I bambini hanno bisogno dei loro spazi, del loro mondo, un ambiente dove crescere e imparare interagendo con ciò che li circonda. Sono questi i motivi che portano le camerette moderne ad aver bisogno di essere progettate nei dettagli.
Oggi più che mai creare una bella camera per il proprio figlio non significa dargli solo mobili funzionali, ma realizzare un ambiente che stimoli la sua creatività e lo supporti nello sviluppo.
Le camere attuali hanno tutti gli elementi caratteristici fondamentali per soddisfare queste esigenze. Colori e materiali sono ben studiati, ma senza dimenticare i bisogni delle mamme e dei papà: creare una stanza che sia altamente funzionale, per organizzare tutte le necessità e mantenere l’ordine.
Nidi è un esempio di brand innovativo, in quanto propone armadi per camerette che si integrano perfettamente a queste nuove tendenze nel loro approccio al design. Offre infatti soluzioni che non solo sono esteticamente gradevoli, ma che facilitano la vita quotidiana delle famiglie moderne.

La prima cosa da valutare quando si arreda una cameretta moderna di tendenza è il colore: le palette devono infatti essere sobrie e allegre, capaci di adattarsi a diverse esigenze e gusti.
Le preferite, attualmente, sono le tonalità neutre, come i grigi delicati, bianchi cremosi e tonalità di legno naturale, in quanto creano una base versatile e rilassante che si coordina armoniosamente tra armadi, letti, librerie e scrittoi.
I materiali sono estremamente importanti, in quanto hanno il compito di riscaldare l’ambiente, aggiungendo comfort e texture. Coperte soffici, cuscini decorativi e tende morbide non solo aggiungono calore fisico ma anche visivo, trasformando la cameretta in uno spazio accogliente e invitante.
Per donare carattere e personalità alla stanza, i complementi decorativi come sticker murali, carte da parati vivaci, sgabelli e pouf giocosi, e tappeti colorati e divertenti diventano elementi chiave.
Grazie a tutto questo, il bambino si sentirà circondato in ogni istante della sua giornata da un’aura creativa, giocosa, personalizzata ed estremamente accattivante, dove sentirsi accolto e rilassato.

Come accennato, una cameretta ha il compito non solo di essere gradevole ma anche funzionale. I bambini, si sa, sono spesso molto vivaci ed è facile che lascino cose disordinate in giro o che abbiano a disposizione tanti giochi.
Per venire incontro a tutte le esigenze, le camere moderne devono quindi essere in grado di fornire ampi posti di storage, facilmente accessibili e modulari, per permettere di riordinare tutto velocemente e con la giusta attenzione.
Elementi come letti con contenitore, cassettoni integrati o letti estraibili offrono soluzioni pratiche per gestire lo spazio in modo efficiente. I letti ribaltabili a scomparsa sono un'altra opzione versatile, ideali per spazi multiuso che richiedono flessibilità.
Per lo studio e l'organizzazione sono sempre più popolari le soluzioni che integrano spazio studio raccolto e organizzato: vengono quindi usate librerie bifacciali, per definire gli spazi senza sacrificare la luminosità e l'apertura visiva della cameretta.
Gli armadi sono i punti focali di tutte le stanze, perché occupano maggiormente spazio e devono essere in grado di mantenere l'ordine e l'organizzazione in ogni occasione.
I modelli moderni sono fortunamentamente attrezzabili con accessori interni come ripiani regolabili, servetti e accessori estraibili come portapantaloni o cestoni; questi complementi offrono soluzioni personalizzabili che si adattano alle esigenze di crescita e cambiamento dei bambini.
Ci sono un sacco di libri per bambini dedicati agli animali domestici, e in particolare ai cani. In effetti il rapporto di un bambino o di una bambina con il proprio cane è qualcosa di incredibilmente speciale, e leggere di avventure canine può essere un modo per rafforzare ancora di più l'affetto.
Ecco dunque una selezione di libri per bambini dedicati ai cani, per bimbe e bimbi che amano il loro amico a quattro zampe o che vorrebbero approfondire questo speciale rapporto.
Daniel Pennac ha scritto questo romanzo per ragazzi nel 1982, raccontando la storia del Cane e di Mela. Il Cane è il protagonista e il racconto è prevalentemente dal suo punto di vista. Mela, una ragazzina che diventa la sua inseparabile amica, è un altro personaggio importante. Il tema centrale del libro è l'inversione dei ruoli, con il cane che insegna alla sua padrona a trattarlo con rispetto.
Sempre di Pennac è "L'occhio del lupo", che narra di un lupo e di un ragazzo che si incontrano davanti a una gabbia in uno zoo. Il lupo, un fuggitivo della gelida Alaska, vive una vita di disperazione, osservando il mondo con un occhio solo. Il ragazzo, proveniente dall'Africa e diventato un famoso narratore, chiude delicatamente un occhio in segno di empatia. Attraverso le loro due solitudini, condividono immagini e sentimenti, raggiungendo infine la rasserenante pace dell'amicizia e della confidenza.
Uscito recentemente, "Perla" è il primo libro per bambini e bambine della scrittrice Isabel Allende. Racconta una storia di amicizia, bullismo e animali e ne avevamo parlato qui.
Questo di Virginia Woolf non è in realtà un libro per bambini, ma la forma e l'umorismo che lo permea lo rendono una lettura davvero piacevole in famiglia.
"Flush" di Virginia Woolf è una biografia romanzata del cane di Elizabeth Barrett Browning, la famosa poetessa inglese. Il libro narra la vita di Flush, un cocker spaniel, esplorando la relazione tra il cane e la sua padrona. Attraverso gli occhi di Flush, Woolf esamina le differenze di classe e di status sociale nell'Inghilterra vittoriana, così come le esperienze di amore e prigionia. La narrazione permette a Woolf di esplorare temi di libertà, fedeltà e la condizione femminile, offrendo una prospettiva unica e sensibile sulle dinamiche umane e animali.
Conoscete le favole per ragazzi di Luis Sepulveda? Oltre a "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" (un capolavoro e un caposaldo della letteratura per l'infanzia), c'è "Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà", storia di un cane lupo che vive alla catena, ricordando con nostalgia la libertà della sua infanzia. Cuore del libro è il legame con Aukamañ, un bambino indio mapuche che era come un fratello per lui. Il cane è stato separato dal suo amico umano da uomini crudeli che non rispettano la natura. Cresciuto tra i mapuche, trova odioso il comportamento di chi non rispetta la Terra e le sue creature. Ora, il cane ha una missione: dare la caccia a un misterioso fuggitivo oltre il fiume. La caccia lo porterà verso un destino già scritto nel suo nome, che significa fedeltà: alla vita e ai legami d'affetto indissolubili.
Angelo Petrosino (autore della bellissima serie dedicata a Valentina) ha scritto anche questo libro di narrativa illustrato per bambini dai 9 anni dedicato agli amanti degli animali e delle avventure ricche di imprevisti.
La storia, divertente e avvincente, parla di amicizia, coraggio, fiducia in se stessi e aiuto reciproco. Narra dell'incredibile forza dei bambini che affrontano la vita con creatività e senza paura. Il protagonista è un bambino solo che, insieme a una gatta randagia e a un cane rapito e abbandonato, forma una squadra unita e determinata. Insieme, superano pericoli e ostacoli, dimostrando che l'unione e la collaborazione possono vincere qualsiasi difficoltà.
Questo libro è dedicato ai cani e alle loro avventure e a scriverlo è nientemeno che Dacia Maraini, scrittrice italiana tra le più amate.
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La letteratura per l'infanzia non è letteratura infantile e rileggere i libri per bambini da adulti non solo ci riporta ai ricordi di quando eravamo piccoli: offre anche nuove chiavi di lettura per comprendere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda.
Questi classici della letteratura per l'infanzia sono tesori senza tempo che continuano a parlarci e a ispirarci, indipendentemente dall'età: spesso contengono temi profondi, riflessioni sulla vita e messaggi universali che possono essere apprezzati in modo diverso e più profondo da un lettore adulto.
"Peter Pan" è molto più di una semplice storia di un ragazzo che non vuole crescere. L'opera di J.M. Barrie (che si trova qui) esplora temi complessi come l'innocenza perduta, il desiderio di immortalità e la paura dell'ignoto.
Da adulti, possiamo riflettere sul contrasto tra il mondo immaginario dell'Isola che non c'è e la realtà inevitabile della crescita. Il personaggio di Peter rappresenta l'eterno bambino, mentre Wendy e i suoi fratelli simboleggiano il passaggio dall'infanzia all'età adulta. Rileggere questo libro può farci pensare alla nostra relazione con il passato e al modo in cui affrontiamo i cambiamenti della vita.
"Ascolta il mio cuore" di Bianca Pitzorno è un libro che tocca temi universali come l'amicizia, l'ingiustizia e il coraggio. La storia, ambientata in una scuola elementare, segue le avventure di Prisca, Elisa e Rosalba, tre bambine che si ribellano contro un'ingiusta maestra. Da adulti, possiamo apprezzare la profondità dei personaggi e il messaggio di resistenza contro le ingiustizie. Il libro ci ricorda l'importanza di ascoltare la nostra voce interiore e di lottare per ciò che è giusto, anche quando sembra difficile.
"Il Giardino Segreto" di Frances Hodgson Burnett racconta la storia di Mary Lennox, una bambina viziata e solitaria che scopre un giardino abbandonato nella tenuta dello zio. Il processo di riportare in vita il giardino simboleggia la crescita e la trasformazione personale di Mary, che impara a curare e ad amare gli altri. Da adulti, possiamo apprezzare la bellezza della rinascita e il potere della natura di guarire le ferite emotive.
"Alice nel Paese delle Meraviglie" di Lewis Carroll è un viaggio surreale attraverso un mondo di nonsense e paradossi. La storia di Alice che segue un coniglio bianco in un regno fantastico può sembrare una favola assurda, ma da adulti possiamo apprezzare i suoi sottotesti filosofici e psicologici. Carroll gioca con la logica e il linguaggio, mettendo in discussione le convenzioni sociali e le strutture di potere. L'incontro di Alice con personaggi eccentrici come il Cappellaio Matto e la Regina di Cuori ci invita a riflettere sulla nostra percezione della realtà e sulla ricerca di senso in un mondo spesso caotico.
La saga di "Harry Potter" ha conquistato milioni di lettori di tutte le età, ma rileggere le avventure del giovane mago da adulti offre una nuova prospettiva. La serie di J.K. Rowling non è solo una storia di magia e avventura, ma un racconto complesso di crescita personale, amicizia e lotta contro il male. I temi dell'amore, del sacrificio e dell'identità sono trattati in modo profondo e possono essere meglio compresi con l'esperienza e la maturità di un lettore adulto (come fosse un thriller, peraltro: i dettagli si inseguono dal primo al settimo libro). Inoltre, la rappresentazione del bene e del male, con personaggi sfaccettati come Severus Piton e Albus Silente, ci permette di esplorare le ambiguità morali della vita.
"La Storia Infinita" di Michael Ende è un'avventura fantastica che esplora il potere dell'immaginazione e la responsabilità delle nostre azioni. La storia di Bastian e Atreiu nel regno di Fantàsia è una metafora della crescita personale e della lotta contro il nichilismo. Rileggere questo libro da adulti ci fa riflettere sull'importanza dei sogni e della fantasia nella nostra vita quotidiana e sulla necessità di agire con coraggio e determinazione.
"Le Avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi è molto più di una semplice fiaba. La storia del burattino che desidera diventare un bambino vero è un viaggio di crescita e trasformazione. Da adulti, possiamo apprezzare le lezioni di vita contenute nel libro: l'importanza dell'onestà, della responsabilità e del lavoro duro. Pinocchio ci insegna che gli errori sono parte del processo di crescita e che la redenzione è possibile attraverso la volontà e il cambiamento.
"Il Piccolo Principe" è uno dei libri più tradotti e letti al mondo. La storia del piccolo principe che viaggia da un pianeta all'altro, incontrando personaggi stravaganti, è una riflessione sulla vita, l'amore e la perdita. Da adulti, possiamo comprendere meglio i temi della solitudine e dell'importanza delle relazioni umane. Le parole del piccolo principe, "L'essenziale è invisibile agli occhi", risuonano in modo profondo, invitandoci a vedere oltre le apparenze e a trovare il vero valore delle cose.
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Recentemente una madre di New Plymouth in New Zeland, Amy Dixon, ha sollevato un dibattito acceso nella sua comunità riguardo l'uso dei bikini a perizoma nelle piscine pubbliche.
La questione è nata dopo che Dixon ha lanciato una petizione per vietare l'uso di questo tipo di costume da bagno, suscitando opinioni contrastanti tra i cittadini.
Amy Dixon, madre di tre figli, ha avviato la petizione non tanto per imporre una visione personale, quanto per capire se il suo disagio fosse condiviso da altri genitori. La sua preoccupazione è emersa quando suo figlio di otto anni ha assistito alla presenza di alcune bagnanti che indossavano bikini a perizoma durante una lezione di nuoto.
Dixon ha descritto la situazione come "pornografica" e si è chiesta se fosse eccessivamente protettiva nei confronti dei suoi figli o se ci fosse una reale necessità di regolamentare l'abbigliamento in questi spazi pubblici. "Non voglio essere una mamma iperprotettiva", ha detto a un giornale locale. "È questo lo spazio in cui ci troviamo con la società adesso? Se è così, troverò modi per preparare i miei figli a questo. Ma dobbiamo farlo veramente?".
La petizione ha immediatamente diviso l'opinione pubblica. Da un lato, molti genitori hanno espresso solidarietà con Dixon, condividendo la preoccupazione per l'esposizione dei loro bambini a costumi che considerano inappropriati per un contesto familiare come una piscina pubblica. Alcuni sostengono che l'abbigliamento più sobrio sarebbe più adatto per mantenere un ambiente rispettoso e adatto a tutte le età.
Dall'altro lato, vi sono coloro che ritengono la petizione un'inutile restrizione della libertà personale. Sostengono che ciascuno dovrebbe essere libero di indossare ciò che preferisce, purché sia rispettoso delle norme di decoro generalmente accettate. Inoltre, alcuni critici della petizione la considerano un tentativo di moralizzare eccessivamente la società.
Questo episodio ha quindi portato alla luce un dibattito più ampio sui limiti della libertà personale e sull'appropriatezza dei codici di abbigliamento in spazi pubblici, con la notizia che è rimbalzata di giornale in giornale in tutto il mondo. La questione non riguarda solo i bikini a perizoma, ma tocca anche temi più profondi come la sessualizzazione dei corpi, l'educazione dei bambini alla diversità e la definizione di ciò che è considerato decente o indecente nella società contemporanea.
Molte piscine pubbliche in diverse parti del mondo hanno regolamenti riguardanti l'abbigliamento, ma le norme variano ampiamente. In alcuni luoghi, i costumi da bagno più succinti sono accettati, mentre in altri ci sono restrizioni più rigide. La questione sollevata da Dixon riflette quindi una tensione tra diverse visioni culturali e morali.
E anche se la petizione sta raccogliendo effettivamente firme, resta da vedere se porterà a un cambiamento nelle politiche della piscina pubblica di New Plymouth o se finirà per essere un episodio di breve durata nel dibattito pubblico.
I pediatri e le pediatre rivestono un ruolo cruciale nella società, essendo i principali custodi della salute dei bambini. La loro presenza è fondamentale per assicurare che i più giovani ricevano cure adeguate e tempestive, prevenendo così malattie e promuovendo uno sviluppo sano.
Tuttavia, l'attuale carenza di pediatri in Italia rappresenta una seria minaccia per la qualità dell'assistenza pediatrica.
Una recente indagine della Fondazione Gimbe ha evidenziato una significativa mancanza di pediatri di libera scelta (Pls) in Italia, stimata in almeno 827 unità. Questa carenza è particolarmente acuta in regioni come Lombardia, Piemonte e Veneto, dove si concentra la maggior parte dei pediatri mancanti.
In alcune aree, come Piemonte, Veneto, Valle d'Aosta e la provincia di Bolzano, ogni pediatra deve assistere oltre 1.000 bambini, un carico di lavoro insostenibile che può compromettere la qualità delle cure.
Entro il 2026, sono previsti oltre 1.700 pensionamenti tra i pediatri di libera scelta, ma non vi è alcuna certezza sul ricambio generazionale.
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha sottolineato in un'intervista ad Ansa come questo allarme sia sollevato da genitori di tutte le regioni italiane, che lamentano problemi burocratici, mancanza di risposte dalle Asl, eccessivo numero di assistiti per ogni pediatra e difficoltà nell'iscrivere i propri figli al pediatra di famiglia. Queste difficoltà mettono a rischio la salute dei bambini, soprattutto dei più vulnerabili.
Per comprendere meglio le cause della carenza di pediatri, la Fondazione Gimbe ha analizzato le dinamiche e le criticità che regolano l'inserimento dei Pls nel Sistema Sanitario Nazionale. Due aspetti fondamentali sono emersi da questa analisi: le stime sulle carenze sono effettuate a livello regionale, poiché la necessità di pediatri viene definita dalle Aziende Sanitarie Locali in base agli ambiti territoriali, e le stime sul ricambio generazionale sono complicate dall'impossibilità di sapere quanti nuovi specialisti in pediatria sceglieranno la carriera di Pls.
Secondo l'Annuario statistico del Sistema Sanitario Nazionale del 2022, i pediatri di libera scelta attivi in Italia erano 6.962, 446 in meno rispetto al 2019, con una diminuzione del 6%. Inoltre, la percentuale di pediatri con oltre 23 anni di specializzazione è aumentata dal 39% nel 2009 al 79% nel 2022. Questo dato, se da un lato evidenzia l'invecchiamento della categoria, dall'altro richiede stime precise sul numero di nuovi Pls necessari nei prossimi anni per evitare un 'baratro' nell'assistenza pediatrica territoriale (sempre secondo Cartabellotta).
La carenza di pediatri in Italia è dunque un problema molto serio che richiede interventi urgenti per garantire un adeguato ricambio generazionale e mantenere elevati standard di assistenza. È necessario adottare misure efficaci per incentivare i nuovi specialisti in pediatria a intraprendere la carriera di Pls e per migliorare la distribuzione dei pediatri sul territorio nazionale, al fine di assicurare che ogni bambino possa ricevere le cure di cui ha bisogno.
Fonte: Ansa
Sembra un enorme lime, e in effetti fa parte della stessa grande famiglia degli agrumi. Da noi non è così diffuso come in altre parti del mondo, ma conoscere il pomelo è importante: è davvero benefico e potresti imbatterti in lui in qualche mercato ben fornito o durante un viaggio lontano da casa.
Il pomelo, scientificamente noto come Citrus maxima o Citrus grandis, è un frutto appartenente alla famiglia degli agrumi.
Originario del sud-est asiatico, è uno dei più grandi agrumi e può raggiungere dimensioni considerevoli, pesando fino a 2-3 kg.

Il pomelo cresce su alberi che possono raggiungere altezze considerevoli, spesso fino a 15 metri. Preferisce climi tropicali e subtropicali e viene coltivato principalmente in paesi come la Cina, la Tailandia, la Malesia, il Vietnam e le Filippine.
Aspetto: Il pomelo ha una buccia spessa e rugosa, che varia dal verde al giallo quando è maturo. La polpa interna può essere bianca, rosa o rossa a seconda della varietà.
Sapore: Il gusto del pomelo è meno acido rispetto a quello di altri agrumi come il pompelmo. Può essere dolce o leggermente amarognolo, con un sapore delicato e meno intenso.
Dimensioni: È il più grande tra gli agrumi, con un diametro che può variare da 15 a 25 cm.
Semi: Alcune varietà di pomelo contengono semi, mentre altre sono prive di semi.
Il pomelo è ricco di vitamina C, antiossidanti, fibre e potassio. Alcuni dei benefici per la salute includono:
Il pomelo può essere consumato fresco, come snack o dessert. Viene anche utilizzato in insalate, marmellate, dolci e bevande. La buccia può essere candita o usata per preparare tè aromatici.
Attenzione, però: è spesso confuso con il pompelmo, ma sono due frutti diversi. Il pompelmo è un ibrido tra il pomelo e l'arancia dolce.
In alcune culture asiatiche, il pomelo è simbolo di prosperità e buona fortuna ed è spesso consumato durante le festività come il Capodanno cinese.
Può capitare, soprattutto nei bambini piccolissimi, di non trovare un testicolo o entrambi i testicoli nella sacca che dovrebbe contenerli. Preoccuparsi è normale ed è chiaramente necessario rivolgersi alla pediatra o al pediatra, ma è anche bene sapere che si tratta di una condizione piuttosto comune: si chiama criptorchidismo e se viene trattata per tempo (entro i primi 18 mesi di vita del bebè) è facilmente risolvibile.
Ecco tutto ciò che c'è da sapere sul criptorchidismo, ovvero sul testicolo non sceso o ritenuto, e quali sono le possibili terapie e conseguenze.
Il criptorchidismo (chiamato anche testicolo ritenuto) è una condizione medica in cui uno o entrambi i testicoli non scendono nella loro posizione normale nello scroto prima della nascita. È una delle anomalie congenite più comuni nei neonati maschi e può essere unilaterale (un solo testicolo non è sceso) o bilaterale (entrambi i testicoli non sono scesi).
Come avviene? Normalmente, i testicoli iniziano a svilupparsi tra la settima e l'ottava settimana di gravidanza e restano nell'addome fino alla ventottesima settimana. A questo punto, iniziano a scendere nello scroto guidati da un tessuto chiamato gubernaculum. La discesa dei testicoli è influenzata da vari fattori, tra cui gli ormoni (come gli androgeni), fattori fisici (come la regressione del gubernaculum e la pressione all'interno dell'addome), e fattori ambientali (come l'esposizione della madre a sostanze che agiscono sugli ormoni).
Le cause del criptorchidismo, dunque, possono essere diverse e nei fatti non sono completamente comprese. Alcuni fattori che potrebbero contribuire includono:
Il criptorchidismo viene generalmente diagnosticato attraverso un esame fisico nei primi mesi di vita del bambino.
Se i testicoli non sono palpabili nello scroto, ulteriori esami come ecografie o risonanze magnetiche possono essere utilizzati per localizzarli.
La prognosi per i bambini con criptorchidismo è generalmente positiva se la condizione viene trattata precocemente. La maggior parte dei bambini sottoposti a orchidopea sviluppa una normale funzione testicolare. Tuttavia, il monitoraggio a lungo termine può essere necessario per valutare la fertilità e il rischio di tumori testicolari.
A questo punto: come si risolve il criptorchidismo? Come si fa scendere il testicolo nello scroto, in altre parole?
Il trattamento principale per il criptorchidismo è l'intervento chirurgico, chiamato orchidopea, che ha lo scopo di riportare i testicoli nello scroto e fissarli in posizione. Questo intervento è solitamente consigliato tra i 6 e i 18 mesi di vita per ridurre il rischio di complicazioni future.
In alcuni casi, la terapia ormonale può essere utilizzata per stimolare la discesa dei testicoli, ma il successo è meno prevedibile rispetto all'intervento chirurgico.
Se il testicolo ritenuto viene risolto nei primi anni di vita del bebè, le complicazioni si limitano al minimo, ma se la condizione non viene trattata le conseguenze sono purtroppo diverse.
Il criptorchidismo non trattato può portare a diverse complicazioni, tra cui:
Fonti: Ministero della Salute; MSD Manuals
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Un recente paper pubblicato sull'European Journal of Pediatric Dermatology e divulgato dall'Associazione Culturale Pediatri (ACP) ha destato un notevole dibattito. Due pediatre e una medica chirurga dermatologa sostengono, nell'articolo, che le creme solari farebbero più male che bene ai bambini e alle bambine in età pediatrica (a grandi linee).
Le dottoresse Annamaria Moschetti, Pierangela Rana e Maria Concetta Romano partendo dal presupposto che i danni dovuti ai raggi UV e al sole sono innegabili, e che i melanomi sono in aumento, mettono in guardia anche dai prodotti contenenti filtri solari (ovvero le creme), soprattutto in età pediatrica.
Secondo loro i danni da UV sono certamente in aumento. "Un maggior rischio di danni alla pelle da UV è causato da esposizione irrazionale al sole; il rischio è aumentato, soprattutto nelle regioni polari, anche dall’assottigliamento dell’ozono stratosferico causato dai gas clorofluorocarburi (CFC) immessi in atmosfera soprattutto nei decenni passati". dicono". "La popolazione dovrebbe essere informata anche del rischio di esposizione ai raggi UV per la moda dei lettini abbronzanti soprattutto in età giovanile".
Detto questo, sostengono anche che esporsi al sole è benefico, ma che per quanto sia essenziale evitare le scottature, specialmente durante l'infanzia, per prevenirle non si dovrebbe fare affidamento esclusivo sui filtri solari, che potrebbero comportare rischi per la salute. Una revisione degli studi scientifici disponibili, dicono, non ha dimostrato che l'uso di filtri UV riduca il rischio di cancro della pelle. E, secondo la recente letteratura scientifica, i pediatri avvertono che l'uso di filtri solari chimici e fisici con formulazioni 'nano' potrebbe comportare danni alla salute, sostengono nel paper.
Ciò che affermano è che esisterebbero evidenze scientifiche che i filtri chimici possano penetrare la pelle ed entrare nel flusso sanguigno, con molecole che agiscono come interferenti endocrini. Questo rappresenta un rischio significativo, soprattutto durante la vita fetale, la prima infanzia e l'adolescenza. Di conseguenza, la Food and Drug Administration (FDA) non ha classificato i filtri chimici come 'efficaci e sicuri', e l'American Academy of Pediatrics consiglia di evitarli, secondo quanto riportato nel documento dell'Associazione Culturale Pediatri (ACP).
Ciò che secondo loro andrebbe fatto è proteggere i bambini e le bambine dai danni solari attraverso altri sistemi.
E quindi cappelli, magliette e tessuto tecnico con SPF 50+, ombrelloni e ombra il più possibile. Nel paper dicono chiaramente di "evitare il sole, cercare l’ombra, proteggersi fisicamente con abiti e abbigliamento tecnico", che "sono le opzioni preferibili per la protezione dagli effetti collaterali da UV".
Per rafforzare la tesi, il paper cita anche l'Istituto Superiore di Sanità, che sul suo sito dice di "ricorrere alla crema solo quando è inevitabile", spiegano.
L'ISS però non ha mai sostenuto questa tesi e la risposta è arrivata molto presto:
“L'Istituto Superiore di Sanità è citato nel position paper ma nessuno dei suoi esperti è stato consultato nella preparazione del documento, pertanto le posizioni espresse non possono essere associate a quelle dell'Istituto. Per quanto riguarda le affermazioni riportate nel post di presentazione del documento, precisiamo quanto segue: le creme solari vanno usate quando l'esposizione è inevitabile non perché siano considerate pericolose, ma perché la loro efficacia è limitata per vari motivi: perché la protezione dagli UV non è al 100% (una crema con SPF 15 fa passare nella pelle il 7% degli UV, una con SPF 30 il 3%, una con SPF 50 il 2%), perché le persone non le utilizzano come previsto (cioè usandone in quantità adeguata e ripetendone l'applicazione come suggerito, questo anche per via del costo delle creme) e perché danno un falso senso di sicurezza che porta le persone a prolungare l'esposizione. Devono essere considerate come l'ultimo presidio quando tutte le altre misure preventive non vengono adottate (per scelta o per impossibilità, consideriamo che ci sono anche persone che lavorano sotto il sole, non si parla solo di esposizioni "ricreative"). Una volta che si renda necessario l'utilizzo di creme solari allora queste non vanno usate "il meno possibile", ma al contrario "il più possibile" spalmandole in maniera abbondante e ripetendone l'applicazione”.
Di seguito, quindi, l'elenco ufficiale del Ministero della Salute con le regole di protezione dai raggi UV:
Qui trovate i consigli per scegliere la crema solare adatta ai bambini, e qui le creme adatte ai bambini che non rovinano l'ambiente.
Fonti: Istituto Superiore di Sanità; ACP
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C'è uno sport che più di tutti racchiude fascino, prestanza atletica, eleganza e precisione: si tratta del tennis, che nella sua forma più pura è quello che vediamo sui campi di Wimbledon, ma che è ormai diffuso in tutto il mondo.
In Italia ci sono alcuni dei campioni e alcune delle campionesse più forti: chissà che il prossimo o la prossima numero 1 del ranking ATP mondiale sia proprio tra i bambini che iniziano ora a giocare a tennis! D'altra parte per Jannik Sinner è andata proprio così. Ha iniziato a giocare da piccolo (ma non troppo: prima era una promessa dello sci), arrivando al tennis professionistico a 14 anni.
Tra gli sport che bambini e bambine possono scegliere in età scolare (ma ci sono corsi per tutti) c'è dunque il tennis. Ecco 10 motivi per cui dovresti iscrivere tua figlia o tuo figlio a tennis, uno sport completo, preciso e strategico, davvero benefico (sia fisicamente che mentalmente).
Il tennis è un'attività fisica completa che migliora la coordinazione, l'agilità, la resistenza, e la forza muscolare. Giocare a tennis regolarmente aiuta i bambini a mantenersi in forma e a sviluppare un fisico sano.
Dal punto di vista psico-motorio, il tennis richiede movimenti rapidi e precisi, migliorando le abilità motorie fini e grossolane dei bambini. I colpi, gli spostamenti e i cambi di direzione sviluppano la coordinazione oculo-manuale e la prontezza dei riflessi.
Il tennis insegna ai bambini la disciplina e l'autocontrollo. Le partite richiedono concentrazione e gestione delle emozioni, aiutando i giovani atleti a sviluppare un forte senso di autodisciplina e a mantenere la calma sotto pressione.

Anche se il tennis è uno sport individuale, esistono molte occasioni per giocare in doppio o partecipare a squadre. Questo insegna ai bambini l'importanza del lavoro di squadra, del rispetto per i compagni e gli avversari, e della collaborazione.
E anche quando si gioca individualmente, il tennis è uno sport molto pacato, che porta al rispetto della persona contro la quale si sta giocando.
Il tennis è uno sport strategico che richiede pianificazione e pensiero critico. I bambini imparano a valutare le situazioni di gioco, a prendere decisioni rapide e a sviluppare strategie, migliorando le loro capacità cognitive e di problem solving.
Anche la matematica e la logica si allenano, grazie ai punti che bisogna sempre tenere a mente.

Le partite di tennis possono essere lunghe e impegnative. Affrontare sconfitte e vittorie insegna ai bambini la resilienza, la capacità di recuperare dagli insuccessi e di perseverare nonostante le difficoltà.
Iscriversi a lezioni di tennis e partecipare a tornei offre ai bambini l'opportunità di fare nuove amicizie e di socializzare con coetanei che condividono interessi simili. Questo rafforza le loro competenze sociali e li aiuta a costruire relazioni positive.
Man mano che i bambini migliorano nel gioco e raggiungono obiettivi, sviluppano una maggiore autostima e fiducia in se stessi. Il superamento delle sfide e il raggiungimento dei successi personali rafforzano la loro sicurezza e il senso di competenza.
L'attività fisica come il tennis ha benefici significativi sulla salute mentale. Giocare a tennis riduce lo stress, migliora l'umore e contribuisce a una mente sana e positiva. Il divertimento e il senso di realizzazione contribuiscono al benessere psicologico dei bambini.
Non nascondiamoci dietro un dito. Per i bambini che mostrano talento e passione, il tennis può offrire opportunità di carriera. Borse di studio sportive, possibilità di competere a livelli professionali e una carriera nel coaching o nella gestione sportiva sono solo alcune delle vie che si possono aprire.
Ultimo - ma non solo frivolo - motivo: il tennis è uno sport molto elegante, raffinato e ordinato. L'abbigliamento richiesto è comodo ma sempre impeccabile e i bimbi e le bimbe con un occhio fashion apprezzano certamente questo aspetto. D'altra parte la bellezza è un fattore essenziale per la crescita: vivere le proprie giornate in un ambiente ordinato e preciso è rassicurante come le routine e può avere diversi benefici sui bambini.
Chi segue un'alimentazione vegana o vegetariana nella maggior parte dei casi non lo fa perché non gli piacciano carne o pesce, ma per motivi etici e ambientali. Alcuni alimenti quindi possono mancare: è del tutto legittimo e normale.
Per fortuna esistono ormai alternative vegetali a tantissimi cibi e non si deve per forza rinunciare al gusto. Anche se affettati, straggetti veg gusto carne e carne vegetale sono ultraprocessati (e quindi per niente salutari), ogni tanto si può fare uno strappo alla regola (così come si fanno continui strappi alla regola quando si segue una dieta onnivora: patatine, hamburger, piatti processati sono all'ordine del giorno, praticamente).
È il caso per esempio del tonno in scatola. Molte persone ricordano con piacere il suo gusto, e anche la sua comodità: uno dei piatti più amati in Italia è certamente la pasta con il tonno, che esiste in diverse varianti (non solo quella super basic che prevede di aprire una scatoletta per condirci gli spaghetti!). Ora al supermercato si trovano prodotti vegetali al gusto tonno: c'è quello più famoso nel barattolo di vetro che si trova nel banco frigo, ma negli ultimi tempi ci sono anche gli straccetti veg gusto tonno in scatoletta, che ricordano ancora di più il tonno.
Sai com'è fatto di solito questo tonno? Generalmente, il tonno vegetale è realizzato con ingredienti plant-based che imitano la consistenza e il sapore del tonno. Gli ingredienti principali utilizzati per la produzione del tonno vegetale includono proteine di piselli, fagioli, ceci e soia. Questi legumi sono scelti per il loro alto contenuto proteico, che permette di replicare il profilo nutrizionale del tonno vero. Un altro componente chiave del tonno vegetale è l'olio, spesso olio di cocco o olio di semi di girasole, che aiuta a dare la giusta consistenza e succosità al prodotto. Per migliorare ulteriormente la consistenza e avvicinarla a quella del tonno, possono essere aggiunti agenti addensanti e stabilizzanti come l'amido di mais o la gomma di guar. Il sapore del tonno vegetale viene ottenuto attraverso l'uso di aromi naturali e spezie. Il sapore di mare, tipico del tonno, è spesso ottenuto utilizzando alghe marine, che conferiscono anche un caratteristico sapore umami, mentre il fumo liquido o le spezie affumicate possono aggiungere una nota affumicata.
Se stai quindi pensando di mangiarti una buona pasta con il tonno vegetale, ecco una velocissima e gustosa ricetta che puoi personalizzare in base al tuo gusto.