto di bosco: antiossidante, antitumorale e antinfiammatorio. Provate a schiacciarlo prima di affogarlo nell'acqua, per un sapore ancora più deciso.

Foto di Sara Polotti

- Un altro frutto antiossidante molto potente è il mirtillo. Per beneficiare delle sue proprietà e per fare una scorta di vitamina C, preparate un'acqua aromatizzata al mirtillo e arancia, con una manciata di palline e qualche fettina dell'agrume. Anche i colori sono bellissimi, no?

(foto 3 http://diet.allwomenstalk.com/healthy-and-delicious-detox-waters-to-keep-you-cool-and-bloat-free/16)

- Il limone solitamente è alla base di quasi tutte le acque aromatiche, per la sua proprietà dietetica (aiuta moltissimo il metabolismo, bruciai grassi e depura dalle tossine). La lavanda lo renderà molto più piacevole per chi non sopporta l'aspro: mettete qualche ramo nell'acqua (da togliere prima di bere!) oppure realizzate uno sciroppo facendola bollire con un po' d'acqua e zucchero di canna integrale.

(foto 4 http://www.eat-yourself-skinny.com/2012/09/lavender-lemonade.html)

- Ah, le fragole, il frutto preferito. Sono ottime tagliate a fettine per aromatizzare l'acqua! Provate a mixarle con rosmarino e mirtilli. Sapore eccezionale, benefici unici (antiossidanti, vitamina C, azione depurativa del fegato e azione antibatterica su tutti!).

(foto 5 http://yumgoggle.com/strawberry-blackberry-rosemary-infused-water/)

- Il rosmarino si sposa benissimo anche con un altro frutto, anche se l'abbinamento parrebbe azzardato: l'ananas! Questo frutta aiuta a disintossicarsi, a perdere peso e a digerire al meglio.

(foto 6 http://www.rachaelraymag.com/Recipes/rachael-ray-magazine-recipe-search/drink-cocktail-recipes/breathe-easy-pineapple-rosemary-water)

- Frutto tipicamente estivo, buonissimo, incredibilmente succoso, è l'anguria. Tagliatela a fettine, mettetela in una brocca insieme a qualche foglia di menta e innaffiate con il succo di mezzo lime. Irresistibile. E provate a sostituire la menta con il basilico: ancora più intrigante.

(foto 7 http://www.sunnywithachanceofsprinkles.com/2013/06/a-recipe-to-help-you-drink-more-water.html)

- Pesca e amarene: l'una tagliata a fette, le altre a metà (per rilasciare tutto il loro sapore, altrimenti imprigionato dalla buccia). Colore e sapore stupendi!

(foto 8 http://wonkywonderful.com/naturally-infused-flavored-water/)

- Contro i radicali liberi la mora, frutto di bosco dal gusto inconfondibile, è un'ottima soluzione. Abbinatela alla salvia (antinfiammatoria, balsamica, digestiva e antidolorifica!) e lasciate macerare in frigorifero la vostra acqua: acquisterà un incredibile color viola, oltre che essere irresistibilmente buona. (Provate come con i lamponi a spremerne il succo e adagiatele nel'acqua per rilasciare tutto il sapore!).

(foto 9 https://www.evermine.com/blog/saturday-sips-flavored-waters/)

- Mela e cannella: non solo per le torte! Sapore deciso e unico, vitamine B1 e B2 in abbondanza e elementi antiglicemici e anticolesterolo unici grazie alla cannella. Ecco la ricetta: 

(foto 10 http://www.usaerva.com/ervas-e-plantas/agua-saborosa-maca-com-canela/)

Sara Polotti

 

Qualche tempo fa vi parlammo qui di un libro bellissimo e illuminante: "The Danish way of Parenting", di Jessica Alexander e Iben Sandhal, che con semplicità spiega perché i genitori danesi riescono a crescere bambini felici.

La risposta? Semplice, sono felici a loro volta, ma soprattutto fanno loro la filosofia dell'"Hygge", che letteralmente significa "pensare o sentirsi soddisfatti" e che in pratica si applica passando del tempo confortevole in famiglia. Questo tempo confortevole è considerato sacro, e i danesi non ci rinuncerebbero per nulla al mondo!

La casa editrice Penguin ha dichiarato che il prossimo agosto nelle librerie uscirà (in lingua inglese) una nuova edizione del volume, implementata e migliorata. Il concetto principale della nuova versione del libro? Quello dell'attitudine danese genitoriale al reframing!

Dalla Danimarca una nuova regola per la felicità, il "reframing": un'altra regola nordica per essere sereni e crescere di conseguenza figli altrettanto sereni

Letteralmente "reframing" significa "riformulare, ristrutturare". E sono le stesse autrici, in un'intervista rilasciata alla rivista online Mothermag, a spiegare cosa significa questo concetto se applicato alla genitorialità.
Semplicemente, il metodo del reframing danese vuole essere uno sguardo sul mondo un po' più positivo e morbido del solito. L'esempio lampante è la famosa domanda "Com'è il tempo oggi?": se rivolta ad un danese in un giorno di vento e pioggia, egli vi risponderà "non esiste cattivo tempo; solo cattivo abbigliamento!". E, in effetti, ha ragione, no? Un diverso tipo di porsi nei confronti della realtà, insomma.
Fare proprio questo atteggiamento e viverlo in prima persona, dando l'esempio ai figli, significa fornire loro gli strumenti comportamentali necessari per affrontare meglio il mondo: seguendo l'attitudine positiva dei genitori, i bambini diventeranno adulti altrettanto positivi.

Ma non pensate che questo sia un'atteggiamenti di ingenuo positivismo: è un positivismo realistico, il loro! Cercano di tirare fuori da ogni situazione il bello che in essa esiste, dando meno peso ai lati negativi. Ogni cosa della vita ha in sé positività, basta concentrarsi su di essa.

Per rendere il concetto più capibile, le autrici, nel libro, ricorrono ad una metafora in particolare: quella della galleria d'arte. Se state ammirando alla parete un quadro scuro e cupo che vi trasmette immediatamente negatività e pensate di passare subito oltre, potrebbe esserci una guida che invece vi aiuta a capire che soffermandovi un po' di più potrete osservare altri dettagli all'interno della cornice: un raggio di sole, un bambino che ride lontano, un regalo impacchettato nell'ombra. Insomma, quel quadro è in realtà felice e confortante, basta solo guardarlo meglio. Il reframing danese è quindi esattamente questo: soffermarsi un pochino di più senza fermarsi agli aspetti negativi, ristrutturare il proprio pensiero e trovare i lati più luminosi delle situazioni.

Il reframing si attua quindi con l'atteggiamento, ma anche a parole. I genitori danesi cercano di esprimersi (ma a un certo punto lo fanno in maniera automatica e naturale) in modo che le frasi contengano sempre la positività e non la negatività. Le rigirano a favore della felicità, insomma. Non "sono grasso", ma "dovrei mangiare più sano"; non "odio mia suocera", ma "mia suocera è una brava nonna"; non "lo so che la matematica ti fa schifo", ma piuttosto "come sei bravo in italiano!". 

 

Se come noi ami i modi di vivere nordici, probabilmente ti possono interessare anche questi articoli:

Perché i genitori danesi sono felici e crescono figli felici

L'autunno Hygge

Le regole per una vita Hygge

Il Lagom, un nuovo concetto svedese per la felicità

 

10 idee di panini vegetariani

Giovedì, 28 Aprile 2016 12:22

Fare panini imbottiti è prerogativa italiana. Siamo maestri, in questo. Strati e strati di gustosi ingredienti racchiusi in due fette di pane, in cassetta, baguette, ciabatta o specialino che sia. Non solo gli affettati sono però protagonisti dei panini! Anche i sandwich vegetariani, interamente preparati con ingredienti vegetali, si rivelano prelibati, nutrienti e irresistibili.

Ecco 10 idee di panini vegetariani deliziosi: preparate pane, pomodori, tofu, tempeh e mopur per sandwich che fanno venire l'acquolina in bocca

- Un po' all'americana, in sostituzione del panino con uovo strapazzato e bacon c'è la buonissima alternativa veg! Tofu strapazzato e tempeh

Strapazzate il tofu sbriciolato in padella con un po' d'olio e le vostre spezie preferite e preparate il tempeh come fosse pancetta (a striscioline rosolato in padella). Assemblate il vostro panino e gustatevi tutto il sapore di questi ingredienti perfetti che oltre al sapore donano all'organismo il giusto apporto di proteine vegetali.

- Molto italiano e tradizionale è il panino Caprese. I pomodorini, cotti, freschi o secchi, si sposano benissimo con la delicatezza della Mozzarisella, il leggerissimo formaggio a base di riso integrale germogliato. 

Basterà mettere gli ingredienti in due fette di pane tostato, guarnendo poi con un filo d'olio e dell'origano (o, in alternativa, con foglie di basilico fresco).

- I pomodorini secchi, oppure quelli cucinati Confit, si possono utilizzare anche per un'altra ricetta-panino.

Imbottite con questi una bella ciabatta fragrante, completando con del pecorino in scaglie e del basilico, per un gusto più deciso ma altrettanto italiano.

- Finalmente li si trova nei supermercati più forniti e non solo nei negozi specializzati, quindi è bene approfittarne: gli affettati Mopur sono interamente vegetali, biologici e vegan, a base di grano e ceci. Il taglio è sottilissimo e il sapore davvero ottimo, e sostituiscono alla perfezione i pericolosi insaccati.

Potete farci dei panini che alla vista possono sembrare tradizionali, ma che nel gusto e nella salubrità non hanno eguali. Abbinateli con olive, insalata fresca o semplici salse fatte in casa (come la maionese o la senape), per picnic o pause deliziose.

- L'avocado è buonissimo, ha una consistenza favolosa e si sposa un po' con tutto. 

Potete tagliarlo a fette oppure spalmarlo sul pane con la forchetta e abbinarlo a della ricotta (anche in versione guacamole, frullato insieme a cipolla rossa e lime). Oppure osate adagiando tra uno strato e l'altro dei fichi a fette!

- Vi piace l'hummus? Anche a noi. Si tratta di un sempice mix di ceci, salsa tahina, olio e lime (che potete però creare anche in versione carote o barbabietole!) che diviene salsa perfetta. 

Spalmatelo nel pane, che poi farcirete con broccoli saltati in padella oppure con del radicchio rosso. Gnam!

 

Ma i panini non sono solo salati! Ecco 4 idee di panini dolci, sani e buonissimi, perfetti per le merende!

- Panini con crema di cioccolata homemade: un evergreen che i bambini (e non solo) amano sempre

- Panini con burro di frutta secca Noberasco: dopo aver realizzato un meraviglioso burro di frutta secca seguendo la nostra ricetta, spalmiamolo su del pane tostato. Gustiamolo così o con delle gocce di cioccolato o con della frutta fresca e un filo di miele. Ottimo l'abbinamento di burro di mandorle, frutti di bosco e miele.

- Miele: niente di meglio di un panino farcito con miele e granella di noci! Puoi acquistarle qui!

- Un ingrediente ancora poco conosciuto ma davvero buonissimo è il malto: provate a spalmare questa crema simile al miele per consistenza su una fetta di pane, magari tostata, ne rimarrete entusiasti!

La redazione di mammapretaporter.it

Chi ha detto che le principesse devono essere perfette, pettinatissime, senza difetti, docili, gentili e iper femminili? Perché non possono essere vere persone del nostro mondo che con il loro essere normali, fragili e uniche hanno cambiato un pochino i parametri di bellezza, di forza e di femminilità?

Au revoir Cenerentola, arrivano le AntiPrincipesse: Frida Kahlo apre la strada alla nuova concezione di femminismo per bambine

Ombretti azzurri brillanti, abiti sfarzosi da ballo, scarpette col tacco, di cristallo o meno: siamo cresciuti tutti (o meglio, tutte) con questa immagine standard e un po' noiosa della principessina che anela al matrimonio, al principe, alla regalità. Certo, qualcosa sta cambiando sul fronte principesco per bambine. Pensiamo a Brave, la ribelle dai capelli rossi che più che l'amore cerca la liberazione del suo popolo. Ma siamo sempre lì. Sono personaggi inventati, lontani nella storia, irreali nel loro voler essere coraggiosamente eroici.

Ma finalmente per i nostri bimbi e bimbe c'è una nuova collana di libri, fantastica, favolosa, che si porrà come pietra miliare per una nuova letteratura dell'eroismo principesco e della parità dei sessi: le "AntiPrincipesse" sono arrivate! Dimenticatevi le storielle inventate e le femmine tutte lustrini e chignon.

Di personaggi femminili veri, reali che hanno cambiato il mondo ce ne sono a bizzeffe. Perché quindi non raccontare queste, di storie, ai nostri bambini? Mica favolette, qui si parla della vita vera.

Non immaginatevi nulla di serioso, borioso o buonista. Il primo libro della collana mostra subito in tutto il suo splendore l'unicità, l'originalità e la meravigliosità del progetto.

La prima protagonista? Frida Kahlo. Artista tormentata, nota per i suoi autoritratti e per il suo bizzarro vestire con gli abiti tradizionali del suo Paese, il Messico, Frida si può considerare una delle donne artiste più importanti della storia e del secolo scorso. Non una principessa nella sicurezza del suo castello; una donna con le mani sporche di pittura, con le gambe un po' rovinate e con un accenno di baffetti che, beh, non si può fare a meno di notare.

Rapsodia Edizioni ha voluto portare in Italia il progetto delle Antiprincipesse nato in Argentina (per Editorial Chirimbote), presentando come primo step la storia di Frida come una favola interattiva per bambini, con illustrazioni vivacissime e divertenti che acchiappano subito l'occhio.

Nadia Fink, l'autrice dei testi, racconta che l'intento è quello di proporre ai bimbi un modello diverso da quello tradizionale di donna, soprattutto europeo: una femmina che aspetta il suo principe pulendo casa e che, una volta trovato, si dedica solo ai figli e al "vissero felici e contenti". 

Le donne vere non sono così, e di esempi ce ne sono moltissimi, a partire da Frida Kahlo, che attraverso la sua vita e la sua arte ha sempre tentato di spiegare e cambiare il mondo, senza sottomettersi agli uomini, senza anelare ad una vita sbrilluccicosa e perfettamente ordinata.

I soggetti (il secondo pubblicato in Argentina, ma non ancora qui, è la cantante, poetessa e pittrice Violeta Parra) divengono anche pretesto per narrare ai bambini i veri problemi e le questioni più importanti: la vita reale delle antiprincipesse ha toccato temi importanti come la depressione, la maternità, la sessualità, la parità di genere, e questi libri illustrati (ideali per i bimbi dai 6 anni, ma non obbligatoriamente!) divengono strumento perfetto per affrontarli con delicatezza.

 

 

In tv scorrono continuamente, sopratutto in estate, pubblicità molto accantivanti di bevande di yogurt alla frutta, specifiche per bambini. Ecco cosa contiene il classico fruttolo da 50 g:

Formaggio fresco leggero: 38,5 g
Purea di frutta e purea concentrata di frutta: 2,o g (ovvero la punta di un cucchiaino)
Zucchero aggiunto: 6,3 g* circa (ovvero un cucchiaino)
Zucchero naturalmente presente nel formaggio: 1,7 g* circa
Addensanti, coloranti e altro: 1,5 circa

(Fonte autosvezzamento.it)

Come potete notare la quantità di frutta presente è inesistenze, lo zucchero bianco e il formaggio invece ne sono la base. 

Ecco allora la ricetta per le bevande di yogurt alla frutta: come farle in casa e ottenere delle merende deliziose

Sappiamo che gli estratti o succhi vivi fanno davvero bene: è utile quindi abituare i nostri piccoli fin dallo svezzamento a berli. 

Ecco 12 idee di estratti per fare merenda: ricette di succhi vivi di frutta e verdura perfetti per bambini 

 

1. Succo arancioso

- 1 arancia

- 1 carota

- 1 mandarino

 

2. Agrumiamo

- 1 arancia

- 1 mandarino

- 1/2 pompelmo

 

3. Verde detox

- 10 spinacini

- 2 mele

- 2 cm di gambo di sedano

 

4. Principessa Emma

- 2 mele

- 1/3 di barbabietola (se possibile cruda)

- 1 pezzetto di finocchio

 

5. Paesi lontani

- 1/3 ananas

- latte di cocco

 

6. Tommy boy 

- 1/3 ananas

- 1 mela

- 1 zucchina

 

7. Acido folico

- 15 spinacini

- 1/3 ananas

- 2 mandarini

 

8. Fresca estate

- 1 pesca

- 2 prugne

- 1/3 ananas

 

9. Arancio d'estate

- 1 pesca

- 1 albicocca

- 1 carota

 

10. Freddo inverno

- 1 pera

- 1 kiwi

- 2 mele

- 1 foglia di cavolo

 

11. Viola antiossidante

- 2 foglie di cavolo viola

- 2 mele

- 1/2 melograno

 

Per portare a scuola o a passeggio i nostri estratti vi consiglio questa bottiglietta: http://www.estraggo.it/negozio-estraggo/accessori-estraggo/bottiglia-ecologica-estraggo. Studiata specificatamente per mantenere intatti i nutrienti dei succhi vivi è provvista anche di una apposita copertura che protegge ulteriormente la bottiglia http://www.estraggo.it/negozio-estraggo/accessori-estraggo/cooler-copri-bottiglia.

L'acido folico è un nutriente necessario per tutti, in particolare risulta fondamentale in gravidanza: l'acido folico è infatti indispensabile nella produzione di globuli rossi e nella prevenzione di alcune forme di anemia ma anche per  prevenire malformazioni fetali come spina bifida, disfunzioni cardiache e neurologiche.

Ecco allora un succo perfetto per fare il pieno di vitamina B9: l'estratto all'acido folico per la gravidanza

 

 

Questi biscotti sono davvero una conquista: sono senza zucchero, senza farine quindi adatti anche celiaci e vagan (io vi propongo anche la versione con l'uovo). 

Ecco la ricetta dei biscotti gluten free e vegan cocco e limone: come realizzare dei biscotti paleo e vegan perfetti per merenda

Da qualche tempo ci siamo innamorate della fotografia neonatale: grazie ad Afineb, associazione di donne fotografe che vogliono diffondere questo nuovo tipo di scatti, sappiamo che la ritrattistica di famiglia non è più statica e tradizionale come un tempo, ma si sta trasformando in qualcosa di magico. I fotografi per bambini ormai si stanno adeguando alle nuove tendenze e il risultato sono immagini immortali ed eterne in cui i bambini, specialmente quelli appena nati, si mostrano in tutta la loro meraviglia.

Piccoli corpi elastici che sembrano ancora nella pancia della mamma, rannicchiati e coccolosi; occhietti chiusi in dolci nanne indisturbate; sguardi nuovi su un mondo sconosciuto: le fotografie dei bebè appena usciti dal ventre materno sono bellissime, vero?

Ma come si svolgono i servizi fotografici ai neonati? Una domanda che ci siamo poste e alla quale Afineb, con tutta la sua professionalità, dà la risposta

Innanzitutto, l'intento di un fotografo durante una "sessione neonato" è quello di fermare il tempo e immortalare gli attimi di bellezza unica che caratterizzano i primi giorni di vita dei bambini. I loro corpicini, ancora flessibili e quasi "uterini", si prestano alle pose più dolci, e approfittarne significa ottenere bellissime fotografie che resteranno per sempre ai genitori.

Solitamente, i bambini devono avere tra i nove e i quindici (al massimo venti!) giorni di vita, proprio per cogliere la flessuosità di un corpo che piano piano si trasformerà. E, da non sottovalutare, solitamente in questi giorni le colichette non sono ancora comparse: un vantaggio non da poco, se si pensa ad una sessione fotografica che richiede un minimo di immobilità, no?
La prima cosa fondamentale è la sintonia con il bambino (e con la famiglia). Il fotografo con delicatezza cerca di entrare in empatia con il piccolo con il quale nelle poche ore di servizio creerà un legame unico, necessario a cogliere l'emozione, la bellezza e l'unicità del piccolo essere umano. Ma anche con mamma e papà: tranquilli loro, tranquillo il piccoletto.

Regole imprescindibili sono naturalmente il rispetto della sicurezza e del benessere del bambino, che sarà in ogni caso costantemente in contatto con i genitori, presenza necessaria e irrinunciabile. In questo modo anche loro, con gli occhi sempre sul loro bimbo, possono rilassarsi e vivere in completa serenità un momento speciale e irripetibile, che può trasformarsi in un'occasione per fermarsi un attimo ad osservare tutti i dettagli del proprio figlio senza le pressioni e i milioni di cose da fare tipici dei primi giorni fuori dall'ospedale e da un'angolatura diversa: gli occhietti chiusi che sognano, le pieghe del corpo, i tratti perfetti e le somiglianze!

Affidarsi ad un fotografo specializzato significa proprio questo: essere sicuri che la sessione sia sicura, serena e professionalmente ineccepibile. I professionisti della fotografia neonatale sanno infatti come trattare con i piccoli e con i genitori, sono consapevoli della delicatezza del momento, ed entrando in sintonia con la famiglia possono assicurare il più tranquillo svolgimento del tutto, consigliando anche i neogenitori, guidati da mani esperte.

Il bimbo viene così adagiato sullo sfondo in studio, sempre accompagnato con delicatezza e sensibilità di tocco; viene protetto, controllato e assicurato; viene conosciuto, in modo da capire quando è a proprio agio, quando raggiunge il benessere, quando le posizioni sono a lui consone. E, non ultimo, viene osservato per coglierne tutta l'unicità.

Ma, da parte sua, cosa devono fare una mamma e un papà per essere sicuri che la sessione si svolga nella maniera più dolce e tranquilla possibile?

Innanzitutto, quando allattato, è bene ricordare che un bambino mangia tutto ciò che assume la mamma; nei giorni precedenti è quindi bene fare attenzione ai cibi ingeriti: meglio che non siano troppo pesanti, altrimenti potrebbero insorgere leggeri mal di pancia o fastidi che renderebbero il bambino più irritato e irritabile.

Poiché gli scatti più magici (e in effetti i preferiti dai genitori) sono quelli dei bimbi profondamente addormentati, accoccolati in morbidi sfondi o tra le mani di mamma e papà, nelle due orette precedenti la sessione è consigliato evitare di lasciare il bimbo addormentato o in un ambiente troppo tranquillo. Meglio riempirlo di stimoli, giochi, giostrine sopra il lettino e suoni (cantategli, parlategli, fate smorfie davanti al suo viso!), di modo che una volta in studio sia più propenso ad addormentarsi, o, comunque, sia molto più tranquillo e docile.

Anche per questo le sessioni durano abbastanza a lungo: il fotografo sa che deve seguire i ritmi del bambino, senza sforzare o imporre nulla. Genitori, evitate quindi di prendere troppi appuntamenti durate la giornata designata: ci sono bimbi che si addormentano subito, che sono bravissimi, che non fanno storie; altri, tuttavia, hanno bisogno di più tempo per adattarsi all'ambiente.

E se non fa il bravo? Non preoccupatevi, il fotografo si prende proprio per questo tutto il tempo che serve. Basta che voi ne siate consapevoli e non vi agitiate; vostro figlio ha un legame profondissimo con voi, soprattutto nei primi giorni di vita. Se quindi siete nervose pensando "farà il bravo? Riusciremo?", o avete troppe aspettative ("dormirà, vero?"), lui lo sentirà, e di conseguenza sarà davvero più difficile!

Nelle ore precedenti state quindi rilassate, mamme, e quando arrivate in studio vivete il momento come giusto che sia: in serenità. Sarà come andare a bere il caffè con un'amica: mentre voi chiacchierate, mentre gli fate le domande che vi balzano in testa (il fotografo è lì anche per questo!), mentre vi mettete reciprocamente a vostro agio, il bimbo sentirà questo vostro stato d'animo, saprà che non ha niente da temere, che quello è un ambiente sicuro e intimo e, di conseguenza, si addormenterà profondamente e docilmente.

Semplice, no? E da questi consigli si evince soprattutto una cosa: sempre meglio (anzi, d'obbligo!) affidarsi all'esperienza di mani esperte, di professionisti che sanno come trattare con creature così fragili e delicate. E per questo c'è Afineb, non dimenticatevene!

Sara Polotti

 

Foto Credits: Federica Purcaro Photography

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