Il love bombing: cos'è e come evitarlo in famiglia

Il "love bombing" è una strategia di manipolazione emotiva in cui una persona viene sommersa di attenzioni, affetto e lodi da parte di un'altra persona, solitamente con l'obiettivo di conquistarla rapidamente e di instaurare una relazione di dipendenza. Questa tecnica viene spesso utilizzata da persone con tendenze narcisistiche, manipolative o da parte di individui con disturbi della personalità per controllare e dominare la vittima.

Il love bombing non è limitato alle relazioni amorose e può verificarsi anche all'interno delle famiglie, nelle amicizie e persino nei contesti lavorativi.

Cos'è il love bombing

Nelle fasi iniziali della relazione, il love bomber si mostra estremamente affettuoso, premuroso e generoso. Messaggi costanti, regali inaspettati e dichiarazioni di amore precoce sono solo alcuni dei gesti e delle parole che offre all'altra persona.

La relazione si sviluppa molto rapidamente, con il love bomber che cerca di coinvolgere la vittima in un impegno emotivo o fisico quasi immediato.

La vittima può sentirsi travolta dall'intensità delle emozioni e delle attenzioni, portandola a ignorare eventuali segnali d'allarme o comportamenti problematici.

Una volta che la vittima è emotivamente coinvolta, il love bomber può iniziare a mostrare il suo vero carattere, diventando manipolativo, controllante o abusante. L'obiettivo è creare una dipendenza emotiva, dove la vittima si sente incapace di allontanarsi dalla relazione nonostante il malessere.

Il love bombing in famiglia

Anche se il love bombing è spesso associato alle relazioni sentimentali, può manifestarsi anche in altri rapporti, soprattutto dal punto di vista della manipolazione affettiva, che viene sfruttata per tenere all'amo l'altra persona.

All'interno della famiglia, il love bombing può manifestarsi attraverso comportamenti di un genitore, un fratello o un altro membro della famiglia che usa l'affetto e le attenzioni in modo manipolativo. Alcuni esempi?

  1. Un genitore potrebbe riempire di affetto il figlio solo quando quest'ultimo si comporta in un certo modo o raggiunge determinati obiettivi, ritirando poi questo affetto quando il comportamento non soddisfa le aspettative.

  2. L'uso di attenzioni e amore per far sentire in colpa un membro della famiglia se non risponde come desiderato o non rispetta certe norme familiari.

  3. Il family love bomber può inondare un membro della famiglia con attenzioni eccessive per limitare la sua indipendenza e autonomia.

Come riconoscere e gestire il Love Bombing in famiglia

Gestire un genitore o un figlio manipolatore che utilizza il love bombing richiede un approccio delicato e consapevole. È essenziale riconoscere i comportamenti manipolativi e adottare strategie per proteggere il proprio benessere emotivo senza alimentare ulteriormente la dinamica tossica.

Innanzitutto, è fondamentale sviluppare una chiara consapevolezza dei comportamenti manipolativi. Un genitore o un figlio manipolatore spesso alterna fasi di eccessivo affetto e attenzioni a momenti di critica o rifiuto. Questo crea una dipendenza emotiva, in cui la persona vittima della manipolazione si sforza costantemente di riconquistare l'affetto perduto. Riconoscere questo schema è il primo passo per interrompere il ciclo di manipolazione.

Una volta identificati questi comportamenti, è utile stabilire confini emotivi e fisici. Imporre limiti chiari su ciò che è accettabile e ciò che non lo è può aiutare a mantenere un certo grado di autonomia e protezione emotiva, senza sentirsi in colpa nel momento in cui si stabiliscono questi limiti. Ad esempio, se un genitore manipolatore cerca di controllare ogni aspetto della vita del figlio attraverso il love bombing, è importante definire e comunicare chiaramente i propri spazi e tempi personali. Questo potrebbe significare limitare la frequenza delle visite o delle telefonate, o decidere di non condividere determinati dettagli della propria vita.

La comunicazione asseriva

La comunicazione assertiva gioca un ruolo cruciale in questo contesto. Esprimere i propri sentimenti e bisogni in modo chiaro e diretto, senza accusare, può aiutare a ridurre le tensioni e a stabilire una comunicazione più sana. Ad esempio, invece di dire "Sei troppo invadente", si potrebbe dire "Ho bisogno di più spazio per prendere decisioni autonomamente".

Tutto questo senza arrabbiarsi o irritarsi: la tensione aumenterebbe il disagio. Per evitare l'arrabbiatura o il nervosismo, può essere utile pensare che non si sta dicendo nulla di sbagliato o cattivo, ma una verità sana e bilanciata.

Cercare supporto è fondamentale

È altrettanto importante cercare supporto esterno. Parlare con amici, familiari di fiducia o un/una professionista della salute mentale può offrire un'ulteriore prospettiva e aiuto nel gestire la situazione. Un terapeuta può fornire strumenti e tecniche per affrontare la manipolazione emotiva e costruire una maggiore resilienza personale.

Per mantenere un equilibrio emotivo, è utile impegnarsi in attività che promuovano il proprio benessere e la propria autostima. Coltivare hobby, fare esercizio fisico, meditare e trascorrere del tempo con persone che offrono un supporto positivo possono rafforzare la propria capacità di resistere alle tattiche manipolative.

I figli manipolatori

Nel caso specifico di un figlio manipolatore, è importante essere consapevoli delle dinamiche di potere e dell'impatto delle proprie reazioni. I genitori devono lavorare per mantenere una posizione di guida e stabilire regole e conseguenze coerenti, evitando di cedere a comportamenti manipolativi che possono minare l'autorità genitoriale.

In entrambi i casi, mantenere una documentazione dei comportamenti manipolativi può essere utile. Annotare episodi specifici può aiutare a identificare pattern e a prepararsi meglio per eventuali confronti futuri.

 

Fonti: Cleveland Clinic; Psychology Today

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