L’importanza di un corretto sviluppo motorio

Rispetto alla nostra infanzia sono cambiate un bel po’ di cose: ci sono gli smartphone, i giochi elettronici, la realtà virtuale… tutte innovazioni incredibili rispetto ai nostri tempi ma forse si è anche perso parte del contatto con l’esterno. I nostri bimbi sono meno abituati a trascorrere del tempo all’aperto e il rischio che corrono è di cadere in quello che viene chiamato analfabetismo motorio. 

Analfabetismo motorio, di cosa si tratta?

In passato, un bambino trascorreva parecchio tempo all’aperto: giocava in strada dopo la scuola e i giochi erano tutti di corsa, salti e arrampicate, ogni giorno anche per due o tre ore di seguito. Nel contesto in cui si viveva era molto più facile uscire a piedi e rimanere fuori a giocare, oggi le distanze si sono allungate e sono anche cambiati i ritmi di vita: molti bambini non hanno la possibilità di andare a piedi a scuola o in bicicletta, pochi sono abituati a stare fuori al parco tutto il pomeriggio, ancora meno quelli che passano il weekend a passeggiare o a esplorare

Oggi il movimento che i bambini fanno è sempre più spesso limitato alle poche ore di educazione fisica a scuola e alle due orette di sport settimanali. Questo sbilanciamento sta creando dei veri e propri “ignoranti” del movimento, da qui il termine analfabetismo motorio: viene, in pratica, a mancare tutta quella quota di esperimenti, rincorse e cadute che rappresentano il patrimonio dello sviluppo motorio di ogni bambino, il suo “alfabeto”. Questa mancanza di esperienze motorie rischia di rendere il bambino meno consapevole del proprio corpo, con una relativa maggiore fatica a sviluppare la coordinazione e, di conseguenza, i muscoli. Questa difficoltà da bambini si traduce in problemi posturali anche da adulto e non solo. Lo sviluppo motorio è strettamente connesso a quello sociale, per questo è importante dedicare del tempo e la dovuta attenzione non solo all’educazione scolastica dei propri figli ma anche a quella motoria.

Cambiamo rotta: perché dovremmo ripensare a quanto movimento fanno i nostri bambini per farli crescere al meglio a livello motorio

Cosa possiamo fare per abituare i nostri bimbi ad un maggiore movimento?

Potremmo prima di tutto sforzarci di trascorrere sempre più tempo all’aria aperta con loro, anche in inverno. Puntare sulla natura, sul correre liberi, sul camminare ma anche solo sul camminare e sull’uscire insieme.
E’ importante far fare anche dell’attività fisica: non importa quale sport, vanno bene tutti! Far sperimentare più sport, senza focalizzarsi su uno in particolare (almeno fino ai 12 anni), permette di sviluppare più capacità a favore di un completo e armonico sviluppo.

E se ci accorgessimo che qualcosa non va? Una visita dal podologo o dal fisiatra è consigliata, su suggerimento del pediatra. Verso i 4 anni è il momento “giusto” per chiedere un primo consulto. Non prima perchè il piedino dei bambini è ancora fisiologicamente piatto.

Attenzione anche alle scarpine.

A volte non ci pensiamo, crediamo che siano tutte uguali, In realtà dobbiamo fare subito attenzione alle caratteristiche delle scarpe che scegliamo per i nostri bambini, fin dai primi anni di vita. Addirittura, i primi due sono fondamentali, perché è il periodo nel quale i bambini imparano a camminare, impostando la loro andatura,.

Il piede presiede all'equilibrio, alla stabilità e alla locomozione: è un elemento essenziale nell’educazione motoria. Per questo è essenziale che le scarpe abbiano suole leggere e flessibili per facilitare il passo, senza affaticare la muscolatura, con una punta ampia, in modo da permettere la completa articolazione delle dita. Meglio scegliere scarpe leggermente alte posteriormente, per aiutare il bambino nella fase dei primi passi, e rivestite internamente con materiali naturali che lascino traspirare il piede. Se poi la scarpina aiutasse anche il piede nel corretto movimento del passo sarebbe un plus importante.

La linea Imparo di Chicco, è stata studiata in collaborazione con il Biomeccanico dott. Mauro Testa, e l’Osservatorio Chicco. La suola delle scarpine Imparo è stata progettata con spessori differenziati per guidare i movimenti del piedino durante il passo e aiutare, così, il bambino ad apprendere il corretto movimento della camminata, ossia la capacità di appoggiare il piede dal tallone, passando sul lato esterno fino all’alluce. Le scarpine della Linea Imparo partono dal numero 18 e arrivano al numero 23.

Una volta imparato a camminare, l’attenzione non deve calare, anche perché è uno dei periodi di maggiore movimento per i bimbi, che corrono, saltano e camminano a più non posso. Ecco quindi, che Chicco ha studiato la nuova Linea In Progress, per i bambini dai 2 anni (con numeri che vanno dal 24 al 32). La linea lavora sempre per spessori differenziati: i punti in rilievo sono stati realizzati per dare al piede gli stimoli giusti anche durante le attività motorie di un bambino più grandicello.

Nelle scarpine In Progress è stata, poi, data particolare attenzione al controllo della zona astragalica, cioè della zona corrispondente al tallone, con un rinforzo sulla parte posteriore della scarpina che evita scivolamenti laterali interni o esterni responsabili di possibili atteggiamenti posturali errati.

 Giulia Mandrino 

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