Fluoro sì, fluoro no?

Spesso i genitori, giustamente, cominciano a interessarsi dell’igiene orale dei bambini sin dalla comparsa del primo dentino. È giustissimo: anche se i denti sono ancora da latte, l’igiene orale è fondamentale per prevenire disturbi e malattie del cavo orale.

Detto questo, c’è sempre latente una domanda: fluoro sì o fluoro no? Perché se noi adulti siamo abituati a rafforzare i nostri denti con dentifrici contenenti questo minerale, i bambini potrebbero incorrere in intossicazioni notevoli, un po’ per il rischio (alto) di ingerimento, e un po’ perché naturalmente le quantità di fluoro raccomandate per loro sono molto più basse.

Vediamo quindi insieme quali sono le implicazioni per una scelta consapevole.

Fluoro sì, fluoro no: un’analisi sul dibattito sul fluoro quando si parla di igiene orale dei bambini prima dei sei anni

Il fluoro, innanzitutto, è il minerale più importante per i nostri denti. Essendo le carie causate da una demineralizzazione dei denti (dovuta agli zuccheri e ai carboidrati, i cui residui si depositano sullo smalto: ricordiamo sempre non solo di lavarci i denti, ma anche solo di sciacquarci la bocca dopo i pasti!), questi hanno bisogno di essere rimineralizzati, e il fluoro è la sostanza più in grado di farlo.

“La fluoroprofilassi, intesa come prevenzione della carie attraverso l’utilizzo del fluoro, rappresenta la pietra miliare della prevenzione della carie”: lo scrive in una pubblicazione del 2013 il Ministero della Salute. E in altre parole: “Il fluoro è un minerale presente nello smalto, la sostanza bianca e resistente che riveste la superficie dei denti e li difende dall’azione dei batteri che provocano la carie”: a dirlo è Uppa, un pediatra per amico, che sull’argomento c’è stato nel 2015, nel numero 3 della rivista.

Anche i denti da latte incorrono in questo rischio; tuttavia dall’altro lato della questione c’è il fluoro, e cioè una sostanza che se per l’adulto non è pericolosa (se presa nelle giuste quantità! Altrimenti il rischio di intossicazione resta), per il bambino può essere rischiosa.

Prima dell’avvento dei denti definitivi bisogna quindi scegliere se puntare su dentifrici fluorati o meno. Perché l’uso dello spazzolino è fondamentale, ma le mamme si chiedono se utilizzare o meno il dentifricio (che come spiegano su Uppa può essere anche preparato in casa, in questo caso senza fluoro).

Ma facciamo un passo indietro. Anche se i pareri nella comunità scientifica non sono univoci, quasi tutti concordano sul fatto che basta fare attenzione a non ingerire quantità troppo elevate di fluoro. Molti paesi del mondo, per prevenire disturbi del cavo orale, hanno integrato per legge il fluoro nell’acqua potabile: la fluoroprofilassi via dentifricio non diventa infatti necessaria se nell’acqua bevuta ci sono più di 0,7 mg/dl di fluro. In poche parole: se beviamo un’acqua contenente fluoro, non c’è bisogno di integrarlo con il dentifricio. Tuttavia, in Italia questa prassi non c’è, e le nostre acque ne sono povere. Ecco perché sarebbe opportuno integrare questo minerale in altri modi.

Gli altri modi possono essere due: la via topica, e quindi l’utilizzo del dentifricio; e la via orale, e cioè l’assunzione di integratori al fluoro. Sulla seconda opzione, le opinioni sono molto contrastanti e non c’è un parere univoco nella comunità scientifica. Sui dentifrici, invece, tutti concordano sul fatto che sia il modo migliore per prevenire la carie e che, anzi, sia di primaria importanza.

Per quanto riguarda i bambini, quindi, si consiglia semplicemente l’uso del dentifricio fluorato, e non la somministrazione per bocca, che secondo quanto riportato dal Ministero della Salute sembra essere la modalità con la quale sale maggiormente il rischio di eccessiva assunzione con conseguente fluorosi (eccesso di fluoro nell’organismo e sui denti).

Basta osservare qualche accorgimento e seguire delle regole base, facendo attenzione che i bambini non ingeriscano mai il dentifricio e scegliendone uno che non contenga troppo fluoro. Come infatti dice il Ministero della Salute:

“Gli individui in tenera età, non sapendo ancora controllare efficacemente il riflesso della deglutizione, tendono a ingerire involontariamente parte del dentifricio apportato durante le manovre di igiene orale domiciliare, con conseguente assorbimento sistemico. Un’assunzione eccessiva e protratta nel tempo di fluoro, (acqua fluorata, dentifricio, supplementi fluorati, latte in formula) durante l’età pediatrica può essere causa di fluorosi dentale, patologia che si manifesta con macchie dello smalto.

Esistono alcune prove in base alle quali iniziare a usare un dentifricio fluorato prima dei 12 mesi di vita del bambino può essere associato a un maggior rischio di fluorosi. Esiste, inoltre, forte evidenza che l’uso di dentifricio che contiene almeno 1000 ppm di fluoro fino a 5/6 anni di età è associato ad un incremento del rischio di fluorosi.

È, quindi, consigliabile un’accurata supervisione della quantità di dentifricio fluorato somministrato al bambino nei primi anni di vita da parte del genitore (pea-size) per ridurre al minimo il rischio di fluorosi”.

“Pea size”? Nel senso che la quantità di dentifricio non deve mai superare la dimensione di un pisellino primavera!

 

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Sara

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Cecilia

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