Tutto quello che ti serve per allattare al seno in serenità

La scelta del “per quanto allattare” è sicuramente una decisione personale e famigliare che ogni mamma prende in base a tanti fattori (e non dovrebbe in alcun modo considerare i consigli delle varie zie Ignazie che pensano di sapere tutto, dal fatto che “la mamma non ha il latte” al fatto che “se non allatti”, sei una mamma di serie B). Non c’è un “giusto e uno sbagliato” quando si tratta di allattamento, esistono al limite consigli e pareri e, unica certezza confermata anche dalla comunità pediatrica, è che l’allattamento al seno è la scelta di alimentazione più sana tra tutte.

Detto questo, non è da colpevolizzare la mamma che non allatta o quella che allatta fino allo svezzamento, senza proseguire per un tempo lunghissimo.


Quando si decide di allattare si sa che si andrà incontro a qualche difficoltà. Il problema è che spesso queste difficoltà condizionano le mamme che in un primo momento avevano deciso di allattare al seno, quando talora basterebbe un po’ d’aiuto da parte di personale esperto o qualche accorgimento che faciliterebbe la situazione.


Ecco quindi 9 consigli che potranno servirvi durante la vostra esperienza di allattamento al seno, rendendo l’esperienza più facile e serena, il più a lungo possibile.

Tutto quello che ti serve per allattare al seno in serenità: 9 consigli per rendere l’allattamento al seno facile e per praticarlo a lungo

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1) La prima regola, che vale un po’ sempre per ogni aspetto della vita (e in questo caso ancor di più) è informarsi. Ma soprattutto, farlo tempestivamente, non quando il bambino è già nato. Arrivare al parto impreparate potrebbe portare ad un’altra conseguenza: l’ansia dovuta al fatto, per esempio, che il bambino non si attacca al seno subito. Informarsi in quel momento è sconveniente, perché lo si fa spesso in fretta, quando invece, al contrario, facendolo prima possiamo prenderci tutta la calma del mondo, valutare i corsi, le informazioni che ci propongono, conoscere esperti e capire davvero cosa ci servirà e cosa aspettarci fin dai primi momenti.

2) La seconda regola riguarda le prime ore di vita del bambino, indispensabili per costruire il rapporto d’allattamento tra mamma e bambino. Tenete il bambino il più possibile a contatto con voi, vicino al seno scoperto, coccolandolo, lasciate che sia lui a trovare il capezzolo, in maniera naturale e spontanea, lasciandogli tutto il tempo di cui ha bisogno. Questa condizione favorirà l’attaccamento, che sarà aiutato anche da tutti gli ormoni prodotti durante il parto, fatti apposta per questa situazione!

3) Come per le prime ore, la vicinanza mamma e bambino è fondamentale anche con il passare dei giorni, perché nel primo periodo post parto la produzione di latte avviene conseguentemente allo stimolo della poppata. In altre parole: allattando spesso si produce più latte. Ecco perché è buona abitudine stare molto vicini nei primi tempi, in modo che la mamma impari a leggere i segnali della fame e del desiderio di suzione del suo bambino. E’ meglio attaccare il bambino subito, non quando piange (il pianto, infatti, arriva come ultimo segnale, e il bambino, stanco e nervoso, potrebbe anche fare più fatica a succhiare).

4) No a orari programmati: una regola che a molte parrà strana, ma che gli esperti hanno convenuto essere tipica del neonato nelle prime settimane. La tendenza in passato era quella di dare un orario fisso alle poppate, attualmente si è capito che è una pratica un po’ controproducente perché genera ansia nella mamma (quando il bambino non li rispetta) e perché il corpo del bambino sa esattamente quando è ora di nutrirsi, e imporre un orario non ha senso.

5) Per lo stesso motivo (evitare il più possibile l’ansia dovuta a regole troppo rigide che sanno molto di “vecchio”), non controllare sempre il peso del bambino più volte al giorno. Una volta i pediatri consigliavano di procedere con la doppia pesata prima e dopo la poppata, ora sappiamo che la crescita varia moltissimo nel corso delle 24 ore e che il corpo del bambino si assesta piano piano. Quindi diminuiamo le pesate in favore della serenità: un controllo del peso in meno non sarà di certo l’unico elemento che indica la crescita corretta del bambino.

6) Un’altra situazione frequente è la difficoltà nella fuoriuscita del latte materno dal seno. Un valido aiuto lo forniscono i massaggi specifici, fatti con movimenti circolari che vanno dall’attaccatura del seno fino al capezzolo. Allo stesso modo in cui la poppata stimola la produzione del latte, infatti, il massaggio delicato agisce come stimolo, aiutando la mamma in maniera dolcissima.

7) Altro metodo che va a vantaggio del flusso del latte sono gli impacchi caldi prima dell’allattamento. Al contrario, degli impacchi freddi saranno utili se il seno risulta infiammato. Può capitare, infatti, che le poppate provochino rossore o gonfiore e che ci sia bisogno di qualcosa di lenitivo e antinfiammatorio.

8) Il timore delle mamme è quello di non avere più latte. Se infatti i primi tempi il seno era gonfio e turgido, pian piano la mamma lo nota più svuotato. Niente paura: sono cambiamenti normali dovuti agli equilibri tra produzione e bisogno del bambino, come durante i primi giorni, in cui le continue poppate stimolano la produzione del latte. Ecco perché dobbiamo continuare a seguire i bisogni del bambino percependo la loro voglia di poppare, senza orari o regole ma solo con l’istinto. Oppure, talora, siamo semplicemente un po’ disidratate: in questo caso è utile bere almeno due litri di acqua al giorno. Esistono anche integratori naturali in grado di stimolare la produzione di latte da parte del nostro organismo (come ad esempio piùlatte” di Humana, che è a base di cardo mariano - antiossidante e depurativo -, fosfatidilserina e galega officinalis, dalla funzione galattogoga, ovvero benefica per la secrezione del latte materno). E’ utile tenere sotto controllo anche i livelli di stress: rilassatevi, e come in un circolo virtuoso ci guadagnerà anche la produzione di latte.

9) Infine, il consiglio per eccellenza: seguite il vostro istinto e il vostro buon senso, decidete sempre voi ciò che è meglio per il vostro bambino, senza dare peso ai consigli non richiesti che vi arriveranno da ogni parte. Le nonne e le zie, le amiche e le semplici conoscenti lo faranno anche in buona fede, ma non sono esperte e non sanno che la loro pressione potrebbe davvero compromettere il vostro allattamento. “Fate entrare i consigli da un orecchio e fateli uscire dall’altro, sorridendo e sapendo dentro di voi che nulla di ciò che diranno potrà scalfirvi!”

Giulia Mandrino

 

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