Allattamento al seno: la guida OMS-Unicef che salva la vita ai bambini

L’allattamento è una scelta materna tra le più delicate: siamo dell’idea che ogni mamma sappia quale sia l’opzione migliore per sé e per il proprio bambino e chi sceglie l’allattamento artificiale non è assolutamente da condannare. Quando però si tratta di informazioni riguardanti l’allattamento, siamo convinte che gli ospedali debbano stare più vicini alle neo-madri, fornendo tutte le informazioni di cui hanno bisogno.

Questo perché sono molte le neo-mamme che rinunciano all’allattamento al seno per mancanza di informazioni e di supporto. E in questo senso, negli ultimi giorni, in un’operazione congiunta, OMS e Unicef hanno stilato una serie di consigli a supporto di una politica scritta sull’allattamento al seno, per spronare tanto le mamme quanto gli ospedali a incentivare questa pratica che salverebbe la vita di moltissimi bambini e che sarebbe vitale per la loro salute, oltre che per la buona sanità. Vediamo insieme come e perché.

Allattamento al seno: la guida OMS-Unicef che salva la vita ai bambini

Secondo gli ultimi dati diffusi da OMS e Unicef, allattare al seno fino ai 2 anni salverebbe la vita di circa 820.000 bambini in tutto il mondo. Questo perché l’allattamento al seno (soprattutto entro la prima ora di nascita - e in questo senso il breast crawling è una pratica davvero utile) ridurrebbe il rischio di infezioni nei neonati, abbassando anche il pericolo di diarrea (spesso fatale nei neonati), situazioni frequenti quando i bimbi vengono allattati al seno solo parzialmente o quando vengono nutriti esclusivamente con latte artificiale.

Oltre a questo, l’allattamento al seno migliorerebbe il quoziente intellettivo del bambino, beneficio che ricadrebbe su tutta la vita adulta. E, per quanto riguarda le madri, sono molti studi a ritenere che allattare al seno ridurrebbe il rischio di sviluppare negli anni il cancro al seno.

Ricordiamo poi che il latte materno è la principale fonte di energia per un neonato, anche durante la malattia e la convalescenza. Infine, vari studi dimostrano che i bimbi e gli adolescenti allattati al seno durante i primi anni di vita hanno meno probabilità di crescere sovrappeso o obesi.

Ecco perché le due organizzazioni hanno deciso di stilare una guida in dieci passi per aiutare le strutture sanitarie a mettere a punto un iter che faciliti l’allattamento e che fornisca tutte le informazioni sul caso alle madri che le necessitano. In questo modo è possibile sostenere l’allattamento al seno, che è vitale tanto per la salute del bambino quanto per la buona sanità. Questa pratica, infatti, riduce nettamente i costi, ricadendo positivamente sulle famiglie e sui Paesi.

Questo supporto alle strutture è necessario perché per quanto l’allattamento richieda aiuto e guida, sono ancora troppi gli ospedali e le cliniche (private o pubbliche) che non hanno le capacità o gli strumenti per stare accanto alle madri come dovrebbero. Pensiamo soprattutto ai paesi più poveri, dove le informazioni sono difficilmente recuperabili. Dare una guida semplice e comprensibile agli operatori (e alle madri) significa quindi, per proprietà transitiva, dare un aiuto ai bambini, migliorando la loro vita sin dalle prime ore, attraverso una pratica naturale, economica, ecologica e (quando supportata come si deve) semplice.

Le infografiche che OMS e Unicef hanno sviluppato sono in questo senso preziose:

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Fonte mmagine: Organizzazione Mondiale della Sanità

La guida per immagini descrive molto bene le pratiche che le strutture (e i Paesi in generale) dovrebbero seguire quando si tratta di accompagnare le madri nell’allattamento al seno, aiutandole fin dalla prima ora dopo il parto, preparando a dovere gli operatori e mettendo a punto le cure migliori.

1. Politiche ospedaliere: gli ospedali dovrebbero supportare le madri non promuovendo il latte artificiale, rendendo le pratiche di allattamento una pratica standard e tenendo traccia dei supporti necessari

2. Competenza dello staff: gli ospedali dovrebbero preparare gli operatori riguardo al supporto alle madri e offrire al personale conoscenze e abilità

3. Cura prenatale: gli ospedali dovrebbero supportare le madri discutendo con loro l’importanza dell’allattamento al seno per mamme e bambini e preparandole alla pratica

4. Cure immediate dopo il parto: Incoraggiare il contatto pelle a pelle con il neonato subito dopo il parto e aiutare le madri a sistemare il piccolo nella maniera corretta per l’allattamento

5. Supportare le madri nell’allattamento: controllando la posizione, l’attaccamento e il succhio del bambino, dando consigli pratici e aiutando le madri a risolvere i più comuni problemi dell’allattamento

6. Integrare: Quando necessario, gli ospedali dovrebbero incoraggiare ad allattare al seno fin quando non esistono ragioni mediche che lo vietano, e anche in quel caso, sarebbe opportuno dare priorità al latte materno donato.

7. La stanza: Gli ospedali dovrebbero permettere alle madri di dormire fin da subito con i bambini nella stessa stanza, anche in caso di bimbi malati

8. Allattamento responsabile: Aiutare le madri a capire quando il bimbo è affamato, senza limitare la frequenza dell’allattamento

9. Biberon, tettarelle e ciucci: gli ospedali dovrebbero consigliare le madri sull’uso e sui rischi di usare biberon, ciucci e tettarelle in maniera non consona

10. Dimissioni: Gli ospedali dovrebbero consigliare alle madri gruppi di supporto e risorse riguardanti l’allattamento, e lavorare con questi gruppi e comunità per implementare i servizi riguardanti l’allattamento al seno.

Giulia Mandrino

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