Perché gli energy drink sono pericolosissimi per i teenager

Gli energy drink attirano sempre più adolescenti: un po' è merito del marketing accattivante, un po' dell'idea di ottenere energia immediata per affrontare studio, sport o lunghe serate con gli amici. Queste bevande, spesso associate a uno stile di vita dinamico e moderno, sono viste come un supporto per migliorare le prestazioni fisiche e mentali.

Tuttavia, dietro la loro immagine "innocua" si nascondono rischi significativi per la salute, soprattutto tra i più giovani, che spesso ne sottovalutano gli effetti collaterali.

Cosa contengono gli energy drink?

Secondo quanto spiegano Elena Bozzola, Vita Cupertino e Antonio Corsello della Società Italiana di Pediatria, gli energy drink contengono una miscela di caffeina, glucosio, taurina e vitamine del gruppo B.

La caffeina, in particolare, è presente in concentrazioni estremamente elevate, variabili da 50 a 505 mg per porzione, superando di gran lunga quelle del caffè (che in media ne contiene 65mg per tazzina) o delle bevande gassate. Queste quantità possono causare una serie di problemi, specialmente nei giovani, il cui sistema nervoso è ancora in fase di sviluppo.

Inoltre, queste bevande sono ricche di zuccheri, che aumentano il rischio di obesità, diabete di tipo 2 e problemi dentali.

L’aggiunta di ingredienti come ginseng e guaranà, che amplificano gli effetti stimolanti, rende il mix ancora più problematico per i consumatori più giovani. Anche perché spesso si associano questi ingredienti con un'idea di "naturalezza".

Gli effetti negativi sulla salute fisica e mentale

La revisione sistematica citata dalla Società Italiana di Pediatria collega il consumo di energy drink a una serie di problemi di salute. Tra questi spiccano:

  1. Disturbi cardiovascolari: Gli alti livelli di caffeina possono provocare extrasistoli, aumento della pressione arteriosa e, in casi estremi, eventi cardiaci gravi. La letteratura riporta persino casi di morte improvvisa in soggetti predisposti, anche se si tratta di casi rari.
  2. Disturbi del sonno: Gli energy drink interferiscono significativamente con il sonno, sia in termini di qualità che di quantità, portando a una riduzione del rendimento scolastico e a un peggioramento generale della salute mentale.
  3. Rischi psicologici: Il consumo abituale di queste bevande è associato a un aumento del rischio di depressione, ansia e suicidio. I teenager tendono a sviluppare una dipendenza dalla caffeina che può esacerbare sintomi di disagio psicologico e difficoltà di concentrazione.
  4. Danni metabolici: La quantità elevata di zuccheri e caffeina non solo contribuisce a disturbi metabolici, ma potrebbe anche aumentare il rischio di asma e dermatite atopica in caso di abuso.

Un problema di comportamenti a rischio

Secondo Bozzola e colleghi, l’uso frequente di energy drink è correlato a comportamenti rischiosi come il binge drinking, il consumo di e-cigarette e la predilezione per cibi poco salutari. Inoltre, i giovani che consumano queste bevande tendono a saltare la colazione e a condurre uno stile di vita più sedentario, con effetti negativi sul loro indice di massa corporea.

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Una delle pratiche più pericolose è la combinazione di energy drink e alcol. Questo mix maschera gli effetti depressivi dell’alcol, spingendo i ragazzi a bere di più e aumentando il rischio di dipendenza e danni al sistema nervoso centrale.

Regolamentazioni e prevenzione: una lacuna

L’articolo della Società Italiana di Pediatria sottolinea come la mancanza di regolamentazioni specifiche favorisca l’accesso indiscriminato agli energy drink, alimentando la percezione che siano innocui. In alcuni Paesi, come Lituania e Lettonia, la vendita è vietata ai minori di 18 anni, ma in Italia e in molte altre nazioni mancano misure di tutela efficaci.

Le società scientifiche, tra cui l’American Academy of Pediatrics, raccomandano una maggiore sensibilizzazione sui rischi degli energy drink e una regolamentazione più rigorosa per limitarne il consumo tra i giovani.

 

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