La vita segreta di una mucca

Venerdì, 04 Aprile 2014 20:21

Compaiono in tv e sui giornali diversi servizi ed articoli negli ultimi tempi che parlano delle condizioni disumane degli animali da allevamento. Ma quanto sarà diffuso questo fenomeno? La carne che noi mangiamo non è proveniente da mucche che mangiano erba? O comunque fieno ma sempre qualcosa di naturale? Ma gli animali da allevamento sono animali intelligenti tipo cani oppure no? Ma queste persone che mangiano vegan saranno i classici hippy polemici che passano le giornate ad accarezzare le formiche?

Per chiarirci un po' le idee abbiamo intervistato Paola Rizzante, veterinaria, per scoprire quali siano le condizioni degli animali da allevamento.

Ciao Paola, ci racconti qualcosa sulle condizioni di vita e di macellazione degli animali da allevamento?

"La questione è molto complessa e articolata. Gli animali cosiddetti da allevamento comprendono bovini, suini, lagomorfi (conigli), ovicaprini, equini, avicoli, da pelliccia, specie ittiche.
A livello intensivo lo sfruttamento è ai massimi livelli per ognuna delle specie elencate: inseminazione artificiale, allontanamento precocissimo dei nati dalle madri, somministrazione di farmaci e ormoni, substrati e ambienti non compatibili con l'etologia degli animali, sovraffollamento e conseguente stress e fenomeni di cannibalismo (soprattutto negli avicoli), igiene assente, trasporti verso i luoghi di macellazione in condizioni inumane, mancanza di stordimento adeguato all'atto della macellazione e spesso dissanguamento e bollitura in stato ancora cosciente.
Questa è sola una esigua lista di ciò che sono costretti a subire gli animali negli allevamenti."


Gli animali da allevamento sono intelligenti? Si accorgono quando sono portati al macello?

"Ormai è universalmente e scientificamente riconosciuto che gli animali non umani siano in grado di sentire la sofferenza ma non solo quella fisica ma anche quella psicologica.
Molte vacche muggiscono per giorni dopo il distacco dal proprio vitello ( che avviene appena nato poiché il latte non è destinato a lui ma al genere umano).
Sanno amare, si divertono e scelgono ciò che li fa stare bene.
Nei sudici e scivolosi corridoi che li portano al macello si ritrovano in fila indiana e impossibilitati alla fuga, sono costretti a vedere e sentire i lori compagni mentre vengono giustiziati, appesi ancora coscienti mentre vengono scuoiati e dissanguati.
Questi animali sentono l'orrore che a breve li colpirà e cercano di fuggire disperati e spaventati.
In questi momenti viene secreta adrenalina, l'ormone della paura."

Come vengono nutriti gli animali?

"lo scopo unico degli allevamenti è quello di far crescere in fretta la massa muscolare degli animali. Vengono denominate industrie della carne infatti.
Questo obiettivo non sarebbe possibile se venissero somministrati alimenti "naturali".
Gli animali vengono letteralmente pompati con mangimi medicati ossia mangimi che contengono ormoni della crescita, proteine (spesso animali, vedi fenomeno della mucca pazza) e antibiotici perché nelle condizioni in cui vivono si ammalano facilmente.
Inoltre la qualità dei mangimi è scarsa per poter risparmiare e le farine sono spesso ricche di allergeni e muffe.
Tutto questo "nutre" la carne e in essa rimane e viene assunta dal consumatore finale."

Perchè sei diventata vegana?

"E' possibile e auspicabile vivere e vivere bene senza sfruttare nessuno e senza uccidere.
Ormai sono parecchi i medici che sostengono la dieta veg.
Sono dimostrate correlazioni tra diverse patologie e proteine animali.
Risulta quindi una scelta etica ma anche salutistica.
Oltre a questi aspetti molte persone puntano l'attenzione verso la purezza d'animo e del corpo e decidono di non cibarsi di violenza.
Un mondo senza violenza parte dalla tavola, un ottimo insegnamento per i nostri bimbi. La gente mangia carne pensando di diventare forte come un bue. Dimenticando che il bue mangia erba.
Ed è così!non è assolutamente necessario cibarsi di proteine animali x essere forti!lo dimostrano tantissimi atleti e body builder.

Alcuni sostengono che i vegani abbiano fisiologicamente carenze di vitamina b12. Cosa ne pensi?

"La questione della vitamina b12 è piuttosto controversa.
Essa si ritrova nelle verdure non lavate e nei prestomaci dei bovini.
Alcuni medici consigliano comunque di assumerla ed esistono integratori sintetici veg.
Altri medici invece non considerano la carenza come una patologia."

Cosa ci puoi dire in merito ai derivati quindi latte e uova?

"Lo sfruttamento degli animali però riguarda anche una vastissima fetta di alimenti di origine animale come il latte, il formaggio e le uova.
Questi alimenti si trovano ovunque, in qualsiasi forma.
Non mi soffermo sulla insalubrità di tali alimenti ma sulla eticità: per produrre latte e formaggi una vacca deve partorire un vitello come accade per noi umani.
Il vitello le verrà tolto appena nato, cresciuto in gabbioni asettici e bui completamente soli senza avere mai la possibilità di correre e brucare, allattato con latte artificiale.
se maschio verrà ucciso dopo pochi mesi come carne bianca (leggi anemica); se femmina invece diventerà anch'essa una produttrice di latte.
Il latte viene munto senza alcuna delicatezza e viene spinta la selezione di vacche molto prolifiche. Spesso le mammelle diventano talmente pesanti che causano dolori, mastiti e infine l'impossibilità di movimento ( le famose vacche a terra). Verrano quando trascinate alla morte con pungoli elettrici, macellate e vendute come carne di seconda scelta.
Questo se va bene accade verso i 5 anni della vacca mentre in natura un bovino può vivere fino a 20 anni!
Da un uovo di gallina ovaiola fecondato nasce il pulcino: esistono operai addetti al riconoscimento del sesso. Interessa solo la femmina poiché diventerà anch'essa una produttrice di uova.
Alla pulcine verrà tagliato il becco e infilate in incubatori per poi essere trasferita in gabbie con fondo a rete in cui spesso le zampe si feriscono e sono immerse tra i loro escrementi. In ogni gabbia convivono molte galline in ambienti chiusi e illuminati artificialmente per garantire la produzione continua di uova (in natura la deposizione di uova avviene ogni 2 giorni circa, in batteria + volte al di).
Il becco viene tagliato affinché non possano ferirsi a causa delle condizioni di forte stress in cui sono costrette a vivere.
Dopo pochi anni non essendo più in grado di deporre vengono macellate ormai esauste e gravemente malate.
Il pulcino maschio appena nato viene poggiato su nastri trasportatori che portano a un trituratore. Da esso deriva lo scarto che diventa alimento per altri animali."

La leggenda degli uomini BAP

Venerdì, 04 Aprile 2014 12:28

Articolo tratto dalla rubrica Da donna a donna

 

Mariti ideali. Dove andarli a cercare.

 Credo in Babbo Natale, ma non alla fandonia che l'uomo perfetto esista. Eppure la mia amica Sandra è la fortunata accalappiatrice di uno dei pochi mariti perfetti rimasti. Sappiamo bene che questi uomini affettuosi e solerti ci siano, là fuori da qualche parte, ma la domanda è “dove li trovano le altre?”. Dov'è il pozzo degli uomini dei sogni?

Eppure Sandra ha passato gran parte della sua adolescenza, e gli anni seguenti, alla ricerca della love story dei suoi sogni. Il risultato della sua ricerca: metà dei tizi con cui è uscita si sono poi rivelati infrequentabili, veri e propri fenomeni da baraccone, emotivamente instabili, con dei risvolti a tratti allucinanti, la restante metà … beh sembrava anche peggio. Insomma non ne aveva trovato uno che andasse bene per lei, nel frattempo i suoi standard si abbassavano e il ragazzo che aveva immaginato così lucidamente quando era bambina tardava a farsi trovare. Così un giorno si è rassegnata e, dopo l'ennesimo tipo sbagliato, mi telefonò dicendo che aveva deciso: “il prossimo ragazzo che mi si avvicina gli tiro un calcio nelle ...” disse. Ha iniziato a prenderla alla leggera. Smettendo di avere il tipico atteggiamento a cui siamo tanto affezionate noi ragazze, Sandra ha involontariamente iniziato a non pensare a tutti i segnali di questo mondo, a non chiedersi “perché non mi chiama?” o “perché mi chiama?” o “perché non mi ha scritto?” o “perché mai avrà detto <<la sera>> invece che <<di sera>>”, “cosa avrà voluto dire?”. Quando tentavo di farla ragionare mi rispondeva “nulla! Cosa mai avrebbe dovuto voler dire? Non sono nemmeno sicura si sia accorto di star dicendo qualcosa!”. Aveva ragione! Avevamo passato dieci anni nella nostra vita a farci domande su cose che loro non sapevano nemmeno di aver detto o fatto. Così lei viveva la sua vita mentre un ragazzo normale, come tantissimi altri da cui era dovuta scappare, abbandonava le sue paure e iniziava ad esporsi tirando fuori la parte buona e perfetta di se invece che qualche stramberia.

Da una ricerca è emerso che una donna, prima di conoscere l'uomo giusto, deve affrontare in media sessanta primi appuntamenti, lei credo ne avesse avuti almeno centoventi. Non spaventatevi, al secondo appuntamento saranno arrivati al massimo in venti. Qualcosa che sembrasse una relazione? Forse cinque! Storie serie? Una, che ancora lei stessa definisce un errore di giudizio.

Una sera, piuttosto alticcia mi ha rivelato che si era resa conto di cercare nei posti sbagliati. Ecco dove si trovano gli uomini giusti allora, nei posti giusti! Le ho chiesto gli indirizzi. Ero decisamente più brilla di lei. Cercava negli uomini sbagliati. Difatti l'uomo giusto era uno di quelli che aveva scartato subito, uno di quelli a cui non aveva concesso nemmeno un primo appuntamento. Noi ragazze dobbiamo necessariamente filtrare le richieste, ma siamo sicure di applicare sempre il filtro giusto? Siamo sicure che i tizi a cui diciamo no, quelli a cui non avremmo dato un soldo bucato, siano davvero quelli con minori probabilità di essere quelli giusti? Sandra dice di no. Sul suo attuale marito non avrebbe scommesso niente, di fatto la sua relazione è nata da una serie di coincidenze e dal fatto che la povera Sandra ha sparato nel mucchio. Che non sia una strategia anche questa? Sparare nel mucchio! Dare un'occasione a tutti gli uomini che ci capitano a tiro e chissà sperare nella legge dei grandi numeri? Beh come strategia potrebbe anche andar bene, ma dove trovare il tempo e le energie per fare la vita della cara Sandra che ha collezionato un numero infinito di lacrime e pentimenti? Basta non cercare negli uomini sbagliati, quelli che poche chance le hanno da subito. Noi donne siamo l'emblema dell'artificio, ci trucchiamo, mettiamo tacchi altissimi, coloriamo i capelli, ma gli uomini portano le maschere più efficaci, comportamenti e atteggiamenti, armature, che mascherano le loro paure, insicurezze e la loro natura. E così come sapere su quale cavallo puntare i nostri sentimenti?

Beh di sicuro l'uomo ideale è quello che io chiamo l'”uomo BAP”. L'uomo BAP è un uomo che ama, o quanto meno non disgusta, Bambini, Animali e Piante, o almeno uno di essi. Tranquille non me lo sto inventando, è quanto emerso dalla sopracitata ricerca. A quanto pare gli uomini più adatti per intraprendere una relazione sono quelli che non disdegnano le cose che crescono e che hanno bisogno di cure amorevoli, proprio come una relazione di coppia. In ogni caso io darei un'opportunità anche agli uomini generosi e altruisti, in una relazione d'amore bisogna volersi donare più di ogni altra cosa, e poi anche il sesso è importante e gli uomini egoisti sono pessimi amanti per noi donne che abbiamo bisogno di tempo e dedizione.

Avete mai fatto caso a quanto spesso noi donne ci infatuiamo di uomini che nemmeno ci filano, che ci ignorano e che dimostrano scarso interesse per noi? Eccesso di zelo o di masochismo? Perché finiamo sempre tra le affascinantissime braccia di uomini di cui finiamo a parlare con amiche costrette a consolarci? Cosa hanno questi uomini che ci attrae tanto? Perché non ci lasciamo affascinare allo stesso modo dai bravi ragazzi, da quelli che ci offrono il loro cappotto se il nostro meraviglioso vestitino nuovo è effettivamente un po' troppo leggero, che ci assecondano nelle nostre follie, gli uomini che farebbero qualunque cosa se solo schioccassimo le dita? Sandra e io abbiamo sempre pensato che fossero uomini senza spina dorsale. Eravamo sicure di volere uomini decisi, che alla fine si scoprivano decisi solo a farci soffrire, involontariamente però, sia chiaro, come se non fossero le strade dell'inferno ad essere lastricate delle migliori intenzioni.

Quando Sandra mi ha presentato questo ragazzo perfetto, dopo aver finalmente rinunciato a trovargli un qualche difetto terribile che necessariamente doveva avere se era così meraviglioso, mi sono chiesta quanti uomini potenzialmente meravigliosi conosco che se mi chiedessero un appuntamento scarterei senza remore? Beh ne conosco diversi e alcuni sono ancora a piede libero, come le tante nostre amiche immuni al fascino degli uomini BAP gentili e altruisti. Cosa dovrebbero fare questi bravi ragazzi per avere l'opportunità di farsi conoscere, iniziare a ignorarci?

Dove trovare questi uomini meravigliosi? Basta osservare con più attenzione. Quando un uomo BAP, generoso ed altruista, ci chiede un appuntamento guardandoci con occhi teneri e speranzosi non diciamo di no solo perché non ci affascina come il tipo della palestra che quasi non ci si fila, diamogli una chance. E sopratutto, non stiamo lì ad aspettare in eterno, siamo donne moderne e ci è concesso di fare la prima mossa.

 

Per qualunque dubbio, curiosità, domanda, se avete impressioni, consigli, suggerimenti, proposte o reclami per i miei articoli, o anche solo per fare “quattro chiacchiere digitali”, ricordatevi che questo spazio è vostro, nostro, di ogni donna; quindi non esitate a scrivermi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ...

 

 foto tratta da www.cineblog.it

Anche gli uomini vogliono lo strascico

Venerdì, 04 Aprile 2014 12:28

Articolo tratto dalla rubrica Da donna a donna

 

Le foglie che fanno primavera

Ogni bambina avrà sognato almeno una volta un abito con un lungo, lunghissimo strascico bianco. Poi la maggior parte sono cresciute e, una volta innamorate, avranno avuto altri, più grandi, desideri.

I bambini, invece, non fanno di questi pensieri, divengono adolescenti e continuano a non desiderare nulla del genere; e così anche una volta diventati adulti. Ma ogni uomo, una volta innamorato, sogna, giorno e notte, più ogni altra cosa al mondo, di avere uno strascico. No, non c'è nessun ambiguo doppio senso. La sola cosa che vogliono questi uomini è essere, per la loro donna, dei supereroi stile superman, petto in fuori, mani sui fianchi, sguardo fiero e un lungo lunghissimo mantello rosso, più lungo di uno strascico.

Noi donne moderne siamo troppo forti e indipendenti per godere dei vantaggi che traevano le nostre antenate dal fare dei loro uomini i loro superuomini. Molte donne credono che un certo tipo di atteggiamento verso il loro compagno le renda deboli, vulnerabili e patetiche. Io trovo che non ci sia nulla di più patetico di una donna infelice, perché siamo donne ed il cervello, il cuore e l'animo di una donna possono tutto. Cambiando di poco la nostra prospettiva ed il modo in cui ci poniamo verso il nostro compagno siamo in grado di cambiare la nostra vita e il nostro livello di felicità e soddisfazione.

Da bambine volevamo lo strascico, da adulte disincantate ci basterebbe un marito che faccia parte dei lavori domestici, che componga delle frasi invece di grugnire monosillabi inebetito davanti alla tv, che ci porti fiori e ci riempia di coccole e, spesso, finiamo per pensare che non sarà mai così.

Basta essere un po' "damigelle in pericolo" ogni tanto, fare sentire il nostro compagno un piccolo superman e in quattro e quattr’otto ecco un marito amorevole e affettuoso, un amante attento e generoso, un amico solerte e disponibile a realizzare ogni nostro desiderio e, se lavoriamo bene, anche una mezza domestica perché un uomo felice anche con un grembiulino rosa addosso si sente il più fico dei supereroi. Bastano un po' di pratica e addestramento e saremo noi stesse a tirare fuori dai nostri uomini il principe azzurro da film che, insospettabilmente, si nasconde dentro di loro.

Tutte le volte che propongo questo genere di soluzione a quelli che sono tutti i problemi delle mie amiche loro mi chiedono “Perché dovrei? Lui non pensa mai ai miei bisogni ed alle mie necessità” e di certo ognuna di loro racconta una parte di verità. Per quanto un uomo voglia fare del suo meglio il suo modo di ragionare, molto diverso dal nostro, lo porta a pensare che il suo comportamento sia compreso dalla compagna che, invece, fraintende ogni sua mossa e parola se non possiede gli strumenti adeguati per decifrare il complicato linguaggio di questi testosteronici esseri umani, per i quali i fatti hanno più peso delle parole. E così i nostri uomini sono spaesati non capendo perché non riescono mai a farci felici mentre noi donne ci sentiamo tristi, sole e incomprese.

Uomini e donne hanno bisogni primari differenti. Le donne, nell'ordine, hanno bisogno di: sollecitudine, comprensione, rispetto, devozione e rassicurazione. Erroneamente pensano che per gli uomini sia lo stesso e cercano di dargli sollecitudine, comprensione … ma senza alcun risultato e si sentono sempre meno amate. Gli uomini, dal canto loro, necessitano di: fiducia, accettazione, apprezzamento, ammirazione ed incoraggiamento, e passano il loro tempo nel tentativo di far si che i loro bisogni primari siano soddisfatti e quando ciò non accade si sentono inutili, incapaci e indesiderati e si allontanano sempre di più.

Perché mai una donna dovrebbe preoccuparsi di soddisfare i bisogni primari del compagno, di farlo sentire apprezzato e accettato? Siamo donne forti, indipendenti, autonome, perché tornare indietro di cinquant'anni? Perché il nostro cervello è ancora quello di cinquant'anni fa, in realtà e ancora quello che avevamo all'età della pietra e, così come è sempre stato, nel momento stesso in cui dimostriamo fiducia ai nostri compagni loro ci ricompenseranno subito, inconsciamente e involontariamente, con il doppio della sollecitudine, attentissimi alle nostre necessità. Quando gli dimostreremo accettazione, nel modo in cui ne avranno bisogno, avremo piena è totale comprensione. Dimostrandogli, ogni giorno, apprezzamento e ammirazione avremo sincero rispetto e completa devozione. Sentendosi incoraggiati ci daranno tutta la rassicurazione di cui necessitiamo.

Il soddisfacimento di un bisogno primario dell'uomo lo sprona, istantaneamente, a soddisfare quelli che sono i bisogni primari della sua compagna. Non sa di starlo facendo. Gli viene naturale perché è un istinto che il suo cervello possiede da milioni di anni. Il processo è semplice, come sono semplici gli uomini infondo infondo; l'uomo ha bisogno di sentirsi accettato e apprezzato più di ogni altra cosa, il “cosa faccio” in qualche modo lo aiuta a comprendere il “chi sono”. In parte è per questo motivo che sono così affezionati al concetto di divisa e chiedono consiglio solo a chi reputano esperto in un certo ambito o settore. Per un uomo è, quindi, fondamentale sapere che sta facendo bene quello che fa, se non si reputa in grado di fare qualcosa e, comprende che non ha speranza di migliorare, perde interesse per quella cosa. Anche il matrimonio infondo è un lavoro, se ai nostri uomini non ricordiamo, continuamente, quanta fiducia nutriamo in loro, che li accettiamo senza se e senza ma, esattamente così come sono, che apprezziamo il loro impegno, che ammiriamo la loro forza e la loro determinazione e se non li incoraggiamo giornalmente come potrebbero mai fare loro, dotati di così scarsa memoria e così poco spirito di osservazione, a comprendere che li amiamo?

Ma la domanda da un milione di dollari è “come fare?”. Ci vuole solo un po' di pratica. Mentirei se dicessi che non è difficile imparare a dargli amore incondizionatamente, è un cammino faticoso ma meraviglioso. Basta solo qualche dritta, un po' di tempo e pazienza ma, sopratutto, la ferma convinzione che l'uomo di cui vi siete innamorate è lì, dentro quell'uomo che qualche volta vorreste strozzare. Non dobbiamo fare tutto noi, ma nemmeno tutto loro.

Credo che solo le donne abbiano la sensibilità necessaria a tracciare la “strada maestra” di una relazione. Abbiamo bisogno di comprendere ciò che ci accade intorno tanto quanto di comprendere noi stesse, per gli uomini è sufficiente renderci felici, aiutiamoli ad essere i nostri supereroi e loro ci renderanno delle principesse.

Ci si potrebbe chiedere perché fare tutta questa fatica? Non dovrebbe bastare l'amore a rendere una relazione meravigliosa? Non credo proprio. Una relazione necessita di impegno, proprio come un neonato, ha bisogno di continue cure amorevoli, per crescere, per farsi forte. Ci vuole fatica ma pensate a quanta gioia ci darà il risultato finale.

Gli alberi in autunno lasciano cadere le loro foglie perché mantenerle in vita gli costa troppo, esse succhiano energia vitale alla pianta. Poi, in primavera, si ricoprono di foglie, che devono faticosamente nutrire e mantenere, perché, quando le giornate iniziano ad essere soleggiate, le foglie, grazie al sole ed alla fotosintesi, producono, per la pianta, tantissima energia vitale con la quale essa può nutrire i suoi meravigliosi fiori e far maturare i suoi deliziosi frutti. Senza le foglie, che ogni pianta deve faticosamente mantenere in vita, essa non avrebbe le energie sufficienti per nutrire tutta la meraviglia che in primavera tira fuori. Riempiamo le nostre giornate di fogliame ed energia; facciamoci aiutare dai nostri uomini a fare primavera ogni giorno; magari non lo sarà per tutto il giorno ma lo sarà, comunque, tutti i giorni. Le foglie che dovremo pazientemente alimentare saranno i bisogni primari del nostro compagno e vivremo in eterno in una meravigliosa primavera perché, in una relazione, le stagioni durano quanto noi riusciamo a farle durare.

 

Per qualunque dubbio, curiosità, domanda, se avete impressioni, consigli, suggerimenti, proposte o reclami per i miei articoli, o anche solo per fare “quattro chiacchiere digitali”, ricordatevi che questo spazio è vostro, nostro, di ogni donna; quindi non esitate a scrivermi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ...

 

foto tratta da www.paintitblack.it

Mio marito ama più la tv di me

Venerdì, 04 Aprile 2014 12:28

 Sono stanco. Sono appena tornato dal lavoro!” 

Ditemi se questa scena vi dice nulla: la chiave gira nella toppa, lui entra, il cane gli fa le teste, i bambini fanno come fosse arrivato Babbo Natale, noi diciamo: “Ho girato come una trottola tutto il giorno. C'è da buttare la spazzatura ...” e lui risponde “Sono stanco. Sono appena tornato dal lavoro!”. Lui. Lui è appena tornato dal lavoro. Noi siamo state per tutto giorno seviziate dal nostro capo e i suoi progetti folli, i bambini ci hanno succhiato l'anima, i panni sono da stendere, la cena a breve inizierà a prepararsi da sola per la disperazione e lui è stanco??? Avete ragione vi servirebbe sostegno ma temo di dovervi dire che anche lui ha ragione, non sarebbe in grado di sbucciare una nocciolina.

Le nonne delle nostre nonne condividevano davvero poco con i loro mariti. Ruoli ben definiti, ognuno assolveva al suo compito e forse la sola cosa che davvero veniva condivisa all’interno di una coppia era il peso emotivo della responsabilità familiare. Quegli uomini d’altri tempi, per certi aspetti così simili a quelli moderni, sapevano bene che, come i loro padri, il loro compito era quello di uscire di casa al mattino, produrre il reddito necessario al sostentamento della famiglia e poi tornare a casa e godersi il meritato riposo. Dal canto loro, invece, quelle donne d’altri tempi si occupavano di casa e bambini assieme alle loro amiche e sorelle senza sentirsi appesantite e sopraffatte dalle loro responsabilità e sopratutto senza un lavoro fuori casa. E quando quegli uomini rientravano quelle donne li lasciavano al loro meritato riposo.

Fantascienza per noi. Ma, d'altronde, i tempi sono cambiati. Ma gli uomini riusciranno mai a stare al passo con noi donne moderne che siamo state così svelte a cambiare vita, abitudini e responsabilità all’interno del nostro ruolo di mogli e mamme ma sopratutto di donne e professioniste?

La gran parte dei nostri uomini non ha ancora capito in che secolo si trovi. Sanno che le loro compagne lavorano fuori casa, ma ancora si aspettano di trovare al loro ritorno una Marion Cunningham, come lo erano le loro nonne, o addirittura le loro mamme. Noi donne saremo anche complicate, ma loro sono fin troppo semplici. In alcuni contesti mi viene da pensare che gli uomini, come i bambini, imparino osservando. Hanno osservato i loro padri e i loro nonni e si sono adattati, forse attaccati, ad un modello che oggi non sta in piedi in nessuna maniera. Il problema adesso è che non possiamo collegarli ad internet e fargli un upgrade. E allora come fare per sopravvivere alla parità sessuale che abbiamo tanto agognato e faticosamente raggiunto?

Questi uomini tornano a casa e si mettono sul divano. Un giorno scoprono di avere una poltrona preferita e puff, il tempo che passa da quando sentiamo il rumore della chiave che gira nella toppa della porta e il primo suono che arriva dalla TV è meno di quello che intercorre tra il semaforo verde ed il primo colpo di clacson. E guai a sindacare, si rivolgerebbero a noi come se avessimo appena profanato la caverna protetta da un ferocissimo drago pronto a divoraci, e noi non otterremmo nemmeno una parte dell’aiuto domestico di cui avremmo bisogno dopo un’interminabile giornata di triplo lavoro, quello di moglie, quello di mamma e quello di donna lavoratrice.

Ciò che spinge gli uomini a farsi largo tra il caos domestico, ignorandolo beatamente, con il solo scopo di imbambolarsi davanti ad uno schermo, è il testosterone. Diciamo sempre che gli uomini sono governati dal testosterone e ciò non è limitato alla sfera sessuale, gli uomini sono spinti dal testosterone tutto il santissimo giorno, ogni giorno. Il loro cervello ancestrale è strutturato in modo che siano capaci di sopportare lo stress di provvedere al sostentamento della famiglia, ancora come era nella preistoria, come se tutto il peso di questo compito gravasse su di loro. La mattina escono di casa pieni di testosterone, durante la giornata lo utilizzano per gestire se stessi, il lavoro e lo stress ed all’ora di rientrare sono sfiniti, poveri del loro preziosissimo testosterone, la loro carica vitale. Tanto per capirci, a casa ci arriva un cellulare completamente scarico; non si potrebbe nemmeno accenderlo, figurarsi avere una conversazione, anche solo di due minuti. Arrivati a quel punto potrebbero trovare una scena da “Apocalipse now” dietro la porta di casa, punterebbero comunque al divano. Gli serve una ricarica, una ricarica di testosterone. E indovinate come si ricaricano? Guardando la TV, leggendo il giornale, stando al PC, o roba simile. Avete mai notato che gli uomini hanno questa smisurata passione per gli schermi a sessanta milioni di pollici? Nessun riferimento sessuale nelle smisurate dimensioni dei TV più acquistati dagli uomini, la logica è quasi banale: grande TV, tanto testosterone, piccolo TV, poco testosterone. Questa é la loro inconscia associazione mentale.

La maggior parte degli uomini ci mette mezz’ora o un'ora a ricaricarsi abbastanza da riuscire a partecipare alla vita di coppia o addirittura a dare una mano nei lavori domestici, qualcuno forse avrebbe bisogno di giorni. Ma noi donne, con tre lavori full-time a tempo indeterminato, perché mai dovremmo concedergli questo lusso quando invece avremmo bisogno del loro aiuto subito? Sono ancora in garage che già gli avremmo fatto fare tre o quattro cose.

Come avrete sicuramente notato, scaricati da tutto il loro amato testosterone non faranno nulla e le nostre richieste finiranno puntualmente nel vuoto senza far eco. Allora perché non aspettare? Perché siamo così fortemente restie all’idea di imparare dalle nostre sagge nonne e tutte le loro antenate e non li lasciamo lì per un po' sotto carica, in uno spazio completamente e totalmente loro, a ricaricarsi un pochino, come hanno imparato a fare dai loro padri e come li spinge a fare il loro cervello atavico? Infondo mezz’ora o un'ora dopo li avremo tutti per noi. Se avranno avuto la possibilità di non essere interrotti nel loro processo di ricarica, se il loro inconscio si sarà accorto del fatto che stiamo rispettando uno spazio così vitale, un tempo ed una necessità fisiologica, saranno pronti e disponibili ad usare il loro ritrovato testosterone per soddisfare ogni nostro bisogno, o quasi.

Io sono convintissima del fatto che un uomo che, ovviamente inconsciamente, si renda conto del fatto che le sue necessità biochimiche siano, quantomeno, trattate con rispetto, asseconderebbe la sua donna in ogni capriccio. Ed è questo che bisognerebbe fare, mostrare lo stesso rispetto che siamo sicure di meritare. Basterebbe comprendere che sono governati dagli ormoni molto più di quanto lo siamo noi, che come noi in altri ambiti, hanno bisogno dei loro tempi e dei loro modi per riuscire ad essere mariti presenti che partecipino attivamente alla faticosa vita domestica. Portiamo i nostri compagni con noi in questa nuova era in cui a procacciare il cibo per la famiglia non ci sono solo uomini nerboruti ma anche minute donzelle.

Sam

 foto tratta da: habituallychic.blogspot.it

Non so voi, ma io adoro fare le cose da me. una tisana comprata in bustina e una creata da me sfusa ha un altro gusto, la assaporo diversamente.
Questa tisana l'ho appresa durante un corso di formazione da una collega che aveva portato un termos colmo di questo infuso fatto da lei e in un attimo è finito!!! Ne sono andata subito pazza.

 

Noi donne abbiamo giornate no in cui la cioccolata è l'unico rimedio e da l'input per la svolta. Ci sono giornate si, in cui per festeggiare ci vuole proprio qualcosa per togliersi lo sfizio. E poi ci sono giornate nè no nè si, in cui si ha voglia di cioccolata, possibilmente spalmabile, possibilmente dolce. E poi ci sono le giornate da mamme, quelle in cui solo la cioccolata sembra poter portar sollievo e darci la sensazione di essere coccolate e di non avere il mondo sulle spalle. Ecco allora una ricetta per coccolarci senza intossicarci: chiudiamo le porte ai sensi di colpa e apriamole al gusto.

 

Adoro la cucina indiana, e adoro il pollo cotto nel forno tandoori. Nella mia rosticceria indiana preferita di Torino si trovano dei meravgliosi spiedini di pollo tricolore: gialli al curry, rossi con le spezie masala e verdi allo yogurt e menta. 

Ho pensato allora di convertire a mio modo la ricetta del pollo alla menta ed ecco il risultato!
 
 
Immagine tratta da www.schwartz.co.uk

Lifting naturale con la banana

Mercoledì, 02 Aprile 2014 21:55

In questa giornata piovosa ci sta proprio bene una bella maschera rigenerante, a chi serve il botox se ci sono le banane?
Ecco una ricettina per voi per rendere tonica e splendente la vostra pelle:


- una tazzina da caffè di yogurt intero oppure yogurt di soia
- cucchiaino di olio di oliva
- una banana schiacciata

Amalgamiamo bene tutto e mettiamo la maschera in posa per 30 minuti.
 
Un altro ottimo uso della banana è per creare una maschera nutriente per i capelli. Ecco cosa occorre:
 
- una o due banane schiacciate o ancora meglio frullate
- un cucchiaio di olio di oliva (o ancora meglio di argan)
 
Mescolare accuratamente e distribuire sui capelli, lasciando agire la maschera per 20 minuti prima di risciacquare. 
Enjoy!

Giulia 


immagine tratta da : bestglowing.blogspot.it













immagine tratta da : bestglowing.blogspot.it

- una tazzina da caffè di yogurt intero
- cucchiaino di yogurt
- una banana schiacciata

Amalgamiamo bene tutto e mettiamo la maschera in posa per 15-20 minuti.

Enjoy!

Maschera purificante all'argilla

 
Pelle grassa o semplicemente vogliamo fare una bella pulizia e perchè no, tonificare un po' il viso? Oppure abbiamo voglia di prenderci cura di noi facendo qualcosa di concreto ma abbiamo troppe cose da fare in casa e prendersi 20 minuti per sdraiarsi sembra impossibile? L'argilla è sempre la nostra ancora di salvataggio! 

immagine tratta da keep-calm-and-stardoll-on.blogspot.com

0 tempo per cucinare e una famiglia da sfamare

Mercoledì, 02 Aprile 2014 21:03

 

Capita a tutte. A me capita molto spesso. Come coniugare velocità e cibo sano senza spendere 20 euro con i pasti pronti dei negozi bio che sono ovviamente fantastici ma costano circa 6 euro e la quantità sfama a mala pena la mia fatina sbranatutto sempre affamatissima di 2 anni? 

La parola d'ordine è surgelare!

Ecco i miei consigli di must have da avere sempre nel freezer: o tempo per cucinare e una famiglia da sfamare

1. gnocchi: io prendo gnocchetti di zucca, tricolore e di spinaci (così, forse, un barlume di verdura c'è). Li trovate nei banchi frigo dei supermermercati. Attenzione agli ingredienti affinchè non abbiano una lista infinita di schifezzuole. Per cui: patate, farina, uova, sale, olio di semi di girasole. Basta, non ci deve essere altro. Quando l'acqua bolle si buttano ancora surgelati e dopo poco sono cotti. Salvano le famiglie, davvero. Generalmente i gnocchi tirolesi (spatzle) verdi hanno la lista di ingredienti migliore rispetto agli altri.

2. piadine: ormai si trovano nei supermercati anche piadine di kamut o farro (sempre da preferire a quelle di grano) a prezzi contenuti. Io le scongelo nel microonde, poi faccio delle veloci pizzette con salsa di pomodoro e mozzarisella e origano oppure olive o ancora wuster vegani. Inforno per meno di 5 minuti e bimbi e marito ne vanno pazzi. Lo stesso si può fare con il pane in cassetta: nei negozi Nturasì si trova sempre quello di farina integrale a prezzo scontato.

3. pasta: con la pasta non sbagli mai, si sa. Basta variare un po' con i sughi. Nei giorni in cui ho tempo preparo sughi con verdure come per esempio pesto di zucchine, o sugo di carote (vedi ricette in 30 minuti) e li surgelo in piccole porzioni che scongelo all'occorrenza. Qui trovate tantissimi spunti.

4. estratti: e la verdura? dove la mettiamo? quando non ho tempo nè voglia di spadellare oltre a un bel piatto di pasta do un estratto che contiene sia frutta che verdura. Degli esempi? Mela e carota, mela e zucchina, mela e sedano, aracia e carota, ananas e zucchina, mela e barbabietola....

Giulia Mandrino

Sara

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Cecilia

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