Il sesso del bambino? Scegliamo la sorpresa

Fino al secolo scorso non era una scelta: attendere la nascita per scoprire il sesso del nascituro (il nostro odierno "avere la sorpresa") era inevitabile, non esistendo gli esami e le ecografie di oggigiorno. Oggi, invece, è una scelta che pochissimi genitori fanno. Giustamente, potendo sapere prima a cosa si va incontro, mamme e papà decidono di sapere (solitamente alla seconda ecografia) se il proprio bebè sarà un maschio o una femmina. Anche per prepararsi meglio.

Ma in una società nella quale puntiamo alla parità di genere, quali dovrebbero essere le “cose da preparare”? Perché, quindi, non attendere davvero fino al parto? Ci sono un sacco di aspetti positivi!

Il sesso del bambino? Scegliamo la sorpresa: perché tornare alla tradizione pre-ecografie può essere una buona scelta

Futura mamma, futuro papà: se hai scelto di non conoscere il sesso del tuo bambino fino al momento del parto, sappi che hai fatto una scelta ammirevole. E difficilissima! In un’epoca nella quale dobbiamo conoscere TUTTO per stare tranquilli, non conoscere se il proprio bimbo sarà un maschio o una femmina è una sfida, perché basterebbe una domanda al ginecologo per togliersi il sassolino. Sono comprensibilissimi, insomma, i genitori (la maggior parte!) che decidono di conoscere il sesso: è proprio difficile stare all’oscuro di una notizia così grande!

“Vorremmo la sorpresa”: è questo che dicono le mamme e i papà all’operatore sanitario che sta guardando la loro ecografia. Basterebbe un cenno per conoscere il sesso, eppure si sceglie di non farlo. Si sceglie di affidarsi al destino e di conoscere l’amore della propria vita completamente al buio. Non sapremo il suo volto, e non sapremo nemmeno il suo nome e il suo sesso.

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In un’epoca nella quale gli stereotipi sono superati, in effetti, non regge nemmeno più la scusa “devo preparare la cameretta”. Cosa cambierebbe, tra la cameretta di un maschietto e quella di una femminuccia? Niente. Perché quindi non fare un salto nel buio? E non regge nemmeno la scusa "dobbiamo scegliere il nome". Possiamo sceglierne due e dare il nome al momento della nascita! Oppure scegliere un nome gender neutral e unisex, come Andrea, Nicola o Alex.

Non voler sapere il sesso nasconde una fiducia completa nel destino, in Dio o chi per lui (al di là del credo religioso!) e rappresenta una scelta controcorrente che permette di vivere la gravidanza davvero come un tempo, quando la tecnologia e il sapere non invadevano la nostra quotidianità. Sarà una sorpresa bellissima, conoscere il proprio figlio o la propria figlia alla nascita, e sarà bellissimo vivere i nove mesi di attesa con meno stress. Perché “lasciare andare” la curiosità rimette in ordine le priorità, facendo capire che non avere tutto sotto controllo non è un male.

E se in casa c'è già un fratellino o una sorellina, sarà anche per loro un bell'esercizio di pazienza.

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Rappresenta anche una scelta consapevole ed etica: se il sesso non ci interessa, significa che accettiamo tutto, che non faremo differenze, che la parità di genere, per noi, comincia già da qui. Certo che sarà diverso crescere un maschio o una femmina, ma sarà diverso perché ogni persona è diversa, non perché un genere è migliore o peggiore di un altro.

E infine non è bellissimo mettere in crisi i curiosoni e le zie Ignazie di questo mondo, quelle che vorrebbero mettere il becco in tutto e dare consigli non richiesti ad ogni incontro? “Veramente non vuoi saperlo? Ma come mai? Ma siete sicuri?”: SIIII! Siamo sicurissimi.

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Sara

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Cecilia

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