Violeta, ostetrica artigiana

Ho conosciuto Violeta a Milano circa due anni fa a Ecofamiglia, un evento che avevo organizzato con Mhug, brand milanese di babywearing: l'ho invitata come special guest per parlare di ecobenessere della donna dato che avevo sentito parlare di lei come esperta di coppette mestruali e assorbenti lavabili. Giá la sua voce al telefono esprimeva gioia e la visione di un mondo non in bianco e nero. Ed infatti é arrivata lei, colorata, gioiosa e una espressione sul volto di grande felice consapevolezza di essere donna. In lei il femminile in particolare la creatività e intelligenza femminile risplende.

In questa intervista voglio raccontarvi il suo mondo, unione di conoscenza scientifica, consapevolezza dei poteri nella natura, creativitá ma anche tanta voglia di essere briosi e sorridenti, gioendo della bellezza della vita.

Ciao violeta, nella tua identità poliedrica é necessario partire da un punto preciso. Tu sei ostetrica. Quando hai deciso di intraprendere questa cariera e come si sta evolvendo la tua professione?

"Ho deciso di diventare ostetrica un pomeriggio in cui mi son resa conto che la facoltà di Biologia Molecolare non faceva per me. Ero là al pc e mi è apparsa la parola ostetrica e ho iniziato a fare ricerche. Alla fine, facendo un salto nel buio perchè non avevo capito una mazza di cosa facesse effettivamente una ostetrica, mi sono iscritta lasciando tutto alle spalle. Già da prima di iscrivermi, anche se non sapevo cosa facesse l'ostetrica, volevo la libera professione, mi immaginavo uno studio con poltrone comode e futon, tisane e biscottini. Ne ho poi avuto la conferma al secondo anno di studi quando il tirocinio in ospedale è diventato molto presente mostrandomi la vita dell'ostetrica ospedaliera. E io volevo altro, il te coi biscotti, più tempo con le donne e poter vedere i bambini che crescono negli anni. E così è stato. Ho aperto la partita iva da un anno e mezzo, giusto dopo 2 anni di ripensamenti pensando che non potessi farcela. Ora cerco di andare avanti, organizzare incontri e corsi che non siano presenti nel territorio e con il mio pandino giro un po', sia nel trentino che oltre provincia portando le mie coppette, le fasce o quello che mi richiedono."

Una delle tue passioni é l'autoproduzione. Ci racconti cosa produci?

"Più che passione direi che è parte della mia professione, mi piace definirmi "ostetrica artigiana". Ho avviato il mio piccolo negozio durante gli studi di ostetricia, nel tempo le cose che producevo si sono evolute e modificate. Ora si stanno unendo di più al mio essere ostetrica. Per la maggiore vanno i modellini anatomici di placente, vagine e mammelle, come anche immagini di poster utili per le ostetriche. Mi son lanciata anche nella creazione dei calchi dei pancioni e laboratori per i genitori come quello dei calchi dei piedini."

Vogliamo una ricettina... ce la regali? Dai, una, solo una...

"Dopo alcuni corsi di formazione sui rimedi naturali e i cosmetici, e soprattutto da quando la mia pelle è diventata sensibile alle schifezze presenti nella maggior parte dei saponi, ho deciso di fare i miei saponi e le creme che uso. Vi posso dire un olio per profumarsi e che tira su il morale. In 100 ml di olio vegetale, meglio se inodore come mais o riso, aggiungere un po' di oli essenziali per raggiungere una quantità di gocce in totale di almeno 20-40. Uno primaverile è con melissa, arancio dolce, lavanda, mandarino, un pochino di rosmarino per tirar su il morale. La quantità di ogni olio la potete scegliere in base ai vostri gusti personali."

La tua creatività la esprimi in molte attivitá. In particolare unisci la creatività di una attività come il cucito all'ecologia e al benessere della donna con i pannolini lavabili. Ci illustri i tuoi deliziosi prodotti?

"Ho sempre avuto molta facilità nel creare oggetti, sarà che son figlia di mio padre che è un tuttofare o che fin da bambina avevo la mia morsa e il mio tavolino e potevo accedere a tutti gli attrezzi. Nel tempo ho affinato le mie tecniche, provato un po' di tutto, soprattutto quello che offriva l'officina e gli attrezzi di mio padre. Da lampade strane son passata alle collane e poi ho ampliato la mia collezione personale di attrezzi e materiali. Nel tempo mi son data al riciclo perchè dare vita nuova alle cose mi è sempre piaciuto, una vita nuova che però fosse anche bella. Studiando ostetricia e incontrando Piera Maghella, la guru della metodologia attivante nel campo materno infantile italiano, e unendo le mie esperienze scout, è nato il bisogno di dover dare forma alle parti del corpo della donna per poter spiegarle meglio, per mostrare come un bambino si gira o come nasce. La prima creazione è stata la placenta con il sacco amniotico unito (per licenza creativa) alla cervice che mostra come si dilata. Poi è arrivata la Peppa, modellino di vagina realizzato a maglia, uncinetto e pvc. E' nata soprattutto per mostrare i rapporti tra vagina, cervice e coppetta mestruale, ma poi mi sono resa conto che mi serve per tutto. Poi come se fosse scontato è arrivato Martìn L'utèro e le ovaia. Ora oltre a queste mi dedico molto alla parte artistica dell'area materno infantile. Adoro fare i calchi dei pancioni, una fotografia in 3D di quella che è la gravidanza, come i calchi dei piedini dei neonati o i ciondoli che realizzo che mostrano una gravida o una mamma assieme al suo bambino. Non son la prima che ha inventato i modellini ma ho trovato il modo di farli a modo mio, usando i materiali che mi permettono di riprodurli il più vicino al vero ma anche fumettati perchè un po' di gioco nella vita ci vuole. Per il resto mi diletto a creare borse cucite a mano, collane usando soprattutto materiali naturali come pietre e semi, oppure riciclando la carta e la plastica. Sono però a una svolta delle mie produzioni e non so ancora quale sentiero prenderanno. Influenzata dal mio essere ostetrica che propone corsi e incontri, voglio buttarmi a organizzare corsi anche sulle manualità, qualcuno l'ho già organizzato e mi son trovata bene, quindi perchè non continuare?"

All'evento di Milano hai portato una bellissima collezzione di coppette mestruali. Ci racconti qualcosa in più?

"Coppette mestruali? ehm, si. Confesso, sono una maniaca della coppetta. Credo che al momento ne ho 65 e me ne mancano ancora un bel po' per poter dire di averle tutte! Pensa che la prima mia coppetta l'ho rubata alla mia più cara amica che stava allattando, dopo gliene ho regalata una che fosse più adatta al suo nuovo pavimento pelvico. Non pensavo che sarei diventata "quella delle coppette" ma chiedendo chiedendo arrivavano sempre più coppette da me e questo mi ha permesso di comprenderle, di capire meglio quali vanno bene per le donne e come risolvere i vari problemi che ne vengono fuori. La cosa più interessante è che durante un mio incontro le donne riescono a trovare la loro coppetta e di solito poi non sbagliano mai, è un po' come il colpo di fulmine. La coppetta è uno di quei "mai più senza", cambia la vita, il modo di vivere le mestruazioni e quindi anche la nostra femminilità. Ci permette di essere libere e perchè no di usare una coppetta colorata o glitterata che ci da quel brio che magari solo noi sappiamo che ce l'abbiamo glitterata ma ci migliora la giornata."

Tu sei una donna colorata con oggetti colorati. Che cosa é per te il colore?

"Mi piace "colorata"! amo i colori, non so perchè effettivamente ma insieme stanno bene, oppure il tono su tono. Ultimamente mi sono accorta che io ho bisogno del sole, e forse questo bisogno cerco di colmarlo o amplificare la luce coi colori. O semplicemente mi piacciono e basta, chissà!"

Per concludere. Si dice che il terapeuta cura con se stesso non con la sua medicina. cosa da quindi Violeta alle mamme? cosa ti contraddistingue o meglio come ti piace vivere il tuo lavoro di ostetrica e il tuo lavoro di relazione con le donne e sopratutto mamme?

"Con le donne mi piace condividere quello che so, e prendere da loro quello che sanno e quelle che sono le loro esperienze cercando di farle mie. Il mio lavoro da ostetrica mi piace viverlo lentamente, senza fretta. Arrivare in una casa, prendere un caffè, chiacchierare e cercare di non lasciare nessuna domanda senza risposta e nessun dubbio volante, perchè ogni dubbio è importante se si ha preso forma. Mi piace poi vedere i bambini che crescono, seguire le storie della donna, della coppia e poi della famiglia. Mi piace quando la consulenza si dilunga e si fa ora di pranzo e come niente viene aggiunto un piatto in tavola naturalmente, mi piace come poi questo espediente è usato per invitarmi successivamente a pranzo, giusto per rivedersi. Sabato e domenica ero a una fiera dedicata ai bambini e c'erano un sacco di persone. Ho rivisto tante mamme e tanti bambini che avevo conosciuto in pancia o appena nati e ora tipo camminavano o avevano un nuovo fratellino. Non si crea solo una relazione di lavoro, non sono clienti o pazienti, sono donne o mamme o compagne che si mettono a nudo e si fidano, e questa poi è la base della legame che si crea."

Ecco il siti di Violeta:

http://www.violetab.com/
http://cantucciodiyersinia.blogspot.it/

Giulia Mandrino

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