Quando fa davvero troppo freddo per uscire con i bambini?

Prima di inoltrarci in questo discorso, c’è da chiarire una cosa (che confermano anche i pediatri di Uppa): in inverno è sempre e comunque meglio stare all’aria aperta, rispetto agli ambienti chiusi. Perché se la preoccupazione maggiore dei genitori durante la stagione fredda sono i malanni dei bambini, dobbiamo sapere che in realtà è molto più probabile buscare qualche influenza infettiva al chiuso, negli ambienti piccoli e poco areati, caldi a causa del riscaldamento (che secca le mucose).

“L’aria aperta è il posto migliore per proteggere i bambini”, dicono da Uppa. Anche perché all’aperto il rischio di incappare nelle goccioline degli starnuti della gente si riduce moltissimo! Basta, come diciamo sempre, vestirsi adeguatamente! “Non esiste cattivo tempo, solo cattivo abbigliamento”, come dicono nei paesi nordici.

Bene, detto questo, quando il freddo è davvero gelido, è giusto domandarsi se sia “troppo freddo” per i bambini. Parliamo di quando le temperature raggiungono lo zero, o addirittura scendono al di sotto dello zero. Quando nevica, quando c’è ghiaccio, quando anche noi adulti facciamo fatica a sopportare le temperature così basse.

Quando fa davvero troppo freddo per uscire con i bambini: come regolarsi quando le temperature scendono per non rinunciare alle passeggiate e alle attività outdoor

Come dicevamo, l’aria aperta, anche e soprattutto in inverno, è un toccasana, tanto per gli adulti quanto per i bambini, che stimolano il sistema immunitario e soprattutto allontanano i rischi dei contagi che si verificano quasi sempre negli ambienti chiusi, caldi e poco areati.

Ma quando fa super super super freddo, possiamo portare i bambini all’aria aperta? Dipende.

Ciò che dobbiamo tenere a mente è che i bambini hanno una capacità di auto-regolazione della temperatura corporea ridotta, rispetto a noi adulti. I neonati, soprattutto, hanno meno grasso sottocutaneo, e, non ultimo, non hanno ancora sviluppato la capacità di “tremare dal freddo”, un’azione involontaria del nostro corpo che permette di produrre un po’ di calore. Di conseguenza, i bambini, specialmente quelli più piccoli, soffrono le temperature basse più degli adulti. E il rischio, a livelli estremi, è l’ipotermia.

Ma stare all’aria aperta è un’attività meravigliosa, benefica e insostituibile, quindi basta sapere bene quando possiamo o non possiamo uscire, e come riconoscere i segnali del corpo dei nostri bambini.

In generale, il freddo può cominciare ad essere considerato “troppo” quando scende sotto allo zero. Non è vietato uscire, ma è bene non fermarsi fuori troppo a lungo. Mentre dovrebbe essere bene stare in casa quando i gradi cominciano a scendere sotto i -6.

Quando usciamo al freddo, in ogni caso, basta qualche accorgimento, partendo dall’abbigliamento.

Come per gli adulti e per i bambini più grandi, l’abbigliamento fa moltissimo. Vestirsi a strati per stare bene al caldo anche all’esterno è la chiave, ma allo stesso tempo non dobbiamo incorrere nella situazione opposta, ovvero surriscaldare troppo i nostri bambini (che è pericoloso quanto l’ipotermia). La regola-base è questa: possiamo vestire i nostri bambini con uno strato in più rispetto a quello che indossiamo noi. E, una volta fuori, se abbiamo freddo e aggiungiamo strati li aggiungiamo anche a loro, se abbiamo troppo caldo e sudiamo li togliamo anche a loro.

Se il bambino è nel passeggino, poi, possiamo aggiungere una coperta di lana sopra al sacco termico.


Importantissimi sono anche il cappellino e le manopole, ovvero i guanti senza dita: le estremità del corpo sono quelle più sensibili, e averle al caldo è fondamentale.

Infine, ecco una guida importantissima per riconoscere nei nostri bambini i segnali di ipotermia. In questo caso, ci troviamo in una situazione pericolosa, ed è necessario recarsi al pronto soccorso più vicino.

I segnali di ipotermia nei bambini sono il tremare dal freddo (dal momento che i neonati non tremano, normalmente!), un respiro lento, i suoni strascicati, le azioni goffe e maldestre, energia azzerata, sonno eccessivo, confusione, perdita dei sensi e pelle molto arrossata e fredda (soprattutto nei bambini più piccoli). Se la pelle diventa bluastra o giallastra, la situazione è ancora più grave, e parliamo di congelamento.

Questi segnali non vogliono essere assolutamente un deterrente alle uscite in inverno, anzi. Conoscerli serve per essere più consapevoli, e per essere preparati. Fino agli zero gradi usciamo tranquillamente, vestiti adeguatamente a strati, aggiustandoli in base alle sensazioni. Fino ai -6 facciamo attenzione, stando fuori il meno possibile ma godendoci l’aria fredda e frizzante. E oltre i -6, beh, godiamoci il calore degli ambienti interni!

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Sara

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Cecilia

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