Ikigai, ovvero trovare una ragione per vivere secondo la cultura giapponese

Chi legge libri giapponesi, che siano saggi o romanzi, sa che questi sono impregnati di una piacevolissima quiete e di un senso di calma inconfondibili. E anche quando si parla di tragedie, tristezza o sentimenti negativi esiste sempre un atteggiamento positivo in fondo al nero e tutto viene comunque vissuto con la calma quieta che pervade tutta l’atmosfera giapponese.

Recentemente abbiamo conosciuto un concetto che ci conferma tutto questo e che fa parte degli atteggiamenti che da millenni i giapponesi adottano nei confronti della vita. Si chiama Ikigai ed è un validissimo aiuto per focalizzare la propria vita e renderla più piena.

Ikigai, ovvero trovare una ragione per vivere secondo la cultura giapponese: come trovare uno scopo di vita ogni mattina può cambiare la vita, prendendo spunto dal popolo nipponico

Proprio come l’Hygge e il Lagom, che però vengono dalla cultura nordica, l’Ikigai è una filosofia di vita che possiamo seguire per migliorare il nostro vivere e per trovare una felicità semplice e duratura. Viene dal Giappone e ha una tradizione millenaria proprio come il suo popolo.

Esiste anche un libro, scritto da Bettina Lemke ed edito in Italia da Giunti, “Ikigai, il metodo giapponese - Trovare il senso della vita per essere felici” (che potete trovare qui). Ma per capire subito di cosa stiamo parlando proviamo a sintetizzare un po’ i concetti di questo Ikigai.

L’Ikigai può essere tradotto letteralmente (anche se non c’è un significato univoco e perfetto) come “ragione di vivere”, “ragion d’essere”. Viene da Iki, cioè “vita”, e Gai, “scopo”. Insomma, l’Ikigai è qualcosa per il quale viviamo, il nostro scopo, e può essere una persona (non a caso questa parola viene riferita spesso al proprio innamorato, in Giappone), un sentimento, un lavoro, una passione. E con questo termine i giapponesi riescono a racchiudere moltissimi significati, dalla ragione per cui ci alziamo dal letto alla mattina fino a ciò che vogliamo realizzare nella vita (quindi lo scopo), dalle nostre passioni a ciò che facciamo per il mondo nel nostro piccolo.

Questo qualcosa per il quale ci alziamo la mattina è diverso per ognuno di noi. Quando abbiamo ben focalizzato il nostro Ikigai è più semplice alzarsi dal letto ma soprattutto si affronta la quotidianità con uno spirito positivo e in maniera natura si tenta ogni giorno di rendere la propria esistenza significativa, per noi stessi e per gli altri.

L’utilità dell’Ikigai è semplice: la felicità è un sentimento umano, una condizione, un sentire che tuttavia non è permanente o eterno ma solitamente va e viene a seconda del periodo nel quale ci troviamo. Tenendo sempre presente il nostro Ikigai, invece, questa felicità sarà permanentemente presente, sarà sempre lì di fronte a noi a prescindere dalle difficoltà e ci aiuterà a superare tutto in maniera più positiva, ma soprattutto propositiva.

Come trovare, dunque, l’Ikigai? Innanzitutto, dobbiamo pensare con intensità a ciò che amiamo veramente nella nostra vita, più di tutto. Incrociamo poi questa passione con la nostra bravura, con il contributo che questa passione dà agli altri e con i valori che ci accompagnano nella vita, quelli ai quali ci ispiriamo e che cerchiamo di seguire sempre. E anche con la possibilità di essere pagati per questa passione. Solo in questo modo l’Ikigai sarà davvero una vocazione, una passione, una missione e una professione.

C’è poi l’intenzione. Perché il nostro Ikigai deve essere inseguito intenzionalmente, volontariamente, con convinzione. Bisogna applicarsi e non lasciare che ci scorra addosso. Dobbiamo impegnarci. Solo così saremo completi e soddisfatti. E non solo dal risultato, ma anche dalla strada che intraprendiamo per cercare di arrivare a quel risultato. Perché la felicità non è data dal mero raggiungimento dell’obiettivo ma soprattutto da ciò che il nostro Ikigai ci dà ogni giorno, lungo il percorso che intraprendiamo e che è la nostra vita.

Giulia Mandrino

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