Tutto ciò che devi sapere sul sesso dopo il parto

Se già la gravidanza e la nascita di un figlio portano con sé i suoi inevitabili e naturalissimi dubbi, ad aggiungere benzina sul fuoco dell’insicurezza ci pensa un aspetto delicato della nostra vita. Esatto, parliamo del sesso, che dopo il parto sembra spaventoso quanto mai, un po’ per motivi fisici, e un po’ a livello psicologico.

Ma vediamo insieme quali sono questi dubbi e come possiamo superarli per tornare ad avere una soddisfacente e normale vita sessuale con il nostro partner.

Tutto ciò che devi sapere sul sesso dopo il parto: quali sono i dubbi principali e cosa cambia davvero dopo a livello intimo dopo la gravidanza

Non preoccupatevi se non vi sentite pronte: quasi nessuna lo è. Anche quando si ritrova lo stimolo, e anche quando sembra che il desiderio torni, un piccolo lumicino di dubbi c’è sempre. Perché? Innanzitutto per questioni fisiche: molto più della metà delle donne subisce traumi vaginali durante il parto, e queste ferite per rimarginarsi hanno bisogno di tempo (solitamente il ginecologo raccomanda 6 settimane di astinenza). Dall’altra parte c’è anche il sentimento materno, che è tutto nuovo: soprattutto dopo il primo figlio, sono molte le donne che si sentono quasi in colpa a ritrovare l’intimità, “staccandosi” così dal figlio, emozionalmente.

Quando tornerà il desiderio? Solitamente dopo un paio di mesi. Prima ci sono vari fattori che portano la donna a non provare la voglia di intimità. In primo luogo il dolore alle parti intime; in secondo luogo il dolore del parto, che è ancora fresco nella mente e che inconsciamente porta ad avere una sorta di paura di rimanere nuovamente incinta (ma poi l’ossitocina farà il suo dovere e lo cancellerà ben bene!). E poi c’è la stanchezza, dovuta ai nuovi ritmi: eh sì, quando si è stanchi come si può provare il bel desiderio di quando si è rilassati?

Detto questo, la questione delle sei settimane è in effetti molto importante. I ginecologi lo raccomandano perché è attorno a quella data che si procede con il controllo post-parto, che saprà dire se le parti intime sono guarite e pronte a rimettersi in sella. È sempre quindi bene seguire i loro consigli, rispettando i tempi dati.

Se però anche nel caso non ci fossero problemi ancora non vi sentite pronte a ripartire, nessun problema: innanzitutto, non forzatevi; e, in secondo luogo, se il malessere psicologico di avere paura del dolore vi pesa, chiedete consiglio a ginecologi e ostetriche: sapranno certamente consigliarvi le posizioni più dolci e il modo più consono a ritrovare l’intimità, ricorrendo anche a creme e lubrificanti perfetti per ritrovare il piacere senza la paura del dolore.

Prima di tutto questo, però, sono molte le donne (e gli uomini) che si chiedono se non sia possibile procedere comunque con qualche giochetto, un po’ per mantenere vivo il desiderio, un po’ per, giustamente, dare sfogo al piacere sopito. La buona notizia è che nella maggior parte dei casi (nei quali la gravidanza sia stata fisiologica e senza problemi durante il parto) è anche possibile avere un sano orgasmo! L’unica regola è evitare sempre la penetrazione, anche quella con le dita. Via libera quindi a strusciamenti, petting, masturbazione leggera (solo esterna, che stimoli il clitoride) e rapporti orali (ma solo da parte della donna: meglio evitare il cunnilingus, in quanto poco igienico per una zona delicata e in fase di guarigione).

Tutto questo dal versante fisico. Da quello psicologico, è tutto un altro paio di maniche. Anche qui potrebbero esserci ostacoli, consapevoli o inconsci. Innanzitutto da parte della donna: il distacco metaforico dal figlio è il primo pensiero. E poi da parte del partner: c’è chi prova gelosia nei confronti del bambino che riceve tutte le attenzioni (è normale!); c’è chi dopo la gravidanza ha un rispetto tutto nuovo, quasi maniacale, del corpo della donna, e ha paura ad avvicinarsi; e c’è chi dopo aver visto quanto la mamma ha sofferto durante il parto ha un’inconscia paura di provocarlo di nuovo.

L’importante è parlare, stare insieme, continuare a ritagliarsi momenti da soli, senza i figli. Perché la vita di coppia deve sempre e comunque esistere anche quando non si è più solo in due!

In ogni caso, se il vostro desiderio torna troppo a tardare, non sottovalutate il campanello d’allarme: farà stare male voi, e farà stare male il vostro partner, ricadendo sulla neonata famiglia. Ecco perché non bisogna vergognarsi di cercare aiuto da chi è più esperto: psicologi, sessuologi, ginecologi o ostetriche sapranno certamente indirizzarvi e aiutarvi per ritrovare la giusta dimensione sessuale e la buona, vecchia intimità.

 

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