L'Istat ha pubblicato i dati relativi alle nascite in Italia nel 2020: oltre ad emergere i nomi più diffusi (da cui possiamo anche prendere spunto!), sono molte le riflessioni che possiamo intavolare alla luce dei numeri, che parlano di forte denatalità e della nuova età media a cui si diventa genitori. Guardiamo quindi insieme i dati: sono molto interessanti ed è giusto conoscerli.
E sì, conosciamo anche i nomi più diffusi, sia quelli per le bimbe che quelli per i bimbi! Perché rispetto agli altri anni ci sono (anche se lievi!) dei cambiamenti in classifica.
Secondo l'Istat (che prende in considerazione i nuovi nati in Italia e i nuovi arrivati attraverso l'adozione internazionale), l'età media alla nascita del primo figlio si sta alzando: per le donne, si parla di 31,4 anni (nel 2005 era circa 28 anni), e questo comporta un tasso di fecondità che si sposta sempre più verso età più elevate. Sono infatti le donne sopra i 30 anni a diventare mamme, mentre sempre meno quelle più giovani.
Accanto all'età media alla nascita del primo figlio, che si sta alzando, un altro dato è particolarmente interessante, ovvero la natalità, che al contario si sta abbassando. E di molto. Rispetto al 2019, sono nati 15mila bambini in meno, con il divario che si è accentuato a novembre e dicembre, mesi in cui si sono inziate a percepire le conseguenze della pandemia. Il concepimento dei bambini da marzo, infatti, si è abbassato, e si trattava esattamente dei mesi di lockdown. A quanto pare, la denatalità continuerà anche nel 2021 (da gennaio a settembre si sono già registrate circa 12.500 nascite in meno).
E i nomi più diffusi per i bambini e le bambine nel 2020? Ci sono circa oltre 25mila nomi per le bimbe e 26mila per i bambini, ma di questi i primi 30 sono quelli più diffusi. Addirittura, coprono il 44% di tutti i nomi maschili e il 38% di quelli femminili! In altre parole: i 30 nomi più diffusi sono quelli che più probabilmente sentiremo nei prossimi anni, con una frequenza elevatissima.
Per quanto riguarda i maschi, se negli anni precedenti il podio della classifica era occupato da Leonardo, Francesco e Lorenzo, nel 2020 Lorenzo è stato scavalcato da Alessandro. Lorenzo, in particolare, resta il nome più diffuso al Nord (tranne a Bolzano, dove al primo posto sta Jonas), mentre in Campania il nome più gettonato è Antonio, in Sicilia Giuseppe, mentre in Molise i bambini maschi si chiamano prevalentemente Andrea.
Tra le femmine, stabile al primo posto è Sofia, nome preferito in quasi tutte le regioni del Centro e del Nord tranne Bolzano e Trento (dove vince Emma), e primo nome anche per le bambine nate in Italia da genitori stranieri. Al secondo posto sta Giulia e al terzo Aurora, che rispetto agli anni precedenti si sono scambiate di posto. In Lazio? Al primo posto c'è Giulia.
Molto belli anche i nomi dei bambini e bambine nati da genitori stranieri residenti in Italia: per i maschi vanno fortissimo Adam, Rayan e Amir, Leonardo, Luca, Mattero, Mattia e Davide, mentre per le bimbe, oltre a Sofia che primeggia anche in questo caso, parecchio diffusi sono Sara, Amira, Emily e Aurora.
Hanno il profumo dello zenzero e la forma del Natale: questi biscotti decorati con la classica ghiaccia colorata sono semplici da realizzare, divertenti da cucinare insieme ai bambini e bellissimi da presentare in tavola.
Partendo dalla pasta frolla naturale senza burro, ecco una ricetta facile e tipicamente natalizia, una tradizione delle feste a cui non possiamo rinunciare!
Questo non sarà un inverno “normale”, considerando che la Penisola verrà investita dal freddo siberiano in arrivo dalla Russia. In alcune regioni tricolori le famiglie si sono già accorte del crollo delle temperature, in certi casi improvviso, che ha colpito le città. Questo vuol dire che bisogna attivarsi quanto prima per controbattere al grande freddo, e per preparare la propria casa all’inverno.
Prima di tutto, conviene agire quanto prima installando gli infissi termoisolanti e coibentando la casa, sia le pareti sia il tetto, con un cappotto termico. In secondo luogo, una valida soluzione per rendere la propria casa più calda durante l’inverno è l’installazione di riscaldamenti, nel caso l’abitazione ne risulti ancora sprovvista. Ovviamente, prima di procedere con questa spesa, si consiglia di informarsi online, tramite alcune guide dei fornitori e capire quale sia l’impianto di riscaldamento più adatto alle proprie esigenze.
Ci sono altri suggerimenti utili per preparare la casa all’arrivo del grande freddo russo, come ad esempio le nuove tecnologie. Si fa riferimento nello specifico alla domotica, che dà la possibilità di aumentare ancor di più il comfort in casa, installando ad esempio i termostati smart. Questi dispositivi, infatti, permettono di modificare le temperature di ogni calorifero, in modo tale da adeguare il calore ad ogni ambiente della casa. In sintesi, si potranno aumentare le temperature nei luoghi più freddi dell’abitazione, e diminuirle nelle stanze che frequentiamo poco. Infine, si suggerisce di ricorrere ad alcuni trucchetti fai da te, come la copertura dei pavimenti con i tappeti, che aiutano a diminuire la dispersione del calore.
In inverno non si può mai fare a meno del riscaldamento, ma questo non ci autorizza a sprecare una risorsa preziosa come il gas. Di conseguenza, sì al calore ma senza esagerare, dunque mantenendo delle temperature non troppo alte. Gli esperti consigliano di non superare i 20-22 gradi, e di mantenere uno scarto con le temperature esterne di 4-5 gradi circa, per evitare di sprecare energia.
Inoltre, questo impedisce anche il rischio delle variazioni improvvise di temperatura: ovvero gli shock termici che il nostro organismo subisce quando usciamo da un ambiente troppo caldo verso un ambiente freddo (e viceversa). D’altronde esiste una legge nazionale che impedisce di alzare le temperature oltre una certa soglia (20 gradi), e chi la supera è passibile di multa. Purtroppo, il 75% degli italiani viola questa normativa, causando un grave danno all’ambiente, per via degli sprechi di energia. Esistono poi altri sistemi per resistere al freddo, senza per questo gravare sull’ambiente, come l’installazione dei pannelli termo-riflettenti dietro i caloriferi, che consentono di riscaldare la casa con una velocità maggiore, e che isolano le pareti.
Basta guardarla e il cuore si riempie di gioia: la pumpkin pie ricorda l'autunno, profuma di confortevolezza e rende l'atmosfera super coccolosa. Si tratta di un dolce tipicamente americano, che viene consumato secondo l'usanza durante il Giorno del Ringraziamento, ma che è buono essenzialmente ogni giorno. Ma solo quando la zucca è di stagione! In autunno e all'inizio dell'inverno, quindi, possiamo approfittarne per preparare una pumpkin pie deliziosa seguendo la ricetta della tradizione, profumando di zucca e dolcezza la cucina e gustandola in famiglia.
Chiunque abbia un figlio sa bene che una delle sfide più importanti, e più difficili da vincere, riguarda proprio le verdure. I bimbi sono notoriamente restii nel consumare questi alimenti, costringendo mamme e papà ad intavolare trucchi e magie soltanto per convincere il piccolo e per superare il suo muro di diffidenza.
I bimbi amano i giochi, e questa diventa dunque la prima – nonché la più utile – soluzione per far consumare loro le verdure. Il classicissimo gioco dell’aeroplanino ha fatto storia, e ancora oggi continua ad essere una delle opzioni più gettonate e in assoluto più efficaci. Si consiglia inoltre di mettere un pizzico di creatività nel piatto, variando le forme degli alimenti e creando un mix di colori variegato, in grado di stuzzicare l’attenzione del bimbo.
Per far mangiare ai bambini la verdura il consiglio è quello di creare sempre piatti gustosi a base di prodotti freschi e di stagione. Infatti, tra i trucchi si suggerisce di dare ai bambini la verdura fresca, che ha un sapore più buono e più “vivace”, rispetto ai prodotti confezionati, tipicamente insipidi e scialbi. A tal proposito si può usufruire di servizi come la spesa online proposta da Bennet, un supermercato che dà la possibilità di acquistare gli alimenti su Internet e di riceverli a domicilio in breve tempo.
In secondo luogo, è opportuno diventare degli esempi, in modo tale da spingere il piccolo verso la classica emulazione delle azioni dei genitori. Se il bimbo ci vede mentre mangiamo la verdura, di riflesso proverà ad assaggiarla, convincendosi che non c’è nulla di male e che i suoi timori sono infondati. Infine, è possibile nascondere le verdure nelle ricette, così da impedire al piccolo di accorgersi della loro presenza.
A proposito di nascondere le verdure: una delle ricette più indicate per i piccoli prevede proprio l’utilizzo di questa tecnica, e si tratta della realizzazione delle polpette di zucchine al pomodoro o dei famosi hamburger di spinaci, sani e buoni allo stesso tempo. Un’altra ricetta fantastica per i piccoli, come sempre a base di verdure, è la pasta integrale con broccoli e piselli: un piatto dai valori nutritivi molto marcati e ottimo per fornire al piccolo tutte le energie di cui necessita.
Nella lista è opportuno inserire anche altre ricette molto interessanti, come nel caso del salmone grigliato con accompagnamento di insalata mista e cipolle opzionali. Poi si passa al settore delle creme e delle vellutate, un must intramontabile che vede protagonista le preparazioni a base di zucchine e di zucca rossa. Non potremmo poi non nominare le frittate a base di verdure, come quelle agli asparagi, e gli spaghetti di zucchine al pesto.
I regali di Natale non sono solo belli da ricevere e da spacchettare, ma anche bellissimi da vedere sotto l'albero! Esatto: i pacchetti regalo sono importanti quanto il contenuto!
Come impacchettare quindi i doni per rendere tutto ancor più affascinante e contribuire all'atmosfera natalizia in casa?
Ecco qualche ispirazione per impacchettare i regali di Natale in maniera super Natalizia, con gusto e semplicità, optando per colori semplici e naturali senza rinunciare alla sostenibilità.
In generale, la carta da pacco è l'ideale per impacchettare i regali di Natale. Non solo perché la puoi trasformare come vuoi tu, riutilizzandola anche per i compleanni (non ha caratterizzazioni e quindi non si rischia di sprecarla!), ma anche perché dona un'uniformità molto affascinante ai pacchetti regalo sotto l'albero. Per renderli natalizi basterà decorarli con del nastro rosso e bianco, ad esempio, o dipingere/incollare dei piccoli abeti verdi in un pattern regolare.

Se il pacchetto è in carta da pacco o di un colore uniforme, un piccolo stecco di cannella renderà tutto più magico e natalizio: infilala nel nodo del fiocchetto, magari insieme ad un rametto di pino o di un altro sempreverde.

Se vuoi incartare i tuoi regali in una carta particolarmente natalizia, sfrutta una patata e delle tempere: intaglia sulla patata un piccolo abete e stampa, con la tempera verde, un pattern uniforme su tutta la carta da pacchi (bianca o marrone). Lascia asciugare e poi utilizza la carta così ottenuta per incartare i doni per i tuoi cari.

Al posto della classica carta per avvolgere l'oggetto, puoi optare per una scatola, attorno alla quale legare un nastro o un fiocco. Non servirà carta e chi riceverà il dono potrà riutilizzare la scatola in casa per contenere ciò che preferisce. Un modo, quindi, sostenibile per incartare i regali. Ancor di più se la scatola che utilizzi è riciclata.

Hai mai pensato di dare una forma particolare al pacchetto? Tagliando dalla carta da pacchi delle orecchie e incollandole sulla parte superiore della scatola otterrai, ad esempio, un orsetto (ma puoi creare anche una volpe, una tigre o un gatto!), da decorare con altra carta riciclata o dei pennarelli.

Spina! Quindi fai attenzione. Ma l'agrifoglio è proprio sinonimo di Natale. Utilizzane una foglia per completare il tuo pacchetto, infilandola nel nodo del fiocco.

Un buon modo per riciclare le vecchie palline dell'albero di Natale (a cui si è staccato il filo o che hai cambiato con alcune più nuove) è usarle per i pacchetti: non solo li renderanno più belli e natalizi, ma la persona che le riceverà potrà usarle sul suo albero di Natale ricordandosi di te.

In questi giorni sta girando una potentissima immagine che, nella sua semplicità, sta mettendo in discussione il nostro modo di vedere. Forse vi ci sarete imbattuti anche voi: si tratta di un’illustrazione di Chidiebere Ibe, illustratore medico e studente di neurochirurgia pediatrica che attraverso il suo lavoro vuole stimolare la consapevolezza rispetto al tema della rappresentazione. La pelle bianca, infatti, è estremamente dominante nella nostra cultura artistica e comunicativa. Eppure non ci facciamo nemmeno caso.
Chidiebere Ibe vuole scardinare i pregiudizi anche attraverso la diffusione di immagini inclusive che mettono in luce la diversità, per bilanciare l’innegabile supremazia bianca che caratterizza anche l’ambiente medico. I libri di medicina, infatti, sono composti quasi completamente da immagini e rappresentazioni di corpi bianchi.
Lo stesso vale per i feti. Avete mai visto (prima di oggi) l’illustrazione o la riproduzione di un bimbo nell’utero che non abbia la pelle bianca? No, perché non ce ne sono. E se ce ne sono, non fanno parte di certo della rappresentazione mainstream.

Bene. Chidiebere Ibe (che per finanziare i suoi studi ha aperto un crowdfunding a cui tutti e tutte possono contribuire! Lo troviamo sulla sua pagina Instagram@ebereillustrate) illustra corpi e feti neri per riempire i libri di medicina di persone e rappresentazioni che includano davvero tutti e tutte, e non solo per una questione di “politicamente corretto”. Lo fa perché la scarsità di immagini di persone nere nei manuali medici ha fortissime implicazioni sulla preparazione dei futuri dottori e dottoresse, così come sulle diagnosi dei pazienti neri.
La storia e le illustrazioni di Chidiebere Ibe non sono però interessanti e stimolanti solo dal punto di vista medico. Vedere circolare l’illustrazione del feto nero nel pancione di una mamma nera è stata illuminante per tutti e tutte. Non solo le persone con la pelle scura: sono molte le donne che hanno manifestato lo stupore del non essersi mai rese conto di questo aspetto e che hanno condiviso l’emozione nel vedere finalmente un bebè nero. Anche per le persone bianche questa illustrazione è importante. Perché è uno dei tanti modi in cui si può rompere la convinzione che il white privilege non esista.
Il privilegio bianco esiste eccome e sta proprio nel dare per scontato che le rappresentazioni più diffuse abbiano la pelle chiara.
Che i cerotti siano beige.
Che le scarpette con le punte per la danza classica siano rosa chiaro.
Che il “color carne” sia automaticamente beige o rosa chiaro.
E via così. Di esempi ce ne sono a migliaia, e si tratta di oggetti e strumenti della vita di ogni giorno.
Il primo passo per una società che rispetti davvero tutti è, quantomeno, rendersi conto del privilegio, ascoltare i bisogni delle persone nere e lasciare da parte il punto di vista che per troppo tempo ha dominato palinsesti, scaffali, libri, mercato, servizi e chi ne ha più ne metta.
Il presepe è la rappresentazione della Natività cristiana: si tratta della messa in scena, con statuette e piccoli oggetti, della nascita di Gesù Bambino. Per i credenti è un modo per accogliere al meglio lo spirito del Natale, e per chi non crede può comunque essere un'occasione per ripercorrere gli eventi che hanno portato alla nascita di Gesù in una stalla di Betlemme, scaldato da un asino e da un bue mentre Maria e Giuseppe si trovavano sulla via per il censimento, da Nazareth a Gerusalemme.
Ma come farlo? Ecco i diversi tipi di presepe che possiamo fare con i bambini, alcune ispirazioni per un Natale sentito e vissuto fino in fondo.
Il classico presepe è anche il più sostenibile (se in cantina ne trovate uno!). Basta andare dai nonni e cercare le statuine che da decenni passano di mano in mano. Si possono usare quindi questi personaggi per inscenare la nascita di Gesù proprio come vuole la tradizione, posizionando le statue su un tavolino coperto da muschio (sembrerà prato!), incollando del cartoncino blu scuro alla parete (sarà il cielo-fondale) e mettendo una bellissima stella cometa sulla sommità della capanna.

Se si è in grado di lavorare la lana e il cotone all'uncinetto, un'opzione è realizzare i personaggi (Maria, Giuseppe, Gesù bambino, il bue e l'asino, i tre re magi e qualche pastore) in tessuto. Sono bellissimi e anti-rottura! Anche in questo caso il presepe può essere sostenibile: basta usare dei filati di riciclo magari recuperati da vecchi maglioni.

Ricordano un po' le bamboline steineriane: possiamo acquistare il presepe così, oppure scegliere degli omini senza caratteristiche e decorare i personaggi insieme ai bambini e alle bambine.

Se avete un giardino, una idea carinissima è spostare il presepio dal chiuso all'aperto, sistemandolo su una corteccia o in un angolo protetto: la magia sarà ancor più grande.

Se i vostri bimbi e bimbe sono appassionati di Playmobil, non può mancare in casa vostra il presepe: un set davvero bellissimo da tirare fuori ad ogni Natale come una bellissima tradizione. Lo trovate qui.

I nostri bambini, ancor più che noi adulti, manifestano a volte le loro tensioni, difficoltà, emozioni, attraverso un ‘Pancino birichino’.
Durante la diretta Facebook Pancino “Birichino” organizzata da FattoreMamma e Guna ho imparato tante cose: insieme a Serena De Giusti di Mammadalprimosguardo ho dialogato con Jolanda Restano di FattoreMamma, ascoltando la Dottoressa Eleonora Lombardi Mistura (Pediatra) e ho scoperto davvero un sacco di cose interessanti e utili relativamente alla digestione e all’equilibrio intestinale.
Cos’è il microbiota intestinale? “Si tratta della comunità di microrganismi dell’ambiente intestinale. Questi microrganismi e l’essere umano vivono in simbiosi (cioè vivono con reciproco vantaggio) e il microbiota va quindi protetto e salvaguardato, ha spiegato la dottoressa Lombardi Mistura. Come? Con il parto naturale al posto del cesareo (quando la gravidanza e il parto sono fisiologici), con l’uso degli antibiotici nelle situazioni di reale necessità, con l’allattamento al seno, una corretta alimentazione, ecc. …
Sostenere l’equilibrio del microbiota è importante perché il microbiota che si sviluppa nei primi anni di vita rappresenterà lo zoccolo duro che accompagnerà l’essere umano per tutta la vita.
Quando nella pancia dei bambini si crea una disbiosi (vale a dire una situazione di disequilibrio della flora intestinale sia in termini di qualità che di quantità dei batteri intestinali) il microbiota non riesce più a svolgere al meglio le sue funzioni, con le manifestazioni che ben conosciamo: il pancino birichino.
Per assicurare ai bambini e alle bambine un corretto equilibrio intestinale e un microbiota in equilibrio bisogna iniziare a curare certi aspetti, già durante la gravidanza. “Anzi, già dal concepimento: fare attenzione alla propria alimentazione e al proprio intestino è qualcosa che le mamme in cerca di un bambino dovrebbero mettere in pratica, dal momento che il feto entrerà subito in contatto con i batteri dell’intestino materno”. Dopo la gravidanza, ci si può concentrare su ciò che fa bene all’equilibrio: un parto naturale (se fisiologico) è quanto di più consigliato, così come il latte materno che contiene probiotici, prebiotici e batteri importanti.
Grande attenzione poi allo svezzamento, a partire dai sei mesi di vita, e a tutte le fasi di crescita. Un altro aspetto importante riguarda gli antibiotici: seppur a volte necessari (o fondamentali!), è possibile contribuire con una alimentazione equilibrata e con un’integrazione alimentare probiotica adatta a mantenere la fisiologica flora intestinale.
Secondo la dott.ssa Lombardi Mistura le mamme e i papà possono prima di tutto assicurarsi che sulla confezione ci siano specificati bene la specie e il ceppo dei batteri (identificati tramite una legenda di sigle e numeri); e poi che ci sia abbastanza probiotico per capsula o bustina (per essere efficaci devono avere almeno 10^9 cellule vive).
Importante poi scegliere il momento giusto: soprattutto quando i bambini e le bambine stanno assumendo antibiotici, è bene darli a distanza in modo equilibrato . Meglio quindi assumerli a distanza di qualche ora dall’antibiotico e continuare nelle settimane successive.
Infine: stomaco pieno o stomaco vuoto? Nel caso dell'integratore alimentare Proflora questo problema non si pone perché ogni singolo ceppo probiotico è microincapsulato e gastroprotetto e quindi non sensibile al pH dello stomaco. La dott.ssa Lombardi Mistura, comunque, ha suggerito mezz’ora prima dei pasti.
Post realizzato in seguito all’evento Pancino Birichino organizzato da GUNA e Fattore Mamma.
Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata e di uno stile di vita sano.
Leggere le avvertenze prima dell’uso.
Sia che seguiate una dieta vegetariana o vegana, sia che siate onnivori, le proteine vegetali sono importantissime per l'organismo. I legumi, in questo senso, sono un ingrediente perfetto. Anche per chi fa fatica a digerirli: in realtà il segreto sta nella frequenza. Più li si mangia, più l'intestino si abitua. Introdurli gradualmente è quindi molto consigliato.
Questo curry di lenticchie è una ricetta ideale per chi vuole mangiare un delizioso curry senza carne o semplicemente per chi vuole preparare un piatto veloce, nutriente e super gustoso, dalla consistenza cremosissima.
Ecco la ricetta del curry di lenticchie cremoso per gustare spezie e legumi enfatizzandone il sapore.