Ormai non bastano più le materie tradizionali. E non parliamo solo di metodi didattici necessari che comprendano sempre più esercizi mirati all’intelligenza emotiva o sociale. Anche gli argomenti, ormai, sono sempre più vari e guardano ai nuovi lavori, alle nuove professioni meccaniche e digitali.
Il coding, ad esempio, è sempre più studiato, e non solo all’università. Programmare è una delle competenze più ricercate sul lavoro, e chi presto comincia è già a metà dell’opera. Per questo alcune scuole (già dalle elementari) si stanno adeguando e per questo nascono molti corsi per bambini che vogliono imparare a programmare robot e software.
In questo senso esiste un piccolo robot pensato proprio con questo obiettivo in testa: si chiama CoderBot, è realizzato dall’Università degli Studi di Milano Bicocca e ora vuole migliorare, grazie ad una raccolta fondi online alla quale vi invitiamo a partecipare.
CoderBot, il robot per studiare il futuro fin da piccoli: perché è importante approcciarsi a questa materia fin da piccoli e come aiutare l’Università Bicocca a creare un robot perfetto per la didattica interattiva
CoderBot è un robot carinissimo. Ma non è solo carino, ma anche iper utile. Questo piccolo robot è infatti pensato per la didattica: i ragazzi dai 6 ai 14 anni possono utilizzarlo per imparare a programmare. CoderBot ha infatti una telecamera, dei sensori di distanza, un microfono e un altoparlante e può muoversi parlando ed emettendo suoni.
Sembra qualcosa di fantascientifico o troppo all’avanguardia, troppo tecnologico. Ma non lo è. È molto importante, perché attraverso il suo utilizzo i ragazzi non impareranno solo a programmare e ad usare il piccolo robot, ma utilizzandolo e ragionando attorno ad esso acquisiranno competenze di ragionamento e metodi utilissimi per l’apprendimento quotidiano in ambito scientifico (ma non solo). Strumenti che poi potranno utilizzare a scuola e nella vita in mille modi.
A realizzarlo sono stati Edoardo Datteri (del RobotiCSS Lab dell’Universitа di Milano-Bicocca), Leonardo Mariani (docente Bicocca di Ingegneria del software) e Roberto Previtera (Project Manager, intelligenza artificiale e robotica).
CoderBot (che nella sua versione base è già operativo) ha però (per ora!) un limite: il range d’età dei possibili fruitori va dai 6 ai 14 anni. Una fascia d’età molto ampia: con esso, dunque, ora possono imparare l’ingegneria i bambini e le bambine di prima elementare e i ragazzi ai primi anni delle superiori allo stesso modo, senza distinzione.
L’obiettivo dei ricercatori è dunque quello di realizzare un nuovo robot molto più efficiente, più semplice e performante, che possa essere personalizzabile in base all’età dei ragazzi, così che gli insegnanti possano modificare i programmi a seconda della classe di insegnamento e degli obiettivi.
Naturalmente il progetto è abbastanza costoso. Per questo gli ideatori hanno lanciato, il 19 febbraio 2018, una campagna di crowdunding, e cioè una raccolta fondi popolare online. Vogliono raggiungere l’obiettivo di 5.000 euro da investire nel nuovo software di CoderBot, e per farlo chiedono il contributo di tutti. Ognuno può versare quanto vuole, e a seconda della somma riceverà una ricompensa di ringraziamento (come una T-shirt o la possibilità di partecipare ad un workshop formativo proprio su CoderBot; addirittura, con somme più alte si riceverà in dono un CoderBot - un utile investimento!).
Per aiutare i ricercatori, basta andare sulla piattaforma di crowdfunding DeRev e seguire le istruzioni! Ad oggi hanno raccolto circa il 30% del necessario. Mancano 54 giorni al termine!
Giulia Mandrino