Dimmi che parto vuoi e ti dirò chi sei

Mercoledì, 08 Luglio 2015 16:25

A: “Farai il parto naturale?”

B: “Bè, certo! E’ ovvio! E non chiederò mai l’epidurale, voglio che tutto sia naturale al 100%!”

C: “Sei matta?! Io non ci penso neanche, voglio che mi droghino, di sciropparmi il dolore non ci penso neanche…siamo nel 2015, dobbiamo ancora soffrire per il parto?”

D: “Io partorirò in casa con le mie ostetriche, la mia doula e mio marito, nella vasca, coi petali di fiori, danzando e cantando… In ospedale non mi ci vedranno mai, neanche dipinta!”

E: “Guarda, a me proprio invece di non sapere quando nascerà, di farmi il travaglio e di dover far uscire una testa da là sotto…no no no, scelgo io come e quando, mi farò addormentare, un bel taglio sulla pancia, qualche punto, antidolorifici, e chi si è visto si è visto.”

F: “A me l’unica cosa che interessa è non fare l’induzione. Per il resto...” Idee, desideri, sogni, progetti.

La maternità, insieme al grande ed irripetibile momento della nascita, è un evento che travolge e sconvolge: non saremo più le stesse, la nostra vita cambierà, una nuova creatura prenderà spazio nella nostra casa, nel nostro cuore e nei nostri pensieri quotidiani. Mettere alla luce un figlio, lo sappiamo, passa attraverso l’esperienza dell’ambivalenza: il test è positivo…e mi sento insieme felice e terrorizzata! Porto dentro di me la vita, il mio corpo si trasforma…eppure a tratti mancano le forze, mi dicono che la gravidanza non è una malattia, ma a volte sono così stanca, specie la sera ho tanto bisogno di riposare… Sono felice della mia pancia cresce, ma non mi riconosco più, non so mai cosa mettermi…mi chiedo se il mio compagno mi trovi ancora attraente. Le ultime settimane mi sento enorme, ho tanta voglia di conoscere e finalmente vedere il volto di mio figlio…eppure ho un po’ di paura, il travaglio, le contrazioni, il parto…una nuova vita ci aspetta…che turbine di emozioni! Le montagne russe emotive accompagnano la trasformazione da figlia a madre. Potrei sentirmi tanto strana a volte…eppure capita a tante, tante donne nella mia stessa situazione. Così come a tutte le mamme capita di fantasticare, pianificare o ideare il proprio parto ideale: naturale o cesareo, in ospedale o in casa, in un centro di terzo livello con la terapia intensiva neonatale o in casa maternità, con o senza epidurale, e via dicendo. Di fronte ad un evento tanto importante, penso sia normale porsi delle domande. Come vorrei accogliere il mio bambino? Quali emozioni, sensazioni, circostanze vorrei mi accompagnassero in quel momento? Chi vorrei accanto a me? Cosa mi farebbe sentire sicura? Sogni e progetti circa il momento dell’accoglienza del proprio bambino sulla terra possono aiutarci a capire, ad esempio, in quale direzione muoverci per la scelta del luogo del parto e delle persone che saranno presenti sulla scena: una mamma che desidera il taglio cesareo non andrà certo in cerca di un team ostetrico per l’assistenza del parto in casa, così come la mamma idealmente più affine ad un approccio natural non andrà a partorire nella clinica nota per l’eccessiva medicalizzazione del parto. Dialogare con l’equipe e richiedere statistiche circa le procedure assistenziali (tagli cesarei, VBAC – parto vaginale dopo cesareo, uso di ventosa e kristeller, protocolli di induzione per gravidanze protratte oltre il termine o per la rottura delle acque fuori travaglio, tasso di episiotomia…ecc ecc) è un passo intelligente per conoscere il modus operandi di una struttura, senza basarsi sul sentito dire o sui racconti della vicina di casa. Un esempio su tutti, molte donne ancora oggi rifiutano di partorire all’ospedale San Gerardo di Monza (MB) perché “se vuoi l’epidurale non te la fanno”…senza tuttavia essere a conoscenza del fatto che i protocolli sono ormai cambiati ed entrati in vigore a pieno regime, e il servizio di partoanalgesia viene garantito anche in questa struttura. Porsi domande, ricercare ed effettuare una scelta consapevole non è tuttavia sinonimo di sapere come andrà il proprio parto. Che intendo dire? Che una mamma assolutamente pro natural potrebbe trovarsi nelle condizioni di richiedere l’epidurale o di affrontare un taglio cesareo, una mamma organizzatasi per il parto in casa potrebbe necessitare dell’assistenza ospedaliera al parto, o ancora, ad esempio, una mamma in lista per cesareo elettivo programmato per sua scelta personale potrebbe fare una parto vaginale contro ogni proprio progetto per il semplice fatto che il suo bambino ha deciso di venire al mondo prima, nel modo a lui più congeniale. La maternità richiede apertura e accoglienza, due cose per cui la nostra società non ci prepara affatto. “Sei incita? Smetti di fare questo e quello, controlla a destra e a sinistra, stai attenta, mi raccomando!”. “Hai partorito? Non tenerlo sempre in braccio, se te lo chiede tu resisti che piange e si fa i polmoni, altrimenti lo vizi e poi non te lo levi più di dosso. Mi stai dicendo che ti chiede la tetta ogni ora?? Ma stai scherzando, non va assolutamente bene!”…continueranno imperterrite la Zia Ignazia e tutte le sue amiche, reduci da decenni di condizionamenti culturali. “Che c’entra tutto questo, con i miei progetti sul mio parto?!” Non possiamo programmare come andrà la nascita del nostro bambino. Possiamo semplicemente restare in ascolto ed accogliere i segnali, passo dopo passo, insieme alle nostre paure, i nostri sogni, i nostri desideri. Abbiamo il diritto ed il dovere di informarci ed effettuare scelte per la nostra salute, ma non possiamo avere il controllo su un evento che ci richiede solo apertura, abbandono e fiducia. Fiducia in chi? In noi stesse, come esseri umani ancor prima che donne. Fiducia nel nostro corpo di donne e di madri. Fiducia nel nostro bambino, protagonista attiva nell’avvio del travaglio, nel suo svolgimento e nel parto stesso. E se qualcosa dovesse andare diversamente da come previsto? Siamo chiamate ad accogliere. A credere che le cose non possono andare né bene né male, che andranno comunque, insegnandoci qualcosa. Non possiamo sapere quale sarà la nostra storia di domani. E se domani ci sarà dolore, potremo essere guidate per risanare le ferite del corpo e dell’anima, le ferite che hanno creato quello strappo apparentemente insanabile tra una cosa tanto maestosa come la nascita di un bimbo, e la devastazione che avvertiamo dentro, nella carne, in fondo al cuore. Oppure potremo meravigliarci di come una cosa tanto ripudiata e detestata ci sarà di aiuto, un passo fondamentale nella nostra crescita di donne, nella nostra nascita di madri. Siamo chiamate a spalancare il cuore alla Vita, in tutte le sue sfaccettature. Nell’ambivalenza che contraddistingue la genitorialità, nell’equilibrio tra lo yin e lo yang. A fare spazio a tutte le possibilità, abbandonando le aspettative. Qualsiasi sia stata o sarà la vostra esperienza di nascita, come donna sono certa che i vostri bambini si fidano di voi e del fatto che abbiate gli strumenti per viverla (o rielaborarla) al meglio, a tempo debito. Ostetrica Eleonora Bernardini http://www.acasaconte.com

E' finalmente arrivata l'estate e con grande gioia (e fatica) molte di noi sono al mare con i pupetti al seguito: vi consiglio di sfruttare questo periodo per raccogliere un prodotto davvero utilissimo per affrontare naturalmente i malanni di stagione invernali. Ed è gratis, per cui anche i vostri portafogli ne saranno lieti. E' l'eucalipto, pianta molto diffusa lungo il litorale del mediterraneo: i suoi benefici sono davvero innumerevoli e la sua efficacia è sorprendente. 

Con le foglie e le bacche di eucalipto io preparo i più straordinari sulfimigi di sempre: quando siamo raffreddati faccio bollire una pentola d'acqua poi aggiungo le foglie e le bacche di eucalipto. Se io e mio marito inaliamo direttamente il vapore dalla pentola con un'aciugamano sulla nuca che impedisca al vapore di uscire, con i bambini preferisco evitare per il rischio di ustioni con l'acqua bollente. Come fare allora? Creo una sorta di "stanza dell'eucalipto": dato che la loro cameretta è molto piccola, porto dentro ad essa una grande pentola di acqua bollente con circa 20-30 foglie di eucalipto e una decina di bacche; chiudo poi la porta, così da far si che loro inalino, anche se non direttamente, le proprietà di questa straordinaria pianta. 

Allora mamme cosa aspettate: andate a raccogliere con i vostri pupetti (i miei si divertono tantissimo) le bacche di eucalipto che tra luglio e agosto cadono dagli alberi e le foglie (dalla forma allungata) di questi: le bacche vanno conervate in una scatola con chiusura ermetica se possibile, mentre le foglie vanno fatte essicare (io le tengo in semplici borse di tela in un luogo non umido). 

Una volta essicate potrete sminuzzarle e creare dei fantastici sacchettini profuma biancheria nel vostro armadio. 

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Come abbiamo visto nell'articolo dedicato alla cellulite, non è semplice eliminare questa problematica al 100%. Possiamo però intervenire in maniera efficace con alcuni strumenti quali creme e oli, drenaggi linfatici e scrub. 

Ecco allora una ricetta semplice e veloce per creare un'efficacissimo scrub anti-cellulite da effettuare 2-3 volte la settimana. 

 

 

 

 

 

Cellulite: conoscerla e trattarla

Lunedì, 06 Luglio 2015 09:36

La cellulite è una disfunzione di uno strato epidermico chiamato ipoderma: consiste nella formazione di pannicoli adiposi che si distribuiscono normalmente nella parte inferiore del corpo femminile a causa di una particolare sesnsibilità dei livelli di estrogeni e progesteroni. Gli accumuli di tessuto adiposo nel corpo umano non sono solo connessi alla quantità di calorie ingerite: per un corretto funzionamento il tessuto adiposo del corpo umano necessita anche di una buona circolazione sanguigna e linfatica; il corpo umano ha al suo interno tre tipi di circolazione: arteriosa, venosa e linfatica. La prima, quella arteriosa, trasporta il sangue purificato e ricco di ossigeno e nutrienti in tutto il corpo; quella venosa invece è un vero e proprio bacino di raccolta degli scarti del nostro corpo: è quindi ricca di tossine che devono essere smaltite che devono essere eliminate da polmoni e fegato. Infine quella linfatica è una rete di piccoli vasi che trasporta la linfa, un liquido ricco di scarti e tossine che saranno smaltiti da reni e fegato. 

La cellulite è principalmente causata da una disfunzione della circolazione linfatica e venosa unita spesso ad errori alimentari e una ritenzione di liiqudi da parte dei tessuti circostanti: quando si manifestano queste criticità gli adipociti, ossia le cellule di grasso aumentano di volume e si manifesta una stasi linfatica ed idrica che porta a una fuoriuscita di grasso nel tessuto. Ecco allora svelati i "buchini di grasso" accumulati nelle nostre gambe. 

 

Le cause sono molteplici:

- squilibri ormonali: disfunzioni degli estrogeni che si manifestano sopratutto in pubertà, gravidanza e menopausa;

- fattori ereditari;

- stress: lo stress ha grandi implicazioni a livello di sistema ormonale, sistema circolatorio e malassorbimento di nutrienti;

- alimentazione: stile alimentare ricco di grassi e povero di vitamine e minerali;

- errate abitudini: fumo, sedentarietà, vestiario che rallenta la circolazione venosa e linfatica. 

 

Esistono 3 tipi di cellulite:

- cellulite compatta: si manifesta normalmente in soggetti con muscolatura tonica. La pelle appare secca e fine e generalmente sono presenti smagliature. 

- cellulite molle: compare in soggetti con scarsa muscolatura (spesso in età avanzata) o in coloro che variano spesso peso con il famoso effetto yo-yo.

- cellulite edematosa: spesso di manifesta in associazione a quella compatta ed è caratterizzata da un ampio ristagno dei liquidi nei tessuti. L'associazione della prima e della terza è la più frequente, sopratutto nelle donne tra i 30 e i 45 anni di età.

Eliminare la cellulite è un processo complesso e normalmente richiede l'intervento di trattamenti estetici mirati che, anche se non ivasivi, richiedono l'investimento di tempo e denaro.

 

Ma anche con budget più limitati possiamo intervenire sulla cellulite: l'unica parola d'ordine che dobbiamo aver ben chiaro è COSTANZA. Si, perchè per combattere la cellulite non è sufficiente splamare una cremina di tanto intanto ma è necessaria la sinergia di più accorgimenti eseguiti quotidianamente per almeno 3 mesi. 

1. La prima cosa da fare è modificare il proprio stile vita se necessario: se possibile praticare un'attività fisica aerobica (camminata veloce, corsa o bici per esempio) così da attivare il metabolismo cellulare e stimolare il microcircolo. Smettere di fumare e cercaredi ridurre i livelli di stress.

2. Seguire un'alimentazione basata prevalenteente su frutta e verdura e cereali integrali, limitando l'uso di grassi e di latticini.

3. Effettuare un drenaggio linfatico profondo: un ottimo prodotto che vi consiglio è il decotto di Betulla Weleda. Questo decotto agisce dall’interno ed è un concentrato puro a base di giovani foglie di betulla, utile per le funzioni depurative dell’organismo e per facilitare il drenaggio dei liquidi, eliminando così le tossine.

4. Effettuare uno scrub almeno due volte la settimana: un prodotto di qualità molto elevata è il gommage Weleda. Delicati microgranuli di cera, acqua pura ed il profumo ravvivante di naturali oli essenziali purificano e stimolano il microcircolo, sostenendo l’attività e il rinnovo delle cellule cutanee. In alternativa trovate qui una ricetta homamade per creare uno scrub anti-cellulite al sale rosa. 

5. Applicare una, due volte al giorno un olio o una crema specifici per la cellulite. Ottimo l'olio cellulite Weleda alla Betulla: la formula in olio consente alle sostanze bio-attive di penetrare negli strati più profondi dell’epidermide, sostenendo così il sistema dei liquidi ed esercitando un’intensa azione levigante e rassodante sulla pelle che appare più elastica, compatta e tonica. Va applicato con movimenti circolari, dal basso verso l’alto (sempre in direzione del cuore), preferibilmente sulla pelle ancora umida per un assorbimento più veloce. 

Giulia Mandrino

 

 

 

 

 

 

Gli analgesici naturali nel travaglio

Lunedì, 06 Luglio 2015 06:47

Scopriamo insieme quali sono gli analgesici che possono contenere il dolore durante il travaglio con i consigli dell'ostetrica Gabriella Di Gregorio nel mio libro Mamme pret a porter, gravidanza, edito da Mental Fitness Publishing. 

Concentrazione: affinché “non sia niente che la donna non possa sopportare”. L’eliminazione della paura ha un effetto analgesico: il dolore del parto non viene ridotto ma, piuttosto, la diminuzione dell’ansia accresce la capacità della partoriente di fronteggiare il travaglio.

• I corsi di accompagnamento alla nascita.

• La motivazione e l’attivazione della donna.

• La relazione personale con l’ostetrica.

• Il sostegno e la comunicazione affettiva col partner.

• Il rispetto e l’accompagnamento del ritmo del travaglio e del dolore.

• L’attenzione alla pausa tra le contrazioni con accompagnamento verbale.

Analgesia fisiologica: libertà di movimento, espressione, reazione, decontrazione muscolare attraverso movimento, rilassamento, massaggi, contropressione, acqua, calore.

Respirazione con espirazione profonda, canto, tatto-contatto.

Ipnosuggestione: in gravidanza attraverso rilassamento, visualizzazioni, respirazione: si opera un decondizionamento e si creano delle associazioni positive durante il parto; sarà l’ostetrica che, sfruttando lo stato alterato di coscienza tipico del travaglio, ci guiderà in questa fase con un linguaggio diretto, figurativo, metaforico.

• Audioanalgesia: stimolazione intensa con rumore bianco o musica, unita a suggestione e diminuzione dell’ansia (distrazione), che agisce sull’aspettativa del dolore. È un canale all’interno di un sistema che può aumentare la tolleranza al dolore.

Tratto dal libro Mamme pret a porter, gravidanza, Mental Fitness Publishing

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Come usare il respiro durante il travaglio

Lunedì, 06 Luglio 2015 06:43

Il respiro è un fiume di vita. Salute e benessere generale dipendono da come respiriamo e questo è particolarmente vero durante la gravidanza, quando la donna non respira solo per se stessa ma anche per il proprio bambino. L’ossigeno del suo sangue attraversa i vasi sanguigni della placenta e raggiunge la circolazione fetale, mentre l’anidride carbonica prodotta dal bambino ritorna alla sua circolazione, da cui viene eliminata respirando.

Durante la respirazione, l’oscillazione verso l’alto e verso il basso del diaframma produce un massaggio sugli organi interni e stimola la circolazione e la digestione. L’azione del diaframma influenza anche la muscolatura addominale, che si contrae e si rilassa in parallelo. Se la respirazione è squilibrata, quindi, saranno squilibrati anche i muscoli addominali ela regione pelvica. Questo ha molta importanza nel momento del parto.

Usare il respiro durante il travaglio è un elemento estremamente utile: ecco i consigli dell'Ostetrica Ospedaliera Gabriella Di Gregorio per effettuare alcuni esercizi di respirazione durante la gravidanza:


- Trovate un posto dove sdraiarvi comodamente.

-Trovate una posizione nella quale potete rilassare tutti i muscoli. Potete stare anche sdraiate su un fianco con un cuscino tra le gambe

- Quando siete comode chiudete gli occhi

- Cercate il silenzio dentro di voi

- Richiamate il vostro respiro

- Portate l’attenzione sul vostro respiro e in un primo momento osservate semplicemente il vostro respiro

- Osservate fi no a dove scende l’aria e quali parti del vostro corpo si muovono con il respiro

- Adesso portate l’attenzione alla vostra pancia

- Osservate se la vostra pancia respira e come si muove

- Lasciate che il vostro respiro diventi più profondo e più tranquillo, più lento

- Seguite l’aria che entra nel vostro corpo e riscalda le vostre mucose

- Lasciate che l’aria scenda sempre più giù fino all’ombelico

- Fate tutto questo senza usare la vostra volontà

- Lasciate che l’aria esca liberamente

- Andate insieme al vostro corpo

- Lasciate che sia il vostro respiro a creare il movimento della vostra pancia

- Seguite il suo ritmo regolare, lasciatevi portare dalla vostra inspirazione e dalla vostra espirazione

- Lasciate che l’espirazione si allunghi

- Lasciatevi cullare dal ritmo del vostro respiro

 

Tratto dal libro Mandrino-Contiero, Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Gli oli essenziali sono un vero e proprio prodigio di benessere della Natura: e anche durante il travaglio e il parto possono essere di grande aiuto.

Si utilizzano con diverse modalità: dalla semplice inalazione al bagno (avendo cura di diluire prima gli oli essenziali in un cucchiaio di olio di mandorle o altro olio e poi versarlo nell'acqua della vasca), al massaggio (in questo caso possiamo diluire 2-3 gocce di olio essenziale in 100 ml di olio di mandorle, di cocco o di jojoba). 

Scopriamo insieme gli oli essenziali utili per il travaglio e il parto: 

Rosa: è l’olio essenziale del parto, molto benefico sia a livello fisico che mentale in quanto è un potente decontratturante e antidepressivo. Riesce a mantenervi concentrate sul vostro obiettivo e aiutarvi nelle visualizzazioni del loto (vedi il mio libro Mamme pret a porter gravidanza a pagina 107). Ha il difetto di essere molto costoso. 

Lavanda: è il secondo olio essenziale utilissimo durante il parto in quanto la lavanda è un potente decontratturante ma allo stesso tempo rinforza il lavoro dell’utero, quindi contrazioni efficaci ma senza eccessive e dolorose contratture muscolari. è inoltre un grande calmante, per cui facilita la respirazione e infonde un profondo senso di fi ducia. Possiamo utilizzarlo nei massaggi, nei bagni e anche per inalazioni e diffusioni.

Neroli: è l’olio essenziale che aiuta a ridurre la paura e l’ansia, aiutandoci a concentrarci su respirazioni lente e profonde che favoriscono il travaglio. Può essere utilizzato solo attraverso inalazioni e diffusione nell’ambiente, non nei bagni o nel massaggio perché potrebbe rallentare il travaglio, mentre attraverso l’inalazione ha il perfetto effetto benefico.

Gelsomino: olio abbastanza costoso come la rosa ma utilissimo! Ha la capacità di velocizzare il travaglio perché incrementa la forza delle contrazioni.
Quando ci sentiamo sul punto di mollare, il gelsomino ci aiuta a ritrovare la forza per concentrarci e per ritrovare la motivazione. Si può usare sia in diffusione che in bagni e massaggi.

Ylang Ylang: se siamo molto agitate, abbiamo pressione alta e in generale siamomolto preoccupate, possiamo utilizzare questo olio essenziale in un diffusore.

Tratto dal libro Mamme pret a porter gravidanza, Mental Fitness Publishing

 

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I rimedi naturali per il travaglio

Lunedì, 06 Luglio 2015 06:39

Il travaglio è una fase sicuramente molto delicata della nostra vita e di quella del nostro bambino: la Natura ci viene in soccorso con strumenti semplici ma molto efficaci per facilitare questo processo.

Scopriamo insieme i rimedi naturali per il travaglio con i miei consigli tratti dal libro Mamme pret a porter, gravidanza, edito da Mental Fitness Publishing: gli aiuti dell'aromaterapia per facilitare il travaglio e il parto

 

Bagno caldo

Il bagno caldo (circa 37 gradi) è davvero utile durante i prodromi del travaglio (sia che siamo a casa sia in ospedale) in quanto l’acqua ha un’immediata funzione antidolorifi ca e spesso consente anche di velocizzare il travaglio: l’acqua calda infatti rilassa i muscoli e noi, percependo meno dolore, riusciamo a concentrarci e ad effettuare visualizzazioni che ci faciliteranno il travaglio e il parto, aiutando il nostro bacino ad aprirsi per fare spazio al bimbo invece che a contrarsi. Possiamo versare nelle vasca 1 cucchiaio di olio di jojoba con l’aggiunta di 4 gocce di olio essenziale di lavanda e 1 goccia di olio essenziale di rosa. Se non è possibile effettuare il bagno, anche la doccia è vivamente consigliata, orientando il getto caldo di acqua sulla zona soprapubica e sulla zona lombare.

Fiori di Bach

Fiori di Bach del travaglio sono Rescue Remedy o Auxilium in spray. Se durante il travaglio si presenta una fase acuta di rifi uto del dolore, che talvolta porta anche al rifi uto del bambino, possiamo utilizzare Mimulus, Rock Rose e Vine. Per la paura che succeda qualcosa al bambino Mimulus. Potete farvi preparare direttamente dal vostro erborista una miscela di Aspen, Mimulus, Elm, Gentian e Olive. E poi prendere Rescue Remedy in spray. I Fiori di Bach aiutano a gestirte i nostri stati d’anima donandoci l’energia necessaria.

Massaggio

Durante il travaglio: se avete scelto l’assistenza ostetrica privata, sarà l’ostetrica a occuparsi del massaggio, mentre se sarete in ospedale normalmente il papà potrà praticare il massaggio. Il massaggio deve essere effettuato con cerchiolini concentrici fatti con il pollice che partono dall’osso sacro, salgono sui paravertebrali di fianco la colonna; quando si arriva alla fine della zona lombare, la parte interna del pollice si allarga bene verso l’esterno e scende verso i glutei, poi risale e di nuovo, partendo dall’osso sacro, ricominciano i cerchiolini.

Aromaterapia

Utilissima durante il parto, lo è particolarmente in quanto riesce ad avere effetti positivi non solo sul corpo ma anche sulla nostra mente, che spesso durante queste ore va fuori controllo. Qui puoi trovare la lista degli oli essenziali da utilizzare durante il travaglio e il parto. 

Giulia Mandrino, Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Ricetta olio per favorire il parto

Lunedì, 06 Luglio 2015 06:17

A partire dalla 38esima settimana potete creare questo olio per il pancione i cui benefici al fine di preparare i tessuti alla nascita e favorire un parto naturale rafforzando la muscolatura uterina: l'olio di mandorle dolci e l'olio di cocco sono ottimi oli vettori per veicolare gli oli essenziali e per idratare la pelle, prevenendo fastidiose smagliature. Gli oli essenziali di salvia, neroli e noce moscata preparano il canale del parto e la muscolatura uterina ad affrontare la nascita del bambino.

Ingredienti:

• 100 cl di olio di mandorle dolci o di olio di cocco
• 3 gocce di noce moscata
• 2 gocce di neroli
• 3 gocce di salvia

Modalitàd'uso:

A partire dalla trentottesima settimana di gestazione massaggiare bene la pancia, in particolare il basso addome almeno due volte al giorno

Articolo tratto dal libro Mamme pret a porter, gravidanza, edito da Mental Fitness Publishing

 

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10 cose che un futuro papà deve fare

Venerdì, 03 Luglio 2015 13:57

Come dovrebbe comportarsi un futuro papà per esserci d’aiuto durante la gravidanza? Ecco i consigli della psicologa dott.ssa Monica Contiero nel libro Mamme pret a porter gravidanza, edito da Mental Fitness Publishing:


1. Dovrebbe far sentire la futura mamma competente nel suo ruolo materno, capace quindi di a rontare parto, dopo parto, allattamento, cura del bambino, gestione delle ansie... deve fare il tifo per lei!

2. Dovrebbe tollerare gli sbalzi d’umore, le reazioni eccessive... Se un momento si piange disperate perché il passeggino arrivato in regalo è rosso anziché blu scuro, come desiderato, portate pazienza, papà! Non siamo impazzite e non abbiamo cambiato personalità. Ritorneremo a posto... prima o poi!

3. Dovrebbe far sentire la futura mamma al centro dell’attenzione. Sono i suoi desideri ad avere la precedenza! Coccolatela, non prenderà il vizio! Si sentirà solo amata e supportata.

4. Dovrebbe far sentire la futura mamma bellissima e desiderabile. Avrà pure le caviglie gon e e i  anchi più arrotondati, ma per voi è la più bella del mondo... almeno così dovreste dirle!

5. Dovrebbe accettare il fatto che lei potrebbe non aver voglia di avere rapporti sessuali come prima della gravidanza... con una buona relazione comunicativa e un po’ di complicità, riuscirete a trovare modi alternativi per l’amore  sico... e con un po’ di pazienza ritornerà tutto come prima.

6. Dovrebbe ascoltarla quando ha bisogno di parlare delle sue emozioni, permettendole di aprirsi completamente, senza giudicarla o reprimerla.

7. Dovrebbe condividere pensieri, emozioni e vissuti legati a questo evento con la partner, esprimere liberamente ciò che prova.

8. Dovrebbe essere il più presente possibile, senza delegare impegni o scelte a lei o a terze persone... lei ci tiene che andiate anche voi a valutare se è meglio acquistare la culla in tessuto o in vimini!

9. Dovrebbe non far paragoni in negativo tra lei e le altre mamme in dolce attesa. Che non sia mai detto che lei è ingrassata già 10 chili mentre Sara soltanto 3!

10.  Dovrebbe cominciare ad apprezzare il cibo take away o cimentarsi lui stesso in cucina!

 

Sara

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Cecilia

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