Pelle del neonato a chiazze o marmorizzata? Ecco cosa significa

A chiazze rosa, marmorizzata, venata di rosso: ogni tanto prima del bagnetto o quando è svestito, la pelle del bebè si presenta così.

Normale preoccuparsi, ma altrettanto normale è il fenomeno che causa questo aspetto.

Ma facciamo un passo indietro. La pelle del neonato marmorizzata è una condizione in cui la pelle del neonato assume un aspetto a chiazze o macchie irregolari, spesso con una rete di linee sottili rosa o violacee che somigliano appunto alle venature del marmo. Questo fenomeno è più evidente sulle gambe, ma può verificarsi anche su braccia, schiena e addome. La pelle marmorizzata può apparire e scomparire durante i primi giorni di vita del neonato.

Le cause della pelle venata a chiazze

La pelle marmorizzata nei neonati è il risultato di una risposta fisiologica alle variazioni della temperatura corporea. Durante i primi giorni di vita, il sistema di regolazione della temperatura del neonato può essere immaturo, il che può portare a una dilatazione e contrazione dei vasi sanguigni superficiali (o vasocostruzione). Questo può causare la comparsa della pelle marmorizzata, soprattutto quando il bambino sente freddo.

Inoltre, il sistema circolatorio dei neonati può essere ancora in fase di adattamento, e questo può contribuire all'aspetto della pelle marmorizzata. È importante notare che questa condizione di solito scompare da sola entro nel momento in cui il neonato cresce, ovvero quando il sistema circolatorio si stabilizza, e quando il bebè viene rivestito.

Quando è motivo di preoccupazione?

In generale, la pelle del neonato marmorizzata è una condizione fisiologica e temporanea che di solito non è motivo di preoccupazione. Tuttavia, è importante osservare attentamente il neonato per qualsiasi segno di disagio o cambiamento nel colore della pelle che potrebbero indicare un problema medico più serio.

Se la pelle del neonato marmorizzata è associata a sintomi come freddo eccessivo, intorpidimento degli arti, sonnolenza costante, difficoltà nella suzione o cambiamenti nel comportamento, è consigliabile valutare se non lo si stia esponendo a temperature troppo basse (rischiando l'ipotermia), provvedendo a rimetterlo al caldo. Se però i sintomi persistono, è bene consultare una pediatra o una pediatra. Questi segnali potrebbero indicare una condizione sottostante che richiede attenzione medica.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Ti potrebbe interessare anche

Cura pelle neonati: perché utilizzare l'olio corpo?
Puntura di medusa: che fare? Tutto ciò che c'è da sapere per andare al mare con i bambini
Mal di orecchie al mare, potrebbe essere otite
Ventilatore sì, ventilatore no? Ecco le regole con i bebè
Bambini e febbre in estate: cosa può essere?
In Italia mancano pediatri e pediatre
"I filtri solari fanno male ai bambini": la risposta dell'Istituto Superiore di Sanità
Non solo mal di pancia: tutti i sintomi della celiachia
Orzaiolo nei bambini: cosa fare
Bambini e 1000 metri: quale altitudine non superare in montagna
Bambine dagli occhi belli: cos'è la sindrome di Rett, disturbo neurologico femminile
La pertosse nei bambini: cosa c'è da sapere

Sara

sara.png

Cecilia

Untitled_design-3.jpg