7 cose che dovremmo smettere di fare con i nostri figli adolescenti

Noi genitori, spesso, ci lasciamo andare. In senso buono: amiamo così tanto i nostri figli che vorremmo coccolarli e viziarli per tutta la vita. Ma c’è un tempo per tutto, e restare iper protettivi e accomodanti per troppo tempo diventa controproducente.

A volte, semplicemente, non ci accorgiamo di mantenere certe abitudini cominciate con la nascita e i primi anni dei nostri figli anche quando non ce ne sarebbe più bisogno. In altre parole: continuiamo ad agire come quando erano piccoli, un po’ per piacere e un po’ per comodità. Ma questo significa non dare ai nostri figli gli strumenti che serviranno loro per diventare adulti.

Ecco quindi alcune abitudini che dovremmo cambiare. Non per durezza, non per capriccio, non per eccesso di zelo. Ma semplicemente per il benessere dei nostri figli!

7 cose che dovremmo smettere di fare con i nostri figli adolescenti: le abitudini che rischiano di non dare ai nostri figli gli strumenti per diventare adulti

Svegliarli la mattina

Lo ammettiamo: tra di noi c’è chi è stato svegliato dalla mamma o dal papà fino all’ultimo giorno di liceo, con un buon caffè accanto al comodino. È una cosa dolcissima, ma che sommata ad altre cose diventa deleteria. Svegliare i bambini alla mattina è qualcosa che cominciamo a fare sin dai primi anni, e con la scuola materna e la scuola elementare diventa una routine collaudata. Ma una volta arrivati alle medie e alle superiori sarebbe meglio lasciare che si sveglino da soli. Non per fargli sbattere la faccia con la fatica mattutina! Al contrario, lasciare che mettano la sveglia da soli e si alzino in autonomia è il primo passo verso la responsabilizzazione, verso l’età adulta! Allo stesso modo, la colazione: è bello ogni tanto preparagliela, ma perché non fare a turno?

Portargli le cose dimenticate

Capita spesso di dimenticare qualcosa a casa. Soprattutto per i ragazzi, che a scuola devono sempre portare libri, quaderni o progetti diversi ogni giorno. Corrergli dietro, però, non è sano. Lasciamo che falliscano, che restino senza libro per un giorno, magari prendendosi un richiamo! Le prossime volte certamente staranno più attenti. E questa è un’attitudine che da adulti sarà fondamentale.

Prendere le loro difese quando sbagliano

Stare vicino e supportare è un conto, ma difendere anche quando sbagliano è deleterio. In questo modo cresceranno con la convinzione che tutto ciò che fanno è giusto, che non ci sono conseguenze, e che ci sarà sempre qualcuno pronto a coprire loro le spalle. Parliamone, ovviamente, chiariamo la situazione, ma soprattutto con la scuola o con lo sport evitiamo di dare ragione solo ai nostri figli, ascoltando anche le ragioni degli insegnanti!

Aiutarli sempre a studiare

Se già con i compiti delle elementari sarebbe meglio evitare di aiutarli (perché quante volte ci si ritrova, senza accorgersene, a farli al posto loro imboccando risposte), alle medie e alle superiori i ragazzi dovrebbero già essere in grado di organizzare il proprio tempo e il proprio metodo di studio. Non neghiamo una mano quando la chiedono, è ovvio, ma non lasciamo che l’aiuto diventi una costante abitudine.

Compilare i loro documenti

“Mamma, c’è il modulo da compilare per la gita”. “Papi, mi compili l’iscrizione a nuoto?”. No, meglio lo facciano loro! Perché sembra un’azione innocua ma anche questa è sintomo di indipendenza, di autonomia, di capacità di stare al mondo!

Fare i mestieri nella loro camera o tutto il bucato

Iniziare a dividersi le faccende di casa è utile fin da piccoli, dando compiti in base all’età dei bambini. E crescendo dovremmo mantenere l’abitudine, evitando che siano solo i genitori a smazzarsi i mestieri e le lavatrici! Almeno in camera loro, lasciate che si organizzino, spronandoli a vivere in un ambiente ordinato e pulito. Anche i più disordinati prima o poi impareranno! Lo stesso vale per il bucato: se hanno bisogno proprio di quella felpa quel giorno, perché non mettersi d'impegno e caricare una lavatrice per tutti?

Cucinare sempre noi

Idem in cucina: facciamo a turno! Non deve essere sempre la mamma a cucinare per tutti, no? Cucinare, a colazione, a pranzo o a cena (non serve preparare manicaretti gourmet) è qualcosa di molto educativo, oltre che soddisfacente. E attraverso questa semplice azione i ragazzi diventeranno più responsabili, più coinvolti nella gestione della casa e più autonomi.

Giulia Mandrino

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