Mal di pancia, mal di testa, mal di... Come riconoscere quando è reale dolore e quando è altro?

Il mal di pancia è qualcosa di tipico, nei bambini. Si parte dalle colichette nei primi mesi di vita ai veri e propri mal di pancino che i nostri figli ci comunicano quando sanno parlare. 

In alcuni casi, tuttavia, i mal di pancia, i mal di testa e i disagi fisici in generale sono sintomo di altro. In altre parole: i bambini, dicendoci che provano quel dolore, stanno tentando di comunicarci altro. Ma come fare a sapere quando il mal di pancia è reale o quando il dolore non è fisico ma solo un "capriccio"?

Non sono capricci

La prima regola è evitare di classificare i dolori fisici "non reali" come "capricci". I dolori possono indicare qualcos'altro, ma esistono, i bambini li provano. E se anche il mal di pancia si rivelerà solo paura o stress, il bambino in quel momento lo percepisce. 

Anche se non lo percepisse, non si tratterebbe comunque di capriccio. I capricci sono lamentele fini a se stesse, che spesso i bambini utilizzano per testare i limiti. In questo caso, invece, esprimere dolore dove non c'è vuol dire provare a comunicare che qualcosa d'altro non sta andando come dovrebbe. Che, in altre parole, il bambino sta provando un disagio di qualche tipo.

Come capire se il dolore è vero

L'altro aspetto importante è cercare di capire se il dolore sia vero: i genitori, strada facendo, capiranno quando il bambino ha davvero mal di pancia o mal di testa o quando si tratta di altro, facendo caso anche agli altri sintomi: ci sono diarrea, febbre, situazioni precise che fanno ricondurre il problema a qualcosa di fisico? Oppure il mal di pancia, ad esempio, si presenta sempre in concomitanza con certi eventi, come ad esempio una verifica o la visita dei nonni?

Importante, quindi, è rivlgersi al pediatra, anche quando si è in dubbio, cercando di capire piano piano a cosa ci si trova di fronte.

La comunicazione attraverso il fisico

I bambini, soprattutto, prima di una certa età (8 anni) non hanno gli strumenti adatti per comunicare le proprie sensazioni. A volte, quindi, possono confondere l'ansia (che prende la bocca dello stomaco) con il mal di pancia, lo stress con il mal di testa... Dialogare, quindi, è necessario: chiediamo al bambino dove sente il dolore, facendocelo indicare con le dita; lasciamo che ce lo descriva nel dettaglio, anche con analogie; cerchiamo di capire se possa essere un dolore fisico oppure uno stato ansioso.

Evitare gli analgesici e i farmaci

In ogni caso, è sempre da evitare l'utilizzo di antidolorifici e analgesici, soprattutto quando non sappiamo a che problema ci troviamo di fronte: se non si trattasse di vero dolore, sarebbero controproducenti perché è sempre sbagliato abusare dei farmaci; se invece il problema fosse fisico, nasconderebbero un sintomo importante per la diagnosi.

Proviamo, quindi, a parlare subito al medico curante del problema, andando in pronto soccorso se il bambino non riuscisse più a sopportare il dolore. 

 

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Sara

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Cecilia

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