Quando la stanchezza mette in secondo piano l'educazione

Essere genitori di un bambino piccolo è una fatica. Lo sappiamo, ed è normale. Un bambino, dalla nascita fino almeno alle elementari, ha bisogno di costante supervisione, di attenzioni, di cure, soprattutto nei primi anni di vita, e quando questo piccolo non dorme mai durante la notte o quando i genitori hanno anche altri pargoli già più grandi a cui badare il compito che si chiede di svolgere è molto, molto più duro.

Se tuttavia noi non ci facciamo caso, questa fatica influenza in realtà moltissimo come ci poniamo ai figli, anche se ci sforziamo di essere sempre educati, gentili e pacati. Volete sapere nel dettaglio come queste due cose sono relazionate?

Quando la stanchezza mette in secondo piano l'educazione: una ricerca mostra come essere mamme stanche ci rende molto meno gentili ed educate con i figli, anche senza volerlo

La ricerca di cui parliamo è stata pubblicata sul “Journal of Child and Family Studies” e si intitola “La fatica materna influenza il controllo verbale sotto stress con i bambini?”. I ricercatori hanno preso in considerazione 34 mamme, e hanno dato loro un’istruzione: durante un compito che implicava “pazienza” (e cioè non fare toccare per 8 minuti un determinato giocattolo al loro bambini”) dovevano utilizzare uno dei 6 approcci che proponevano loro.

Questi approcci erano: quello “educato” (chiedere al bambino di evitare quel comportamento); il “suggerimento” (suggerire al bambino di cambiare o di smettere di utilizzare quel comportamento); la “valutazione positiva” (lodare il bambino per continuare a fare qualcosa); la “contrattazione” (e cioè suggerire un altro giocattolo al posto di quello che non si può toccare); l’”empatia” (mostrare di essere in sintonia con i sentimenti del bambino); e infine la “valutazione negativa” (rimproverare o castigare il bambino per ciò che sta facendo).

I ricercatori hanno così indagato qual era la relazione tra questi tipi di approcci e il grado di fatica della mamma, stanca per il lavoro o per la privazione del sonno. Il risultato può sembrare scontato, ma è bene metterlo nero su bianco: più una mamma era affaticata e stanca, meno era incline ad utilizzare gli approcci positivi come il suggerimento, l’educazione o la valutazione positiva.

Lo studio è quindi continuato, e si è provato a dare una risposta a questa correlazione. E la risposta è molto dura, e ci fa pensare: la fatica, fisicamente, è un po’ come la depressione, e per questo una mamma stanca tende ad essere meno responsabile e più irritabile nei confronti del suo bambino.

Non bisogna tuttavia prendere questo studio e questa conclusione come un dito puntato contro i genitori, o come una sentenza che afferma che un genitore stanco è un cattivo genitore. Assolutamente no. Ma se gli studi sulla depressione (ad esempio) correlata alla genitorialità sono molti, quelli sulla fatica presa da sola non esistono, e possono servire per aggiustare il tiro e trovare soluzioni.

Purtroppo essere sempre irritati e rispondere verbalmente male, sempre in maniera negativa, sappiamo che influenzerà la vita del bambino. Ecco perché è importante sapere che anche la fatica, come la depressione, può portare a questo!

Il lavoro della mamma e del papà è durissimo, e non è solo un argomento da battutine o da gif sui social network. Certo, è giusto riderci su, e anche noi lo facciamo. Ma è importante anche non sottovalutarlo, ed è ancora più importante renderci conto quando le cose stanno sfuggendo di mano o ci stanno sopraffacendo. Se sei stanco non sei positivo, e se non sei positivo l’educazione che stai proponendo a tuo figlio non sarà davvero istruttiva.

Ecco allora che bisogna fermarsi, fare un respiro, accettare di essere stanchi e cercare di rilassarsi, prendersi un po’ di tempo per sé. Senza sentirsi egoisti! Pensate “tempo per me”, ma sappiate che in realtà sarà “tempo per i figli”, poiché solo così potrete assicurargli un’educazione davvero positiva!

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Sara

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Cecilia

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