La grande trasformazione dei sei anni del bambino

Non sottovalutate il passaggio del vostro bimbo dall'asilo alla scuola: coincide anche con una trasformazione radicale della sua personcina, e Rudolf Steiner lo sapeva bene. Ecco perché le Scuole Waldorf tengono in gran conto i sei anni sei bambini!

I sei anni nella scuola Waldorf: la grande trasformazione dei sei anni del bambino secondo Rudolf Steiner

Fateci caso: i bambini tra i cinque anni e mezzo e i sette anni si trasformano radicalmente, in un cambiamento fisico che è perfetta metafora per quello intellettivo e intimo. L'altezza cresce, i denti da latte cadono per lasciare spazio a quelli adulti, la ciccia tipicamente infantile scompare. Bene: anche dentro sta cambiando tutto.

La formazione completa del corpo, che avviene proprio a quest'età definita anche “prima pubertà”, si riflette subito sulla mentalità di vostro figlio, che fino ad allora era totalmente e inevitabilmente concentrato su se stesso, sul suo corpo in crescita (soprattutto internamente), mentre ora inizia a capire di essere un individuo unico ma relazionato agli altri attorno a lui.

Ecco perché questo è il momento delle nuove sperimentazioni, che riflettono l'eccitazione per un nuovo sentimento e la paura delle sensazioni sconosciute. I bambini potrebbero anche provare cose nuove non totalmente “buone”: risposte irrispettose, piccole parolacce, bugie... Ma è tutto abbastanza normale: il bambino sta “settando” nuovamente la sua persona, la sua vita, e deve capire i nuovi confini, diversi da quelli della prima infanzia.

E, forse, noterete anche i cambiamenti nel gioco: se prima lo stimolo veniva dall'esterno e il giocattolo era il protagonista, ora la concentrazione se la prendono la preparazione del gioco, l'inventiva, l'ispirazione per decidere a cosa dedicarsi. Magari sistemerà bene l'ambiente per preparare il gioco, e poi ci giocherà un minuto...

Tutto questo perché se prima l'attenzione era sul fare (imparare a camminare, a mangiare, a lavarsi da solo, a fare questo, quello e quell'altro), ora è sul sentire, sulle emozioni, sulla personalità. La compassione, l'empatia, la consapevolezza della felicità e della tristezza sono per loro nuove, ma finalmente le scoprono.

E oltre alle sensazioni personali, i bambini a quest'età capiscono che possono suscitare anche negli altri queste sensazioni e queste emozioni, in base ai loro comportamenti. Prima quindi capiscono di avere del potere sugli altri, sugli amichetti, sui genitori, poi pian piano si rendono conto di poter controllare anche questo potere, indirizzabile nel fare bene o fare male agli altri.

Analizzare queste emozioni e imparare insieme la consequenzialità delle azioni è quindi fondamentale a queste età: i genitori non dovrebbero mai tirarsi indietro dal racconto della giornata, soffermandosi su domande come “come ti sei sentito quando ti hanno detto questo? Come credi si sia sentito lui dopo la tua azione o le tue parole?”.

Anche le fiabe o i racconti che contengono un insegnamento o una metafora possono tornare utili. A sei anni allenare l'empatia è fondamentale per far sì che i bambini da grandi possano essere adulti compassionevoli, gentili, buoni ed educati. 

Altri argomenti tipici dei sei anni da non sottovalutare? Prima di tutto la sessualità. E' qui che iniziano le prime cotte, i primi “matrimoni”, i primi bacetti e le prime passeggiate mano nella mano. E' importante che i bambini vivano questo momento, indirizzati sempre nel bene di rapporti sani.

Il secondo argomento che i bambini sicuramente toccano è la divinità. Ma anche l'infinito. Insomma: ascoltateli e scoprirete che sono filosofi profondissimi.

Sostanzialmente, da parte dei genitori in questa delicata età è necessaria fermezza per far capire che i confini e i limiti ci sono ancora, anche se diversi; è necessaria comprensione; è necessario il buon esempio; è necessaria la presenza e la disponibilità a rispondere alle domande; è necessario, insomma, essere presenti come sempre, equilibrandosi tra la libertà e la presenza, tra la fermezza e la comprensione. Conoscete il vostro bambino, e tutto sarà semplice. Perché anche in un momento per lui così strano e pauroso, voi ci siete.

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Sara

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Cecilia

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