“A cloudy lesson”, per capire che anche gli adulti imparano dai bambini

(photo credit: Yezi Xue)

Via, si apre il video, e la storia parte. Un creatore di nuvole e il suo nipotino apprendista sono in cima ad un’impalcatura. Il nonno mostra al bimbo come si fa una nuvola: basta soffiare all’interno dello strumento circolare. Ma serve un soffio molto forte, e il bambino non ce la fa.

 

Da lì parte la storiella. Che dura solo poco più di un minuto, ma che abbraccia tutta una vita. L’insegnamento è profondo, e anche se alla prima visione forse vi è sfuggito, può aiutarci moltissimo a riflettere sull’educazione dei nostri figli.

“A cloudy lesson”, per capire che anche gli adulti imparano dai bambini: in un cortometraggio divertente e leggero posso starci tantissime lezioni di vita e di educazione

Il cortometraggio a cui facciamo riferimento è stato realizzato da Yezi Xue, creatrice di animazioni che ora lavora presso i Walt Disney Animation Studios ma che ha ideato questo video durante i suoi studi presso il Ringling College of Art and Design, in Florida.

La storia è semplicissima, come potete capire dall’introduzione, ed è anche molto breve. Tuttavia nella sua brevità presenta una profondità notevole, e la semplicità della storia contribuisce a renderla ancora più interessante.

La lezione di fondo che si può trarre riguarda l’insegnamento. O meglio: l’insegnamento e l’apprendimento, e di come questi due dovrebbero sempre andare a braccetto in un rapporto di scambio reciproco. Se infatti il nostro tempo è caratterizzato da un insegnamento adulto-bambino che spesso tende all’univocità, questo video mostra come in realtà dovremmo tentare di pensare all’insegnamento come ad un momento di scambio, e non di passaggio verticale mero e chiuso.

In altre parole, se l’insegnamento oggigiorno è concepito semplicemente come passaggio di informazioni dall’adulto al bambino, in realtà dovremmo iniziare ad intenderlo come scambio reciproco, un momento nel quale ad imparare sono tanto l’adulto quanto il bambino, che ha idee e pensieri altrettanto importanti.

Nel video, infatti, si vede come inizialmente sia il nonno (o l’anziano) a insegnare al piccolo. Nel momento in cui si trovano di fronte ad una difficoltà, tuttavia, questo nonno si trova a chiudere istintivamente la sua visione, considerando l’insegnamento terminato, poiché non ci sono più i requisiti per andare avanti. In realtà sarà il piccolo apprendista a trovare un’altra soluzione e a proporla, in modo da continuare a imparare ma soprattutto in maniera tale che non sarà solo lui a imparare una cosa nuova, ma anche l’adulto, che non ci aveva mai pensato e che ora si trova di fronte un nuovo mondo.

L’altro aspetto molto interessante riguarda le possibilità che precludiamo ai bambini. Spesso, quando insegniamo loro qualcosa, nel momento in cui “sbagliano” li sgridiamo, o comunque tentiamo di riportarli sulla nostra strada attraverso le nostre indicazioni esclusive. Il video però ci mostra che non sempre serve stoppare sul nascere l’errore: seguendo la sua mente e la sua creatività, infatti, il bambino riesce a trovare una nuova maniera per fare le cose.

Questo, però, è possibile solo grazie al fatto che il nonno non lo sgrida troppo, soprattutto nel momento in cui il bimbo prende l’iniziativa. Se l’avesse sgridato, probabilmente il bambino non si sarebbe sentito in diritto di provare a fare le cose a modo suo, e tutti e due si sarebbero trovati impantanati in una situazione non ideale.

Ciò che quindi infine emerge sono tre aspetti importanti dell’insegnamento: innanzitutto, gli adulti devono sostenere i bambini, il loro modo di pensare e la loro creatività; in secondo luogo, devono capire che l’insegnamento è uno scambio reciproco e non una consegna univoca; infine, ma non per importanza, possiamo capire che dagli errori possono nascere nuove, bellissime cose, nuove scoperte e nuovi modi di fare che magari fino a quel momento non pensavamo nemmeno esistessero.

Mostriamo quindi questo video ai nostri bimbi: si divertiranno e ne comprenderanno la bellezza. Ma, soprattutto, guardiamolo noi, con occhi attenti, orecchie aperte e cuore disponibile!

 

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